• Non ci sono risultati.

Prefettura U.T.G di Asti

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Prefettura U.T.G di Asti"

Copied!
9
0
0

Testo completo

(1)

1

Prefettura U.T.G di Asti

Ufficio N.O.T.

Relazione sull’andamento del Progetto “Why NOT?”

attivo dall’anno scolastico 2013/2014

Il progetto “Why NOT?”, giunto ormai alla sua sesta edizione, è rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Asti e provincia e trae spunto dall’operatività quotidiana del N.O.T., Nucleo Operativo Tossicodipendenze, deputato a svolgere un colloquio con i ragazzi che vengono fermati per la detenzione di sostanze stupefacenti e a cui si applicano le sanzioni previste dal D.P.R. 309/1990.

Le assistenti sociali preposte all’Ufficio, Dott.ssa Patrizia Maria Binello e Dott.ssa Federica Zoin, hanno avuto modo di constatare, nel corso dei colloqui, la scarsa conoscenza legislativa dei ragazzi che, solo dopo la contestazione del fatto da parte delle Forze dell’Ordine, avviano un percorso di approfondimento e riflessione sulle conseguenze della loro violazione.

A completezza del quadro si aggiunge un dato importante: il consumo di sostanze, in primis hashish e marijuana, negli anni precedenti all’avvio del progetto, mostrava un incremento soprattutto da parte dei giovanissimi (minorenni).

La tabella che segue illustra l’andamento delle segnalazioni ex Art. 75 DPR 309/90 pervenute all’Ufficio NOT dal 2012 ad oggi, suddivise per fasce d’età giovanili.

Sul territorio di Asti ciò ha comportato la necessità di adottare strategie integrate con il Ser.D. (Servizio per le Dipendenze dell’ASL AT) per favorire la presa in carico degli utenti

0 20 40 60 80 100 120 140 160

2018 2017 2016 2015 2014 2013 2012

19 12

19 22 20

41 39

76 82 67

74 67

57 37

38 51 13

20 21

21 17

Segnalazioni per anno e fasce d'età giovanili

0 - 17 18 - 24 25 - 30

(2)

2 minorenni, poiché essi non accedono autonomamente ai servizi territoriali e non vivono come problematica la loro condotta, largamente accettata nel gruppo di pari.

Ma si è ritenuto che ciò non fosse sufficiente: infatti, a parere delle scriventi, per un’efficace azione di prevenzione primaria, è necessario che le istituzioni escano dalla loro autoreferenzialità per incontrare i ragazzi nelle scuole, al fine di aiutarli a riflettere su una condotta pericolosa prima che venga messa in atto.

Appare importante confrontarsi con loro, accogliere le loro curiosità, le loro perplessità e, perché no (why not?), anche le loro provocazioni, per ridurre le distanze e contestualmente fornire un’informazione esaustiva e corretta, ripulita da luoghi comuni e

“leggende metropolitane”.

Inoltre il tema dibattuto può anche essere uno spunto per arrivare a trattare aspetti più ampi, sia individuali come l’autodeterminazione e la responsabilità personale, sia collettivi quali il rispetto della legalità e delle norme sociali.

Nel lavoro proposto ai ragazzi ci si ispira al confronto come strumento per suscitare un cambiamento. Si tratta di aumentare la percezione del rischio e la consapevolezza dei problemi correlati all’utilizzo di sostanze stupefacenti, per insinuare un dubbio che possa determinare un’eventuale modifica della condotta.

Nella prima giornata formativa vengono proposte ai destinatari una sintetica esposizione frontale del quadro normativo ed un’attività grafico-creativa ed interattiva volta ad esplorare le emozioni e l’universo valoriale dei ragazzi, nonché le loro rappresentazioni degli adulti di riferimento e della società in genere. Il lavoro, svolto all’interno di un piccolo gruppo, viene poi restituito ed esplicitato al gruppo classe producendo scambi e confronti molto interessanti sull’argomento.

