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Rivelazione, storia, letteratura, salvezza e Chiesa, sono cinque nozioni basilari.

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Conoscere la Bibbia – Josemaria Monforte – ARES Sintesi di Marzio Bonferroni – Agosto 2009

• Josémaria Monforte, sacerdote, ha ottenuto la laurea in Scienze fisiche a Madrid, e in Teologia a Navarra.

• Conoscere la Bibbia è conoscere Dio. Il volume sintetizza le caratteristiche della Sacra Scrittura.

• La Bibbia è la parola di Dio in parole umane rivolte agli uomini di tutti i luoghi e di tutti i tempi. Conoscere la Bibbia è conoscere Dio. Vivere quello che impariamo dalla Bibbia è avvicinarsi al cielo qui sulla terra.

• Rivelazione, storia, letteratura, salvezza e Chiesa, sono cinque nozioni basilari.

• La rivelazione è il contesto divino e nello stesso tempo umano della Bibbia.

• La storia è il percorso umano attraverso il quale furono stesi i testi.

• La letteratura è la caratteristica dell’Opera, scritta da uomini per ispirazione divina.

• La salvezza è un progetto divino che inizia fin dai primi tempi dell’umanità e si sviluppa e culmina in Gesù Cristo, figlio di Dio fatto uomo.

• La Chiesa è lo strumento di salvezza per instaurare il Regno di Dio sulla terra fino alla Parusia (Seconda venuta del Signore) ed ha anche la missione di custodire la Rivelazione e le Scritture.

• L’Antico Testamento è il tempo di preparazione del Vangelo.

• Il Nuovo Testamento è la Rivelazione di Gesù Cristo e della Sua Buona Novella.

• BIBBIA, RIVELAZIONE E STORIA. – la rivelazione divina. Parole e fatti biblici.

• Bibbia significa “libri”. E’ formata da 72 libri. Si trova tutto quello che si riferisce a Dio e all’uomo. E’ la collezione completa delle Scritture sacre, base della vita spirituale, predicazione e insegnamenti della dottrina cristiana.

• Il Vecchio Testamento di 45 libri e il Nuovo Testamento di 27 libri, corrispondono agli scritti prima e dopo la venuta di Cristo, e la parola testamento equivale a patto o alleanza.

• Nel Vecchio Testamento è raccolta la storia del popolo di Israele dalle sue origini fino all’apparizione storica di Gesù.

• Il Nuovo Testamento annuncia la buona novella proclamata da Gesù e che Dio ci ha tramite suo voluto insegnare per liberarci dai lacci del peccato e introdurci nel regno della Grazia, la cui meta finale è la vita eterna, il cielo per sempre.

• Antico e Nuovo Testamento sono due parti di una identica storia della salvezza.

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• La rivelazione di Dio agli uomini può avvenire in modo naturale, attraverso le opere che Dio ha realizzato in terra e attraverso le quali si può risalire al loro autore, oppure in modo soprannaturale, quale conoscenza che viene direttamente da Dio, che rivela liberamente il proprio mistero all’uomo e il piano della salvezza, inviando Suo Figlio e lo Spirito Santo.

• Rivelando se stesso, Dio rende gli uomini capaci di rispondergli, di conoscerlo e di amarlo, in attesa dell’incontro faccia a faccia con Lui.

• La Fede è la risposta umana all’invito divino.

• La salvezza di Dio appare in tutto quello che Egli fa intervenendo nella storia degli uomini e non solo nella coscienza dei credenti che conoscono questa storia.

• Mediante la Sacra Scrittura Dio fa conoscere il senso salvifico degli avvenimenti da comprendere così come storia della salvezza.

• La Parola Divina non è pura informazione, ma attraverso di essa Dio si fa conoscere e talvolta quando si rivela, chiede una risposta.

• Dio, per rivelarci chi è, fa riferimento alla Sua azione recentemente compiuta, ovvero alla liberazione dalla schiavitù. La Sua parola passa attraverso il cammino del tempo passato, presente e futuro, e non è un fatto isolato ma una storia di avvenimenti.

