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IL FATTORE TEMPO NEL CAMPIONAMENTO PLANCTONICO. CROCIERA «BANNOCK» 1967 NEL BASSO TIRRENO

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IL FATTORE TEMPO

NEL CA M PIO N A M EN TO PLA NCTON ICO . C R O C IE R A « B A NN O CK » 1967 NEL BASSO TIRRENO

per

N. Della C ro c e e P. Picene

C at ted ra d'idrobiologia della Università di Genova.

Résumé

Les eaux nord-occidentales siciliennes, qui sont en contact avec celles de la Méditerranée occidentale et se m êlent à elles, sont aussi intéressées à la pénétration d’eaux d’origine atlantique dans le Bas Tyrrhénien. Les présentes recherches ont eu pour but de déterm iner s’il existe dans les eaux superficielles correspondant à une aire définie et dans le tem ps le plus bref possible, d’éventuelles corres­

pondances entre la situ ation hydrologique et la situation planctonique. Les qua­

rante récoltes de plancton effectuées à l ’aide d’un échantillonneur rapide, m odèle Isaacs-K idd, ont été com plétées par des mesures de salin ité et de tem pérature.

E lles ont couvert une surface de 350 m illes carrés, pendant 48 heures, en ju ill t 1967.

L’exam en des éch an tillon s récoltés a permis de m ettre en évidence divers aspects de la d istrib u tion qualitative, des zones de vide et des zones à faible densité de population pour les différents organismes planctoniques. Ces aspects sem blent être déterm inés, en partie par des m igrations journalières, en partie par une situ ation hydrologique particulière. Celle-ci est m ise en évidence par le dia­

gramme T /S établi pour la distribution qualitative et q uantitative de quelques espèces de Copépodes ou de groupes planctoniques. Il fournit aussi une inter­

prétation des variation s de la densité totale de la population planctonique pour une zone interm édiaire de l ’aire de récolte intéressée par cette situation hydro­

logique particulière.

Introduzione

U na delle aree più in teressanti del Bacino T irrenico dal punto di vista idrologico è costituita dalle acque nord-occidentali sicule.

Queste, oltre ad essere a contatto ed a m escolarsi con quelle del M editerraneo occidentale, sono interessate alla penetrazione di acque di origine a tla n tic a nel Bacino Tirrenico.

L ’azione di tra sp o rto delle m asse d’acqua assum e particolare im p o rtan za negli scam bi faunistici e nel determ inare gli aspetti di distribuzione e di composizione del popolam ento planctonico nei

(1) Lavoro eseguito con il contratto di ricerca CNR n° 115.907/865. I primi risu lta ti vennero presentati alla XXI Riunione della C om m issione Internazionale per l ’E splorazione Scientifica del Mare Mediterraneo (Monaco, 1968). Il lavoro definitivo venne presentato, quale « contributed paper », al Congresso « The Ocean W o rld » (Tokio, 1970).

C a h i e r s d e B i o l o g i e M a r i n e Tom e XIV - 1973 - pp. 453-470

(2)

454 N. D E L L A CROCE E P . P 1 C 0 N E

diversi m om enti stagionali in tale areale. A lcuni di questi a sp etti sono sta ti messi in evidenza in precedenti indagini (Della Croce, 1960 ; 1962-1963 ; 1964), in p arte effettuate contem poraneam ente alla ricerca idrologica (Aliverti e coll., 1968).

A ltre indagini hanno individuato nel Basso T irren o la presenza di indicatori biologici di acque a tla n tic h e nello stra to superficiale (Vives, 1967 ; E h rh ard t, 1967 a, b, c) e di in d icato ri di acque in te r­

medie, originatesi nel bacino m editerraneo orientale, in p ro fo n d ità (Vives, 1967). Uno studio sulle com unità fìtoplanctoniche del Bacino T irrenico in relazione alle condizioni am bientali interessa in p a rte le acque nord-occidentali sicule (Margalef e coll., 1966), m en tre altre indagini riguardono il plancton costiero e d ’a ltu ra (B uriini e coll., 1963-1964 ; Giacomelli, 1965).

La presente ricerca è stata p ro g ra m m a ta nelle acque nord- occidentali sicule non per am pliare le conoscenze sulla popolazione planctonica del Basso Tirreno, m a p er stu d ia re u n problem a di c a ra tte re generale, per il quale tale area può p resen tare, alm eno in determ inati m om enti stagionali, condizioni adeguate.

Lo scopo della ricerca consisteva n e ll’identifìcare — nel più breve tem po possibile — eventuali corrispondenze tra situazione idrologica e situazione planctonica in un determ inato areale, non o stan te le « in te r­

ferenze » dovute alle m igrazioni giornaliere.

In fatti, in u n ’ area interessata a fenom eni di circolazione p iu t­

tosto m arcati, la distribuzione degli organism i planctonici è in ti­

m am ente legata a tale processo dinam ico : l’azione della corrente modifica la fisionomia planctonica p reesistente tra sp o rta n d o v i form e a p p arten en ti in origine ad altre m asse d ’acqua e asportando form e proprie di quella fisionomia.

