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Difetto del setto interventricolare

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Academic year: 2022

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Capitolo 9

Difetto del setto interventricolare

Descrizione della lesione

Il setto interventricolare è composto da una porzione muscolare che può essere suddivisa a sua volta in tre componenti maggiori (inlet, trabecola- re e outlet) e una piccola porzione membranosa subito sotto la valvola aortica. I difetti del setto interventricolare (DIV) sono classificati in tre categorie principali indipendentemente dalla loro localizzazione e dai margini (Fig. 9.1).

DIV muscolare: interamente circondato dal miocardio; localizzazione trabecolare, inlet o outlet.

DIV membranoso: generalmente con un’estensione verso l’inlet, l’outlet o la porzio- ne trabecolare; circondato in parte da tessuto fibroso in continuità con i lembi di una valvola atrioventricolare e di una valvola arteriosa.

DIV sottoarterioso a doppia connessione: è situato nel setto all’outlet e circondato da tessuto fibroso in continuità con la valvola aortica e polmonare.

Figura 9.1 Tipi differenti di difetto interatriale visti dalla parte destra del cuore. AD, atrio destro; VD, ventricolo destro; A, aorta; P, arteria polmonare

Difetto a doppia connessione sottoarterioso

Cresta sopraventricolare

Difetto perimembranoso

Valvola tricuspide

Difetto muscolare

dell’inlet Difetti muscolari

apicali multipli Difetto muscolare centrale Difetto muscolare dell’efflusso A

P AD

VD

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Incidenza

I difetti del setto interventricolare sono tra le più comuni malformazioni congenite cardiache e rappresentano circa il 20% di tutte le malformazio- ni cardiache congenite.

Manifestazioni e decorso in età pediatrica

Il DIV è definito restrittivo quando determina un gradiente pressorio significativo tra il ventricolo sinistro e il ventricolo destro; si associa generalmente a uno shunt di pic- cole dimensioni (<1,5/1,0) e non determina modifiche emodinamiche significative.

• È comune durante l’età pediatrica una chiusura spontanea dei DIV perimembrano- si e dei DIV muscolari piccoli. Generalmente i bambini sono asintomatici.

Il DIV moderatamente restrittivo si accompagna a uno shunt moderato Qp/Qs=1,5- 2,5/1,0) e può determinare delle alterazioni emodinamiche a carico del ventricolo sinistro. I bambini possono presentare un rallentamento della crescita e talora un’insufficienza cardiaca congestizia.

Il DIV non restrittivo o ampio (Qp/Qs>2,5/1,0) determina inizialmente un sovracca- rico di volume del ventricolo sinistro precocemente e determina un progressivo aumento della pressione in arteria polmonare.

Esame fisico

DIV piccolo restrittivo: soffio olosistolico ad alta frequenza, generalmente di grado 3-4/6, ben auscultabile lungo la linea margine sternale sinistra a livello del terzo o quarto spazio intercostale.

DIV non restrittivo da moderato ad ampio: spiazzamento dell’apice cardiaco con sof- fio olosistolico ben auscultabile unitamente a un rullio diastolico e a un terzo tono a livello dell’apice dovuto ad aumento del flusso attraverso la valvola mitralica.

DIV con Eisenmenger: oltre a una cianosi centrale con ipocratismo digitale si posso- no associare segni di ipertensione polmonare quali un impulso ventricolare destro, un secondo tono ampio e ben auscultabile. In molti pazienti è possibile apprezza- re un soffio sistolico eiettivo, attribuibile alla dilatazione del tronco dell’arteria pol- monare unitamente a un soffio diastolico in decrescendo d’alta tonalità dovuto all’insufficienza polmonare (soffio di Graham Steell).

Indagini strumentali utili

ECG: l’ECG rispecchia il grado di shunt e di ipertensione polmonare. I

DIV piccoli restrittivi generalmente producono un tracciato normale. I

DIV di moderate dimensioni determinano un’onda P tipica di sovrac-

carico atriale sinistro così come segni di sovraccarico di volume ventri-

colare sinistro con un’onda Q profonda e un’ampia onda R associata ad

una onda T ampia delle derivazioni V

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e V

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. Può essere presente anche

una fibrillazione atriale.

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Radiografia del torace: la radiografia del torace riflette l’importanza dello shunt così come il grado di ipertensione polmonare. Uno shunt di moderata importanza determina segni di dilatazione ventricolare sini- stra con un certo grado di pletora a livello polmonare.

Ecocardiografia: l’ecocardiogramma transtoracico può permettere di identificare la localizzazione, le dimensioni, le conseguenze emo- dinamiche di un DIV così come di una lesione eventualmente asso- ciata.

Cateterismo cardiaco: deve essere eseguito per determinare la severità di una malattia vascolare polmonare e l’importanza di shunt intracar- diaci.

Gestione chirurgica

DIV moderatamente restrittivi e non restrittivi necessitano di un timing chirurgico.

Qualora sia presente ipertensione polmonare bisogna prendere in con- siderazione la chiusura chirurgica se sussistono le seguenti condizioni:

– uno shunt sinistro destro di almeno 1,5/1,0;

– una reattività polmonare al test con ossigeno o ossido nitrico;

– una biopsia polmonare che evidenzi lesioni polmonari arteriose reversibili.

Recentemente sono state introdotte tecniche per la chiusura transcate- tere di difetti interventricolari perimembranosi e muscolari con appo- siti dispositivi.

