I QUADRI DI FEDERICA E IL FESTIVAL INCLUSIVO
pagina 4DA PARIGI ARRIVA
UNA SUPER CARDIOLOGA
pagina 7AL VIA IL PROGETTO PER CASA MARTA
pagina 904
Inverno 2021Tariff a Associazioni Senza Fini di Lucro:“Poste Italiane S.p.A. – Sped. in Abb. Post. – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB – Firenze”. Periodico di Informazione della Fondazione Ospedale pediatrico Meyer Onlus
Editore
Fondazione Meyer Direttore Responsabile Maria Vittoria Giannotti
FotoBialasiewicz, Alessandro Botticelli, Riccardo Germogli, Alessandro Ghedina, Duccio Maschio Sandro Nardoni, Dario Orlandi, Giulia Righi, Serezniy , Yarruta.
Direzione e redazione
Viale Pieraccini, 24 – 50139 Firenze Tel. 055.5662316 – Fax 055.5662300 Impaginazione
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IN QUESTO NUMERO
» Pag. 3 Le vostre lettere
» Pag. 4
I quadri di Federica e il suo festival inclusivo
» Pag. 5
Il Natale speciale del Meyer
» Pag. 6 • I CONSIGLI DEGLI ESPERTI Lo psicologo, ecco quando
serve consultarlo
» Pag. 7
Da Parigi arriva una super cardiologa:
la dottoressa Francesca Raimondi
• Il robot che traduce in tutte le lingue
» Pag. 8
Verso il riconoscimento Irccs
• Notte dei ricercatori, due studi su clima e Covid
• Sma, via allo screening per tutti i neonati toscani
» Pag. 9
Al via il progetto Casa Marta, il primo hospice pediatrico della Toscana
» Pag. 10
Salvatore Ferragamo a sostegno della Fondazione Meyer:
ecco i primi obiettivi raggiunti
• Alleanza con la Polizia municipale: un calendario per la raccolta fondi
» Pag. 11
In gita al Centro Tecnico Federale di Coverciano
• In sella alla mountain bike con il Tagliatella team
» Pag. 12
Malattia e cura, ecco il secondo volume della collana La cura
• Al via Digitale Lab, progetto dell’Andrea Bocelli Foundation
• DONATORI IN PRIMO PIANO
La nozze di diamante di Livia ed Evandro
» Pag. 13
L’impegno di Legacoop per il Meyer che cresce
• Il sostegno della Fondazione Galligani alla Tin
» Pag. 14
Passeggiate in vigna, tutti a piedi per i bambini
• Una donazione per la Pediatria B
• Una figurina solidale per Rino Gaetano
» Pag. 15 • IMPRESA AMICA DEL MEYER L’impegno solidale di R&C Consulting
PERIODICO DI INFORMAZIONE DELLA FONDAZIONE DELL’OSPEDALE PEDIATRICO ANNA MEYER DI FIRENZE
Autorizzazione del Tribunale di Firenze n. 5428 del 10/06/2005
Cari amici,
anche quest’anno il Meyer si prepara a vivere la magia del Natale. E noi tornia- mo a presentarvi le novità e le storie che arrivano dal nostro ospedale. Le più im- portanti: il Meyer ha avviato il suo per- corso per il riconoscimento Irccs che, una volta ultimato, ci permetterà di fare un salto avanti nella ricerca; da Parigi è arrivata una super cardiologa; ed è par- tito il progetto per realizzare Casa Marta, il primo hospice pediatrico della Tosca- na. Vi raccontiamo anche le iniziative di coloro che scelgono di sostenerci. Come Federica che dipinge quadri coloratissimi e insieme alla sua famiglia ha organizza- to un festival all’insegna dell’inclusività.
La sua è la storia che abbiamo scelto per augurarvi un buon Natale solidale.
Buona lettura
LA REDAZIONE
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Gli Amici del Meyer »
Inverno 2021 • n. 4
3Per raccontarci la tua storia scrivi a:
[email protected]
Grazie a tutto il personale dell’ Ospedale pe- diatrico Meyer, in particolare ai medici, in- fermieri e operatori socio sanitari del pronto soccorso, della subintensiva, della pediatria A, della reumatologia, della cardiologia perché nonostante il periodo difficile che abbiamo vissuto, abbiamo conosciuto persone mera- vigliose, dal punto di vista umano oltre che professionale, che ci lasciano un bellissimo ricordo. Abbiamo colto la passione di ognuno di loro per il proprio lavoro e trovato conforto nelle loro parole e nei loro sorrisi nei momenti più bui.
Grazie a tutti, per sei settimane siete stati la nostra famiglia.
Alessio B. e famiglia
Lavoro nel mondo della ricerca. Conosco le insidie di chi fa ricerca, i tentativi a vuoto, gli esperimenti che non riescono e quelli che con- vincono poco. Ma quello che si è ottenuto con il nuovo farmaco che ho assunto per la mia malattia, la fibrosi cistica, va oltre ogni pensie- ro logico, scientifico e razionale.
Mai avrei creduto che dopo quel minuto i miei successivi giorni sarebbero stati stravolti, rivo- luzionati, sconvolti per lo stupore, la meravi- glia, l’incredulità, l’assurdo, l’impensabile sta- to psicofisico che sto vivendo.
Dopo avervi salutato, a poche ore di distanza, io sentivo già qualcosa di diverso. Lo so è im- pensabile.
A mezzanotte nel mio letto, poco prima di dor- mire, ho percepito un respiro soffice, disteso, morbido, pacifico. Il giorno dopo ho iniziato a buttar fuori tutta la pesantezza che giaceva da anni dentro i miei polmoni. Nel pomerig- gio ho smesso di tossire e inizio ad ascoltare il respiro.
Qualcosa sta succedendo, ma è davvero stra- no per essere vero. Il giorno dopo ancora il sole e la temperatura gradevole mi convinco- no a portare a spasso i miei cani.
L’aria entra ed esce dai bronchi con una facilità così disarmante che capisco di non aver mai respirato in vita mia.
Il mio concetto di respiro si è completamente ribaltato.
Non ho nessuna memoria di un respiro così pulito, asciutto, impercettibile, senza rumori.
Quando davvero ho percepito la portata degli effetti che sta avendo su di me, ho realizzato che la strada è quella giusta.
Ci sono riusciti.
Ringrazio tutti voi per tutto l’impegno e la de- dizione con la quale ogni giorno ci dedicate la vostra passione e professionalità.
Siete la mia seconda famiglia.
Vi abbraccio Maria
PER SEI SETTIMANE LA NOSTRA FAMIGLIA
GRAZIE PER AVERMI FATTA STARE MEGLIO Le vostre lettere
I piccoli pazienti del Meyer la hanno accolta così, con questo trofeo molto speciale: a settembre, Camila Giorgi, campionessa azzurra di tennis, ha fatto visita
al Meyer per la consegna di una donazione che ha scelto di dedicare al nostro ospedale.
