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STAZIONE ELETTRICA 220/150 kV di Rotonda (PZ)

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Academic year: 2022

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INGEGNERIA PROGETTI S.R.L.

VIA DELLA LIBERTÀ, 97 90143 PALERMO

e mail studio@ingegneriaprogetti.com

STAZIONE ELETTRICA 220/150 kV di Rotonda (PZ)

LAVORI DI DEMOLIZIONE DEL VECCHIO EDIFICIO QUADRI COMANDO E REALIZZAZIONE DEL NUOVO EDIFICIO MAGAZZINO DELLA SE DI ROTONDA (PZ)

01 08/02/2021 Revisione DTCS-PRI-STZ A. Limone

00 03/12/2020 Prima emissione DTCS-PRI-STZ A. Limone

N. DATA DESCRIZIONE ESAMINATO ACCETTATO

NUMERO E DATA ORDINE: Lettera di attivazione n.4000078777 del 21/04/2020

MOTIVO DELL’INVIO: PER ACCETTAZI0NE PER INFORMAZIONE

CODIFICA ELABORATO

RU32203BCFX00002

RELAZIONE TECNICA ASSEVERATA

UFFICIALE.0012872.I.21-05-2021.h.10:08.23AH ALLEGATO_10 r_basili.AOO_Dip.Ambiente.REGISTRO

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STAZIONE ELETTRICA 220/150 kV di Rotonda (PZ)

Codifica Elaborato Terna: Codifica Elaborato <Fornitore>:

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1 PREMESSA ... 3

2 DESCRIZIONE E MOTIVAZIONI DELL’INTERVENTO ... 4

2.1 NUOVO EDIFICIO MAGAZZINO ...7

3 VINCOLI E COMPATIBILITÀ DELL’INTERVENTO ... 7

3.1 VINCOLI TECNICI ...8

3.2 VINCOLI PAESAGGISTICI D.Lgs 42/2004 s.m.i. ...8

3.3 VINCOLI NATURALISTICI ...9

3.4 VINCOLO IDROGEOLOGICO ... 12

3.5 ASSETTO GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO E IDROGEOLOGICO ... 12

3.6 INQUADRAMENTO URBANISTICO E COMPATIBILITÀ DELL’INTERVENTO... 13

3.7 VINCOLO AEROPORTUALE E VERIFICA PRELIMINARE E ITER VALUTATIVO ENAC ... 14

4 CRONOPROGRAMMA ... 15

5 TERRE E ROCCE DA SCAVO... 15

6 RUMORE ... 17

7 CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ... 18

7.1 RICHIAMI NORMATIVI ... 18

7.2 CRITERI GENERALI ADOTTATI PER LE VERIFICHE ... 19

8 AREE IMPEGNATE ... 20

9 SICUREZZA NEI CANTIERI ... 20

10 NORMATIVA DI RIFERIMENTO ... 20

10.1 LEGGI ... 20

10.2 NORME TECNICHE ... 21

11 DICHIARAZIONE ... 23

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1 PREMESSA

La società Terna – Rete Elettrica Nazionale S.p.A. è la società concessionaria in Italia della trasmissione e del dispacciamento dell’energia elettrica sulla rete ad alta e altissima tensione ai sensi del Decreto del Ministero delle Attività Produttive del 20 aprile 2005 (concessione).

Terna – Rete Elettrica Nazionale S.p.A., nell’espletamento del servizio avente in concessione, persegue i seguenti obiettivi generali:

• assicurare che il servizio sia erogato con carattere di sicurezza, affidabilità e continuità nel breve, medio e lungo periodo, secondo le condizioni previste nella suddetta concessione e nel rispetto degli atti di indirizzo emanati dal Ministero e dalle direttive impartite dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas;

• deliberare gli interventi volti ad assicurare l’efficienza e lo sviluppo del sistema di trasmissione di energia elettrica nel territorio nazionale e realizzare gli stessi;

• garantire l’imparzialità e neutralità del servizio di trasmissione e dispacciamento al fine di assicurare l’accesso paritario a tutti gli utilizzatori;

• concorrere a promuovere, nell’ambito delle sue competenze e responsabilità, la tutela dell’ambiente e la sicurezza degli impianti.

La proponente società Terna Rete Italia S.p.A., in qualità di procuratrice di Terna S.p.A., giusta procura per Notaio Marco De Luca di Roma, Rep. n° 44271, Racc. n. 25339 del 19/12/2018, agisce in nome e per conto della predetta società Terna S.p.A.

La presente relazione, con i corrispondenti elaborati tecnici allegati, costituisce la documentazione tecnica di supporto alla Denuncia Inizio Attività (DIA) ai sensi dell’art.1 sexies, comma 4 - sexies del D.L. 29/08/2003 n.

239, convertito in Legge 27/10/2003 n.290 e ss.mm.ii. da presentare al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), per l’intervento da eseguire sull’esistente Stazione Elettrica di Rotonda (PZ).

