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INTERIEZIONE. libretto delle regole grammaticali

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Academic year: 2022

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INTERIEZIONE

libretto delle regole grammaticali

L'interiezione è una parola invariabile che serve a esprimere una reazione improvvisa dell'animo: gioia, dolore, sdegno, sorpresa, paura, minaccia, disappunto, rabbia, impazienza, incoraggiamento, disprezzo ecc.

Etimologia: dal latino intericere, che significa

"scagliare in mezzo", per indicare che queste parole Si gettano nel mezzo del discorso senza alcun legame col resto della frase.

Le interiezioni, per la loro capacità di condensare in una breve espressione uno stato d'animo, sono molto usate nella lingua parlata. Nella lingua scritta si incontrano specialmente nei testi teatrali. Per riprodurre il tono enfatico delle interiezioni si usa il punto esclamativo.

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Tipi di interiezione

Secondo la forma, le interiezioni si distinguono in:

- interiezioni proprie - interiezioni improprie

- locuzioni interiettive (o esclamative).

Interiezioni proprie

Sono dette proprie perchè hanno solamente la funzione di interiezione:

ah!

eh!

oh!

ahi!

ehi!

ohi!

mah!

urrà!

ahimè!

ohimè!

...

La caratteristica delle interiezioni proprie è quella di mutare significato a seconda dell'intonazione con la quale sono pronunciate. Ad esempio:

Ah!

Può esprimere:

- dolore: Ah, che terribile notizia!

- ira o sdegno: Ah, traditore! Così ripaghi la mia fiducia!

- meraviglia o sorpresa: Ah, sei tu!

Ah! Ah!

Se ripetuta, l'interiezione riproduce il suono di una risata, specialmente ironica o beffarda.

Eh!

Può indicare:

- rimprovero o disapprovazione: Eh! Non è mica bello quello che hai fatto!

- rassegnazione: Eh! Mi creda, non so più a chi rivolgermi;

- richiesta di consenso: Eh! Che gliene pare di questo quadro?

Eh? Se pronunciata con tono interrogativo si usa familiarmente per rispondere a qualcuno che di abbia chiamati o per indicare che non abbiamo capito qualcosa: Eh? Puoi ripetere per favore?

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Interiezioni improprie

Sono dette improprie perchè sono altre parti del discorso (nomi, aggettivi, avverbi, verbi) usate con funzione di interiezione:

coraggio!

peccato!

animo!

bravo!

giusto!

zitto!

bene!

presto!

via!

fuori!

evviva!

viva!

basta!

...

Le interiezioni improprie possono esprimere:

- un ordine: basta! zitto! finiscila!

- un'esortazione: dai! su! coraggio!

- apprezzamento o biasimo: bravo! male! vergogna!

- un'imprecazione: peccato! accidenti! maledizio- ne!

Alcune interiezioni improprie possono essere usate:

- come espressioni di cortesia: auguri!

congratulazioni!

- come formule di saluto o di congedo: ciao!

arrivederci! buonanotte!

- con funzione fàtica (cioè per richiamare l'attenzione dell'ascoltatore): senta! scusi! pronto?

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Locuzioni interiettive (o esclamative)

Si tratta di gruppi di parole o vere e proprie proposizioni:

Dio mio!

santo cielo!

per amor del cielo!

povero me!

per carità!

Dio ce ne liberi!

si figuri!

mi faccia il piacere!

neanche per sogno!

...

Voci onomatopeiche

Le voci onomatopeiche, cioè le espressioni che si usano per imitare o riprodurre suoni o rumori, possono essere avvicinate alle interiezioni. Esempi:

tic tac (il suono dell'orologio) din don (il suono della campana)

patatrac (il rumore di qualcosa che cade) eccì (lo starnuto)

miao (il verso del gatto) bau bau (il verso del cane) ...

Tipi di onomatopee

Possiamo distinguere tre tipi di espressioni tese a imitare i rumori naturali:

- imitazioni non linguistiche;

- onomatopee semplici;

- onomatopee derivate.

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Le imitazioni non linguistiche

Le imitazioni non linguistiche non sono rappre- sentabili a parole: ad esempio, la riproduzione del rumore del treno fatta da un imitatore).

Onomatopee semplici

Le onomatopee semplici riproducono un suono attraverso il ricorso a fonemi (nel parlato) o grafemi (nello scritto):

plin sdong crac tic tac ...

Onomatopee derivate

Le onomatopee derivate sono nomi o verbi ottenuti aggiungendo un suffisso alle onomatopee semplici:

miagolare (verbo; da miao) tintinnio (nome; da tin tin).

Le onomatopee nella letteratura e nei fumetti

Gli scrittori ricorrono spesso alle onomatopee per riprodurre graficamente suoni o rumori.

Per la loro brevità ed efficacia comunicativa, le onomatopee hanno trovato grande diffusione dei fumetti, da dove si sono fatte strada nel linguaggio parlato e negli slogan pubblicitari.

Spesso le onomatopee presenti nei fumetti non sono altro che verbi inglesi molto comuni. Eccone una lista:

bang (dal verbo to bang = scoppiare, esplodere);

crash (dal verbo to crash = schiantarsi, abbattersi);

gulp (dal verbo to gulp = inghiottire);

sigh (dal verbo to sigh = sospirare);

slam (dal verbo to slam = sbattere, sbatacchiare);

sniff (dal verbo to sniff= fiutare);

sob(dal verbo to sob = piangere, singhiozzare);

splash (dal verbo to splash = schizzare, spruzzare);

yawn (dal verbo to yawn = sbadigliare);

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