Ports of Genoa tra ripartenza e proiezione al futuro Riflessioni su misure urgenti e scelte strategiche
Sondaggio di opinione on line condotto da Ship2Shore nel mese di ottobre 2020, su incarico ricevuto dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale,
chiamando i propri Lettori ad esprimere valutazioni, critiche e suggerimenti sul trend evolutivo in essere e sulle prospettive di sviluppo nei due porti liguri
Novembre 2020
15 domande facoltative, di cui 4 con ordine di importanza, 1 aperta, 5 con scelta singola e 5 con scelta multipla.
L’esito delle risposte è stato confortante a livello sia quantitativo (138 risposte complete) sia qualitativo, in virtù dell’eterogeneità professionale delle categorie che hanno risposto e per la completezza e coerenza delle risposte fornite ai 15 quesiti posti; il che consente di fornire una sintesi ragionata di un certo valore elaborando l’insieme dei singoli responsi ricevuti e cercando di radunarli per gruppi omogenei.
Hanno risposto ai quesiti operatori appartenenti ad un variegato e amplissimo novero di categorie professionali:
agenti marittimi, armatori, assicuratori, associazioni di categoria, autotrasportatori, avvocati, cantieri navali, terminalisti, spedizionieri, trader, consulenti, dirigenti, docenti, doganalisti, enti pubblici, fornitori navali, ferrovieri, impiegati, imprenditori, industriali, ingegneri, investitori, ricercatori, lavoratori portuali, liquidatori di avarie, logistici, ormeggiatori, piloti, cargo equipment, broker, appaltatori, sindacalisti, software house, vettori intermodali, architetti navali.
Commenti a cura di Angelo Scorza
1. Tra i vari fenomeni che hanno pesantemente impattato sull’economia in generale e sulla vostra attività in particolare nell’ultimo biennio potete ordinare quelli più violenti?
(Numerare le risposte da 1 a 7 dove 1 indica il fenomeno più violento)
Covid-19
64,7%
Guerra commerciale USA-Cina
52,6%
Crollo Ponte Morandi (e default altre infrastrutture)
52,5%
Petrolio ai minimi storici
49,3%
Legislazioni internazionali più stringenti sull’impresa
sostenibile
46,4%
Brexit
45,2%
Incedere della Via della Seta
40,9%
Non stupisce che gli operatori ritengano la piaga pandemica che stiamo vivendo – e che penalizza certamente in misura ingente le diverse attività micro economiche e la vita quotidiana del comune cittadino – la causa di maggior impatto sulle rispettive attività. Meno incisive paiono certe scelte geopolitiche e alcune misure legislative adottate, rispetto alle disgraziate conseguenze sui traffici dovuti ai crolli infrastrutturali.
2. Come si concluderà in termini di volumi d’affari/traffici il 2020 per la vostra Azienda e/o per la vostra categoria professionale? (Indicare il valore atteso della variazione 2019/2020 in percentuale con il segno + o -)
nessuna variazione 5,08%
da -1% a -10% 11,86%
da -10% a -20% 24,58%
da -20% a -30% 16,1%
da -30% a -40% 7,63%
da -40% a -50% 6,78%
da -50% a 60% 0%
da -60% a -70% 3,38%
da -70% a -85% 2,54%
da +1% a +10% 5,94%
da +10% a +20% 1,7%
da +30% a +70% 2,55%
segno negativo 6,78%
segno positivo 5,08%
È abbastanza confortante constatare che oltre il 36% dichiara un deficit di fatturato comunque non superiore al 20% in questo ‘annus horribilis’ 2020, e che solo il 20% circa dichiara un
‘crollo’ del fatturato superiore al 30%.
Ma vi sono anche gli ottimisti e/o realisti, complessivamente il 15%, che ammettono di essere in crescita nel 2020, mentre il 5% dichiara nessuna variazione sensibile.
In sostanza 4 operatori su 5 stanno avendo un’annata negativa.