I temi di riflessione proposti ai ragazzi sono stati i seguenti 1:

 Anno 2014/2015: “la scoperta del consumo di sostanze leggere da parte di un genitore”;

 Anno 2015/2016: “il blitz delle forze dell’ordine a scuola: conseguenze sul ragazzo segnalato in termini individuali e sociali”;

 Anno 2016/2017 “cosa intendono i ragazzi per cattive compagnie”;

 Anno 2017/2018 “cosa significa prendersi cura di se/ essere se stessi”;

 Anno 2018/2019 “quali sono le trappole dell’adolescenza”.

Il ricco ed eclettico materiale emerso dai lavori dei ragazzi viene riunito tutti gli anni in un album consultabile sul sito della Prefettura di Asti2.

Nella seconda giornata formativa viene proposto ai ragazzi di simulare un colloquio in Prefettura attraverso la tecnica del role playing3 che prevede che loro stessi interpretino i ruoli dell’assistente sociale, del segnalato e dei due genitori.

1 La comparazione degli anni non tiene conto del primo anno di svolgimento del progetto (a.s. 2013/2014) che ha avuto carattere sperimentale sia nel numero dei destinatari che nelle attività proposte.

2 http://www.prefettura.it/asti/contenuti/Progetto_formativo_why_not-175626.htm

3 Il role playing, come tutte le tecniche di simulazione, cerca di riprodurre in aula, quindi in una situazione protetta e di laboratorio, problemi e accadimenti simili a quelli della vita reale. La differenza che intercorre con la psicoterapia è che, mentre in quest’ultima si recitano aspetti personali, nel role playing si mettono in atto ruoli organizzativi o sociali.

(3)

3 Questo lavoro ha avuto molteplici esiti, a seconda delle classi incontrate, impossibili da riassumere in poche righe. Dopo ogni role playing i ragazzi ci hanno restituito molte delle emozioni provate in scena. Nella maggior parte dei casi, per chi recitava la parte del segnalato, emergevano la paura di trovarsi in una situazione difficile, il pensiero delle reazioni dei genitori e delle persone per loro significative coniugate con il tentativo di fare una buona impressione e di contenere la sanzione.

Alcuni ragazzi sono entrati nella parte a tal punto da portare in scena se stessi e le loro reali esperienze così da provare sulla loro pelle emozioni molto coinvolgenti che arrivavano senza filtri a chi osservava la scena, in un silenzio fino a pochi istanti prima impossibile da costruire.

Chi interpretava l’assistente sociale ha compreso la difficoltà di una professione di aiuto, che sovente si trova a dover mediare tra aspetti contrastanti, a volte inconciliabili, situazioni complesse in cui è doveroso astenersi dal giudicare.

Chi recitava la parte dei genitori, è stato catapultato in un’altra dimensione, questa volta di responsabilità, protezione, preoccupazione a cui i ragazzi non pensano molto nella vita quotidiana; rappresentativo il caso di un ragazzo, da poco fermato a scuola dalle Forze dell’Ordine, che ha interpretato il padre nel role playing riuscendo alla fine a comprendere anche il suo punto di vista, uscendo dall’autoreferenzialità tipica dell’adolescenza.

Gli insegnanti ci hanno spesso detto che questa tecnica è stata l’occasione per vedere i propri allievi da un’altra prospettiva che non conoscevano e che tale esperienza è stata arricchente.

La tabella sottostante riporta il numero di studenti che hanno partecipato al progetto.

Le percentuali sono state ricavate confrontando tale numero con i dati ISTAT4 riferiti alle coorti di età dai 14 ai 18 anni dei ragazzi residenti nella provincia di Asti.

4 https://www.tuttitalia.it/piemonte/83-asti/statistiche/popolazione-eta-scolastica-2018/

420 (12.9%)

380 (11,5%)

385 (11.5%)

487 (14.4%)

497 (14.8%)

0 100 200 300 400 500 600

Anno 2014/2015

Anno 2015/2016

Anno 2016/2017

Anno 2017/2018

Anno 2018/2019

(4)

4 Il progetto negli anni ha toccato le seguenti scuole:

A.S.

