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Lo scopo della tesi è quello di analizzare le differenze di genere nella popolazione di soggetti sopravvissuti al disastro ferroviario di Viareggio e che hanno sviluppato il Disturbo Post Traumatico da Stress.

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OBIETTIVO DELLA TESI

Lo scopo della tesi è quello di analizzare le differenze di genere nella popolazione di soggetti sopravvissuti al disastro ferroviario di Viareggio e che hanno sviluppato il Disturbo Post Traumatico da Stress.

Abbiamo esaminato le caratteristiche cliniche e demografiche del campione con particolare attenzione alla comorbidità di Asse I e abbiamo analizzato le differenze di genere sui punteggi totali del MOODS-SR, della TALS-SR e della IES.

MATERIALE E METODI

Popolazione dello studio

Il campione dello studio è costituito da 111 soggetti (54,1% di sesso femminile, età media di 52,9±15,8 anni, range 21-83) esposti dai sette agli otto mesi prima rispetto alla valutazione iniziale all’esplosione del treno contenente gas/gpl vicino alla Stazione Centrale di Viareggio.

Tutti i pazienti hanno firmato un consenso informato di partecipazione allo

studio, in accordo con le raccomandazioni della dichiarazione di Helsinki

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I criteri di esclusione dallo studio sono stati: età minore di 18 anni, incapacità di parlare, leggere o comprendere l’italiano, firmare il consenso informato o compilare i questionari proposti.

Strumenti

Il Disturbo Post Traumatico da Stress è stato valutato utilizzando la SCID I, intervista strutturata per la diagnosi della maggior parte dei disturbi di Asse I secondo i criteri del DSM-IV (SCID-I, 2000).

I partecipanti allo studio hanno inoltre completato questionari di autovalutazione quali la Impact of Event Scale-Revised (IES-R; Sundin & Horowitz, 2002), il Trauma and Loss Spectrum-Self Report (TALS-SR; Dell'Osso et al., 2009), il Lifetime and Last-Month Mood Spectrum Self-Report (MOODS-SR-LT, MOODS-SR-LM) (Cassano et al., 2009).

Di seguito sono riportate le valutazioni utilizzate nello studio con una breve spiegazione per ciascuna di esse.

SCHEDA DEI DATI PERSONALI: scheda in cui vengono raccolte le caratteristiche anagrafiche e socio-demografiche del campione.

ANAMNESI FAMILIARE: breve raccolta dei dati anamnestici familiari

INTERVISTA CLINICA STRUTTURATA PER I DISTURBI DI ASSE I

(SCID-I): (First MB et al, 1995) intervista strutturata per la diagnosi della

maggior parte dei disturbi di Asse I secondo i criteri del DSM-IV, che fornisce

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anche una valutazione di gravità e che consente di stabilire se i disturbi sono stati presenti negli ultimi 5 anni

.

La SCID-I per la diagnosi di Asse I è costituita da 8 moduli contenenti ciascuno le domande per indagare la presenza dei sintomi-criterio per diverse categorie diagnostiche. Ogni modulo è indipendente e può essere usato disgiuntamente dagli altri in funzione di specifiche ricerche.

La SCID-I deve essere utilizzata da intervistatori con buona esperienza clinica e che siano stati sottoposti ad un adeguato training, poiché la maggior parte dell’intervista è affidata al giudizio clinico il quale, non essendo vincolato da un’intervista rigidamente strutturata e potendo raccogliere le notizie da più fonti, deve essere in grado, di fronte ad informazioni contrastanti, di estrapolare la valutazione dei criteri sulla base delle risposte.

L’intervista è organizzata secondo le categorie diagnostiche del DSM-IV: la

sequenza delle domande ricalca la struttura di questo manuale e gli item

esplorano i criteri diagnostici. È obbligatorio porre una serie di domande (con

eventuali domande accessorie ed esempi a scopo di chiarimento) per stabilire la

presenza dei criteri diagnostici fondamentali, ma quando questi mancano, non

vengono indagati i rimanenti item relativi a quell’area diagnostica.