3. Quanti anni occorreranno per ritornare ai livelli di attività pre-2020 per la vostra Azienda/settore? La ripresa è prevista nel:
2022
41,7%
2023
29,1%
2021
20,5%
2025 ed oltre
8,7%
La ripresa si avrà probabilmente tra un paio di anni, per fortuna non occorrerà attendere un quinquennio. Dunque non trapela un pessimismo sconfinato, si potrebbe dire.
4. La competitività dei porti di Genova e Savona, in prospettiva, è: (Possibile scelta multipla)
5
Diminuita nei confronti dei concorrenti internazionali
19,7%
Diminuita nei confronti dei concorrenti nazionali e
internazionali
15,0%
Invariata nei confronti dei concorrenti nazionali
14,6%
Aumentata nei confronti dei concorrenti nazionali
11,6%
Diminuita nei confronti dei concorrenti nazionali
11,6%
Invariata nei confronti dei concorrenti nazionali e
internazionali
8,2%
Invariata nei confronti dei concorrenti internazionali
7,7%
Aumentata nei confronti dei concorrenti
internazionali
6,4%
Aumentata nei confronti dei concorrenti nazionali e
internazionali
5,2%
Si ravvisa una minore competitività dei due porti liguri sia a livello nazionale sia internazionale, seppure i divari tra le risposte non siano molto rilevanti.
5. Alla luce dello scenario fortemente modificato in tempi recenti, ai fini di mantenere la posizione sul mercato la vostra Azienda intende operare una strategia:
Più aggressiva
41,7%
Di contenimento
37,8%
Nessuna variazione strategica in vista
20,5%
Come reagire ad uno scenario al contorno nettamente cambiato? Gli operatori sembrano equamente divisi da chi propende per una reazione aggressiva e chi invece preferisce una strategia di contenimento dei danni subiti.
6. Dove si possono cogliere le opportunità di ripartenza del suo/vostro business?
(Possibile scelta multipla)
Più internazionalizzazione con vendite ed acquisti verso
paesi extra UE
38,4%
Più aiuti pubblici a breve in attesa della ripartenza del
mercato interno
31,8%
Più internazionalizzazione con vendite ed acquisti
all’estero in Europa
29,8%
La ripartenza passerà verosimilmente attraverso una maggiore internazionalizzazione dell’impresa fuori dai confini continentali del mercato comune; solo un terzo degli operatori attende un supporto dalla mano pubblica.
7. Quali conseguenze prevede che il COVID determini sulle relazioni commerciali internazionali? (Possibile scelta multipla)
Maggiori investimenti in tecnologia per governare
flussi sempre più complessi
41,9%
Diversificazione canali approvvigionamento e
mercati di sbocco per fronteggiare emergenze
36,0%
Reshoring e accorciamento delle supply chain
22,1%
Il Covid spingerà a investire sulla digitalizzazione e sulla tecnologia, ma anche a sforzarsi di trovare nuovi canali commerciali così come fonti per le forniture; in sostanza, a ‘darsi da fare’ su territori sinora inesplorati.
8. Chi nel pubblico dovrebbe impostare e guidare la strategia di ripartenza?
Organizzazioni centrali (Governo, Ministeri) con unica
visione e strategia nazionale
53,2%
Organizzazioni regionali o multiregionali (Regioni, Accordi Multiregionali di area – tipo Nordovest, Nordest etc.) e strategia ad hoc per macro-aree omogenee e vicine
32,5%
Organizzazioni locali (di Comune, Cluster di singolo porto e poteri di area ristretta), con strategia che punti ad esaltare alcune eccellenze locali
14,3%
Esiste una consolidata fiducia nella capacità di leadership delle strutture di governance nazionale molto più che in quelle regionali e, meno ancora, in quelle locali: dunque spazio ad una cabina di regia univoca e centralizzata.
