• Non ci sono risultati.

OSSERVATORIO STATISTICO

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "OSSERVATORIO STATISTICO "

Copied!
35
0
0

Testo completo

(1)

OSSERVATORIO STATISTICO

I dati riportati nella presente Appendice Statistica si riferiscono ai nuclei percettori di RdC/PdC nel periodo Aprile 2019 - Settembre 2020 e ai nuclei percettori di REm nel periodo Maggio 2020 - Agosto 2020

Inps - lettura dati ottobre 2020

(2)

2 1. IL REDDITO/PENSIONE DI CITTADINANZA

Il Reddito di cittadinanza (RdC) è una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale; si tratta di un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari finalizzato al reinserimento lavorativo e sociale.

Come stabilito dal DL n.4/2019, convertito in Legge n.26/2019, i cittadini possono richiederlo a partire dal 6 marzo 2019, obbligandosi a seguire un percorso personalizzato di inserimento lavorativo e di inclusione sociale.

Il beneficio assume la denominazione di Pensione di cittadinanza (PdC) se il nucleo familiare è composto esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 67 anni1.

L’Osservatorio statistico sul Reddito/Pensione di Cittadinanza fornisce le essenziali informazioni statistiche sui nuclei familiari percettori del beneficio economico.

I dati pubblicati in questo Report si basano sulle domande trasmesse all’Istituto dai Caf, dai Patronati, dalle Poste Italiane e dalle domande presentate autonomamente dai cittadini.

1.1 DOMANDE PERVENUTE

Al 6 ottobre 2020, quasi 2,2 milioni di nuclei familiari hanno presentato una domanda2 di Reddito/Pensione di Cittadinanza all’Inps: 1,5 milioni (69%) sono state accolte, 129 mila (6%) sono in lavorazione e 552 mila (25%) sono state respinte o cancellate (Grafico 1).

Da aprile 2019 ad oggi 166 mila nuclei sono decaduti dal diritto (Tavola 1.1 dell’Appendice Statistica).

Grafico 1 – Nuclei richiedenti RdC/PdC per esito della domanda

1 Per effetto della modifica introdotta in sede di conversione dall’articolo 1, comma 2, del decreto-legge è concessa anche qualora il componente o i componenti del nucleo familiare di età pari o superiore a 67 anni, convivano esclusivamente con una o più persone in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza (come definite ai fini ISEE), indipendentemente dall’età di tali soggetti.

2L’unità di analisi è il nucleo familiare, pertanto domande multiple presentate dallo stesso nucleo vengono riaggregate.

(3)

3

Analizzando le domande pervenute per canale di trasmissione (Grafico 2) si evince che l’81,3% viene trasmesso dai CAF e dai Patronati e il 16,4% dalle Poste Italiane e infine il 2,3% dai cittadini che inseriscono la domanda autonomamente sui siti istituzionali preposti; la percentuale relativa alle Poste Italiane diventa del 26,9% se consideriamo le domande pervenute dalle regioni del Nord e passa al 11,0% per quelle pervenute dalle regioni del Sud e delle Isole.

Grafico 2 – Nuclei richiedenti RdC/PdC per canale di trasmissione

Le regioni del Sud e delle Isole, con 1,2 milioni di nuclei, totalizzano il 55% delle domande pervenute, seguite dalle regioni del Nord, con 609 mila nuclei (28%), e da quelle del Centro con 361 mila nuclei (17%) (Grafico 3 e Tavola 1.1 dell’Appendice Statistica).

Grafico 3 – Nuclei richiedenti RdC/PdC per data di presentazione della domanda e area geografica

(4)

4 1.2 DOMANDE ACCOLTE

Dall’istituzione del beneficio risultano 1,5 milioni di nuclei le cui domande sono state accolte; di questi, 166 mila sono decaduti3 dal diritto. I nuclei restanti (1,3 milioni) sono costituiti per 1,2 milioni da percettori di Reddito di Cittadinanza, con circa 3 milioni di persone coinvolte, e per 137 mila da percettori di Pensione di Cittadinanza, con 156 mila persone coinvolte (Tavola 1.2 dell’Appendice Statistica). I nuclei le cui domande sono state accolte, al netto di quelli decaduti dal diritto (1,328 milioni), registrano un incremento del 25%

rispetto allo stesso dato riscontrato nel mese di Gennaio 2020 (1,059 milioni).

La percentuale di composizione tra le due prestazioni erogate varia in virtù della zona geografica: i nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza passano dal 91% nelle regioni del Sud e delle Isole, all’88% nelle regioni del Centro per poi diminuire ulteriormente di due punti percentuali nelle regioni del Nord (Grafico 4).