L’atleta infatti ha organizzato un evento solidale di raccolta fondi a favore della Fondazione Meyer, insieme al Circolo del Tennis Firenze 1898, e la mattinata in LudoBiblio, in compagnia dei pazienti del Meyer, ha
simbolicamente chiuso il cerchio.
D
a grande, Federica, vuole fare la cuoca. Ma nel frattempo ha scoperto che i suoi quadri, co- loratissimi, piacciono a tutti. E così, insieme ai suoi genitori, ha dato vita a un vero e proprio festival all’insegna di tutte le arti, ma soprattutto dell’inclusi- vità. Quella di questa ragazza di appena diciotto anni – che frequenta il Meyer da quando era bambina - è una storia bel- lissima che insegna quanto la diversità possa essere una ricchezza. A raccontarla è il padre, Salvatore Mauro. “Federica – spiega – ha una doppia anomalia genetica che ha comportato un ritardo cognitivo, ma in famiglia abbiamo sempre lavorato per favorire la sua autonomia”. Il risultato è che Federica ha tanti interessi e la sua vita è circondata da musica e colori: i suoi quadri rispecchiano la personalità solare che, da sempre, la caratterizza. Il processo creativo è sempre accompagnato dai geni- tori, ma la scelta dei colori e gli accosta- menti è tutta farina del suo sacco. Passa dalla ritrattistica alla visione di paesaggi fantastici ispirati alla realtà, il tutto con abbinamenti cromatici inconsueti, dando un’idea di arte fantastica e di spumeggian- te vitalità, specchio del suo carattere. L’i- spirazione la trova un po’ dappertutto, an- che al Meyer: alcune opere rappresentano gli animali che si trovano nel parcheggio all’ingresso dell’Ospedale e che accolgono i bambini con una nota di allegria. Impos- sibile non restare colpiti dai suoi lavori. Il ritratto di Dante che ha realizzato è stato scelto prima dalla Dante Society of London e poi dall’Accademia della Crusca come copertina del libro dedicato al grande po- eta fiorentino. Così i suoi lavori sono stati notati e le sue “quotazioni” sono aumenta- te. “Grazie a questa attenzione – continua il papà – abbiamo pensato di dare vita a un festival nella città dove viviamo, Arez- zo. Abbiamo ottenuto la disponibilità del Palazzo della Fraternita dei Laici, uno dei più antichi d’Arezzo, ma era troppo gran- de per la nostra mostra e così abbiamo dato vita a un festival, ColorARTe (https://toscanabile.com/colorarte-2021-2), capace di ospitare tutte le arti: la pittura, la musi- ca, il teatro”. L’idea era quella di valorizza- re la cultura, ma soprattutto la diversità.
“Volevamo lanciare un messaggio di spe-
ranza alle famiglie ricordando loro che il bicchiere va sempre visto mezzo pieno e che tutti, con i giusti strumenti, possono fare grandi cose”. A presentare l’evento è stato un ragazzo con un disturbo autistico:
dopo tante prove, realizzate anche con l’a- iuto degli insegnanti della sua scuola, ha conquistato il palco e gli applausi. Una
parte dei proventi dell’iniziativa è stata donata alla Fondazione Meyer. “Per Fede- rica il Meyer è una seconda casa ed è stata felicissima di sostenere l’Ospedale e i suoi dottori: i camici bianchi sono per lei degli amici” conclude il padre. E il futuro? “Con- tinuerà a dipingere, ma il suo sogno vero è fare la cuoca”.
I quadri coloratissimi di Federica
e il suo festival inclusivo per l’arte
Gli Amici del Meyer »
Inverno 2021 • n. 4
5TUTTI GLI ADDOBBI E I GADGET NATALIZI LI TROVI SU www.fondazionemeyer.it/natalesolidale
In alternativa è possibile anche recarsi presso lo Shop Solidale nella hall serra all’interno dell’Ospedale, previo appuntamento chiamando il numero 0555662316 oppure inviando una email a [email protected]
C
ome ogni anno, il Natale è pronto a investire il Meyer con il suo ca- rico di magia. Presto, l’atmosfera di festa raggiungerà i bambini in ogni angolo dell’Ospedale, con tante sor- prese e iniziative all’insegna della tradizio- ne.La Fondazione Meyer off re l’opportunità di sostenere i suoi progetti tramite addobbi natalizi solidali.
Su www.fondazionemeyer.it è possibile trovare tante idee per rendere speciale il proprio albero e la propria casa in occa- sione delle feste: dalle palline natalizie agli addobbi in legno, dal nuovo calendario alle agende. Tra le novità sono disponibili anche la shopper natalizia in cotone, due nuovi modelli di palline “I LOVE MEYER” e le borracce termiche nei colori blu e bian- co e, in limited edition solo per Natale, an- che la borraccia rossa. Per i vostri auguri invece tanti bellissimi biglietti di auguri natalizi con illustrazioni.
Scegliere uno di questi gadget signifi ca dare un valore aggiunto al Natale e un so- stegno importante alla Fondazione Meyer per raggiungere grandi risultati, miglio- rare la cura e l’accoglienza dei bambini e degli adolescenti che si rivolgono ai professionisti dell’ospedale pediatrico fi orentino per avere una risposta ai loro problemi di salute.
Quest’anno sarà possibile anche inviare un bel disegno natalizio che verrà pub- blicato sulla pagina natalizia del sito della Fondazione. Un simpatico modo per far ri- cevere i vostri auguri a tutti
i piccoli pazienti in Ospe- dale. È suffi ciente caricare la foto o la scansione del disegno su www.fondazio- nemer.it/natalesolidale
L
a crescita non è mai un processo facile, né tantomeno lineare. I ge- nitori sanno, anche per esperien- za personale, che diventare adulti è un percorso lungo e talvolta travagliato.Ma come fare a capire quando il disagio del proprio figlio o figlia è passeggero oppure è necessario rivolgersi a un esperto? Rosan- na Martin, psicologa e psicoterapeuta del Meyer, fa chiarezza.
Per le famiglie non è sempre facile capire quando c’è bisogno di consultare uno psi- cologo…
A volte è necessario un lungo cammino per arrivare a decidere di avviare una consulen- za con uno psicologo. Ugualmente difficile è riconoscere prima di tutto che vi è un biso- gno. Sono molti e faticosi i pensieri solitari o di coppia fatti dai genitori rispetto ai com- portamenti dei figli, pensieri che turbano giorno e notte: “Passerà questo momento?
Sì, crescerà e tutto si risolverà, ma se peg- giora? Sta male lui/lei, stiamo male tutti, cosa posso fare?...”. A volte ai giorni peggiori succedono momenti migliori, che sollevano e alleggeriscono, che fanno rimandare. Il genitore sa sempre tutto e comprende più di ogni altro, ma il pensiero di un problema psicologico, può essere vago e nebuloso. Può nascere da esperienze o sensibilità persona- li, da spinte degli insegnanti, da pediatri par- ticolarmente sensibili alle valenze psichiche di certe manifestazioni comportamentali o sintomi somatici, da amici di famiglia che colgono la difficile risoluzione di problemi, che neppure i saggi e affettuosi consigli di amici o parenti riescono a scalfire.
