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NUOVE OPPORTUNITA FORMATIVE AL II CIRCOLO

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Academic year: 2022

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Contenitore di idee problemi produzioni, aperto ad alunni insegnanti e genitori attenti

Feste e tradizioni Pag. 2 - 3

Il mondo del bambino Pag. 4

La scuola che vorrei Pag. 5

Fatti di cronaca Pag. 8

L’esperto risponde Pag. 7

Spazio fantasia Pag. 10

L’angolo del cibo Pag. 6 – 7

I nonni raccontano Pag.9

NUOVE OPPORTUNITA’ FORMATIVE AL II CIRCOLO

ATTIVAZIONE DI MODERNI ED ATTREZZATI LABORATORI SCIENTIFICI ED INFORMATICI

per la SCUOLA

Uno sponsor per la SAN GIUSEPPE

Manca solo la firma in calce al contratto di sponsorizzazione che, intanto per un primo anno, legherà il Circolo SAN GIUSEPPE alla DIPINTO G., grande azienda automobilistica della nostra zona.

Continua a pag.6

Gulp Gioca con noi Pag. 11

In un mondo fatto di immagini, di rapide evoluzioni, di nuove frontiere tecnologiche, una scuola che soddisfi le rinno- vate esigenze di conoscenza ed informazione è una scuola orientata allo sviluppo e all’innovazione.

In tale contesto scolastico di- venta improponibile lo studio delle scienze meramente nozio- nistico, ma nasce la necessità di renderlo pratico, attraverso l’allestimento di laboratori e la realizzazione di esperimenti.

Avendo chiari questi obiettivi il nostro Circolo ha strutturato il Progetto “alimentiaMOLA ovve- ro alimenti a mola”, con il qua- le è risultato la prima delle tre- dici istituzioni scolastiche della provincia di Bari incluse nel Progetto Speciale per l’Educa- zione Scientifica e Tecnologica, cosiddetto SeT, inserito nella Misura 2 Azione 2.1f del Pon della Cultura tecnologica.

Il progetto, la cui attuazione consentirà l’allestimento nel Circolo di un attrezzato labora- torio scientifico, propone un percorso didattico per gli alunni di scuola primaria che partirà dall’osservazione diret- ta degli alimenti basilari dell’a- limentazione, quali cereali, lat- te, olio e ortaggi, e dalla neces- saria conoscenza della loro ori- gine animale o vegetale (infat- ti, a causa dell’eccessivo con- sumismo, alcuni bambini non

hanno più l’esperienza del fatto che il latte lo fanno le mucche, ma si sono cos- truiti l’idea che, semplice- mente, si compra al super- mercato!) per passare alla loro analisi da un punto di vista chimico-fisico, a quella delle tecnologie di produzio- ne necessarie per ottenerli e delle trasformazioni che li coinvolgono. Osservare, ma- nipolare, analizzare gli ali- menti, sarà l’occasione per uno studio delle relative ca- ratteristiche nutrizionali, per guidare gli alunni, e attra- verso di loro, anche le fa- miglie di provenienza, a corrette scelte alimentari e a una conoscenza più profon- da del proprio territorio, do- ve questi possono essere re- periti, trasformati e conser- vati. Si pensi -nel nostro ca- so- ai panifici, ai caseifici e all’importanza che riveste per l’economia della nostra città, la produzione delle olive e degli ortaggi, in particolare del pomodoro.

Più spazio alle scienze ma anche all’informatizzazione.

Per completare infatti il

processo di informatizzazione già avviato e sviluppato in questi anni il II Circolo si doterà di supporti tecnologici più sofisticati e sempre più rispondenti alle esigenze didat- tiche e culturali: cinque sta- zioni mobili multimediali cor- redate di ogni essenziale com- ponente, una per ciascuno dei cinque plessi del circolo (due di scuola primaria, tre di scuola dell’infanzia).

La nuova strumentazione si avrà grazie all’assegnazione del Progetto “Multimedialità e di- dattica”, una proposta proget- tuale premiata per consentire un’adeguata integrazione del- l’informatica e delle tecnologie multimediali nella didattica, così come previsto dal Pon (Programma Operativo Nazio- nale) Misura 2 Azione 2.1g.

I nuovi supporti tecnologici sostituiranno una strumenta- zione ormai obsoleta e daranno più valore all’informatica che, oltre ad essere disciplina autonoma, costituirà un sos- tegno al perseguimento degli obiettivi delle altre discipline.