Grafico 4 – Nuclei percettori di RdC/PdC al netto dei decaduti dal diritto per area geografica e tipologia della prestazione

I nuclei percettori si concentrano nelle regioni del Sud e nelle Isole, raggiungendo il 61%

del totale, seguono le regioni del Nord con il 24% ed infine quelle del Centro con il 15%.

La regione con il maggior numero di nuclei percettori di Reddito/Pensione di Cittadinanza è la Campania (20% delle prestazioni erogate), seguita dalla Sicilia (18%), dalla Lombardia, dal Lazio e dalla Puglia (9%); nelle cinque regioni citate risiede il 65% dei nuclei beneficiari.

3Nel presente Report vengono analizzate le domande accolte al netto di quelle decadute dal diritto, dall’istituzione del beneficio fino al momento attuale, la cui analisi è contenuta nel paragrafo ‘DOMANDE DECADUTE’ a pag. 5.

(5)

5

A fronte di 1,3 milioni di nuclei percettori sono state coinvolte 3,1 milioni di persone, di cui 2 milioni nelle regioni del Sud e nelle Isole, 650 mila nelle regioni del Nord e 433 mila in quelle del Centro (Tavola 1.2 dell’Appendice Statistica).

Quanto alla cittadinanza del richiedente la prestazione, nell’87% dei casi risulta erogata ad un italiano, nel 7% ad un cittadino extra-comunitario in possesso di un permesso di soggiorno, nel 5% ad un cittadino europeo ed infine nell’1% a familiari di tutti i casi precedenti (Grafico 5 e Tavola 1.3 dell’Appendice Statistica).

Grafico 5 – Nuclei percettori di RdC/PdC al netto dei decaduti dal diritto per cittadinanza del richiedente

1.3 DOMANDE DECADUTE E TERMINATE

Ad oggi risulta che 166 mila nuclei4, di cui 144 mila beneficiari di Reddito di Cittadinanza e 22 mila di Pensione di Cittadinanza, hanno perso il diritto al beneficio.

Come si evince dal Grafico 6, i motivi di decadenza sono: rinuncia del beneficiario (7%

dei nuclei), variazione della situazione reddituale del nucleo (5%), variazione della

4 I dati riportati nell’appendice statistica, pubblicati sia nella sezione “dati cartacei” che in quella “dati navigabili”

dell’Osservatorio sul Reddito/Pensione di cittadinanza, prendono in considerazione il nucleo familiare beneficiario della prestazione, rappresentato dal codice fiscale del richiedente.

Può accadere che un nucleo, decaduto dal diritto alla prestazione, in seguito alla variazione reddituale/composizione del nucleo, presenti una nuova domanda con lo stesso richiedente della precedente.

Nel caso in cui questa nuova domanda venga accolta, nelle presenti statistiche il nucleo non risulterà più decaduto, ma si troverà nello stato “in pagamento”.

Questo si giustifica con l’elevata dinamicità reddituale e di composizione presente nei nuclei beneficiari della prestazione che comporta variabilità sia nella misura che nel diritto, variabilità particolarmente accentuata sotto il profilo della dinamicità reddituale nei primi mesi dell’anno, in occasione del rinnovo della DSU.

(6)

6

composizione del nucleo ad eccezione di nascita e morte (53%) e infine variazione congiunta della composizione e della situazione economica del nucleo (28%).

Grafico 6 – Nuclei percettori di RdC/PdC decaduti dal diritto per motivo di decadenza

Con l’erogazione del beneficio nel mese di Settembre 2020 è stata raggiunta la diciottesima mensilità dai percettori che avevano ricevuto il primo pagamento nel mese di Aprile 2019 e hanno mantenuto il diritto alla prestazione per tutto il periodo: 376mila nuclei hanno terminato la fruizione del beneficio; l’importo medio percepito nell’ultimo mese è pari a 596 euro.

La normativa prevede che il RdC possa essere rinnovato, previa sospensione di un mese; in caso di rinnovo, deve essere accettata, a pena di decadenza dal beneficio, la prima offerta utile di lavoro congrua.

1.4 IMPORTI EROGATI

L’importo medio mensile erogato dall’istituzione della prestazione RdC/PdC ad oggi è pari a 526 euro; mediamente vengono erogati 563 euro per il Reddito di Cittadinanza e 246 euro per la Pensione di Cittadinanza.

Rispetto a tale media nazionale, l’importo è superiore del 7% nelle regioni del Sud e delle Isole e inferiore dell’8% e del 14% rispettivamente nelle regioni del Centro e del Nord (vedi Tavola 1.2 dell’Appendice Statistica).