Cosa distingue un’insonnia passeggera dal segnale che il momento di addormentarsi è divenuto insopportabile?
Cosa rende il cibo tanto disgustoso e perico- loso o al contrario attraente e desiderabile al punto dal volerlo in continuazione?
Cosa rende così temibile la cacca da non vo- ler andare al bagno?
Passerà questa angoscia di andare a scuola?
Come fa un genitore a comprendere se aspettare che passi o pensare che ci possa
d’esposizione faticosa di sé.
Cosa dire ad un bambino quando si è deci- so di effettuare il percorso?
La verità è sempre la miglior strategia. Si po- trà dire che mamma e papà sono preoccupa- ti per quello che sta succedendo e vogliono incontrare una persona che si occupa dei problemi dei bambini, per capire insieme come è possibile risolverli, un dottore dei pensieri e delle emozioni, un dottore di ciò che non si vede, che giocherà e disegnerà per aiutarti e capire come stai. Solitamente sentire che i genitori hanno compreso la fa- tica e pensano ad un modo per aiutarli, sol- leva i bambini e li alleggerisce. Dalla nostra esperienza professionale i bambini sono sempre contenti di poter essere ascoltati e di avere un adulto a completa disposizione.
A cosa serve la consulenza psicoterapeuti- ca?
Innanzitutto a pensare insieme a quello che sta succedendo in famiglia, dare un senso al comportamento e alle reazioni di tutti i com- ponenti. Permettere di acquisire maggiore consapevolezza del mondo interno infantile e genitoriale, vedere la realtà da più punti di vista, attivare un ascolto attento ai segnali di sofferenza, spostare l’attenzione sul capire e non sul di chi è la colpa o sul cosa faccio, riflettere sulle proprie esperienze infantili e su cosa possiamo avere trascurato nei nostri bisogni e nei bisogni del figlio/a.
essere una manina alzata che chiede di es- sere vista, che chiede aiuto e ascolto?
Quando i genitori non riescono più a vedere nitidamente o ad ascoltare con tutti i sensi che possiedono, è importante attivare un altro occhio e un altro orecchio. È quando i genitori hanno la sensazione di essere arri- vati a un punto cieco, quando il nodo di quel momento di crescita non si scioglie, quan- do il circolo dell’angoscia si autoalimenta, che i genitori devono farsi aiutare a vedere di nuovo. Spesso anche solo il fatto di avere preso un appuntamento con uno psicotera- peuta infantile, mette in moto tante cose.
Solo il genitore può farsi portatore di un aiuto al di fuori della famiglia, far entrare un altro occhio che possa vedere, ascoltare, comprendere, contenere e sostenere. È una decisione che permette di guardarsi dentro e permettere a un altro, lo psicoterapeuta infantile, di entrare in dinamiche intime famigliari. Questo momento complicato, fa nascere vissuti giudicanti, fa emergere la fe- rita dell’immagine del figlio e dell’immagine di sé come genitori imperfetti. Nella con- sulenza psicoterapeutica con i bambini, il primo colloquio è con i genitori mentre con gli adolescenti l’incontro è genitori e figlio/a insieme. Anche il timore di ferire o proteg- gere il figlio/a dalla visita. La consulenza psi- coterapeutica nelle fantasie genitoriali può essere vissuta come un momento “violento”,
Lo psicologo, ecco
quando serve consultarlo
I consigli degli esperti
Ne parliamo con la dottoressaRosanna Martin
, psicologa, psicoterapeuta MeyerGli Amici del Meyer »
Inverno 2021 • n. 4
7A
rriva direttamente dall’hôpital Necker-Enfants malades di Parigi:nella grande squadra del Meyer entra a far parte anche la dottores- sa Francesca Raimondi, cardiologa esperta di cardiologia pediatrica, che al Meyer guiderà la nuova unità di Diagnostica cardiologica non invasiva. Nella Giornata Mondiale del Cuore, il Meyer ha lanciato simbolicamente l’arrivo di questa specialista che è entrata in servizio a metà ottobre, rientrando in Italia dopo oltre 10 anni.
La dottoressa Raimondi, 45 anni, si è da sempre dedicata alla cardiologia pediatrica e fetale e in particolare alla diagnostica non invasiva delle cardiopatie congenite com- plesse (Ecocardiografia, TAC e RMN). Dopo 5 anni al Bambino Gesù di Roma, è volata a Parigi dove dal 2012 ha diretto l’attività di Ima- ging Cardiaco non Invasivo nel Dipartimento di Cardiologia e Cardiochirurgia Pediatri- ca, Centre de Reference des Cardiopathies Congenitales Complexes. Parallelamente ha portato avanti un’intensa attività di ricerca in gruppi internazionali d’eccellenza come l’“Heart-Morphogenesis group” dell’Institut Imagine Université de Paris e il gruppo “De- cision and Bayesian Computation” dell’Insti- tut Pasteur, con incarichi importanti anche a Londra, come quello di ricercatrice onoraria al King’s College della scuola di Biomedical Engineering & Imaging Sciences e l’honora- ry contract in pediatric cardiology all’Evelina London Children’s Hospital.
“Dopo tanti anni all’estero avevo il desiderio di mettere a disposizione la mia esperienza nel campo delle cardiopatie congenite e con- tribuire a una realtà dove la clinica e la ricer- ca si nutrono reciprocamente e dove l’entu- siasmo dei giovani medici possa esprimersi al meglio migliorando sempre di più le cure offerte ai nostri piccoli pazienti – racconta la dottoressa Raimondi – La realtà dell’Ospedale Meyer mi ha conquistato: non solo si tratta di un centro di eccellenza in pediatria sul ter- ritorio nazionale, ma soprattutto trovo che le sue scelte strategiche siano quelle giuste per potenziare la ricerca e l’insegnamento in un contesto di meritocrazia e sostegno dei giova- ni, esattamente quello di cui il mio progetto aveva bisogno”.
“Siamo molto orgogliosi di questo nuovo in- gresso nel nostro team cardiologico: si tratta di un altro rientro dall’estero, di altissimo li-
Da Parigi arriva una super cardiologa:
la dottoressa Francesca Raimondi
vello, alla volta del Meyer e questo conferma l’attrattività del nostro ospedale – spiega Al- berto Zanobini, direttore generale del Meyer – L’arrivo della dottoressa Raimondi si inseri- sce nel piano di miglioramento continuo del- la nostra Cardiologia, sulla quale stiamo inve- stendo molto anche in termini di innovazione tecnologica, consapevoli del ruolo, sempre più fondamentale, dell’imaging non invasivo per la diagnosi delle patologie cardiache dei
piccoli”.
