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SERMONI TRE DELL'ABATE GASPARO PATRIARCHI E SONETTI DODICI... Gaspare Patriarchi

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(1)

SERMONI TRE DELL'ABATE

GASPARO PATRIARCHI E SONETTI DODICI...

Gaspare Patriarchi

(2)

/-

SERMONI TRE

DELL' ABATE GASPARO PATRIARCHI

E

SONETTI DODICI

DEL NOBILE SIGNOR

CAV. DURANTI

(3)

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1

V .7 A O

,

(4)

X<3)o<

L' ARROTINO

SERMONE

DELL' AB.

GASPARO PATRIARCHI A

S.E.ILSIG.

COM, FARSETTI

.

Li Odasi

da]PatriarchicertaSta- tua

d'Arrotino

traleantiche cele- bratissima,laqualeriprodottain

Gesso

feceda Firenze trasportar a

Venezia

1'ornatissimo

Commen-

datoreFarsettidigloriosa

memo-

ria.L'

Autore

de'versi

volendo

alrruitagliaripanni addosso,

potendolo

fareaspesedellaSta- tua,

(5)

lai,laquale

non

haparte,

che

perfettissima

non

sia,sifa

ad

esa-

minare

se gliAutoride'nostri giornidettinocosi

benei come

ot-

timamente

siscolpivaalloraquan.

do

'in

marmo

ilsuo

Arrotino

si effigiò.

SER.-

(6)

SERMONE.

JL

0

vuoipur,mìoSignor, tu vuol eh* iotorni Ai gioco antico; e ignori, o ignorar fìngi Gli anni miei, lemieforze, e'1pigroingegno.

Scioglipertempo,gridailVcooimo, licavallo,che invecchia, acciò trottando Sottoilpesononcrepi,e'1popolrida. Ab!.'che vecchiezzamistasopra, eseco Adduceognimal mendo;essaèuncammino Ch' iononvò dir dovetiguidi.-insomma Le Musesondigioventude amiche

-

Io sono al più, se vuoi,comelacote Deli'Arrotrn, di cui bramì eh' ioscriva, CEpiù e piùvoltemen'haifattoinchiesta) La(]ualnontaglia,efataglienteilferro.

Tu

m'haicapito,omioFarsetti;abuono Intenditor cortoparlare;ioposso Scoprir più agevolmenteilbuono,e'1belio.

DÌpoesia:posso additarloaltrui,

O

mostrarneidifetti,ealzarlavoce Contro'1modernostil,che far dicapo Opra, chemeniplauso,ecomeilvino Di buonterrenoaglianniregga, ealsito. Quandoparteperparte, cquandointera

a 3 Guar-

(7)

"Guardolaforma di quel Gesso, io grido:

Venite poetastri, e innovatori,

O

goffiammanierati;aunpartanate * SonoleSuore imitatrici; e solo Nelmodo'son d' oprarfr,asédiverse.

Mirateformad'uomche accoccolonì Stando, a una pietra aguzzaunferro;innanzi Porgeletesebraccia, ecolsudore Quasi tocca la terra,e sorridendo Nonsò chiguarda, e par cheglifavelli- Ignudo affatto, in fuor cheilcapo, cui .Restano pochi, e scompigliati crini.

E' tuttoèverità,tuttoènatura Semplice, e schietta in quella Statua, e vedi

Un

tutto insiem,che'1cuore allctta,e gliocchi• Se lo Scultor per abbellir queir opra

A un uomplebeo,comes'è quegli, e'1crine Avesse inanellato,oipiecalzati Dinobilecoturno, oppure invece Dirisentitimuscoli, e di spalle Larghe,edasciutte, avessedato carne Morbida,erotondezza a quellemembra, Cos' èmai questo? ogni garzon direbbe;

Ve' gofferia.1 ve'sconciatura!unmaschio Cheadonnarassomiglia.1oh!to'un'galuppo Co' ricci, e col tuppè.' gran sciocco al certo Fu1'Artefice,ed'occaebbe'1cervello.

Datalescarpelli»nonsondiversi CertiPoeti,omioSignor, che scelto

Un

semplice soggetto,ilqua)dimanda Sitinaturai,proprio,leggiadro, esalto Gonfiati di paroloniiversiloro.

Che

(8)

Chipajonbombeallemieorecchie, e laude Creduli di meritard'uominidotti,.

£

dimoltilinguaggi,allorchénuove i Frasiaccozzanoinsieme, enuovevoci.

