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Una piattaforma unica per i vaccini Draghi va in pressing sulle Regioni. In fila per il vaccino alla Fiera di Milano

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(1)

Il Cremlino attende il “sì” da Ema. I 27 divisi sull’acquisto: Germania e Italia contro Francia

Putin attacca l’Ue sulla campagna vaccinale

«Rifiutate Sputnik e non pensate alla gente»

Alessandro Barbera Paolo Russo

Fatti gli sforzi possibili per ac- celerare le consegne da parte delle aziende farmaceutiche, Mario Draghi affronta l’altro grande problema della cam- pagna vaccinale: l’efficienza delle Regioni nell’organizzar- la. Il disastro della Lombar- dia è solo la punta dell’ice- berg. E non è nemmeno un problema di somministrazio- ni, visto che la gran parte del- le amministrazioni ha finora utilizzato tre dosi su quattro.

Ciò che impressiona il pre- mier sono le disparità fra clas- si di età: basti dire che la fa- scia 70-79 anni è la meno vac- cinata: 322mila persone con- tro le 574mila del gruppo 20-29 anni. Di qui il messag- gio del premier alle Regioni:

occorrono regole più unifor- mi. Il primo passo è aderire ad una piattaforma unica di prenotazioni, quella di Poste italiane. Nasce ai tempi della gestione dell’ex commissario Domenico Arcuri, per il mo- mento è utilizzata da cinque Regioni: Sicilia, Calabria, Marche, Abruzzo, Basilicata.

Di qui a poco sarà implemen- tata dalla Lombardia, ma Dra- ghi ha consigliato di aderire a tutte quante. Se non lo faran- no, è disposto a imporlo con una norma di legge.

Le ragioni della sua deter- minazione sono almeno due.

La prima: la piattaforma uni- ca di Poste permetterebbe di moltiplicare le prenotazioni.

Dove è già funzionante, per- mette di farle tramite Posta- mat, call center o il terminale

a disposizione dei postini che consegnano la corrispon- denza. La piattaforma per- mette inoltre una gestione in tempo reale del numero de- gli immunizzati.

Non solo: la piattaforma

unica garantisce maggiore equità, impedendo le spere- quazioni di oggi verso i pa- zienti più fragili, in alcune Re- gioni finiti alle spalle di giova- ni ricercatori e dottorandi.

Oggi, ad esempio, al momen-

to della prenotazione i due milioni di malati «estrema- mente vulnerabili» trovano una lista di patologie con re- lativo codice di esenzione di- verso da Regione a Regione.

E ciò accade nonostante l’ulti-

mo Piano vaccinale elenchi con dovizia di dettagli le ma- lattie che rendono il Covid una minaccia mortale. In questo modo, anche se attra- verso i singoli siti regionali, il sistema sarebbe invece uni-

co e così la scaletta delle prio- rità. «Dovrà essere per tutti quella stilata dal Piano nazio- nale», è il messaggio ai gover- natori dopo il vertice di ieri a Palazzo Chigi con il commis- sario Francesco Figliuolo e il

L’emergenza coronavirus

Una piattaforma unica per i vaccini Draghi va in pressing sulle Regioni

Per le prenotazioni scelto il sistema di Poste, precedenza ad anziani e pazienti fragili. Già oggi un milione di dosi Pfizer

In fila per il vaccino alla Fiera di Milano

IL CASO

Marco Bresolin

INVIATO A BRUXELLES

V ladimir Putin ha capi- to che la vaccinazio- ne è la ferita dell’U- nione europea su cui spargere sale. E fa niente che la somministrazione in Russia proceda molto più a rilento ri- spetto ai Paesi Ue (il 4,3% ha ri- cevuto almeno una dose, con- tro il 9%): il farmaco anti-Co- vid19 è l’arma geopolitica per- fetta per creare scompiglio tra i 27, metterli in difficoltà con le rispettive opinioni pubbli- che, creare divisioni tra un go-

verno e l’altro, o addirittura all’interno degli stessi governi.

Ci sta riuscendo benissimo. E oggi il presidente russo è pron- to a dare una nuova spinta alla sua strategia, visto che si farà iniettare il vaccino.

Lo ha annunciato lui stesso, senza specificare di quale si tratterà. La Russia ne ha auto- rizzati tre: non solo Sputnik V, ma anche EpiVacCorona e Co- viVac. Gli ultimi due sono prin- cipalmente per uso domestico, mentre il primo è il fiore all’oc- chiello da esportare in tutto il mondo grazie a un’efficacia che gli studi scientifici hanno ri- levato essere superiore al 90%. Ieri le Mauritius si sono aggiunte alla lista dei Paesi che lo utilizzano: 55 in tutto per un

totale di 700 milioni di perso- ne. Putin ha preparato l’even- to con un duro attacco nei con- fronti dell’Ue per rispondere al commissario Thierry Breton, che domenica aveva liquidato la pratica: «Non abbiamo biso- gno di Sputnik». «Mi chiedo se queste persone difendano gli interessi dei cittadini europei o delle case farmaceutiche», l’affondo di Putin, che ha an- che avuto un colloquio telefo- nico con Charles Michel. «Le relazioni tra Russia e Ue sono al loro punto più basso» ha am- messo il presidente del Consi- glio europeo.

