• Non ci sono risultati.

IL VANGELO DI MARCO. 1) Marco 1:16 2) Marco 1:29 3) Marco 1:30 4) Marco 1:36 5) Marco 3:16 6) Marco 3:18 7) Marco 6:3 8) Marco 14:3 9) Marco 14:37

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "IL VANGELO DI MARCO. 1) Marco 1:16 2) Marco 1:29 3) Marco 1:30 4) Marco 1:36 5) Marco 3:16 6) Marco 3:18 7) Marco 6:3 8) Marco 14:3 9) Marco 14:37"

Copied!
8
0
0

Testo completo

(1)

IL VANGELO DI MARCO

CHI ERA MARCO?

Giovanni detto Marco apparteneva a una famiglia benestante, era figlio della vedova Maria di Gerusalemme. (Atti 12:12)

In casa sua c’erano riunioni di preghiera e si narravano i fatti di Gesù. Si tratta della stessa casa in cui venne accolto Pietro dopo la sua liberazione. Marco è cresciuto lì.

Era cugino di Barnaba, di famiglia sacerdotale.

I biblisti sono d’accordo nel dire che Marco era quel giovanetto che seguiva il Signore e che la notte dell’arresto di Gesù, vedendo che la folla cercava di afferrarlo fuggì, lasciato il lenzuolo che aveva addosso, fuggì via nudo (Marco 14,1.51.52)

Marco era un giudeo nato nel ”20‘ quindi quando scappa siamo nell’anno della morte di Gesù nel “33 pertanto aveva 13 anni.

Marco fu un missionario. Accompagnò Paolo e Barnaba nel primo viaggio di Paolo, poi, non si sa perché lasciò la missione e ritornò a casa. Questo fece arrabbiare Paolo (Atti 15:38; 12:25; 13:4-12)

In seguito quando Marco decise di rientrare in missione Paolo non acconsentì e litigò con Barnaba il quale invece voleva dare a suo cugino un’altra possibilità. (Atti 15:39-41)

In seguito Marco ritornerà a servire insieme a Paolo e Paolo stesso dirà bene di lui: "Prendi Marco e conducilo con te, perché mi è molto utile nel ministero" (2 Timoteo 4:11).

Scrivendo ai Colossesi dirà: “Vi salutano Aristarco, mio compagno di prigionia, Marco, il cugino di Barnaba a proposito del quale avete ricevuto istruzioni; se viene da voi, accoglietelo” (Colossesi 4:10)

Marco non era un discepolo diretto di Gesù ma scrive il vangelo raccogliendo tutte le testimonianze di Pietro. Marco era stato sempre accanto a Pietro e nel suo vangelo parla di Pietro 27 volte.

Pietro viene citato 18 volte con il nome Pietro e 9 volte con il nome Simone

Pietro lo porta con sé dovunque. Lui lo considera un suo figlio spirituale. Nella sua prima epistola Pietro saluta dicendo:

Anche Marco, mio figlio, vi saluta. (1Pietro5:13)

Oltre alla testimonianza di Pietro Marco raccoglierà naturalmente anche la testimonianza e gli insegnamenti di Paolo durante il loro primo viaggio insieme, ma nel suo vangelo Marco parla solo di Pietro non parla affatto di Paolo perché il vangelo aveva lo scopo di raccontare la vita di Gesù e Paolo si convertirà solo dopo la morte di Gesù sulla via di Damasco.

Inoltre raccoglie anche testimonianze che circolavano già nelle varie comunità. Ricordiamoci che alcune lettere di Paolo erano già state scritte.

Il vangelo di Marco è il primo vangelo scritto, il più antico, anche se nella nostra Bibbia troviamo prima il vangelo di Matteo e questo perché Matteo è stato scritto per i giudei e rappresenta la cerniera tra AT e NT, il vangelo di Matteo cuce insieme i due testamenti, fa da ponte.

