Capitolo 2
le chiese e l’ambito geografico2.1 Ambito geografico
Su un territorio sufficientemente ampio sono state individuate, nella maggior parte dei casi di concerto con Pubbliche Amministrazioni, Curie Arcivescovili e privati, le chiese ridotte ad uso profano non indecoroso, siano esse abbandonate e non più utilizzate o con destinazione d’uso differente anche se temporanea, fino ai manufatti dall’avviato stato di degrado a quello di rudere. In un quadro territoriale ampio dove spesso la capillarità degli edifici cultuali - siano essi chiese, pievi, eremitori, oratori, tabernacoli – risulta preponderante, gli edifici studiati offrono un modello vario ed articolato a cui far riferimento, dalle caratteristiche tipologico formali alla collocazione geografica. E’ da considerare inoltre la difficoltà nel reperimento del materiale archivistico attestante quanti edifici siano ufficialmente ridotti ad uso profano non indecoroso, nonostante i dati ufficiali sulle chiese abitualmente o saltuariamente utilizzate ai fini liturgici, e più in generale quali siano le loro diocesi di riferimento.
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le chiese e l’ambito geografico Superficie in Kmq*: 847 Abitanti**: Superficie in Kmq*: 1520 311.084 Abitanti**: 312.677 Parrocchie**: 165 Parrocchie**: 362Numero dei sacerdoti secolari*: 173 Numero dei sacerdoti secolari*: 234
Numero dei sacerdoti regolari*: 46 Numero dei sacerdoti regolari*: 13
Numero dei diaconi permanenti* 20 Numero dei diaconi permanenti* 17
Dati relativi alla diocesi: Pisa Dati relativi alla diocesi: Lucca
Superficie in Kmq*: 250
Abitanti**: 222.408
Parrocchie**: 52
Numero dei sacerdoti secolari*: 69
Numero dei sacerdoti regolari*: 32
Numero dei diaconi permanenti* 22
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le chiese e l’ambito geograficoL’area di studio comprende geograficamente un territorio che, oltre ad avere una forte connotazione legata alla tradizione e alla memoria, ha anche una vocazione commerciale ed economica, dove le infrastrutture viarie lo rendono centro delle direttrici autostradali e ferroviarie che da Roma procedono verso il Nord, collocandolo anche all’interno di un sistema di comunicazione che vede la presenza del sistema aeroportuale toscano – Pisa e Firenze -, del sistema portuale – Livorno e Carrara.
Un territorio la cui parte meridionale appartiene al progetto di “Area Vasta” che prevede un grande network riguardante l’area dei Navicelli, il porto di Livorno, l’aeroporto di Pisa, l’interporto di Guasticce, con previsioni di potenziamento delle infrastrutture, da quelle autostradali alle Ferrovie, di un’area logistica di “Area Vasta” che collegherà Pisa e Livorno fino alle zone interne della regione. Ciò è identificabile nel “corridoio tirrenico”, in un’economia basata sullo sfruttamento del mare e del parco di Migliarino e San Rossore, con il supporto di una rete infrastrutturale che interesserà la dorsale tirrenica grazie anche ad un sistema portuale ampliato, e ai grandi cambiamenti legati alle riconversioni e rigenerazioni urbane delle città capoluogo Pisa, Lucca e Livorno.
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le chiese e l’ambito geograficoAl fine di avere un’immagine esaustiva del territorio su cui gravano gli edifici studiati, è necessario valutare non solo il contesto geografico ma anche quello politico delle Amministrazioni che localmente governano ( figg. 2.23, 2.24); di maggiore interesse quelle provinciali, vista l’ampiezza e la complessità del tema, per il risalto che danno al patrimonio edilizio storico esistente nei loro documenti programmatici di gestione e governo.
Nelle linee programmatiche dell’Amministrazione provinciale di Pisa emerge il seguente intento:
“Il patrimonio culturale del territorio passa
ovviamente per la valorizzazione di un
patrimonio storico-artistico, che
anche al di là delle bellezze e della unicità di Pisa, trova anno dopo anno,
un’attenzione crescente da parte del turismo nazionale ed internazionale.
In questo senso l’amministrazione favorirà il recupero e la conservazione
dei piccoli castelli, degli insediamenti storici e degli edifici di rilevo sul
territorio provinciale.”
19Nel programma dell’attuale amministrazione provinciale di Lucca viene rimarcato come le comunità e la cultura civica sul territorio lucchese affondino le loro radici nella storia, e come le trasformazioni economiche e sociali del nostro tempo possano mettere a repentaglio questo tessuto,
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le chiese e l’ambito geograficose non ci sarà una capacità, da parte di questo, di rafforzarsi e rinnovarsi. Fra i cinque assi portanti di tale programma, emerge al punto cinque quello della
“Cultura, Beni Culturali, Identità del Territorio”
20 chenello specifico interessa:
“L’identità del territorio – che comprende l’insieme delle risorse materiali
e immateriali, dei giacimenti culturali, delle presenze, delle associazioni,
delle professionalità e della creatività – rappresenta il riferimento
cardine dell’attività culturale della Provincia.”