L’assalto russo all’unità Ue sui vaccini è iniziato con alcu- ne mosse chirurgiche, facendo- si strada tra alcuni governi ami-

ci, prima ancora di ottenere il via libera dall’Agenzia euro- pea del farmaco. L’Ungheria lo ha approvato a livello naziona- le e ha ordinato un milione di dosi. La Slovacchia due, ma il governo sta per cadere pro- prio su questo. E in Repubblica Ceca la questione ha scatenato un duro scontro tra l’esecutivo e il presidente Zeman.

Ora è in corso la fase due. E la posta in gioco vale molto più del consenso di alcuni Paesi del blocco di Visegrad. Dopo le esitazioni iniziali, Sputnik V ha iniziato a sottoporsi all’esa- me dell’Ema. Non è stata anco- ra presentata una vera e pro- pria richiesta di autorizzazio- ne, ma l’Agenzia ha avviato la revisione continua del farma-

co. Mosca ha spalancato le pro- prie porte agli ispettori dell’E- ma, che arriveranno il 10 apri- le. Quando il vaccino sarà ap- provato, l’Ue dovrà prendere una decisione: acquistarlo op- pure no. Putin pregusta uno

scenario “win-win”: se Bruxel- les siglerà il contratto sarà un successo, ma ancor di più se lo faranno solo alcuni governi.

Il fatto è che già ora stanno emergendo i distinguo. Ange- la Merkel e Mario Draghi han-

13.846

386 3.510 32.720

Il presidente della Federazione russa Vladimir Putin in Siberia La protesta dei parrucchieri di Napoli

Le dosi regione per regione

In % rispetto a quelle consegnate

Valle d’Aosta

92%

Piemonte

85,3%

Liguria

71%

Umbria

81,6%

Toscana

83,3%

Sardegna

70,6

%

Sicilia

83,5%

Lazio

85,2%

Molise

86,9%

Campania

87,3%

Basilicata

83,1%

Lombardia

78,3%

P.A. Bolzano

90,6%

Friuli-Venezia Giulia

82%

Veneto

80,1%

Emilia Romagna

85,5%

Marche

85,5%

Abruzzo

87%

Puglia

86,6%

Calabria

71,5%

P.A. Trento

84,7%

2.511.145

persone vaccinate in Italia (che hanno ricevuto

entrambe le dosi)

IL BOLLETTINO

2 FATTO DEL GIORNO

MARTEDÌ 23 MARZO 2021

LA PROVINCIA PAVESE

(2)

da domani

E dopo la frenata

il Pertusati riprende con 184 iniezioni

Donatella Zorzetto / PAVIA

Una boccata d’ossigeno è arri- vata da tre pacchi di vaccini Moderna che ieri mattina han- no varcato la soglia del San Matteo di Pavia. È arrivata all’inizio di una settimana che, stando alle previsioni, avrebbe dovuto portare al blocco pressoché completo delle prime vaccinazioni an- ti-Covid agli over 80. Perché, tolti i richiami, di nuove dosi Pfizer non ce ne sono a suffi- cienza e perché quelle di AstraZeneca vengono utiliz- zate su persone che rientrano in altre fasce d’età. Ora, gra- zie a quelle scatole, si può ri- prendere a immunizzare gli anziani pavesi, ma resta una traversata del deserto. Perché il presidente della Regione At- tilio Fontana ieri ha rimarca- to: «A fine mese le scorte a di- sposizione di Regione Lom- bardia saranno esaurite, aven- do completato il numero di quelle a disposizione».

RECAPITATE 3MILA DOSI

«Stamane (ieri per chi legge

ndr

) abbiamo ricevuto 3.000 vaccini Moderna – conferma Carlo Nicora, direttore gene- rale del San Matteo –. Di que-

sti, 1.010 li abbiamo conse- gnati ad Asst per l’ospedale di Vigevano, altri 990 per il cen- tro vaccinale di Voghera e infi- ne 1.000 ad Ats che li utilizze- rà per immunizzare gli anzia- ni a domicilio. Noi, intanto, andiamo avanti con i richiami programmati».

A ricevere i due pacchi di vaccini,ieri dall’altra parte c’e- ra, appunto, Asst. «È stata una consegna importante – sottoli- nea il direttore socio sanitario Armando Gozzini – perché ci permette di distribuire i vacci- ni ai medici di famiglia sul ter- ritorio, che in questi ultimi giorni erano arrivati all’impos- sibilità di iniettare prime dosi ai loro assistiti perchè aveva- no i frigoriferi vuoti».

La vaccinazione anti-Covid degli over 80, sino ad oggi ha interessato 17.721 pavesi (su 23.433 che hanno aderito alla campagna). Sia il San Matteo che Asst hanno il compito di pensare soprattutto ai richia- mi. A questo proposito, sem- pre nell’arco di questa settima- na è attesa la consegna di cir- ca 3.500 vaccini Pfizer già as- segnati a Pavia e in quella suc- cessiva altrettanti: fondamen- tali per somministrare i richia- mi ai 5.712 over 80 prenotati

(ad oggi ne sono stati fatti 3.652). Anche perché la pla- tea di anziani in provincia di Pavia è ben più vasta: in tutto sono 43mila.