Contestualmente all’arrivo della dottoressa, la Cardiologia del Meyer è stata potenziata anche dal punto di vista tecnologico: grazie al supporto della Fondazione Meyer, questo re- parto può contare su una risonanza magne- tica 1.5 Tesla allo stato dell’arte, in grado di applicare le più avanzate tecniche di imaging anche alla diagnostica delle patologie cardia- che pediatriche.
IL ROBOT CHE TRADUCE IN TUTTE LE LINGUE
Un robot capace di mettere a disposizione di medici, in- fermieri e genitori del Meyer un servizio di mediazione lin- guistica che in pochi minuti consente di superare tutte le barriere. Da alcuni mesi, l’O- spedale pediatrico fiorentino si è dotato di questo disposi- tivo tecnologico e ha attivato una sperimentazione che ha già dato ottimi risultati.
Spesso, infatti, gli operatori del Meyer devono comunica- re con famiglie che arrivano da ogni parte del mondo e
che conoscono soltanto la loro lingua madre. Con un semplice clic, medici e infermieri posso- no richiedere l’intervento di un interprete online che aiuta i genitori a capire il percorso tera- peutico intrapreso dal figlio. Un alleato prezioso soprattutto in tempi di pandemia quando le presenze fisiche in ospedale devono essere ridotte al minimo. Nella foto, il robot è al lavoro:
gli operatori lo hanno utilizzato per comunicare con un papà che parlava solo la lingua urdu.
Il suo bambino, che aveva riportato una brutta ustione, doveva essere medicato. E l’interprete ha aiutato i medici e gli infermieri a far comprendere al genitore tutti i passi necessari per cu- rare il piccolo.
Verso il riconoscimento Irccs
U
na nuova sfida per il Meyer nel 130esimo anno della sua lunga storia. La Regione To- scana ha avviato l’iter per il riconoscimento nazionale del Meyer come Irccs, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, predisponendo la documentazione da trasmettere al Ministero della salute. Si tratta di un cambiamento di portata epocale che, pur lasciando intatta la sua funzione di azienda ospedaliero universitaria del servizio sanitario toscano, permetterà al Meyer di compiere un ulteriore pas- so in avanti nell’assistenza a bambini e adolescenti.Il riconoscimento del Ministero del- la Salute del carattere scientifico del Meyer come realtà ospedaliera, che tratta particolari patologie di rilievo nazionale, permetterà al pediatrico fio- rentino di allinearsi con le altre strut- ture di eccellenza presenti sul terri- torio nazionale come il Bambin Gesu
di Roma, il Burlo Garofalo di Trieste e il Gaslini di Genova, già riconosciu- ti come Irccs. Soprattutto consentirà, d’intesa con l’Università degli Studi di Firenze, di compiere un salto di qualità sul fronte sempre più strategico della
ricerca scientifica.
In qualità di Irccs il Meyer potrà, in- fatti, chiamare ricercatori “puri”, che andranno a costituire pool di profes- sionisti impegnati in vari settori della ricerca.
NOTTE DEI RICERCATORI,
DUE STUDI SU CLIMA E COVID SMA, VIA ALLO SCREENING PER TUTTI I NEONATI TOSCANI
Lei è Simona Balestrini, neurologa del Meyer e professoressa di Neuropsi- chiatria di Unifi: insieme a un gruppo di ricerca internazionale, sta studiando come la pandemia e il cambiamento climatico impattano sulla salute dei piccoli con sindromi neurologiche gravi (come l’epilessia) per provare ad ar- ginare gli effetti negativi di queste emergenze sanitarie su di loro e proteggerli al meglio. Lui è Gabriele Simonini: anche lui è un ricercatore, responsabile della Reumatologia del Meyer e professore di Pediatria generale e specia- listica di Unifi. All’interno della Rete Pediatrica Toscana, ha messo in piedi il progetto Covasaki, un network per sorvegliare e gestire i casi di sindrome infiammatoria sistemica pediatrica, quadro clinico legato al Covid che spes- so obbliga i bambini a cure intensive. Questi due studiosi hanno presentato i loro studi alla Bright Night, l’evento che l’Università di Firenze promuove in occasione della Notte europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori.
Dopo quasi due anni di una spe- rimentazione congiunta, la Tosca- na e il Lazio sono le prime regioni in Italia a rendere disponibile lo screening neonatale per l’atrofia muscolare spinale (Sma).
In Toscana il progetto pilota sullo screening neonatale per l’atrofia muscolare spinale ha permesso di testare quasi 30mila neonati: di questi 5 sono risultati positivi e cu- rati con le terapie oggi disponibili.
Grazie alla professionalità dell’équipe della struttura di malattie metaboli- che dell’Azienda ospedaliero-universitaria Meyer, diretta dalla dottoressa Alice Donati, responsabile scientifica del progetto pilota per la Toscana e responsabile del Centro di coordinamento regionale per le malattie meta- boliche rare, è stato assicurato il coordinamento del progetto pilota nella nostra Regione e la tempestiva presa in carico dei neonati, cosi come l’avvio di un attento monitoraggio e assistenza multidisciplinare, che hanno per- messo di cambiare in maniera significativa la storia clinica di questi piccoli pazienti. Lo screening infatti serve a identificare neonati affetti dalla Sma in una fase molto precoce, in cui i segni clinici non si sono ancora manifestati.
Il grande vantaggio dello screening neonatale per la Sma è che i bambini af- fetti, trattati in fase pre-sintomatica con le terapie specifiche oggi disponibili, mostrano di avere delle fasi di sviluppo sovrapponibili a quelle dei bambini che non hanno la malattia.
AVVIATA DALLA REGIONE TOSCANA LA PROCEDURA PRESSO IL MINISTERO DELLA SALUTE
Gli Amici del Meyer »
Inverno 2021 • n. 4
9Al via il progetto Casa Marta,
il primo Hospice pediatrico della Toscana
S
i chiama Casa Marta e accoglierà i bambini che necessitano di cure palliative e i loro familiari, in un ambiente confortevole e amore- vole simile a quello domestico, ma al con- tempo capace di garantire cure specializ- zate con standard altamente tecnologici.Dopo i ritardi causati dall’attuale pande- mia, prende il via la nuova fase di avanza- mento del percorso che porterà la Toscana a dotarsi del primo Hospice pediatrico re- gionale.
L’accordo per la realizzazione della strut- tura e per la sua conduzione è stato siglato lo scorso settembre alla presenza del Car- dinale Giuseppe Betori e dell’Assessore al Diritto alla salute della Regione Toscana Simone Bezzini, nel giardino della ex-casa Benelli. Firmatari del documento, Alber- to Zanobini, Direttore generale del Meyer e Benedetta Fantugini, presidente della Fondazione Casa Marta.
