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IL PUNTO DELLA SITUAZIONE SULLE PIOGGE IN TOSCANA. Gennaio- Maggio Per info:

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Academic year: 2022

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Per info: previsori@lamma.rete.toscana.it

IL PUNTO DELLA

SITUAZIONE SULLE PIOGGE IN

TOSCANA

Gennaio- Maggio 2012

Consorzio LaMMA -

Laboratorio di Monitoraggio e

Modellistica Ambientale

(2)

LE PIOGGE IN TOSCANA NEI PRIMI 5 MESI DEL 2012

Dopo il secco anno 2011, nel quale in Toscana sono mancate mediamente circa il 35 % (circa 300 mm) delle piogge che sarebbero dovute cadere, ed i primi 3 mesi del 2012, anche questi decisamente più secchi della norma (deficit medio intorno al 65-70%), i mesi di Aprile e Maggio fortunatamente hanno fatto registrare precipitazioni sopra la media.

Le immagini seguenti, mostrano che quello che è successo nei vari capoluoghi di provincia nei mesi di Aprile e Maggio.

Aprile

0 60 120 180 240

AR FI GR PI PT PO LU MS SI LI

pioggia (mm)

Clima Osservato

Maggio

0 60 120 180 240

AR FI GR PI PT PO LU MS SI LI

pioggia (mm)

Clima Osservato

(3)

Il surplus medio del mese di Aprile è stato di circa il 60 %, mentre quello del mese di Maggio di circa il 40 %.

Come possiamo notare dal primo grafico relativo al mese di Aprile, dietro a questi valori medi ci sono stati anche valori estremi: a Grosseto per esempio in questo mese è piovuto leggermente meno della media, mentre ad Arezzo è piovuto più del doppio rispetto ad essa.

Stesse considerazioni possiamo farle per il mese di Maggio durante il quale è piovuto leggermente meno della media a Massa, mentre a Pistoia è piovuto più del doppio rispetto ad essa.

Le 2 immagini seguenti, mostrano, invece, il numero di giorni di pioggia (con precipitazione cumulata di almeno 1 mm) che abbiamo registrato nei vari capoluoghi di provincia nei mesi di Aprile e Maggio.

Aprile

0 5 10 15 20

AR FI GR PI PT PO LU MS SI LI

giorni di pioggia (n°)

Clima Osservato

Maggio

0 5 10 15 20

AR FI GR PI PT PO LU MS SI LI

giorni di pioggia (n°)

Clima Osservato

(4)

Risalta subito all’occhio il fatto che i mesi di Aprile e Maggio si sono comportati in maniera piuttosto diversa nonostante i quasi comparabili surplus di pioggia medi, rispettivamente 60% e 40%.

Se, infatti, il surplus medio dei giorni piovosi in Aprile (circa il 60-65%) è stato paragonabile al surplus medio di pioggia cumulata, nel mese di Maggio, invece, nonostante il surplus medio di circa il 40%, i giorni di pioggia sono stati praticamente in media.

Ciò vuol dire che nel mese di Maggio gli eventi piovosi sono stati mediamente più intensi che nel mese di Aprile (12 mm contro 9 mm).

A questo punto le domande che molti si pongono dopo questi due ultimi 2 mesi sopra media precipitativa sono queste: è scongiurato il problema siccità? abbiamo recuperato il pesante deficit di pioggia ereditato in precedenza? E, se non lo abbiamo fatto del tutto, quanta parte di esso abbiamo recuperato?

Non esiste risposta univoca in quanto dipende tutto da quando (tornando indietro nel tempo) partiamo nel nostro conteggio. Le due immagini seguenti mostrano per esempio la situazione pioggia cumulata e giorni di pioggia prendendo in considerazione questi primi 5 mesi del 2012.

Gennaio-Maggio 2012

0 150 300 450 600

AR FI GR PI PT PO LU MS SI LI

pioggia (mm)

Clima Osservato

Gennaio-Maggio 2012

0 10 20 30 40 50

giorni di pioggia (n°)

Clima Osservato

(5)

Nei capoluoghi mediamente mancano ancora da inizio 2012 ancora il 15-20 % sia delle piogge che il 15-20 % dei giorni di pioggia.

Ma possiamo tornare ancora indietro nel tempo fino anche a 180, 365 giorni http://www.lamma.rete.toscana.it/clima-e-energia/climatologia/grafici-serie-temporali

E che cosa notiamo?

Notiamo come sia già molto difficile recuperare la pesante anomalia negativa di pioggia accumulatasi soprattutto nell’autunno 2011. Figuriamoci se dovessimo ritornare indietro nel tempo fino all’inizio del 2011, inserendo quindi nei nostri conteggi anche i pesanti deficit pluviometrici dei mesi di Gennaio, Aprile e Maggio 2011!