Su tutt’altro binario sta viag- giando, invece, il programma di vaccinazioni con AstraZe- neca per il personale scolasti- co, compreso quello universi- tario.

LE INIEZIONI A INSEGNANTI E BIDELLI

Ieri il San Matteo ha immuniz- zato 300 operatori (dal 29 marzo passerà a 400 al gior- no), mentre Asst è a quota 150, l’istituto Maugeri ne ha fatti 120, la clinica Città di Pa- via 117, il Beato Matteo di Vi- gevano 116 e il Mondino 111.

Quindi si viaggia verso le 4.000 persone immunizzate sulle circa 7.500 che hanno aderito alla campagna (la pla- tea complessiva è di 9.500).

«Nell’elenco è compreso an- che il personale dell’universi- tà – conclude Nicora –. Quindi proseguiremo con un ritmo in- calzante anche nei prossimi giorni, sino a conclusione».

Proprio per raccogliere ade- sioni, agli inizi di marzo il ret- tore Francesco Svelto aveva sondato il personale. Si era co- minciato con docenti, tecnici, amministrativi ed esperti lin- guistici, nati dopo il 1° genna- io 1956, come da indicazione di Regione Lombardia. A tutti viene somministrato il vacci- no di AstraZeneca. Successi- vamente, si procederà con as- segnisti, borsisti e dottorandi.

Il rettore, pur dovendo rispet- tare gli scaglioni imposti dalla normativa, però, ha subito aperto subito alla possibilità di completare le vaccinazioni anche sul resto del personale universitario. «Garantisco analogo impegno per i dipen- denti nati prima del 1° genna- io 1956, anche se questo ri- chiederà la disponibilità di al- tri vaccini». Sulla base di que- sto proposito è stata compo- sta una lista fornita ad Ats Pa- via e al policlinico San Mat- teo, che consente di essere contattati e convocati in que- sti giorni negli ambulatori del policlinico di Pavia. —

PAVIA

Riprendono domani le vacci- nazioni agli ospiti delle Rsa Pertusati e Santa Croce. Do- po una prima tranche di 450 somministrazioni, tra anzia- ni, personale sanitario e ope- ratori che fanno assistenza, ora si ricomincia con altre 184 dosi. «Uno stop dovuto al- la mancanza di vaccino, in quanto abbiamo risentito del blocco nazionale alle fornitu- re – spiega il direttore genera- le Giancarlo Iannello –. Do- mani riceveremo le nuove fia- le di Pfizer che consentiranno di concludere le vaccinazio- ni, proteggendo tutti i nostri ospiti dal Covid-19». Sono cir-

ca 250 gli anziani che ora si trovano nelle due case di ripo- so di Asp che aveva già provve- duto a 360 somministrazioni, seguite da altre 90.

«Si è proceduto tenendo conto dei vincoli clinici – prosegue il direttore genera- le –. Nella prima tornata si è infatti dovuto necessaria- mente escludere coloro che erano stati contagiati dal vi- rus e anche evitare di sommi- nistrare in tempi ravvicinati antinfluenzale e anti-Covid.

La nuova fornitura di vacci- no Pfizer ci consentirà di ter- minare».

A sollevare la questione vaccini al Pertusati e al San- ta Croce è la consigliera co-

munale Pd Maria Cristina Barbieri, che ha presentato una instant question da di- scutere nel prossimo consi- glio comunale.

«In base ad alcune segnala- zioni ricevute, risulta che non sia iniziata alcuna attività di vaccinazione degli ospiti – sot- tolinea Barbieri –. Per questo chiediamo se il sindaco sia in- formato della situazione e se,

in base alle sue funzioni e al suo potere di indirizzo, non ri- tenga di attivarsi per sollecita- re la somministrazione. L’e- sperienza ha infatti dimostra- to come le Rsa siano luoghi in cui la diffusione del contagio da Covid -19 si sia rivelata fa- tale per moltissimi ospiti. E non va dimenticato che la sa- lute deve essere tutelata ai sensi dell’articolo 32 della Co-

stituzione come diritto fonda- mentale dell’individuo e inte- resse della collettività».

In Consiglio arriva anche un’altra instant question, pre- sentata dal consigliere Dem Michele Lissia, in cui si chiede- rà se il Comune abbia indivi- duato spazi, come richiesto da Ats, da destinare ai medici di medicina generale coinvol- ti nella campagna vaccinale.

«Chiediamo al sindaco qua- li strutture abbia eventual- mente individuato – dice spie- ga Lissia –. Un chiarimento dovuto, visto che ai medici ri- sulta che Pavia non abbia of- ferto alcuno spazio. Ritenia- mo infatti che si debba rimar- care l’importanza della richie- sta, arrivata da Ats, per agevo- lare la campagna vaccinale che ha visto anche il coinvolgi- mento dei medici di base. Il caos vaccinazioni che ha de- terminato disservizi agli over 80, costretti a farsi vaccinare in centri distanti da Pavia, sot- tolinea l’importanza di strut- ture in loco. E, proprio su que- sta questione, ho presentato un’altra instant question». —

STEFANIA PRATO

Over 80, si riparte con tremila dosi

di siero Moderna Ma restano i dubbi

Arrivate al San Matteo, sono state distribuite ad Asst e Ats Serviranno per le prime vaccinazioni, però ne occorrono altre

