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Is#tuto Comprensivo Bozzaotra Massa Lubrense

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Academic year: 2022

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(1)

Is#tuto Comprensivo Bozzaotra Massa Lubrense

Quar%ere e torrione

Alla scoperta della storia di un edificio scolas1co davvero speciale, che è stato ricovero di invalidi, caserma, collegio

dei Gesui1, villa reale, masseria romana …

A cura degli allievi della scuola secondaria di primo grado plesso Bozzaotra

Corso di Arte e Immagine

(2)

1. Un giardino nella terra delle sirene

Le origini del comune di Massa e della nostra scuola si perdono nel mito …

"Avvicina1 dunque, glorioso Odisseo, grande vanto dei Danai, ferma la nave, ascolta la nostra voce. Nessuno mai è passato di qui con la sua nave nera senza ascoltare il nostro canto dolcissimo: ed è poi ritornato più lieto e più saggio. Noi tuGo sappiamo, quello che nella vasta terra troiana pa1rono Argivi e Troiani per volere dei numi. TuGo sappiamo quello che avviene sulla terra feconda."

Odissea, Canto XII

300.000 - 30.000 a.C.

740 a. C.

700 a. C

289 a. C.

Paleoli%co medio Primi insediamen%

in zona groFa dello Scoglione nella baia del Cantone

Fondazione di Cuma, più an%ca colonia della magna Grecia, che allargò la sua influenza fino alla punta della Campanella

Primi insediamen%

greci in penisola sorren%na: i Teleboi e il culto delle Sirene

Nuovi

insediamen% greci in penisola sorren%na:

aFribuita ad Ulisse la fondazione del tempio di Atena a Punta della Campanella

Con la conclusione delle guerre sanni%che il Promontorio di Atena viene conquistato dai romani

Le sirene Partenope, Leucosia Ligeia, vivevano al largo delle Isole Sirenuse, davan% alla costa della Campania. Secondo Apollodoro una suonava la lira, l'altra il flauto, la terza cantava.

Le sirene erano figlie della musa Calliope e del fiume Achiloo.

Il culto delle Sirene, cui si riferisce la fondazione della stessa ciFà di Napoli, era antecedente alla edificazione del tempio di Atena della punta della Campanella, che la leggenda

aFribuisce ad Ulisse.

Una creatura simile alla sirena era

presente nell'An%co EgiFo nella figura di Ba, rappresentata come una grande cicogna deFa Jabiru o come un uccello dalla testa umana.

IV – II sec.

a. C

(3)

2. Una masseria in epoca romana

•  Noi non siamo archeologi, ma abbiamo leFo che nel giardino della nostra scuola sono sta%

trova%, intorno al 1935, due orci di creta (dolia) del diametro di un metro e mezzo, databili intorno all’epoca romana imperiale. Purtroppo ques% due dolia sono anda% perdu% ma dal loro ritrovamento possiamo dedurre che , in epoca romana, l’ampio giardino alle spalle della scuola (oggi un importante agrumeto) fosse usato per la col%vazione in modo intensivo.

•  E’ possibile immaginare che nei dolia ritrova% si conservassero cereali, olio o vino. Il giardino della nostra scuola si trova in una conca proteFa dal vento e dalle gelate (an%camente denominata Guarrazzano) dotata di una fonte di acqua sorgiva di grande pregio (Fontanella). Possiamo immaginare che questa conca fosse usata dai Romani per la col%vazione dei cereali, piuFosto che del vino o dell’olio, essendo la vite e l’olivo piante più resisten%, col%vabili anche in si% più impervi e meno ricchi di acqua.

•  Non è stato possibile per noi trovare un’immagine dei ritrovamen% avvenu% qui, ma abbiamo trovato l’immagine di oggef simili, ritrova% a Boscoreale, presso la villa Regina.

Terzo secolo a.C.

Al culto di Atena si sos%tuisce quello di Minerva

Primo secolo d.C.

Dolia per la conservazione del vino ritrova# nella villa Regina di Boscoreale

(NA) 476 d. C.

epigrafe rupestre in lingua osca aFestante la presenza del santuario di Atena a Punta della Campanella.

