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IV lezione Filosofia I (filosofia dell essere e della conoscenza), prof. Carmine Brienza

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IV lezione - 13.10.17

Filosofia I (filosofia dell’essere e della conoscenza), prof. Carmine Brienza

La filosofia, dice Aristotele, nasce dalla meraviglia. (il prof. legge un brano tratto da

“La metafisica di Aristotele” commentato da Giovanni Reale che parla sul senso delle cose): “se gli uomini hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia, mentre da principio restavano meravigliati di fronte alle difficoltà più semplici, in seguito, progredendo a poco a poco, giunsero a porsi problemi sempre maggiori: per esempio i problemi riguardanti i fenomeni della luna e quelli del sole e degli astri, o i problemi riguardanti la generazione dell’intero universo.

Ora, chi prova un senso di dubbio e di meraviglia riconosce di non sapere; ed è per questo che anche colui che ama il mito è in certo qual modo, filosofo: il mito, infatti, è costituito da un insieme di cose che destano meraviglia. (l’uomo si trova piombato, lanciato nel mondo e comincia a interrogarsi sul senso di sé stesso, sul senso delle cose, sul senso di quello che lo circonda, ecc.). Cosicché, se gli uomini hanno filosofato per liberarsi dall’ignoranza, è evidente che ricercarono il conoscere (perché, “amico della sapienza”, la sapienza di cui la filosofia tratta, che ricerca è la sapienza sul senso delle cose,) solo al fine di sapere e non per conseguire qualche utilità pratica. E il modo stesso in cui si sono svolti i fatti lo dimostra: quando c’era già pressoché tutto ciò che necessitava alla vita ed anche all’agiatezza ed al benessere, allora si incominciò a ricercare questa forma di conoscenza. (l’uomo ha cominciato a fare filosofia non da quando è nato, perché prima doveva pensare a sopravvivere, pensare a vestirsi, a cacciare, a mangiare, quindi i primi bisogni dell’uomo sono i bisogni materiali, l’uomo all’inizio del corso della sua storia ha pensato a questo), E’ evidente, dunque, che noi non la ricerchiamo per nessun vantaggio che sia estraneo ad essa; (la filosofia si fa per la filosofia come la

“teologia”, è una scienza totalmente inutile se, tu, pensi all’utilità pratica) e, anzi, è evidente che, come diciamo uomo libero colui che è fine a se stesso e non è asservito ad altri, così questa sola, tra tutte le altre scienze, la diciamo libera: essa sola, infatti, è fine a se stessa.”. Non si tratta di privare le scienze particolari della loro importanza come: ingegneria, medicina, falegnameria, gastronomia, ogni scienza particolare ha un suo campo e sono utilissime.

Come fa l’uomo a vivere senza le scienze che hanno a che fare con l’utilità? C’è una frase molto celebre in latino: “primum vivere deinde philosophari”, tradotta: “prima viene la vita e poi filosofare”; prima viene il vivere, i bisogni materiali, i problemi

“pratici” e, poi viene la filosofia. La filosofia si occupa di un altro aspetto della vita umana perciò, dice Aristotele: tutte le scienze saranno più necessarie di questa, della filosofia, ma nessuna sarà ad essa superiore. Comprendete il senso?

Le altre scienze sono tutte più necessarie, il sarto, il falegname, il meccanico, il medico, ecc., della filosofia, l’uomo sopravvive e vive come uomo anche senza filosofia.

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Tutte le scienze saranno più necessarie della filosofia perché, la filosofia riguarda l’attività filosofica, riguarda un aspetto della vita umana quale il conoscere per il conoscere, il sapere per il sapere e, soprattutto ha come finalità, un certo tipo di sapere, che dovremo cercare di capire sempre più e sempre meglio.

Normalmente questa definizione di filosofia come, l’attività umana che intende conoscere il senso ultimo delle cose. Nella filosofia, tecnicamente, è stata chiamata metafisica, la metafisica è la filosofia, l’attività razionale dell’uomo che si dirige alla comprensione del senso delle cose viste, nella loro totalità.

Il filosofo non s’interroga, più che altro, sul qual è il senso della sedia, ma qual è il senso del mondo, qual è il senso dell’uomo, qual è il senso della natura, cioè l’oggetto della sua esperienza visto nella sua totalità.

Il termine “metafisica” viene dal greco ed è un termine fortunato per capire che cos’è la filosofia perché metafisica in greco, “metà ta phisykà” significa: dopo e oltre le cose fisiche, cioè al di là e al di sopra del fisico. Aristotele scrisse quest’opera e, si tratta di un insieme di lezioni dal titolo “metafisica”.