L’emergenza coronavirus

la richiesta

I medici di famiglia

«Servono più siringhe e soluzione fisiologica»

Ha inviato una lettera aperta al di- rettore generale del San Matteo per chiedere siringhe e soluzione fisiologica per proseguire con le vaccinazioni. Salvatore Santacro- ce, presidente Snami e medico di base, spiega: «Chiedo che venga- no fornite, assieme ai vaccini, al- cune siringhe e fiale di soluzione fisiologica in sovrannumero, per- chè è possibile che, ponendo parti- colare attenzione nella diluizione, si riesca ad ottenere qualche do- se in più rispetto alle sei previste per flacone. Ma anche perchè qualche siringa può essere difet- tosa o cadere (vuota) contami- nandosi e quindi non possa esse- re utilizzata». Santacroce aggiun- ge che «una fiala di soluzione fi- siologica può rompersi durante l’apertura e quindi non sia possibi- le utilizzare il flacone per sei do- si». «Sono riuscito a ottenere cir- ca sette dosi da ogni flacone di vaccino Pfizer diluito – conclude –. Non avendo le siringhe, mi so- no trovato nella prospettiva di get- tarle. Per evitare questo, le ho do- vute acquistate di tasca mia».

La Rsa Pertusati a Pavia, ferma da tre giorni, riavvia le vaccinazioni

sartirana

Da domani due giorni di iniezioni per gli anziani nella sala polifunzionale

La campagna vaccinale per gli ultra 80enni di Sartirana prose- guirà domani e giovedì alla sala polifunzionale “Pina Rota Fo” di via Cavour. Sono una cinquanti- na gli anziani che avranno dirit- to a farsi vaccinare dai medici di base che hanno aderito alla campagna: Isabella Legrotta- glie e Bruno Nardi. I due dottori saranno affiancati dal persona- le medico-infermieristico dell’i- stituto assistenziale “Adelina Nigra” e della Croce rossa, e dai volontari della Protezione civile.

Gli anziani potranno essere tra- sportati gratuitamente alla sala polifunzionale dai volontari dell’Auser: sarà necessario tele-

fonare al numero

338.8207696. «Il vaccino uti- lizzato nei due giorni sarà quello di Moderna – spiega il sindaco Pietro Ghiselli. – Inoltre, merco- ledì 31 marzo e giovedì 1° aprile è in programma il richiamo per la seconda vaccinazione riserva- to a 54 anziani».

6 FATTO DEL GIORNO

MARTEDÌ 23 MARZO 2021

LAPROVINCIA PAVESE

(3)

9

MARTEDÌ — 23 MARZO 2021

Primo Piano

In molte farmacie è già possibile eseguire tamponi rapidi e test sierologici di Elena G. Polidori

ROMA

Farmacie e farmacisti in campo per aumentare la possibilità di vaccinarsi contro il Covid? Il Dl sostegni lo prevede, ma i medi- ci di base hanno alzato subito un muro: non si può fare, trop- po pericoloso. Eppure, per «ac- celerare» la campagna vaccina- le e «assicurare un servizio rapi- do e capillare», nel primo decre- to sul tema varato dal governo Draghi, c’è non solo il via libera alle farmacie, ma anche la so- spensione momentanea delle in- compatibilità previste per gli in- fermieri che lavorano per il Ssn.

In due parole: il governo ha deci- so di arruolare tutti, ma proprio tutti, i ’soldati’ in grado di forni- re il servizio di vaccinazione per il numero più ampio possibile di cittadini, ma i medici di base, avendo le vaccinazioni tra le lo- ro mansioni di base, prendono le distanze. Lo Snami (sindacato dei medici italiani, ndr) «dissen- te totalmente» con il decreto So- stegni «che di fatto annulla la precedente norma che prevede- va le vaccinazioni in farmacia so- lo in presenza di un medico».

«Se lo Stato correttamente sen- te la necessità di allargare la pla- tea dei vaccinatori – dice Ange- lo Testa, presidente nazionale Snami – scorrettamente ha indi- viduato la figura del farmacista e del parafarmacista che non possono garantire la sicurezza nella fase dell’anamnesi e in ca- so di reazione allergica da inocu- lazione del vaccino». «La vacci- nazione in tutti i suoi momenti – aggiunge Domenico Salvago, vi- cepresidente nazionale Snami – è un atto medico e non possono essere sdoganate, neanche in momenti di emergenza naziona-

le, figure non mediche, paven- tando così l’esercizio di abuso di professione».

È necessario moltiplicare il nu- mero di chi vaccina, ma secon- do i medici, non corrisponde- rebbe a verità il fatto che ’man- ca’ chi dovrà vaccinare, ma manca l’organizzazione, ovvero la presenza del medico rianima- tore e l’ambulanza per operare continuativamente e in sicurez- za. «Come Snami – ha prosegui- to il presidente – siamo stati i pri- mi a denunciare il tentativo con- tinuo delle regioni di ‘deviare’ le vaccinazioni anti-Covid verso i nostri studi, anche quando non abbiamo un’organizzazione logi- stica con infermiera e personale di segreteria».«Su questo aspet- to non possiamo transigere – conclude sempre Testa –. Abbia- mo firmato un accordo naziona-

le ben preciso e i tentativi delle Regioni di declinare accordi che non privilegino il vaccinare nei centri vaccinali non posso- no essere accettati e vanno de- nunciati alla pubblica opinio- ne». Accordi – quelli che ventila Testa – che tuttavia non preve- derebbero alcun compenso in più, né per i medici né per i far- macisti, da parte delle regioni, ma al momento il punto non sembra questo bensì la questio- ne legata alla sicurezza e, di con- seguenza, alle responsabilità personali di chi somministra le dosi.

