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Teorema 2.1 Siano [a;b

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Academic year: 2021

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(1)

Minimizzazione e Sottodi erenziali.

Fabio Bagagiolo

1 Premessa.

Queste brevi note fanno riferimento all'in ontro tenutosi, on il medesimo

titolo, nell'ambito delPer orso d'E ellenzain Matemati a. Sitratta essen-

zialmente di un sunto. In parti olare, rispetto alla lezione svolta in aula,

qui man ano del tutto le gure e i gra i esempli ativi. Vi eversa, al une

dimostrazioni saranno un po' piu dettagliate di quanto non sia stato fatto

allalavagna.

2 Minimizzazione.

Il ben noto Teorema diWeierstrass re ita nelseguente modo.

Teorema 2.1 Siano [a;b℄  R un intervallo hiuso e limitato della retta

reale e f : [a;b℄ ! R una funzione ontinua. Allora f ammette massimo e

minimo su [a;b℄.

Dimostrazione. Proviamo he esiste il minimo. Sia m := inf

[a;b℄

f 2

[ 1;+1[. Allora,perde nizionediestremoinferiore,esisteunasu essione

di punti x

n

2 [a;b℄, n 2 N tale he f(x

n

) ! m se n ! +1. Essendo [a;b℄

ompatto, esiste una sottosu essione x

n

k

, k 2N ed un punto x2[a;b℄ tale

hex

n

k

!xsek !+1. In ne,essendof ontinua,siha he f(x

n

k

)!f(x)

se k !+1 e quindi, ne essariamente, f(x)=m e si on lude.

Ladimostrazionedell'esistenzadel massimoedeltutto analoga. Sipone

M := sup

[a;b℄

f 2℄ 1;+1℄; per de nizione di estremo superiore, si ha

(2)

n

essione onvergente x

n

k

! x; si nota he f(x

n

k

) ! f(x) e si on lude.

u t

Nella dimostrazione appena on lusa, oltre alla hiusura e limitatezza

dell'intervallo, la ontinuita della funzione gio a un ruolo essenziale, ed in

parti olare lo gio anella sua formulazione

lim

x!x

0

f(x)=f(x

0 ):

Ma a ben guardare, questa ondizione e os forte he, in un sol olpo, i

assi ura l'esistenza sia delmassimo he delminimo. Se inve e noi volessimo

l'esistenza delsolominimo,allorapotremmoforseri hiederemenodella on-

tinuita. Ed infatti,puo bastarela semi ontinuita inferiore.

De nizione 2.2 Una funzione ' : R ! R si di e semi ontinua inferior-

mente in x

0

2R se

f(x

0

)liminf

x!x

0 f(x):

Si di e semi ontinua inferiormente (senzaspe i areil punto) see semi on-

tinua inferiormente in tutti i punti di R (o del suo dominio).

Teorema 2.3 Siano [a;b℄R un intervallo hiuso e limitato e ': [a;b℄!

R una funzione semi ontinua inferiormente. Allora ' ammette minimo su

[a;b℄.

Dimostrazione. Usando le notazioni della pre edente dimostrazione, si

ha, grazie allasemi ontinuita inferiore,

f(x)liminf

k!+1 f(x

n

k

)=m;

da ui, ne essariamente, f(x)=m e si on lude. ut

Inmanieradeltuttoanalogasihannolaseguentede nizioneeilseguente

teorema.

De nizione 2.4 Una funzione ' : R ! R si di e semi ontinua superior-

mente in x

0

2R se

limsup

x!x0

f(x)f(x

0 ):

Si di e semi ontinua superiormente(senzaspe i areilpunto) seesemi on-

tinua superiormentein tutti i punti di R (o del suo dominio).

(3)

R una funzione semi ontinua superiormente. Allora 'ammette massimosu

[a;b℄.

3 Gra i.

De nizione 3.1 Una funzione : R ! P(R), dove P(R) indi a l'insieme

delle partidi R, si di e un gra o su R.

Un gra o su R e quindi una funzione he, ad ogni punto di R, asso ia

un sottoinsieme di R (eventualmente vuoto o an he R stesso). Ad esempio,

il gra o(nel senso usuale)di una funzione f :R !R eun gra osu R nel

senso appena de nito. Ma i gra i di uivogliamo o upar i, sono ben piu

generali dei gra i difunzioni, inparti olare possono avere tratti verti ali.

De nizione 3.2 Un gra o su R, , si di e monotono se, per ogni x

1

;x

2 2

R,

x

1

<x

2

; (x

1 ); (x

2

)6=; ) 

1



2 8

1

2 (x

1 );

2

2 (x

2 ):

Un gra o monotono e quindi un gra o he \ res e" nel verso delle x

res enti.