• Gli avvenimenti esposti nella narrazione biblica hanno anche un valore permanente di insegnamento, e non hanno soltanto il carattere unico di un avvenimento storico. Ad esempio, quando Gesù lava i piedi ai discepoli nell’ultima cena, da l’esempio di come sia necessario lavare i piedi gli uni agli altri.

• Dio si rivela gradualmente e le tappe della rivelazione divina in sintesi nell’AT sono: il primo annuncio della salvezza, l’alleanza con Noé, l’elezione di Abramo con l’alleanza e le promesse, l’Esodo dall’Egitto con Mosé e l’Alleanza sinaitica, la promessa a David di un Messia discendente dalla sua stirpe, l’Esilio babilonese e il ritorno nella terra promessa. Nel NT sono:

l’Incarnazione del Redentore, la Chiesa fondata dal Cristo, la Parusia o seconda venuta del Signore.

• Dio si fa conoscere fin dalle origini in tutto ciò che ha creato e specialmente in quella relazione personale che stabilì con i nostri progenitori, invitandoli ad un’intima comunione con sé.

• Dopo il peccato originale, rottasi l’unità del genere umano, Dio promise la redenzione a tutti coloro che cercano la salvezza con la pratica del bene, con il patto di alleanza con Noé dopo il castigo del diluvio, patto che riguarda tutta l’umanità.

• Più tardi Dio sceglie Abramo per riunire l’umanità dispersa, rendendolo padre di una moltitudine di nazioni, che saranno depositarie della promessa fatta ai patriarchi. Da allora l’umanità rimane divisa tra ebrei, popolo nato da Abramo, e i gentili, la parte rimanente dell’umanità.

• Dio conclude con il Suo popolo l’alleanza del Sinai e gli dà la Sua Legge, per mezzo di Mosé, punto di riferimento, perché lo riconosca come unico Dio vivo e vero, Padre e Giudice giusto, in attesa del promesso Salvatore, nella pienezza dei tempi.

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• Con l’avvento di Cristo sono già iniziati gli ultimi tempi della storia, in attesa della Sua seconda e definitiva venuta. Il Figlio di Dio fatto uomo è dunque la parola unica, definitiva e perfetta del Padre che il Lui ha detto tutto.

• Anche se la rivelazione è compiuta, toccherà alla Fede cristiana coglierne tutta la portata nel corso dei secoli attraverso l’esistenza stessa della Chiesa.

• La Sacra Tradizione trasmessa oralmente e la Sacra Scrittura sono strettamente congiunte e comunicanti tra loro e insieme costituiscono il sacro deposito che contiene verità soprannaturali e naturali, in quanto scaturiscono dalla stessa divina sorgente formando un tutt’uno e tendendo allo stesso fine.

• La Bibbia custodisce quindi tutta la verità.

• Gli insegnamenti della Sacra Tradizione si trovano negli insegnamenti del Magistero Universale della Chiesa, trasmesso per divino mandato e con l’assistenza dello Spirito Santo, e anche negli scritti dei Padri della Chiesa e nei riti della Sacra Liturgia.

• Il Magistero della Chiesa per evitare errori o incomprensioni nell’interpretazione della Bibbia, raccomanda di meditare, studiare e contemplare le Scritture, approfondire la conoscenza della Verità rivelata, ascoltare il Papa e i Vescovi in comunione con lui, come successori degli Apostoli, cercare di comprendere intimamente i misteri che viviamo.

• La lettura meditata della Bibbia ha fatto molti Santi.

• Non basta lo studio dei testi biblici, ma dobbiamo chiedere luci allo Spirito Santo sia per andare a fondo nella comprensione della rivelazione, sia per generare un continuo progresso della Parola di Dio, che è evento passato e attuale.

• I LIBRI DELLA BIBBIA – il territorio, gli scritti e la loro storia.

• La Sacra Scrittura ci dà notizia dell’esperienza di comunione tra Dio e il Suo popolo, nella Rivelazione Divina.

• Il centro geografico e storico dei racconti biblici è la Terra di Canaan o Palestina, anche se lo scenario è ampio. Da Gerusalemme partono gli Apostoli per proclamare il messaggio in tutto il mondo.

• Dio chiama Abramo e lo invita a uscire dalla Mesopotamia per recarsi nella terra di Canaan.