Di seguito si fa riferimento a due indicatori utilizzati per monitorare l’andamento pluviometrico e gli eventi siccitosi.

Anomalie di pioggia

I due grafici mostrano come esempio la situazione piogge di Firenze, relativa rispettivamente agli ultimi 180 e 365 giorni. Sull’asse delle ascisse di ciascuna immagine è riportato il periodo dell’anno, mentre sull’asse delle ordinate sono riportati i mm di pioggia in deficit (colore marrone) o surplus (colore blu) relativi a quel preciso periodo. Le linee grigie di ogni grafico riportano il cumulato di pioggia “normale” (trentennio 1971-2000), mentre quelle nere riportano le piogge osservate. Quando la pioggia osservata è inferiore a quella climatologica si parla di deficit (colore marrone), mentre quando succede il contrario si parla di surplus (colore blu).

(6)

Si nota molto bene come, se partiamo con il nostro conteggio di pioggia rispettivamente dall’inizio di Dicembre e dall’inizio del Giugno 2011, siano quasi del tutto assenti i periodi con surplus di pioggia.

SPI-Indice Standardizzato di Precipitazione

Un altro indice che ben spiega perché sia necessario utilizzare diverse scale temporali per monitorare in modo efficace gli episodi siccitosi è lo SPI (Indice di precipitazione Standardizzato) (McKee et al., 1993), largamente validato ed impiegato a livello globale.

Tale indice è in grado di monitorare surplus o deficit di pioggia e il loro peso su diverse scale temporali (1, 3, 6, 12 e 24 mesi), riuscendo a determinare l’occorrenza di vari tipi di siccità.

La siccità, infatti, può essere differenziata a seconda degli impatti che genera, e questi variano a seconda di quanto è prolungata o intensa.

Si parla di

1) “siccità meteorologica” se si verifica un’anomalia negativa di breve durata rispetto alla media climatologica;

2) “siccità agricola” quando l’assenza di precipitazione si protrae nel tempo, influendo sulla disponibilità idrica dei primi strati di suolo interessati dagli apparati radicali delle colture agrarie;

3) “siccità idrologica” se il deficit è talmente prolungato da intaccare le riserve idriche superficiali e sotterranee, riducendone la loro ricarica.

Facendo riferimento alla particolare annata che sta caratterizzando la Toscana e non solo ed utilizzando lo SPI a diverse scale temporali emerge ancor più quanto le precipitazioni dell’ultimo periodo abbiano apportato sollievo all’attività agricola, ma anche come il periodo di crisi non sia ancora del tutto scongiurato.

(7)

La tabella seguente riassume la situazione delle principali località monitorate attraverso lo SPI a 3 e 12 mesi:

Lo SPI a 3 mesi (Marzo-Aprile-Maggio) mostra come in tutte le stazioni la situazione sia tornata alla normalità, o si riscontri addirittura un lieve surplus nell’area di Pistoia.

Lo SPI a 12 mesi, invece, evidenzia ancora un deficit generalizzato, con intensità da moderata ad estrema.

Il grafico a seguire mostra la netta differenza di andamento fra lo SPI a 3 mesi e quello a 12 di una delle località più colpite da questa forte siccità, Pisa.

Lo SPI a 12 mesi, rispetto allo SPI a 3 mesi, ha un’inerzia maggiore nel raggiungimento delle soglie critiche proprio perché identifica una siccità di tipo idrologico; le falde acquifere e i bacini superficiali, infatti, richiedono molto più tempo per risentire di una carenza idrica, così come necessitano di tempi maggiori per tornare a livelli normali.

(8)

MESE DI GIUGNO E TENDENZA

In base agli elementi macroclimatici in nostro possesso prevediamo, per la restante parte del mese di Giugno, giorni piovosi e precipitazioni totali in media o localmente sopra di essa (specialmente sulle zone centro-settentrionali della regione).

I mesi successivi (Luglio-Agosto), generalmente caratterizzati da temperature molto elevate e forte evapo-traspirazione, non dovrebbero essere certo quelli più adatti per recuperare altro deficit idrico.

Le piogge che si hanno in questi mesi non sono, infatti, quelle “importanti” ai fini del bilancio annuale.

Elaborazione Dati:

CONSORZIO LAMMA

Fonte Dati:

AERONAUTICA MILITARE - SERVIZIO IDROLOGICO REGIONALE - CENTRO FUNZIONALE REGIONE TOSCANA-CONSORZIO LAMMA

Riferimenti

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