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CAPITOLO 2 CONTESTUALIZZAZIONE STORICO-URBANA

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Academic year: 2021

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CAPITOLO 2 CONTESTUALIZZAZIONE STORICO-URBANA

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2.1 INQUADRAMENTO STORICO

A differenza delle altre aree militari presenti in città, la caserma Bechi Luserna non ha una sua specifica rappresentatività storico-architettonica, benché sotto il profilo urbanistico sia certamente quella che riveste il maggiore interesse.

La caserma Bechi Luserna appare infatti avulsa da qualsiasi contesto storico-antico. Il suo ruolo militare deriva dall’insediamento, nei primi anni del ’900, di un reparto militare, prima di cavalleria, poi di artiglieria.

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Oltre la cinta muraria, addizione alle mura originali realizzata per circoscrivere l’area degli arsenali, si estendeva, fino alla fine del XIX secolo, solo la campagna. Una vasta area esterna alle mura venne destinata a Piazza d’Armi (denominato Campo di Marte nell’immagine), per lo svolgimento delle esercitazioni. A questo scopo fu aperta la porta ottocentesca sul lato ovest delle mura e, successivamente alla realizzazione della linea ferroviaria di congiungimento tra le due stazioni, il “sottopasso dei cavalleggeri” che, posto fronte alla porta, consentiva di accedere alla Piazza d’Armi superando la ferrovia.

La connotazione dell’area si è poi consolidata con la realizzazione del “ponte dell’Impero” e, quindi con il nuovo tracciato della via Aurelia che ne costituisce il limite ovest. La caratterizzazione paesaggistica è determinata, più che dalla prossimità delle mura e della parte alberata di via Bonanno oltre la barriera fisica del rilevato ferroviario, dal lungarno Cosimo I, realizzato negli anni ’60 sull’argine del fiume e configurato come viale alberato. I platani, ormai vecchi di quaranta anni, segnano, come avviene al lato opposto della città, lungo l’ottocentesco viale delle Piagge, la fine del lungarno urbano e costruito ed il suo collegarsi ad un assetto più naturale.

2.2 INQUADRAMENTO ACCESSIBILITÀ E MOBILITÀ

La caserma occupa un'area di circa 120 mila mq e confina ad est con l'Arsenale mediceo, a nord con l'area ad insediamento sportivo, ad ovest con il quartiere Barbaricina e a sud con l'Arno ed è compresa tra la Strada statale Aurelia e la ferrovia Tirrenica Pisa-Genova e la strada comunale primaria, tratto terminale del lungarno, che si allaccia sull'Aurelia.

Rispetto ai collegamenti extra-urbani, con direzione sia nord che sud, rappresentati dall'autostrada Firenze-Mare (A11) con scita a Pisa nord (Migliarino) l'area è raggiungibile percorrendo l'Aurelia. Diversamente dall'autostrada Rosignano-Genova (A12) con uscita Pisa centro, l'area è

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raggiungibile percorrendo un tratto di superstrada e parte dell'Aurelia. Il collegamento da Firenze, e più in generale dall'area orientale, avviene tramite la superstrada e l'Aurelia. La caserma è altresì prossima all'aeroporto Galileo Galilei il cui collegamento viario è garantito tramite la superstrada e un tratto dell'Aurelia. La Bechi Luserna attualmente è ubicata al margine della ferrovia Tirrenica (a doppio binario) e la Pisa-Lucca (a binario unico) nel tratto compreso tra la stazione di S. Rossore e la stazione centrale.

L’area è esterna al centro storico, ma ne risente la diretta vicinanza in quanto collocata appena ad ovest rispetto a via Bonanno, vecchio tracciato delle mura cittadine. Infatti sul versante est della caserma, oltre la linea ferroviaria, si osservano resti delle mura cittadine con annessa porta ad arco a tutto sesto e rifinita con ampie bugne in pietra. Oltre il muro si trovano i resti di antiche strutture della Cittadella vecchia, e, a diretto contatto, i capannoni degli Arsenali medicei. Sul versante nord, infine, i vecchi Macelli. Dunque una zona di rilevante interesse storico, a cui l’area della caserma è molto prossima sia pure indirettamente collegata.

Si sottolinea indirettamente in quanto l'asse di via Bonanno e la linea sopraelevata della ferrovia Tirrenica non ne consentono un diretto collegamento, e costituiscono una barriera visiva e fisica che lega la caserma al quartiere Barbaricina, posto sul versante ovest, e alla vicina Aurelia.