Successivamente Dio guida Israele fuori dall’Egitto per dargli la terra di Canaan.

• Con la Bibbia ci troviamo di fronte ad un itinerario che va dalla “memoria” al libro, ora tesoro di una comunità, e che serve per accettare la dura esperienza del tempo presente, cercando di orientarsi verso il futuro. Nei Vangeli la Chiesa primitiva ha la coscienza di avere la definitiva parola di Dio.

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• La formazione dei libri nell’AT è il risultato di alcune tradizioni orali che in seguito vengono raccolte in testi scritti. Il contenuto di queste tradizioni è la storia del popolo eletto nelle diverse epoche, che quasi tutti gli autori distinguono in cinque:

- Epoca patriarcale. Abramo, Isacco e Giacobbe. XX secolo a.C. – Vita nomade vissuta religiosamente. Grande fiducia in Dio pur nelle difficoltà. Speranza nelle promesse di una terra e di una discendenza numerosissima. Primi santuari.

- Epoca mosaica. 1250-1200 a.C. I libri dell’Esodo, Levitico, Numeri, narrano le vicissitudini dei discendenti di Giacobbe, dalla schiavitù in Egitto fino a diventare il popolo di Dio attraverso la Pasqua di liberazione. Mediazione profetica di Mosé. Deuteronomio. Nel Decalogo Dio presenta sé stesso come colui che libera e salva.

- Epoca della Monarchia. 1000-587 a.C. Dopo circa duecento anni di lotta per la conquista della terra promessa, interpretati nei libri di Giosué e dei Giudici, segue la lunga esperienza della Monarchia, dall’anno 1000 fino al 587 a.C. Le tribù si fondono in un unico popolo per l’intervento di Samuele al tempo di David ed altri avvenimenti si convertiranno in libri e culto.

- Epoca dell’esilio o cattività babilonese. Nell’anno 587 cade Gerusalemme attaccata dai Babilonesi. E’ una dura prova che Dio permette per purificare il popolo eletto. I cinquant’anni di esilio diventano l’epoca d’oro del libro scritto.

Si redigono i libri di Ezechiele e il Secondo Isaia. Si avverte sempre di più la Santità di Dio, in una situazione simile a quella dell’epoca mosaica del deserto.

La Torah fu fissata per iscritto e questo fatto fu decisivo per il suo ruolo di protezione e vincolo comunitario degli esiliati. Si stava rivitalizzando la missione iniziata da Mosé. L’idea di fondo è l’Alleanza Santa, da Mosé a Ezechiele.

- Epoca del giudaismo. Torna a Gerusalemme e alla terra promessa, un resto dei discendenti di Giuda. In questa epoca si è soliti distinguere tre periodi: - periodo persiano 538-333 a.C. perde importanza il profetismo e si lavora intensamente alla ricopiatura e redazione dei libri. - Periodo ellenistico 333-63 a.C. si sviluppa la grande opera del Cronista e si completa il libro dei Salmi. Periodo maccabeo a partire dal 175 a.C. si scrivono i due libri dei Maccabei e nasce la letteratura apocalittica.

• In seguito gli Apostoli annunciano il Vangelo della Salvezza, coscienti di essere i mediatori umani della definitiva parola di Dio, rivelata e compiuta in Gesù Cristo. I primi scritti cristiani li dobbiamo a San Paolo. La redazione definitiva dei primi tre Vangeli, Matteo, Marco e Luca, chiamati sinottici, va dal 65 all’80. Il quarto Vangelo, di Giovanni, è scritto fra l’85 e il 100.

• Le scritture Sante dunque furono elaborate nel corso di un millennio. La parola di Dio, in 73 volumi redatti da autori molto diversi, è sorta come Sacra Scrittura da un popolo ed è destinata ad un popolo, comunità credente che cammina lungo la storia.

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L’INTEGRITA’ DELLA BIBBIA – Le lingue, il testo e la sua storia

• Nell’Esegesi, o studio scientifico della Bibbia, la conoscenza delle lingue originali degli scritti biblici è indispensabile per comprendere il pensiero divino così come Dio volle esprimerlo nel linguaggio umano.

