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COMUNICAZIONE AI SOCI

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Academic year: 2022

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AFFILIATO

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IL VALICO

Gruppo escursionistico, culturale, ricreativo

c/o S.M.S. Rifredi, Via Vittorio Emanuele 303 - 50134 FIRENZE Cellulare 339 8093153

e-mail: trekkingilvalico@gmail.com

www.ilvalico.it - facebook: trekking il valico

COMUNICAZIONE AI SOCI Carissimo/a,

il perdurare dell'emergenza sanitaria COVID-19 e soprattutto l'aumento dei casi anche nella nostra Provincia crea ancora una volta uno stato di allerta generale.

Seppur le linee guida emanate in precedenza dalla Federazione

Nazionale Escursionismo non sono state cambiate dall'emanazione dell'ultimo DPCM, il Consiglio Direttivo de’

“Il Valico” ha ritenuto opportuno, con il senso di responsabilità che la situazione imponeva e continua a richiedere,

DI SOSPENDERE TEMPORANEAMENTE L' ATTIVITA' ESCURSIONISTICA PROGRAMMATA

nell'intento di salvaguardare la salute dei Soci e dei partecipanti alle manifestazioni dell'Associazione. Rimarranno operative solo le attività di ricognizione dei nuovi percorsi, limitatamente ad un numero estremamente minimo di qualche unità e nel rispetto delle norme anti-contagio COVID-19.

Confidando nel senso di responsabilità che ci ha sempre guidato e con l'augurio di tornare presto a camminare assieme vi saluto affettuosamente.

Il Presidente

Roberto Mazzola

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AVVISO IMPORTANTE PER TUTTI I SOCI VECCHI E NUOVI

Il Consiglio del Valico avrebbe proposto all'Assemblea dei Soci del 2020 di ridurre la quota di iscrizione a soli 10,00 euro per l'anno 2021.

Purtroppo a causa del DCPM del 24/10/20 l'Assemblea non si è potuta tenere e di conseguenza Il Valico è in esercizio provvisorio.

Lo Statuto recita che soltanto nella sede ufficiale dell'Assemblea è possibile deliberare sul costo della tessera.

Per venire incontro ai Soci il Consiglio dispone per l'anno

2021 di suddividere la cifra dovuta in due rate:

la prima di 10,00 euro al momento dell'iscrizione e il saldo di 5,00 euro a Dicembre 2021.

L'Assemblea dei Soci, che si spera venga effettuata nei

primi mesi del 2021, potrà decidere l'eventuale soppressione della seconda rata.

Il Consiglio Direttivo

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SENTIERO EUROPEO E1

Cartoguida dal Passo dei Due Santi al Passo di Bocca Trabaria

di Barbara Gizzi e FIE Toscana

A Ottobre è uscita la Cartoguida del Sentiero Europeo E1, un volume che guiderà il lettore lungo tutto il tratto Toscano di questo incantevole itinerario che collega territori diversi e molteplici culture. L’E1 è un sentiero europeo di lunga percorrenza che, in circa 8000 chilometri, unisce Capo Nord (Norvegia) a Capo Passero in Sicilia, attraversando la Svezia, la Danimarca, la Germania e la Svizzera, entrando in Italia a Porto Ceresio, sul Lago di Lugano. L’Itinerario E1 racchiude in sé una pluralità di ambienti e ecosistemi differenti, rappresentando un simbolo di unione e vicinanza ai nostri fratelli d’oltrefrontiera. Se ben potenziato, infatti, si configura come un’occasione di valorizzazione delle terre alte e di tutti i territori montani e pedecollinari, spesso trascurati dalle politiche pubbliche. Il breve ma spettacolare tratto raccontato nella guida percorre circa i 400 chilometri della dorsale appenninica, tra la Liguria, l’Emilia-Romagna, la Toscana, le Marche e l’Umbria. Dal Passo dei Due Santi al Passo di Bocca Trabaria si scopriranno tante tradizioni e storie che, insieme ad aspetti naturalistici di estremo pregio, rendono grandioso il nostro territorio appenninico. Oltre ad un’accurata descrizione del tracciato, corredata da chiare ed efficaci tavole cartografiche,

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Nel mese di Agosto è andata in stampa la “Cartoguida Sentiero Europer E1 dal Passo dei due Santi al Passo di Bocca Trabaria”, un’opera editoriale di assoluto pregio per la qualità e il dettaglio delle carte, le informazioni tecniche e logistiche. Inoltre ogni tappa è descritta dettagliatamente in quanto i gruppi trekking iscritti alla F.I.E., insieme al CAI Toscana, hanno partecipato alla segnatura dell’itinerario. Il nostro Gruppo ha preparato due

tappe del percorso: Passo del Muraglione - Passo della Calla e Passo di Pradarena - Passo del Cerreto.

