Andrea Prevete, 2010
MODELLI MATEMATICI PER L’ECONOMIA: COBB-DOUGLAS
Andrea Prevete, 2010
Nel 1928 l’economista americano PAUL DOUGLAS ed il suo connazionale e matematico CHARLES W. COBB proposero per la prima volta un modello destinato a diventare famoso perché utilizzato per varie teorie sulla crescita economica.
Stiamo parlando della cosiddetta funzione di Cobb-Douglas che, nella sua formulazione più comune, si presenta così:
Q = ALαK1-α
dove Q è l’output di un processo produttivo, L e K rappresentano rispettivamente il lavoro ed il capitale impiegato, A è una costante dipendente da certe caratteristiche del processo produttivo, α è un’altra costante (un numero maggiore di 0 e minore di 1) sul cui fondamentale significato torneremo fra poco.
Una proprietà interessante di questa funzione è che i rendimenti in scala sono costanti. Cioè se raddoppiamo, triplichiamo, etc contemporaneamente L e K, l’output Q avrà lo stesso comportamento, quindi raddoppierà, triplicherà, etc.
Infatti se proviamo a sostituire 3L e 3K rispettivamente ad L e K nella formula precedente avremo:
A(3L)α(3K)1-α = A3αLα3 1-α K1-α = A3α 3 1-α Lα K1-α = A3α+1- α Lα K1-α = 3A(L)α (K)1-α …. cioè 3 volte il vecchio valore di Q!
Proviamo ora a calcolare l’elasticità di Q rispetto ad L. In altre parole, ricordando il significato di elasticità in economia, vogliamo misurare quanto Q è sensibile rispetto ad una variazione di L. Un valore - per esempio - di 0,4 starà a significare che raddoppiando L si causa un incremento di Q del 40%!
Scriviamo la formula per l’elasticità:
Andrea Prevete, 2010
Q,L=
Q
QL' L quindi sostituiamo a Q la sua espressione secondo Cobb-Douglas:
Q,L= ( 1)' 1
K AL K L
AL L calcoliamo ora la derivata parziale rispetto ad L:
Q,L= ( 1 1) 1
K AL K L
AL quindi raggruppando e semplificando:
Q,L= 1 11
K K L
L L A
A = α
Abbiamo cioè dimostrato che la costante α nella funzione di Cobb-Douglas è l’elasticità di Q rispetto ad L. E’ intuitivo convincersi, e lo si dimostra nello stesso modo, che 1- α è l’elasticità di Q rispetto a K.
In altre parole se la produttività di una certa azienda fosse rappresentata dalla funzione
Q = AL0,3K0,7
dovremmo concludere che Q è notevolmente più sensibile rispetto alle variazioni di K piuttosto che a quelle di L.
Precisamente raddoppiando il valore del fattore lavoro L avremmo un incremento percentuale dell’output pari al 30%. Raddoppiando, invece, il valore del fattore capitale K avremmo un incremento percentuale dell’output pari al 70%.
Proviamo ora a calcolare la derivata seconda di Q rispetto ad L:
1 1
' A L K
QL
2 1
'' A ( 1)L K
QL
In quest’ultima espressione compare il fattore (α-1) che è evidentemente negativo considerato che la costante α è un numero minore di 1. Quindi Q è negativa. Ma ricordando che la derivata di una L'' funzione misura la sua crescita e che, quindi, la derivata seconda misura la crescita della crescita -
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''
Q negativa vuol dire che immettendo più lavoro in un processo produttivo ottengo sì un L
incremento della produzione ma questo incremento tende via via a ridursi.
Quanto abbiamo visto rende evidente un’importante caratteristica del modello di crescita economica connesso alla funzione di Cobb-Douglas. Secondo tale modello infatti i soli fattori lavoro e capitale non spiegherebbero la crescita indefinita di un’azienda o di un’intera economia. Occorre introdurre altri fattori propulsivi come il learning by doing, la R&S, etc – come appunto faranno modelli matematici più sofisticati sviluppati soprattutto a partire dalla seconda metà dell’ultimo secolo.
Q
CRESCITA L
SOSTENUTA
CRESCITA PIU’ LENTA