Si fa menzione dei Magistra% di Minerva

Ninfeo di età giulio-claudia ritrovato a Massa Lubrense – villa di pipiano rilievo raffigurante un sacrificio alla Dea

Diana ritrovato a Massa Lubrense – villa di Villazzano

Res# di una villa a Crapolla - sono presen# anche delle colonne, databili al I secolo d. C.

Secondo diverse fon# in questo sito si trovava un tempio dedicato ad Apollo Abbandonata dai Romani nei primi secoli dell’era cris#ana, Crapolla ritornò ad essere famosa grazie all’edificazione, intorno all’anno mille, di una abbazia benedeRna in#tolata a San Pietro. Un’ an#ca leggenda vuole che il principe degli apostoli si sia soffermato in questo luogo nel suo viaggio avventuroso dalla Pales#na a Roma.

79 d.C.

In epoca imperiale il Promontorio Minerva viene assegnato ad un gruppo di veterani, diventando colonia militare. La zona diviene sede di numerose ville

Dopo la caduta dell’Impero Romano d’occidente, la zona rimane soFo la protezione di Bisanzio Eruzione del Vesuvio In Penisola sorren%na è riscontrabile la prezenza di uno strato di materiali erufvi.

(4)

3. Una residenza es#va per la regina Giovanna II d’Angiò

•  La regina Giovanna II d’Angiò fin dal 1423 amava villeggiare nella penisola, a Castellammare ed a Sorrento, dove aveva un palazzo presso la Grancia di Casarlano. A Sorrento successe Massa, come sua dimora predileFa …

•  La Regina nel 1424-34 costruì a Massa un bellissimo palazzo, presso il casale di

Guarazzano, circondato da giardini dopo la sua morte quel palazzo divenne divenne sede del Governatore. ..

•  … dopo anni se ne vedevano dei ruderi nel vicino fondo deFo Il Gesù, consisten% in un pozzo profondissimo, degli archi ed altri avanzi di fabbriche.

1111

1130

1194

1266

1442

No%zie riguardan%

l’an%chissima abbazia benedefna di San Pietro a Crapolla ritrovate ad Amalfi -

Periodo normanno

Periodo svevo

Periodo durazzesco angioino Massa fa parte del Ducato di Amalfi

Alfonso V re di Trinacria, Sardegna e Aragona conquista il Regno

1250 Napoli e un comune libero, Massa (?)

Joan II of Naples and James II of Bourbon-La Marche in una vetrata della CaFedrale di Chartres

1414 Sale al trono Giovanna II d’angiò, che nella sua vita amerà passare il suo tempo a Sorrento e Massa Lubrense Morì nel 1435

Giovanna II d’Angiò fu una regina molto discussa a causa delle sue numerose storie d’amore.

Salì al trono nel 1414 quando era già vedova del primo marito, Guglielmo d’Austria, sposato nel 1401 e morto nel 1406.

Si innamorò di Pandolfello Piscopo, deFo Alopo per la calvizie, ma ques% fu faFo uccidere da Giacomo di Borbone, suo secondo marito.

Giacomo di Borbone tentò di prendere il potere, ma contro di lui si scatenarono i nobili napoletani, che nel 1418 lo misero in condizioni di tornare in Francia, dove si ri%rò in un monastero francescano.

Giovanna, icoronata nel 1419, prese il potere ed iniziò una nuova relazione con un nobile napoletano,

Sergianni Caracciolo. Dopo gli anni di antagonismi, intrighi e rivalità fra angioini e aragonesi, nel 1432 Sergianni fu assassinato da sicari della regina, che sarebbe morta senza eredi nel 1435.

Sergianni Caracciolo, primo ministro e amante ufficiale della Regina Giovanna II

Coccodrillo

Secondo una leggenda la Regina Giovanna teneva negli scan%na% del Castel Nuovo un coccodrillo portato dall’africa. Questo coccodrillo mangiava, all’occorrenza, gli aman% della regina che venivano lancia% giù

aFraverso una botola …

Nel 1465 la ciFà di Massa che, secondo il citato Persico, si estendeva allora sulle colline della Annunziata e di Santa Maria, ad opera del Re Ferrante I d'Aragona, a punizione di una resa agli Angioini avvenuta senza loFa nel giugno del 1460, fu rasa al suolo. Scrive in proposito il Filangieri: “Intanto il Governatore ed i principali ciGadini dopo la distruzione della ciGà presero stanza nel casale di Guarazzano, dove stava il palazzo della Regina Giovanna; poco tempo dopo, il vescovo trasferì la sua sede dalla Lobra al luogo deGo Palma, dove si edificò l'aGuale CaGedrale.