L’Agenzia italiana del farmaco, d’altra parte, prevede che in ca- so di somministrazione del vac- cino sia necessaria «l ‘assisten- za medica urgente se si manife- stano sintomi». Pertanto, è an- che la posizione della Fnomceo, la figura del medico deve esse- re in ogni sede vaccinale, com- prese le farmacie e le parafarma- cie. Sulla stessa linea il maggio- re sindacato dei medici ospeda- lieri,l’Anaao-Assomed: «È auspi- cabile – afferma il segretario na- zionale Carlo Palermo – che sia presente un medico perché po- trebbero insorgere effetti colla- terali di tipo anafilattico con ne- cessità di somministrare adrena- lina, cortisonici, antistaminici e liquidi endovenosi».

Da parte loro, sono già 5.174 i farmacisti abilitati alla vaccina- zione, mentre altri 2.800 stanno ultimando il corso. Si tratta, po- tenzialmente, di un esercito di 73.000 professionisti in tutta Italia, di cui 25.000 titolari di far- macia. Pronte ad aprire presto le porte alla vaccinazione po- trebbero dunque essere, su tut- to il territorio nazionale, 19.669 farmacie.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

«I farmacisti non possono vaccinare da soli»

Altolà dei medici: dobbiamo esserci noi

Sindacati dei camici bianchi all’attacco: «Bisogna garantire la sicurezza dei pazienti nella fase dell’anamnesi e in caso di reazione allergica»

NEW YORK

Il vaccino Oxford-AstraZeneca è «sicuro e altamente efficace».

Sono le conclusioni dell’attesa sperimentazione portata a ter- mine negli Stati Uniti sul siero anglo-svedese. I risultati sono stati diffusi ieri e confermano in sostanza quanto appurato dalle verifiche dell’Ema.

Secondo i dati raccolti dagli americani, il farmaco – che pre- sto sarà sottoposto al vaglio del- la Fda per l’approvazione sul mercato Usa – è stato efficace al 79% nel fermare il Covid sinto- matico e al 100% nel prevenire che le persone si ammalassero gravemente.Lo studio non ha evidenziato «problemi di sicu- rezza» per quanto riguarda i coa- guli di sangue. A riguardo è sta-

ta condotta una revisione speci- fica degli eventi trombotici e della trombosi del seno venoso cerebrale (CVST) con l’assisten- za di un neurologo indipenden- te: non è stato riscontrato alcun aumento del rischio di trombosi o di eventi caratterizzati da

trombosi tra i 21.583 partecipan- ti che hanno ricevuto almeno una dose del vaccino.

In totale sono stati 32.449 i vo- lontari. Circa un quinto aveva più di 65 anni e il vaccino, som- ministrato in due dosi, a quattro settimane di distanza l’una dall’altra, ha fornito loro la stes- sa protezione (più precisamen- te l’80%) rispetto ai gruppi di età più giovane. Anche l’Oms, commentando i dati della speri- mentazione, ha ribadito come AstraZeneca sia «sicuro ef effi- cace».

E c’è un’altra buona notizia. «La somministrazione della secon- da dose con un intervallo più lungo di quattro settimane po- trebbe aumentare ulteriormen- te l’efficacia e accelerare il nu- mero di persone che possono ri- cevere la prima dose», fa sape- re la multinazionale.

«AstraZeneca sicuro ed efficace»

Anche lo studio Usa promuove il siero

L’azienda pronta a chiedere l’autorizzazione all’Autorità americana del farmaco

Campagna vaccinale a ostacoli

1

Nuovi casi

Sono 13.846 i nuovi casi di Coronavirus registrati in Italia tra la giornata di domenica e quella di ieri, e 386 i decessi. Il dato è stato fornito dal ministero

della Salute che certifica che il tasso di positività è dell’8,1%.

2

Rianimazioni

Tra domenica e lunedì sono stati eseguiti 169.196 tamponi.

Aumentano ancora

i pazienti in terapia intensiva:

ieri erano 3.510 (+62 da ieri). I guariti in totale sono 2.732.482 (+32.720), gli attualmente positivi 563.067 (-8.605).

3

L’andamento

Il trend dei dati settimanali, che sembra indicare una leggera frenata

dell’epidemia e una possibile lieve riduzione dei contagi per i prossimi giorni.

I casi totali da inizio epidemia sono 3.400.877, i morti salgono invece a 105.328.

IL BOLLETTINO

Calano i nuovi contagi Siamo arrivati al picco

La curva delle infezioni dovrebbe rallentare nei prossimi giorni

SUL TERRITORIO

Oltre 19mila le farmacie che potrebbero presto proteggere dal Coronavirus

PICCOLO ESERCITO

Già 5.174 i farmacisti abilitati per iniettare gli antidoti.

