PARTE 7: OPERATORI VETTORIALI
7.1 Gradiente, divergenza, rotore, Laplaciano
Il gradiente, o nabla, (simbolo ∇&
)è un operatore vettoriale definito su di un campo scalare ϕ :
z k y j
xiˆ ˆ ˆ
∂ +∂
∂ +∂
∂
= ∂
∇&ϕ ϕ ϕ ϕ
La divergenza (div o ∇& ⋅
)è definita su un campo vettoriale a&:
z a y a x a a a
div x y z
∂ +∂
∂ +∂
∂
= ∂
⋅
∇
= & &
&
Il rotore ( rot o ∇& ×
)è definito su un campo vettoriale a&:
y k a x j a x a z i a z a y a a
a
rot z y ˆ x z ˆ y x ˆ
∂
−∂
∂ + ∂
∂
−∂
∂ + ∂
∂
−∂
∂
= ∂
×
∇
= & &
&
Il Laplaciano (∆ o ∇ ), è definito come il prodotto 2 ∇& ⋅∇&
e può essere applicato su di un campo scalare ϕ :
2 2 2 2 2 2 2
z y
x ∂
+∂
∂ +∂
∂
= ∂
∇ ϕ ϕ ϕ ϕ
oppure su di un campo vettoriale a&:
2 2 2 2 2 2 2
z a y
a x
a ax y z
∂ +∂
∂ +∂
∂
= ∂
∇ &
7.2 Flusso di un vettore
Il flusso Φ di un vettore a& su di una superficie A è definito come:
∫
⋅= Φ
A
a a & nˆdA
dove nˆ è il versore che definisce la giacitura della superficie elementare dA, perpendicolare ad essa. Se la superficie è chiusa,si usa il simbolo:
∫
⋅= Φ
A
a a & nˆdA
2
7.3 Integrale di linea
L'integrale di linea di un vettore a& è definito come:
∫
⋅γ
s d a& &
dove d&s è l'elemento della linea γ. Se la linea γ è chiusa, allora l'integrale prende il nome di circuitazione e diventa:
∫
⋅γ
s d a& &
Nel caso in cui il campo vettoriale sia conservativo, ovvero esista una funzione scalare ϕ tale che ϕ
∇
= &
&a , si ha:
z k y j
x i k a j a i a
a xˆ yxˆ zˆ ˆ ˆ ˆ
∂ +∂
∂ +∂
∂
= ∂ + +
= ϕ ϕ ϕ
& e ds& =dxiˆ+dy ˆj+dzkˆ
allora
( ) ( )
∫ ∫
∫
⋅ = 21∂∂ϕ +∂∂ϕ +∂∂ϕ = 12 ϕ =ϕ 2 −ϕ 1γ
d z dz
y dy x dx
s d a& &
e di conseguenza
γ
γ
0 ∀
=
∫
a&⋅ds&7.4 Teorema della divergenza
1Il flusso di un vettore su una superficie chiusa A è pari all'integrale della divergenza del vettore stesso esteso al volume V contenuto nella superficie A.
Il volume contenuto dalla superficie A data può essere suddiviso in un numero grande a piacere di volumi elementari adiacenti; il flusso complessivo attraverso la superficie A resterà invariato in quanto se i volumi sono adiacenti il flusso uscente da uno di questi volumi elementari sarà entrante in quello adiacente; pertanto solo il flusso uscente (o entrante) dalla superficie A sarà significativo ai fini del calcolo del flusso complessivo. Si consideri perciò un parallelepipedo di lati dx, dy, dz; il
1 Tanto la dimostrazione del presente teorema, quanto quella che segue, hanno validità limitata agli scopi del presente insegnamento.