La struttura sorgerà all’interno della ex- Casa Benelli che sarà oggetto di un com- pleto risanamento e ristrutturazione a opera della Fondazione Casa Marta. L’e- dificio è immerso in un bellissimo giar- dino, esterno all’Ospedale Meyer, ma vi- cino e funzionalmente collegato a esso.
Un progetto ambizioso che richiederà un impegno economico consistente, per cui la Fondazione Casa Marta inizia già da oggi un’importante opera di raccolta fondi in tutto il territorio toscano e non solo. Il nuovo Hospice pediatrico sarà il ponte ideale tra l’ospedale e il domicilio. I quattro posti letto a disposizione saranno preziosi per gestire la delicata fase della dimissione - istruendo i genitori/caregiver nelle cure complesse dei bambini una vol- ta tornati a casa - ma anche per effettuare ricoveri di sollievo volti a offrire alla fami- glia un periodo di contenimento del carico assistenziale.
La struttura potrà ospitare anche bam- bini nelle fasi più critiche della malattia, offrendo l’assistenza medico infermieri- stico necessaria a garanzia della migliore qualità di vita possibile ed offrendo alle famiglie un adeguato sostegno psicolo- gico. Casa Marta sarà infine un punto di riferimento per attività di studio, ricerca e pratica clinica per studenti universitari e medici specializzandi e sarà un luogo dove si fa “cultura” ponendosi come obiettivo la sensibilizzazione sull’importanza delle cure palliative pediatriche come risposta etica della nostra società.
Da tempo la Regione Toscana è impegnata
su questo tema di cruciale importanza per dare una risposta di civiltà a tutti i cittadi- ni, bambini compresi: ricevere adeguate cure palliative è un diritto sancito dalla legge italiana anche per i bambini con malattie inguaribili e bisogni assistenziali complessi, ribadito dal Piano Sanitario Re- gionale. Si stima che, nella sola Toscana, circa 4mila bambini e adolescenti affetti
da malattie complesse o inguaribili siano eleggibili alle cure palliative: l’obiettivo di Casa Marta è quello di contribuire a dare una risposta a questo urgente bisogno, es- sendo la prima struttura residenziale spe- cifica per i più piccoli. Oltre ad ampliare l’offerta delle cure pediatriche del territo- rio, l’Hospice pediatrico è un nodo centra- le della rete regionale di cure palliative.
L’
alleanza tra Salvatore Ferragamo e Fondazione Meyer entra nel vivo.Dopo l’accordo siglato lo scorso anno, la maison fiorentina ha con- cretizzato il suo impegno a beneficio dei pic- coli pazienti. Ed è arrivato il momento di pre- sentare i primi obiettivi raggiunti grazie agli stanziamenti già erogati e destinati allo svilup- po della ricerca scientifica e dell’investimento tecnologico dell’Ospedale pediatrico. La part- nership tra le due realtà prevede un sostegno su base triennale per un totale di 1,5 milioni di euro. Un’alleanza strategica che conferma il legame dello storico marchio di moda con quello che da sempre è il suo territorio di rife- rimento e che, al tempo stesso, consentirà al Meyer di migliorare ulteriormente la sua ca- pacità di dare risposta ai bisogni dei bambini che affrontano il momento della malattia. Un contributo importante che ha già permesso alla Fondazione Meyer di portare a termine due degli obiettivi prefissati: il sostegno alle attività di ricerca del Laboratorio di screening neonatale, con l’acquisto di uno spettrometro di massa, e la realizzazione di un consisten- te investimento sullo sviluppo clinico della Cardiologia pediatrica, con l’arrivo di un eco- cardiografo di alta gamma e l’aggiornamento della risonanza magnetica.
Il Laboratorio di screening neonatale diretto dal professor Giancarlo La Marca si occupa di individuare la presenza di malattie meta- boliche ereditarie, patologie in cui la diagno- si precoce può fare la differenza. Il sostegno di Ferragamo ha permesso di dotare questa
Salvatore Ferragamo
a sostegno della Fondazione Meyer:
ecco i primi obiettivi raggiunti
struttura di una nuova strumentazione co- stituita da uno spettrometro di massa ac- coppiato a un cromatografo liquido ad alta efficienza, macchinari che serviranno per le procedure di diagnosi neonatale di malattie rare – nell’ambito delle attività di screening – ma soprattutto per dare un nuovo impulso alla ricerca scientifica. Le prospettive, su que- sto fronte, sono estremamente promettenti:
studiando le malattie rare, ma anche quelle relativamente frequenti come il diabete mel- lito, sarà possibile anticipare ulteriormente i tempi della diagnosi attraverso l’individuazio- ne di nuovi marcatori.
L’impegno di Ferragamo ha permesso di so- stenere anche le attività di un settore di im- portanza cruciale per tanti bambini: quello della Cardiologia pediatrica, una branca spe- cialistica della medicina che ha bisogno di un supporto tecnologico avanzato. Per dare una risposta ai tanti pazienti che si rivolgono ai suoi professionisti e che necessitano di essere
seguiti nel loro percorso di crescita, il Meyer e la sua Fondazione hanno dato vita a un “pac- chetto cuore”. Di qui la decisione di effettua- re importanti investimenti con l’acquisto di nuove apparecchiature. Grazie alla Salvatore Ferragamo è stato possibile acquistare un ecocardiografo, in grado di garantire indagini ecografiche di altissima qualità e precisione in 2D e in 3D. Un macchinario di ultima gene- razione dotato di un ampio corredo di sonde per esami cardiaci e vascolari, ma anche per indagini interventistiche.
L’altro investimento strategico riguarda l’ag- giornamento della risonanza magnetica che consentirà di acquistare pacchetti software altamente specifici in grado di ridurre i tempi delle indagini: un aspetto, questo, fondamen- tale nel caso dei pazienti pediatrici. Riducen- do infatti il tempo necessario per fare l’esame, si riesce anche a ridurre il numero dei piccoli pazienti che devono essere sedati per effettua- re l’accertamento.
ALLEANZA CON LA POLIZIA MUNICIPALE:
UN CALENDARIO PER LA RACCOLTA FONDI
Il Meyer e la sua Fondazione siglano un’alleanza con il Corpo della Polizia municipale fiorentina.