Il 65% dei nuclei percepisce un importo mensile inferiore a 600 euro e l’1% un importo mensile superiore a 1.200 euro (vedi Tavola 1.6 dell’Appendice Statistica); la classe modale risulta quella dei nuclei con un solo componente che percepiscono un importo mensile compreso tra 400 e 600 euro (285 mila).

(7)

7 1.5 INDENNITA’ INTEGRATIVA COVID 19

Il decreto-legge 17 Marzo 2020, n. 18 (decreto Cura Italia), il decreto interministeriale 30 Aprile 2020, n. 10 e il decreto-legge 19 Maggio 2020, n. 34 (decreto Rilancio) hanno introdotto, tra le altre misure, alcune indennità “una tantum” (originariamente di 600 euro) in favore dei lavoratori, anche autonomi, le cui attività abbiano risentito della crisi economica e sociale conseguente all’emergenza sanitaria.

Per il mese di marzo era prevista un’incompatibilità tra le indennità e il Reddito di Cittadinanza. Il D.L. n. 34 del 2020, all’articolo 84, comma 13, ha previsto, invece, che dal mese di Aprile ai beneficiari delle citate indennità “una tantum”, appartenenti a nuclei familiari già percettori del Reddito di Cittadinanza, per i quali l’ammontare del beneficio RdC in godimento risultasse inferiore a quello dell’indennità, in luogo del versamento di quest’ultima, si procedesse ad integrare il beneficio del Reddito di Cittadinanza fino all’ammontare dell’indennità dovuta per ciascuna mensilità5.

I nuclei percettori di RdC che hanno percepito almeno una integrazione sono stati 32.092, con un importo medio di integrazione pari a 454 euro a nucleo.

Nel Prospetto 1 è riportato il numero di beneficiari di indennità integrativa Covid 19 appartenenti a nuclei percettori di RdC per tipologia di indennità percepita e l’importo medio complessivo integrato a beneficiario, a prescindere dal numero di mensilità di integrazione ricevute.

Prospetto 1 – Numero beneficiari indennità integrativa Covid 19 appartenenti a nuclei percettori di RdC per tipologia di indennità “una tantum”

5 L’integrazione è stata fino a 500 oppure 600 oppure 1.000 euro a seconda dell’indennità in godimento e del mese di competenza

Tipologia di indennità

Numero beneficiari indennità integrativa Covid 19

Importo medio complessivo dell'integrazione

(euro)

Indennità integrativa per i lavoratori agricoli - art.30 DL 18/2020 13.628 267,25 Indennità integrativa per gli autonomi - art.28 DL 18/2020 9.531 286,79 Indennità integrativa lavoratori domestici 4.302 533,77 Indennità integrativa per i lavoratori stagionali (art.29 DL 18/2020 - DM, art. 2, lett. a)

indennità integrativa lavoratori in somministrazione del turismo - art 84 c.5 DL 34/2020 3.683 969,41 Indennità integrativa professionisti e collaboratori - art.27 DL 18/2020 1.788 983,94 Indennità integrativa per i lavoratori intermittenti - DM art. 2, lett. b 547 622,50 Indennità integrative per altre tipologie di lavoratori 370 574,50 Totale 33.849 429,98

(8)

8

1.6 DISTRIBUZIONE MENSILE DELLE PRESTAZIONI EROGATE

Come è facilmente riscontrabile dal Grafico 7, è confermato il trend crescente del numero dei nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza: dopo la flessione registrata nel mese di Febbraio 2020, pari al -10% rispetto al mese precedente e imputabile al mancato aggiornamento della dichiarazione ISEE, da Marzo a Settembre 2020 si è registrato un aumento medio mensile del numero di nuclei percettori pari al 4% raggiungendo 1,2 milioni di nuclei.

L’importo medio mensile erogato si è invece assestato intorno ai 540 euro.

Grafico 7 – Distribuzione mensile dei nuclei percettori di RdC/PdC e degli importi medi mensili erogati (Aprile 2019 – Settembre 2020)

1.7 CARATTERISTICHE DEI NUCLEI FAMILIARI: NUMERO COMPONENTI, PRESENZA DI MINORI E DISABILI

L’importo medio varia sensibilmente per numero di componenti il nucleo familiare, passando da un minimo di 414 euro, per i nuclei monocomponenti, ad un massimo di 676 euro, per i nuclei con cinque componenti.

I nuclei con minori sono 468 mila e rappresentano il 35% dei nuclei beneficiari coprendo il 57% delle persone interessate. La classe modale dei nuclei con minori è quella con quattro componenti, che rappresenta il 32% del totale (Tavola 1.4 dell’Appendice Statistica).