De nizione 3.3 Siano e due gra i suR. Si di e he e ontenuto in

se

(x) (x) 8x2R:

Si di e he e ontenuto strettamente in se e ontenuto in ed esiste

x 0

2 R tale he (x 0

) 6= (x 0

) (e quindi l'insieme (x 0

) e ontenuto stretta-

mente in (x 0

)).

De nizione 3.4 Ungra osuR sidi emassimalemonotonoseemonotono

e none ontenuto strettamente in nessuno altro gra o monotono.

Quindiungra o massimalemonotonoeungra o heemassimale(per

l'ordinamento dato dall'in lusione) tra i monotoni. In parti olare, esso non

ha salti(obu hi).

(4)

In questo paragrafo onsidereremo funzioni a valorinella retta estesa R :=

[ 1;+1℄. Utilizzeremodue on ettiimportanti: lasemi ontinuitainferiore

e la onvessita. In parti olare, ambedue i on etti si estendono a funzioni

a valori nella retta estesa. Infatti, la semi ontinuita inferiore e banalmente

de nita allo stesso modo he per funzioni a valori reali (su R 'e un ordine

totale), mentre per la onvessita si estende la usuale de nizione tramite la

disuguaglianza

'(x

1

+(1 )x

2

)'(x

1

)+(1 )'(x

2 ); 8x

1

;x

2

2R; 80<<1;

al aso inquestione tramitela posizione

(+1)+( 1)=( 1)+(+1)=+1;

e,ovviamente, r+(+1)=+1,r+( 1)= 1perognir2R er(+1)=

+1, r( 1)= 1 per ogni r>0.

Proposizione 4.1 Sia ':R !R unafunzione semi ontinua inferiormente

e onvessa. Allora, se 'assume valori reali, non puo mai assumere il valore

1.

Dimostrazione. Sia x

0

2 R tale '(x

0

) 2 R. Poi he ' e semi ontinua

inferiormente, deve esistere Æ > 0 tale he '(x) > 1 per ogni x 2 [x

0

Æ;x

0

+Æ℄. Supponiamo per assurdo he esista x 0

2 R tale he '(x 0

) = 1.

Ovviamente si deve avere x 0

6= x

0

. Ma allora esiste 0 <  < 1 tale he

x

0

+(1 )x 0

2[x

0 Æ;x

0

+Æ℄ . Per la onvessita siha quindi

1<'(x

0

+(1 )x 0

)'(x

0

)+(1 )'(x 0

)= 1;

la qual osa e assurda. ut

De nizione 4.2 Siano ' : R ! R una funzione e x

0

2 R un punto. Un

numerorealep2R sidi eunsottogradientedi'inx

0

selarettadipendenza

p he passa per il punto (x

0

;'(x

0

)) sta sottoal gra o di 'su tutto R. Cioe

se

'(x

0

)2R e '(x) p(x x

0

)+'(x

0

) 8x2R:

(5)

0

impli a he '(x

0 )2R.

De nizione 4.3 Sia ' : R ! R una funzione. Si di e sottodi erenziale di

', e si indi a on ', il gra o su R de nito per ogni x 2 R nel seguente

modo

'(x):=

n

p

pe sottogradiente di ' in x o

:

Adesempio se'(x)=jxj, allora

'(x)= 8

<

:

f 1g se x<0;

[ 1;1℄ se x=0;

f1g se x>0:

Notiamo he ingenerale si puoan he avere '(x)=;

Eser izio. i)Provare heseunafunzione':R !R ammettesottogradienti

in ogni punto (ovvero e sottodi erenziabile ovunque) allora e onvessa. ii)

Dare un esempio di funzione ' : R ! R he sia onvessa e semi ontinua

inferiormenteetale he perunqual he x

0

2R siabbia'(x

0

)2R e'(x

0 )=

;

Il seguente teorema non lo dimostriamo. In generale l'in lusione \" e

sempre vera.

Teorema 4.4 Siano '

1

;'

2

: R ! R due funzione onvesse e semi ontinue

inferiormente he non assumono mai il valore 1. Se '

1



e ontinua (e

quindi a valori in R) allora per ogni x2R si ha

'

1

(x)+'

2

(x)=('

1 +'

2 )(x)

on laposizione ;+K =; per ogni K R.

Laseguente proposizionee difa ile dimostrazione.

Proposizione 4.5 Sia ' : R ! R una funzione. Se ' e derivabile in x

0

(e quindi assume valori reali in tutto un intorno di x

0

) e '(x

0

)6=;, allora

'(x

0

)=f' 0

(x

0 )g.

(6)

orollario.

