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In assenza non soltanto di un inventario dell’Archivio dell’Archivio, ma anche di un minimo di ordinamento al suo interno

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Academic year: 2021

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Premessa

Il presente lavoro, iniziato durante l’attività di tirocinio prevista dal Regolamento didattico del corso di laurea in Scienze Archivistiche e Biblioteconomiche cui appartengo, è stato svolto nell’Archivio di Stato di Pisa, all’interno del fondo denominato Archivio dell’Archivio, con l’obiettivo di ricostruire i primi anni di vita post-unitaria di questo istituto, anni determinanti per la sua formazione. L’obiettivo finale è quello di arrivare, attraverso successivi lavori, a rintracciare tutti i documenti segnalati nei registri di protocollo dell’epoca, che tuttora si conservano nel fondo sopra indicato e che, visti nella loro globalità, consentiranno di approfondire ogni aspetto dell’attività di questo archivio.

In assenza non soltanto di un inventario dell’Archivio dell’Archivio, ma anche di un minimo di ordinamento al suo interno

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, si è deciso di iniziare con la serie che è sembrata più importante: il carteggio tra la Soprintendenza Generale agli Archivi Toscani e l’Archivio di Stato di Pisa. L’analisi ha riguardato le buste n. 6 e n. 11, contenenti lettere in arrivo relative agli anni dal 1865 al 1876. Solo nella fase finale del lavoro sono state rintracciate, all’interno delle buste n. 7 e n. 14, le minute delle lettere inviate dalla Direzione dell’Archivio pisano alla Soprintendenza nel medesimo periodo: questo materiale è stato utilizzato nel campo note, nei casi in cui la sua analisi si sia rivelata utile per la comprensione del contenuto delle lettere in arrivo

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La busta n. 6, che in costola è segnata “Carteggio col Ministero. Lettere sui lavori e per ricerche (1865-1911) (Ricevute)”, contiene lettere provenienti dalla Soprintendenza Generale agli Archivi Toscani fino al 1885 riguardanti soprattutto le ammissioni degli studiosi in Archivio, la trasmissione di notizie sui documenti e sui lavori d’inventariazione e ordinamento, oltre che informazioni sulle spese d’ufficio; la busta n. 11, che in costola è segnata “Carteggio col Ministero. Lettere Diverse (1865-1876) (Ricevute)”, contiene ancora lettere provenienti dalla Soprintendenza Generale agli Archivi Toscani riguardo ai lavori effettuati nel Palazzo Gambacorti, prima sede dell’Archivio di Pisa, insieme con lettere riguardanti il trasferimento di documenti pisani dall’Archivio Diplomatico e dall’Archivio Generale di Stato di Firenze e con altre che attestano acquisti e donazioni tramite cui l’archivio è gradualmente cresciuto. Le diciture delle costole,

“Carteggio con il Ministero”, non corrispondono, quindi, al reale contenuto delle

1Lo stato di confusione che regna in questo fondo ha impedito di poterne fare una descrizione generale e di ricostruire il criterio che ha guidato la sua formazione.

2Dario Gugliotta sta analizzando, nel corso della sua attività di tirocinio, le lettere in partenza conservate nella busta n.7, riguardante gli anni dal 1865 al 1879.

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filze, al cui interno è conservato il carteggio con la Soprintendenza. In due lettere del 4 e del 30 dicembre 1867

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, il Soprintendente Bonaini fa sapere al Tanfani che era vietato qualsiasi carteggio diretto tra i Direttori degli Archivi di Stato di Pisa, Siena e Lucca e il Ministero della Pubblica Istruzione e che tutto doveva passare attraverso il filtro della Soprintendenza: è forse per questo motivo che in costola si parla di “Carteggio con il Ministero”

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La corrispondenza dell’Archivio dell’Archivio non risulta organizzata in fascicoli, come pure dettava una meticolosa normativa del 1865 sulla classificazione delle carte delle Prefetture successivamente estesa anche agli uffici dei Ministeri, ma è la singola lettera, il singolo documento a costituire l’unità documentaria. Tutto questo fa supporre che l’Archivio già in origine tenesse separata la corrispondenza in arrivo da quella in partenza non consentendo la formazione del fascicolo. Si possono cogliere cosi, solo parzialmente, alcuni aspetti della vita dell’istituto mentre altri, come il trattamento del personale, lo stato delle ricerche, la corrispondenza con gli enti locali, sono stati solo accennati perché da ricercare in altre buste.

Il criterio che ho adottato per la descrizione dei documenti si è basato sull’elaborazione di un modello di schedatura che comprende dieci campi:

 il primo campo indica l’autore delle lettere e coincide sempre con la Soprintendenza agli Archivi Toscani; per il periodo 1865-1876 furono alla guida della Soprintendenza Francesco Bonaini prima e Cesare Guasti poi;

 il secondo campo indica il destinatario delle lettere e coincide sempre con il Segretario Direttore del Regio Archivio di Stato in Pisa; per il periodo 1865-1876 la carica era ricoperta da Leopoldo Tanfani;

 il terzo campo comprende la data cronica delle lettere;

 il quarto campo comprende il luogo di provenienza delle lettere;

 il quinto campo comprende il luogo di arrivo delle lettere;

 il sesto campo indica il numero di protocollo coevo attribuito dall’ufficio ad ogni lettera

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;

 il settimo campo indica il numero della busta in cui è contenuta la lettera;

 l’ottavo campo riporta integralmente l’oggetto della lettera;

 il nono campo contiene un piccolo regesto della lettera evidenziandone gli aspetti più significativi;

 Il decimo campo indica le eventuali note.

3ASPi, Archivio dell’Archivio, busta 11, prot. n. 608, 638.

4Le etichette sulle costole delle filze sono state apposte in epoca recente (così come di epoca recente sono la maggior parte delle filze medesime). Probabilmente, però, chi le ha redatte si è limitato a ricopiare le annotazioni originarie.

5Questo numero è apposto nella parte superiore delle singole lettere, a matita blu.

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In questo lavoro si è realizzato un ordinamento sulla carta e non sulle carte, ossia non si è toccata la disposizione fisica della documentazione per garantire e salvaguardare la storicità del fondo.

Il carteggio analizzato costituisce un punto di vista privilegiato per cogliere

aspetti e situazioni specifiche della vita dell’archivio pisano, ma anche per seguire

l’evolversi della disciplina archivistica nelle linee più generali. La maggior parte

delle lettere, infatti, testimonia la grande attenzione del Bonaini per la gestione

dell’istituto da lui creato, a partire dalla risoluzione di problemi quotidiani, come la

mancanza di adeguate risorse economiche, per arrivare fino alla cura dello stabile e

alle trasmissioni di documenti; dal carteggio traspare, inoltre, il suo impegno

costante per una politica di sviluppo e promozione degli archivi toscani da lui

dipendenti.

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