E’ possibile prenotare l’acquisto della cartina al costo di

15,00 euro.

Naturalmente l’ordine deve essere fatto in forma scritta all’indirizzo:

trekkingilvalico@gmail.com

il volume evidenzia tutti gli aspetti culturali, storici, artistici e in particolare naturalistici che è possibile incontrare e vivere percorrendo l’E1. Leggendo la Guida, al lettore è concessa una profonda comprensione del territorio attraversato, in particolare, si può dedicare agli aspetti socio-economici e culturali che, insieme ad altri fattori, hanno scolpito negli anni la morfologia appenninica, regalandoci oggi quegli scenari folkloristici che in molti possono apprezzare. Non sono tralasciati gli aspetti enogastronomici, causa e conseguenza di quella varietà tutta italiana che ci distingue; neppure le eccezionalità naturalistiche delle numerose aree protette attraversate, come il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, splendori naturalistici dalla biodiversità impressionante. Ci apprestiamo a leggere una guida che ci lascerà percorrere questo magnifico Sentiero anche da casa, viaggiando con il pensiero ed assaporando il gusto lontano, ma vicino nel cuore, delle montagne. Il Sentiero E1 in Italia è curato dalla FIE, Federazione Italiana Escursionismo, che negli anni ha gestito numerosissime campagne di sensibilizzazione, di manutenzione e di tracciatura del percorso.

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Auguri ai soci nati

in Novembre

Domenica 11 Ottobre 2020, San Quirico d’Orcia - Pienza

Foto del gruppo che ha fatto il percorso completo davanti alla famosa chiesetta della Madonna di Vitaleta scattata da un passante sconoscito.

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POLISPORTIVA VALLE DEL MUGNONE IL VALICO

Organizzano le escursioni guidate sulle nostre colline

NOVEMBRE 2020

SABATO 14 NOVEMBRE: ANELLO DI MAIANO Itinerario: Maiano - Sentiero CAI n. 1 - Monte Ceceri - Baccano -

Castel di Poggio - Vincigliata - Maiano Ore di cammino: 2,30 circa

Ritrovo: Stazione FF.SS. Pian di Mugnone ore 9,15

SABATO 28 NOVEMBRE: RIVA DESTRA DEL MUGNONE Itinerario: Ponte del Bersaglio - Stazione di Mimole - Basciano - Via

delle Serre - Via Sant’Andrea a Sveglia - Ponte del Bersaglio Ore di cammino: 2,30 circa

Ritrovo: Stazione FF.SS. Pian di Mugnone ore 9,15

PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI (entro il venerdì):

Silvano Torelli 055/5040255 - 335 7459955 Adriano Balestri 055/446554 - 328 9428648 Pierluigi Marrani 055/5040465 - 335 5981737 Segreteria PVM 055/541290

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IL VALICO CURIOSO

libera rassegna del … forse non tutti sanno che …

Questa cittadina, che sarà poi chiamata San Miniato al Tedesco, ha origini prima etrusche e poi romane. Alcuni storici sono convinti della presenza, in loco, di un attivo porto fluviale lungo le rive dell’Arno già in età augustea.

Altre notizie, di quello che sarà il centro storico cittadino, risalgono al periodo longobardo. Qui, alcuni signori, fondarono una chiesetta intitolata a San Miniato, il primo santo martire venerato dalla Chiesa Cattolica.

Un edificio sacro da cui prende origine il nome della cittadina, attorno al quale si sviluppò ben presto un primo abitato civile e militare. La posizione centrale, equidistante tra due città vere e proprie come Firenze e Pisa, fece sì che Federico Barbarossa, Imperatore Tedesco in perenne lotta contro il Papato, non a caso scelse San Miniato, quale centro di potere e di controllo di tutta la Toscana. L’appellativo “al Tedesco” viene perciò fatto risalire a quel periodo storico. Ma il suo uso perdura nel tempo, dai secoli passati a quelli presenti e, se vogliamo, anche a quelli futuri.