I nuclei con disabili sono 247 mila e rappresentano il 19% dei nuclei beneficiari, coprendo il 19% delle persone interessate. La classe modale dei nuclei con disabili è quella

(9)

9

con un solo componente, che rappresenta il 37% del totale (Tavola 1.5 dell’Appendice Statistica).

Di 3,1 milioni di persone coinvolte, 813 mila sono minorenni; la distribuzione per numero componenti del nucleo vede la prevalenza (60%) di nuclei composti da una o al massimo due persone; il numero medio di persone per nucleo familiare è pari a 2,4 e l’età media dei componenti è pari a 35,7 anni.

1.8 COMPONENTI DELLA PRESTAZIONE

A livello economico il beneficio si compone di una parte a integrazione del reddito familiare fino 6.000 euro annui (elevata a 7.560 euro nel caso di Pensione di Cittadinanza) moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza ai fini del RdC/PdC, oltre che di un contributo per l’affitto o per il mutuo sulla base delle informazioni rilevabili dalla dichiarazione ISEE.

Il Prospetto 2 mostra come varia l’importo medio della prestazione in funzione delle componenti del beneficio: l’importo medio mensile più alto, 660 euro, risulta essere quello percepito dai nuclei beneficiari di Reddito di Cittadinanza con a carico un mutuo, mentre quello più basso, pari a 239 euro, è percepito da coloro che godono della Pensione di Cittadinanza con a carico un canone di locazione.

Prospetto 2 – Nuclei percettori di RdC/PdC per componenti economiche del beneficio

2. IL REDDITO DI EMERGENZA

Il Reddito di Emergenza (REm) è una misura di sostegno economico istituita con l’articolo 82 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (Decreto Rilancio) in favore dei nuclei familiari in difficoltà a causa dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Le domande dovevano essere presentate all’Inps entro il 31 luglio 2020 ed è stato erogato per due mensilità a decorrere dal mese di presentazione della domanda.

L’importo mensile del REm è determinato moltiplicando il valore della scala di equivalenza per 400 euro.

Il valore della scala di equivalenza, pari a 1 per il primo componente del nucleo familiare, è incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di 18 anni; di 0,2 per

Nuclei

percettori Importo medio mensile (euro)

Reddito medio annuo dichiarato dal

nucleo (euro)

Nuclei

percettori Importo medio mensile (euro)

Reddito medio annuo dichiarato dal

nucleo (euro)

Nuclei

percettori Importo medio mensile (euro)

Reddito medio annuo dichiarato dal

nucleo (euro)

Senza mutuo e senza canone 678.304 543,02 1.803 70.737 252,75 4.901 749.041 512,25 2.095 Con mutuo 21.103 659,62 2.954 419 407,05 4.988 21.522 653,96 2.993 Con canone 491.186 585,58 4.800 66.139 238,57 6.709 557.325 538,43 5.026 Totale complessivo 1.190.593 563,04 3.059 137.295 246,16 5.772 1.327.888 525,79 3.340

RdC PdC Totale

(10)

10

ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2, ovvero fino ad un massimo di 2,1 nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizioni di disabilità grave o non autosufficienza come definite ai fini ISEE.

L’importo del beneficio economico non poteva comunque essere superiore a 800 euro mensili, elevabili a 840 euro solo in presenza di disabili gravi o non autosufficienti.

2.1 DOMANDE PERVENUTE

Al 31 luglio 2020 risultano aver fatto domanda 600mila nuclei: al 48% di questi (290mila) è stato erogato il beneficio, al 51% (304mila) è stato respinto e il restante 1%

(6mila) è in attesa di definizione della domanda (Tavola 2.1 dell’Appendice Statistica).

La distribuzione delle domande pervenute per canale di trasmissione (Grafico 8) si differenzia da quella osservata per il Reddito di Cittadinanza poiché per il Reddito di Emergenza è stata concesso da subito al cittadino di effettuare la richiesta in autonomia mentre i Caf sono stati gli ultimi in ordine cronologico ad essere autorizzati; pertanto il canale di trasmissione prevalente risulta essere quello dei Patronati (64%), seguito dagli stessi cittadini (35%) e il restante 1% è stato invece trasmesso dai Caf.

Grafico 8 – Nuclei richiedenti REm per canale di trasmissione

La distribuzione geografica delle domande pervenute rispecchia quella già osservata per il Reddito di Cittadinanza: maggiore concentrazione nelle regioni del Sud e delle Isole (46%), a seguire le regioni del Nord (34%) e infine quelle del Centro (20%).

