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Academic year: 2021

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Rivista del Museo Civico di Scienze Naturali “Enrico Caffi”, Bergamo, vol. 32, 2020, pp. 33-36

ISSN 0393-8700 Paride DIOLI, Ronni PAOLINELLI & Martino SALVETTI

SPHEDANOLESTES CINGULATUS (FIEBER, 1864), ENDEMICO DELL’ITALIA PENINSULARE, TROVATO NEL PARCO DEL TICINO E NEL GENOVESE (HEMIPTERA: REDUVIIDAE)

RIASSUNTO – Sphedanolestes cingulatus (Fieber, 1864) viene segnalato per la prima volta in Lombardia nel Parco regionale della Valle del Ticino (Magenta). La specie, endemica italiana, ha una distribuzione appenninico–sicula che viene ampliata notevolmente verso nord. Magenta è la stazione più settentrionale dell'areale di distribuzione. Vengono riportate anche le prime segnalazioni della specie per la Liguria.

ABSTRACT – Sphedanolestes cingulatus (Fieber, 1864), endemic to peninsular Italy, found in the Ticino Park and near Genoa (Hemiptera: Reduviidae).

This species is reported for the first time in Lombardy, in the Ticino Valley Regional Park (Magenta). The species, endemic to Italy, was found in Sicily and the Apennines; here its distribution is extended considerably northwards. Magenta is the northernmost station in the whole distribution area. It is also reported for the first time in Liguria.

KEY WORDS: Assassin Bugs, Harpactorinae, endemic species, Italy.

INTRODUZIONE

Tra gli emitteri eterotteri si osserva, negli ultimi anni, una progressiva colonizzazione del Nord Italia continentale da parte di specie mediterranee, in genere a diffusione più meridionale. Il fenomeno, evidenziato già alla fine del secolo scorso per la presenza di specie termofile nelle Prealpi e nelle Alpi (Osella, 1970; Dioli, 1974) ha interessato, nell’ultimo decennio, soprattutto i Lygaeidae, sensu lato (Dioli, 2010; Dioli & Grazioli, 2012; Cianferoni et al., 2018).

Questi insetti, favoriti probabilmente dal trasporto passivo (veicoli commerciali, filari alberati delle strade e aiuole spartitraffico delle autostrade), si sono insediati in alcune zone del Nord Italia grazie anche ad un clima più favorevole rispetto al passato.

Notevoli spostamenti, in aree diverse da quelle originarie mediterranee e persino da regioni extraeuropee, sono stati evidenziati anche tra i Reduviidae (Dioli, 2013, 2014) che, essendo predatori generalisti, sono meno vincolati alla presenza di piante ospiti, rispetto ai fitofagi. Di questa famiglia di eterotteri fa parte Sphedanolestes cingulatus (Fieber, 1864), una specie endemica italiana che, alla fine del secolo scorso, Tamanini (1981) definiva “appenninico- sicula, le cui catture più settentrionali sono in Emilia, in ambienti xerotermofili”. La specie è stata segnalata recentemente in Lombardia e Liguria, grazie a varie immagini apparse sul forum naturalistico Naturamediterraneo, (www.naturamediterraneo.com) oltre che su alcuni gruppi di “Citizen science” di Facebook (https://www.facebook.com).

MATERIALE ESAMINATO

L

OMBARDIA

: provincia di Milano, Parco naturale della Valle del Ticino, Pontevecchio di Magenta, Tenuta "La Fagiana", 5.V.2018, 1 ex., foto di Giovanni Micheli (Facebook e Forum NM) (Fig.1).

L

IGURIA

: provincia di Genova: Genova, Alture di Campomorone 420 m.slm., 17.VI.2018, 1 ex., foto di Enrico Rebora (Facebook); Genova, Piani di Praglia, 6.V.2018 1 ex. juv., foto di Ettore Balocchi (Forum NM); Genova, Campomorone, 6.V.2018 1 ex. juv, foto di Mirko Parodi (Forum NM); Genova, dintorni, 8.V.2007, 1 ex., foto di Ettore Balocchi (Forum NM).

TASSONOMIA

Sphedanolestes cingulatus è la specie di maggiori dimensioni (10-12 mm) tra le congeneri presenti in Europa che misurano meno di 8 mm. Inoltre si distingue nettamente per avere capo e pronoto scuri e tutti i femori con anelli rossi e neri (Putshkov & Moulet, 2009).

Questa specie può essere tuttavia confusa con Rhynocoris iracundus (Linnaeus, 1758) e Rhynocoris annulatus (Linnaeus, 1758) anche se la forma è più slanciata e sottile e le dimensioni sono in genere minori.

Bisogna fare attenzione, soprattutto, alla colorazione dei femori che in S. cingulatus presenta sempre tre anelli rossi (Fig.1), mentre nel genere Rhynocoris al massimo due; R. annulatus inoltre ha le zampe intermedie nere.