Questo problem a risu lta p ertan to estrem am ente dipendente dal fattore tem po per quanto concerne l’evolvere di d eterm in ate situazioni idrologiche e biologiche, e il tem po m ate ria le necessario a raccogliere i dati ecologici e biologici utili ai fini in te rp re ta tiv i.

M e to d ic h e

Nell’area prescelta, che ha un estensione di circa 350 m iglia q u ad rate (Fig. 1), furono d istribuite o p p o rtu n a m en te 40 stazioni, d istan ti tra loro 10 miglia. Il cam pionam ento, effettuato a 10 nodi, iniziò alle ore 0900 del 23 luglio 1967 e term inò alle ore 0734 del 25 Luglio 1967.

P er ogni stazione, le raccolte p lanctoniche vennero effettuate su u n percorso di 5 m iglia, usando u n cam pionatore ad a lta velocità, m odello Isaacs-K idd (Ahlstrom e coll., 1958), co struito dalla G.M.

M anufacturing Co. di New York (1).

I 40 cam pioni furono fìssati con fo rm alin a al 4 p. 100. Di ta li cam pioni, 22 vennero esam inati e conteggiati in te ram e n te ; p er gli a ltri, a causa della notevole q u a n tità di m ate ria le raccolto, l’esam e

(1) In Mediterraneo, è stato usato anche un altro tipo di cam pionatore ad alta velocità (Kinzer, 1963 ; Boucher e coll., 1970).

(3)

C A M P I O N A M E N T O P L A N C T ON I C O 455

venne lim itato a più subcam pioni sino a raggiungere un num ero rap p resen tativ o di organism i (1). Le reali densità di popolam ento di ciascuna specie di Copepodi e degli altri gruppi presi in esam e, quando rap p re sen ta te nelle figure, sono state riportate a 1000 m 3. Il loro indice di distribuzione è stato calcolato secondo la form ula D = F /T , dove F rap p re sen ta il num ero di campioni nei quali com pare una d e te rm in a ta specie o gruppo sistem atico, e T il num ero totale di cam pioni presi in esam e.

30

2 7

25

diurno

^Percorso di campionamento 10 e numero stazione

23 notturno

12° EST 30

Fi g. 1

R otta di n avigazione e stazion i di campionamento nel corso di quarantotto ore n e ll’area in esame (23-24 luglio 1967).

Su ogni stazione venne raccolto a prua un cam pione d ’acqua in superfìcie per m isu rare la tem p eratu ra e determ inare la salinità.

I valori term ici erano apprezzati su term om etro al decimo di grado, m en tre le salin ità erano determ inate successivam ente m ediante salino- m etro. C ontem poraneam ente furono raccolti i dati meteorologici e tu tti gli a ltri d a ti concernenti il cam pionam ento di ogni singola stazione, le cui coordinate di inizio e fine furono rilevate m ediante il « L oran » di bordo.

C ritich e al m etodo

Il calcolo dei volum i d’acqua filtrati venne effettuato secondo la fo rm u la : V = a . A . Rd, dove A è la superfìcie di cam pionam ento

(1) In questi cam pioni, che corrispondono alle stazioni n° 6, 7, 11, 12, 25, 26, 28, 29, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39 e 40, il numero di Copepodi esam inati varia da un m in im o di 176 ad un m assim o di 229.

(4)

456 N. D E L L A CHOCE E P . P I C O N E

dello strum ento ; Rd il num ero di giri del m ulinello idrom etrico sulla totale distanza percorsa D ; a = D /R d il valore della distanza percorsa per ogni rivoluzione del m ulinello stesso.

Poiché non si era in grado di ta ra re il m ulinello ad alte velo­

cità (1), si è ritenuto opportuno fissare p er a u n valore m edio in base ai nostri rilevam enti, effettuati alla velocità teoricam ente costante di 10 m iglia orarie (2) e su distanze calcolate per mezzo del L oran. In questo modo si è inteso assorbire e d istrib u ire le variazioni di a sui 40 cam pionam enti.

I valori di a, da noi determ inati, h anno un valore m edio di 1,0297 e oscillano tra 0,909 e 1,207. Introducendo tali valori nella form ula, si ottengono volumi medi di acqua filtra ta p a ri a 5,04 m 3 e volum i

Ta b. 1

Valori relativi alla determ inazione dei volum i d’acqua filtrati su lle singole stazion i, e volum i d’acqua filtrati.