Altri 2.800 stanno

ultimando il corso

(4)

3

••

MARTEDÌ — 23 MARZO 2021 – IL GIORNO

Primo Piano

L’andamento della pandemia in provincia di Lecco

Il virus rallenta nei ricoveri, ma le vittime aumentano

LECCO

La terza ondata di pandemia sembra stia scemando in provin- cia di Lecco, almeno nelle cor- sie degli ospedali. Nell’ultima settimana il numero di pazienti malati di Covid 19 ricoverati all’ospedale di Lecco e all’ospe- dale di Merate è salito a 324:

202 all’Alessandro Manzoni di Lecco e 122 al San Leopoldo Mandic di Merate. Lunedì scor- so erano 316, cioè «solo» 8 in meno. Frena anche la crescita dei casi più gravi.

Secondo i dati forniti dall’Asst di Lecco, i casi gravi ricoverati nei reparti di terapia intensiva a

ieri mattina erano 26, uno in più di sette giorni prima: 18 sono all’Alessandro Manzoni del ca- poluogo e 8 al San Leopoldo Mandic di Merate. Diminuisco- no invece i pazienti sottoposti a ventilazione assistita con la c- pap: sono 49 rispetto ai 51 di lu- nedì scorso, di cui 24 a Lecco e 25 a Merate.

I decessi continuano invece ad aumentare sempre di più:

nell’ultima settimana le vittime di Covid 19 sono state 20, rispet- to alle 15 della settimana prima.

Da inizio mese si contano 49 de- cessi accertati per coronavirus, 849 dall’inizio dell’emergenza sanitaria.

Settanta cittadini genitori, figli,

parenti, amici di persone che si sono ammalate di Covid chiedo- no intanto con una lettera al sin- daco di Lecco Mauro Gattinoni (nella foto) protocolli certi per poter curare i propri cari a casa invece che in ospedale se non strettamente necessario.

«Le terapie per malati di Covid esistono – spiega il portavoce Lodovico Colombo –. Ci sono cure preventive, cure specifi- che per malati con sintomi lievi e terapie appropriate per malati più gravi. Eppure di cure effica- ci quasi non si parla più, di cure domiciliari nemmeno, come pu- re non si ha notizia delle fanto- matiche Usca» .

Daniele De Salvo MILANO

In 22 giorni di terza ondata la Lom- bardia ha dovuto dare l’addio ad al- tre 1.473 persone. Ancora una vol- ta molti anziani, ma anche qualche quarantenne, che si è arreso all’ag- gressione del virus. Ancora ieri, 77 decessi in più dopo i 90 registrati nelle precedenti 24 ore. Cifre alle quali lo stillicidio di numeri e proie- zioni fa quasi assuefare. Eppure, se la tendenza si manterrà stabile, nell’arco di due giorni sarà supera- ta la soglia delle trentamila vittime dall’inizio della pandemia nel terri- torio di quella che resta la regione più colpita. All’inizio del mese, si contavano 28.403 decessi, ieri 29.876. Il 1° marzo la crescita era stata di 42, poco più della metà di quelli di ieri. Ventidue giorni fa, i ri- coveri in terapia intensiva erano ugualmente circa il 50% di quelli at- tuali, 441 contro 822. Simile l’au- mento giornaliero: +15 il 1° marzo, +16 ieri. Ed è qui il problema crucia- le della terza ondata: l’occupazio- ne degli ospedali. Lo stesso nume- ro di ricoverati nei reparti di Riani- mazione, in Lombardia, non si ve-

deva da tempo. Esattamente dalla metà di novembre, quando era ap- pena stato superato il picco della seconda ondata e da un anno fa, al- la fine di marzo del 2020, quando era iniziata la discesa della prima, tragica, avanzata del coronavirus.

Lo stesso discorso vale anche per i ricoveri nei reparti ordinari. All’ini- zio di questo mese c’erano 4.222 letti occupati, con una crescita giornaliera di 106. Ieri, i pazienti ri- coverati in totale negli ospedali lombardi erano 6.952, con un ulte- riore aumento di 26 unità in venti- quattro ore. Anche qui, stessi livelli di fine novembre - inizi dicembre e - quanto allo scorso anno - medesi- ma situazione di maggio, alla fine del primo picco. Solo i prossimi giorni, tuttavia, confermeranno un eventuale miglioramento, quando ovvero cominceranno a calare le presenze nei reparti, per ora anco- ra sotto pressione. I dati dei conta- gi di ieri, che si riferiscono ai tam- poni effettuati domenica, sono me- no significativi nel tracciare una tendenza rispetto a quelli dei gior- ni feriali, ma possono comunque suggerire una trend. A Brescia, in- fatti, si comincia a sentire l’effetto

positivo di vaccinazioni e isolamen- to, imposto qui prima che nel resto della Lombardia. A fronte di livelli più alti di nuovi casi giornalieri in quasi tutte le province rispetto a ini- zio mese, Brescia inverte la tenden- za. Ieri 374 tamponi positivi contro i 497 del 1° marzo.

Gui.Ba.