Qui di seguito forniamo una chiave per separare i due

generi:

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34 DIOLI, PAOLINELLI & SALVETTI

– carena verticale del lobo anteriore del pronoto che non raggiunge posteriormente quella orizzontale che separa i due lobi ... Rhynocoris – carena verticale del lobo anteriore del pronoto che raggiunge posteriormente quella orizzontale che separa i due lobi ... Sphedanolestes

DISCUSSIONE

Secondo G. Micheli (com.pers.), “l’esemplare segnalato nel Parco del Ticino è stato trovato in un piccolo appezzamento tra due rogge, umido e semi-soleggiato tra rovi e ortiche circondati dal bosco planiziale igrofilo nello stesso habitat dei lepidotteri Anania hortulata (Linnaeus 1758) e Abraxas sylvata (Scopoli, 1763)”. S.

cingulatus era noto, sinora, unicamente nelle regioni centro-meridionali del territorio italiano, ad esclusione della Sardegna. Servadei (1967) riporta le seguenti regioni: Emilia, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia.

Tamanini (1981) conferma Calabria, Basilicata, Emilia, Abruzzo e Sicilia. Putshkov & Moulet (2009) indicano le regioni già citate in precedenza. Ad eccezione dell’Emilia, non vi erano, prima d’ora, altre

segnalazioni per il Nord Italia. La specie è quindi nuova per la Liguria e la Lombardia. La segnalazione relativa al Parco del Ticino, è anche la più settentrionale dell’areale della specie, a nord del fiume Po. La zona è a soli 4 km dall’Autostrada A4 (Milano-Torino) mentre le alture sopra Genova distano solo 1 km dalla Autostrada A7 (Genova-Milano) e circa 2 km dalla A26 Genova- Alessandria. Come è accaduto per altri eterotteri, che hanno colonizzato nuovi territori utilizzando il trasporto passivo indotto dai traffici commerciali (Dioli &

Grazioli, 2012; Dioli, 2013; Cianferoni et al., 2018), anche nel caso di S. cingulatus si può ipotizzare che mediante il traffico veicolare possa raggiungere facilmente le zone xerotermiche pre-alpine, il Cantone Ticino nella Svizzera meridionale sulla direttrice autostradale Genova-Milano-Lugano, ma anche la Francia meridionale e, forse, la Spagna lungo la direttrice autostradale Genova-Marsiglia-Barcellona.

Molti insetti si attaccano agli autoveicoli in transito sulle arterie stradali a grande scorrimento a causa dello spostamento d’aria contro le barriere sparti-traffico, costituite da piante ornamentali: in questo modo essi possono percorrere anche migliaia di chilometri sino alle aree di sosta o ai centri di smistamento delle merci nelle periferie delle grandi città.

Fig. 1. Sphedanolestes cingulatus di Pontevecchio di Magenta (Milano, Lombardia). (Foto G. Micheli)

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SPHEDANOLESTES CINGULATUS NEL PARCO DEL TICINO E NEL GENOVESE 35 Infine non va dimenticato il ruolo del clima per spiegare

la permanenza di queste specie nel Nord Italia e in Europa meridionale. Infatti, oltre ad adattarsi alle piante ospiti presenti, esse sopravvivono anche nei mesi invernali in luoghi di rifugio temporanei (sotto le cortecce degli alberi, nei fienili o nelle abitazioni) (Dioli

& Grazioli, 2012), pur manifestando un certo tasso di mortalità che, tuttavia, non ne determina l’estinzione. A tal proposito va ricordato che la maggior parte della comunità scientifica concorda sull’aumento delle temperature sia a livello globale, sia su scala locale, anche se le cause del fenomeno, siano esse naturali e/o antropiche, vengono diversamente interpretate (Prodi &

Sutera, 2012). A livello globale, la temperatura media annuale è oggi superiore di 0,9°C rispetto all’epoca pre- industriale (Gusmeroli, 2019).

A livello italiano, gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una forte diminuzione del numero di giorni poco piovosi, mentre la frequenza di quelli con precipitazioni intense è in aumento in alcune regioni dell'Italia settentrionale. Allo stesso tempo è evidente, in particolare per il Nord-Ovest e per il Sud, una tendenza verso periodi siccitosi di maggior durata.

Questi cambiamenti hanno caratteristiche diverse per temperatura e precipitazioni. L'aumento di temperature minime e massime giornaliere è infatti associato ad una traslazione della distribuzione statistica delle temperature verso valori più caldi (Lionello et al., 2010).

RINGRAZIAMENTI

Si ringrazia particolarmente il foto-naturalista Giovanni Micheli per le notizie fornite e per aver generosamente messo a disposizione l’immagine dell’esemplare del Parco del Ticino. Inoltre i segnalatori dei forum naturalistici: Ettore Balocchi, Mirko Parodi e Enrico Rebora.

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3: 1 – 164.

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36 DIOLI, PAOLINELLI & SALVETTI Indirizzo degli Autori:

Paride Dioli

Museo di Storia Naturale Sezione di Entomologia

Corso Venezia 55, Milano, Italy.

e-mail: paridedioli@virgilio.it Ronni Paolinelli

Via Ranzini 3, Vidigulfo (Pavia), Italy.

e-mail: unitermo@gmail.com Martino Salvetti

Fondazione Fojanini di Studi Superiori Settore Difesa Fitosanitaria

via Valeriana 32, Sondrio, Italy.

e-mail: msalvetti@fondazionefojanini.it

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