(11)

11

Grafico 9 – Nuclei richiedenti REm per data di presentazione della domanda e area geografica

2.2 DOMANDE ACCOLTE

Al momento risultano 290mila i nuclei percettori di almeno una mensilità di Reddito di Emergenza, con 698mila persone coinvolte e un importo medio mensile di 557,70 euro (Tavola 2.3 dell’Appendice Statistica).

Le regioni con il maggior numero di nuclei percettori sono la Campania (17,1%), la Sicilia (15,3%) e il Lazio (12,1%). La Campania detiene il primato dell’importo più alto erogato pari a 602 euro.

Il 22% dei nuclei percettori risulta avere il richiedente della prestazione di nazionalità extra-comunitaria.

3. CONFRONTO DEL REDDITO DI CITTADINANZA CON IL REI E CON IL REM

Con il mese di Agosto 2020 è stata pagata l’ultima mensilità del Reddito di Inclusione (ReI): infatti gli ultimi nuclei ad aver fatto domanda risalivano a Marzo 2020, mese precedente all’entrata in vigore del Reddito di Cittadinanza e che hanno mantenuto la prestazione per 18 mesi consecutivi, fino a scadenza: il picco massimo di pagamenti è stato raggiunto nel mese di Dicembre 2018 con 357 mila beneficiari e un importo medio mensile di 284 euro (Tavola 1.7 dell’Appendice Statistica).

Il 34% dei nuclei percettori di Reddito/Pensione di Cittadinanza risulta aver percepito almeno una mensilità di ReI nel periodo Gennaio 2018 – Giugno 2020; al 93% di tali nuclei viene erogato un importo medio del Reddito di Cittadinanza superiore a quello del Reddito di Inclusione di circa 391 euro (Prospetto 3).

(12)

12

Prospetto 3 – Nuclei percettori di Rdc/PdC che hanno percepito almeno una mensilità di ReI nel periodo Gennaio 2018 – Agosto 2020 per zona geografica

Nel Grafico 10 è rappresentata la distribuzione mensile a partire da Gennaio 2018 dei beneficiari di ReI, dal mese di Aprile 2019 la somma di questi con i percettori di RdC/PdC e, dal mese di Maggio fino ad Agosto dell’anno in corso, la somma dei precedenti con i percettori di Rem. Il picco massimo dei percettori è stato raggiunto nel mese di Luglio 2020 con 1,4 milioni di nuclei.

A Settembre 2020 rimangono in pagamento esclusivamente i percettori di RdC/PdC.

Grafico 10 – Distribuzione mensile dei nuclei percettori di ReI, RdC/PdC e REm

Ad Agosto 2020 (ultimo mese di erogazione di tutti i benefici) gli importi erogati per i diversi benefici analizzati risultano pari a: 570 euro per il Reddito di Cittadinanza, 519 euro per il Reddito di Emergenza, 314 euro per il Reddito di Inclusione e infine 251 euro per la Pensione di Cittadinanza (Grafico 11).

Nuclei percettori Differenza media

(euro) Nuclei percettori Differenza media (euro) Nord 78.396 70.136 350,15 8.260 131,55 Centro 50.279 45.310 360,79 4.969 125,63 Sud e Isole 304.426 288.944 406,13 15.482 118,50 ITALIA 433.101 404.390 391,34 28.711 123,49 Zona geografica

importo medio RdC/PdC > importo medio ReI importo medio RdC/PdC <= importo medio ReI Numero nuclei

(13)

13

Grafico 11 – Distribuzione mensile degli importi medi erogati di ReI, RdC/PdC e REm

4. TASSO DI INCLUSIONE

Dall’analisi della distribuzione regionale delle persone coinvolte nell’erogazione del Reddito e della Pensione di Cittadinanza (Grafico 12), risulta che le regioni con il tasso di inclusione più elevato appartengono al Sud e sono la Campania, la Sicilia e la Calabria (rispettivamente 128, 101 e 108 persone coinvolte ogni mille abitanti); quelle con il tasso di inclusione più basso fanno parte del Nord-Est e in particolare sono il Veneto e il Trentino Alto- Adige (rispettivamente 15 e 10 per mille).

Analizzando la distribuzione provinciale (Grafico 13) si evince che le provincie con il tasso di inclusione più elevato sono Palermo, Napoli e Crotone con più di 150 persone coinvolte ogni mille abitanti; a seguire Caserta e Catania con rispettivamente 137 e 135 persone coinvolte sempre ogni mille abitanti; quelle con il minor tasso di inclusione permangono Bolzano e Belluno con meno di 10 persone coinvolte ogni mille abitanti.