Stazioni D Rd a m3

1 10 186,0 9 860 1,0330 4,9749

2 9 723,0 9 358 1,0390 4,7216

3 9 954,5 9 988 0,9966 5,0395

4 9 491,5 9 320 1,0184 4,7024

5 9 260,0 9 568 0,9678 4,8276

6 9 954,5 9 442 1,0543 4,7640

7 9 491,5 9 682 0,9803 4,8851

8 10 186,0 9 550 1,0666 4,8185

9 9 954,5 9 495 1,0484 4,7907

10 9 028,5 8 340 1,0825 4,2080

11 9 028,5 8 748 1,0321 4,4138

12 9 260,0 9 650 0,9596 4,8689

13 9 260,0 8 787 1,0538 4,4335

14 7 755,2 7 520 1,0313 3,7942

15 9 838,7 9 100 1,0812 4,5914

16 9 828,5 8 470 1,0659 4,2736

17 9 491,5 9 380 1,0119 4,7327

18 10 186,0 9 729 1,0470 4,9088

19 8 797,0 8 315 1,0579 4,1953

20 8 334,0 8 045 1,0359 4,0591

21 8 449,7 8 151 1,0366 4,1126

22 8 681,2 9 552 0,9088 4,8195

23 9 491,5 9 658 0,9828 4,8730

24 9 028,5 9 518 0,9486 4,8023

25 9 491,5 9 075 1,0459 4,5788

26 9 260,0 9 330 0,9925 4,7075

27 9 607,2 9 442 1,0175 4,7640

28 9 144,2 9 523 0,9602 4,8048

29 10 417,5 9 635 1,0812 4,8614

30 9 723,0 9 758 0,9964 4,9234

31 9 491,5 9 022 1,0520 4,5521

32 9 028,5 9 350 0,9656 4,7176

33 9 028,5 9 083 0,9940 4,5828

34 9 491,5 9 015 1,0528 4,5485

35 10 301,7 9 358 1,1008 4,7216

36 9 260,0 8 912 1,0390 4,4966

37 8 912,7 9,358 0,9524 4,7216

38 10 533,2 9 432 1,1160 4,7589

39 10 649,0 9 923 1,0732 5,0068

40 11 112,0 9 203 1,2074 4,6434

(1) E* stato possibile tarare il m u lin ello idrom etrico presso la Vasca N avale della Facoltà d’ingegneria d ell’U niversità di Genova per velocità com prese tra 1,3 e 2,5 nodi.

(2) Questa velocità risulta dalle letture effettuate al solcom etro per ogni stazione.

(5)

C A M P I O N A M E N T O P LA N C T ON I C O 457

m inim i e m assim i p a ri a 4,45 e 5,91 m3. Questo com porta che nei due casi estrem i-rispetto al valore medio-le differenze dei volum i d’acqua filtrati sono p a ri a 0,59 e 0,87 m3. Come si può osservare dalla Tab. 1, i valori di a sono p iu tto sto uniform i, e questo h a perm esso di utilizzare il valore m edio calcolato di or. D’altre p arte è da tenere presente che fa tto ri quali lo stato del m are e le correnti influenzano il rendim ento del m ulinello idrom etrico, specialm ente nelle acque superficiali.

L ’uso di cam pionatori in corsa presenta delle lim itazioni. Quella più im p o rtan te è co stitu ita dal danneggiam ento che alcuni organism i subiscono alla p red e tta velocità di traino. Alcuni Copepodi, attribuibili alle fam iglie P aracalan id ae e Pseudocalanidae, erano sfigurati ; altri, a causa del loro stato, non perm ettevano di spingere la classificazione o ltre il genere (Copilia, Sapphirina ) . In ta tti furono tro v ati Gasteropodi, E teropodi (A tlantidae), uova di Pesci e di Crostacei ; in diverso grado di in te g rità Pteropodi, Cladoceri, Radiolari e Zoee ; m aggiorm ente sfigurati apparivano i Chetognati, riconoscibili solo dalle setole unci­

n a te dell’ap p arato boccale.

Le lim itazioni del cam pionam ento planctonico in navigazione sono in p a rte com pensate dai vantaggi che esso offre rispetto ai mezzi tradizionali, se usato con continuità di tempo e di spazio ; in p a rti­

colare quando lo studio della distribuzione degli organism i planctonici può essere rip etu to nella stessa area a brevi intervalli di tem po e quando in teressa un determ inato gruppo di organism i.

La econom icità, la p raticità, la maggiore frequenza e la più vasta a re a cam pionata n ell’u n ità di tem po conferm ano l’im portanza dell’uso dei cam pionatori planctonici in navigazione, specialm ente se si pro­

cede di p ari passo a ll’esam e dei param etri ecologici.

C a ra tte ristic h e idrologiche

I dati term ici h anno perm esso di suddividere la zona di cam pio­

nam ento in due aree.

Nell’area orientale, caratterizzata dall’isoterm a di 27 °C, la situ a­

zione term ica denota u n a condizione stabile a tem p eratu re elevate.

D iversa è la situazione n ell’area occidentale ; qui la zona con tem pe­

ra tu re com prese tra 26,5-27,0 °C e maggiori di 27,0 °C è partico lar­

m ente sv iluppata da Nord a Sud, e si trova inclusa tra due fasce term iche di m inore tem p e ra tu ra dove si registrano valori di 24,5 e 25,5 °C (Fig. 2).

