• Non ci sono risultati.

Jacopo Bellini 11/10/2020. Radici e frutti

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Jacopo Bellini 11/10/2020. Radici e frutti"

Copied!
5
0
0

Testo completo

(1)

Jacopo Bellini 11/10/2020

Radici e frutti

Oggi continueremo sul filone di ciò che il Signore ci ha rivelato domenica scorsa riguardo il terreno del nostro cuore, il seme ed i frutti.

Parlando quindi di frutto, noi sappiamo che esso viene dall'albero, il quale prima di crescere ha piantato radici ed ancora prima era solamente un seme, per questo il frutto che crescerà è la conseguenza naturale di tutto il processo.

Nella Bibbia troviamo più di 200 riferimenti ad alberi e piante, per questo sappiamo che in essi sono contenuti svariati principi spirituali importanti e Gesù stesso usa come metafora del suo rapporto con noi più volte alberi e le piante.

Dio li utilizza perché ci sono principi molto complessi a cui lui stesso ha dato vita, i quali però si possono comprendere più facilmente tramite gli esempi della natura che ha creato, ecco perché Gesù utilizza più volte metafore e parabole. Un esempio di ciò lo troviamo in Isaia 55:10-11, dove la parola uscita dalla bocca di Dio, la quale non torna indietro senza aver compiuto il suo volere, è paragonato al ciclo dell’acqua, che scende e poi risale per evaporazione una volta compiuto il suo percorso sulla Terra.

Salmo 1:1-3

Beato l'uomo che non cammina nel consiglio degli empi, non si ferma nella via dei peccatori e non si siede in compagnia degli schernitori, 2  ma il cui diletto è nella legge dell'Eterno, e sulla sua legge medita giorno e notte. 3  Egli sarà come un albero piantato lungo i rivi d'acqua, che dà il suo frutto nella sua stagione e le cui foglie non appassiscono; e tutto quello che fa prospererà

Anche qui notiamo che il Signore usa un principio naturale per spiegarne uno spirituale, infatti parla di un albero piantato e radicato lungo i rivi d'acqua. Le radici di quegli alberi sono nel posto giusto, li dove c’è nutrimento per loro.

Questo ci porta ad una prima importante domanda che ci poniamo oggi:

. Dove stiamo affondando le nostre radici?

(2)

Il salmo citato poco sopra specifica che le radici si trovano lungo i rivi d'acqua, vicino a qualcosa che gli dà vita di continuo, tramite acqua corrente, non ferma e stagnante.

Definiamo dal dizionario le radici: organo della pianta specializzato nell'assorbimento di acqua e sali minerali dal terreno, fondamentale per la vita delle piante, esse hanno anche funzioni principali di ancoraggio e formazione di ormoni per sviluppo di radice e germoglio.

La radice quindi porta vita e fa crescere la pianta, oltre a tenere ancorato l'albero al terreno.

per questo chiediamoci dove stiamo affondando le nostre radici, verso la fonte inesauribile o verso qualcosa che ci alimenta solo nel breve periodo?

Affondiamo le radici verso la Parola e la comunione con lo Spirito, quello si che è un luogo dove affondare radici!

Le radici hanno recettori che permettono loro di muoversi nel terreno, trovando la direzione giusta per evitare massi e parti del terreno che non danno vita, per questo possono essere direzionate secondo il loro scopo.

Allo stesso modo anche noi abbiamo recettori, che ci fanno capire quando siamo davanti ad un masso, che stiamo perdendo tempo davanti ad esso. Questi recettori ci permettono di aggirarlo, di cambiare direzione e cercare acqua viva.

Che cosa è questo recettore? Non cosa ma chi, lo Spirito Santo, che ci avvisa, ci guida, ci conduce.

Giovanni 16:12-13

Ho ancora molte cose da dirvi, ma non sono ancora alla vostra portata. 13 Ma quando verrà lui, lo Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutte le cose che ha udito e vi annunzierà le cose a venire.

Egli vi guiderà, guiderà le vostre radici alla ricerca dell'alimento giusto.

Un altro recettore in nostro possesso è la guida di coloro che sono a fianco a noi per la nostra crescita, essi ci forniscono consiglio e direzione fondamentali.

Atti 8:29-31

E lo Spirito disse a Filippo: «Accostati e raggiungi quel carro!». 30 Filippo gli corse vicino e, sentendo che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Comprendi ciò che leggi?». 31 Quegli disse:

«E come potrei, se nessuno mi fa da guida?». Poi pregò Filippo di salire e di sedersi accanto a lui.