• L’AT è scritto in tre lingue: la maggior parte in ebraico, una piccola parte in aramaico e e due libri in greco. Il NT fu scritto tutto in greco, salvo l’originale aramaico del Vangelo di San Matteo.

• Ogni lingua esprime una diversa cultura. San Paolo lo riassume così: “i greci cercano la sapienza, i giudei chiedono i miracoli”. Il greco guarda indietro, l’ebreo invece guarda avanti.

• I primi documenti scritti vengono dal Sud della Babilonia, realizzati dai Sumeri, che sono considerati gli inventori della scrittura, intorno all’anno 3500 a.C. Il materiale per scrivere fu per gli Assiro-Babilonesi tavolette di argilla fresca, su cui imprimere con chiodi di legno o metallo incisioni cuneiformi (nome dato a questa scrittura). Gli Egiziani intorno al 3000 a.C.

disponevano delle fibre del papiro, origine della nostra carta. Fu importato in Palestina e divenne il materiale ordinario di scrittura.

• Nel II secolo a.C. gli ebrei conosceranno attraverso i Persiani la Pergamena, pelle conciata e levigata, con una lavorazione perfezionata a Pergamo. I fogli di papiro o di pergamena si collegavano fra loro per formare i rotoli. Nello stesso periodo nacque il quaternion (quaderno) unione di fogli in gruppi di quattro pagine. Tutti questi sono materiali molto deperibili e pertanto è logico pensare che i testi originali della Bibbia si siano col tempo perduti.

Conosciamo invece migliaia di manoscritti delle trascrizioni successive. I più antichi risalgono al X secolo d.C. Manoscritti risalenti anche secoli prima di Cristo sono stati trovati in epoca recente. Il più famoso nel 1947 in una grotta del Qumran, dove in grandi anfore furono trovati manoscritti ebraici di quasi tutti i libri dell’AT, databili tra il 150 a.C. e il 70 d.C. Il più importante è il rotolo di Isaia scritto nel 200 a.C. praticamente identico al testo che possediamo e che dopo mille anni non riporta sostanziali differenze.

• Fino al XV secolo, con l’invenzione della stampa, la trasmissione di un testo avveniva per successive copie.

• Conserviamo più di 5000 manoscritti greci del NT e supera le 10000 unità il numero di manoscritti di antiche traduzioni.

• Di nessun altro libro esistono fonti così numerose. Seguendo criteri geografici, genealogici e letterario-stilistici, si sono potute ricostruire i testi più fedeli e più attendibili, analizzandoli e comparandoli.

• La grande maggioranza delle traduzioni della Bibbia, deriva dalla traduzione dei Settanta, versione greca realizzata in Egitto nei secoli III e II a.C. Dei testi evangelici si fecero traduzioni in altre lingue in particolare in latino e siriaco, a parte il greco. Le traduzioni latine ebbero una determinante importanza, essendo il latino la lingua diffusa in tutto il mondo civilizzato. Tra queste è importantissima la – Vulgata di San Girolamo –

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• San Girolamo visse dal 347 al 420 d.C. e dietro suggerimento di Papa Damaso, decise di dotare la Chiesa di una traduzione della Bibbia la più perfetta possibile, servendosi delle versioni latine precedenti. La – Volgata di San Girolamo – è stata fino ai nostri giorni il riferimento principale delle altre traduzioni e quella letta per molti secoli, determinando l’abbandono delle antiche traduzioni.

• Una nuova edizione che tiene conto degli studi più recenti è stata promulgata da Giovanni Paolo II con la Costituzione apostolica Scripturarum Thesaurus, il 25 Aprile 1979.

• La Chiesa dunque conserva integro il deposito della rivelazione contenuto nelle Sacre Scritture, pur suscettibile di miglioramenti secondo ulteriori progressi nello studio dei testi originali. Le Sacre Scritture sono volute da Dio perché sia sempre possibile rivolgere a Lui la nostra vita.

• LA BIBBIA COME TESTO LETTERARIO – Libri ispirati e verità della Bibbia.