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2 DESCRIZIONE E MOTIVAZIONI DELL’INTERVENTO

L’intervento oggetto della presente relazione, come risulta dalla tavola allegata (rif.DU32203BCFX00004 – Inquadramento territoriale) ricade all’interno della Stazione Elettrica esistente sita nel Comune di Rotonda (Fig.1), in provincia di Potenza; le attività previste riguarderanno:

• La demolizione dell’Edificio Quadri 220 kV e Locale Officina (Edificio D, rif. DU32203BCFX00005);

• La demolizione dell’attuale Edificio Magazzino (Edificio E, rif. DU32203BCFX00005);

• La realizzazione del nuovo Edificio Magazzino (disegni architettonici rif. DU32203BCFX00008), del tipo prefabbricato, sulla stessa impronta dell’esistente Edificio Quadri 220 kV e Locale Officina (disegni architettonici, rif. DU32203BCFX00007);

• Opere varie di rifinitura.

Fig.1 – Ortofoto satellitare della S.E. 220/150 kV di Rotonda

La Stazione Elettrica di Rotonda (PZ) è identificata N.C.E.U. al foglio mappale n. 4, alla particella n. 690 del Comune di Rotonda; l’accesso alla stazione avviene per mezzo di un passo carrabile, posto in corrispondenza dello spigolo a Sud del perimetro della particella (Fig.2), raggiungibile da Via Calorie, a sua volta collegata alla Strada Provinciale n. 4. Per quanto concerne l’assetto elettromeccanico, la stazione risulta così composta:

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1. sistema doppia-sbarra in corda di rame sez. 220 kV;

2. sbarre a 150 kV (in prosecuzione delle sbarre a 220 kV);

3. sistema doppia-sbarra in corda di rame sez. 150 kV.

Fig.2 – Stralcio foglio di mappa n.4 con indicazione dell’accesso alla particella

All’interno della S.E. sono altresì presenti diversi fabbricati, con svariate destinazioni d’uso, che all’interno del presente procedimento autorizzativo determinano il valore di cubatura esistente, che verrà utilizzato come dato di input per il calcolo della cubatura massima realizzabile. A seguito dei sopralluoghi effettuati e delle analisi catastali condotte sono stati individuati i seguenti fabbricati (Fig.3):

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PROSPETTO DEI VOLUMI AUTORIZZATI

Legenda DESCRIZIONE VOL. PARZIALE

[mc] Q.TA' VOLUME

[mc]

1 Locale adibito a Uffici e depositi (Edificio A - Elab. DU32203BCFX00005) 10.867,00 1 10.867,00 2 Locale adibito a Uffici e depositi (Edificio B - Elab. DU32203BCFX00005) 13.705,00 1 13.705,00 3 Locale adibito a Edificio Quadri Comandi e Servizi Ausiliari (Edificio C -

Elab. DU32203BCFX00005) 1.260,00 1 1.260,00

4 Locale adibito a Uffici e Officina (Edificio D - Edificio Quadri 220 kV e

locale Officina - Elab. DU32203BCFX00005) 4.580,00 1 4.580,00

5 Locale adibito a Officina (Edificio E – Attuale Edificio Magazzino –

Elab. DU32203BCFX00005) 449,00 1 449,00

6 Locale TLC MT (Edificio F - Elab. DU32203BCFX00005) 138,00 1 138,00

7 Locali Shelter (Edifici G - Elab. DU32203BCFX00005) 41,50 2 83,00

8 Chioschi (Edifici H - Elab. DU32203BCFX00005) 35,00 11 385,00

TOTALE AUTORIZZATO 31.467,00

Fig.3 – Planimetria dello stato di fatto con indicazione dei fabbricati individuati (in rosso i fabbricati da demolire)

Alla luce di quanto sopra, la cubatura esistente all’interno della S.E. 220/150 kV di Rotonda, risulta nel complesso pari a 31.467,00 mc; la procedura di DIA ai sensi dell’art.1 sexies, comma 4- sexies del D.L.

29/08/2003 n. 239, convertito in Legge 27/10/2003 n.290 e ss.mm.ii. permette di autorizzare un aumento di cubatura pari al 30% della cubatura esistente, ovvero 9.440,10 mc.

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Pertanto, la cubatura massima autorizzabile con il presente procedimento risulta pari a 40.907,10 mc.

2.1 NUOVO EDIFICIO MAGAZZINO

Il nuovo edificio magazzino che verrà realizzato presso la SE 220/150 kV di Rotonda sarà del tipo prefabbricato, composto da due corpi:

• il primo costituito da tre elevazioni fuori terra (altezza totale pari a 11,20 m) con una superficie coperta pari a 411,20 mq; al suo interno saranno distribuiti locali adibiti a deposito, spogliatoi e uffici collegati nelle varie altezze attraverso una scala in acciaio zincato o in alternativa da ascensore

• il secondo a tutt’altezza (altezza totale pari a 8,35 m) costituente il laboratorio officina con una superficie coperta pari a 430,20 mq, dotato di carroponte e copertura del tipo Shed.