1) Marco 1:16 2) Marco 1:29 3) Marco 1:30 4) Marco 1:36 5) Marco 3:16 6) Marco 3:18 7) Marco 6:3 8) Marco 14:3 9) Marco 14:37 1) Marco 3:16

2) Marco 5:37 3) Marco 8:32 4) Marco 8:33 5) Marco 9:2 6) Marco 9:5 7) Marco 10:28 8) Marco 11:21 9) Marco 13:3 10) Marco 14:29 11) Marco 14:33 12) Marco 14:37 13) Marco 14:54 14) Marco 14:66 15) Marco 14:67 16) Marco 14:70 17) Marco 14:72 18) Marco 16:7

(2)

MARCO A CHI SCRIVE

Marco scrive il vangelo mentre si trova a Roma e lo scrive per la chiesa di Roma, lo scrive per i credenti di Roma.

Ma questo vangelo è formativo anche per i non credenti, è addirittura considerato il vangelo più importante per coloro che si accostano a Gesù per la prima volta perché Marco fornisce chiare spiegazioni circa il Cristo.

Per noi italiani è particolarmente importante perché è rivolto ai romani quindi persone che hanno avuto la stessa storia, ricevuto le stesse influenze e la stessa cultura.

Marco inizia il suo vangelo parlando del battista, lui cita due testi dell’A.T. Malachia cap. 3 e di Isaia cap. 40.3 per mostrare che egli è il messaggero che precede il Messia. Con queste citazioni lui collega l’A.T. con Cristo.

Come possiamo dimostrare che Marco scrive ai romani?

Punto primo. All’interno di questo vangelo troviamo termini romani e non ebraici:

• centurio (qualcuno scriverà soldato ma marco scrive “centurione” termine romano)

• quadrante (il quadrante solare consisteva in una calotta di pietra con al centro uno stilo che segnava l'ombra del sole nella pietra concava)

• i sesterzi (moneta romana)

Punto secondo Marco spiega dei particolari che non sarebbe stato necessario spiegare se il vangelo fosse stato destinato ai giudei. Lui ha necessità di dare più dettagli che i romani non potevano conoscere. Dettagli che riguardano:

• Le frange del mantello dei farisei;

• i riti;

• le feste ebraiche ecc

Non si sa come sia stata fondata la comunità di Roma, non l’avevano fondata né Paolo né Pietro, anche se Pietro e Paolo avevano predicato a Roma e a Roma furono uccisi, probabilmente …

QUANDO MARCO SCRIVE

Marco scrive il vangelo per la Chiesa di Roma durante un momento terribile, cioè nel momento in cui la chiesa di Roma viveva la persecuzione di Nerone “64.

Nerone voleva eliminare i cristiani perché predicavano l’uguaglianza tra i popoli e naturalmente Nerone temeva tumulti da parte dei plebei e schiavi che rappresentavano la maggioranza del popolo.

Marco non scrive per quelli che si lasciano martirizzare e seguono Cristo fino alla fine.

Lui non scrive neanche per gli apostati che scappano dalla persecuzione rinnegando Gesù.

Marco scrive per quel gruppo di cristiani che viene dal giudaismo e dal farisaismo che per secoli erano riusciti a convivere con tutti i popoli e quindi nei loro cuori c’era un po’ di perplessità.

Loro pensavano che forse sarebbe stato meglio andare d’accordo anche con Nerone, che non c’era bisogno di mettersi necessariamente contro l’impero. Magari avrebbero potuto anche accettare qualche restrizione, insomma non era necessario essere estremamente radicali nel predicare Cristo, sarebbe stato meglio accettare qualche compromesso forse.

La comunità cristiana di Roma aveva già subito una persecuzione nel “49, cioè 15 anni prima a causa dell’imperatore Claudio che aveva espulso tutti i cristiani da Roma. (Atti 18.2)

Ma questa volta la persecuzione era veramente spietata, non si trattava solo di espulsione ma ciò che era in gioco era la loro vita.

I cristiani di Roma non potevano più annunciare Cristo liberamente come aveva fatto Paolo. La Chiesa di Roma aveva paura.

L’ultimo termine che chiude il vangelo di Marco è: “paura”.

Il vangelo infatti non finisce al cap. 16.20, come oggi vediamo nelle nostre bibbie, ma l’ultimo capitolo, quello con cui si chiude il vangelo è il capitolo 16.8 e riguarda la paura delle donne al sepolcro.

Gli ultimi 12 versi quelli mancanti (dal 16 a 20) sono stati aggiunti un decennio dopo, non si sa da chi, forse dallo stesso Marco.