Corollario 4.6 Sia':R !R unafunzione(qualunque). Unpuntox

0 2R,

tale he '(x

0

)2R, e un punto di minimo assoluto per ' su R se e soltanto

se '(x

0 )30.

Ilseguente risultato,di uinonriportiamola dimostrazione, aratterizza

i gra i massimalimonotoni

Teorema 4.7 Un gra o su R e massimale monotono se e soltanto se e

il sottodi erenziale di una funzione onvessa e semi ontinua inferiormente,

non ostantemente uguale a +1e he non assume maiil valore 1.

Notiamo he le de nizioni di gra o massimale monotono e di sottodif-

ferenziale si possono estendere an he al aso di piu variabili. Ebbene in

dimensione maggioredi uno il teoremapre edentenon epiu vero. Vale solo

l'impli azione\sottodifferenzialedi onvessa,semi ontinuainferiormente,di-

versa dalla funzione ostantemente uguale a+1 e he non assume il valore

1 ) massimalemonotono".

5 Un'appli azione.

In questo paragrafo mostriamo un possibile impiego nelle s ienze appli ate

dei risultatiespostinei paragra pre edenti.

Spesso un sistema si o/ingegneristi o/me ani o, ma an he e onomi o

o biologi o, e des ritto da un erto numero di parametri. Ad esempio lo

stato di una sostanza a due fasi (solida e liquida) puo essere des ritto dalla

temperaturaedallafaseovvero daunparametro heindi ala on entrazione

diunadelleduefasinell'altra. Oppureilsistemaformatodaunasbarradiun

ertomaterialesoggettaadunatrazione(o ompressione)puoesseredes ritto

dalla oppia di parametri sforzo/deformazione. Oppure an ora il sistema

formato daun orpo he s ivola on attrito suun piano puo essere des ritto

dalla forzaappli atae dallavelo itadel orpo. Moltialtriesempisipossono

fare. Spesso la relazione he inter orre tra due parametri des rittivi del

sistema (detta relazione ostitutiva) puo essere rappresentata da un gra o

massimalemonotono su R, la uideterminazione e ditiposperimentale.

(7)

a doverstudiare equazionidi erenzialidel seguentetipo

8

<

: x

0

(t)+w 0

(t)=f(t) t2℄0;T℄;

w(t)2 (x(t)) t2[0;T℄;

x(0)=x 0

; w(0)=w 0

;

dovex;w:[0;T℄!R sonolefunzioniin ognite,T >0edato,f :[0;T℄!R



e una funzione ontinua data, e un gra o massimale monotono dato e

x 0

;w 0

2R sonodati. Ilsistemades rivequindil'evoluzionedeidueparametri

x;w( hesonoquelliattiades rivereilsistemame ani o/ si oe ) hesono

vin olati a veri are l'equazione di erenziale, mantenendo pero la relazione

ostituitva rappresentata dalgra omassimale monotono .

In realta l'equazione puo essere ben piu ompli ata. Ad esempio f puo

dipendereasuavoltadaxedaw;oppure ipuoesserean heunadipendenza

spazialeenonsolotemporaleequindisarebberopresentian hedellederivate

(parziali) rispetto ad una variabile spaziale. Ma limitiamo iallo studio del

problema qui sopra.

Innanzitutto va detto he la funzione in ognita w, dovendosi \muovere"

all'interno di un gra o, non sara in generale ontinua e tanto meno deri-

vabile. Quindi o orrerebbe dare un senso alla derivata di w. Ma questo

esula dagli intentidi queste note. Dirigiamo iinve e verso lari er a di una

soluzione (la oppia(x;w)) approssimata.

Fissato opportunamente h > 0 pi olo, dividiamo l'intervallotemporale

[0;T℄ in tanti intervallinidi ampiezza h. Siano t

0

=0 <t

1

<::: <t

N

=T

gli estremi di tali intervallini. All'istante iniziale deve essere x(t

0 ) = x

0

,

w(t

0 )=w

0

, hesonovalorinotiper hedati. Volendoquindi al olareivalori

approssimati di x(t

1

) e w(t

1

) ( he hiameremo x 1

e w 1

) possiamo sostituire

le derivate on i orrispondenti rapporti in rementali, e sostituire il valore

di f nell'intervallo [t

0

;t

1

℄ on il valore ostante f(t

1

). Quindi per trovare i

valorix 1

;w 1

2R dobbiamo risolvere ilproblema (nelle in ognite x 1

, w 1

)

8

<

: x

1

x 0

h +

w 1

w 0

h

=f(t

1 )

w 1

2 (x 1

):