Roberto Zanieri

CITAZIONE DELLA POETESSA ALDA MERINI La migliore vendetta? LA FELICITA’.

Non c’è niente che faccia più impazzire la gente che vederti felice.

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BARGA:

IL DOPPIO TRAMONTO SUL MONTE FORATO

L'11 novembre sarà il giorno dell’Estate di San Martino, ma se quel giorno sarà veramente una specie di piccola estate non è dato saperlo e men che mai se sarà tempo bello, con cielo terso e sole. Questo è quello che veramente conta… l’ingrediente principale che necessita a tanti appassionati che in quei giorni da Barga potranno ammirare, se ci sarà il sole, uno spettacolo raro, anzi più unico che raro. Un evento che qui si vive come una tradizione:

il «doppio tramonto», con il sole che tramonta due volte, facendo di nuovo capolino dalla finestra naturale del Monte Forato. E' un evento unico e davvero insolito quello che ogni anno attira nella cittadina di Barga, in particolare sul sagrato del Duomo che offre per questo spettacolo la vista

più privilegiata, turisti e appassionati di fotografia. Il sole prima tramonta dietro il Monte Forato e poi torna a far capolino, per l'ultima volta, attraverso il bellissimo ed enorme arco ciclopico naturale che caratterizza questo monte delle nostre Apuane. Offrendo appunto l'illusione di un doppio tramonto.

I giorni in cui è possibile assistere all'evento da Barga sono, almeno a livello ufficiale, l'11 ma anche il 12 Novembre e poi, con il nuovo anno, il 30-31 Gennaio. Tra i barghigiani con qualche anno in più sulle spalle si dice però che negli anni non bisestili il tutto sia anticipato di un giorno: il 10 e l’11 Novembre, con picco il 10, il 29 e 30 Gennaio. Quali saranno quindi i giorni giusti? Nell’incertezza, per non perdersi lo spettacolo, una capatina al tramonto sarà bene farla anche il 10 Novembre.

Tratto da La Nazione (cronaca di Lucca)

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Il brano è stato tratto da “Le lettere di Corrado Augias” pubblicato su Repubblica di Venerdì 17 Aprile 2020.

SE NE VANNO . . .

Gira in rete uno scritto sui giovani uomini e donne di allora, oggi vecchi.

Gira in forma anonima ma ho fatto alcune ricerche e credo di poter dire che ne sia l’autore

Fulvio Marcellitti

a commento della colonna di camion militari che portavano via da Bergamo le vittime dell’epidemia. E’ un requiem giusto e bello nel tono, commovente. Ciò di cui abbiamo goduto in decenni di benessere lo dobbiamo a quella generazione.

“Se ne vanno. Mesti, silenziosi, come magari è stata umile e silenziosa la loro vita, fatta di lavoro, di sacrifici. Se ne va una generazione, quella che ha visto la guerra, ne ha sentito l’odore e le privazioni, tra la fuga in un rifugio antiaereo e la bramosa ricerca di qualcosa per sfamarsi. Se ne vanno mani indurite dai calli, visi segnati da rughe profonde, giornate passate sotto il sole cocente o il freddo pungente. Mani che hanno spostato macerie, impastato cemento, piegato ferro, in canottiera e cappello di carta di giornale. Se ne vanno quelli della Lambretta, della Fiat 600, dei primi frigoriferi, della TV in bianco e nero. Ci lasciano, avvolti in un lenzuolo, come Cristo nel sudario, quelli del boom economico che con il sudore hanno ricostruito questa nostra nazione, regalandoci quel benessere di cui abbiamo impunemente approfittato. Se ne va l’esperienza, la comprensione, la pazienza,

la resilienza, il rispetto, pregi oramai dimenticati. Se ne vanno

senza una carezza, senza che nessuno gli stringa una mano, senza

un ultimo bacio. Se ne vanno i nonni, memoria storica del nostro

Paese, patrimonio della intera umanità. L’Italia intera deve dirvi

grazie, accompagnarvi in quest’ultimo viaggio con 60 milioni di

carezze.”

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UN PENSIERO DI CHARLIE CHAPLIN

Durante il confinamento della scorsa primavera mi ha colpito, in una

“Pubblicità Progresso” sui canali Rai, una dichiarazione in lingua inglese (con sottotitoli in italiano) dove ho riconosciuto la voce di Charlie Chaplin.