(3)

Il vangelo finisce in questo modo:

Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù. 2 Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole. 3 Esse dicevano tra loro: «Chi ci rotolerà via il masso dall'ingresso del sepolcro?». 4 Ma, guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, benché fosse molto grande. 5 Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. 6 Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto. 7 Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto». 8 Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché erano piene di timore e di spavento. E non dissero niente a nessuno, perché avevano paura. (Marco 16:21)

La paura è presente in tutto il vangelo. È un tema ricorrente e non riguarda solo la Chiesa romana. Tutti sembrano avere paura.

Pietro ebbe paura sul monte della trasfigurazione, paura di scendere e affrontare l’opposizione.

Pietro, rivoltosi a Gesù, disse: «Rabbi, è bello stare qua; facciamo tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elia». 6 Infatti non sapeva che cosa dire, perché erano stati presi da spavento. (Marco 9:5)

I discepoli ebbero paura nella tempesta.

In quel medesimo giorno, verso sera, disse loro: «Passiamo all'altra riva». 36 E lasciata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui. 37 Nel frattempo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena. 38 Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che moriamo?». 39 Destatosi, sgridò il vento e disse al mare:

«Taci, calmati!». Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. 40 Poi disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?». 41 E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?» (Marco 4:35)

I discepoli ebbero paura quando videro Gesù camminare sul mare.

Fattosi sera, la barca era in mezzo al mare ed egli era solo a terra. 48 Vedendo i discepoli che si affannavano a remare perché il vento era loro contrario, verso la quarta vigilia della notte, andò incontro a loro, camminando sul mare; e voleva oltrepassarli, 49 ma essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono che fosse un fantasma e gridarono; 50 perché tutti lo videro e ne furono sconvolti. Ma subito egli parlò loro e disse: «Coraggio, sono io; non abbiate paura!» (Marco 6:47)

I capi dei sacerdoti e gli scribi ebbero paura quando Gesù nel tempio rovesciò le tavole dei cambiavalute.

Vennero a Gerusalemme e Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare coloro che vendevano e compravano nel tempio; rovesciò le tavole dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombi; 16 e non permetteva a nessuno di portare oggetti attraverso il tempio. 17 E insegnava, dicendo loro: «Non è scritto: "La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti"? Ma voi ne avete fatto un covo di ladroni». 18 I capi dei sacerdoti e gli scribi udirono queste cose e cercavano il modo di farlo morire. Infatti avevano paura di lui, perché tutta la folla era piena d'ammirazione per il suo insegnamento. (Marco 11:15)

I discepoli ebbero paura quando Gesù predisse per la terza volta la passione e la risurrezione.

Mentre erano in cammino salendo a Gerusalemme, Gesù andava davanti a loro; essi erano turbati; quelli che seguivano erano pieni di timore. Egli prese di nuovo da parte i dodici, e cominciò a dir loro le cose che stavano per accadergli: 33 «Noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà dato nelle mani dei capi dei sacerdoti e degli scribi. Essi lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, 34 i quali lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e l'uccideranno; ma, dopo tre giorni, egli risusciterà». (Marco 10:32)

I Farisei avevano paura di affrontare Gesù a causa della folla.

Non avete neppure letto questa Scrittura: "La pietra che i costruttori hanno rifiutata è diventata pietra angolare;11 ciò è stato fatto dal Signore, ed è una cosa meravigliosa ai nostri occhi"12 Essi cercavano di prenderlo, ma ebbero paura della folla; perché capirono che egli aveva dettoquella parabola per loro. E, lasciatolo, se ne andarono. (Marco 2:10- 12)

(4)

PERCHÉ MARCO SCRIVE IL VANGELO?

Leggiamo cap.1:1 “Inizio del vangelo di Gesù - Cristo - Figlio di Dio

Con il verso iniziale Marco vuole rivelare alla chiesa di Roma i 3 aspetti dell’identità di Gesù:

1. Gesù è un uomo cioè il figlio di Giuseppe e Maria, quindi Gesù nella sua umanità;

2. Cristo, (oppure Messia oppure unto) cioè Colui che è venuto a salvare il popolo di Dio;

3. Figlio di Dio cioè Dio stesso.

Che Gesù fosse un uomo lo sapevano tutti.