Si dice che il titolo sia stato inventato da un discepolo di Aristotele nel mettere in ordine le sue opere: prima c’erano le opere che riguardavano la natura poi le opere che riguardavano l’uomo e, poi c’erano delle opere che non riguardavano le cose fisiche, la natura, (“metà" in greco significa “dopo” ma anche “al di là”, in greco phisys significa “natura), il termine metafisica esprime ciò che vuol essere il fine della filosofia andare al di là di ciò che io vedo, sento, tocco.

La realtà di ciò che io vedo, sento e tocco, si risolve nel mio essere vista e percepita?

Il mondo ha un suo fondamento? C’è qualcosa alla base di tutto, che spiega tutto?

Qual è il principio che spiega il mondo e l’uomo? C’è qualcosa che con la ragione io possa spiegare? La ragione è capace di cogliere ciò che spiega? La natura che cos’è?

L’universo intero che cos’è? C’è qualcosa che con la ragione io posso cogliere come il fondamento della realtà? Non della realtà su come si fa un bicchiere di plastica o, di chi fa il caffè che è dentro il bicchiere (questo è oggetto di un’altra scienza), ma della realtà nella sua totalità, la realtà che insieme è il mondo, l’uomo, Dio. Questo è l’interrogativo di fondo che la filosofia si fa e, che la metafisica ha come suo oggetto Entrare nella logica del filosofo o nella logica filosofica significa: se a te intriga personalmente, interessa, trovi una qualche rilevanza un interrogativo simile, c’è qualcosa che è alla base della realtà, che la spieghi e che la fondi? Perché c’è il mondo? Aristotele, nel suo libro, dà cinque definizioni di metafisica (le definizioni che Aristotele dà vanno tutte approfondendo l’una l’altra partiamo da quella fondamentale:

PRIMA DEFINIZIONE: la metafisica è una scienza che studia/ricerca, le cause e i principi primi. Innanzitutto è una “scienza” che significa “conoscenza”, il tentativo di conoscere, cosa? Le cause: l’uomo è stato sempre preoccupato di cercare le cause

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delle cose; cercare la causa di un qualcosa, che può essere la causa di un oggetto, di un fenomeno, ecc., questo significa comprendere il fenomeno, da dove viene.

Ricercare le cause è il primo impegno che la filosofia nella sua storia si è data, cercare le cause e i principi primi, "causa" in greco si dice "aitia", ricercare la prima definizione di scienza è questo: diciamo in latino: scire per causas = conoscere il sapere attraverso le cause.

Nella storia della filosofia, dei primi filosofi come anche Platone e Aristotele, la ricerca delle cause è stato sempre un argomento fondamentale. Cercare le cause di un oggetto e di un fenomeno significa conoscerlo.

Conoscere le cause di un oggetto è conoscere quell’oggetto e, nella filosofia, soprattutto di Aristotele sono state individuate QUATTRO CAUSE, conosciute le quali io ho individuato un oggetto, ho il possesso della conoscenza dell’oggetto, esse sono:

I causa, “materiale”: la causa materiale di un oggetto, di quale materia è fatto, (vetro, carta, plastica, ecc.)? Ad esempio: il tavolo di legno, che sta in aula.

La materia di cui è composto è il legno, quindi la sua causa materiale è il legno.

II causa, “formale”: in filosofia per causa formale non s’intende la forma geometrica, ma come i materiali sono organizzati, non nella forma esteriore ma nell’idea.

Forma in greco “eidos”, tradotto in italiano è “idea”, quindi se, la causa materiale del tavolo è il legno, la causa formale è l’idea di tavolo. La causa formale è l’idea che, fa sì, che quella materia sia quella che è.

Conoscendo già queste due cause, comincio ad avere una certa idea dell’oggetto che voglio conoscere.

III causa, “efficiente”(effice, efficit): chi ha realizzato quest’oggetto? In questo caso il tavolo è, stato fatto dal falegname, ovvero l’uomo, quindi la causa efficiente è l’uomo.

IV causa, “finale”: a cosa serve? Perché è stato realizzato ovvero, qual è il fine per cui quest’oggetto è stato fatto? Nel caso del tavolo il suo fine/scopo è di poterci appoggiare libri, computer, e così via.

Se ogni scienza è conoscenza delle quattro cause, le quattro cause di questo oggetto (tavolo), sono cause immediate, è detto nella definizione che la metafisica è la scienza che studia le cause e i principi primi.

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Per fare un esempio: abbiamo detto che la causa efficiente che ha fatto il tavolo è il falegname, quindi l’uomo, ma se io mi chiedo, qual è la causa efficiente dell’uomo?

