A Appendice al Capitolo 2
A
A
P
P
P
P
E
E
N
N
D
D
I
I
C
C
E
E
A
A
L
L
C
C
A
A
P
P
I
I
T
T
O
O
L
L
O
O
2
2
In questa appendice viene riportato lo sviluppo analitico di alcuni passaggi, relativi al modello teorico unidimensionale riportato nel Capitolo 2, non riportati nel lavoro di Tsujimoto et al.
Analisi della cavitazione in induttori mediante telecamera ad alta velocità
A.1 Determinazione dei coefficienti
F F
1, ,
2F
3Come si è già detto nella Sezione 2.3.2, per poter arrivare alla (2.10), bisogna esprimere le perturbazioni
δ
W
1 eδα
1con le perturbazioni di velocitàδ
u
1 eδ
v
1. Per far ciò si può fare riferimento al triangolo delle velocità mostrato in Figura A.1.Figura A.1 – Triangolo delle velocità per il calcolo dei coefficienti
F F
1, ,
2F
3Supponiamo che il triangolo formato dai tre vettori neri di Figura A.1 sia il triangolo delle velocità all’ingresso della girante in condizioni non perturbate. Se supponiamo di avere delle variazioni di velocità finite e pari a e nelle direzioni assiale e azimutale rispettivamente, il triangolo di velocità cambia e diventa quello formato dai vettori rossi (il vettore è stato omesso per non appesantire troppo la figura).
1
u
v
11
U
Considerando il triangolo formato dai vettori U1+u1,
U
T−
v
1 e è facile legare la velocità relativa alle variazioni di velocità e . Si ha infatti:1
W
1W
u
1v
1(
)
(
)
(
)
1 1, 1 1 1 cos 1 T 1 W = f u v = U +uβ
+ U −v sinβ
1Calcolando il differenziale totale di si trova quindi la relazione che lega la perturbazione di velocità relativa
1
W
1W
δ
alle perturbazioni di velocitàδ
u
1 eδ
v
1. Si ha infatti 1 1 1 1 1 1 1 . . 1 1cos
sin
condiz ni condiz ni medie medieW
W
W
u
v
u
u
v
1v
1δ
=
∂
δ
+
∂
δ
=
β δ
−
∂
∂
β δ
Considerando sempre lo stesso triangolo, si può facilmente verificare che sussiste la seguente relazione:
(
)
(
)
1 β ∗ 1 1 1 1 1 1 1 cos f u W, U u Wβ
+α
= = +Considerando il primo membro di tale relazione funzione della sola variabile
α
1 (β
1∗ è ovviamente una costante) e calcolando il differenziale totale dei due membri si ha:1 1 1 1 2 1 1
1
sin
u
U
W
W
W
1β δα
δ
δ
−
=
−
176Appendice A – Appendice al Capitolo 2
Dal triangolo delle velocità relativo alle condizioni imperturbate, si ha poi la seguente relazione: 1 1 1
cos
U
W
β
=
Sostituendo questa relazione e l’espressione di
δ
W
1 trovata in precedenza nella penultima equazione si ha2 2
1 1 1 1
1 1 1 1 1 1 1 1
1 1 1 1
sin
cos
u
cos
W
cos
u
cos
cos
u
sin
U
U
U
U
δ
δ
δ
δ
β δα
β
β
β
β
β
β
1 1v
U
δ
⎡
⎤
−
=
−
=
−
⎢
−
⎥
⎣
⎦
Sommando i primi due termini quest’equazione assume la seguente forma
2 1 sin β 2 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1
sin
cos
1 cos
u
sin
cos
v
U
U
δ
δ
β δα
β
⎡
β
⎤
β
β
−
=
⎣
−
⎦
+
dalla quale si può facilmente ricavare l’espressione di
δα
1. Si ha infatti 21 1
1 1 1 1
1 1
sin cos u cos v
U U
δ
δ
δα
= −β
β
−β
Considerando l’espressione del numero di cavitazione data dalla (2.8), le definizioni di
M e K e le espressioni di
δα
1 eδ
W
1 appena trovate e utilizzando la (2.9), si può facilmente ricavare la (2.10) e, di conseguenza, i coefficientiF F
1, ,
2F
3 dati nella (2.11).A.2 Calcolo della derivata temporale in un sistema di riferimento
solidale alle pale
La derivata temporale in un sistema di riferimento solidale alle pale è data dalla seguente espressione: T
U
t
t
∗ ∗y
∂
∂
∂
=
+
∂
∂
∂
Considerando rispettivamente la seconda equazione delle (2.2) e la prima delle (2.5) è quindi semplice trovare le seguenti espressioni (valide nei casi bidimensionale e unidimensionale rispettivamente)
(
1)
2
2
jn U
Tj
2
j
U
k
t
s
s
π
tan
π
π
β
∗ ∗∂
=
−
=
−
∂
2
LU
jn
j
k
t
π
L
∗ ∗∂
=
=
∂
177Analisi della cavitazione in induttori mediante telecamera ad alta velocità