Un’offerta formativa, quindi, sempre più ricca ed adeguata per soddisfare, sin dai primi anni, le esigenze educative delle nuove generazioni.

Mariella Dellegrazie Giuditta Alfonsi

Cibo per la mente Pag. 12

Esplorando fra le scienze Pag. 12

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Feste e tradizioni

Concorso “Cartonia”

In occasione della Festa dell’Ambiente sono state premiate le scuola più “riciclone”, quelle cioè che hanno raccolto più carta nell’ambito del concorso “Cartonia”.

Le nostre scuole si sono fatte onore occupando diversi posti nella graduatoria!!!

Sono risultate al

1° posto la scuola media Tanzi

2° posto la scuola dell’infanzia via Vitulli 3° posto la scuola primaria San Giuseppe 4° posto la scuola dell’infanzia prol. Via Fiume 5° posto l’istituto professionale Tridente 6° posto la scuola primaria De Amicis 7° posto la scuola dell’infanzia via Bellini

Noi alunni della scuola “De Amicis” abbiamo constatato che, dopo il concorso “Cartonia” e dopo la “Festa dell’ambiente”, dalle classi sono scomparsi i contenitori per la raccolta della carta.

Perché? Forse non si utilizza più carta?

Sarebbe bello riaverli, anche perché la nostra coscienza ecologica, che l’iniziativa stessa ha risvegliato, ha difficoltà a riprendere cattive abitudini, non consone per avere un mondo pulito.

IV A – B

Scuola dell’infanzia “Prol. via Fiume Scuola dell’infanzia “via Bellini

Scuola dell’infanzia “via Mazzini”

Lo sai che per smaltire una busta di plastica occorrono all’ambiente circa 1.000 anni e che se invece ogni italiano ne riutilizzasse una al giorno, in un anno si risparmierebbero 200.000 tonnellate di petrolio?

Hai mai pensato che produrre una tonnellata di carta da materia riciclata permette di salvare 5 alberi e che con 25 bottiglie di plastica si può ottenere un maglione ecologico mentre con 30 una intera tuta da ginnastica?

I rifiuti, il risparmio, il riuso, sono questi i temi proposti dalla Festa dell’Ambiente svoltasi a Mola dal 5 al 7 maggio, organizzata dall’Assesso- rato all’Agricoltura e all’Ambiente, con il coinvolgimento anche della scuola. Gli alunni del nostro circolo hanno intrapreso un percorso volto a comprendere che se evitiamo di gettare alla rinfusa il vetro, le lattine, le materie plastiche e la carta che usiamo ogni giorno, ma li depositia- mo negli appositi cassonetti, possia- mo riciclarli e dunque usarli di nuovo. Il riciclaggio dei rifiuti riduce quindi drasticamente la quantità dei rifiuti e determina un decremento di inquinamento del territorio in cui viviamo.

Come rendere chiaro e comprensibile questo messaggio ai bambini della scuola dell’infanzia?

I cinquenni della scuola dell’infanzia di Via Bellini e di Via Mazzini hanno lavorato insieme al progetto

“Fantasie di Primavera” che ha inizialmente previsto la raccolta di

bottiglie di plastica di ogni tipo, trasparenti, colorate, lisce, rigate ecc.; alcune di queste, tagliate a spirale, sono state riutilizzate per fare dei festoni, altre, in collaborazione con il Gruppo di Lavoro dell’Assessorato all’Agrico- ltura e all’Ambiente, sono state trasformate in “fogli di plastica”che i bambini hanno ritagliato dando vita a diversi simboli della primavera: fiori, api, farfalle, erbetta, bruchi, bambini che giocano nel prato ecc.. I bambini hanno dunque in prima persona riutilizzato del materiale che altrimenti avrebbero

buttato via con la normale spazzatura e sicuramente hanno compreso fino in fondo il significato del RICICLO, parola che inizialmente risultava un po’ difficile.

Anche i bambini di 5 anni del Pro- lungamento di Via Fiume sono stati protagonisti attivi di un’esperienza didattica fortemente coinvolgente.

Nell’ambito del progetto annuale “La natura nostra amica”, l’unità di apprendimento “Vorrei il mio paese più…” li ha trasportati in un viaggio meraviglioso: un itinerario educativo- didattico, che, sfruttando la naturale curiosità dei bambini, li ha portati ad un’esplorazione guidata alla scoperta del loro paese per riflettere sulla specificità dei luoghi, sul loro uso, sulla loro storia e sulla possibilità che offrono.