Lombardia, il picco delle terapie intensive

Terza ondata, ospedali sotto stress. La regione corre verso il traguardo dei 30mila morti, da Brescia primi segnali di miglioramento

A MARZO

In 22 giorni altri 1.473 decessi A inizio mese

la crescita era stata di 42 in 24 ore Ieri quasi il doppio

CASALE CREMASCO (Cremona)

Sono morti a poche ore uno dall’altro i coniugi Maria Terzi classe 1937 e Franco

Cremonesi classe 1938.

Ricoverati da alcune settimane presso l’ospedale di Crema a causa del Covid, se ne sono andati ieri mattina insieme.

Prima lei, poi lui. Lasciano tre figli. Nella seconda metà degli anni ottanta, Franco

Cremonesi è stato per più legislature sindaco del Comune di Casale Cremasco Vidolasco, eletto per la Democrazia Cristiana.

Impiegato alla Galbani e poi pensionato, si distingueva per la gentilezza e la disponibilità.

È stato un ottimo

amministratore pubblico e un uomo stimato. Lei è sempre stata al suo fianco. Insieme sono stati l’emblema di una solidità di coppia e di sintonia straordinaria. l funerali

saranno celebrati per entrambi mercoledì alle ore 15 nella chiesa di Casale Cremasco.

L’amministrazione comunale, con il sindaco Antonio Grassi, parteciperà in forma ufficiale alla cerimonia.

Piergiorgio Ruggeri

L’emergenza

LETTERA AL SINDACO GATTINONI

Parenti e amici dei malati: «Perché non si parla più di cure domiciliari?

Eppure le terapie non mancano»

I ricoveri nei reparti di terapia intensiva continuano a crescere in Lombardia

EX SINDACO E MOGLIE

Insieme per la vita Neppure il Covid li ha separati

La curva dei ricoveri in terapia intensiva La curva dei ricoveri

L’Ego-Hub

1 mar 20 1 mag 20 1 lug 20 1 set 20 1 nov 20 1 gen 20 1 mar 21

80 359 732 1.093

1.319 1.326 1.174

947 724 545

330 268 199 172

11096 5443

3622 139 91214232730 4244

96213 392

610 817936 919

805 717 592513

491 456454

398377 354365382

435 565 694 791822

1 mar 20 1 mag 20 1 lug 20 1 set 20 1 nov 20 1 gen 20 1 mar 21

336 2.020 5.630

9.351 12.471

13.328

10.989 9.213

7.074 5.865 4.789 4.225

3.479 2.950 2.348 1.455

458 171 161 161 162268 335 1.039

4522.366 4.425

6.4238.438 9.250

8.535 7.359 6.006

6.006 4.352

4.118 4.033 3.939

4.497 4.1045.499 6.762

7.682 7.774

(5)

3

••

MARTEDÌ — 23 MARZO 2021 – IL GIORNO

Cronache

MILANO

di Giambattista Anastasio e Giulia Bonezzi

La Giunta regionale ha deciso di azzerare il Consiglio d’ammi- nistrazione di Aria Spa, la socie- tà che ha fin qui gestito gli ap- puntamenti per la vaccinazione delle categorie non sanitarie contro il coronavirus. Una scel- ta dettata dai disservizi verifica- tisi nelle ultime settimane e che hanno raggiunto l’apice duran- te il weekend, quando nei centri vaccinali di Cremona, Como e Monza si è presentato un nume- ro modesto di vaccinandi, ri- spetto al previsto, semplice- mente perché le convocazioni non erano arrivate a destinazio- ne. Da qui il tweet di fuoco po- stato domenica da Letizia Morat- ti, vicepresidente della Regione con delega al Welfare: «Per il buon proseguimento della vac- cinazione le cose che non fun- zionano vanno cambiate e su Aria Lombardia servono decisio- ni rapide e drastiche». Da qui il pressing di Matteo Salvini, se- gretario della Lega, sulla Giunta regionale: «Se qualcosa non fun- ziona, si cambia e si migliora». E ancora: «Chi sbaglia, paga. An- che in Lombardia». Insomma:

tanto tuonò finché piovve.

Ieri alle 13.30 ecco l’annuncio del presidente della Regione, At- tilio Fontana: «I disservizi infor- matici che si sono registrati nel corso della campagna vaccina- le hanno creato disagi a molti nostri cittadini e hanno inficiato il lavoro di tutti gli operatori, sa- nitari e non, che stanno lavoran- do con grande impegno e pro- fessionalità nei diversi centri vaccinali – sottolinea Fontana –.

Per questo ho chiesto ai mem-

bri del Consiglio d’amministra- zione della società Aria di fare un passo indietro. In caso con- trario disporrò l’azzeramento dello stesso, affidando al diret- tore generale Lorenzo Gubian, di recente nomina, la guida del- la società». Per la cronaca il board è composto da cinque membri, compreso il presiden- te Francesco Ferri, in quota For- za Italia.

«Situazioni di criticità, come quelle verificatesi nel fine setti- mana – continua il governatore lombardo – offrono un’immagi-

ne distorta dei risultati già oggi raggiunti: il totale delle dosi di vaccino sommistrate in Lombar- dia è 1.231.413. Quelle sommini- strate agli over 80 sono 322.568, più 60.000 nelle Rsa.