Le isoaline conferm ano in modo più evidente le osservazioni te r­

m iche (Fig. 3). L’area orientale interessa un a vasta superfìcie senza notevoli variazioni di salinità, e risu lta delim itata dalle isoaline del 38,00 p. 1000. Q uella occidentale, caratterizzata da salinità decrescenti (37,90-37,30 p. 1000), appare sviluppata sulla direttrice Nord-Sud con isoaline stre tta m e n te ravvicinate e piuttosto parallele.

Q uesta situazione viene evidenziata dal diagram m a T /S (Fig. 4), che conferm a — n ell’am bito delle 48 ore di osservazione— la suddivi­

sione dell’areale in esam e in due p a rti in modo abbastanza netto.

La zona orientale (stazioni 1-22) è caratterizzata da m arcate variazioni di te m p e ra tu ra e da più lim itate variazioni di salinità ;

(6)

458 N. D E L L A CROCE E P . P I C O N E

30 3 0 30

>27.5

2 7 .5 30

27.5 2 7 2 6 .5 2 7

26 .5

>27

26 ,25.5,

12° EST 30 30

Fi g. 2

Andamento delle isoterm e n ell’area in esam e nel corso del cam pionam ento.

30 30 30

37.3

>38.0

< 3 8 .0

38.0 30

3 8 .0

37.7

37.4 37.3

37.4

12 EST 30 30

30

Fi g. 3

Andamento delle isoaline n ell’area in esam e nel corso del cam pionam ento.

(7)

CA M P I O N A M E N T O P LA N C T ON I C O 459

quella occidentale (stazioni 23-40) da un a m inore variazione term ica e da u n a più p ro n u n cia ta variazione salina (Fig. 4). Q uesta seconda zona è da rite n ersi influenzata dalla corrente litorale di origine atlan tica.

29 - 28 - 27 - 26 25 24 H

ZONA OCCIDENTALE

30 2 9 23 :

31 33 1 ? *

36 35 **39 S

3 7 * 38

3 2 * 3 4

25 2 4

2 7 * * 2 8

ZONA ORIENTALE 5 8 * • * 9

4 . 6

ì li»

" *20

14% #15 13**16 18** 19

17 21

22

I 1 I I I I I I I I I

37.0 37.1 37.2 37.3 37.4 37.5 37.6 37.7 37.8 37.9 38.0 38.1

SALI NI TÀ Fi g. 4

Diagram m a T /S d e ll’area in esam e nel corso del cam pionam ento. Sono evidenziate la zona orientale e quella occidentale. (Salinità p. 1000).

DISTRIBUZIONE DEGLI O R G A N ISM I

D istribuzione q u a lita tiv a .

Lo studio delle specie di Copepodi e dei gruppi di organism i planctonici raccolti (1) ha perm esso di riconoscere q u a ttro diversi tipi

(1) Copepodi e altre form e planctoniche prese in esam e COPEPODI

Calanus gracilis Dana Cal anus m in o r Claus Paracalanus pa rvu s Claus P racalanus p y g m a e u s Claus Paracalanus nanus G.O. Sars Calocalanus pa vo Dana

Calocalanus s t y li r e m i s Giesbrecht Calocalanus p lu m u lo s u s Claus Clausocalanus furcatu s Brady Euchaeta m ar in a Prestandrea Tem ora s i y li f e r a Dana Centropages typ icu s Kröyer Centropages k r o y e r i Giesbrecht Centropages violaceus Claus Isias clavipes Boeck Lu cic utia fl avicorn is Claus C a n d a d a aeth iopica Dana P on tella m ed iter ra n ea Claus Acartia la tis e to s a Kriczaguin

CLADOCERI

UOVA DI CROSTACEI LARVE DI CROSTACEI LARVE DI GASTEROPODI PTEROPODI

Acartia negligens Dana Oithona helgolandica Claus Oithona nana Giesbrecht Oithona piu m if era Baird Microsetella rosea Dana Microsetella norvegica Boeck Macrosetella gracilis Dana Euterpina acutifrons Dana Oncaea venusta P hilippi Oncaea mediter ranea Claus Oncaea media Giesbrecht Lubbockia sq u illim an a Claus Pachos punctatiim Claus Sapphirina opalina Dana ? Vettoria parva Farran Corycaeus li m batu s Brady Corycaeus giesbrechti F. Dahl Corycaeus latu s Dana Corycaeus ovalis Claus Corycella rostrata Claus LARVE DI BIVALVI CHETOGNATI LARVACEI UOVA DI PESCE LARVE DI PESCE

(8)

460 N. D E L L A CROCE E P . P I C O N E

di d istrib u z io n e : occidentale (W ), orientale (E ), in term edia (I) e totale (T ).

N ell’am bito della fascia cam pionata sulla direttrice N.-S., le d istri­

buzioni di tipo W ed E si riferiscono alle form e ritro v a te risp ettiv a­

m ente ad Ovest ed a Est delle Isole di Levanzo e di F avignana ; la distribuzione di tipo I occupa, con diverso sviluppo, la zona in cui i tipi di distribuzione W e E vengono a co ntatto, m en tre quella di tipo T si estende su tu tto l’areale in esam e.