(3)

Al verso 29 vediamo in azione il primo recettore, quando Filippo ascolta la voce dello Spirito, mentre nel verso 31 notiamo il secondo recettore, infatti Dio manda Filippo dall’eunuco, in modo che lui possa comprendere la Parola.

Quando è stata l'ultima volta che abbiamo fatto salire qualcuno sul nostro carro per guidarci nella comprensione della Parola o di una circostanza della nostra vita?

Permettiamo a questo recettore di funzionare!

Questi sono due recettori che ci permettono di aggirare le perdite di tempo e di energie per cercare la fonte d'acqua che ci fa crescere.

. Quanto in profondità siamo radicati?

Questa è un’altra ottima domanda da porci, infatti la profondità delle radici ci parla di ancoraggio, un fattore che ci rende forti e stabili durante le tempeste e gli urti della vita.

Quanto stiamo andando in profondità? Infatti può accadere che siamo nel posto giusto, abbiamo comunione con lo Spirito e la Parola di Dio, serviamo la Chiesa ecc… ma con il nostro impegno rimaniamo in superficie nel fare tutto questo.

Siamo chiamati in ogni momento ad un impegno nell’affondare le radici, così che quando ci sarà il vento forte o un scossone potremo resistere. La Parola in più occasioni ci esorta a rimanere saldi, fermi in Lui.

1 pietro 5:8-9

Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare.

Quando il nemico provoca scossoni o urti nella nostra vita, li si vede quanto siamo radicati, il Signore ci dice rimani fermo e resisterai. L’impegno è una scelta, non è una nostra scelta quella di portare frutto (che è frutto del processo), ma lo è quella di essere radicati e di dimorare nel Signore.

L'impegno è fondamentale, come in un matrimonio, quell'impegno terrà ferma la relazione quando ci saranno momenti di tempesta. In quei momenti il nemico si accorgerà che nonostante i colpi rimaniamo fermi, allora sarà confuso e avremo vittoria.

. Ogni frutto ha la sua stagione Isaia 37:31

E il residuo della casa di Giuda che sarà scampato continuerà a mettere radici in basso e a fare frutto in alto.

(4)

Noi a volte vogliamo portare frutto ma prima, come abbiamo visto, ci sono da mettere le radici, dobbiamo concentraci su quello e il frutto sarà reso disponibile per gli altri nella sua stagione.

Ci sono momenti in cui sappiamo che siamo nel posto giusto e sappiamo di impegnarci per affondare le radici ma non vediamo frutto, e siamo impazienti di vederlo, per questo diventiamo frustrati e ci arrabbiamo col Signore perché non vediamo il frutto che vorremmo.

È allora che dobbiamo comprendere che serve la stagione giusta, dobbiamo fidarci dei Suoi tempi perché il frutto maturerà e porterà benedizioni ad altri nel momento giusto.

Ogni albero ha bisogno di tutte le 4 stagioni per portare frutto, così noi abbiamo bisogno del freddo degli inverni, delle estati afose e di tutto il resto perché tutte servono al loro scopo.

Dobbiamo riconoscere la stagione come parte del processo che ci porterà a dare frutto al tempo giusto, senza arrabbiarci se la stagione che stiamo passando non ci piace.

Il salmo 1 che abbiamo visto sopra ci fa sapere che il frutto viene nella sua stagione ma le foglie rimangono sempre verdi. Questo ci dice di non lasciarci andare nelle stagioni in cui non c'è frutto, non tiriamo i remi in barca quando le cose si fanno difficili, smettendo di avere comunione con Dio o di meditare la Parola, perché così potremo farci trovare pronti alla stagione del frutto, per non perdercela.

Il dizionario ci dice del termine “sempreverde”: il vantaggio del mantenimento delle foglie fa si che l’albero non perda tempo per rimettere le foglie in primavera, non sprecando energie in autunno per cambiarle. Per questo l’albero sempreverde è anche sempre pronto.

Giuseppe è un esempio di albero sempreverde, lui riceve un seme, un sogno, ma passano 13 lunghi anni, 13 anni di stagioni fino a che il frutto possa spuntare.

Stagioni dopo stagioni in cui sembra andare tutto male, ma Giuseppe rimane fermo in Dio e mantiene quel seme per poi portare frutto e benedire una nazione intera. Aveva sempre le foglie verdi, non si arrabbiava e lamentava con Dio, lui conservava il suo fogliame.