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IMPACT OF EVENT SCALE - IES (Sundin & Horowitz.,2002): è una scala di misurazione costituita da 15 items che valuta i sintomi intrusivi, di evitamento e iperarousal conseguenti ad un grave evento traumatico.

I partecipanti erano invitati a rispondere a delle affermazioni secondo una scala, con intervallo da “0” (no per niente) a “4” (completamente vero). Sundin e Horowitz (2002) hanno descritto le proprietà psicometriche della IES, la sua affidabilità e validità.

TRAUMA AND LOSS SPECTRUM SELF REPORT-TALS-SR (Dell'Osso et al., 2009): scala di 116 items che indaga l'intero spettro post traumatico.

La scala è organizzata in 9 domini.

Il dominio I include una serie di eventi di perdita, compreso la morte di una persona cara, il venir meno di una relazione, la perdita di una proprietà o lo scadimento dello stato socio-economico.

Il dominio II include le reazioni dolorose valutando sintomi tipici, atipici o sottosoglia.

Il Dominio III elenca un a serie di eventi, da quelli considerati traumatici secondo il DSM-IV a quelli ritenuti meno gravi, di cui paziente può avere avuto esperienza nella sua vita.

Il Dominio IV comprende una gamma di risposte emotive, fisiche e cognitive in

seguito alla perdita e/ o a eventi traumatici identificati nei domini I e III.

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I Domini V, VI e VII includono sintomi quali ripetuta esperienza di rivivere l'evento, l'evitamento, il numbing, l'iperharousal.

Il Dominio VIII indaga le difficoltà di adattamento e il Dominio IX include una lista sperimentale di 6 tratti di personalità che non sono inclusi nelle analisi. Le risposte sono codificate in maniera dicotomica (si/no).

Le proprietà psicometriche della TALS-SR sono state descritte da Dell’Osso (2009).

MOODS-SR-Lifetime and Last Month Versions (Cassano et al., 2009):

questionario di autovalutazione che indaga i sintomi nucleari, tipici, atipici, attenuati dello spettro dell'umore riferiti al corso della vita e all’ultimo mese, articolati in domini e sottodomini esplorati con un set di domande.

Queste scale sono costituite da 161 items e sono suddivise in 4 domini:

1) umore, che esplora le caratteristiche dell'umore in entrambe le fasi contropolari;

2) energia, che esplora le alterazioni dei livelli di energia, sia sul versante depressivo che maniacale;

3) cognitività anch'essa esplorata nella componente depressiva e maniacale;

4) ritmicità e funzioni vegetative.

Ciascun item può essere codificato come “assente”(0) o “presente”(1). Lo

spettro dell'umore è stato definito, in base ad analisi statistiche, “presente”

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quando la somma degli items codificati 1 risulta maggiore o uguale a 61.

(Cassano et al., 2009)

ANALISI STATISTICHE

Tutti i dati raccolti sono stati inseriti in un database costruito appositamente, organizzati ed esportati in un formato standard pronto per essere elaborato con il programma Statistical Package for Social Science versione 15.0 (SPSS, Inc., Chicago 2007) .

Abbiamo utilizzato il Mann-Whitney U-test e il Chi-square test al fine di comparare i soggetti di sesso femminile e maschile con PTSD per quanto riguarda le caratteristiche demografiche e cliniche.

Al fine di valutare la presenza di una associazione specifica tra le differenze di genere e le caratteristiche di spettro dell'umore abbiamo utilizzato una regressione logistica includendo i punteggi dei fattori del MOODS-SR lifetime, la comorbidità lifetime di Asse I come variabili indipendenti e il sesso maschile/femminile come variabile dipendente.