L’umanità di Gesù la vediamo ovunque: lui ha fame, ha sete, ha sonno, è stanco, è debole, è oppresso da tristezza mortale ecc. Marco evidenzia i bisogni di Gesù in tutto il vangelo e tutti li notarono.

Che Gesù fosse il Messia invece furono in pochi a capirlo.

Infatti, Pietro a Cesarea di Filippo, quando Gesù rivolgendosi ai suoi discepoli chiese: “Voi chi dite che io sia?” Pietro rispose: “Tu sei il Cristo”. (Marco 8:20)

Ma che Gesù fosse il Figlio di Dio chi lo capì?

Nessuno tranne i demoni.

E gli spiriti immondi, quando lo vedevano, si gettavano davanti a lui e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!» (Marco 3:11)

[…] e a gran voce disse: «Che c'è fra me e te, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Io ti scongiuro, in nome di Dio, di non tormentarmi». (Marco 5:7)

Nessun uomo capì che Gesù era Dio. Tutti lo chiamavano Rabbi, oppure figlio di Davide.

Ma, alla fine del vangelo, quando Gesù muore, proprio sotto la croce un centurione che era lì presente di fronte a Gesù, vedendolo spirare in quel modo, dichiarerà: “Veramente quest’uomo era il figlio di Dio” (Marco 15:39) Era un romano ed era un pagano.

Quindi, in questo primo vangelo, ci sono due verità rivelate:

la prima Tu sei il Messia e questa rivelazione la riceve Pietro (un ebreo).

la seconda Gesù è il figlio di Dio la riceve un centurione (un gentile).

Pertanto i biblisti dividono il vangelo in due parti:

La prima parte va dal cap. 1 al cap. 8:29 quando Pietro riceve la rivelazione che Gesù è Messia.

La seconda parte va dal cap. 8:29 quando il centurione riceve la rivelazione che Gesù è il Figlio di Dio.

Ogni Chiesa deve ricevere tutte e due le rivelazioni.

È necessario comprendere totalmente l’identità di Cristo: Lui era uomo, era il Messia, ma era anche Dio.

(5)

CI SONO DUE VERBI CHE RISALTANO IN QUESTO VANGELO:

Sono due temi principali, possiamo dire due parole chiavi:

• servire;

• seguire.

- SERVIRE Gesù è il servo

In questo vangelo non c’è la genealogia di Gesù perché il servo non doveva dimostrare la discendenza da cui proveniva, non ea importante.

Qui Gesù è semplicemente un servo e lui serve con determinazione, con un forte spirito di azione, con dinamismo. Il termine “subito” è un avverbio con cui si ordinava a un servo di servire ed è scritto 33 volte in questo vangelo.

Gesù non sta mai fermo: predica, libera, guarisce, consola, rimprovera, insegna.

Il 40 % quindi 4 pagg. su 10 raccontano i miracoli. Gesù sembra non dormire mai.

Gesù serviva insieme ai suoi e ai suoi insegna il principio del Regno riguardante il servizio: quando i discepoli discutevano chi era il maggiore, Lui precisa che chi vuole essere il primo deve servire.

Quindi Gesù non ha nulla in contrario quando noi desideriamo essere i primi ma ci spiega in che modo possiamo diventarle. Quindi non siamo i primi se conosciamo molte cose, non siamo i primi se siamo credenti da molti anni, non siamo i primi se siamo grandi oratori ma siamo i primi quando serviamo.

Dal cap. 1 al cap.10 conosciamo Gesù come servo;

Dal cap. 1 al cap. 3 conosciamo i discepoli come servi;

Dal cap. 4 al cap. 7 conosciamo il servizio del servo;

Dal cap. 8 al cap. 10 conosciamo gli insegnamenti del servo;

Dal cap.11 al cap.13 conosciamo le prediche del servo;

Dal cap.14 al cap.16 conosciamo le sofferenze del servo.

Al capitolo successivo verrà trattato più specificatamente il tema del servizio.

- SEGUIRE

Vediamo che al Giordano accadono tre cose:

Allora Gesù dalla Galilea si recò al Giordano da Giovanni per essere da lui battezzato.

Ma questi vi si opponeva dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?» Ma Gesù gli rispose: «Sia così ora, poiché conviene che noi adempiamo in questo modo ogni giustizia». Allora Giovanni lo lasciò fare. Gesù, appena fu battezzato, salì fuori dall'acqua;

ed ecco i cieli si aprirono ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui.