Non va poi dimenticata inoltre la vicinanza con il parco di San Rossore, con l'area dell'ippodromo e con l'isolato prossimo alla stazione di San Rossore, interessato dai recenti ritrovamenti archeologici delle navi romane.

L'area relativa alla caserma Bechi Luserna è stretta, quindi, in una sorta di triangolo i cui cateti sono rappresentati dalla viabilità primaria che circoscrive la città collegandola con l'area vasta e più in generale con le direttrici nord-sud del paese (l’Aurelia stessa e via Bonanno), mentre l’ipotenusa è rappresentata principalmente dal tratto del

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lungarno Cosimo I. Appare evidente, pertanto, che l'Aurelia, proprio per la sua ubicazione e funzione di primaria importanza, rappresenta un importantissimo asse di comunicazione tra aree extraurbane ed urbane, attraversando di fatto la città.

Il piano del traffico riguardo l'Aurelia evidenzia: "La via Aurelia è una strada di caratteristiche geometriche certamente non generose, interessata da flussi veicolari che raggiungono livelli di intensità sostanzialmente pari alla sua capacità tecnica. L'esame delle fluttuazioni orarie del traffico evidenzia, un andamento distribuito abbastanza uniformemente lungo l'intera giornata, senza episodi di picco accentuati, come in genere accade su assi molto caricati ed interessati da componenti non marginali di traffico di attraversamento. Questa situazione, letta dal punto di vista della mobilità pisana, e cioè rispetto al ruolo che tale asse recita - o dovrebbe poter recitare - nel più generale sistema stradale urbano, presenta alcune evidenti criticità legate in particolare all'effetto barriera provocato tra i quartieri occidentali e la città e al suo difficile e pericoloso utilizza come asse di distribuzione verso i recapiti centrali (si ricorda che esso è parte della quadra di scorrimento), nonché alla sua critica percorribilità da parte delle due ruote".

Esaminando il tratto nord dell'Aurelia posto in prossimità della Caserma Bechi Luserna, e più in generale il tracciato che collega e attraversa Pisa, si rilevano facilmente le criticità evidenziate dal Piano del traffico, aggravate dalla presenza del ponte sul fiume Arno, attualmente percorribile nei due sensi solamente da veicoli leggeri, precludendo di fatto la sua transitabilità ad autobus e veicoli pesanti in genere.

A sud inoltre, quasi a ridosso del ponte, l'arteria attraversa il complesso industriale della Saint-Gobain che costituisce, di fatto, impedimento fisico ad un eventuale potenziamento della stessa.

Inoltre, dall'Aurelia si diramano strade urbane o di quartiere che contribuiscono ad aggravare una situazione di per sé già molto intensa

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e critica. In particolare nell'area prospiciente quella oggetto di riqua-lificazione urbana si evidenzia la presenza del quartiere Barbaricina ad alta residenzialità. Tale condizione determina la necessità di apportare miglioramenti alla viabilità attuale che a seguito dell'intervento di riqualificazione verrebbe a sopportare un ulteriore carico di traffico che renderebbe critica la già precaria situazione.

L'area relativa alla caserma Bechi Luserna è, infatti, ubicata in una zona ad intenso traffico veicolare, ed è pertanto interessata dalle problematiche delle zone con una forte concentrazione di traffico; inoltre, essendo attualmente utilizzata dalle Forze armate come base logistica è pertanto interessata da un continuo movimento di mezzi pesanti, anche datati, che, oltre ad incrementare questo problema sicuramente contribuiscono all'inquinamento atmosferico ed acustico.

Infine, relativamente ai mezzi di trasporto pubblici si rileva che l'area è servita sia dalla rete extraurbana, con direzione Viareggio e Livorno, sia da quella urbana con capolinea alla stazione centrale.

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2.3 DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI DI CONSERVAZIONE

Sotto il profilo architettonico non si rileva nulla di significativo. Diverse sono state infatti le aggiunte legate alla sua principale funzione di tipo logistico: depositi, magazzini, officine, tettoie per parcheggi, aree sportive e quant'altro necessario per il regolare svolgimento delle attività delle Forze armate. All'interno dell'area, infatti, sono presenti una serie di tettoie con strutture in ferro adibite a depositi e magazzini, un volume adibito a guardiania e, sul versante sud, un capannone di deposito materiali. Infine volumi di scarso valore sono collocati lungo il perimetro dell'area che confina con il Consorzio agrario.