Questo punto di partenza sta attualmente portando a evidenziare la necessità del rispetto e della salvaguardia dell’ambiente, che comincia innanzitutto dai luoghi che ci circondano ed in cui viviamo.

Giuditta Alfonsi

Festa dell’ambiente 2006

V A De Amicis

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Il torsolo di mela è composto da sostanze naturali che possono essere riassorbite dall’ambiente. Se viene lasciato in un prato può scomparire in meno di tre mesi grazie all’azione dei batteri decompositori e degli insetti.

Le sigarette con filtro impiegano circa due anni a biodegradarsi. Il filtro, infatti, è costituito da sostanze artificiali che “ piacciono” poco ai batteri.

La gomma da masticare non è un prodotto naturale perché viene mescolata a resina sintetica, indigesta ai batteri. E’ impermeabile, quindi in acqua non è biodegradabile. Non si deve gettare in un prato, perché uccelli e piccoli mammiferi, inghiottendola, rischiano di strozzarsi.

Una lattina di alluminio abbandonata durante una passeggiata nel bosco può resistere da 20 a 100 anni all’azione dell’aria o della pioggia.

Ci vogliono più di 1000 anni perché il terreno riesca ad assorbire le carte telefoniche, non c’è modo di biodegradarle: l’unica via è la discarica.

Per questo è importante non abbandonarle in giro, ma utilizzare le apposite cassettine.

I contenitori di plastica resistono da 100 a 1000 anni e sono indistruttibili. Possono bruciare ma restano gocce di materiale nerastro e si sviluppa una sostanza molto tossica chiamata diossina.

Le batterie per registratori, radio, video games portatili impiegano da 20 a 500 anni ad essere assorbite e sono inquinanti; il terreno e i liquidi contenuti in una pila rischiano di essere compromessi per decine di anni.

Chiara Daniele – Patrizio Miuli

Feste e tradizioni

L’ambiente dal nostro punto di vista

La festa dell’ambiente tenutasi in piazza XX Settembre nei giorni 6-7-8-maggio ha rappresentato l’epilogo di un discorso sull’Educazione Ambientale avviato con gli alunni dall’inizio dell’anno scolastico.

Lo scopo era sì quello di far acquisire loro comportamenti adeguati di rispetto e tutela dell’ambiente attraverso la raccolta differenziata e la pratica del riciclaggio ma, sotteso c’era anche quello di far emergere quello più emozionale: lo stupore e la meraviglia di fronte a fenomeni naturali che si offrono quotidianamente e ciclicamente allo sguardo umano nella loro “semplice complessità”: il prato fiorito, il mare calmo, il sole che riscalda e illumina, le farfalle…

Sono nate così le poesie haiku( tipo di poesia giapponese che celebra la natura usando un numero complessivo di 17 sillabe in 3 versi, ciascuno di 5-7-5-sillabe) e i racconti degli alunni.

In questi, emerge la personale “idea” di ambiente e quella raccontata e ricostruita, nel ricordo, dai loro nonni.

Tutti i lavori sono stati poi tradotti dai bambini, su supporto informatico.

La strategia del raccordo interdisciplinare e interlaboratoriale ancora una volta è risultata vincente sul piano formativo.

Teresa Ciaccia, Teresa Lopez

PRATO Prato in fiore Meraviglioso letto Per le capriole

Sara Caputo

ROSE Petali rossi, e fiori profumati, gesti d’amore.

Debora Bisceglie

PRIMAVERA E’ primavera, la natura si risveglia:

sembra una magia.

Angeliana Delvecchio

Le acque di scarico di tutte le nostre case contengono molte sostanze inquinanti: saponi, detersivi e prodotti chimici.

L’industria è insieme all’agri coltura, la principale respon- sabile dell’inquinamento idri- co a causa dei prodotti di scarto che riversa nell’acqua, avvelenandola.

L’acqua piovana passando tra i rifiuti delle discariche, discioglie nel terreno molte delle sostanze che sono in essa contenute. Queste sostanze vanno ad inquinare le acque sotterranee.

Molti agricoltori usano mas- sicciamente pesticidi, fertiliz- zanti e diserbanti che pene- trano nel sottosuolo inquina- no le acque sotterranee che vengono raccolte per ali- mentare la città.

Per lottare contro l’inquinamento idrico bisogna cercare di inquinare meno e “lavare” l’acqua sporca.

Un impianto di depurazione è una sorta di fabbrica dove si “lava” l’acqua di scarico della città per restituirla pulita.