La struttura portante dei due corpi sarà costituita da telai di pilastri in c.a.v. (al cui interno saranno alloggiati i pluviali) e architravi principali, con architravi di orditura secondarie in c.a.p.; i tamponamenti perimetrali saranno realizzati con pannelli in c.a.v. di spessore pari a 20 cm opportunamente giuntati tra di loro; la copertura del corpo di fabbrica a tre elevazioni fuori terra sarà coibentata attraverso pannelli di polistirene espanso e impermeabilizzata con doppia guaina bituminosa armata al poliestere; la copertura del corpo che ospiterà il laboratorio officina sarà coibentata nelle sue diverse parti con guaina bituminosa armata al poliestere e con materassini di lana di vetro, nonchè impermeabilizzata con acciaio zincato preverniciato.

Oltre a quanto già precisato sono previste le seguenti opere di finitura: pavimenti, battiscopa, pareti divisorie interne, apparecchi idrosanitari, tinteggiature, trattamento dei calcestruzzi faccia vista, infissi, serramenti, lattonerie, soglie, davanzali e quanto altro ricavabile dai relativi elaborati di progetto allegati.

Gli impianti tecnologici da realizzare nell'edificio sono i seguenti:

• distribuzione acqua potabile calda e fredda;

• scarico e reti acque bianche e piovane, collegati all’acquedotto comunale;

• scarico e reti acque nere, collegati all’impianto di fitodepurazione esistente.

3 VINCOLI E COMPATIBILITÀ DELL’INTERVENTO

All’interno dell’ambito territoriale in esame è stata effettuata la verifica del quadro vincolistico e di quello pianificatorio. Il risultato dell’attività di ricerca delle varie fonti disponibili e della selezione di quelle che presentano il dettaglio maggiore, è riportato nei seguenti sottoparagrafi.

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3.1 VINCOLI TECNICI

Si evidenzia che il progetto rispetta le distanze dalle infrastrutture esistenti, in quanto la minima distanza tra le infrastrutture limitrofe e l’area di progetto è maggiore rispetto ai limiti normativi riportati nel DM 1404/1968.

3.2 VINCOLI PAESAGGISTICI D.Lgs 42/2004 s.m.i.

Sono stati presi in considerazione e cartografati i seguenti vincoli ai sensi del D. Lgs 42/2004 (Fig. 4):

• Aree vincolate ai sensi del D. Lgs 42/2004 e s.m.i., art. 10, 136 e 157;

• Aree vincolate ai sensi del D. Lgs 42/2004 e s.m.i., art. 142, lett. a), b), c), d), e), f), g), h), i) e m);

• Vincolo archeologico ai sensi del D. Lgs 42/2004 e s.m.i.;

• Vicinanza a beni architettonici vincolati

Nella successiva figura è riportato l’inquadramento dei vincoli e delle aree di tutela nell’area vasta di intervento.

Fig.4 – Inquadramento del sistema dei vincoli e delle aree di tutela nell’ area di intervento

Il sito interessato dagli interventi oggetto della presente relazione ricade all’interno dell’area periurbana del comune di Rotonda, territorio sottoposto a vincolo ai sensi della Legge n. 1497/1939, disciplinato dal PPR (Piano Paesaggistico Regionale), definito dalla L.R. 11/08/1999 come unico strumento di tutela, governo ed uso del territorio della Basilicata.

Legenda

Limiti Amministrativi Comunali

Art. 136 Aree di notevole interesse pubblico

Art. 142 Fiumi, torrenti e corsi d’acqua (buffer 150 m) - let. C

Parchi e riserve - let. f Area S.E. Rotonda

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Inoltre, a questo strumento va sicuramente associato a quello del P.T.C. Parco del Pollino - Piano territoriale di Coordinamento Del Pollino (approvato con Delibera del Consiglio Regionale n. 50 del 21.12.1985) che, oltre ad essere uno strumento di attuazione del Parco, ha anche valenza di Piano Paesistico di Area Vasta e di strumento di pianificazione dei 13 comuni interessati dal PTC tra cui Rotonda.

L’area in esame rientra nella categoria delle Aree tutelate secondo quanto definito dal D.Lgs 42/2004 art.142 comma 1 (lettera f: i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi) ed è inclusa nella perimetrazione del Parco Nazionale del Pollino, istituito con DM 15/11/1993.

Relativamente al vincolo paesaggistico esistente, la realizzazione è subordinata al rilascio del parere della Sovrintendenza e pertanto, contestualmente alla presentazione dell’istanza di DIA, viene avviata l’istanza per il rilascio del parere di compatibilità paesaggistica ai sensi dell’art. 146 del D.Lgs. n° 42/2004 in quanto atto presupposto rispetto ai titoli legittimanti l'intervento urbanistico-edilizio.