• Nella Bibbia attraverso le parole umane viene trasmessa la parola e il messaggio di Dio. Tutto ciò che è stato scritto è frutto di ispirazione divina e dello Spirito Santo, più nella sostanza che nella forma. L’ispirazione divina è una verità di Fede ricevuta dallo stesso Gesù Cristo, attraverso gli Apostoli.

• La testimonianza della stessa Scrittura permette di conferire ad essa un’autorità assoluta. La testimonianza dei Padri della Chiesa inoltre affermano unanimemente la fede della Chiesa nell’origine divina della Bibbia, i cui veri autori sono tanto Dio quanto l’uomo. L’autore sacro è equiparato a uno strumento o a un messaggero o, meglio ancora, a un ambasciatore.

• Dio è l’autore principale della Sacra Bibbia, mentre i rispettivi agiografi sono anch’essi autori, se pur secondari e ispirati dallo Spirito Santo. Le facoltà dell’autore umano vengono per così dire elevate al pino dell’ispirazione divina, pur senza che si annullino le capacità umane necessarie per il trasferimento in testo delle ispirazioni.

• I Sacri libri hanno come veri autori contemporaneamente sia Dio che l’agiografo, ovvero l’Ispiratore e lo strumento guidato dallo stesso.

• L’ispirazione si estende a tutte le facoltà dell’agiografo, a tutto il contenuto dell’opera, a tutte le persone che contribuiscono alla formazione dello scritto, fino all’ultimo amanuense.

• Dio ha voluto insegnarci la Sua verità salvifica per mezzo dei libri ispirati. La veracità della Bibbia è anche un’affermazione costantemente professata dalla Chiesa dalle origini fino ai nostri giorni.

• IL CANONE DELLE SCRITTURE – Tradizione, Chiesa e Bibbia.

• La Bibbia fu considerata fin dal principio come norma di Fede e di vita per i cristiani. Per questo si denominerà – canone – l’insieme dei libri ispirati. La fissazione del canone delle Sacre Scritture fu la conclusione di un lungo processo.

• Nella tradizione ebraica l’elenco dei libri sacri era classificato dai Giudei già al tempo di Gesù Cristo, in tre parti: la Legge, i Profeti, gli Scritti. Il canone ebbe inizio con Mosé, considerato l‘autore del Pentateuco (Toràh), la cui redazione definitiva avvenne nel tempio di Esdra.

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• I libri del NT furono scritti fra gli anni 50 e 100 d.C. e sul loro canone si é sempre data una tradizione costante e stabile.

• Il Concilio di Trullano o Quinisesto (692) stabilisce il canone completo dell’AT e del NT.

A partire dall’anno 450 l’unanimità circa il canone del NT è assoluta ed è esplicitata e ratificata dal Magistero.

• I criteri che guidarono la Chiesa nel riconoscimento degli scritti ispirati del NT sono: l’origine apostolica, l’ortodossia e la cattolicità.

• I libri apocrifi sono quelli che per qualche motivo non sono stati nei secoli considerati aderenti alla verità ispirata e quindi non canonici. Da prima – apocrifo – significava – nascosto -, poi col tempo, soprattutto per il conflitto con gli gnostici, il significato si trasformò in – eretico -.

• Gli scritti canonici hanno pertanto un valore salvifico e teologico completamente diverso dagli altri testi antichi, anche se questi possono gettare luce sulle origini della Fede, pur senza mai sostituirsi all’autorità degli scritti canonici.

• SANTITA’ E UNITA’ DEI DUE TESTAMENTI. L’unità dei libri santi.

• Dice San Tommaso che le Scritture sono sante per un triplice motivo: - per la loro origine divina, in quanto ispirate dallo Spirito Santo, - per il loro contenuto, in quanto insegnano una dottrina santa e senza macchia, - per il loro fine, perché ci santificano, spingendoci verso la santità.

• La Bibbia appartiene dunque a Dio e come tale é da venerare.

• La santità della Bibbia si manifesta nella conformità alla legge naturale dei giudizi che vengono emessi su atti, parole e sentimenti dei personaggi, e sugli eventi che essa presenta.

• Il NT, quale regime definitivo della Legge Evangelica, presenta comunque una maggiore perfezione morale rispetto al VT.