L’obiettivo è quello di lavorare insieme per miglio- rare l’accoglienza dei piccoli pazienti e delle fami- glie che ogni giorno arrivano all’ospedale pediatri- co. L’accordo è stato siglato al Meyer alla presenza di Alberto Zanobini, direttore generale del Meyer, Alessandro Benedetti, segretario generale della Fondazione Meyer e al comandante della Polizia municipale Giacomo Tinella. Tra le iniziative in programma è prevista anche la realizzazione di un calendario con immagini rappresentative del- la storia e delle attività del Corpo: il ricavato delle vendite sarà destinato a sostenere i progetti della
Fondazione Meyer dedicati ai bambini. Tra le no- vità previste dalla convenzione, l’amministrazione comunale si impegna ad assicurare un servizio di
“scorte di polizia stradale”: gli agenti accompagne- ranno autoambulanze, auto o altri mezzi privati provenienti da località diverse dal Comune di Fi- renze che trasportano in urgenza pazienti diretti al pediatrico. Ma l’impegno dei vigili sarà concentra- to anche sul garantire la fluidità e la sicurezza della circolazione nelle zone immediatamente adiacen- ti al Meyer: dall’Ospedale alle strutture in corso di realizzazione come il Parco della Salute e il Meyer Health Campus. Attraverso un contatto diretto con la centrale operativa della Polizia municipale sarà
attivata una comunicazione dedicata a favore del- le famiglie dei piccoli pazienti provenienti da fuori Firenze con le informazioni sulla viabilità per rag- giungere la struttura ospedaliera e i servizi offerti per le esigenze di ospitalità del bambino e della famiglia. Infine, è previsto un impegno anche sul fronte formativo, con la promozione di iniziative rivolte ai dipendenti, ai piccoli ricoverati e ai loro familiari, atte a sensibilizzare sulle regole e buone pratiche di educazione e sicurezza stradale.
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Inverno 2021 • n. 4
11IN SELLA ALLA MOUNTAIN BIKE CON IL TAGLIATELLA TEAM
Quattro amici di vecchia data, la passione comune per la bicicletta e la voglia di restare in contatto:
è nata così l’associazione sportivo dilettantistica Tagliatella team di San Giustino. Con il passare delle settimane e dei mesi, la voglia di pedalare in sella alla mountain bike ha contagiato altri cicli- sti solitari e neofiti che sono rimasti folgorati dall’allegria, dall’umiltà e dalla voglia di condivisione del gruppo di amici. E così, nel 2017, viene fondata l’associazione, una realtà che conta ormai quaranta iscritti e tanti simpatizzanti. Quest’anno, la decisione di organizzare tre eventi solidali da destinare ai più piccoli. Si è cominciato ad agosto con una passeggiata lungo Tevere – ovviamente in bici – pensata per adulti e bambini e una merenda finale a base di cocomero. Poi a settembre, il Plinian poker bike, primo evento in Valtiberina che racchiude girata non agonistica che ha riscosso grande successo. E infine una girata di tutta la squadra su bici da strada: 115 chilometri da Selci- Lama al Meyer. “Siamo felici – spiega Daniele Piombini, uno degli organizzatori - di aver aiutato i bambini che richiedono cure. Ringraziamo i comuni di Città di Castello e San Giustino per aver concesso il patrocinio alle nostre iniziative”.
U
na giornata particolare ed emo- zionante, che i bambini e gli ado- lescenti del Meyer probabilmente ricorderanno a lungo, immersi nell’atmosfera azzurra di Coverciano insieme ai neocampioni europei di calcio: al Centro Tecnico Federale una ventina di piccoli pa- zienti dell’ospedale pediatrico fiorentino ha infatti fatto visita, lo scorso settembre, ai ra- gazzi della Nazionale italiana, impegnati agli ordini dello staff tecnico del Ct Roberto Man- cini nella preparazione delle sfide di qualifi- cazione ai prossimi Mondiali qatarioti.Avvolti dal verde dei campi da gioco dove le Nazionali italiane preparano le loro sfide in- ternazionali, i piccoli e giovani visitatori han- no potuto scoprire anche la storia del calcio azzurro, ripercorrendo gli oltre 110 anni di sfide delle nostre rappresentative nell’affa- scinante cornice del Museo del Calcio. Ci- meli, foto e maglie hanno cadenzato il loro percorso museale, cominciato dalla prima partita disputata dalla Nazionale italiana nel 1910 fino ad arrivare alla Coppa dell’Europeo appena vinta dagli Azzurri, esposta in questi giorni proprio nel Museo di Coverciano.
Quindi la foto di rito con i propri beniamini, i calciatori della Nazionale, e la visione del loro allenamento: lì, da quella terrazza che si af- faccia sui campi principali del Centro Tecni- co Federale, per un pomeriggio che rimarrà nella mente e nei ricordi dei piccoli e giovani visitatori.
A causa delle ferree regole imposte dalla pre- venzione del Covid, i campioni azzurri non potranno ricambiare la visita. Ma Gabriele Gravina, presidente della FIGC, è stato alla
Ludobiblio dell’Ospedale pediatrico per un pomeriggio spensierato all’insegna dello sport. Ai bambini ha portato in dono gadget della Nazionale azzurra e tanti sorrisi. En-
trambe le iniziative si inseriscono nelle ini- ziative Istituzionali e di Responsabilità Socia- le della FIGC che per Firenze ha scelto come Partner solidale la Fondazione Meyer.
In gita per incontrare
i campioni azzurri
AL VIA DIGITAL LAB, PROGETTO DELL’ANDREA BOCELI FOUNDATION
La scuola del Meyer accoglie l’ABF Digital Lab, progetto educativo ideato dall’Andrea Bocelli Founda- tion che riconosce e promuove l’educazione quale componente fondamentale del processo di cura per il benessere dei bambini. Nella Ludobiblio del Meyer, lo spazio più colorato dell’Ospedale, è arrivato l’ABF TeachBus. A disposizione di docenti e studenti, inoltre, è stata attivata la piattaforma
“ABFEducational” ed è stato aperto il bando per il reclutamento di un professionista delle nuove tecnologie a supporto dei professori della scuola in ospedale. All’inaugurazione del progetto, era- no presenti Alberto Zanobini, presidente dell’Associazione degli ospedali pediatrici italiani (Aopi) e direttore generale dell’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze, il vicepresidente dell’Andrea Bocelli Foundation Veronica Berti e il direttore generale Laura Biancalani. Il laboratorio fa parte dei progetti attivati dalla Fondazione all’interno del protocollo d’intesa stipulato con il Miur e rappresenta un ulteriore importante passo per rendere gli ospedali pediatrici un luogo dove il bambino possa ot- tenere un’educazione di qualità, fondamentale per la sua crescita. L’iniziativa è sostenuta anche da Generali Italia e dai suoi agenti.
“E
sperienza della ma-lattia e spiritualità”:
è questo il titolo del secondo volume edi- to nell’ambito de “La cura”, la nuova collana editoriale nata da un’idea del- la Fondazione dell’Ospedale pediatri- co Meyer di Firenze in collaborazio- ne con La nave di Teseo di Elisabetta Sgarbi. Questo libro, curato dal presi- dente della Fondazione Meyer Gianpa- olo Donzelli, nasce da un incontro e da un invito alla riflessione rivolto a di- verse personalità della cultura e della sanità che si interessano al tema della spiritualità. Un incontro celebrato per condividere pienamente e nuovamen- te lo Spazio dello Spirito, uno spazio che, all’interno dell’Ospedale pedia- trico Meyer di Firenze, rappresenta
Malattia e spiritualità,
ecco il secondo volume della collana “La cura”
tanto un luogo reale, come lo sono sof- ferenze e dolore, gratitudine e gioia, quanto un luogo simbolico, come gli spazi condivisi e aperti che raccolgono i piccoli malati e le loro famiglie. È in questo spazio che ci si confronta con il dramma della morte, soprattutto quan- do essa è prematura, inaspettata, “in- giusta”. E l’augurio è che esso diventi il luogo per tutti coloro che si prendono cura della sofferenza dell’altro.