Incuriosita dal testo ho fatto ricerche su Internet e, con mia grande meraviglia, ho scoperto che queste parole erano tratte dal film “Il grande dittatore” del 1940. Di questo film Chaplin fu produttore, regista e attore interpretando un dittatore che conquista il mondo intero. Nel film recita truccato da Adolf Hitler. Fu l’occasione per lui, ormai famosissimo, di esprimere il suo pensiero e di farlo conoscere al mondo. Una satira pungente del nazismo che, purtroppo, è ancora attuale quando pensiamo al senso delle sue parole. Nel 1941 il film ottenne 5 candidature al premio Oscar, inclusi miglior film e migliore attore allo stesso Chaplin. Dopo tanti anni si potrebbe pensare che le cose siano cambiate. E invece no, son sempre le stesse situazioni di soprusi e violenze. Quando l’essere umano imparerà? Vi consiglierei, visto che siamo quasi di nuovo confinati in casa, di cercare in Internet il film o spezzoni dello stesso, per vederlo per intero e sentire tutto il

“discorso” . . . merita! Buona visione. Da Internet di Lucia Di Cioccio

Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre.

Dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo.

Non odiarci e disprezzarci l’un l’altro.

In questo mondo c’è posto per tutti.

La natura è ricca. E’ sufficiente per tutti noi.

Voi avete l’amore dell’umanità nel cuore.

Voi avete il potere di rendere questa vita libera e magnifica.

Di trasformarla in un’avventura meravigliosa.

Combattiamo tutti per un mondo nuovo, un mondo giusto.

Che dia a tutti lavoro, ai giovani un futuro e agli anziani la sicurezza.

Combattiamo per liberare il mondo eliminando confini e barriere.

Eliminando l’avidità, l’odio e l’intolleranza.

Combattiamo per un mondo ragionevole.

Un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere.

Uniamoci tutti.

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L'ANTICA VIA DI PERCANESTRO

“Una mattina mi sono svegliato e mi sono ricordato di aver fatto un sogno.

Ho cominciato a ripassare il sogno e ho realizzato che era un itinerario trekking a dir poco, appagante. Ve lo racconto!

L'alpe è terra montuosa caratterizzata da alpeggi dove si esercita il pascolo.

Una definizione universalmente valida che però racconta una storia complessa e variegata. Anche perché all'osservatore attento non è certo sfuggito un dato per nulla secondario: oltre la metà del territorio nazionale è Alpe. Ebbene sì, dalle Alpi agli Appennini e dai monti ai massicci - isole comprese - il mondo dell'alpe unisce l'Italia e rappresenta uno dei suoi principali fattori identitari. E' in questo contesto che si inserisce il "Progetto Alpe". Di che si tratta? Bè, è il contributo del F.A.I. allo sviluppo di questa parte del paese trascurata e oggi in crisi, che custodisce un capitale eccezionale di natura e cultura, vero potenziale per il futuro. Questa è

"l'Italia sopra i 600 metri". Il CAI e il FAI di Foligno hanno inserito nella campagna nazionale "i luoghi del cuore" il progetto "ANTICA VIA DI PERCANESTRO" un percorso ad anello di circa 40 chilometri intorno a questa antica via di collegamento che univa gli Altopiani Plestini o di Colfiorito con la Valnerina. Abbiamo immaginato di percorrere questo anello degli Appennini umbro-marchigiani a tappe, in due o tre giorni, senza avere un inizio e una fine. Per questa ragione abbiamo individuato più punti tappa.

Percorrendo i sentieri e immergendosi in una natura quasi abbandonata, s'intercettano diversi siti storico-culturali come il Castello di Popola, costruito su un preesistente insediamento. Fu acquistato dai folignati nel 1264 ed ebbe un ruolo molto rilevante durante la dominazione dei Trinci (1305-1439). Vale la pena ricordare che qui si combatté una cruenta battaglia tra i Romani e i Cartaginesi nel 217 aC nel corso della seconda Guerra Punica, con l'annientamento dell'esercito romano. Lo scontro avvenne nella pianura tra Popola e Cesi, detta Valletta di San Martino. Da qui ci dirigiamo verso l'abitato di Volperino con l'Abbazia della Croce di San Mauro del XIII secolo. Vi sono inoltre diversi edifici di origine medievale; particolarmente importante è la Fonte Troccola al servizio dell'Abbazia. Scendiamo attraverso un bellissimo sentiero al borgo di Rasiglia risalente al XIII secolo, noto anche come "la Venezia dell'Umbria" o "Borgo dei Ruscelli" a causa dei corsi d'acqua che attraversano il piccolo centro della frazione. Fiancheggiata dall'antica via della Spina, importante per i traffici commerciali tra Adriatico e Tirreno; nel XIV secolo, a difesa della strada, furono costruite alcune fortificazioni, tra le quali possiamo ricordare il Castello dei Trinci, signori