2014/2015

A.S.

2015/2016

A.S.

2016/2017

A.S.

2017/2018

A.S.

2018/2019 Liceo Classico

“V. Alfieri” Asti Liceo Artistico

“B. Alfieri” Asti Liceo Scientifico

“F. Vercelli” Asti Istituto Prof.le

“Q. Sella”

Istituto Prof.le

“G. Penna” Asti Istituto Prof.le

“G. Penna” S.

Damiano Istituto Prof.le

“A. Castigliano”

Asti

Istituto Prof.le

“P. Andriano”

Castelnuovo Don Bosco

Agenzia Formativa

“Casa di Carità”

Asti

Agenzia Formativa A.P.R.O. Canelli

In termini di tempo dedicato al progetto, la tabella nella pagina seguente mostra le ore di lavoro impiegate dalle due assistenti sociali assegnate all’Ufficio, nel periodo da ottobre a maggio di ogni anno scolastico (32 settimane lavorative di 36 ore per ogni funzionario).

(5)

5 Confrontando i dati locali delle segnalazioni ex Art. 75 DPR 309/90 a carico di minorenni con i dati nazionali5, si osserva un trend più variabile nella realtà territoriale di riferimento.

Si osserva che “l’emergenza minorenni” che aveva motivato l’avvio del progetto è rientrata portando i numeri dei ragazzi segnalati al di sotto della media nazionale.

Più nello specifico, il trend si è invertito nell’anno 2017, a discapito della fascia d’età tra 25 e 30 anni.

5 http://intrapersciv.interno.it/bdt/registro/elencostatistiche.php 114 (5%)

252 (11%)

228 (10%)

252 (11%)

288 (12.5%)

300 (13%)

0 50 100 150 200 250 300 350

Anno 2014/2015

Anno 2015/2016

Anno 2016/2017

Anno 2017/2018

Anno 2018/2019

Asti Italia 0,00

5,00 10,00 15,00 20,00 25,00

2013 2014

2015 2016

2017 2018

Trend segnalati minorenni:

comparazione Asti e dati nazionali

Asti

Italia

(6)

6 Il progetto ci ha dato modo di entrare in contatto diretto con i ragazzi, sondando il loro universo valoriale, i loro stili di vita e di consumo, nonché la loro percezione rispetto ai rischi correlati alla loro fascia di età; a livello macro abbiamo potuto discutere con loro di fenomeni sociali che a volte li coinvolgono direttamente, quali, ad esempio, la separazione dei genitori e le famiglie ricostituite, il bullismo e la violenza familiare e domestica.

I lavori creativi realizzati dagli studenti nella seconda fase del progetto hanno evidenziato molteplici temi che desideravano sottoporre soprattutto all’attenzione degli adulti, a volte con atteggiamento di sfida e provocazione altre volte con un disarmante desiderio di confronto costruttivo e bisogno di ascolto.

Il progetto ha inoltre favorito la dimensione comunicativa all’interno della classe che non deve mai essere data per scontata, né tra i pari né con gli adulti di riferimento.

L’inserimento di anno in anno del progetto nei P.O.F.6 dei vari istituti scolastici, ha testimoniato fiducia ed affiliazione al progetto, con riscontri diretti in merito al gradimento dei ragazzi rispetto alle attività proposte.