La distribuzione di tipo W si risc o n tra in m odo evidente per M icrosetella norvegica e Oncaea venusta (Fig. 5 ). I ritro v am en ti di queste specie, che hanno un indice di distribuzione D rispettivam ente di 0,27 e 0,10, sono localizzati nella « zona occidentale » del diagram m a T /S (Fig. 4). Paracalanus nanus (D = 0,12) e Candacia aethiopica (D = 0,05) presentano lo stesso tipo di distribuzione, m a in m odo discontinuo.

La distribuzione di tipo E si osserva ch iaram en te per Centropages kröyeri e per Paracalanus pygm aeus (Fig. 5 ), i quali p rese n tan o lo stesso indice D = 0,17. La loro distribuzione risu lta in clu sa nella

« zona orientale » del diagram m a T /S (Fig. 4 ). Centropages krö yeri e Paracalanus pygm aeus, come M icrosetella norvegica, sono stati ritro ­ vati nei corrispondenti tipi di distribuzione sia di giorno che di notte.

N um erose altre specie presentano distribuzione di tipo E con discontinuità di ritrovam ento bene evidenziate dagli indici di d istri­

buzione : 0,02 per E uterpina acutifrons, E uchaeta m a rin a , M icro­

setella rosea ed Acartia latisetosa ; 0,05 p er Calocalanus p lu m u lo su s e 0,07 per Calocalanus stylirem is e C. pavo. Di queste specie, E uchaeta m arina, Calocalanus plum ulosus e C. sty lire m is sono state ritro v a te nelle ore n o tturne ; Calocalanus pavo di giorno e di n o tte ; Acartia latisetosa, Microsetella rosea ed E u terp in a a cu tifrons solo di giorno.

Tale fatto pone in evidenza come la zona a distribuzione di tipo E, rispetto a quella di tipo W, presenti nel corso delle ore n o ttu rn e u n a m aggiore ricchezza qualitativa.

La distribuzione di tipo I è p re se n ta ta tipicam ente da O ithona piu m ifera (D = 0,37), ritrovata in otto cam pioni d iu rn i e sette n o ttu rn i

(Fig. 5).

Calanus gracilis, Vettoria parva, Pachos p u n c ta tu m , Pontella m editerranea, Lubbockia squillim ana e M acrosetella gracilis, con indici di distribuzione D com presi tra 0,02 e 0,15, sem brano ancora avere distribuzione di tipo I. Queste specie sono state ritro v ate esclu­

sivam ente nelle ore notturne, ad eccezione di M acrosetella gracilis raccolta anche nelle ore diurne.

Le distribuzioni di tipo E ed I risc o n tra te non possono essere considerate esclusivam ente legate alle m igrazioni giornaliere a causa dei lim iti di tempo e spazio osservati nel cam pionam ento ; si deve inoltre tenere presente che la zona di ritro v am en to della m aggiore p a rte di queste specie corrisponde alla « zona orientale » del dia­

gram m a T /S (Fig. 4).

La distribuzione di tipo T in teressa le seguenti specie : Clauso- calanus furcatus (D = 0,99), Corycaeus ovalis (D = 0,95), Corycella rostrata (D t= 0,90), Corycaeus latus (D c= 0,80), Paracalanus paruus

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C A M P I O N A M E N T O P L A N C T ON I C O 461

(D = 0,65), O ithona nana (D = 0,55), Temora stylifera (D $= 0,52), A cartia négligeas (D = 0,47), Corycaeus giesbrechti (D = 0,40), Oncaea m editerranea (D — 0,32), O. media e Calanus m inor (D = 0,30) e Centropages violaceus (D = 0,27). I valori degli indici rivelano che Clausocalanus fu rca tu s presenta continuità di distribuzione (Fig. 5 );

*8

V>

4

(10)

462 N. D E L L A CROCE E P . P 1 C 0 N E

per contro, Centropages violaceus som m a al m inore indice anche la m aggiore discontinuità di distribuzione.

P artico lare interesse riveste il fatto che tu tti gli a ltri organism i presi in esame, ovvero Cladoceri, uova e larve di Crostacei, larve di G asteropodi e Bivalvi, Pteropodi, C hetognati, Larvacei, uova e larve di Pesci presentano continuità di distribuzione con indici D com presi tra 0,72 e 1,00.

D istribuzione qualitativa e migrazioni g io rn aliere.

Poiché il cam pionam ento era stato condotto di giorno e di notte nelle 48 ore, non è da escludere che i tipi di distribuzione descritti possano essere stati influenzati dalle m igrazioni giornaliere.