Rosita Ladisa

PER SAPERNE DI PIU’

SU ALCUNI TIPI DI RIFIUTI

L’inquinamento dell’acqua

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Il mondo del bambino

Chi è il bambino iperattivo?

Il bambino iperattivo pre- senta difficoltà di attenzio- ne, è disorganizzato, disor- dinato, ha difficoltà di concentrazione, al punto tale che ogni rumore lo distrae. Frequentemente non riesce a completare un compito e passa da un'at- tività all'altra senza portar- ne a termine una. Il bambi- no iperattivo non sopporta di attendere il proprio tur- no ed interrompe continua- mente, è impulsivo, inva- dente, sbadato e perde spesso le proprie cose. Non riesce a star fermo e se- duto, e spesso in lui si evi- denziano problemi dell’ap- prendimento (dovuti alla difficoltà di concentrarsi e di fissare l’attenzione), problemi comportamentali, disturbi dell’umore e del- l’ansia, quindi emotivi e dello sviluppo. I bambini affetti da questo disturbo solitamente incontrano dif- ficoltà interpersonali e il ri- fiuto da parte del gruppo

UN’ESPERIENZA DI VITA SCOLASTICA

dei pari, ed è stato dimos- trato che tendono a susci- tare più feedback negativi da parte degli insegnanti.

Il DSM-IV (Manuale per la classificazione dei disturbi psichiatrici) nel descrivere la “Sindrome da deficit di attenzione e iperattività”

(ADHD), sottolinea che i sintomi devono comparire prima dei 7 anni e mani- festarsi in più contesti.

Tuttavia è sempre bene considerare che tale “sinto- mo” è spesso la spia di un disagio che ha le sue radici nei problemi sociali, fami- gliari, di inserimento, di gruppo ecc. prima di ricer- care motivazioni biologiche, la cui soluzione di elezione per il trattamento è tuttora quella farmacologia, rele- gando in tal modo la psi- coterapia a intervento me- no significativo. Molto pro- babilmente è assai più sensato per un genitore rivolgersi ad uno psicologo infantile, poiché molti bam- bini in età prescolare ven- gono considerati disattenti

e iperattivi dai loro genitori e insegnanti, ma nella mag- gior parte dei casi essi stanno solo attraversando una normale fase dello sviluppo che non sfocia nelle modalità persistenti tipiche del disturbo da ADHD.

E’ quindi necessario fare molta attenzione sia prima nel fare diagnosi spesso molto azzardate, sia dopo nel decidere di far “curare”

il proprio figlio con anfeta- mine.

Cosa può fare la scuola per intervenire efficacemente?

Le regole della classe do- vrebbero essere semplici e ben comprensibili. L'inse- gnante può essere un pun- to autorevole di riferimento ed affiancarsi al bambino, dandogli semplici e brevi consegne, sottolineando sia verbalmente che per scritto i passaggi più importanti per aiutarlo ad eseguire correttamente un compito.

È necessario fare pause frequenti durante lo svol- gimento della lezione, ren-

dere il lavoro stimolante, coinvolgere il bambino il più possibile, facendogli rispettare i tempi di realiz- zazione del compito dato.

Considerando poi che que- sti bambini perdono spesso il loro materiale, sarà utile definire i tempi ed i modi per raggiungere un abitu- dinario e giornaliero riordi- no delle proprie cose. Non va sottovalutato l'uso dei rinforzi positivi e variarli affinché non perdano effi- cacia.

È importante favorire le attività nelle quali il bam- bino riesce meglio, evitando possibilmente le competi- zioni frustranti con i com- pagni.

Angela M. Palella psicologa

Nella nostra classe ha frequentato un bambino con alcune delle caratteristiche tipiche di un bambino iperattivo, ma con un elemento in più: l’aggressività.

Noi insegnanti abbiamo cercato di fare il possibile per seguire con più attenzione e aiutare il bambino nel migliore dei modi, per capire, per quanto potessimo, se e quali disagi fossero dietro al suo atteggiamento scolastico, per farlo integrare bene nel contesto classe e valorizzare, esaltare al meglio la sua innegabile intelligenza.

Ma, considerato il nostro ruolo e le nostre competenze, non potevamo fare diagnosi o dare giudizi azzardati; potevamo solo registrare gli eventi, raccontare le difficili situazioni scolastiche che vivevamo, chiedendo collaborazione ai genitori, magari consigliandoli o cercando insieme strategie per intervenire e far fronte al problema.