Gli unici volumi interessanti sono i tre corpi di fabbrica prospicienti l'Aurelia e che rappresentano anche una sorta di "filtro" fra la strada statale particolarmente trafficata e l'area verde interna. Tali edifici presentano una tipologia costruttiva molto semplice con tetto a doppia spiovenza e volumi interni molto ampi. Questi, come quelli posti Figura 6 L’area della caserma Bechi Luserna: stato attuale.

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all'interno, non presentano fenomeni di dissesto e versano in uno stato di conservazione sufficiente. Diversamente, i piccoli volumi realizzati lungo il perimetro dell'area che confina con il Consorzio agrario, oltre a non avere alcuna valenza architettonica, sono in uno stato di totale abbandono. Anche gli spazi esterni e le aree sportive non sono particolarmente curati.

Per quanto riguarda la zona limitrofa, si può notare come essa sia in uno stato tale di degrado e di abbandono, soprattutto per quello che riguarda via Bonanno.

Area Caserma Bechi Luserna Superficie coperta Superficie non edificata Volume totale Superficie totale Dati comunali mq 14407 mq 100.093 mc 80.000 mq 114.500

Indici urbanistici attuali

Rapporto di copertura 14,2%

Indice fondiario 0,8 mc/mq

Superficie lorda di pavimento mq 17.000

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Figura 7 Il sottopasso dei cavalleggeri cosi come si presenta oggi.

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Figura 9 L’area a ridosso della ferrovia all’interno della Bechi Luserna.

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2.4 CONTESTO GEOLOGICO-LITOTECNICO

L'area della caserma Bechi Luserna è pianeggiante con quote comprese tra 1,5 e 3,3 m slm. I caratteri litostratigrafìci dell'area sono noti dalla colonna litologica di un pozzo per acqua perforato nelle immediate vicinanze della caserma (pozzo per acqua del Palazzetto dello sport di Pisa): i terreni superficiali, sino a 5,5 m di profondità dal p.c., sono prevalentemente argillosi, da 5,50 m a 9,0 m sono presenti terreni limo-sabbiosi al di sotto dei quali, come noto dalla letteratura geologica, sono presenti i terreni argillosi compressibili denominati argille azzurre o "pancone"; le argille azzurre si protraggono sino alla profondità di 33 m dal p.c., e al di sotto si incontra l'orizzonte delle sabbie acquifere sino alla profondità di 45,80 m dal p.c. Al di sotto del primo orizzonte di sabbie si apre una sequenza costituita da un'alternanza di terreni sabbiosi, argillosi, talvolta torbosi, sino alla profondità di 142,0 m dal p.c., profondità alla quale si rinviene l'orizzonte delle ghiaie denominato "Conglomerato dell'Arno e del Serchio da Bientina". I terreni argillosi superficiali (primi 5,5 m), corrispondono al primo strato di argille dell'hinterland pisano, generalmente preconsolidate, caratterizzato da proprietà geomeccaniche leggermente migliori delle argille compressibili normalcosolidate del cosiddetto "pancone".

2.5 CONTESTO IDROGEOLOGICO

Nell'area pisana, l'orizzonte delle argille azzurre può essere considerato l'orizzonte guida, poiché costituisce la separazione (impermeabile) tra i terreni superficiali ed il primo acquifero confinato rappresentato dalle sabbie sottostanti. I terreni superficiali, come sopra descritto, sono prevalentemente argillosi, per cui non si può parlare della presenza di un freatico vero e proprio, anche se non si può

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escludere la presenza di una modesta circolazione idrica in lenti limose o limo-sabbiose.

I limi sottostanti (5,50-9,0 m dal p.c.) sono sicuramente sede di un modesto acquifero confinato, verosimilmente in connessione idraulica con il subalveo del vicino fiume Arno.

2.6 CONTESTO IDRAULICO

L'area occupata dalla Caserma Bechi Luserna risulta esterna alla perimetrazione delle aree a rischio idraulico molto elevato (aree Ri 4 del Di 11.6.98 n. 180), all'interno della quale ricadono invece vaste aree del centro cittadino.

L'area, sviluppandosi in adiacenza della sponda destra del fiume Arno, ricade per buona parte (circa 2/3) all'interno dell'ambito B del fiume medesimo (distanza inferiore ai 300 m dal piede esterno dell'argine o dal ciglio di sponda) ed è quindi soggetta alle salvaguardie previste dall'art. 77 del Piano di indirizzo territoriale (Pit - Deliberazione del Consiglio regionale 25.1.2000, n.12).

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