Questo si riscontra per Calanus m in o r (Fig. 6) p resen te in superfìcie solo dalle prim e ore della notte sino a ll’alba, in d ip endente­

m ente dalle variazioni di tem p e ra tu ra e sa lin ità (1). Analogo com por­

tam ento si osserva, di m assim a, per Calanus gracilis, Centropages typicus, Acartia negligens, Oncaea m edia, O. m editerranea e L ucicutia flavicornis (Fig. 6).

L ’effetto delle m igrazioni può considerarsi d eterm in an te per Euchaeta marina, Calocalanus p lu m ulosus, C. sty lire m is a d istrib u ­ zione di tipo E, e per Vettoria parva, Pachos p u n c ta tu m e Lubbockia squillim ana a distribuzione di tipo I, ritro v ate esclusivam ente di notte (Fig. 6). I tipi di distribuzione E ed I sono com uni ad altre form e ritrovate di giorno e di notte (Calocalanus pavo e M acrosetella gracilis) e solo di giorno (Microsetella rosea, A cartia latisetosa, E uterpina acutifrons e Isias clavipes). Inoltre tali tipi di distribuzione presen tan o corrispondenze nel diagram m a T /S , nel senso che sono incluse nella

« zona orien tale» di tale diagram m a (Fig. 4 ). In questo caso le m igrazioni n o ttu rn e non solo caratterizzano le p red ette distribuzioni, m a evidenziano diversità nei popolam enti planctonici presen ti ad E ed a W delle Isole di Levanzo e di F avignana, n e ll’am bito della fascia cam pionata sulla direttrice N.-S.

Le variazioni diurne e n o ttu rn e delle elevate densità di popo­

lam ento osservate per Oithona nana, Corycaeus latus, C. ovalis e Corycella rostrata non escludono l’esistenza di m igrazioni giornaliere, le quali risulterebbero tuttav ia m ascherate d a ll’elevato indice di distribuzione.

D istribuzione q u an tita tiv a , migrazioni g io rn aliere e situazione id ro lo g ic a.

Le diverse specie di Copepodi e gli a ltri organism i planctonici p resentano distribuzioni quantitative con zone a m inori den sità di popolam ento, e « zone di vuoto » dove gli stessi organism i sono com ­ pletam ente assenti. Tale situazione sem bra essere d eterm in ata, solo per determ inate forme, dalle m igrazioni giornaliere.

(1) Dai dati di campagna si può precisare che Calanus m in o r fu raccolto in superfìcie tra le 21,23 e le 04,54 e tra le 21,43 e le 04,45 nel corso delle 48 ore della presente indagine.

(11)

C A M P I O N A M E N T O P L A N C T ON I C O 463

30 30 30

30

3 8

t 1 C a l a n u s m i n o r 2 5 2 O n c a e a m e d ia

n o t t e o g ior no

E S T

30 30 30

30* 12° 30* 13° 30*

1 P a c h o s p u n c t a t u m 2 V e t t o r i a p a r v a 3 L u b b o c k ia s q u i l l l m a n a 4 E u c h a e t a m a r i n a 5 C a l o c a l a n u s p l u m u l o s u s 6 C a l o c a l a n u s s t y l i r e m l s 30

n o t t e o g i o rn o

12° 13°

30* E S T 30* 30

Fi g. 6

D istribuzione superficiale di Calanus m inor e Oncaea m edia (A), ritrovate in prevalenza n elle ore notturne e di altre specie (B ), ritrovate solo di notte.

(12)

464 N. D E L L A CROCE E P. P I C O N E

Dato il tipo di ricerca, il periodo di 48 ore non sem bra sufficiente per prendere chiaram ente in esam e il problem a delle m igrazioni ne ll’areale in esame. Am m ettendo, tu ttav ia , l’influenza delle m edesim e sulla distribuzione delle specie, si ritiene che l’ubicazione delle zone a m inori densità di popolam ento e delle « zone di vuoto » rispecchi più com piutam ente della distribuzione u n a p a rtico la re situazione idrologica.

D. VtifUVti3<M31

Ë i t e l f i

i i i i i i -I

*•••... * o

0 . VtiiUVU3dW31

(13)

TE MPE RA TU RA

*C

12e Clausocalanusfurcatus 28 24

► - 11» 20 14 *.15 37.0i1 r™ 37.5 SALINITÀ

I— 38.0

Ò-- " :>a 101-1000 1001-10000 10001-50000 >50000 Opiorno #notte______

;o:::í' a/"& 101-1000 1001-10000 10001-50000 >50000 Ogiorno enotte Corycaeusovalis p28 26- 38.037.5 SALINITÀ

37.0 Fig. 8 Distribuzionequantitativadi Clausocalanus furcatuse Corycaeus ovalise dia­ grammaT/S. Le zonedi minoredensidi popolamentosonoevidenziatenella distribuzionequantitativadaunalineamarcatae nel diagrammaT/Sdai numeri dellestazioni corrispondentinel diagrammaT/S. (Salinitàp.1000).