Io vòdellatte,un dice al cuoco, latte, Quantevolte1'hoadir? semplice,eparo.

Tuvimescidelmiei, èun guazzabuglio.

Scolpisciunuotn,daglilaimassa.eun',aria D'uno,che guardi, e rida, e certa grazia, Certa sveltezza,chemisembrifatto Senza fatica, e'Inaturaleesprima.

O

inche versifai,scultorse'aun tratto,

O

pirtor, setipiace; e perchè poi, Semidescriviuntal,fuoridiluogo,

E

mattamente anotomiaricorri,

E

de'muscoli cianci,edellelabbra, Oppurdellatrachèa ? einervi, e l acque,

E

letonache internemisciorini?

Ciòdatenonrichiedo:hoframieilibri

E

1'Eustachio, e1'Aìh'm,sevò sapere Della glottideilgiuoco,o quel degli occhi.

Ma

unuomsaputoaltruimimostro: sia' Iolireputoungoffo,unche di strada Esce per boria, e fa smarrire altrui.

Madàlume,egrandezza a versi miei .

Zucca,e'inganni: acuta vista, c sana Scopre'1fumo,elaborra,ondeson pieni;

Vesciche son cheunago sgonfia, e vota.

Tieni amente,cheilgrande,edilperfetto Sta nelritrarreilvero; e allor che'1veggio

O

dipinto,o scolpito, interna sento Sommadolcezza; e sia d' esempioilG:sso

-OJ1 a4 Del

(9)

DelmioArrotin, che ancorchénudo,e scalzo, Ticn!amentesospesa, cpiù che'1guardi Più desii di mirarlo, e ad ogni occhiata Cresce in te lo stupor, cresceildiletto.

Ondemai ciò, senondalvercheimita*

Chesenonvuoida'sassi,eda'dipinti Arte imparar, o convenienza,iversi Srudia delmioSignor,leggiiLatini, LeggiiToscan: la fonte è aperta; in essa Puoi dissetarli:ohsonpurbei.'civeggo L'aureo gusto de'Vecchi, eammiroinessi Certa grazia furtiva,ecertogarbo, Chedicheto lo segue; e scmbran coso Buttate giùcomepergioco; egrande»

Credilo pur,ne sarà stataI'opra.

Avràmolto sudato, e più fiate Adoprata la lima, acciònonpaia Stento, o studiosoverchioin queglisentii.

Va,negì'imita, e avrai tra primi'1seggio.

FLO-

(10)

>C

9)°C

FLORA FARNESE

Mt*tuafrahmolti delMuseo Farsetti.

(DelBali Gio:TommasoFarsetti.)

C)uani'iolascio le Stelle,e degliDei

^L'

elettocore, ov'iodanzo, e festeggio;

Siccomespingeilcuornuovodesìo Quaggiùdiscendo,e fra mortali albergo.

Quiadiquesto belmarmo, immagin mia, Dadottamanoeffigiato,escolto Avvivo,e informo, e con diletto aggiungo Ciòchealuimancasol,parola,emoto .

O

sommaindustria d' inidleuoumano!

Chi nontìloda, eammira? Animograto, E' fraicelesti;1'Opra tua divina. Dì miaDivinitàpago, ecompenso, i

Ma

tu perchè, sì,Forestieramiguardi?

Edinarchileciglia,emosti' io vista, Cheditrovarmi qui stuport'assaglia?

ìr>son quellamedesma,io quella sono, . Chedentro alla granmolede'Farnesi Giàpoc' anzivedestiaB-omain seno,. Ovequestamiabella,esacra spoglia' CongelosaB siserba alterna -cura,

E

a

(11)

)o(lo)<K

E

ascarpellimoderni,ancor eh' indarno Per odio dinemica, e fiera sieda, T CheTItalavirtù persegue,insegna *

A

condurcon sottile arte lamano.

Ma

comepoidilàmovessi'ipiede,

£

comeinsullerivemiposassi ( D'Adria gentil,non vòtenertiascoso

-

Questa ghirlanda d' odorosifiori,£') /

£questefruttacoireinstraniolito, Cheognorairprocacciandohoperusanza, RecoaFILIPPO mio,dicuiiamente,

E

I'almagenerosa eternafama

f

Immortairende. Faticosa impresa, \

E

lunga forailraccontarquant' egli Faccia d' ognimio donlietaconserva,

E

qua!tesordispensi,onde alla terra Aprad'umorviraivena feconda, Checonduca abuonfinpregiatisemi.