In alcune situazioni il progetto è stato l’avvio di collaborazioni importanti, per prendere contatto con ragazzi in difficoltà, per dare maggiori strumenti ai professori nella gestione di situazioni difficili, anche grazie alla professione di assistente sociale, che appare cruciale in alcune scuole. In un caso, una ragazza ha raccontato la sua esperienza personale, manifestando intenzioni suicidarie legate ad un difficile vissuto famigliare; le è stato offerto un colloquio sociale di sostegno che a sua detta è stato significativo, nonché l’orientamento ai servizi del territorio che offrono consulenza e accompagnamento agli adolescenti. Nella stessa scuola la fiducia data dal rapporto diretto con gli insegnanti e la Dirigente Scolastica, ha fatto sì che emergesse una situazione di violenza familiare ai danni di una ragazzina e che tale situazione fosse segnalata agli organi competenti di tutela minorile. In un altro caso ancora, le esternazioni di un ragazzo nel corso dello svolgimento del progetto, riferite ad un episodio di presunta estorsione e di detenzione di armi illegali, ha motivato la segnalazione alle Forze dell’Ordine da parte delle Funzionarie Assistenti Sociali per le opportune indagini.

Ciò fa comprendere l’importanza di agire la prevenzione nei contesti di vita dei ragazzi senza attendere che le violazioni vengano segnalate, ma agendo per l’emersione del disagio e delle criticità in un’ottica promozionale e di presa in carico precoce. Si tratta di un lavoro per cerchi concentrici, che sviluppa una possibilità di azione non solo repressiva ma preventiva, molto in linea con le finalità sociali dell’intervento voluto dalla legge quadro sulle sostanze stupefacenti. La scuola può essere intesa come uno spazio di promozione della legalità, che apre le sue porte a professionisti che lavorano in questa prospettiva culturale.

Inoltre si sono attivate delle collaborazioni con il territorio destinate a perdurare nel tempo.

Le Funzionarie Assistenti Sociali, in virtù della loro professione e dell’esperienza maturata sul campo, siedono in tavoli del territorio che mirano a contrastare la violenza domestica e

6 Il Piano dell'offerta formativa (P.O.F. ) è la carta d'identità della scuola: in esso vengono illustrate le linee distintive dell'istituto, l'ispirazione culturale-pedagogica che lo muove, la progettazione curricolare, extracurricolare, didattica ed organizzativa delle sue attività.

(7)

7 il bullismo in un’ottica di lavoro di rete. Da queste sinergie si stanno sviluppando operatività nelle scuole volte alla formazione dei ragazzi e degli insegnanti su questi temi.

Il ruolo di coordinamento e di sviluppo del territorio che spetta alla Prefettura si può manifestare produttivamente in questi contesti.

Il progetto ha partecipato alla quarta edizione 2016 del premio “Persona e Comunità”

istituito dal Centro Culturale Cultura e Società di Torino, all’ interno della sezione

“Apprendimento e Formazione” e si è aggiudicato il quinto posto assoluto, con la seguente motivazione: “progetto innovativo rispetto al tema e alla metodologia adottata.

Particolarmente positiva è la strategia di coinvolgimento dei giovani destinatari dell’intervento informativo effettuato con metodologie attive che li pongono al centro delle problematiche trattate”.

In occasione dei seminari di condivisione e apprendimento organizzati da Cultura e Società per la valorizzazione delle buone prassi, il progetto “Why N.O.T.?” è stato presentato a Genova, presso la Stanza della Poesia del Palazzo Ducale.

In più circostanze la stampa locale ha dato risalto al progetto con articoli dedicati alla sinergia con le scuole ed alla prevenzione.

Inoltre, in più occasioni, il progetto è stato presentato agli studenti universitari del primo anno del corso di Laurea in Servizio Sociale dell’Università del Piemonte Orientale “A.

Avogadro”, sede di Asti.

Nel 2018 il progetto è stato segnalato al Ministero dell’Interno come buona prassi da inserire nella relativa banca dati.

Il confronto con gli studenti sui temi della legalità ha suscitato interrogativi nelle referenti del progetto che hanno generato nuove idee progettuali:

“Adolescenti: maneggiare con cura” (novembre 2016) – è nato dalla sfida di offrire un percorso di formazione comune e condiviso agli operatori dei vari servizi che si occupano della filiera dell’Art. 75: Forze dell’Ordine, Assistenti Sociali del NOT, operatori del Ser.D che consenta loro di conoscersi e ri-conoscersi e di assumere ognuno, in quanto adulti, la propria quota di responsabilità educativa.