Non sempre però è facile per un genitore accettare un figlio con tali caratteristiche comportamentali, e questo lo capiamo, ma bisogna pur pensare a migliorare le situazioni collaborando, lasciando a chi è più esperto di noi la possibilità di intervenire, concentrandosi solo sul bambino, fidandosi delle insegnanti e non vedendole come chi vuole puntare il dito contro esclusivamente il proprio figlio.

Non si risolve nulla evidenziando la sua indubbia capacità intellettiva, senza dare il giusto peso alla sua serenità e al suo benessere a scuola e nel gruppo classe, e quindi fingendo di non vedere o capire, aggirando l’ostacolo dietro la sicura (ma non troppo) affermazione: “ crescerà “.

Speriamo di cuore che sia così, ma non vorremmo ritrovarci in futuro a dire:”noi l’avevamo detto …!”, perchè non sarebbe un merito per noi, ma una sconfitta per tutti.

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La religione ortodossa

Significato: dal greco “giusta fede chi ha la vera fede”

Nome della divinità: Dio. Fondatore: Gesù Cristo Professione di fede: il credo ortodosso

Testo sacro: la Bibbia

Punti saldi: importanza della celebrazione e della preghiera; ruolo dello Spirito Santo nella vita dei cristiani.

Feste sacre: Circoncisione di Gesù, Battesimo di Gesù (6 gennaio), Natale (7 gennaio), Epifania del Signore (19 gennaio), Quaresima (2 marzo), Maria sorgente di guarigione (2 maggio), Santissima Trinità (31 maggio), la dormizione di Maria (15 ottobre).

Luoghi di culto: Chiese russe. Giorno di culto: Domenica Capo religioso: La chiese d’oriente rifiuta il primato del Papa di Roma. Ogni nazione ha la sua Chiesa, indipendente da tutte le altre. A Costantinopoli è riconosciuto un ruolo di guida spirituale.

Simboli: Croce. Luoghi di diffusione: Asia minore, Russia e molti paesi dell’Europa.

Angeliana Paparella

Dove va la scuola dell’infanzia…

L’impressione che ho, ripensando a questi ultimi anni di politica scolastica, è che la scuola dell’infanzia abbia fortemente sofferto di una crisi d’identità e di una sorta di spoliazione della propria tradizione pedagogica, tale da produrre tra noi operatori una sensazione di delusione per ciò che poteva essere fatto e non è stato fatto.

L’anticipo scolastico previsto dalla Legge 53/2003 mira a precocizzare gli apprendimenti, mentre, al contrario, occorre sviluppare una scuola che favorisca la progressiva conquista dell’autonomia del bambino, ampliando l’acquisizione delle competenze, che può avvenire solamente all’interno di un contesto in cui il bambino sia sollecitato a giocare ed esplorare confrontandosi con altri bambini e con gli adulti.

Il perdere tempo o dare tempo ai bambini per il loro apprendimento sembra essere diventata un’operazione formativa complessa e difficile anche nel contesto della scuola dell’infanzia, troppo spesso preoccupata a riempire la giornata scolastica di frenetiche attività didattiche.

I bambini sono esposti a sovradosaggi di stimolazioni, e c’è da chiedersi se non sarebbe più opportuno aiutarli a riorganizzare gli stimoli ricevuti.

Certamente il perdere tempo a scuola (come affermano alcuni studiosi pedagogisti) potrebbe tradursi in un guadagno cognitivo per il bambino, nel suo apprendimento e nella strutturazione di schemi conoscitivi sempre più evoluti.

Forse bisognerebbe avere il coraggio di fare meno e meglio, abbandonando lo zapping sempre più presente nell’attività didattica della scuola dell’infanzia e che sempre più spesso si traduce in un fare senza pensare a quel che si fa.

Olimpia Ragone

La scuola che vorrei...

CONOSCIAMO E RISPETTIAMO LE RELIGIONI DEL MONDO

A scuola è importante studiare le religioni del mondo per conoscere, approfondire e confrontare le culture che ci circondano e con le quali veniamo a contatto.

Oggi, infatti, nel nostro paese ci sono molti bambini o adolescenti di religione diversa dalla nostra che frequentano le nostre scuole.

Studiare le religioni serve a comprendere anche il modo di pensare di individui di culture diverse e a capire che in fondo siamo tutti uguali e non bisogna fare discriminazioni se qualcuno di noi adora un Dio diverso dal nostro.

Per tale motivo vi proponiamo una breve scheda tecnica che aiuti a comprendere alcune delle più diffuse religioni presenti nel mondo.