• Pur essendo molti i libri, la Scrittura Santa è una, a motivo della unità del disegno di Dio in Cristo. In Dio, Autore principale, non può esservi contraddizione. Pertanto gli Autori Sacri insegnano un’unica e identica verità. Per questo la Sacra Scrittura è propriamente un solo libro:

il Libro Santo.

• Il NT in modo velato e sotto immagini, si trova già nell’AT.

• In Gesù Cristo si realizza la pienezza della rivelazione di Dio agli uomini.

• Il NT offre una visione più nitida dei contenuti dell’AT, e permettono di vedere le novità che il NT apporta esplicitando e chiarendo molti passi dell’AT, che ne era premonitore.

• Il VT e il NT costituiscono un’unità che si completa in se stessa.

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• Nel VT c’è la promessa di salvezza in cui si annuncia un Salvatore che vincerà il maligno, dalla discendenza della prima donna. Vi sono anche le promesse fatte ai Patriarchi, al popolo di Israele e riprese da Gesù nelle Beatitudini. Vi sono le profezie messianiche, le profezie dell’Emmanuele e del Servo sofferente di Isaia, che si compiono con la morte redentrice di Gesù. Vi è la visione del profeta Daniele come annuncio di Gesù Cristo e della Sua Resurrezione.

• Quasi tutte le verità insegnate nel NT le troviamo prefigurate nel VT. Ad esempio gli olocausti prefigurano l’immolazione di Cristo, la circoncisione è prefigurazione del Battesimo, che introduce l’uomo nella Chiesa di Cristo, le purificazioni preannunciavano il Sacramento della Penitenza, il Sabato si attualizza nella Domenica, il popolo di Isrraele prepara la Chiesa, il sacrificio di pane e vino di Melchisedek prefigura l’Eucarestia.

• L’INTERPRETAZIONE DELLA BIBBIA – Docilità dello Spirito e fedeltà alla Chiesa.

• L’interpretazione della Bibbia è alla portata di tutti in modo da poter essere comprensibile ad ogni uomo perché porti la rivelazione di Dio nel suo cuore e perché la possa mettere in pratica.

• Per fare una lettura pienamente valida delle parole ispirate, è necessaria la guida e l’aiuto dello Spirito Santo, che produce inoltre fedeltà alla Chiesa.

• Fede e umiltà sono condizioni umane necessarie per aprire il proprio essere alla parola trasmessa da Dio attraverso la Bibbia, e che diventa messaggio personale per ogni lettore.

• Gli scritti ispirati della Nuova Alleanza, insieme a quelli dell’antica, sono mezzo di comunicazione e comunione tra il popolo credente e Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.

• La parola di Dio invita ognuno ad uscire da se stesso per viere nella Fede e nella Carità.

• Ispirazione e Fede della Chiesa sono coerenti e vanno rispettate entrambe.

• Teologia e spiritualità sono intimamente connesse per una comprensione piena della Sacra Scrittura.

• Il piano storico letterario, il piano teologico e il piano dell’attualizzazione, sono necessari per cogliere il messaggio negli aspetti soprannaturali e nello stesso tempo praticamente al servizio dell’uomo che vive la sua storia attuale, in ogni epoca.

• La Sacra Bibbia è una storia di salvezza, ed in questo senso è da interpretare rendendosi docilmente attenti al messaggio che Dio ci invia.

• Senso letterale, senso spirituale e senso pieno, percepito con l’aiuto dello Spirito Santo, sono i piani interpretativi della Bibbia, e la pienezza del senso si trasmette ad esempio dall’annuncio del – Dio con noi – al compimento nel – Dio fatto uomo -

• Ogni autentica cultura é portatrice a suo modo di valori universali stabiliti da Dio. Per questo è sempre necessaria un’attualizzazione, pur nel rispetto dei fondamenti.

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• BIBBIA, SALVEZZA E CHIESA – Le chiavi dell’antica alleanza. Messaggio salvifico della preparazione evangelica.

• L’antica alleanza è la preparazione descritta nell’AT dell’avvento di Gesù Cristo, Redentore universale.

• Nei libri dell’AT si osserva un processo di selezione su ciò che accade, che ci fa scoprire l’ammirabile pedagogia dell’amore salvifico di Cristo.