MOO maPE<-+t-j 2s » 2 y 5 - 2. *0 3. gSn 2» 3OSQg CD2) ^CLO».o g-ST. CfQ3 sagK3PCCg -^5- QQM‘ gI^ Cu*g O<DCD CDti31-i 3 r*OCD hi »o €3 S’S.

e CO CD s* 2-3 OO * 2 CD a-a. N-.ÇÇJ 3.5 §1i-i vT CD CL ^ cda

o 3- CD y C/1 P 331

g l

M. P Si 3 CDCD CDW CD #P P 3 CD ' P 32 S. o & a. _ Q Oj y G=co

o y ^3 O g |3 3c CDGo a« o c/aCI) CDO 3 5 o* o -ia S*3a O co

CD o p^ 3S- S» 3CL CDCD ^y POH- X Ogl ^CD öP Il

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tu o O o o 05 Or

(14)

O giorno

L a r v a c e i

o 28

37.5 38.0 37.0

lo i - 1 0 0 0 1001 - 1 0 0 0 0 EZ3 10 001 - 5 0 0 0 0 O giorno

C h e t o g n a t i

O ' 2 8

<

Mt««'¿ * 1 6

I 1--- 1--- 1--

37.5 S A L I N I T À

0 5 0 5

101 - 1 0 0 0 1001 - 1 0 0 0 0 10 001 - 5 0 0 0 0 EZ3 5 0 0 0 0 O giorno

C l a d o c e r i

1 2 .X 2

37.5 S A L I N I T À

b ß

§O ocq

Cq b 2C5 o%

cq

Fi g. 9

D istribuzione quantitativa dei Chetognati, dei Larvacei e dei Cladoceri e dia­

gramma T /S . Le zone di vuoto e o di m inore densità di popolam ento sono evidenziate da una linea marcata nella distribuzione quantitativa e dai numeri

delle stazioni corrispondenti nel diagram ma T /S.

(15)

C A M P I O N A M E N T O P LA N C T ON I C O 467

essere più d irettam en te connesse alle m igrazioni giornaliere, a causa dell’am piezza delle discontinuità che le separono dalle zone a m aggiore concentrazione. Il diagram m a T /S non risu lta significativo in modo p artico lare p e r Tem ora stylifera e Paracalanus parvus, in quanto i valori di sa lin ità e tem p e ra tu ra delle stazioni corrispondenti alle loro

« zone di vuoto » e o di m inore densità di popolam ento sono sparsi in tu tto il diagram m a (Fig. 7). Per contro, le distribuzioni quantitative di Clausocalanus fu rc a tu s e di Corycaeus ovalis rappresentano più tipicam ente u n a situazione dovuta ad effetto idrologico. In fa tti, alle zone di m inore densità di popolam ento di queste specie corrispondono valori di te m p e ra tu ra e salinità che occupano una p arte ben precisa della zona orientale del diagram m a T /S (Fig. 8) ; inoltre, Clauso-

N u m e r o 8 0 0 Organismi / m3

6 0 0

4 0 0 »10 25

■ ■28

1 20

{ 14% »15

i V » T :

» *17 I I

¡W-H

>22 I

26 - 200 37«

1 10 20 30 4 0 STAZIONI

— i 1 r— --- 1--- 1---1--- 1--- 1--- r *

37.9 38.1 37.9 38.1 37.3 37.6 S

Fi g. 1 0

D iagram m a T /S e num ero organism i per m3 presenti nelle singole raccolte effettuate n e ll’area in esam e nel corso di quaranttoto ore (23-24 luglio 1967).

(Salinità p. 1000).

calanus fu rc a tu s e Corycaeus ovalis sono presenti giorno e notte nelle prim e v e n tiq u a ttro ore e non danno luogo a « zone di vuoto » nelle v e n tiq u a ttro ore successive.

T ra gli a ltri gruppi di organism i ritroviam o la stessa situazione nei Chetognati, nei Larvacei e nei Cladoceri (Fig. 9).

La distribuzione della zona di m inore concentrazione dei Clado­

ceri assum e p artico lare interesse in quanto corrisponde all’area orien­

tale di cam pionam ento con m argine occidentale passan te per le Isole di Levanzo e F avignana e sviluppato sulla d irettrice N.-S. ; questa area risu lta com pletam ente inclusa nella « zona orientale » del dia­

gram m a T /S (Fig. 9).

Le d en sità to ta li del popolam ento planctonico presentano sulle 40 stazioni delle variazioni che riconferm ano l’intervento di una partico lare situazione idrologica (Fig. 10).

(16)

468 N. D E L L A CROCE E P. P I C O N E

Tali densità, in aum ento sulle stazioni n o ttu rn e 11 e 12, dim i­

nuiscono bruscam ente sulla 13 ; nei successivi cam pionam enti n o ttu rn i si registrano densità assai m inori, sim ili a quelle risc o n tra te per buona p a rte della giornata successiva. Q uesta scarsa ricchezza q u a n ti­

tativ a nelle ore n o ttu rn e non si risc o n tra la n otte successiva, e l’aum ento di densità di popolam ento n ell’area cam pionata nelle ultim e 24 ore sem bra risentire l’influenza delle m igrazioni n o ttu rn e che, di norm a, apportano in superfìcie un m aggiore n um ero di organism i.