3.3 VINCOLI NATURALISTICI

Per quanto concerne i vincoli naturalistici sono stati analizzati i siti Natura 2000 (direttive comunitarie 2009/147/CE e 92/43/CE) presenti nell’area di intervento.

Nella successiva figura 3 è riportato l’inquadramento dei Siti Natura 2000 nell’area vasta di intervento, sintetizzati nella tabella che segue.

Sito Codice Nome

Descrizione sommaria

Tipo di interferenza

DIRETTA

INDIRETTA*

(distanza dell’intervento dai siti)

Area

ZPS

IT9210275 Massiccio del Monte Pollino e Monte Alpi

Territorio prevalentemente montuoso, caratterizzato da emergenze naturalistiche peculiari dell'Appennino meridionale sia geomorfologiche (glacialismo, carsismo, fenomeni tettonici) sia nel popolamento floro- faunistico (specie endemiche, cenosi relittuali...).

L'habitat 6210 è prioritario. Territorio generalmente con elevato stato di conservazione, molto importante per la notevole diversità ambientale e le numerose specie animali e vegetali endemiche.

SI’ 88052 ha

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ZPS

IT9310303 Pollino e Orsomarso

Vasta area montuosa degli Appennini Meridionali a cavallo tra Calabria e Basilicata molto importante per i rapaci. Il perimetro della ZPS corrisponde con quello del Parco Nazionale del Pollino che comprende tutte le zone più importanti per le specie per le quali è stata individuata la ZPS stessa.Territorio aspro con rupi calcaree di quota medio-alta con pascoli e zone spesso molto innevate. Sistema di valli boscate su calcare del piano montano e pascoli steppici e stagni perenni. Cime montuose con boschi mesofili e torrenti montani. Bacini idrografici ottimamente conservati. Lunghe valli fluviali incassate che si aprono a formare ampie aree alluvionali. Presenza di Pinus leucodermis. Zone dei valloni maturi e molto originali. Importanti zone di piante endemiche ed orchidee. Siti riproduttivi di Triturus carnifex e Bombina variegata. Aree ornitologiche di elevatissimo valore per la nidificazione di specie rapaci diurne e notturne. Presenza di nuclei di lupo e di capriolo appenninico. Ambienti fluviali ricchi di boschi ripari e foreste di macchia.

NO 870 m

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Figura 1: Inquadramento dei Siti Natura 2000 nell’ area di intervento – FreeGIS Maps

Per l’intervento previsto sarà necessario attivare la procedura di valutazione di incidenza ambientale VIncA livello I – screening, ai sensi dell’art. 5 del DPR 8 settembre 1997, n. 357.

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3.4 VINCOLO IDROGEOLOGICO

L’area dell’esistente SE 220/150 kV di Rotonda (PZ), all’interno della quale verranno realizzati gli interventi di demolizione e la ricostruzione del nuovo edificio magazzino, dall’analisi delle NTA di riferimento non risulta soggetta a vincolo idrogeologico, di cui all’art.1 del Regio Decreto Legge n. 3267 del 30 Dicembre 1923, come si evince dalla Fig. 5.

Fig.5 – Stralcio Cartografia Vincolo idrogeologico secondo art.1 del Regio Decreto Legge RDL 30 /12/ 1923, n.3267 RSDI Geoportale della Basilicata

3.5 ASSETTO GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO E IDROGEOLOGICO

Il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d’uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo e alla corretta utilizzazione delle acque, sulla base delle caratteristiche fisiche e ambientali del territorio interessato.

Il primo Piano Stralcio per l’Assetto idrogeologico (PAI) dell’Autorità di Bacino (AdB) della Basilicata, oggi Sede della Basilicata dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale (D.L.gs 152/2006, D.M.

294 del 25/10/2016, DPCM 4 aprile 2018), è stato approvato per la prima volta dal Comitato Istituzionale dell’AdB Basilicata il 5 dicembre 2001 con delibera n. 26. A partire dal 2001 il PAI è stato aggiornato in

Legenda

Confine di complesso vincolato Linea di divisione tra le zone vincolate

Sottozone di terreni esclusi dal vincolo

Area S.E. Rotonda

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genere con cadenza annuale. Ad oggi sono stati effettuati n. 21 aggiornamenti, di cui l’ultimo è stato approvato dal Comitato Istituzionale nel dicembre 2016.

In merito agli interventi in oggetto, dall’analisi delle aree perimetrate dal Piano Stralcio per l’Assetto idrogeologico, relativamente all’area su cui ricade la Stazione Elettrica 220/150 kV di Rotonda non è stata riscontrata nessuna perimetrazione e nella fattispecie si riporta quanto segue:

• Rischio idraulico (alluvioni): nessuno;

• Pericolosità idraulica (alluvioni): nessuna;

• Rischio geologico (frane): nessuno;

• Pericolosità geologica (frane): nessuna.