Ma non contento di tale rovina, Ferrante privò Massa anche del possesso della Dogana e di altri privilegi che possedeva e non trascurò l'occasione, qualche anno dopo, di darle un Barone, che fu Giovanni Sanchez de Luna, appartenente ad un'an1ca e nobile famiglia spagnola”. Alla morte del Sanchez avvenuta nel 1479, Massa rientra nel Demanio Regio.

1465 La ciFà di massa, e il casale che si trovava sulla collina dell’Annunziata, viene rasa al suolo per mano di Ferrante I d’Aragona, a causa della fedeltà dimostrata dai massesi agli Angioini

(5)

4. Un collegio dei gesui#

•  Nel 1600 ebbe luogo il primo passaggio di proprietà del quale si ha documentata conferma storica.

•  Il Gesuita massese Padre Vincenzo Maggio, personaggio eminente nel mondo religioso napoletano dell’epoca, a seguito di autorizzazione dell'allora Generale della Compagnia di Gesù, Padre Claudio Acquaviva, ofene dalla Marchesa Costanza Pignatelli gli edifici che già furono villa reale e sede del Governatore e gli annessi giardini, per des%narli alla fondazione di un Collegio dei Gesui%.

•  Alla fine del 1500 il fondo, che era in parte murato, presto sarebbe stato completamente serrato da mura e quindi portato, in quanto a recinzione, nella situazione in cui si trova oggi.

•  La parte più abitata e, pertanto, la più sicura di Massa era ormai la nuova ciFà, nata nella conca di Guarazzano, dopo la distruzione della ciFà vecchia sita sulle colline dell'Annunziata e di Santa Maria, intervenuta nel 1465 ad opera di Ferrante I d'Aragona.

1558

1647

1767

I Saraceni, for% di 120 galere, d'accordo con la floFa francese, saccheggiarono barbaramente Massa e Sorrento.

La rivolta di Masaniello e la Repubblica Napoletano

Espulsione dei Gesui% dal Regno di Napoli

1773 Soppressione universale della Compagnia di Gesù

1604 I Padri Gesui%

abitano il Collegio di Massa Lubrense

1734 Il regno di Napoli diventa indipendente con Carlo III di Borbone Padre Generale Claudio

Acquaviva

1503 con Ferdinando il CaFolico inizia il Viceregno Spagnolo

1799 (giugno)

La Repubblica Partenopea viene appoggiata a Massa da Luigi Bozzaotra)

Giovan Bafsta Pacichelli, Il Regno di Napoli in prospefva..., Stamperia di Michele Luigi Muzio, Napoli 1700

1713 Pace di Utrecht.

Con la fine della Guerra di successione spagnola, il Regno di Napoli viene ceduto all’Austria

1799 (oFobre)

Ferdinando IV rientra a Napoli (Luigi Bozzaotra muore sul pa%bolo)

(6)

5. Un collegio dei gesui#

•  Nel fondo vi erano due vene sorgive considerate eccellen1ssime ed acqua abbondante che giungeva, come ancora avviene oggi, aFraverso condoFe soFerranee, in tale quan%tà da consen%re a diriFura l’impianto di fontane nel Collegio che si progeFava di costruire. Vi era inoltre un ruscello che azionava un molino per la macinazione di cereali e che assicurava una quan%tà di acqua sufficiente a consen%re la col%vazione di ortaggi di ogni genere e di giardini di agrumi e di fruFa varia.

•  Nel giardino acquistato vi erano già bellissimi agrumi e ortaggi e, la bontà del terreno lasciava prevedere, con certezza, un favorevole incremento di queste col%vazioni.

•  In meno di un secolo, dopo la fondazione del Collegio, la col%vazione degli agrumi, fonte di elevato reddito agrario, già limitata al solo giardino in esame, si era estesa ormai a tuFo il territorio di Massa, riducendo, di conseguenza, i livelli di reddito da essa conseguibili.