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di Foligno. Riprendiamo il sentiero in salita e ci dirigiamo a Vionica e quindi a Verchiano, importante centro abitato lungo la via della Spina, con la Pieve di Verchiano, risalente al 1300. Attraverso un sentiero ben marcato saliamo all'Abbazia di S. Salvatore, di cui si hanno notizie fin dal 1333 e che è sorto sui resti di un castelliere, meta di pellegrinaggi per ex voto. Ora possiamo fare una piccola deviazione dal percorso per recarci nella piccola frazione di Curasci, che conta a malapena sei abitanti. Proseguiamo la nostra escursione dirigendoci al borgo di Croce di Roccafranca per visitare la piccola chiesa di San Cristoforo, per poi proseguire dentro una gola fino alla grotta del Beato Giolo, eremita del XIII sec. Imbocchiamo la carrareccia che ci porta a Caposomigiale e poi al Castello di Roccafranca, fortezza di confine che sovrasta il fiume Vigi eretta intorno al 1300, per poi scendere al fiume che fa da confine fra Umbria e Marche. Risaliamo fino ad arrivare a Casa Tito, un rudere che ha visto i natali di Bartolomeo Roscioli, Camerlengo del Papa Urbano XII, il cui busto, realizzato dal Bernini, è custodito nella Cattedrale di San Feliciano, a Foligno. Saliamo ancora fino ad arrivare nella frazione di Rasenna. Un nome ambiguo, questo, dato che era il termine con il quale gli Etruschi chiamavano loro stessi. Ma siamo ben lontani dai territori che hanno abitato. Alcuni studiosi pensano che sia stato un avamposto etrusco; altri, più semplicemente, affermano che Rasenna era una unità di misura romana.

Il sentiero prosegue lungo i pascoli del monte Cavallo, incontriamo Castel d'Elce e poi i ruderi del Castello di Percanestro che, data l'importanza, ha prestato il nome alla via cui il progetto è dedicato. Arriviamo poi all'Eremo della Madonna del Sasso e successivamente alla Badia Camaldolese di San Salvatore di Acquapagana, fondata nel 1023 da San Romualdo, abate fondatore dell'eremo di Camaldoli. Proseguiamo il nostro cammino per la Madonna del Piano, piccolo santuario terapeutico. Originariamente il Santuario era meta di pellegrinaggi due volte all'anno, l' 8 settembre, giorno in cui ricorre la Natività della Vergine e durante il mese di maggio. Oggi si va alla Madonna del Piano solo l' 8 settembre e in tale occasione si benedicono oggetti di culto o personali, mettendoli a contatto con l'immagine della Madonna. Terminiamo il giro ritornando a Popola attraverso una comoda strada bianca. A quel punto avremo affrontato un piccolo grande trekking che ci ha permesso di entrare in contatto con natura, storia e cultura.”

Questo trekking, descritto da Elisa Rossetti, si snoda tra le regioni di Umbria e Marche e potrebbe essere una buona occasione per organizzare una gita di due o più giorni per il nostro Gruppo.

Aldo Gherardini

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La commissione cultura presenta gli appuntamenti per la stagione 2020 - 2021 del Maggio Musicale Fiorentino.

Martedì 15 Dicembre 2020

OTELLO di Giuseppe Verdi

Maestro concertatore e direttore Zubin Mehta Regia di Valerio Binasco (nuovo allestimento)

“Dopo il successo di Aida Verdi aveva deciso di ritirarsi dalle scene. La vita professionale gli aveva dato tutto: gloria, denaro, fama imperitura.