• Il disegno d’amore di Dio é concepito fin dalla creazione ed é proseguito nel tempo, nonostante l’infedeltà degli uomini. Fin dalle origini a tutti i discendenti di Adamo promette la liberazione e la vittoria di fronte al male.

• La promessa divina al patriarca Abramo é rinnovata ai suoi discendenti Isacco e Giacobbe, e raggiungerà tutto il popolo nato da loro. Al popolo condotto da Mosé e riscattato dall’Egitto, torna a promettere la terra dei loro padri. Israele ha così ricevuto la promessa che troverà il suo compimento definitivo in Cristo.

• Il punto centrale del Pentateuco è costituito dall’alleanza di Dio con il suo popolo attraverso la mediazione di Mosé.

• Dio si impegna in un patto nel quale esige come contropartita la fedeltà del suo popolo.

L’Alleanza porta con se la Legge, ovvero l’insieme delle norme che il popolo deve osservare per mantenere il patto con Dio.

• Dio promette a David, attraverso il profeta Natan, che dalla sua stirpe nascerà il Messia.

• Salomone, figlio di Davi, portò a termine il progetto di suo padre e iniziò la costruzione del Tempio verso l’anno 970 a.C. Il Tempio verrà smontato e rimontato in varie città conformemente alla situazione nomade del popolo. Verrà definitivamente edificato a Gerusalemme, dopo che David vi stabilisce la capitale.

• Il Tempio fu distrutto dalle truppe di Nabucodonosor nell’anno 586 a.C. al tempo della deportazione degli ebrei in Babilonia, come segno del castigo permesso da Dio. Dopo la deportazione, al ritorno in Palestina, iniziò la ricostruzione del tempio che con molte difficoltà fu completata nel 515 a.C. per merito soprattutto del Re davidico Zorobabele. Simile a quello di Salomone, era però più povero di ornamenti e nella costruzione. Nell’anno 70 d.C fu distrutto dalle legioni di Tito e non è più stato ricostruito. Nella spianata del Tempio si erge la moschea araba detta di Omar. I blocchi della spianata occidentale costituiscono oggi il muro del pianto.

• La speranza messianica, ovvero l’avvento di Cristo, costituisce con il messianismo la colonna vertebrale dell’AT. I libri sapienziali completano la preparazione della venuta di Cristo e del Vangelo, sviluppando i contenuti della retta condotta dell’uomo davanti a Dio, cioé un conoscere per vivere in maniera retta e per raggiungere la salvezza.

• Secondo la pedagogia divina e salvifica, se un uomo non riesce a poggiare la sua condotta morale su Dio non è saggio, anche se accumula molte conoscenze, e non vede quello che é il senso ultimo dell’esistenza. Nel libro di Giobbe si riconosce che l’ultima parola di sapienza viene da Dio. E nella nozione di – sapienza – può compendiarsi la rivelazione divina dell’AT.

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• E nel NT Dio rivela che la Sua azione ha raggiunto il livello più elevato: Dio si è fatto uomo per salvare l’uomo, e si fa conoscere come Padre, Figlio e Spirito Santo, Trinità di Persone nell’Unico Dio.

• LA NUOVA ALLEANZA DI CRISTO. Salvezza e storia nel Nuovo Testamento.

• Tutta la storia biblica è una storia di salvezza, un’impresa di redenzione, realizzata da Dio in Cristo.

• La Bibbia è il messaggio di salvezza in Gesù Cristo, che trova la verità definitiva nel NT.

• La Nuova Alleanza perdona e cancella i peccati. Dio cambia il cuore degli uomini e pone in loro il Suo Spirito.

• La Nuova Alleanza si riferisce a tutte le nazioni, mentre l’Antica si riferiva al popolo di Istraele.

Il sangue di Cristo ha ricomposto l’unità del genere umano.

• La Nuova Alleanza raggiungerà la sua pienezza nella consumazione finale, nell’alleanza eterna, nella dimora degli uomini con Dio.