L’esperienza ha permesso di costruire un campo di intervento riconoscibile e coerente a favore dei consumatori giovani e giovanissimi, nel rispetto delle specificità dei diversi servizi; di conseguenza è stato possibile costituire in Prefettura un tavolo di lavoro permanente che si confronta con la dinamicità del fenomeno del consumo di sostanze.

“Prendi NOTa” (febbraio 2018) – è nato dalla collaborazione con il C.P.I.A. di Asti durante un tirocinio di comunità7 che ha evidenziato il bisogno formativo degli

7 A novembre 2017 è nata una collaborazione tra l’Università del Piemonte Orientale – Corso di Laurea in Servizio Sociale, il Centro Provinciale Istruzione Adulti di Asti (CPIA) e l’ Ufficio NOT della Prefettura di Asti per l’avvio di tirocini di comunità. Successivamente due studentesse del terzo anno, sotto la supervisione

(8)

8 insegnanti sul tema delle sostanze stupefacenti. Ciò si è tradotto in un progetto formativo di due giornate sul modello metodologico del “Why NOT?” adattato al target.

“Carte in regola” (aprile 2018)– è nato dall’esigenza della Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo di Canelli di arginare la diffusione del consumo di sostanze leggere nella scuola secondaria di primo grado. E’ stato quindi proposto un adattamento del progetto “Why NOT?” ad una classe terza ritenuta dai docenti particolarmente esposta al rischio.

L’esperienza maturata con i ragazzi e la rete territoriale che si è via via implementata intorno alla prevenzione, hanno permesso di pensare a progetti nuovi ed innovativi.

Il bisogno emerso è stato quello di intercettare la fascia dei giovanissimi della scuola media visto che l’età di esordio del consumo di sostanze tende ad abbassarsi. Le indicazione del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza vanno proprio in questa direzione quando chiede alle autorità competenti di attivarsi per la realizzazione di un sistema integrato finalizzato al comune obiettivo di tutelare la salute psicofisica delle persone di minore età, ad esempio diffondendo le prassi interessanti attivate a livello territoriale dal Servizio Sociale Professionale delle Prefetture con finalità dissuasive8.

In questa prospettiva è stato pensato il progetto “Carte Diem” in collaborazione con il Consultorio Familiare dell’ASL di Asti, nello specifico con un’assistente sociale, un educatore professionale ed una mediatrice culturale, che mira, attraverso lo strumento delle carte tematiche, a far confrontare i ragazzi e gli operatori sui seguenti temi:

Legalità intesa come libertà, regole e trasgressione;

Tolleranza intesa come promozione di modelli culturali volti a favorire un’educazione di riconoscimento, rispetto e valorizzazione della diversità in ogni sua forma (di genere, di provenienza, di religione o credo ecc.) e contrastare fenomeni di violenza e prevaricazione;

Rapporto con il proprio corpo;

Sogni, amicizie, amore e sessualità.

Il corso di formazione, destinato a quattro classi terze della Scuola Media “Olga e Leopoldo Jona” di Asti, si è sviluppato in un ciclo di quattro incontri della durata di due ore ciascuno, con la frequenza di una volta al mese. Questi interventi sono stati offerti nel periodo compreso tra novembre 2018 e febbraio 2019.

I ragazzi hanno gradito molto l’esperienza, dando feedback positivi rispetto al progetto nel momento di valutazione che è stato realizzato dagli operatori classe per classe.

aziendale e professionale della Prefettura di Asti, hanno svolto parte del loro tirocinio curriculare presso il C.P.I.A. per sperimentare la dimensione comunitaria del lavoro dell’assistente sociale.

8 Si fa riferimento alla nota prot. 1210/2019 del 27 maggio 2019 emanata dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza riferita alla “Segnalazione ai sensi dell’art. 3, comma 1, legge n.112 del 2011.

Contrasto alle dipendenze da sostanze e alcol. Tutela della salute psicofisica delle persone di minore età”.