Ed ecco una voce dai cieli che disse: «Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto». (Matteo 3:13- 17)

1. Gesù si battezzò;

2. i cieli si aprirono;

3. la voce di Dio approvò Gesù.

Il Battesimo di Giovanni il battista rappresentava un battesimo di ravvedimento, Gesù non ne aveva bisogno, non avrebbe dovuto farlo, ma Lui decide di farlo. Lui decide di mettersi nella fila dei peccatori e farsi battezzare come chiunque altro in questo modo stava dimostrando di accettare la volontà di Dio, cioè quella di identificarsi con i peccatori.

A questo punto la voce di Dio pronunciò la Sua approvazione nei riguardi di Gesù: “Questo è il mio Figlio…” e, in quel momento il cielo si aprì e scese lo Spirito Santo che lo rivestì di potenza.

Dio approva pubblicamente coloro che decidono di fare la Sua volontà.

(6)

Leggiamo nei vangeli che Pietro si oppose alla volontà di Dio. Lui si oppose al progetto della croce.

Quando Gesù avvisò i suoi che sarebbe morto per mano dei religiosi Pietro lo prese da parte e cominciò a rimproverarlo.

Pietro non poteva accettare che Gesù, il Messia, potesse essere sconfitto e ucciso.

La sua concezione circa il Messia glielo impediva.

Per Pietro e per ogni giudeo, il Messia atteso e sperato, cioè il figlio di Davide che annunciavano le Scritture, doveva essere un super-eroe, un uomo scelto da Dio che avesse grandi poteri, un uomo unto per liberare Israele dal potere dei romani, dal loro dominio.

Questa era l’aspettativa che tutti riponevano in Gesù e ne furono tutti delusi, di conseguenza Pietro lo tradì, Giuda lo zelota lo vendette, i discepoli della via di Emmaus lasciarono il tempio, perfino il battista fu perplesso quando seppe che Gesù aveva guarito il servo del centurione romano, infatti mandò i discepoli a chiedergli “Sei tu il Messia o dobbiamo aspettarne un altro”.

Noi sappiamo che Gesù è vero Dio e non è venuto per liberarci da persone che potrebbero darci fastidio, ma per liberarci dal dominio del peccato.

Pietro, come gli altri, non aveva capito niente, né chi fosse Gesù e neanche quale fosse il suo vero compito.

Nessuno si sarebbe mai aspettato che il Messia fosse Dio incarnato e nessuno si sarebbe mai aspettato che fosse venuto per trasformare la loro vita.

…E questo fu l’errore di tutti.

Gesù rimproverò Pietro davanti a tutti: «Vattene via da me, Satana! Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini

».

(Marco 8,33).

L’espressione Vattene via da me si traduce con “resta dietro a me” quindi seguimi, non precedermi, non dirmi cosa devo fare.

La parola satana si traduce “avversario” Gesù non lo stava chiamando indemoniato

Gesù stava dicendo Pietro se in un avversario dell’opera, non precedermi, ma stai dietro a me.

Non decidere tu, decido io. Stai dietro”

Non possiamo andare avanti a lui. È Gesù che deve andare avanti, è Lui che deve precederci e noi dobbiamo andare dietro a lui, dietro alla sua volontà.

Un verbo che si ripete varie volte è “Andate. lui vi precede.”

A questo punto qualcuno potrebbe chiedersi:” Ma se Pietro non aveva compreso la divinità di Gesù perché rivolgendosi a Gesù affermò: “Tu sei il Messia figlio di Dio.”

Perché lo chiama figlio di Dio?

Il termine figlio di Dio non indicava la divinità di una persona, era un termine usato per indicare semplicemente una persona designata da Dio per un’opera specifica.

Lo leggiamo nel salmo 2: “Il Signore mi ha detto: Tu sei mio figlio; Oggi io t'ho generato. Chiedimi, ed io ti darò per eredità le genti, Ed i confini della terra per tua possessione. Tu le fiaccherai con una verga di ferro; Tu le triterai come un testo di vasellaio. (Salmo 2:7-9)

Come vediamo Dio stava parlando con il re Salomone e lo stava chiamando figlio.