Nei Grafici 14 e 15 si illustra l’analisi della regressione tra il tasso di inclusione del RdC/PdC e il tasso di disoccupazione (Grafico 14) e tra il tasso di inclusione del RdC/PdC e il tasso di povertà relativa (Grafico 15). Come risulta dal valore dell’R2, prossimo ad 1, riportato su ciascun grafico, si evidenzia una forte correlazione lineare tra la variabile di analisi (tasso di inclusione RdC/PdC) e la variabile esplicativa considerata, in particolar modo con il tasso di disoccupazione, in cui R² raggiunge il valore di 0,95.

(14)

14

Grafico 12 –Tasso di Inclusione RdC/PdC per regione ogni mille abitanti

Valore medio nazionale: 52 persone ogni mille abitanti

(15)

15

Grafico 13 –Tasso di Inclusione RdC/PdC per provincia ogni mille abitanti

Valore medio nazionale: 52 persone ogni mille abitanti

(16)

16

Grafico 14 –Tasso di inclusione RdC/PdC vs Tasso di disoccupazione

Grafico 15 –Tasso di inclusione RdC/PdC vs Tasso di povertà relativa

(17)

OSSERVATORIO STATISTICO

I dati riportati nella presente Appendice Statistica si riferiscono ai nuclei percettori di RdC/PdC nel periodo Aprile 2019 - Settembre 2020

Inps - lettura dati 6 ottobre 2020

(18)

Valori assoluti % Valori assoluti % Valori assoluti % Valori assoluti % Valori assoluti %

Piemonte 82.757 5,5% 10.050 6,0% 9.800 7,6% 33.763 6,1% 126.320 5,8%

Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 1.533 0,1% 295 0,2% 194 0,2% 885 0,2% 2.612 0,1%

Lombardia 130.516 8,7% 17.577 10,6% 23.339 18,1% 70.330 12,7% 224.185 10,3%

Trentino-Alto Adige/Südtirol 5.383 0,4% 1.051 0,6% 647 0,5% 4.975 0,9% 11.005 0,5%

Veneto 43.508 2,9% 6.688 4,0% 5.802 4,5% 30.147 5,5% 79.457 3,7%

Friuli-Venezia Giulia 15.416 1,0% 2.490 1,5% 1.713 1,3% 8.327 1,5% 25.456 1,2%

Liguria 31.858 2,1% 3.882 2,3% 3.666 2,8% 12.839 2,3% 48.363 2,2%

Emilia-Romagna 51.305 3,4% 8.585 5,2% 7.280 5,7% 33.226 6,0% 91.811 4,2%

Toscana 53.625 3,6% 8.115 4,9% 6.160 4,8% 31.326 5,7% 91.111 4,2%

Umbria 15.374 1,0% 1.865 1,1% 1.615 1,3% 7.548 1,4% 24.537 1,1%

Marche 21.164 1,4% 3.342 2,0% 1.967 1,5% 13.453 2,4% 36.584 1,7%

Lazio 140.116 9,4% 14.430 8,7% 14.474 11,2% 53.708 9,7% 208.298 9,6%

Abruzzo 29.931 2,0% 3.627 2,2% 2.136 1,7% 11.686 2,1% 43.753 2,0%

Molise 8.323 0,6% 864 0,5% 495 0,4% 2.800 0,5% 11.618 0,5%

Campania 296.258 19,8% 26.757 16,1% 17.583 13,7% 77.843 14,1% 391.684 18,0%

Puglia 135.937 9,1% 14.715 8,8% 8.087 6,3% 42.550 7,7% 186.574 8,6%

Basilicata 13.728 0,9% 2.034 1,2% 885 0,7% 5.434 1,0% 20.047 0,9%

Calabria 96.496 6,5% 10.170 6,1% 4.815 3,7% 28.603 5,2% 129.914 6,0%

Sicilia 262.122 17,5% 23.281 14,0% 13.640 10,6% 62.694 11,4% 338.456 15,6%

Sardegna 58.817 3,9% 6.461 3,9% 4.486 3,5% 19.525 3,5% 82.828 3,8%

Italia 1.494.167 100,0% 166.279 100,0% 128.784 100,0% 551.662 100,0% 2.174.613 100,0%

Nord 362.276 24,2% 50.618 30,4% 52.441 40,7% 194.492 35,3% 609.209 28,0%

Centro 230.279 15,4% 27.752 16,7% 24.216 18,8% 106.035 19,2% 360.530 16,6%

Sud e Isole 901.612 60,3% 87.909 52,9% 52.127 40,5% 251.135 45,5% 1.204.874 55,4%

Tavola 1.1 - Numero nuclei richiedenti Rdc/PdC per esito domanda e regione

Regione e Area geografica

Accolte di cui Decadute In lavorazione Respinte/Cancellate Totale

(19)