Fig.6 – PAI - Rischio frane Fig.7 – PAI - Rischio alluvioni e rischio idrogeologico

3.6 INQUADRAMENTO URBANISTICO E COMPATIBILITÀ DELL’INTERVENTO

Lo strumento urbanistico generale che ancora regola il territorio di Rotonda è costituito da un Programma di Fabbricazione approvato nel 1981 dalla Regione Basilicata, integrato da alcune successive varianti puntuali. Il presente Regolamento Urbanistico è predisposto in attuazione della Legge urbanistica Regionale n. 23/1999 e s.m.i. ai sensi dell’art.16.

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Il RU definisce ambiti periurbani tutte quelle parti di territorio che, per la loro prossimità all’ambito urbano, evidenziano rapidi processi di trasformazione dalla conformazione dell’ambito extra-urbano a quella dell’ambito urbano. In particolare, sono ricompresi in questa definizione i territori già dotati delle urbanizzazioni primarie e oggetti di fenomeni di frizione insediativa. Relativamente agli strumenti di pianificazione urbana e di governo del territorio, a livello comunale, il territorio in cui è sita la Stazione Elettrica in oggetto, ricade in Ambito Periurbano disciplinato dall’ art. 26 delle N.T.A. del Regolamento Urbanistico del Comune di Rotonda (Fig. 8).

Fig.8 – Stralcio della Tavola 8.2 del Regolamento Urbanistico: “Ambito Periurbano”

Si specifica che l’art. 26 stabilisce che per il periurbano, nelle more, sono consentiti interventi di Manutenzione Ordinaria e Straordinaria del patrimonio edilizio esistente e restano vigenti gli standards urbanistici relativi alle zone agricole, come previsti dal DM 1444/1968.

3.7 VINCOLO AEROPORTUALE E VERIFICA PRELIMINARE E ITER VALUTATIVO ENAC

Consultati gli strumenti urbanistici, si è verificato che l’intervento non ricade all’interno di un’area sottoposta a vincolo aeroportuale.

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Per quanto riguarda invece gli ostacoli e pericoli per la navigazione aerea non è necessario effettuare la verifica preliminare prevista dalla procedura amministrativa redatta da ENAC in collaborazione con ENAV e pubblicata sul sito istituzionale della stessa ENAC.

Nel caso si introducano nuovi ostacoli, il progettista deve accertare, tramite Verifica Preliminare, se vi sia la necessità di avviare l’iter valutativo finalizzato all’acquisizione dell’autorizzazione dell’ENAC, secondo quanto riportato dalla procedura https://www.enac.gov.it/aeroporti/infrastrutture-aeroportuali/ostacoli-e-pericoli- per-la-navigazione-aerea).

4 CRONOPROGRAMMA

L'intervento da eseguire non comporta il fuori servizio di parte della rete elettrica afferente alla S.E.

220/150 kV di Rotonda (PZ), che riveste una primaria importanza per l'alimentazione. Pertanto, la pianificazione delle attività esecutive non sarà condizionata dalla disponibilità di fuori servizio della porzione di rete suddetta.

5 TERRE E ROCCE DA SCAVO

Le principali norme di riferimento sulla disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo sono:

• Decreto Legislativo 03 aprile 2006, n. 152 e s.m.i. – “Norme in materia ambientale”. (G.U. Serie Generale n. 88 del 14/04/2006 – Supplemento Ordinario n. 96).

• DPR 13 giugno 2017 n.120 – “Regolamento recante la disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo, ai sensi dell'articolo 8 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164. (17G00135) (GU Serie Generale n.183 del 07-08-2017)”

• Decreto Ministeriale 05 febbraio 1998 e s.m.i. – “Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22”. (G.U. Serie Generale n. 88 del 16/04/1998 – Supplemento Ordinario n. 72).

Come descritto nei paragrafi precedenti gli interventi principali sono:

• La demolizione dell’Edificio Quadri 220 kV e Locale Officina;

• La demolizione dell’attuale Edificio Magazzino;

• La realizzazione del nuovo Edificio Magazzino;

• Opere varie di rifinitura.

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Codifica Elaborato Terna: Codifica Elaborato <Fornitore>:

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Si segnala che per l’esecuzione dei lavori non saranno utilizzate tecnologie di scavo con impiego di prodotti tali da contaminare suolo e sottosuolo. Il materiale di risulta dello scavo, di natura prevalentemente antropica, data la profondità degli scavi e la finitura del piazzale, verrà opportunamente depositato in apposite aree di stoccaggio temporaneo in attesa di caratterizzazione e di conferimento a idoneo impianto di destinazione.

Per la quota parte di terre e rocce da scavo (1.500 mc), da destinare al riutilizzo verranno eseguiti indagini preliminari al fine di valutarne la qualità ambientale in conformità all’All. 4, D.P.R 120/17.