Chi nonsacomeasuovolernatura Vesta nuovi colori, enuovaforma,

E

comepiantanonpiùvistaalligni,

E

nasca sottononpiù.vistociclo, Venga dov' ei soggiorna.Io già cotanto AItempode'FigliuolialtidiMarte, Che conrobustamanresseroilMondo, Nonm' allegrai pei giochi,eperlefeste Chedamesinomar,com' iomiallegro Per lui, che in farmi bella ogn' opra spende*

Nèdalsuolarofaròmai partita, Perchè iononsembri ingrata, e sconoscente.

Ma

quanto di potere è ameconcesso Difresche erbe novelle,cignotealtrui

DigiisodbyCoogle

(12)

Diteneri'virgulti,efronde elette Empierò^sempreicandidi canestri,"

OndegiàStia sua leggiadra, e vaga Sia rinomata per giardini', ed orti, Comefur diPompeogliortifamosi,

O

d'Alcinooleville,o Tempe chiara.

Or

va, nè più pensar, che questo sasso Sia freddo, e taciturno, enonpiùdire:

Granpeccato, che a luimanchilavoce.

(*)LaStatua tiene inmanouna corona di Fiori.

VENUS

(13)

)oC'«

K

- . / .

VENUS MEDICEA.

G^psea

sìmqusmvisjStvitaacsensìbus experi;

Me

perhibent spirareDeam,totoque moverì Corpore,formosum quodforteosindicat,aut hatc Mcmbrorumlevitas,autgratiajunflapudori.

Id.manusartificis;sed scu valeo edere vocet, Seu rigeo vanamuiumsub imagineSignum, Magnanimopura grates ago nientePHILIPPO, QtiimejarnCyproextorrem,acGnidoprocul aftarn BarbaricaTurcarumacie, frcdisque maniplis, Etnudam Medicosadcuntem,arq.omniumegentem Nuncsinonrjgno, saltem Venetisque marìque, Unde ortumduxi,reddit,formasque priori

.

o- o

TIÌ.A*

(14)

TRADUZIONE.

^

Ench! ioirapriv^d' ogni senso, e viti Famaèeh'ioviva,e spiri, cmuovailpasso.

Diche fors'3 cagion la vaga fronte,

E

imembriagili,e*graziaapudòr giunta.

.Tantoèilpoter d' industre,c dotta mano.'

Ma

o sta eh' io parli,o sottoumanaspoglia Muta,0inutileimmaginepresenti :' Concuor devoto, econsinceramente Mercèrendo almagnanimoFILIPPO,* ChefmediCipro inbando, e fuor cacciata.

Da Guidoda crudeli armi Turchesche,

E

andatanuda, e bisognosa apormi NelleCase de' Medici 'n Firenze

,

Accoglie, es'oranonmirendeilregno, Alineamifàpiù bella,eda'mieiVeneti M'unisce, < alMare, onde1'origin trassi.

(15)

IL

LEONf DI FLAMINIO

VACCA,

NELLO

STESSO

MUSEO.

o

VenetoPittore, iotiricordo Se feroceLeonesprimiintela ,

Com'è quel,eh'usa averea'fianchi1'ile ,

E

dellaPatriailproprio impero accenna; Lascia quelloNemèo, nigireintracci*

Diqual altro produsse ne' Gettili Boschi natura minaccioso, e torvo;

Ma

questo che qui vedi,iltuo pennello Ritragga, opra del Vacca, a cui natura Cede,e 'n suo loco peresempio è posto-

(16)

SONETTI

IN

MORTE

DELL' OB.NATISSIMA

DAMA LA CONTESSA

MARIANNA BETTONI NATA DE* CONTI BORTOLAZZI

DI TRENTO.

H Benlaude da ogni cor gentile io spero,

" Seallamemoriasuasidolce, e cara,

„Nonpotendo piùdegnosimulacro ,

j,Sol pochiversi,elagrimeconsacro,

DurantiStanze .

(17)

Digitizcd &/Google

(18)

K

17

W SONETTO.

T

Se

spessoinvitanontifuroasdegno, Almagentil,benchènoncollie tersi Icarmi miei, che a giusta laude- offersi Ditue vi nudi,edeltuoprontoingegno:

Questi, che al tuo partir sacrando iovegno DÌsospirmisti, e delmiopiantoaspersi, Prego,nonisdegnarlugubriversi Di miaveraamistateultimo pegno.