Valori assoluti % Valori assoluti % Valori assoluti % Valori assoluti % Valori assoluti %

Piemonte 82.757 5,5% 10.050 6,0% 9.800 7,6% 33.763 6,1% 126.320 5,8%

Alessandria 8.621 0,6% 980 0,6% 940 0,7% 3.190 0,6% 12.751 0,6%

Asti 3.854 0,3% 482 0,3% 397 0,3% 1.527 0,3% 5.778 0,3%

Biella 2.901 0,2% 362 0,2% 276 0,2% 1.332 0,2% 4.509 0,2%

Cuneo 6.319 0,4% 869 0,5% 824 0,6% 3.269 0,6% 10.412 0,5%

Novara 5.788 0,4% 760 0,5% 952 0,7% 2.859 0,5% 9.599 0,4%

Torino 50.017 3,3% 5.921 3,6% 5.700 4,4% 19.431 3,5% 75.148 3,5%

Verbano-Cusio-Ossola 1.928 0,1% 272 0,2% 196 0,2% 860 0,2% 2.984 0,1%

Vercelli 3.329 0,2% 404 0,2% 515 0,4% 1.295 0,2% 5.139 0,2%

Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 1.533 0,1% 295 0,2% 194 0,2% 885 0,2% 2.612 0,1%

Aosta 1.533 0,1% 295 0,2% 194 0,2% 885 0,2% 2.612 0,1%

Lombardia 130.516 8,7% 17.577 10,5% 23.339 18,1% 70.330 12,7% 224.185 10,3%

Bergamo 9.993 0,7% 1.590 1,0% 1.678 1,3% 6.564 1,2% 18.235 0,8%

Brescia 14.858 1,0% 2.217 1,3% 2.655 2,1% 9.808 1,8% 27.321 1,3%

Como 4.909 0,3% 700 0,4% 673 0,5% 2.781 0,5% 8.363 0,4%

Cremona 4.148 0,3% 612 0,4% 689 0,5% 2.427 0,4% 7.264 0,3%

Lecco 2.353 0,2% 362 0,2% 376 0,3% 1.660 0,3% 4.389 0,2%

Lodi 2.619 0,2% 396 0,2% 422 0,3% 1.641 0,3% 4.682 0,2%

Mantova 4.846 0,3% 774 0,5% 963 0,7% 3.347 0,6% 9.156 0,4%

Milano 57.156 3,8% 7.079 4,2% 11.320 8,8% 26.230 4,8% 94.706 4,4%

Monza-Brianza 8.323 0,6% 1.100 0,7% 1.754 1,4% 4.703 0,9% 14.780 0,7%

Pavia 9.721 0,7% 1.209 0,7% 1.206 0,9% 4.835 0,9% 15.762 0,7%

Sondrio 1.402 0,1% 197 0,1% 101 0,1% 701 0,1% 2.204 0,1%

Varese 10.188 0,7% 1.341 0,8% 1.502 1,2% 5.633 1,0% 17.323 0,8%

Trentino-Alto Adige/Südtirol 5.383 0,4% 1.051 0,6% 647 0,5% 4.975 0,9% 11.005 0,5%

