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Nuovi amminoacidi chirali contenenti nuclei eterociclici: mimesi di legami <i>cis</i>-ammidici

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Academic year: 2021

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O4

"Nuovi amminoacidi chirali contenenti nuclei eterociclici: mimesi di legami

cis-ammidici"

Lidia De Luca, Giampaolo Giacomelli

Dipartimento di Chimica dell'Università di Sassari, via Vienna 2 - ldeluca@ssmain.uniss.it

Negli ultimi anni ha assunto una rilevante importanza la preparazione di peptidomimetici,

composti che replicano funzionalità peptidiche fisiologicamente vulnerabili, in modo da

incrementare la stabilità del relativo farmaco, renderne possibile l'utilizzo orale, potenziarne la

penetrazione cellulare, e prolungarne l’attività, in quanto viene ostacolata la degradazione

enzimatica entro l’organismo. Il progetto di sintesi di un composto peptidomimetico, come

potenziale sostanza bioattiva, deve basarsi principalmente sulla conoscenza delle proprietà

conformazionali, topochimiche ed elettroniche del peptide d’origine e del sito attivo dell’enzima

con il quale esso interagisce. Pertanto, due fattori principali devono esser considerati: 1) una

conformazione favorevole per adattarsi alla situazione spaziale complementare del sito attivo, che

può esser stabilizzata introducendo elementi che conferiscano rigidità, 2) la presenza di alcuni

elementi strutturali, quali ad es. gruppi funzionali, regioni idrofobiche e polari, in certe posizioni

definite, in modo che possano avvenire le interazioni richieste (legami ad idrogeno, interazioni

elettrostatiche o idrofobiche).

Da un punto di vista strutturale, i composti peptidometici possono essere progettati secondo

una serie di schemi sintetici che vanno da una lieve modifica della struttura iniziale di un peptide

alla costruzione di una molecola totalmente non peptidica. Storicamente si è avuta un’evoluzione

nella sintesi dei peptidomimetici: dalla semplice inserzione di un amminoacido di tipo D in una

proteina, siamo passati a sistemi peptidici con variazioni strutturali nelle catene laterali, fino a

molecole nelle quali è stata modificata la mobilità conformazionale della catena principale. La

presenza ad es. di N-metil amminoacidi e di residui prolinici nei peptidi è causa di isomeria

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importanti per la loro attività biologica. In molti casi, la quantità di isomeria cis in soluzione

acquosa è stata correlata con l'attività biologica.1

Il nostro obiettivo era quello di preparare amminoacidi otticamente attivi ed enantiopuri,

contenenti nuclei eterociclici, che avrebbero potuto rivestire una certa importanza come possibili

building blocks per la preparazione di peptidomimetici.2, 3 In questo contesto, è stata messa a punto

una metodologia generale di sintesi di α-amminoacidi chirali contenenti il nucleo pirazolico ed in

particolare di due serie di α-amminoacidi bicarbossilici,4 possibili peptidomimetici, che simulino il

legame peptidico. N N N N HO2C H2N R R HO2C H2N C O2H C O2H HO2C NH2 + R HO2C NH-NH2 H O2C NH2 + R HO2C NH-N H2 I II O NEt2 O SiMe3

La prima serie di amminoacidi permetterebbe, qualora fossero inseriti in una sequenza

amminoacidica, di bloccare conformazionalmente la catena peptidica interrompendone, per un

breve tratto, il caratteristico avvolgimento ad α-elica , mentre la seconda serie di ammino acidi

simulerebbe verosimilmente un legame cis-ammidico conferendo una maggiore rigidità

all'eventuale peptidomimetico.

Bibliografia

1 . Liakopoulos-Kyriakides, M.; Galardy, R. E. Biochemistry 1979, 18, 1952.

2 . Falorni, M.; Dettori, G.; Giacomelli, G. Tetrahedron: Asymmetry 1998, 9, 1419: Falorni, M.; Giacomelli, G.;

Porcheddu, A.; Dettori, G. Eur. J. Org. Chem. 2000, in corso di stampa.

3 . Falorni, M.; Giacomelli, G.; Spanu, E. Tetrahedron Lett. 1998, 39, 9241; Falorni, M.; Giacomelli, G.; Spanedda,

A. M. Tetrahedron: Asymmetry 1998, 9, 3039; De Luca, L.; Giacomelli, G.; Porcheddu, A.; Spanedda, A. M.; Falorni, M. Synthesis, 2000, in corso di stampa.

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