1.RIASSUNTO
ANALISI VIROLOGICHE SU CAMPIONI BIOLOGICI RACCOLTI E CONSERVATI SU “FILTER PAPER”
La carta da filtro di nitrocellulosa è un materiale che è stato utilizzato per la raccolta, la
conservazione ed il trasporto di alcuni campioni biologici da sottoporre ad alcune analisi di
laboratorio.
Questo metodo fu utilizzato per la prima volta in Scozia dal Dott. Robert Guthrie nel 1963
per la raccolta di campioni di sangue. Il campione viene applicato direttamente sulla carta da
filtro e lasciato essiccare a temperatura ambiente o in stufa per diverse ore. Le componenti
proteiche associate all’RNA od al DNA del campione vengono stabilizzate sulla matrice della carta da filtro senza la necessità di ambienti refrigerati come richiesto per i campioni
biologici destinati alle analisi di “routine” se non sono processabili entro 6 ore dal loro
prelievo. I campioni vengono conservati in sacchetti di plastica a bassa permeabilità ai gas,
per ridurre l'umidità, in modo da poter essere mantenuti a temperatura ambiente, anche in
zone geografiche con climi tropicali, per tempo prolungato.
I campioni deposti su carta da filtro sono stati utilizzati per lo screening di malattie
metaboliche come la fenilchetonuria e l'anemia falciforme e per valutare a posteriori, in
campioni prelevati alla nascita, la presenza di infezioni virali nel neonato.
Scopo di questo studio è la quantificazione di Virus a DNA su campioni biologici di diverso
tipo raccolti e conservati su carta da filtro. In particolare è stato valutato se la carica virale
rilevata con metodi diagnostici validati in “routine” rimanga inalterata in seguito allo “spottaggio” e la conservazione su carta da filtro.
Sono stati deposti su carta da filtro “Whatman FTA cards” (Whatman) 96 campioni clinici (sangue periferico, siero, lavaggio bronco alveolare e urine), pervenuti al Laboratorio
dell’U.O. complessa di Virologia dell’Università di Pisa, Azienda Universitario-Ospedariera Pisana, per la ricerca di infezioni da virus a DNA e risultati positivi per il virus HBV (Virus
dell’Epatite B), virus di EBV (Epstein Barr Virus, HHV4), o CMV (Citomegalovirus, HHV5).
In seguito all’eluizione del campione dalla carta da filtro i genomi virali sono stati analizzati con la stessa metodica utilizzata per la diagnosi di routine.
I dati ottenuti mostrano che gli acidi nucleici virali sono rilevabili nei campioni applicati su
“filter paper”. Si osserva una riduzione di sensibilità di circa un logaritmo nella rilevazione del Virus di EBV nei campioni di sangue e lavaggio broncoalveolare e nella rivelazione del
CMV nei campioni di sangue.
HBV, nei campioni di siero “spottati”, rispetto ai campioni trattati con la metodica di raccolta ed estrazione degli acidi nucleici utilizzata per la diagnosi di infezione virali di
routine, viene rilevato con continuità a tutti i titoli virali presi in esame con una sensibilità
media nell’ambito dello stesso logaritmo.
La facilità e il basso costo di questa tecnica di campionamento, il volume esiguo di
campione richiesto (50µl) e la stabilità degli acidi nucleici essiccati suggeriscono, anche per
i lavaggi bronco-alveolari, oltre che al sangue ed al siero, l'utilizzo della carta da filtro come
metodo di raccolta, conservazione e trasporto soprattutto nei paesi in via di sviluppo, dove
non sono disponibili sistemi refrigeranti di conservazione dei campioni biologici da