Bolzano 583 0,0% 130 0,1% 142 0,1% 400 0,1% 1.125 0,1%

Trento 4.800 0,3% 921 0,6% 505 0,4% 4.575 0,8% 9.880 0,5%

Veneto 43.508 2,9% 6.688 4,0% 5.802 4,5% 30.147 5,5% 79.457 3,7%

Belluno 1.154 0,1% 175 0,1% 132 0,1% 819 0,1% 2.105 0,1%

Padova 8.875 0,6% 1.331 0,8% 1.078 0,8% 5.497 1,0% 15.450 0,7%

Rovigo 3.008 0,2% 409 0,2% 254 0,2% 1.760 0,3% 5.022 0,2%

Treviso 6.363 0,4% 1.027 0,6% 916 0,7% 4.698 0,9% 11.977 0,6%

Venezia 8.447 0,6% 1.266 0,8% 1.234 1,0% 5.714 1,0% 15.395 0,7%

Verona 9.186 0,6% 1.509 0,9% 1.213 0,9% 6.764 1,2% 17.163 0,8%

Vicenza 6.475 0,4% 971 0,6% 975 0,8% 4.895 0,9% 12.345 0,6%

Friuli-Venezia Giulia 15.416 1,0% 2.490 1,5% 1.713 1,3% 8.327 1,5% 25.456 1,2%

Gorizia 2.087 0,1% 334 0,2% 232 0,2% 1.246 0,2% 3.565 0,2%

Pordenone 2.440 0,2% 508 0,3% 382 0,3% 1.978 0,4% 4.800 0,2%

Trieste 5.004 0,3% 712 0,4% 461 0,4% 1.617 0,3% 7.082 0,3%

Udine 5.885 0,4% 936 0,6% 638 0,5% 3.486 0,6% 10.009 0,5%

Liguria 31.858 2,1% 3.882 2,3% 3.666 2,8% 12.839 2,3% 48.363 2,2%

Genova 18.083 1,2% 2.101 1,3% 2.239 1,7% 7.247 1,3% 27.569 1,3%

Imperia 5.394 0,4% 654 0,4% 569 0,4% 2.007 0,4% 7.970 0,4%

La Spezia 3.474 0,2% 501 0,3% 428 0,3% 1.474 0,3% 5.376 0,2%

Savona 4.907 0,3% 626 0,4% 430 0,3% 2.111 0,4% 7.448 0,3%

Emilia-Romagna 51.305 3,4% 8.585 5,2% 7.280 5,7% 33.226 6,0% 91.811 4,2%

Bologna 12.082 0,8% 1.939 1,2% 2.067 1,6% 7.337 1,3% 21.486 1,0%

Ferrara 4.708 0,3% 708 0,4% 653 0,5% 2.584 0,5% 7.945 0,4%

Forli-Cesena 3.718 0,2% 667 0,4% 431 0,3% 2.830 0,5% 6.979 0,3%

Modena 7.668 0,5% 1.363 0,8% 1.257 1,0% 5.698 1,0% 14.623 0,7%

Parma 5.605 0,4% 982 0,6% 555 0,4% 3.510 0,6% 9.670 0,4%

Piacenza 2.810 0,2% 449 0,3% 460 0,4% 1.768 0,3% 5.038 0,2%

Ravenna 4.510 0,3% 799 0,5% 502 0,4% 2.750 0,5% 7.762 0,4%

Reggio Emilia 5.871 0,4% 922 0,6% 846 0,7% 4.151 0,8% 10.868 0,5%

Rimini 4.333 0,3% 756 0,5% 509 0,4% 2.598 0,5% 7.440 0,3%

Toscana 53.625 3,6% 8.115 4,9% 6.160 4,8% 31.326 5,7% 91.111 4,2%

Arezzo 4.524 0,3% 651 0,4% 617 0,5% 2.781 0,5% 7.922 0,4%

Firenze 10.930 0,7% 1.791 1,1% 1.677 1,3% 8.227 1,5% 20.834 1,0%

Grosseto 3.707 0,2% 594 0,4% 350 0,3% 1.759 0,3% 5.816 0,3%

Livorno 6.645 0,4% 942 0,6% 621 0,5% 3.249 0,6% 10.515 0,5%

Lucca 6.335 0,4% 888 0,5% 678 0,5% 3.006 0,5% 10.019 0,5%

Massa Carrara 4.419 0,3% 546 0,3% 306 0,2% 1.783 0,3% 6.508 0,3%

Pisa 6.648 0,4% 1.029 0,6% 676 0,5% 3.790 0,7% 11.114 0,5%

Pistoia 4.927 0,3% 726 0,4% 524 0,4% 2.755 0,5% 8.206 0,4%

Prato 2.721 0,2% 397 0,2% 387 0,3% 1.965 0,4% 5.073 0,2%

Siena 2.769 0,2% 551 0,3% 324 0,3% 2.011 0,4% 5.104 0,2%

Tavola 1.1 bis - Nuclei richiedenti di RdC/PdC per provincia ed esito della domanda

Regione e Provincia

Accolte di cui Decadute In lavorazione Respinte/Cancellate Totale

Riferimenti

Documenti correlati

Si attesta che la prestazione è stata svolta in conformità alle disposizioni del contratto di cui

1PA del 10-10-2016 per un importo di Euro 2.699,73 (Iva Inclusa) nonchè di trasmettere il presente atto al Responsabile del servizio finanziario con allegati i

Il preventivo redatto in carta intestata, la domanda di partecipazione, la scheda tecnica (All. 1), la scheda tecnica del produttore, la dichiarazione attestante

[r]

[r]

Tali valori si riferiscono alle pensioni di vecchiaia - compresi i prepensionamenti per il fondo pensioni dei lavoratori dipendenti (FPLD) e gli assegni sociali - alle

sul 2017 5. Dai dati risulta che la spesa per le sole prestazioni previdenziali ha registrato nel 2018 una variazione superiore rispetto al quinquennio precedente in cui la

La tabella successiva mostra come varia l’importo medio della prestazione in funzione delle componenti del beneficio: l’importo medio mensile più alto, 613 euro, risulta