Conclusioni
Il tumore a cellule germinali interessa prevalentemente la fascia di età fra i 20 e i 35 anni; con un aumento, al progredire dell’età, dell’incidenza di SGCT.
L’istotipo dominante nei pazienti giovani è il NSGCT. Considerando sia i NSGCT che i SGCT osserviamo una maggiore incidenza, anche se non significativa, di neoplasie ad uno stadio più precoce nei pazienti giovani.
I marcatori tumorali alla diagnosi si sono presentati alterati in una percentuale maggiore nei pazienti giovani rispetto ai meno giovani.
Le riprese di malattia si sono verificate con un’incidenza maggiore nei pazienti allo stadio I posti in sorveglianza; i SGCT hanno presentato una ripresa di malattia dopo un intervallo di tempo più lungo rispetto ai NSGCT e ciò ci suggerisce la necessità di un follow-up di durata maggiore nei seminomi. Le recidive hanno risposto ottimamente alla chemioterapia di salvataggio.
Il nostro studio suggerisce cautela nell’utilizzo della RPLND nei NSGCT allo stadio I,
I pazienti con residui TC postchemioterapia vanno valutati in modo accurato prima di proporre una RPLND data l’elevata incidenza di necrosi o fibrosi.
Al contrario la presenza di teratomi chemiorefrattari rimane un’indicazione elettiva.
La percentuale di riprese di malattia nettamente inferiore nei pazienti con SGCT allo stadio I trattati con la radioterapia adiuvante vs la sola sorveglianza, conferma l’utilizzo di questa procedura come primo approccio.
L’ottima prognosi nei pazienti di tutte la fasce di età, come confermata dal nostro studio, avvalora la definizione dei CGT come “modello di neoplasia curabile”.
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