In queste pagine molte voci racconta- no, da diversi punti di vista, l’esperien- za umanissima del passaggio di fine vita, della ricerca di senso sospinti dalla speranza e dalla spiritualità. Un libro plurale, dove si intrecciano cul- ture e riferimenti, citazioni letterarie e filosofiche, testi sacri e poesia: in cui ogni vita si confronta con l’ineffabile.
Sessant’anni insieme sono un grande traguar- do. Per questo Livia ed Evandro hanno deciso di festeggiare la ricorrenza delle nozze di diaman- te in un modo davvero speciale. E ad amici e parenti hanno chiesto “un meraviglioso regalo:
un aiuto per sostenere i progetti dell’Ospedale pediatrico Meyer”. Dopo una vita trascorsa in- sieme, spiegano con grande semplicità, non ab- biamo davvero bisogno di niente e ci sembrava bello poter fare qualcosa per i bambini. Dimo- strando una invidiabile padronanza tecnologi- ca, Evandro ha aperto una pagina internet de- dicata alla raccolta fondi. Ma è Livia a svelare il segreto di una unione che dura dal 1961. “Nella vita ci sono momenti belli e brutti: vanno affron- tati insieme”. I bisticci? “Sono ammessi, ma poi si deve fare subito la pace”.
LE NOZZE DI DIAMANTE DI LIDIA ED EVANDRO
DONATORI IN PRIMO PIANO
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13 La Fondazione Annalise Galligani torna ancora una volta a portare il suo prezioso sostegno al Meyer.Grazie alla sua donazione è stato possibile sostenere il reparto di Terapia intensiva neonatale dove opera un’unità dedicata al trasporto protetto dei neonati. Questa unità si attiva quando è necessario far arrivare i piccoli all’Ospedale pediatrico di Firenze da centri nascita di altri ospedali perché hanno necessità di essere sottoposti alle terapie che si rendono indispensabili già nei loro primi giorni di vita.
Con il sostegno della Fondazione Galligani è stato possibile integrare l’attuale dotazione del reparto con un monitor parametri vitali che permette l’attento monitoraggio, conservazione e archiviazione dei dati nella cartella clinica all’arrivo in ospedale. Durante il trasporto infatti il neonato viene posizionato all’interno di particolari apparecchiature: incubatrici da trasporto neonatale dove vengono garantite condizioni controllate di temperatura, umidità e concentrazione di ossigeno ed è fondamentale che le condizioni siano sempre sotto stretto controllo attraverso un monitor che i parametri vitali del piccolo paziente.
U
n contributo alla realizzazio- ne del progetto MeyerPiù, il progetto di crescita ed amplia- mento dell’Ospedale Meyer di Firenze: è quello che arriva grazie all’even- to benefico “A pranzo per il Meyer” organiz- zato da Fondazione Noi-Legacoop Toscana e Coop Unione Amiatina, che si è svolto a ottobre a Pienza, uno dei paesi più antichi e suggestivi del Senese. Il pranzo di solida- rietà ha visto la partecipazione di numerosi soci delle cooperative aderenti a Legacoop Toscana e di tanti soci, dipendenti, colla- boratori e amici di Coop Unione Amiatina, provenienti soprattutto dalla Toscana. La giornata è cominciata sotto il segno della cultura, con una serie di visite guidate alle meraviglie di Pienza, a seguire il pranzo che si è tenuto presso il ristorante La Ter- razza del Chiostro. Tra i presenti il presi- dente di Fondazione Noi-Legacoop Tosca- na Roberto Negrini, il presidente di Coop Unione Amiatina Fabrizio Banchi e il se- gretario generale della Fondazione Meyer Alessandro Benedetti. “Con questo evento la cooperazione toscana aderente a Legaco- op rafforza il proprio impegno a sostegno del Meyer, una realtà di eccellenza che tutti conosciamo bene e a cui tutti siamo affezio- nati – affermano Negrini e Banchi –. Dalla Toscana arriva oggi una risposta importan- te in termini di solidarietà che consentirà di rendere l’ospedale pediatrico sempre più all’avanguardia”. L’impegno di Coop Unione Amiatina e Fondazione Noi - LegaCoop To- scana a supporto della Fondazione Meyer non è una novità: nel settembre del 2018, a Seggiano, aveva riscosso grande successo l’iniziativa di un pranzo stellato nel Giardi- no di Daniel Spoerri.L’impegno di Legacoop per il Meyer che cresce
L’IMPEGNO DI FONDAZIONE GALLIGANI PER LA TIN
U
na giornata di sole, un grup- po di amici, la passione per le camminate e la voglia di aiu- tare i bambini del Meyer.È nata così l’iniziativa Passeggiate in vi- gna ed è stata subito un successo. “L’idea – racconta Viola che insieme al marito, Richard Cacchiani, ha organizzato l’even- to – è venuta al mio grande amico Matteo Baracchi che ha avuto un ruolo determi- nante. Così abbiamo deciso di provarci e ci siamo buttati a capofitto nell’organiz- zazione di questa giornata. Non è stato facile e sicuramente avremo fatto anche qualche errore, dovuto soprattutto alla nostra inesperienza, che però è stata pienamente colmata dal nostro grande entusiasmo”. A trovare la location adatta è stato Francesco Bacciarelli: la scelta è ricaduta sull’agriturismo e cantina ‘’Il Pa- lazzo’’ di Antria, un luogo incantevole. La
giornata è stata articolata in quattro di- versi percorsi, pensati per accontentare tutti i gusti: uno per mountain bike, uno per le bici da strada, uno per i runners e uno per una passeggiata tranquilla. “Nel corso dell’organizzazione – continua Vio- la - abbiamo trovato tanta disponibilità e solidarietà, addirittura ci sono state persone e società che ci hanno donato gratuitamente cibo e materiale per la giornata. In questo modo siamo riusciti a devolvere il cento per cento del ricava- to alla Fondazione Meyer”. Oltre a chi ha donato materie prime, ci sono anche tan- ti volontari che hanno dato il loro contri- buto. “In questo modo – conclude l’orga- nizzatrice - nel nostro piccolo abbiamo dato tutti un po’ di aiuto a chi ne ha biso- gno, perchè tutti insieme possiamo fare la differenza. E non c’è cosa più bella che aiutare gli altri”.