Il riutilizzo nello stesso sito di produzione delle terre dovrà avvenire, allo stato naturale, secondo i requisiti di cui all’art.185 del D.Lgs 152/06 e i disposti dell’art. 24 del DPR 120/17.

Nel caso di non rispetto dei requisiti di cui sopra le terre e rocce saranno gestiti come rifiuti secondo quanto previsto dalla Parte IV del DLgs.152/06.

Si assevera inoltre di non rientrare nel campo di applicazione del Comma 3 dell’Art. 24 del D.P.R. 13 giugno 2017 n.120 (opere o attività sottoposte a VIA).

Negli altri casi di riutilizzo come sottoprodotto (fuori sito o in sito dopo operazioni di normale pratica industriale), prima dell’inizio si applicheranno le disposizioni degli art. 20 e 21 del DPR 120/17.

La realizzazione delle opere di cui sopra comporterà movimenti terra, come di seguito descritto.

Tali stime sono assolutamente preliminari e saranno affinate in sede di progettazione esecutiva.

3.6.1 Descrizione intervento 3.6.2 Volume scavo

3.6.3 Volume di TRS riutilizzate

3.6.4 Volume di TRS

gestite come rifiuto

3.6.5 Demolizione Edifici 3.6.6 (vedi Elab.

DU32203BCFX00005)

3.6.7 1.500 m3 3.6.8 0 m3 3.6.9 1.500 m3

Ciò premesso, si precisa quanto segue:

• la pavimentazione stradale asportata, in quanto ricade nella categoria “rifiuti”, con codice 17 03 02

“miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 1703 01”, come indicate nell’allegato D al D.Lgs 152/06, verrà conferita a discarica autorizzata oppure a impianto autorizzato per la produzione di conglomerato bituminoso con materiali di recupero;

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RELAZIONE TECNICA ASSEVERATA

STAZIONE ELETTRICA 220/150 kV di Rotonda (PZ)

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• la demolizione dei manufatti in c.a., in quanto ricade nella categoria “rifiuti”, con codice 17 01 01

“Conglomerato cementizio non armato”, come indicate nell’allegato D al D.Lgs 152/06, verrà conferita a discarica autorizzata oppure a impianto autorizzato per la produzione di riciclati per sottofondi stradali;

• il terreno oggetto di scavo potrà, eventualmente, essere riutilizzato per il rinterro di cavidotti e modellazione del terreno in sito, mentre la quantità residua sarà allontanata dal cantiere non trovando possibilità di reimpiego all’interno dello stesso, e sarà, dunque, gestito come rifiuto secondo quanto previsto dalla parte IV del D. Lgs 152/06.

6 RUMORE

Durante la fase realizzativa si produrrà un incremento dei livelli sonori dovuto alla rumorosità del macchinario impiegato. Esso è costituito da mezzi di trasporto usuali (camion, automobili, mezzi fuoristrada, autotreni, autobetoniere) e da mezzi più propriamente di cantiere (escavatori, gru, betoniere, argani, freni, compressori e martelli pneumatici). Il livello delle emissioni sonore del primo gruppo è limitato alle prescrizioni previste dal codice della strada e, pertanto, risulta contenuto. La rumorosità di tutte le macchine del secondo gruppo, ad esclusione dei martelli pneumatici, può essere considerata uguale od inferiore a quella di una macchina agricola.

Le fasi di cantiere si svolgeranno esclusivamente di giorno, salvo diverse prescrizioni. Gli incrementi della rumorosità ambientale saranno dunque percepiti saltuariamente e non provocheranno disturbi rilevanti.

Oltre ad una adeguata programmazione delle fasi di cantiere, potranno essere attuati una serie di accorgimenti per minimizzare l’impatto acustico nell’area di intervento. La riduzione delle emissioni direttamente sulla fonte di rumore sarà ottenuta tramite una corretta scelta delle macchine e delle attrezzature, con opportune procedure di manutenzione dei mezzi e delle attrezzature e, infine, intervenendo quando possibile sulle modalità operative e sulle predisposizioni del cantiere. Al fine di minimizzare il rumore atteso alle abitazioni più prossime in fase di cantiere potranno essere posizionate delle barriere mobili in corrispondenza della recinzione di cantiere verso i ricettori più impattati.

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RELAZIONE TECNICA ASSEVERATA

STAZIONE ELETTRICA 220/150 kV di Rotonda (PZ)

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7 CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI

7.1 RICHIAMI NORMATIVI

Le linee guida per la limitazione dell’esposizione ai campi elettrici e magnetici variabili nel tempo ed ai campi elettromagnetici sono state indicate nel 1998 dalla ICNIRP (Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non-Ionizzanti, organizzazione non governativa riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità).