L’EDUCAZIONE INTERCULTURALE

do, in ordine all’educazione interculturale sottolinea la necessità di elevare la qua- lità del servizio scuola e il ricorso ad una metodologia basata sui diritti del fan- ciullo. Cioè la scuola, nella sua progettualità educativa, risponderà non solo alle esigenze cognitive dell’alun- no, ma soddisferà anche i bisogni emergenti dal suo sviluppo corporeo, sociale, emotivo, morale, ecc.

Occorre una scuola intesa e strutturata come luogo di stimolazione e di attivazione della creatività, in cui il fanciullo si senta sicuro, rispettato e amato per quello che è e non per l’ambiente socio-culturale che rappre-

senta; occorre, cioè, organiz- zare l’ambiente scolastico come “vivaio di relazioni umane”, in cui ogni alunno trovi occasione e spazio per manifestarsi totalmente, im- pegnandosi ad interagire con ciascuno dei suoi com- pagni, senza riserve, tituban ze, pregiudizi e discrimina- zioni. Di fondamentale im- portanza si rivelano la con- dotta dell’insegnante verso l’alunno di cultura diversa e la sua disponibilità ad ascol- tarlo, nel valorizzare la sua diversità all’interno dei vari gruppi di apprendimento di cui, di volta in volta, farà parte attiva.

Ciò significa accettare il diverso considerando la sua

condizione non come deficit, ma, al contrario, come risor- sa didattica, come occasione di confronto coinvolgendolo attivamente e partecipativa- mente in ogni esperienza scolastica. Saranno proprio le differenze e le diversità il punto di partenza per osser- vare e ricercare, riflettere, esprimere per accettarli nel- la loro tipicità e singolarità, evitando ogni omologazione e stereotipie.

L’educazione interculturale, quindi, non è una materia che si insegna, ma è il passaggio da una mentalità chiusa a una aperta, da un mondo isolato ad uno allargato.

Giovanna Brunetti La tematica dell’intercultu-

ralità oggi più che nel passato, è percepita come fondamentale in riferimento al soddisfacimento dell’esi- genza, sempre più avvertita, di convivere pacificamente in una società sempre più pluralistica e multietnica.

Conseguentemente, l’edu- cazione interculturale ha per fine la maturazione della capacità di convivere de- mocraticamente e costrutti vamente in una società com- plessa, in cui non basta più l’accettazione e il rispetto del diverso, ma soprattutto il riconoscimento della sua identità culturale.

Il rapporto Unicef sulla con- dizione dell’infanzia nel mon

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L’angolo del cibo

Nel periodo estivo si riduce la termogenesi (produzione di calore), perché il nostro corpo lavora di meno.

Questo risparmio energetico consen te di ridurre il carico delle calorie, ovvero di mangiare di meno.

Come? Mangiando cibi più leggeri, quelli che contengono più fibre:

frutta, verdura, ecc.

Tali cibi hanno poco potere calorico, ma saziano, hanno funzione energetica e regolano la funzione intestinale.

Consigli pratici

Colazione: 15% apporto calorico giornaliero.

Proposte:

• una tazza di latte con orzo + pane, o fette biscottate con marmellata o miele, o biscotti secchi;

• un vasetto di yogurt con aggiunta di frutta fresca + pane;

• una tazza di latte o uno yogurt + cereali + frutta fresca;

• frutta di stagione + spremuta di agrumi + pane o biscotti o fette biscottate.

Spuntino o merenda: 5-10% apporto calorico giornaliero.

p e r l a s c u o l a (Continua dalla prima pagina)

Utilizzando in maniera ottimale le opportunità offerte alla scuola dal suo nuovo status di Istituzione autonoma, il nostro Dirigente ha definito con la ditta DIPINTO un vantaggioso contratto che recherà preziose e fresche risorse finanziarie nelle casse sempre più esangui della scuola.

Ciò consentirà, da un lato, il mantenimento, se non l’arricchimento, del ventaglio delle offerte

ARRIVA L’ESTATE

MANDIAMO IN VACANZA ANCHE IL NOSTRO INTESTINO?

Consigli e proposte del dott. E. Praitano (pediatra)

Lo spuntino di metà mattina è il momento migliore per consumare frutta fresca. Sono da evitare panini o focacce con insaccati o formaggi perché ricchi di grassi e perché tolgono l’appetito per il pranzo. Per la merenda del pomeriggio sono indicati succhi o frullati di frutta e latte, yogurt con frutta fresca, gelati alla frutta.