Passeggiate in vigna,
tutti a piedi per i bambini
Una donazione per il reparto di Pediatria: a consegnarla sono stati Teresa e Tommaso Becagli che hanno infatti scelto di iniziare un percorso di soste- gno annuale al Meyer, inaugurato donando alla sua Fondazione le risorse necessarie per acquisire le nuove cucine nei reparti dell’Ospedale. Grazie a questa donazione è stato possibile rinnovare questi ambienti che sono importanti sia per la preparazione di pasti ad hoc per i pazienti che hanno particolari necessità alimentari legate alle loro patologie, che per gli stessi operatori.
Non è la prima volta che la famiglia Becagli sostiene la Fondazione Meyer:
in passato, la famiglia ha deciso di stare al fianco del Meyer in occasione dell’improvvisa scomparsa della figlia Raffaella e a lei è stata dedicata una stanza in pediatria A con un una targa in memoria.
Una raccolta fondi che unisce musica e solidarietà. A quarant’an- ni della scomparsa di Rino Gaetano, arriva una figurina realizzata da Figurine forever e dedicata al grande cantautore calabrese.
Per lanciare l’iniziativa, è stato scelto un palcoscenico ideale:
quello del Mei, lo storico Meeting delle etichette indipenden- ti, quest’anno dedicato proprio a Rino. Il 1° ottobre a Faenza, il concerto della Rino Gaetano Band, è stata l’occasione per ria- scoltare i brani più belli e presentare la carta al pubblico degli appassionati. Il ricavato sarà interamente destinato alla Fonda- zione Meyer.
UNA DONAZIONE
PER LA PEDIATRIA UNA FIGURINA SOLIDALE
PER RINO GAETANO
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Inverno 2021 • n. 4
15 dei risultati che potremo raggiungere non dobbiamo dimenticare quanto sia importan- te sostenere la comunità in cui viviamo e lo si può e deve fare in tanti modi, sicuramente per noi due uno di questi è imprescindibil- mente il sostegno al Meyer.Secondo lei esistono dei vantaggi per un’a- zienda che inserisce la solidarietà nella sua attività?
Sì, e lo dico senza alcun motivo di retorica.
Crediamo fermamente che un’azienda impe- gnata socialmente in attività a sostegno della comunità abbia maggiori possibilità di pene- trazione nei mercati e con i clienti perché di- mostra di avere dei principi etici importanti che non rimangono solo parole di slogan e di convenienza, ma hanno una loro tangibilità.
Questi principi oggi in molti casi fanno la dif- ferenza nell’acquisizione di quote di mercato e soprattutto nella fidelizzazione dei clienti.
Quali consigli si sentirebbe di dare a un’azienda che ha in mente di intrapren- dere lo stesso percorso solidaristico che voi avete avviato?
Direi di farlo senza alcuna reticenza o dubbio e ancor meno senza calcoli di ritorno parti- colarmente complessi. Bisogna credere nella solidarietà, solo in questo modo può diven- tare un fondamento imprescindibile dell’a- zienda stessa e allora senza neanche grandi sforzi ci si accorge che il mercato ti ripaga e ti differenzia rispetto a chi non la fa oppure ne fa solo un questione di immagine.
Da quanto conoscete la Fondazione Meyer?
Dal 2005 e sinceramente ci sentiamo fortuna- ti di aver incontrato il Meyer nella nostra vita.
È
nata da poco, ma ha già dimostra- to grande vitalità. R&C Consulting, fondata dall’imprenditore toscano Carlo Freni, è una società di consu- lenza aziendale nata per aiutare le piccole e medie imprese a gestire progetti complessi aiutandole a dotarsi dell’organizzazione e dei processi più idonei. Da tempo, la società ha intrapreso un percorso solidale a favore dei bambini del Meyer.La scelta di sostenere il Meyer nasce, nel vo- stro caso, da un’esperienza diretta di questa realtà. Può raccontare la vostra storia?
Il 23 settembre 2005 i nostri figli, due gemel- li, sono nati nel vecchio ospedale Meyer, in quanto uno dei due doveva essere operato a causa di una malformazione riscontrata durante le ecografie di routine pre-natale.
Nati prematuri, entrambi sono stati in tera- pia intensiva per più di un mese e oggi ricor- dando quel periodo alterniamo il ricordo di momenti di angoscia con quelli di serenità, quella che ci infondevano i medici e gli infer- mieri che ci sono stati accanto sostenendoci con grandissima professionalità e passione.
Oggi Andrea e Matteo hanno 16 anni, sono belli e in salute, questo grazie a loro. Questa è stata la nostra esperienza con il Meyer, una realtà dove le famiglie e i loro figli affrontano sfide difficili supportati dallo staff dell’ospe- dale sempre presente e disponibile per gli adulti, ma soprattutto per rendere felici an- che nei momenti più difficili i nostri bimbi.
Quando e come è nato il vostro impegno so- lidale a favore dei bambini del Meyer?
Da subito, inizialmente con piccole donazio- ni. Poi, dopo aver fondato la nostra società di consulenza, abbiamo finalmente realizzato il nostro piccolo sogno riuscendo a fare una donazione che ci ha permesso di dare un contributo importante al reparto che ci aveva accolto e aiutato nel 2005. L’impegno verso il Meyer sarà per sempre e la nostra speranza e di riuscire a contribuire in maniera impor- tante nei prossimi anni come abbiamo fatto nel 2020.
Quali sono gli aspetti che più vi hanno col- piti di una realtà come l’Ospedale pediatri- co fiorentino?
Tutto… lo diciamo sinceramente perché ab- biamo vissuto l’organizzazione della struttura in quei momenti difficili. Sicuramente l’espe- rienza dei medici, degli infermieri, ma anche dell’amministrazione: di tutti insomma, con un’umanità e una dedizione che dovrebbe essere di esempio per tutti gli ospedali del paese.
Quella di sostenere il Meyer è stata una scel- ta condivisa anche con i dipendenti?
Più che con i dipendenti con la famiglia e gli amici. Per me e mia moglie Roberta è mo- tivo di orgoglio essere riusciti a sostenere il Meyer in modo importante grazie al nostro lavoro. Abbiamo detto ad Andrea e Matteo quanto sia bello ed importante essere riusciti a creare una nostra azienda, ma che al di là
L’impegno solidale
di R&C Consulting
• Bollettino Postale
c/c 17256512 intestato a Fondazione dell’Ospedale Meyer, Viale Pieraccini, 24 – 50139 Firenze
• Presso la nostra sede
c/o Hall Serra Ospedale Meyer, viale Pieraccini, 24 – Firenze
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Per i contatti e gli orari d’apertura consultare www.fondazionemeyer.it
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Basta apporre la firma e indicare il codice fiscale della Fondazione Meyer (94080470480) nel primo riquadro a sinistra, quello dedicato al sostegno del volontariato e delle ONLUS.
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Se lo desiderate, una lettera di ringraziamento sarà inviata alla famiglia della persona scomparsa.
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