9. Il decreto Genova ha alcuni punti di forza. Quale dei due aspetti ritiene più urgenti per il futuro?
Investimenti su infrastrutture
87,1%
Creazione delle ZLS
12,9%
Quasi un plebiscito unanime per l’urgente necessità di investire pesantemente sulle infrastrutture fisiche, mentre non fa ‘appeal’ l’istituzione delle ZLS prevista dal Decreto Genova.
10. Può dare un ordine di priorità ai seguenti settori di traffico per la ripartenza dei Ports of Genoa? (Numerare le risposte da 1 a 7 dove 1 è maggiormente prioritario)
Contenitori
63,4%
Passeggeri
56,3%
Ro-Ro/Traghetti
55,6%
Merci varie
54,7%
Project Cargo
51,4%
Rinfuse liquide
45,7%
Rinfuse solide
42,7%
Tra le merceologie che potranno trainare la ‘riscossa’ dei porti vi sono i container, seguiti dai traffici passeggeri (crociere e traghetti) e dalle merci varie, le quali lasciano maggiore ricchezza sul territorio; meno rilevante il ruolo delle rinfuse.
11. I Ports of Genoa intendono incrementare la quota di trasporto ferroviario verso l’hinterland. Quali elementi è necessario migliorare per raggiungere questo obiettivo, in ordine di priorità? (Numerare le risposte da 1 a 8 dove 1 è maggiormente prioritario)
Linee inland
66,9%
Infrastrutture ultimo miglio
66,6%
Digitalizzazione documentale
60,7%
Automazione operazioni e controlli
60,6%
Modelli di servizio (shuttle su retroporti)
57,7%
Incentivi all’utenza (ferrobonus)
56,6%
Logiche commerciali (treni conto terzi)
55,2%
Ecopenalità
47,8%
Per spingere l’acceleratore sul trasporto ferroviario, si confida sullo sviluppo delle linee interne e su quello delle reti infrastrutturali e sull’ultimo miglio di collegamento ferroviari ai siti portuali e industriali.
12. Può dare un ordine di priorità alle seguenti linee di investimento per la ripartenza dei Ports of Genoa? (Numerare le risposte da 1 a 3 dove 1 è maggiormente prioritario)
Infrastrutture
52,2%
Digitalizzazione
33,3%
Green deal
14,5%
I Ports of Genoa devono investire principalmente sulle infrastrutture (confermando la risposta Q.9) e poi sulla digitalizzazione, mentre una vera e propria ‘coscienza ambientalistica’
rappresentata dal Green Deal è ancora vaga.
13. Green Deal e sua implementazione: quali sono le tecnologie più efficienti per ridurre emissioni ambientali e inquinamento acustico nei porti? (Possibile scelta multipla)
Disponibilità di nuovi carburanti green per le
navi (LNG, idrogeno…)
34,0%
Fornitura energia elettrica dalla banchina alla
nave
28,4%
Abbassamento dei costi portuali per navi
ibride e green
20,8%
Ambientalizzazione dei mezzi di
movimentazione delle merci in porto
16,8%
Per la ‘svolta verde’ sulla sostenibilità occorrono perlopiù carburanti innovativi e cold ironing nave-banchina.
14. La digitalizzazione porterà:
Maggiori opportunità/vantaggi (velocizzazione e affidabilità delle
operazioni)
82,2%
Rischi/opportunità (rigidità operativa e documentale, vulnerabilità di fronte ai cyber attack)
17,8%
La digitalizzazione è fattore assolutamente positivo, recando nuove opportunità e vantaggi alle operazioni.
15. Automazione, digitalizzazione e politiche stanno trasformando velocemente il mondo del lavoro portuale: verso quali ambiti indirizzare gli sforzi di formazione per le nuove figure professionali? (Possibile scelta multipla)
Logistica intermodale
30,9%
Digital training
26,7%
Polivalenza operativa
21.8%
Sensibilizzazione ambientale
12.6%
Commerciale/finanziaria
8.1%
Per la formazione delle nuove professionalità occorre mirare in prima battuta ai settori della logistica intermodale e del digital training, anche se una polivalenza operativa è sempre raccomandabile.
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