Pranzo o cena: 40 e 30 % apporto calorico giornaliero.

Nella programmazione di questi pasti è necessario tener presente quello che si mangia nel corso della giornata.

E’ consigliabile proporre di sera un passato di verdura o un piatto in brodo se il pranzo prevedeva un primo piatto asciutto, alternare le verdure crude con quelle cotte ed evitare a cena piatti a base di carne se già consumati nel pasto di mezzogiorno.

Proposte:

- primi piatti:

- tutti i giorni a pranzo e a cena, alternando piatti asciutti con piatti in brodo;

- secondi piatti:

- carne: 4 volte a settimana

- pesce: 2 volte a settimana - legumi: 2 volte a settimana - formaggi: 3 volte a settimana - uova: 2 volte a settimana - affettati:1 volta a settimana - verdure:tutti i giorni a

pranzo e a cena, cotte o crude

- frutta: tutti i giorni, sempre di stagione, possibilmente con gli spuntini

Errori da evitare

1) Salto della prima colazione, quasi sempre per eccessiva fretta. Il rischio è una ipoglicemia: il senso di fame improvvisa e la mancanza di concentrazione fanno assumere cibi molto dolci. Aumentando la glicemia, aumenta l’insulina e l’entrata dei grassi nelle cellule.

2) Abuso di snacks, soft drinks, che porta all’assunzione di cibi con scarso contenuto di calcio, per cui non si raggiunge il picco di massa ossea al termine dell’adolescenza e si corre il rischio di un’osteoporosi precoce.

formative per i nostri alunni, davvero importante in questo circolo, senza doverlo ridimensionare o senza far ricorso al contributo dei genitori, e, dall’altro, di realizzare quegli interventi che non sono possibili, perché non ci competono, con i finanziamenti statali.

In cambio la scuola si impegna a dare visibilità, nelle varie occasioni di rappresentazioni, giochi, feste, pubblicazioni, e quant’altro al marchio dello sponsor.

Ben vengano queste nuove possibilità, se possono contribuire a migliorare la qualità del nostro servizio.

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Sono noti i disagi e, perfino, i danni ai quali si va incontro se si vive un rapporto non corretto con il cibo. Obesità e anoressia sono i mali di bambini e adolescenti che non vivono più il pasto come un momento di condivisione e comunicazione, ma come un consumo solitario o come una forma di protesta. Una protesta che molte volte gratifica o consente un controllo della situazione nell’immediato, ma produce nel tempo sensi di colpa, malessere, sofferenza e gravi rischi per la salute: sia che i tratti di “abbuffarsi” o di “digiunare”.

Allergie o intolleranze?

Parola alla Dr.ssa Lorenza OTTOMANO

Medico Chirurgo Dermatologo Alla domanda come aiutare i nostri bambini dalle fastidiosissime allergie alimentari e da esposizione solare per la inevitabile tintarella, la Dr.ssa ha precisato che diagnosticare le allergie nella prima infanzia è molto difficile ed è più corretto parlare a questo stadio di crescita di intolleranza.

PROBLEMI PSICOLOGICI LEGATI ALL’ALIMENTAZIONE

OBESITA’

Nell’infanzia la prevalenza di sovrappeso e di obesità è sempre più frequente.

A livello medico si ipotizza che, almeno in parte, essa possa avere radice genetica. Tale predisposizione, insita nei nostri cromosomi va conosciuta e combattuta attraverso un programma di prevenzione, per evitare che, al fattore genetico, si possano sovrapporre altri fattori di rischio: cattiva educazione alimentare e difficoltà ad esprimere le emozioni.

Tutte le ricerche nel campo della psicologia, inoltre, ci hanno mostrato che la predisposizione genetica diventa attiva solo se anche a livello ambientale non si interviene in modo adeguato, laddove le abitudini alimentari della prima infanzia sono determinanti per far sorgere la futura patologia alimentare.

Quello che possiamo fare, dunque, a livello strettamente psicologico, è evitare di offrire regali

Nella seconda infanzia, grazie alle più recenti metodiche diagnostiche, si può individuare l’agente eziologico specifico (cioè la causa scatenante) e praticare una terapia farmacologica di eliminazione o di difesa.

Consigli da praticare sul fronte alimentare , con la necessaria accor- tezza applicativa, consistono nell’e- vitare cibi molto salati, bere molto e frequentemente, evitare condimenti arricchiti di molte spezie e cocktail di gelati al cioccolato, essere accorti nell’alimentazione di frutta di stagione quali pesche – fragole e loro derivati, che in molti soggetti predisposti possono provocare il manifestarsi di

allergie orticarie.