1558

1647

1767

I Saraceni, for% di 120 galere, d'accordo con la floFa francese, saccheggiarono barbaramente Massa e Sorrento.

La rivolta di Masaniello e la Repubblica Napoletano

Espulsione dei Gesui% dal Regno di Napoli

1773 Soppressione universale della Compagnia di Gesù

1604 I Padri Gesui%

abitano il Collegio di Massa Lubrense

1734 Il regno di Napoli diventa indipendente con Carlo III di Borbone

1503 con Ferdinando il CaFolico inizia il Viceregno Spagnolo

1799 (giugno)

La Repubblica Partenopea viene appoggiata a Massa da Luigi Bozzaotra)

1713 Pace di Utrecht.

Con la fine della Guerra di successione spagnola, il Regno di Napoli viene ceduto all’Austria

1799 (oFobre)

Ferdinando IV rientra a Napoli (Luigi Bozzaotra muore sul pa%bolo)

La fondazione del Collegio portò in Massa, come conseguenza, un incremento culturale, in

par1colare, degli studi umanis1ci nei quali i Padri gesui1 erano maestri.

Soggiornarono al Collegio due papi, prima del loro pon1ficato,:

Mons. Alfieri, che salì al soglio pon1ficio con il nome di Clemente X, ed il Cardinale Orsini, che fu BenedeGo XIII.

Massa nel '500 ne aveva avuto, di ques1 umanis1, due, fratelli, famosi, Costanzo e Paolo

Pulcarelli. Papa Clemente X

Papa BenedeYo XIII

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6. Una caserma per i solda# francesi

•  Giuseppe Bonaparte, governatore del Regno di Napoli per il fratello Napoleone, ordinò l’espulsione dei Trappis% dall’ex Collegio gesuita e u%lizzò per la prima volta l’edificio come caserma.

•  Il Re di Napoli Gioacchino Murat, cognato di Napoleone, soggiornò a Massa Lubrense nel 1806 quando le truppe inglesi, sostenitrici di Ferdinando IV di Borbone, avevano occupato l'isola di Capri per tentare la conquista della penisola sorren%na, dove erano alloggia% i militari di Napoleone. In questo periodo le truppe francesi decisero di for%ficare Massa Lubrense, per prepararsi al meglio alla baFaglia con il nemico. La viForia fu francese.

•  Gioacchino Murat firmò proprio qui, a Massa Lubrense, la capitolazione degli avversari.

1808

1812

1815 (marzo)

Gioacchno Murat re di Napoli

Murat combaFe in Russia al fianco di Napoleone, la eggenza del regno è affidata a Carolina

Napoleone evade dall’isola d’Elba, e Murat prende le sue par% , contravvenebdo all’accordo con gli austriaci.

1815 (giugno)

Ferdinando IV di Borbone rientra a Napoli dalla Sicilia.

1810 Gioacchino Murat dirige la spedizione in Sicilia

1814 Murt e Carolina Bonaparte soFoscrivono un accordo con l’’Austria per conservare il Regno di Napoli.

Dopo il Congresso di Vienna Napoli rimane provvisoriamente a Murat.

Gioacchino Murat assiste alla presa di Capri da Massa Lubrense

1806 Giuseppe

Bonaparte governa i Regno di Napoli in nome del fratello Napoleone

(8)

7. Una caserma per i solda# francesi

1808

1812

1815 (marzo)

Gioacchno Murat re di Napoli

Murat combaFe in Russia al fianco di Napoleone, la eggenza del regno è affidata a Carolina

Napoleone evade dall’isola d’Elba, e Murat prende le sue par% , contravvenebdo all’accordo con gli austriaci.

1815 (giugno)

Ferdinando IV di Borbone rientra a Napoli dalla Sicilia.

1810 Gioacchino Murat dirige la spedizione in Sicilia

Giuseppe Bonaparte

1814 Murt e Carolina Bonaparte soFoscrivono un accordo con l’’Austria per conservare il Regno di Napoli.

Dopo il Congresso di Vienna Napoli rimane provvisoriamente a Murat.

Gioacchino Murat

Nel giugno1797 Carolina Bonaparte, al matrimonio delle sorelle, Elisa e Paolina quindicenne, fece la conoscenza di Gioacchino Murat, aiutante di campo di Napoleone, di cui si innamorò. Grande seduFore, sospeFato di aver avuto una relazione con Giuseppina di Beauharnais (Napoleone l'aveva sposata solo l'anno prima), Murat non fu acceFato all'inizio dal generale come pretendente alla mano di sua sorella.