Trovati quindi (se possibile) x 1

, w 1

possiamo trovare i valori x 2

, w 2

he

approssimano quellidi x(t

2 ),w(t

2

)risolvendo(nelle in ognite x 2

, w 2

)

(8)

<

: x

2

x 1

h +

w 2

w 1

h

=f(t

2 )

w 2

2 (x 2

):

Al passo n generi o, dovremo risolvere (nelle in ognite x n

,w n

) ilproblema

8

<

: x

n

x n 1

h

+ w

n

w n 1

h

=f(t

n )

w n

2 (x n

):

In questo modo otteniamo tutti i valori x 0

;x 1

;:::;x N

, w 0

;w 1

;:::;w N

e

interpolandoli ( ioe unendoli on segmenti),otteniamo i gra idi due spez-

zate x

h e w

h

he possiamo onsiderare ome soluzioniapprossimanti, dipen-

denti dalla s elta di h. Ovviamente poi si potrebbe voler fare il limite per

h he tende a zero, ed ottenere os due funzioni x e w soluzioni \vere" del

problema. Ma an he questo esula dagli intenti di queste note. Vediamo

pero ome lamassimalemonotonia di i permettedi risolvere il problema

approssimantead ogni passo. Il seguente teorema i di e esattamente io.

Teorema 5.1 Siano x;w;f 2 R e h > 0 ssati. Sia poi un gra o mas-

simale monotono ssato. Allora esiste un uni o valore x 2 R tale he, per

qual he (uni o) w2 (x) si ha

(

x x

h +

w w

h

=f

w2 (x):

Dimostrazione. Il problemae quindi quellodi trovare x2R (uni o) tale

he, per qual he w2 (x) siabbia

x+w x w hf =0;

ovvero, determinarex2R uni o tale he

x+ (x) x w hf 30:

Poi he e massimale monotono, esso e il sottodi erenziale di una funzione

' : R ! R onvessa, semi ontinua inferiormente, diversa dalla funzione

(9)

risultatiespostineipre edentiparagra ,siha heilgra osuR osde nito

(x):=x+ (x) x w hf;



e ilsottodi erenziale della funzione os de nita

(x):=

x 2

2

+'(x) (x+w+hf)x:

Il problema diventa quindi quelloditrovare x2R uni otale he 02 (x).

Se quindi proviamo he haun minimoassoluto reale ( ioenon 1) e he

questo minimo e assunto in un uni o punto x 2 R, allora, in virtu di un

orollariopre edente, abbiamo on luso.

Ora, e onvessa per hesomma di onvesse e lineari,e semi ontinuain-

feriormente per he somma di ontinue on una semi ontinua inferiormente.

Inoltre pure leinon assumemai il valore 1 e non e ostantemente uguale

a +1(quindiassume an he valorireali). Notiamo poi he ( on ovvia esten-

sione del signi ato dellimite al aso di funzionia valoriin R)

lim

x!1

(x)=+1:

Questo per he il primo addendo di e quadrati o e quindi tende a +1

vin endo sul segno del terzo addendo he e lineare. Ma domina an he il

segnodi'perx!1,per hean hese'! 1questopuoavvenirealpiu

linearmente(ilgra odi'stasopradiunarettaessendolafunzione onvessa

esottodi erenziabileinalmenoun puntoper heil suosottodi erenialee ).

Siaquindi x 0

2 R tale he (x 0

)= r 2R. Allora prendiamo K > 0 tale

he

x62[ K;K℄ ) (x)>r;

e notiamo he deve essere x 0

2 [ K;K℄. A questo punto il minimo di

su [ K;K℄ ( he esiste per he e semi ontinua inferiormente) e un numero

reale (per he > 1)eminoreougualear= (x 0

). Taleminimoequindi

ne essariamente an he il minimo su tutto R. Si on lude in ne osservando

he il minimo e raggiunto in un solo punto in quanto , nei punti in ui

assumevalorireali,estettamente onvessa per heloeilsuo primoaddendo.

u t

(10)

il fatto he, nel piano (x;w), la retta di equazione w = x+x+w+hf

interse ain un sol punto il gra o massimalemonotono . A questo livello,

ioeindimensione1(ovvero ladimensionedeivalorixewda er are),tutto

iopotevaforseessere provatoan he peraltra via. Ad ognimodo, ilmetodo

quiusato metteinrisaltola aratterizzazionedelpuntodiintersezione ome

l'uni o punto di minimo di , la qual osa e interessante an he per even-

tuali algoritmi numeri i. Inoltre esso mette in evidenza la sua eÆ a ia he

puo essere fa ilmenteadattata an he a situazioniben piu omplesse, ioein

dimensione maggioredi 1,ovvero indimensione in nita.

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