Con Aida poteva congedarsi dalla fortunata stagione del melodramma ottocentesco; da troppo tempo ormai sentiva il peso di un teatro musicale in crisi che stentava a trovare nuove vie drammaturgiche e formali. Ma l’incontro con lo scapigliato Arrigo Boito riporta il maestro di Busseto sulla via dell’opera. L’intesa tra i due nasce poi sotto il segno di Shakespeare, autore che Verdi aveva amato e rincorso per tutta la vita. Primo frutto del fortunato sodalizio è Otello, che debutta trionfalmente alla Scala di Milano il 5 febbraio 1887. In barba ai suoi 74 anni suonati, Verdi dimostra una stupefacente capacità di rinnovamento, rivestendo in modo inaspettato e originale i versi di Boito. Abbandonata la sicurezza del numero chiuso per la forma aperta, il compositore dà vita a un flusso melodico mobile e continuo.

Con un occhio a Wagner e uno alla tradizione teatrale italiana, Verdi segna così il punto di arrivo della sua eccezionale parabola creativa.”

(descrizione dal Programma del Maggio Musicale Fiorentino)

La consueta presentazione sarà a cura del socio Matteo Sansone nella Biblioteca dell’S.M.S. di Rifredi, la data sarà comunicata successivamente.

Per informazioni contattare:

Carlo Bellandi (carlo.bellandi@alice.it)

Matteo Sansone (matteo.sansone48@gmail.com)

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I GRADI DI DIFFICOLTÀ’

Con lo scopo di semplificare la comprensione delle sigle che identificano i gradi di difficoltà indicati nelle varie escursioni, si riportano qui di seguito le scale delle difficoltà individuate dall’associazione nazionale Guide Alpine.

T = TURISTICO: Itinerari che si sviluppano su stradine, mulattiere o comodi sentieri. Sono percorsi abbastanza brevi e ben evidenti. Sono escursioni che non richiedono particolare esperienza o preparazione fisica.

E = ESCURSIONISTICO: Itinerari che si svolgono su sentieri in genere segnalati, ma di maggior impegno fisico e di orientamento. Si snodano su vari terreni (boschi, pascoli, ghiaioni, ecc.). Possono esservi brevi tratti con neve, facili e non pericolosi in caso di scivolata. Sono escursioni che possono svolgersi su pendii ripidi, anche con brevi tratti esposti. Questi sono però abbastanza protetti o attrezzati e non richiedono l’uso di attrezzatura alpinistica. Questi itinerari richiedono una certa abitudine a camminare in montagna, sia come allenamento che come capacità d’orientamento. Occorre avere un equipaggiamento adeguato. Costituiscono la maggioranza dei percorsi escursionistici che si snodano in montagna.

EE = ESCURSIONISTI ESPERTI: Itinerari non sempre segnalati e che richiedono una buona capacità di muoversi sui vari terreni di montagna. Possono essere sentieri o anche labili tracce che si snodano su terreno impervio o scosceso, con pendii ripidi e scivolosi, ghiaioni e brevi nevai superabili senza l’uso di attrezzatura alpinistica. Necessitano di una buona esperienza di montagna, fermezza di piede e una buona preparazione fisica. Occorre inoltre avere un equipaggiamento ed attrezzatura adeguati, oltre ad un buon senso d’orientamento.

EEA = ESCURSIONISTI ESPERTI CON ATTREZZATURA ALPINISTICA:

Itinerari che richiedono l’uso di attrezzatura da ferrata (cordini, imbracatura, casco, dissipatore, ecc.). Possono essere sentieri attrezzati o vere e proprie vie ferrate. Si rende necessario saper utilizzare in sicurezza l’equipaggiamento tecnico e avere una certa abitudine all’esposizione e ai terreni alpinistici.

LA FATICA

Su ciascun itinerario proposto è indicata, con le sigle “F” (poco faticoso),

“FF” (faticoso), “FFF” (molto faticoso), la fatica necessaria per percorrerlo. Questa valutazione viene assegnata da chi ha proposto

l’escursione, prendendo in considerazione i dislivelli, il tempo di percorrenza ed il tipo di terreno. Ogni partecipante dovrà considerare questa valutazione puramente approssimativa e valutare, in base al proprio allenamento, la possibilità di partecipazione.

Le attività di un giorno programmate con bus saranno effettuate solo al raggiungimento dei 25 partecipanti. Altre soluzioni possono essere proposte

dal Capogita, come l’utilizzo dei mezzi propri o l’aumento del costo della gita.

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