Quindi, la percentuale di chi ha ricevuto una dose degli Over 80 che hanno aderito, circa 600mila, supera di gran lunga il 50%, in linea con ciò che acca- de nel resto del Paese». Fontana sottolinea, infine, come, nono- stante i disservizi, sabato in Lombardia sia stato iniettato il 25% delle dosi somministrate

nel Paese: «In tutta Italia sono state inoculate 120.000 dosi, in Lombardia 30.000. Il nostro obiettivo è vaccinare tutti i lom- bardi, ammesso che arrivino i vaccini dato che a fine mese le scorte saranno esaurite».

Al di là dell’azzeramento del Cda di Aria, ieri si è decisa un’al- tra svolta, affatto secondaria:

l’agenda degli appuntamenti per la vaccinazione degli over 80 passa dalla Spa regionale a una co-gestione con le Agenzie di tutela della salute (Ats) e le Aziende socio sanitarie territo- riali (Asst), cioè gli ospedali tito- lari di centri vaccinali che som- ministrano l’antiCovid, e sin qui mettevano slot a disposizione per le prenotazioni gestite da Aria (oltre a recuperare in corsa i buchi lasciati dal portale). L’as- sessore Moratti e il direttore ge- nerale del Welfare Giovanni Pa- vesi l’hanno comunicato ieri ai direttori delle Ats e degli ospe- dali pubblici: i 115mila ultraot- tantenni che hanno già un ap- puntamento fino al 2 aprile a partire da oggi saranno contat- tati telefonicamente dal call cen- ter di Aria, ma in seguito le Ats e le Asst verificheranno gli elen- chi per prevenire svarioni. E poi faranno lo stesso per i rimanenti 205mila che devono ricevere la prima dose entro l’11 aprile, da- ta in cui la Regione prevede di concludere il primo giro vacci- nale per gli over 80; contando su una fornitura da oltre 200mi- la dosi di Pfizer prevista il 5 apri- le, dato che le scorte di marzo sono impegnate per 90mila ra- zioni di Pfizer e 17mila di Moder-

na a garantire richiami. Insom- ma, non solo la “campagna di massa“ sarà affidata, come già annunciato dalla Moratti, alla piattaforma di Poste Italiane, ma Aria Spa viene puntellata an- che nell’organizzazione delle vaccinazioni degli ultraottanten- ni (a ieri mattina avevano aderi- to in 597.849, di cui 52.782 can- didati alla vaccinazione a domi- cilio). Aggravando il carico del- le Ats (che coordinano i centri vaccinali pubblici e privati ac- creditati) e delle Asst, che dal 18

febbraio a domenica hanno somministrato agli ultraottan- tenni mandati da Aria 279.354 prime dosi oltre a 70.440 richia- mi (che riguardano, però, anche gli anziani in Rsa), stanno avvian- do la campagna per i “vulnerabi- li“ e sono state sollecitate, con una nota del dg Pavesi, a «con- cludere il prima possibile» la fa- se 1-bis dei sanitari extra servi- zio pubblico, organizzata senza il portale come la fase 1 (sanità pubblica e Rsa).

Ad Aria di fatto non resta che portare a termine in autonomia la gestione delle prenotazioni per il personale scolastico desti- natario di AstraZeneca, che con- tava a ieri mattina 218.704 ade- renti totali (di cui 217.705 via portale) in Lombardia, di cui 74.080 avevano già ricevuto la prima dose. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Caos vaccinazioni, azzerato il Cda di Aria E per gli over 80 arrivano in aiuto gli ospedali

Fontana: i disservizi inficiano il lavoro di tutti, ho chiesto un passo indietro. Ats e Asst verificheranno le prenotazioni degli anziani

1

Il debutto del portale

2

L’annuncio del cambio in corsa

3

Il braccio di ferro

4

I pasticci continuano

5

L’ultima goccia

Il caso Lombardia

Il portale di Aria debutta con le vaccinazioni degli

ultraottantenni, aperte il 18 febbraio insieme a quelle delle forze dell’ordine. I primi grossi disagi vengono denunciati nella zone del Bresciano e della Bergamasca sottoposte a «bazooka» antivarianti.

La vaccinazione di un over 80 all’ospedale militare di Baggio gestito da esercito e Asst dei Santi

Il governatore lombardo Attilio Fontana ieri durante l’annuncio sul Cda di Aria

Si moltiplicano le segnalazioni di sms inviati a ridosso dell’appuntamento o in centri vaccinali lontani. Il 3 marzo Bertolaso lo dice

pubblicamente, l’assessore Moratti annuncia che per la campagna di massa si passerà al sistema di Poste italiane

Ancora il 6 marzo Aria sostiene che «il portale funziona» e addebita l’invio di anziani in centri lontani al cambio di Cap di 40 comuni.

Ma Moratti in tv conferma «le disfunzioni», e Matteo Salvini aggiunge: «Chi sbaglia paga, anche in Lombardia»

L’11 marzo il coordinatore della campagna Guido Bertolaso torna all’attacco con un post:

«La coda degli anziani fuori dal centro vaccinale di Niguarda per gli errori di Aria che manda 900 convocazioni al posto delle 600 previste è una vergogna»

Lo scorso weekend le mancate convocazioni lasciano vuoti centinaia di slot a Cremona, Como e in Brianza, costretti a correre al riparo coi riservisti.

Moratti twitta: «Le cose che non funzionano vanno cambiate, su Aria servono decisioni rapide e drastiche»

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