Alla fine della campagna d'EgiFo, Napoleone invitò Carolina e Ortensia a un ricevimento che avrebbe dato per festeggiare la viForia: Carolina vi incontrò di nuovo Murat, ma doveFe subito ritornare in collegio.

All'inizio dell'anno 1806, Napoleone distribuì terre e %toli ai suoi paren% e pensò all'inizio di aFribuire a Carolina il principato di Neuchâtel, ma lei non acceFò un territorio che considerava troppo piccolo. Allora Napoleone le concesse il Granducato di Berg, ma Carolina restò a Parigi: aprì i suoi saloni dell'Eliseo per invitare persone di potere e dare feste sontuose. Sperando di oFenere la designazione di suo marito a re di Polonia, riceveFe anche la nobiltà polacca, ma invano.

All'inizio del 1808, Napoleone ordinò a Murat di comandare le sue truppe in Spagna. Rimasta a Parigi, Carolina cominciò a sperare di oFenere il trono spagnolo come ricompensa, ma Napoleone consegnò la Spagna a suo fratello Giuseppe. Quanto a Murat, gli fu chiesto di scegliere tra il Portogallo e il regno di Napoli, egli scelse la corona di Napoli.

1806 Giuseppe

Bonaparte governa i Regno di Napoli in nome del fratello Napoleone

Carolina Bonaparte

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8. Quar#ere militare Caserma Villarca - Real Casa degli Invalidi

1825

1860

1912

La famiglia Miniero effeFua per il giardino del Gesù la cos%tuzione di enfiteusi perpetua.

Fine del Regno delle due Sicilie;

Napoli nel Regno d’Italia

Gabriele D'Annunzio,

"NoGurno"

1866 RiscaFo delle enfiteusio

1834 Il Collegio diveiene un Ospizio per invalidi e veterani

•  Il Collegio, nel 1834, divenne Real Casa degl’Invalidi. Era già stato separato dal fondo, che con%nuava ad essere denominato “il Gesù”

•  Il giardino, quale bene demaniale, già nel 1806 era stato venduto. Poco dopo l'acquisto il fondo fu affiFato all'agricoltore massese Francesco Miniero. Nel 1825 il contraFo di affiFo, sempre per aFo del notaio Scoppa di Napoli, fu sos%tuito da una cos%tuzione di enfiteusi perpetua a favore dello stesso Miniero.

•  Nel gennaio 1866 Giacomo e Gennaro Miniero, figli di Francesco, acquistarono la piena proprietà del fondo, proprietà tuFora in possesso dei loro lontani eredi.

Mi ricordo di un aranceto murato a Massa , se non mi inganna la memoria. Ero mal guarito da un filtro malvagio . Ero sbigofto come se fossi penetrato in un labirinto inimmaginabile. I tronchi parevano scolpi% come nella pietra delle groFe segrete. Il fiore era come la spuma da cui nasce la carne immortale. L’ombra quasi acqua%le, modulata dal canto morente di non so quale sirena bandita dal mare.

Gabriele d’Annunzio NoFurno

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Bibliografia essenziale

Persico Giovan BaXsta “DescriXone della ciGà di Massa Lubrense” (Napoli 1644). Ristampa a cura di Benito Iezzi Tip. La Massese Massa Lubrense 1976

Maldacea Gennaro “Storia di Massa Lubrense” Tipografia Flau1na Napoli 1840 Riccardo Filangieri di Candida Storia di Massalubrense, Napoli, 1910

Sigismondi Luigi (a cura di) “Massa Lubrense – Guida” Pro Loco Massa Lubrense 1960 Pane Roberto “Sorrento e la costa“ E.S.I. Napoli 1955

Fusco Arnaldo Storia di un fondo chiamato IL GESU’ - Quaderni della Lobra, n. III Edizioni l’Ateneo Lubrense Massa Lubrense 1975

Russo Mario “Punta della Campanella: Epigrafe rupestre in lingua osca e reper1 vari dell’Athenaion” Accademia dei Lincei Roma 1989

….

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