21.
Tema ricorrente ilconcetto di identità che viene così precisato:
“Un’identità forte
presuppone una memoria viva, e presuppone una politica che favorisca e
valorizzi lo studio della storia, la ricerca sulle tradizioni, la conservazione
dei beni culturali materiali ed immateriali.(…)
La valorizzazione delle risorse culturali dei territori e le politiche di
sviluppo dei sistemi locali devono integrarsi per promuoverne l’identità
attraverso il patrimonio artistico, culturale e storico. In questa
prospettiva, è un fattore di sviluppo, e d’altra parte lo sviluppo non deve
mettere a repentaglio l’identità.”
22Un aspetto da sottolineare è l’integrazione delle nuove tecnologie a servizio della memoria storica e come esse diventino strumento per la
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le chiese e l’ambito geograficovalorizzazione e comunicazione di quest’ultima:
“Al contempo l’applicazione
di nuove tecnologie ad esempio nel campo del restauro, nell’ambito della
comunicazione del patrimonio culturale, nei settori della consultazione fa
della cultura stessa un ambito di sperimentazione e produzione di nuovo
lavoro. Il patrimonio culturale territoriale trova, attraverso le nuove
tecnologie, la possibilità di diffondersi e di interagire con altri saperi ed
altre culture.”
23Tali obiettivi sono raggiungibili attraverso precisi strumenti progettuali tra cui si evidenziano:
“ • il rafforzamento del ruolo delle Fondazioni culturali come strumento di
conservazione e valorizzazione dei giacimenti culturali e del patrimonio del
territorio mediante l’attivazione di specifiche politiche di intervento
finalizzate alla realizzazione di progetti particolari; (...)
• il rafforzamento delle attività di valorizzazione delle tradizioni culturali
locali anche mediante la raccolta e la valorizzazione di nuovi materiali e
l’accesso alla loro fruizione anche attraverso il miglioramento o la
realizzazione di nuove strutture espositive; in particolare, si intende
promuovere lo sviluppo della rete provinciale dei musei etnografici, (…)
l’applicazione della ricerca tecnologica in materia di conservazione, tutela
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le chiese e l’ambito geograficoe valorizzazione dei beni culturali e della loro promozione come strumenti
di crescita dell’identità del territorio;
il consolidamento del rapporto cultura, turismo e qualità del territorio
come strumento privilegiato di una crescita coerente ai principi della
qualità e della durata; (...)”
24Nello specifico tra gli obiettivi del settore riguardante i beni culturali emerge quello inerente:
“ • la predisposizione di programmi finalizzati alla restituzione del
patrimonio dei beni culturali del territorio coerenti con la definizione di
sistemi omogenei per aree territoriali: ville, fortificazioni, teatri, pievi,
antiche canoniche – anche mediante il sostegno alla progettazione a
favore dei comuni più piccoli e meno dotati di risorse;
• l’applicazione delle tecnologie innovative in termini di diagnostica,
progettazione e restauro sui beni culturali favorendo le relazioni con i
centri di ricerca universitari. (...)”
25Tra gli obiettivi dell’Amministrazione provinciale di Livorno emergono quelli inerenti la “Cultura: crescita sociale ed opportunità economica”, e nello specifico nel primo obiettivo strategico con l’attuazione delle seguenti strategie:
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le chiese e l’ambito geografico“ 1.1 Strategia: Valorizzare il ruolo e le potenzialità delle istituzioni e
dei beni culturali della provincia in un contesto di Area Vasta.
1.2 Strategia: Consolidare le Reti ed i Sistemi territoriali della cultura
(Rete Archeologica, Sistema Provinciale dei musei, Sistema documentario
provinciale).
1.3 Strategia: Promuovere la conoscenza del patrimonio
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le chiese e l’ambito geografico
19 Cfr. Programma Giunta Provincia di Pisa presieduta da A. Pieroni, azione strategica n° 2, p.16
20 Cfr. Programma Giunta Provincia di Lucca presieduta da S. Baccelli, “Per la Provincia di tutti: una nuova stagione di buongoverno”, p.5
21 Cfr. Programma Giunta Provincia di Lucca, op. cit., p.18 22 Cfr. ibid.
23 Cfr. ibid. 24 Cfr. ibid.
25 Cfr. Programma Giunta Provincia di Lucca, op. cit., p.21
26 Cfr. Programma Giunta Provincia di Livorno presieduta da G. Kutufà, “Cultura: crescita sociale ed opportunità economica”, p.24