3
flusso del vettore a& sulla superficie laterale del parallelepipedo è dato dalla somma di sei integrali di superficie, ovvero:
∫
Aa&⋅dA&=∑∫
i6=1 ia&i⋅dA&idove l'indice i indica successivamente le sei facce del parallelepipedo. Consideriamo in particolare le facce 1 e 2 perpendicolari all'asse x; sarà, con riferimento alla figura 1:
ˆ,
ˆ,
2
1 dydzi dA dydzi
A
d& =− & =
x dx a a
ax x x
∂ +∂
= (1) )
2 (
Sostituendo nell'espressione degli integrali si ottiene:
( ) ∫ ( ) ∫
∫
ax(1) −dydz + ax(2) dydz = ∂∂axx dxdydz2 1
Se si ripete l'operazione per le altre coppie di facce, si ottiene quindi:
∫
⋅ =∫
∂∂ +∂∂ +∂∂ A
y z
x dxdydz
z a y a x A a
d a& &
Si riconosce nel termine tra parentesi & a&
⋅
∇ , e dx dy dz = dV; calcolando quindi l'integrale sul volume V racchiuso dalla superficie A si ha:
Un campo a& per cui si ha ∇ a&&⋅ =0
viene chiamato solenoidale.
7.5 Teorema di Stokes
La circuitazione di un vettore su di una curva chiusa γ è pari al flusso del rotore del vettore stesso attraverso una superficie A che abbia γ come contorno.
Data la curva γ rappresentata in figura 2, si può calcolare la circuitazione del vettore a& su di essa:
∫
γa&⋅ds&Consideriamo ora le curve di figura 3, dove la curva γ viene sostituita
Figura 2 γ
x y
z
dx dy
dz
1 2
Figura 1 î
-î
∫
∫
Aa&⋅dA& =V∇&⋅a&dV4
dalle curve γ1 e γ2. Infatti il tratto tra P e Q viene percorso nei due versi opposti seguendo γ1 o γ2, e quindi i due integrali lungo i due tratti si elidono:
∫
∫
∫
∫
∫
∫
∫
⋅ = ⋅ + ⋅ + ⋅ + ⋅ = ⋅ + ⋅2 1
2 2
1
1 , , ,
,γ γ γ γ γ γ
s d a s d a s d a s d a s d a s d a s d a
P Q Q
P P
Q Q
P
&
&
&
&
&
&
&
&
&
&
&
&
&
&
Iterando il procedimento si può sostituire la circuitazione di a&
sulla curva γ con una somma di circuitazioni di a& su un opportuno numero di percorsi elementari di lati dx e dy (vedi figura 4). Si ha, con riferimento alla figura Y:
∫
∫
∫
∫
∫
∫
∫
∫
∫
⋅
−
⋅
−
⋅ +
⋅
=
=
⋅ +
⋅ +
⋅ +
⋅
=
⋅
4 3
2 1
4 3
2 1
) 4 ( )
3 ( )
2 ( )
1 (
a dx a dy a dx a dy
s d a s d a s d a s d a s d a
y x
y x
&
&
&
&
&
&
&
&
&
&
in quanto ds&(1)=dx ,ds&(1)=dy ,ds&(3)=−dx ,ds&(4)=−dy. Si ha inoltre:
x dx a a
a y dy
a a
ax x x x x y
∂ +∂
∂ = +∂
= (1) , (2) (4) )
3
( .
Sostituendo si trova quindi:
∫
a&⋅ds& =∫
∂∂axy −∂∂ayxdxdydove si può riconoscere nella parentesi quadra la componente z di & a&
×
∇ e nel prodotto dei differenziali la superficie elementare di versore kˆ . Si può quindi scrivere:
Come visto precedentemente un campo a& conservativo implica che la circuitazione sia nulla;
dall'ultima relazione, data la genericità della superficie A discende quindi che per un tale campo a&
si ha:
=0
×
∇ a&&
pertanto un campo conservativo viene anche chiamato irrotazionale.
γ1
γ2
P
Q
Figura 3
1
(x+dx, y+dy)
(x, y) (x+dx, y)
(x, y+dy)
2 3
4
Figura 4
∫
⋅ =∫ ( )∇× ⋅
γ A
dA n a s
d
a& & & & ˆ