Il termine “ti ho generato” non ha il significato di una nascita fisica ma è una metafora per descrivere la posizione di erede che Dio aveva dato a Salomone come se fosse un figlio.

Infatti, in riferimento al patto davidico Dio dirà: “Io gli sarò per padre, ed egli mi sarà per figlio; e, se pur commette iniquità, io lo castigherò con verga d'uomo, e con battiture di figliuoli d'uomini. (2Samuele 7.14).

In altre parole Dio designa con termine figlio coloro che Lui adotta a cui decide di dare la Sua eredità, esattamente come fa oggi con ogni credente nato dallo Spirito.

Pietro quando identifica Gesù come figlio di Dio, non gli stava riconoscendo la divinità ma solo una particolare eredità ricevuta da Dio per svolgere un’opera particolare e questa, secondo lui, implicava la liberazione dal dominio romano.

La croce di Cristo fu una delusione per tutti, perciò, se vogliamo evitare delusioni dobbiamo capire chi è Lui e imparare a seguirlo.

Seguire Gesù non significa solo ricevere miracoli e benedizioni, non solo.

Seguire Gesù significa riconoscerlo come Dio e Signore e fare la sua volontà anche quando è diversa dalla nostra.

Seguire Gesù significa seguirlo fino a Gerusalemme, fino alla croce: “Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua”

.

(Matteo 16.24)

CONCLUSIONE: Se lo seguiamo godremo della pubblica approvazione di Dio ed eviteremo delusioni.

(7)

IL SERVIZIO DI GESÙ

Il servizio è il tema centrale del vangelo di Marco e lui espleta in tre modi: insegnamento, liberazione, guarigione.

Questa è l’opera che Gesù fa già dal capitolo 1 durante il giorno di sabato.

Insegnamento

Vennero a Capernaum; e subito, il sabato, Gesù, entrato nella sinagoga, insegnava. Essi si stupivano del suo insegnamento, perché egli insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi.

Liberazione

In quel momento si trovava nella loro sinagoga un uomo posseduto da uno spirito immondo, il quale prese a gridare:4 «Che c'è fra noi e te, Gesù Nazareno? Sei venuto per mandarci in perdizione? Io so chi sei: il Santo di Dio!» Gesù lo sgridò, dicendo: «Sta' zitto ed esci da costui!» E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.

Guarigione

Appena usciti dalla sinagoga, andarono con Giacomo e Giovanni in casa di Simone e di Andrea. La suocera di Simone era a letto con la febbre; ed essi subito gliene parlarono; egli, avvicinatosi, la prese per la mano e la fece alzare; la febbre la lasciò ed ella si mise a servirli. (1.21-26;29-31)

Il vangelo andrà avanti raccontando le opere di Gesù. Marco pone enfasi su guarigioni e liberazioni. In questo vangelo ci sono pochi insegnamenti rispetto a Matteo.

IL SERVIZIO È OSTACOLATO

Marco parla chiaramente di un avversario con cui fare i conti affinché la Chiesa di Roma si ricordi che la battaglia non è contro carne e sangue ma…

Satana significa avversario. Questo termine è citato 5 volte nel vangelo di Marco:

Riferito all’angelo decaduto al diavolo: 3 volte

3.26 Se dunque Satana insorge contro sé stesso ed è diviso, non può reggere, ma deve finire.

4.15 Quelli che sono lungo la strada sono coloro nei quali è seminata la parola; e quando l'hanno udita, subito viene satana e porta via la parola seminata in loro.

1.13 e nel deserto rimase per quaranta giorni, tentato da Satana. Stava tra le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.

Riferito a Pietro: 1 volta

8.33 Ma Gesù si voltò e, guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro dicendo: «Vattene via da me, Satana! Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini». quindi non solo all’angelo decaduto, ma per tutti coloro che sono avversari della predicazione.

Riferito a Gesù: 1 volta

3.20-25 Poi entrò in una casa e la folla si radunò di nuovo, così che egli e i suoi non potevano neppure mangiare. I suoi parenti, udito ciò, vennero per prenderlo, perché dicevano: «È fuori di sé”. Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Egli ha Belzebù, e scaccia i demoni con l'aiuto del principe dei demoni».

Ma egli, chiamatili a sé, diceva loro in parabole: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in parti contrarie, quel regno non può durare. Se una casa è divisa in parti contrarie, quella casa non potrà reggere.