RISULTATI

Caratteristiche cliniche e demografiche del campione

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Il campione dello studio è costituito, come detto, da 111 soggetti che sono stati valutati tramite la SCID I allo scopo di diagnosticare la presenza del Disturbo Post Traumatico da Stress ed eventuali altri Disturbi di Asse I in comorbidità.

Rispetto al campione iniziale 71 soggetti (% F 50,7, mean age=51.2, SD=15.4) hanno completato tutti i questionari proposti al baseline (TALS-SR; IES-R;

MOODS-SR-LT; MOODS-SR-LM) e, tra questi, 42 soggetti (59,2%) hanno soddisfatto i criteri per la diagnosi di Disturbo Post-traumatico da Stress.

Differenze di genere nei pazienti con Disturbo Post-Traumatico da Stress

I soggetti di sesso maschile con diagnosi di PTSD rappresentano il 42,9%

(n=18) del campione, mentre quelli di sesso femminile rappresentano il 57,1%

(n=24).

Dal punto di vista delle caratteristiche socio demografiche, non sono emerse differenze di genere statisticamente significative per quanto riguarda l’età, lo stato civile o la scolarità.

Tra i soggetti di sesso maschile e femminile non ci sono sostanziali differenze

nemmeno nei domini della TALS-SR e della IES, che, come previsto, hanno

riportato valori molto più elevati rispetto al gruppo di partecipanti non affetti da

Disturbo Post Traumatico da Stress.

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Per quanto riguarda le caratteristiche psicopatologiche appartenente allo spettro dei disturbi dell’Umore, sui punteggi del MOODS –SR last-month non sono emerse differenze statisticamente significative, mentre nel MOODS-SR lifetime, i soggetti di sesso femminile hanno punteggi più alti su alcuni fattori come

“psychomotor retardation” (z=3,13, p=0,002), “suicidality” (z=2,19, p=0,028),

“psychotic features” (z=3,30, p=0,001), “neurovegetative symptoms” (z=2,77, p=0,006), “psychomotor activation” (z=2,15, p=0,031) e “mixed irritability”

(z=3,00, p=0,003) rispetto ai soggetti di sesso maschile.

Tramite modelli di regressione logistica, utilizzando i punteggi del MOODS-SR lifetime come variabili indipendenti, solo il fattore “psychotic features”

(OR=1.98, 95%CI 1.14-3.44) e “mixed irritability” (OR=3.17, 95%CI 1.45- 6.93) ha discriminato i soggetti femminili rispetto a quelli maschili.

Riguardo alle comorbidità di Asse I, non è stata rilevata alcuna differenza statisticamente significativa tra i due sessi, che hanno presentato, rispetto ai soggetti non affetti da PTSD, un’ alta prevalenza di Depressione maggiore sia lifetime che current (rispettivamente 65.2% vs 28.9% , p<0.001; 53% vs 15.6%

p< 0.001 ) e Disturbo d’Ansia Generalizzata (57.6% vs 24.4%, p=0.001).

DISCUSSIONE

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Lo scopo di questo studio è stato quello di analizzare le differenze di genere nella popolazione di soggetti sopravvissuti al disastro ferroviario di Viareggio e che hanno sviluppato il Disturbo Post Traumatico da Stress.

Come emerge dai risultati ottenuti, nel nostro campione non sono state rilevate differenze di genere statisticamente significative per quanto riguarda l’età, lo stato civile o la scolarità. Entrambi i sessi presentano, infatti, rispetto al gruppo di soggetti non affetti da PTSD, un livello di istruzione medio-basso, confermando i dati della letteratura (Kessler et al., 95; Breslau et al., 97; Luxton et al., 2010; Dell’Osso et al., 2011).

Come esposto in precedenza, la presenza di una maggiore vulnerabilità del sesso femminile nei confronti degli eventi traumatici ed in particolare nel Disturbo Post Traumatico da Stress è stata rilevata in molti studi (Frans et al., 2005; Olff

& De Vries 2004; Stein et al., 2000).