Fupermedolceun tempoateda canto" : Passarmiavita,edammirardappresso

~

"Tuoicortesiatti,eilragionareaccorto:

Or non miresta,che d' inutil pianto Sparger tuatomba,e almestocore oppresso Neldolentemiostilcercar conforto-

SO- b

(19)

SONETTO.

giàdiquesta, cuimeoaspri e greve Virtù rendette la fatai partita, Donnapertantipregia noigradita Sali'amarodestinpiangersideve.-

Essa,sebben troppo ahi!veloce e breve ,

Ha

swa giornatacononor fornita;

E

ilpremioadesso in pia beatavita Delle rette opre, sue daDioriceve;

Pianger convien sull' infelice sorte «...

De" tempi nostri, che a ragioneil.cielo Perl'error,che viregna, affligge e premei'

E

piangernoi,cailaspietatamorte ..

Toglieilveder sottofemmineovela Ognigrazia,e virtù congiunta insieme,

so-

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(20)

K » K SONETTO.

T U

chefatro Velen spargei1nontemi Fin sugli éroi più illustri,e 1 te possenti

,

Eguerra al più grannomiapportartenti ,

Ea tuo poterIorgloriaoscuri, escemi;

/ '

MiraquelC urna,*vegliuffiziestremi Alladonnaimmortaireudiam dolenti, litu

T

affanno,edicommilamenti Approva,oinvidia,eticontorci e fremi.

Tucon ragion la rispettasti in vita ;'\ Tal ebbe di te sempre essa vittoria Per raro:senno, e per tirtùnonfinta:

Tolta- pur anco almondo;e al eie] salita, Morditi indegna,per maggior-suaglori»

Sempreaquelsassoincatenataevinr».-'

b2. SO-

(21)

>< »

;°<

SONETTO.

(^Uando.suifallidell'ingrataterra) \\E tVuole.ÌlgranDiodell-iresue tremende

Pioverl'immensapiena,ilfoco accende Talor. nelmondodirabbiosa guerra-:, - ,

Or fame,or pestemanda,ed or .disserra Venti- crudeidalle caverneorrende;'. ( -,

Orlefolgoriardentiinmanoeiprende;

.Or, Città scuote, ed edifizj atterra- \

Vita a tirauni, ed a. perversi mostri..,„.

Dona,ed allunga; edimiglior talvolta Ami temporapisce, easèritira.

Ahi patria miai ben con ragion dimostri,, Se presto a te questa grandonnahatolta

,

Chetroppo essertudebba alcielin ira. SO-

(22)

):-<

» H SONETTOi

'X'

0

grata ài doni,ondéilcielvolleornare*

Nodristiinserìnobìldeshe ardente fj Colpronto^ingegno.idiversarsovente De' jcrittgr:primi sulle dotte carte.:

;. .r/.

Ma

disogni,»derroff' tant'.opre sparte, Ch' orl'idolfan d' affascinata gente-, ;.

Nè'flcoreate,r:hc la Svegliatamente Maiguastarpunto,odofluscaro in parte.;»

Chede1

'diviniarcani ni tehr fede c:a...-,;

Bastò;tièmai. cdlla ragione umani-,->-~

r Tant' alto di salirtidestiilvanto,.„;...;j

Ortutto iti~E>Ì6r. lassùl'occhiotuo:ve'de; Contenta sei, che la pretesaimam J Nonavesti-quaggiù di saper tanto.nr-,'->

(23)

IONETTO.

N*EL

sentier divirtù sicuri,e presti • QuandocorrereundìvedremtuoiFigli^

E

che a ic per dottrina alcun somigli,;

Altripsrsonno,opercostumi onesti;

Degli esempi,direni,fruttisan questi, .-

E

diprovidituoi saggi consigli ; Talfrairischinelmondo,eireiperigli Rarasempre di lór cura prendesi': I Cura,che tròppoilcomunbene, eildanne*,;.i

Jnsècomprende,e che lasciata in bando:

Grida suitristigenitor vendetta'. 1

Cura, quaggiù tuoprimoe .dolce' affanno, ;:,..) Orlassùpremio,a cuilietamirando Nuovifluttid'onor la Patria aìpetw./

sa

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(24)

M

*3

M SONETTO.

*

^Jotte nonscorremai, donna,nè giorno.

Lasso, che di tuamorteilceriodanno Scemarnoncenti;epiùmestesso-inganno, Più permiapena ad ingannarmi to torno.

Frabeistudj,elavoriintuo soggiorno: Parrai or.vederi; or dolce cura e affannai Prenderde",figli,che scherlando stanno.