. Il frutto è per gli altri

La ragione di essere un albero da frutto è portare benedizione ad altri. il frutto non è per far stare bene noi stessi, al contrario esso si vede dall'impatto che abbiamo sugli altri. Vedendo la mia vita altri sono spinti a seguire Gesù? Da li si vede il frutto.

Frutto però non è solo far stare bene qualcun altro, fare buone opere, non è solo tirare su qualcuno quando è scoraggiato, distrarlo e farlo svagare per un momento, questo non è il frutto che intende il Signore. Questo perché quando il momento passa la persona avrà di nuovo fame, tornerà scoraggiata, mentre al contrario il frutto ha in se lo stesso seme, che farà si che chi lo riceve potrà portare a sua volta frutto.

(5)

In Giovanni 4:7-29 ne abbiamo un esempio, infatti Gesù di fronte alla donna Samaritana non si ferma al fare una bella azione, che potrebbe essere non discriminarla per il suo sesso o la sua condizione di donna risposata più volte e attualmente convivente. Gesù va ben oltre e gli parla di acqua viva e poi gliene dà. Questo è il frutto che Gesù porta nella donna, la quale scoprirà presto che la stessa acqua sgorgherà da lei, questo è quel frutto che il Signore vuole che portiamo, quello con dentro lo stesso seme di grandezza, non è un frutto senza semi, che una volta mangiato farà provare fame nuovamente.

Giovanni 15:1-4

Io sono la vera vite e il Padre mio è l'agricoltore. 2 Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie via; ma ogni tralcio che porta frutto, lo pota affinché ne porti ancora di più. 3 Voi siete già mondi a motivo della parola che vi ho annunziata. 4 Dimorate in me e io dimorerò in voi;

come il tralcio non può da sé portare frutto se non dimora nella vite, così neanche voi, se non dimorate in me.

Questo è un altro esempio in cui vediamo che il nostro rapporto con Gesù è paragonato ad una pianta. Qui il Signore ci esorta a dimorare, a stare fermi in mezzo alle difficolta, ad abitare li dove lui è. In questo modo verrà naturalmente in noi il frutto.

Un’altro aspetto meraviglioso di questo passo è la grazia di Dio mostrata al verso 2 che dice che il Signore toglie via il tralcio che non porta frutto, ebbene quel ‘toglie via’ dal greco è ‘Airo’ che significa sollevare, portare in alto. Infatti i tralci che non portano frutto sono quelli che si afflosciano, puntando al suolo, sono quelli che si sporcano di terra e non sono più raggiunti dai raggi solari; sono proprio quei tralci che il Signore rialza, ripulisce, affinché riprendano a portare frutto. Così anche le potature hanno lo scopo di farci portare più frutto, anche se al momento non le capiamo e tendiamo ad arrabbiarci e a lamentarci con Dio perché ci viene a mancare qualcosa che prima avevamo. Nei momenti in cui Dio ci toglie qualcosa è perché possiamo produrre più frutto, fidiamoci del processo di potatura.

Infine vediamo anche la benedizione che sta nel portare molto frutto.

Giovanni 15:7-8

Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto.

8 In questo è glorificato il Padre mio, che portiate molto frutto, e così sarete miei discepoli.

Ruben Palmieri

Riferimenti

Documenti correlati

La distribuzione spaziale dei semi è importante in quanto determina la potenziale distribuzione territoriale delle nuove piante. Essa varia in

CAPSULA: frutto polispermo che deriva da un ovario pluricarpellare sincarpico, supero o infero. Si apre in

letteratura risente […] della mancanza di una definizione standard da cui far derivare i dati di prevalenza», ritiene che «Il disturbo da gioco su Internet ha

A randomized phase III study of cisplatin with or without raltitrexed in patients with malignant pleural mesothelioma: an intergroup study of the EORTC Lung Cancer Group and NCIC.

These associations were no longer present in single studies that adjusted for maternal pre-pregnancy BMI.6,27 Recently, several prospective observational studies reported

Antihypertensive and vasorelaxant activities of medicinal plants Natural Product Communications Vol.. Table 3: Plants containing terpenes as

Posti sul piatto di un’ipotetica bilancia ricezionale, molto più numerosi e consistenti di quelli traduttivi ricevuti risultano tuttavia i doni letterari elargiti a piene mani da