Il 12-7-99 il Consiglio dell’Unione Europea ha emesso una Raccomandazione agli Stati Membri volta alla creazione di un quadro di protezione della popolazione dai campi elettromagnetici, che si basa sui migliori dati scientifici esistenti; a tale proposito, il Consiglio ha avallato proprio le linee guida dell’ICNIRP.

Successivamente nel 2001, a seguito di un’ultima analisi condotta sulla letteratura scientifica, un Comitato di esperti della Commissione Europea ha raccomandato alla commissione di continuare ad adottare tali linee guida.

Successivamente è intervenuta, con finalità di riordino e miglioramento della normativa allora vigente in materia, la Legge quadro 36/2001, che ha individuato ben tre livelli di esposizione ed ha affidato allo Stato il compito di determinare e di aggiornare periodicamente i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità, in relazione agli impianti suscettibili di provocare inquinamento elettromagnetico.

L’art. 3 della Legge 36/2001 ha definito:

• limite di esposizione il valore di campo elettromagnetico da osservare ai fini della tutela della salute da effetti acuti;

• valore di attenzione, come quel valore del campo elettromagnetico da osservare quale misura di cautela ai fini della protezione da possibili effetti a lungo termine;

• l’obiettivo di qualità come criterio localizzativo e standard urbanistico, oltre che come valore di campo elettromagnetico ai fini della progressiva minimizzazione dell’esposizione.

Tale legge quadro italiana (36/2001), come ricordato sempre dal citato Comitato, è stata emanata nonostante che le raccomandazioni del Consiglio della Comunità Europea del 12-7-99 sollecitassero gli Stati membri ad utilizzare le linee guida internazionali stabilite dall’ICNIRP; tutti i paesi dell’Unione Europea, hanno accettato il parere del Consiglio della CE, mentre l’Italia ha adottato misure più restrittive di quelle indicate dagli Organismi internazionali.

In esecuzione della predetta Legge, è stato infatti emanato il D.P.C.M. 08.07.2003, che ha fissato il limite di esposizione in 100 microtesla per l’induzione magnetica e 5 kV/m per il campo elettrico; ha stabilito il valore di attenzione di 10 microtesla, a titolo di cautela per la protezione da possibili effetti a lungo termine nelle aree

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RELAZIONE TECNICA ASSEVERATA

STAZIONE ELETTRICA 220/150 kV di Rotonda (PZ)

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gioco per l’infanzia, in ambienti abitativi, in ambienti scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere; ha fissato, quale obiettivo di qualità, da osservare nella progettazione di nuovi elettrodotti, il valore di 3 microtesla. È stato altresì esplicitamente chiarito che tali valori sono da intendersi come mediana di valori nell’arco delle 24 ore, in condizioni normali di esercizio. Non si deve dunque fare riferimento al valore massimo di corrente eventualmente sopportabile da parte della linea.

Al riguardo è opportuno anche ricordare che, in relazione ai campi elettromagnetici, la tutela della salute viene attuata – nell’intero territorio nazionale – esclusivamente attraverso il rispetto dei limiti prescritti dal D.P.C.M.

08.07.2003, al quale soltanto può farsi utile riferimento.

In tal senso, con sentenza n. 307 del 7.10.2003 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità di alcune leggi regionali in materia di tutela dai campi elettromagnetici, per violazione dei criteri in tema di ripartizione di competenze fra Stato e Regione stabiliti dal nuovo Titolo V della Costituzione . Come emerge dal testo della sentenza, una volta fissati i valori-soglia di cautela per la salute, a livello nazionale, non è consentito alla legislazione regionale derogarli neanche in melius.

7.2 CRITERI GENERALI ADOTTATI PER LE VERIFICHE

L’impianto esistente rispetta i livelli di emissione di campo elettrico e magnetico, previsti dalla normativa statale vigente (Legge 36/2001 e D.P.C.M. 08/07/2003).

Il contributo di campo elettrico e magnetico dei componenti nell’Impianto di rete (macchinari e apparecchiature), in corrispondenza del perimetro delle vie di servizio interne, risulti trascurabile rispetto a quello delle linee entranti.

Tale contributo diminuisce ulteriormente in prossimità della recinzione dove si può affermare che il campo elettrico e magnetico è principalmente riconducibile a quello dato dalle linee entranti per le quali risulta verificata la compatibilità con la normativa vigente.

In sintesi, i valori massimi dei campi elettrici e magnetici esternamente all’area di impianto sono riconducibili ai valori generati dalle linee entranti e quindi l’impatto determinato dall’impianto stesso è compatibile con i valori prescritti dalla vigente normativa.

L’intervento non comporta inoltre modifiche sostanziali alle configurazioni ed alle caratteristiche costruttive dell’impianto medesimo e non comporta modifiche sostanziali agli impianti al di fuori del perimetro della stazione. Non ci sono pertanto, nelle zone limitrofe alla stazione, modifiche apprezzabili rispetto alla situazione attuale dello “scenario elettromagnetico” a seguito dell’intervento previsto.