Un’ipotesi plausibile per motivare l’assenza di differenze di genere nelle caratteristiche demografiche e cliniche del nostro campione potrebbe essere legata alla selezione dei partecipanti, considerando che sono stati valutati soltanto soggetti che hanno afferito volontariamente al servizio ambulatoriale istituito per la popolazione di Viareggio esposta all’evento traumatico.

Inoltre, la stretta correlazione tra il rischio di sviluppare il Disturbo Post

Traumatico da Stress e il sesso femminile è stata dimostrata, in particolare, in

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soggetti di età compresa tra 21 e 25 anni (Ditlevsen & Elklit, 2010).

L’età media del nostro campione risulta più elevata, essendo di 53,9 (±15,2) anni, con un range compreso tra 27 e 83 anni.

Inoltre, la prevalenza del PTSD quando il trauma è stato causato da un incidente grave (Yehuda, 2002), così come è avvenuto nel campione di Viareggio, è sostanzialmente simile tra i soggetti di sesso maschile e femminile (Yehuda, 2002).

Nello studio abbiamo cercato di indagare anche la presenza di un’associazione specifica tra le differenze di genere e i segni e sintomi appartenenti allo spettro dell'umore, secondo il modello proposto da Cassano et al. (1999).

Il “mood spectrum model”, infatti, ha lo scopo di esplorare non solo i sintomi tipici del 'core' dei disturbi dell'umore, valutati con la SCID-IV, ma anche i sintomi atipici o sottosoglia che, solitamente, non fanno parte della valutazione dei disturbi di Asse I .

Nel MOODS-SR lifetime i soggetti di sesso femminile hanno riportato valori più elevati su molteplici fattori appartenenti al versante depressivo (“psychomotor retardation”, “suicidality”, “psychotic features” e

“neurovegetative symptoms”) ma anche al versante maniacale –ipomaniacale

(“psychomotor activation” e “mixed irritability”) nonostante l’assenza di una

comorbidità di asse I per disturbi dell’umore di tipo bipolare.

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Sarebbe utile, quindi, approfondire se pre-esistenti caratteristiche appartenenti allo spettro dell’umore e, in particolare, alla dimensione sottosoglia ipomaniacale-mista, abbiano un ruolo specifico come fattore di rischio per l'insorgenza e la gravità del PTSD, come riscontrato già in precedenti studi (Dell’Osso et al., 2009).

Infine, per quanto riguarda le comorbidità di Asse I, sebbene non sia stata rilevata alcuna differenza statisticamente significativa tra i due sessi, entrambi hanno presentato, rispetto ai soggetti non affetti da PTSD, un’ alta prevalenza di Depressione maggiore, sia lifetime che current, così come elevate percentuali di Disturbo d’Ansia Generalizzata, confermando i dati della letteratura ( Farhood et al.,2011; Quarantini et al.,2009; Palinkas et al.,1993).

Limiti dello studio

L’interpretazione dei risultati di questa tesi non può prescindere da alcuni limiti

presenti nello studio, il primo dei quali, in precedenza menzionato, è

rappresentato dalla selezione dei partecipanti, che comprendeva soltanto soggetti

volontari afferenti ad un servizio ambulatoriale istituito per la popolazione di

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numero relativamente ridotto dei soggetti che hanno completato la valutazione complessiva.

Negli ultimi decenni il Disturbo Post Traumatico da Stress ha acquisito una maggiore attenzione non soltanto per le notevoli implicazioni cliniche sulle popolazioni colpite ma anche per le rilevanti conseguenze sul piano sociale.

Il ruolo delle differenze di genere rispetto al trauma e al PTSD è un argomento

complesso che necessita di ulteriori studi riguardo ai fattori biologici, cognitivi e

psicosociali responsabili dello sviluppo di tale disturbo: fondamentale per la

ricerca futura sarà verificare quanto il genere influisca come elemento di

vulnerabilità o resilienza.

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