• Cristo Glorioso tornerà per giudicare i vivi e i morti e farà dono al Padre del Regno eterno, la cui pienezza non sarà in questo mondo, ma si instaurerà definitivamente dopo la sua seconda venuta, o Parusìa.

• Nelle idee dell’AT gli autori ispirati del NT videro un solido fondamento per affermare che Gesù Cristo è la sapienza di Dio incarnata.

• I Vangeli sono il cuore di tutta la Scrittura in quanto costituiscono la principale testimonianza relativa alla vita e alla dottrina del Verbo incarnato, nostro Salvatore.

• I primi tre, Matteo, Marco e Luca sono chiamati sinottici, dal greco sinopsis, perché si possono osservare simultaneamente.

• Vangelo è la traduzione letterale dal greco euangelion, che significa Buona Novella, con riferimento alle antiche promesse fatte da Dio al popolo di Israele contenute nell’AT e compiute in Gesù Cristo.

• I quattro Vangeli raccontano la vita di Gesù.

• I dodici Apostoli saranno i testimoni dell’attività di Cristo, che spiega loro con accuratezza la sua dottrina.

• Il libro degli Atti degli Apostoli presenta la salvezza in Cristo per mezzo della Chiesa, che viene alla luce il giorno di Pentecoste, grazie all’intervento dello Spirito Santo. Non é quindi opera dell’uomo ma dello Spirito di Gesù.

• Lo Spirito Santo è Amore e crea unità.

• Nessuno può salvarsi da solo. E’ necessario l’aiuto della Comunità di Salvezza, la Chiesa.

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• Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati, e arrivino alla conoscenza della verità. Gesù è il mediatore.

• Il centro della morale, che ha come modello gli insegnamenti di Cristo, è nella Legge dell’Amore, nel suo duplice orientamento verso Dio e verso il prossimo, unendo tutti i fedeli in una sola e grande famiglia, la Chiesa.

• Nella vita quotidiana, per effetto del Vangelo, i valori etici sono prioritari. Questi si riassumono in tre grandi linee: 1- la testimonianza di Fede e il messaggio di salvezza. 2- l’esortazione alla vigilanza nei confronti delle deviazioni morali e dottrinali. 3- l’orientamento verso l’attesa della venuta del Signore.

• Con Gesù Cristo viviamo nel tempo del compimento e pertanto la fine dei giorni è iniziata e avrà il suo compimento nel futuro.

• I patimenti del tempo presente sono piccola cosa in paragone con la gloria che verrà. Senza questa speranza escatologica, la vita presente risulterebbe incolore e senza un senso compiuto.

• Il messaggio salvifico della Nuova Alleanza si svolge lungo la storia e si struttura intorno a tre assi: Gesù, la Chiesa e la Parusìa.

• LA SCRITTURA NELLA VITA DELLA CHIESA – Bibbia e vita cristiana.

• La Sacra Scrittura è l’anima della teologia. La parola di Dio si sviluppa con l’aiuto dello Spirito Santo in orazione, meditazione e contemplazione.

• Il NT é la storia sublime del perdono di Dio attraverso Gesù, e del Suo Amore ininterrotto per i Suoi figli.

• La predicazione sacerdotale, perché smuova davvero le anime degli ascoltatori, non deve esporre la parola di Dio solo in modo generico e astratto, ma deve applicare alle circostanze concrete della vita la verità perenne del Vangelo, mantenendo la sua caratteristica principale di buona novella di salvezza offerta da Dio.

• Prima è necessario conoscere il dono di Dio come è rivelato nelle Scritture e poi comprendere in modo positivo le esigenze che ne derivano.

• Nella Parola di Dio è insita tanta efficacia e potenza, da essere sostegno e vigore della Chiesa, dei figli della Chiesa, e saldezza nella Fede, cibo dell’anima, sorgente pura e perenne della vita spirituale, e quindi sull’esistenza ordinaria di ciascun essere umano.

• Nella Sacra Scrittura si incontra in modo vivo e vero il Dio nel quale si crede, fatto carne e fatto parola, per alimentare la propria vita spirituale e per vivere concretamente gli insegnamenti di Cristo, nelle circostanze concrete dell’esistenza, e per realizzare la Sua volontà.

• Il Vangelo è guida concreta.

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