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STAZIONE ELETTRICA 220/150 kV di Rotonda (PZ)

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8 AREE IMPEGNATE

La SE 220/150 kV di Rotonda è identificata N.C.E.U. al foglio mappale n. 4, alla particella n. 690 del Comune di Rotonda (PZ). L’area della Stazione elettrica è già stata acquisita in proprietà secondo le perimetrazioni riportate negli allegati tecnici di progetto (vedi rif. DU32203BCFX00004).

9 SICUREZZA NEI CANTIERI

I lavori si svolgeranno in ossequio al Testo Unico sulla Sicurezza D.lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e ss.mm.ii..

Pertanto, ai sensi della predetta normativa, in fase di progettazione la TERNA S.p.A. provvederà a nominare un Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione abilitato che redigerà il Piano di Sicurezza e Coordinamento. Successivamente, in fase di realizzazione dell’opera, sarà nominato un Coordinatore per l'esecuzione dei lavori, anch’esso abilitato, che vigilerà durante tutta la durata dei lavori sul rispetto da parte delle ditte appaltatrici delle norme di legge in materia di sicurezza e delle disposizioni previste nel Piano di Sicurezza e Coordinamento.

10 NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Si riportano, di seguito, i principali riferimenti normativi da prendere in considerazione per la progettazione, la costruzione e l'esercizio dell'intervento oggetto del presente documento.

10.1 LEGGI

• Regio Decreto 11 dicembre 1933 n° 1775 "Testo Unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici”;

• Legge 23 agosto 2004, n. 239 “Riordino del settore energetico, nonché delega al Governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di energia”;

• Legge 22 febbraio 2001, n. 36, "Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici";

• DPCM 8 luglio 2003, "Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti";

• DM 29 maggio 2008, “DPCM 8 luglio 2003, "Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti";

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• DPR 8 giugno 2001 n°327 "Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di Pubblica Utilità” e s.m.i.;

• Legge 24 luglio 1990 n° 241, "Norme sul procedimento amministrativo in materia di conferenza dei servizi" come modificato dalla Legge 11 febbraio 2005, n. 15, dal Decreto Legge 14 marzo 2005, n.

35 e dalla Legge 2 aprile 2007, n. 40;

• Decreto Legislativo 22 gennaio 2004 n° 42 "Codice dei Beni Ambientali e del Paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137 ";

• Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 dicembre 2005 “Individuazione della documentazione necessaria alla verifica della compatibilità paesaggistica degli interventi proposti, ai sensi dell'articolo 146, comma 3, del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42”;

• Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”;

• Legge 5 novembre 1971 n. 1086. “Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica. Applicazione delle norme sul cemento armato”;

• Decreto Interministeriale 21 marzo 1988 n. 449 "Approvazione delle norme tecniche per la progettazione, l'esecuzione e l'esercizio delle linee aeree esterne";

• Decreto Interministeriale 16 gennaio 1991 n. 1260 “Aggiornamento delle norme tecniche per la disciplina della costruzione e dell'esercizio di linee elettriche aeree esterne”;

• Decreto Interministeriale del 05/08/1998 “Aggiornamento delle norme tecniche per la progettazione, esecuzione ed esercizio delle linee elettriche aeree esterne”.

10.2 NORME TECNICHE

• CEI 11-60, "Portata al limite termico delle linee elettriche aeree esterne", prima edizione, 2000-07;

• CEI 11-4, "Esecuzione delle linee elettriche esterne", quinta edizione, 1998-09;

• CEI 211-4, "Guida ai metodi di calcolo dei campi elettrici e magnetici generati da linee elettriche", prima edizione, 1996-07;

• CEI 211-6, "Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e magnetici nell'intervallo di frequenza 0 Hz - 10 kHz, con riferimento all'esposizione umana", prima edizione, 2001-01;

• CEI 103-6 “Protezione delle linee di telecomunicazione dagli effetti dell’induzione elettromagnetica provocata dalle linee elettriche vicine in caso di guasto”, terza edizione, 1997-12;

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STAZIONE ELETTRICA 220/150 kV di Rotonda (PZ)

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• CEI 304-1 "Interferenza elettromagnetica prodotta da linee elettriche su tubazioni metalliche.

Identificazione dei rischi e limiti di interferenza.";

• CEI 106-11, “Guida per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti secondo le disposizioni del DPCM 8 luglio 2003 (Art. 6) - Parte 1: Linee elettriche aeree e in cavo”, prima edizione, 2006-02;

• CEI 11-1, “Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata”, nona edizione, 1999-01;

• CEI EN 61936-1 “Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata”;

• CEI EN 50522 "Messa a terra degli impianti elettrici a tensione superiore a 1 kV in c.a.";

• CEI EN 50110-1-2 “Esercizio degli impianti elettrici e allegati”.

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