Complicanze tardive

Un DIV restrittivo può determinare un aumento del rischio di endocar- dite batterica. DIV perimembranosi o dell’outlet possono associarsi con una progressiva insufficienza della valvola aortica dovuta a prolasso di una o più cuspidi aortiche all’interno del difetto (Fig. 9.2). È stato inol- tre riportato il possibile sviluppo tardivo di una stenosi sottoaortica e sottopolmonare.

Un DIV moderatamente restrittivo, se non trattato, conduce general- mente a una dilatazione atriale e ventricolare sinistra e a una disfunzio- ne in età adulta, unitamente a un incremento variabile delle resistenze vascolari polmonari. Si possono avere casi di aritmie atriali e, più rara- mente, aritmie ventricolari.

I DIV non restrittivi possono condurre a una malattia vascolare polmo-

nare irreversibile con pressioni polmonari sistemiche, la cosiddetta sin-

drome di Eisenmenger, a meno che il letto vascolare polmonare non sia

protetto da una stenosi.

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Raccomandazioni per il follow-up

Per i pazienti con una insufficienza aortica associata, nei pazienti con Eisenmenger e nei pazienti adulti con tachicardie atriali o ventricolari significative, si suggerisce un controllo annuale.

Si raccomanda un’attenta sorveglianza cardiaca per i pazienti sottoposti a una correzione tardiva di difetti moderatamente ampi o molto ampi, che sono spesso associati con una compromissione significativa del ven- tricolo di sinistra e un incremento delle pressioni polmonari al momen- to della chirurgia.

È necessario mantenere un’attenta e accurata igiene dentale ed è inoltre indicata una profilassi antibiotica in quei pazienti che abbiano uno shunt residuo a livello del patch.

I pazienti con piccoli difetti restrittivi non necessitano di controlli fre- quenti.

Raccomandazioni per l’endocardite batterica

La profilassi contro l’endocardite batterica subacuta è indicata nei pazienti con DIV non riparati, con DIV residui attraverso il patch

Figura 9.2 Difetto del setto interventricolare (DIV) con una cuspide aortica che prolas- sa e un’insufficienza aortica secondaria. Sezione ecocardiografica lungo assiale. Da nota- re il prolasso della cuspide aortica all’interno del DIV (freccia bianca nel riquadro a sini- stra) e l’insufficienza aortica al color Doppler (riquadro a destra). Il DIV è parzialmente occluso dal protrudere della cuspide. Il paziente è stato indirizzato alla chirurgia. AO, aor- ta; AS, atrio sinistro; VS, ventricolo sinistro; VD, ventricolo destro

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e associati con insufficienza valvolare aortica o ostruzioni dell’efflus- so destro.

Attività fisica

Nei pazienti con DIV restrittivo non è indicata nessuna restrizione all’attività fisica.

Nei pazienti con DIV di diametro moderato e un certo grado di iper- tensione polmonare è necessario ridurre l’attività fisica e in particolare gli sport di classe 1A (vedi Capitolo 6).

I pazienti con DIV e sindrome di Eisenmenger dovrebbero astenersi dal- l’attività fisica.

Gravidanza e contraccezione

La gravidanza è generalmente ben tollerata nelle donne con un DIV pic- colo o di moderate dimensioni e nelle donne che abbiano subito la cor- rezione di un DIV.

La profilassi contro l’endocardite batterica al momento del parto è indi- cata per le pazienti con difetti interventricolari in storia naturale o shunt residui. Le pazienti con ipertensioni polmonari presentano un aumen- tato rischio durante la gravidanza e per tale motivo è necessaria una spe- cifica valutazione individuale.

La gravidanza è controindicata nelle pazienti con DIV e sindrome di Eisenmenger.

Outcome a lungo termine

Nei pazienti con una classe funzionale eccellente e una buona funzione ventricolare prima della chiusura, l’aspettativa di vita dopo la correzio- ne chirurgica è molto vicina alla normalità.

Il rischio di una insufficienza aortica progressiva è marcatamente ridot- to dopo chirurgia, così come il rischio di endocardite, a meno che non sussista un DIV residuo.

I disturbi della conduzione interventricolare sono più evidenti dopo la chiusura chirurgica e possono essere responsabili del modesto incremen- to del rischio di morte improvvisa riscontrato in questa popolazione.

Elementi clinici chiave

• I DIV con Qp/Qs maggiori di 2 necessitano di trattamento chirurgico per prevenire lo sviluppo di un’ipertensione polmonare.

• I DIV perimembranosi restrittivi possono determinare una progressiva insufficien- za valvolare aortica e pertanto necessitano di un follow-up accurato e continuo.

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Letture consigliate

Freed MD (1993) Infective endocarditis in the adult with congenital heart disea- se. [Review.] Cardiology Clinics, 11, 589-602

Kidd L, Driscoll DJ, Gersony WM et al (1993) Second natural history study of congenital heart defects. Results of treatment of patients with ventricular sep- tal defects. Circulation, 87, 38-51

Neumayer U, Stone S & Somerville J (1998) Small ventricular septal defects in adults. European Heart Journal, 19, 1573-1582

Rhodes LA, Keane JF, Keane JP et al (1990) Long follow-up (to 43 years) of ven- tricular septal defect with audible aortic regurgitation. American Journal of Cardiology, 66, 340-345

Rigby ML & Redington AN (1994) Primary transcatheter umbrella closure of perimembranous ventricular septal defect. British Heart Journal, 72, 368-371

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