(9)

9 Gli operatori, vista la disponibilità dei ragazzi a dialogare sui temi proposti, hanno deciso di offrire uno sportello d’ascolto presso la scuola per una volta la settimana nel periodo compreso tra aprile e maggio 2019. Tale spazio è stato ampiamente sfruttato dai ragazzi (frequenza media di 12 accessi alla settimana), e ciò ha dimostrato la buona presa del progetto sui ragazzi. La scuola ha già chiesto l’attivazione del progetto per il prossimo anno scolastico, cosa che è al vaglio degli operatori in base alla disponibilità del personale in servizio.

Il progetto ad aprile 2019 ha ottenuto una menzione speciale nell’ambito del “Premio Calicanto per le Pari Opportunità” promosso dalla Consigliera di Parità della Provincia di Asti.

Questa relazione mira ad oggettivare e a mettere ordine in un’esperienza formativa che si è sviluppata ormai da anni, che ha permesso di intraprendere collaborazioni importanti tra la Prefettura e le scuole di Asti e provincia.

La metodologia operativa ci ha consentito di implementare la nostra mission istituzionale in un’ottica di sviluppo locale e di apertura al territorio con esiti importanti.

I ragazzi hanno potuto conoscere meglio la legge ma anche sperimentare un rapporto diretto con gli “operatori del controllo e dell’aiuto”, abbattendo pregiudizi legati alla non conoscenza.

Noi operatori abbiamo potuto sperimentare la stessa cosa: conoscere meglio i ragazzi senza dare nulla per scontato delle loro credenze, dei loro valori, delle loro emozioni, svolgendo appieno il nostro ruolo che, pur portandoci fuori dai consueti contesti di intervento istituzionali, ci riconduce al cuore del nostro lavoro di prevenzione rispetto all’uso di sostanze ed anche, in senso più generale, alla prevenzione di condotte illegali.

Dopo sei anni, non si può dire che il nostro Ufficio sia più lo stesso, perché abbiamo costruito reti, allargato i nostri orizzonti e, pur mantenendo la nostra funzione interna, abbiamo fatto esperienza di un mondo molto più vasto e complesso che pone sfide quotidiane alla gestione del fenomeno, sempre in mutamento, del consumo di sostanze stupefacenti, legali ed illegali, tra i giovani e giovanissimi.

Asti li, 15 luglio 2019

Le Funzionarie Assistenti Sociali

Dott.ssa Federica Zoin Dott.ssa Patrizia Maria Binello

Riferimenti

Documenti correlati

La pace interiore delle persone è molto legata alla cura dell’ecologia e al bene comune, perché, autenticamente vissuta, si riflette in uno stile di vita equilibrato unito a

Consideriamo la vita all'aperto nella natura e la conoscenza delle meraviglie prodotte dalla cultura conoscenza delle meraviglie prodotte dalla cultura. dell'uomo

Alla luce di questa analisi del problema il Distretto Sanitario e le Scuole di Giaveno hanno avviato nel 2006 il Progetto “Dimmi cosa mangi..”, un progetto di ricerca, e di

Malattie dell'apparato circolatorio Tumori maligni Malattie dell'apparato respiratorio Malattie del sistema nervoso Traumatismi e avvelenamenti Malattie dell'apparato digerente

Oscar Bertetto Mario Boccadoro Franco Berrino Daniela Boggio Bertinet Riccardo Bussone Stefania Cazzoli Libero Ciuffreda Ottavio Davini Michela Donadio Etta Finocchiaro

rischio in donne con un cancro al seno ad rischio in donne con un cancro al seno ad alto rischio di recidiva sulla base dei loro.. parametri ormonali

L'obiettivo primario dello studio è valutare se il tamoxifene al dosaggio di 5mg al giorno per 3 anni riduce l'incidenza del cancro mammario invasivo e di carcinoma duttale in

Grazie alla nostra esperienza e al finanziamento della Regione del Veneto ti offriamo degli incontri personalizzati ed interattivi di:.