L ’area che presenta le m inori densità di popolam ento è tu tta com presa nella « zona orientale» del d iagram m a T /S (Fig. 4 : sta ­ zioni 1-22), e risulta più precisam ente localizzata tra le stazioni 13-22 (Fig. 14). Tale area costituisce la zona di confine con le acque più chiaram ente interessate alla situazione idrologica (Fig. 2, 3).

C O N C L U S IO N I

Nelle acque nord-occidentali sicule, in u n breve periodo di un determ inato m omento stagionale, la distribuzione q u alitativ a delle specie di Copepodi e degli altri organism i planctonici p erm ette di d istinguere a E ed a W della fascia in te re ssa ta alla partico lare situ a ­ zione idrologica (stazioni 13-22) corrispondenti tipi di distribuzione.

Q uesti trovano conferm a nel quadro p rese n tato dal diagram m a T /S , dove si riconosce una « zona orientale » ed u n a « zona occidentale ».

Nella fascia interm edia (stazioni 13-22), la distribuzione q u a li­

tativa di tipo I trova corrispondenza in u n a p a rte ben precisa della zona orientale del diagram m a T /S , dove sono in o ltre localizzate le zone di vuoto e le zone di m inore densità di popolam ento planctonico in generale e di singole specie o gruppi in p artico lare.

Le m igrazioni giornaliere condizionano più o m eno ch iaram ente la distribuzione qualitativa e q u a n tita tiv a di certe specie, e questo non perm ette sempre una chiara esem plificazione del fenom eno

idrologico.

Riassunto

Le acque nord-occidentali sicule, oltre ad essere a contatto e m escolarsi con quelle del Mediterraneo occidentale, sono interessate alla penetrazione di acque di origine atlantica nel Basso Tirreno. Lo scopo di questa ricerca era di cogliere, in tale area, nelle acque superficiali e nel più breve tem po p ossib ile, eventuali corrispondenze tra situazione idrologica e situ azion e planctonica. Le 40 raccolte planctoniche, effettuate con un cam pionatore ad alta velocità, m odello Isaacs- Kidd, furono corredate da m isure di sa lin ità e tem peratura, ed hanno interessato una superfìcie di 350 m iglia quadrate in 48 ore nel Luglio 1967. L’esam e dei cam pioni ha permesso di evidenziare diversi aspetti di distribuzione qu alitativa, nonché zone di vuoto e o zone di m inori densità di popolam ento per i diversi organism i planctonici. Questi aspetti appaiono in parte determ inati dalle m igra­

zioni giornaliere, in parte da una situazione idrologica particolare. Questa viene rilevata dal diagramma T /S a liv ello di singole specie di Copepodi o di

(17)

C A M P I O N A M E N T O P L A N C T O N I C O 469 gruppi planctonici dal punto di vista qualitativo e q uantitativo, nonché a liv ello delle variazion i delle densità totali del popolam ento planctonico in una fascia interm edia n e ll’area di campionamento.

Summary

The north w estern w aters of Sicily m ix w ith those of the W estern Mediterra­

nean and are interested to the flow of waters of A tlantic origin in the South Tyrrhenian Sea. The research intended to find out if sam pling carried out during a very short tim e in th at area could evidence correlations betw een hydrological and planktonic situ ation s. Forty sam ples were collected in surface w aters by an high speed plankton sam pler, Isaacs-IKidd model, over 350 square m iles, w ith in 48 hours, in July 1967. Temperature and sa lin ity w ere measured. The study has show n different aspects of qualitative distribution, em pty areas, and areas w ith lo w population densities. These patterns w ere related to diurnal m igrations and the hydrological situation. The latter one w as confirmed by the T /S diagram to w hich the qualitative and quantitative distribution of some species of Copepods and som e planktonic groups was related. The pattern of the T /S diagram interprets as w ell the variations of the density of the planktonic population as a w h ole in a definite zone of the sam pling area interested to the hydrological situ ation .

Ringraziam enti

Gli A utori ringraziano vivam ente l ’Istituto Idrografico della Marina per avere dato la p o ssib ilità di partecipare alla campagna della « Bannock », nel Luglio 1967, n elle acque nord-occidentali sicule. Ringraziano, inoltre, l ’Istituto di Architettura N avale d e ll’U niversità di Genova, per le prove di taratura del m u lin ello idro­

m etrico in vasca, e il Gruppo Oceanografico del Saclant-ASW Research Centre di La Spezia per le determ inazioni di salinità. Un ringraziam ento particolare al Comandante della « Bannock » ed al suo equipaggio, al Dr. V. Semeria, ai Signori G. Barberis, N. Drago e A. Patrone per la collaborazione e l ’aiuto prestati nel corso della crociera.

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(18)

470 N. D E L L A CROCE E P. P I C O N E

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