Teneri e granosi a re d' intorno;.,.

E

loroundolce sguardo ^ oraunsiojrfcso.r Volger benigna; ed or partir tuoi, detti . FraisaggiAmici,edilfedelCensorie:

Gli atti, la voce,ilportamento,Uviso, Tatto mistapresente:ohVaniaffetti.'

Oh

sogni!ohsorda incsgrabilmone!

SO-

(25)

I

)o(24

H

SONETTO^

Se

dinubitaforturbaeconfonde' 'i^*'^.

Ituoi "placidi (cagni,eoscuro velo!

,

E

aifreddigiorni ogni- tua pianta, e steIoJ- Difiorsispoglia,edelleverdifronde,

Lacalma poscia- alle tua Iìmpid' onde1

1''i:.

Vedi tornarquando-sereni èilCielo,-

E

scioltaalfin1'orrida'Wrta,eilgel»' Verdeggiar tosto^ e -rifiorir tue^sponde;I

Ma

lagrandonna,ahi ;1'oriortua, B^naca, Verace,-eprimo,iltuo'più grato oggetto Mancarpap-sempre'alìatiiespiaggieioscerno.

Lerive,italli,ibeigiardini,'illactìI,-Ha-.>

AltraWtìoftronpiù,dirfie*oaspetto"

D'atratempesta, e di perpetuo 'verso-;5 SO-

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(26)

)o(15

K

SONETTO.

No

,che sqlononduolsi, eilvisob^gpK

O

Dipiantosemprejlfidotuo

Gmuot^t

Mentrerapitdid*.immatura:rnprt« -' In iesivede la migliorcompagna.-

Tutta seco la patria ancorsilagna, V

,Persa ladonnagenerosa,cforte;

E

finche. dipregiar1virtù leimporte Persitristacagion purfiache piagna.

Quanteasosjegnomaidi tuasalme-rr.~*:.t Nonfar.calde preghiere,! e innustrle spàtte.'

Ma

soccorso,orimediouman nonvalse,

Penadelfallirnostro ogni virtute Perdettealloralanatura, e1'arte;

E

alGelvoto o lamento alcunnonsalse SO-

(27)

>(±6)oC

SONETTO

.

^^TJatido'alpasso fataimonerigtuttte'-*''r i Donna,tudavìcìtiI*orrido aspetto:<

Vrieca mirasti, ni timoreilpetto Ti assaisemai,nè dogliailcortipanie.

Virtù, chemaidatenonsidisgiunse Scorta sempre fedel d' ogn' opra, e detto, Tutta- insoccorsoal-doloroso letto Siene,ea'tuoispirtinuovaforza aggiunse.

Funel granpunto

ma

pcnsìcrsoltanto ^-».v">

Oraaitìglilasciar saggiricordi-,-

Orsposo, eamici confortar pietosa.

Serena poi frailcomunduolo,eilpianto, AivoleridelCieloituoi' concordi

.Partir,-cjttalchitranquillo-inDioriposa.

SO.

(28)

SONETTO.

S

Panad/insidie,e -perigliosiinciampi . f

,

%

Troppoè questamortai misera vita;.

Perchè la guida di ragion smarrita... , Daitesiinganni, e dal fallirsiscampi.

Perciò rado addivieti ,eh*ormasistampi Nelsentìerretto,che virtù ci addita;

£

quello inveceoveUpiacerpiù invita, Dicorrer sol cieco desir ne avvampi.

Ma

bea più .spesso all'uomnelduro .isiaotc,., (

,

Chepace algiusto, ed aspra guerra e ali* -empio Mancavirtù dìsue fidate (coree.... Felice te.'che inben oprar costante»

Gloria de' giorni nostri, illustre esempio Divalor lasci. almondoin tita/e.

m

morte.

(29)

SONETTO.

JE

Lmi,scudi,loriche,armi,e bandiere Ornatiletombedeglicroi, cui rese

"

Applausoilmondoperfamose impresé ' DiCittà vinte, c debellate schiere.

E

purnonson che triste imrnagin vere Di«ragc, emortequelle spoglie appese;

E

alCielfors*anco suil" ingiuste offese Gridancontro di lor Provincie intere.

Noisovral'urna di enstei;che ornata 'Senvà per suevirtùd* altrevittorie,

Porrempiù'vari,epreziosifregi.

PorrcmdiquestaIllustrealmaben "nata', Ahitroppo care a noi dolcimemorié.'' Gli atri cortesi, cibricostumi egregiJ

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