Il padre e la madre e, la causa efficiente che ha fatto il padre e la madre del falegname, chi li ha fatti? E a loro volta da chi sono stati ha fatti? Devo arrivare ad un punto da cui tutto parte? Nella ricerca delle cause, qualunque causa sia, io vado sempre a ritroso allora, ad un certo punto mi devo fermare? Mi devo fermare perché io posso andare all’infinito nella serie delle cause senza fermarmi mai, questo equivale a dire che la “ragione umana” non è capace di arrivare ad un punto primo (le cause e i principi primi, quello posto il quale tutto viene e tutto fa capire), c’è sempre qualcosa che continua all’infinito e, la ragione non è in grado di arrivare!

Ovviamente, ci sono quelli che dicono che la ragione deve capire, cioè che la ragione dell’uomo deve avere la possibilità di arrivare, in qualche modo, a un punto in cui la ricerca delle cause si ferma e dice: questa è la causa prima che tutto spiega e che tutto muove, affermano che non è vero che la ragione non è grado di capire.

Quando si dice che la metafisica è la scienza che intende conoscere le cause e i principi primi, significa non le cause legate agli oggetti particolari, ma delle cause ben più profonde, il principio delle cose, non del “tavolo”, ma della realtà.

C’è nella realtà un punto di arrivo che tutto spiega? È un bisogno che la ragione ha avvertito nel corso della sua storia e con cui l’uomo si confronta quando fa filosofia.

Fare filosofia significa usare la ragione, a partire dall’esperienza, per vedere se è possibile arrivare ad una causa e un principio primo che, dall’inizio spiega il mondo, l’uomo, la natura, la storia.

Tu puoi dire io non sono d’accordo, perché l’uomo non è in grado di capire, benissimo, è quello che si dice oggi il pensiero debole, il nichilismo, il pensiero debole significa il pensiero è debole.

Oggi ci sono due concezioni di ragione, la ragione di chi dice l’uomo può conoscere solo le cause immediate delle cose: la scienza. E chi dice no la ragione può sfondare la barriera del sensibile, dell’ovvio per andare oltre allora tu devi scegliere, quale tipo di ragione tu scegli e quale tipo di ragione vuoi cimentarti.

Il cattolicesimo, l’uomo di fede ha una fiducia profondissima nella ragione. La ragione umana è capace di sfondare questa barriera, di ciò che io vedo, sento, tocco, per arrivare ad una causa che tutto ha messo in moto, quindi la domanda è la causa, il fine ultimo delle cose, il senso ultimo delle cose.

SECONDA DEFINIZIONE: la metafisica è la scienza dell’”ESSERE” in quanto ”essere”

(qui cominciamo ad entrare nella mentalità del filosofo, il nostro corso è la filosofia dell’essere).

Questo è un bicchiere, questo è un libro, questo è un uomo.

Che cos'hanno in comune queste frasi? L'ESSERE, perché gli oggetti e le cose, prima di essere quello che sono che cos’anno di base? “SONO”, ma non dell’essere questo o quello ma “ESSERE”.

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TERZA DEFINIZIONE: la metafisica è la scienza della “SOSTANZA” questo termine viene dal latino è significa sub stare, tradotto in italiano “ciò che sta sotto”, che cos’è che sta alla base delle cose, in ogni oggetto e lo sostiene e lo fa essere quello che è, perché la sostanza è ciò che sta alla base delle cose? L’essere, la sostanza è, la ragione che dice che le cose, in comune, hanno il fatto dell’esistere, il fatto che essi sono, dopo viene essere bicchiere, sedia, libro, è ciò che sta sotto alla realtà che, io devo capire, ciò che è sostanza, ciò che è sub stat, ciò che sta sotto e regge razionalmente quello che viene dopo.

QUARTA DEFINIZIONE: la metafisica è scienza “TEOLOGICA”, significa che è la scienza che studia, in greco THEOS cioè DIO! Che cos’è il principio ciò che è alla base? Aristotele fa il passo avanti, il principio, l’essere per eccellenza ciò che è alla base della realtà e del mondo è Dio (siamo 4 secoli prima di Gesù Cristo, perché la ragione prima di Gesù Cristo ha dimostrato che Dio c’è). La ragione è arrivata a Dio come l’essere, la sostanza, Dio.

QUINTA DEFINIZIONE: la metafisica ovvero la filosofia è la scienza della “VERITA’”

non spicciola, ma la verità del mondo ciò che il mondo spiega e ciò che è alla base del mondo e della sua intelligibilità, della sua comprensione quindi: la metafisica è la scienza che studia le cause e i principi primi, è la scienza che studia l’essere, è la scienza che studia la sostanza, ecco cos’è la filosofia è, spiegare con la ragione ciò che la storia della filosofia consiste poi nel tentativo del pensiero umano di dare una risposta a questo pensiero umano.

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