GESÙ CONFERISCE AUTORITÀ ALLA CHIESA

3,13,14 Poi Gesù salì sul monte e chiamò a sé quelli che egli volle, ed essi andarono da lui. Ne costituì dodici per tenerli con sé 15 e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demoni.

Quando ritornano riferirono tutto quello che avevano fatto. Avevano potentemente liberato, predicato e guarito.

Al cap.6.30 Marco scrive: “Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato.

Qui Marco ispirato dallo S.S. lì chiama apostoli che significa mandati perché il verso mostra chiaramente che erano stati mandati perché avevano ricevuto l’unzione e visto i risultati.

Quando Gesù ci manda ci equipaggia.

(8)

IL VANGELO DI MARCO VIENE CONSIDERATO IL VANGELO VELATO

Gesù ordina a tutti di non raccontare i miracoli che egli compie.

Ai discepoli

Marco 8,29-30 Egli domandò loro: «E voi, chi dite che io sia?» E Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». Ed egli ordinò loro di non parlare di lui a nessuno.

Ai malati

Marco 1,44 […] egli disse: «Guarda di non dire nulla a nessuno, ma va', mostrati al sacerdote, offri per la tua purificazione quel che Mosè ha prescritto

Marco 5,43 Ed egli comandò loro con insistenza che nessuno lo venisse a sapere; e disse che le fosse dato da mangiare.

Marco 7,36 Gesù ordinò loro di non parlarne a nessuno; ma più lo vietava loro e più lo divulgavano;

Marco 8,26 Gesù lo rimandò a casa sua e gli disse: «Non entrare neppure nel villaggio».

Ai demoni

Marco 1,25 Gesù lo sgridò, dicendo: «Sta' zitto ed esci da costui!»

Marco 1,34 Egli ne guarì molti che soffrivano di diverse malattie, e scacciò molti demoni e non permetteva loro di parlare, perché lo conoscevano.

Marco 3,12 Ed egli ordinava loro con insistenza di non rivelare la sua identità.

PERCHÉ GESÙ NASCONDE LA SUA POTENZA?

Proprio per l’equivoco che si era sviluppato sulla Sua identità, Gesù è costretto, per un tempo, a mantenere segreta la sua potenza di operare miracoli.

Infatti, come già spiegato, c’era una concezione nazionalistica e politica del Messia, secondo la quale, il Messia si sarebbe rivelato con atti clamorosi, sensazionali contro il potere romano.

In altre parole, Egli fu trasformato in un politico di successo.

Gesù contestò una simile visione e, in più occasioni, avvertì i suoi: “È necessario che il Figlio dell’uomo soffrisse molte cose” (8:31)

“Il Figlio dell’uomo sarà dato nelle mani dei capi dei sacerdoti e degli scribi” (10:33)

Naturalmente Gesù tentò di evitare la diffusione di false aspettative nascondendo il suo potere ai molti.

Riferimenti

Documenti correlati

Generally speaking – but keeping especially, but not only, in mind the Italian case and its recent history –, this model was favoredfavoured by the due to economic growth (the

Sono parole forti che devono essere capite e accolte in tutta la loro severità, ma è evidente che non devono essere prese alla lettera, perché contraddirebbero sia il tenore del

1) di autorizzare il subentro nel contratto di locazione relativo al locale per uso commerciale ubicato in Melfi alla via Foggia n.64/66/68, in favore dei sigg.ri De Marco

Dal 2001 al 2006, è stato titolare dell‘ insegnamento “Istologia ed Embriologia Generale (compresa la citologia)” nel Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi

A simple rendering method is presented to avoid vertex seams in cylindrical and toroidal uv-mappings used for texture mapping (a vertex seam is a vertex dupli- cation of a

orbicularis nel Cantone Ticino permette di evidenziare un’interes- sante popolazione presso lo Stagno della Colombera e alcuni individui presso la Riserva naturale delle

‘d’autore’ dell’Antico Testamento) al 2020, in cui vige in Italia una legge appositamente dedicata alla responsabilità per danni cagionati nell’esercizio di

2) Si pone il minore calcolato uguale a 0 e si determina quindi per quali valori di h tale minore è nullo: per tutti i valori di h diversi da quelli trovati, si può affermare che