Estate, tempo di tintarella!

Nei confronti della tintarella l’esposi- zione al sole deve essere graduale, minima e limitata alle prime ore del mattino e di pomeriggio inoltrato, evitando in tal modo una esposizione solare con raggi fortemente incidenti.

Naturalmente diverso è il caso di bambini atopici che hanno bisogno di molto sole in maniera graduale e costante.

In tutti i casi, comunque, è importan te applicare un filtro solare protettivo per raggiungere l’obiettivo di una Buona Tintarella.

o cibo al bambino come un surrogato che colmi carenze affettive.

Di solito i bambini obesi si portano dentro dei disagi che non riescono ad esprimere e che cercano di superare con il cibo.

Bisogna quindi consentire loro, con il dialogo, con le cure, con la creatività, con lo sport, di scaricare “questi fardelli”.

Non dimentichiamo, inoltre, che i bambini in sovrappeso sono spesso oggetto di scherno da parte dei coetanei cosiddetti

“bulli”, situazione, questa, che aggiunge un ulteriore tassello di insicurezza in un individuo già fragile.

ANORESSIA

Il rischio anoressia non riguarda più esclusivamente le ragazze, ma anche le bambine.

All’ingresso della prima elementare, alcune delle nostre bambine potrebbero già mostrarsi infelici, desiderose di perfezione fisica, perché si vedono grasse.

Alcune ricerche americane dicono che è già alla soglia degli otto anni che cominciano le prime diete.

E’ un fatto indubbiamente allarmante, da scoraggiare con ogni mezzo, evitando di spaventare le bambine ogni volta che hanno voglia di un gelato o di una caramella.

Il cibo è nutrimento e deve esserlo, con delle regole.

Non certo, dunque, con il digiuno o con l’ossessione di trasformare ogni merenda in un numeretto (quante calorie ho introdotto? Quanta ginnastica devo fare per smaltirle?).

Dunque mamme, dobbiamo vigilare attentamente per non contagiare le figlie anche con il nostro comportamento e con preoccupazioni che rischierebbero di compromettere la loro serenità.

Ed anzi rassicuriamole: se si mangia seguendo i naturali tempi della fame e della sazietà e seguendo altresì un regime alimentare corretto non si ingrassa e si può tranquillamente essere se stesse, senza imitare nessuna bambola.

Gli errori nutrizionali derivano da un’alimentazione caratterizzata da eccesso di macronutrienti (proteine, grassi, zuccheri) e difetto di micronutrienti (vitamine, Sali minerali, fibre).

Pertanto deve essere buona abitudine diffusa quella di seguire un regime alimentare equilibrato, per evitare alterazioni del comportamento alimentare, ma anche altre serie patologie mediche quali l’infarto, il diabete, l’arterio sclerosi, le anemie ecc.

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Fatti di cronaca

Una mamma del nostro circolo ci ha segnalato un episodio accaduto qui a Mola a fine marzo.

Di notte la mia bambina ha manifestato i sintomi del virus intestinale (“il cosiddetto adenovirus”)che ha colpito gran parte del nostro paese: continui episodi di vomito, spossatezza, dissenteria.

Ho chiamato il servizio di guardia medica e ho spiegato la sintomatologia presente: il medico mi ha detto che si trattava del citato virus e mi ha consigliato il medicinale da somministrare ma io, essendone sprovvista,ho chiesto se fosse presente in ambulatorio.

Il medico mi ha detto di non avere alcun medicinale e di rivolgersi alla farmacia di turno (ovvero di andare a casa del farmacista a prelevarlo mentre la bambina continuava a vomitare).

Mi è sembrato più opportuno prendere la piccola e portarla al pronto soccorso, ma lì un infermiere mi ha fermata sulla porta dicendomi di andare dal medico di guardia e di non disporre di alcun medicinale.

Allora ci chiediamo: è possibile che se i bambini si ammalano durante la notte non c’è la possibilità di aiutarli tempestivamente in un punto di soccorso fornito di medicinali di emergenza?

Abbiamo girato la domanda all’assessore alla sanità e ai servizi sociali Franco Battista che gentilmente ci ha ricevuti e, meravigliatosi dell’accaduto, ha dimostrato subito la disponibilità ad informarsi dei fatti e delle motivazioni ad essi connessi.

Dopo aver fatto le chiamate di rito ci ha detto che ciò che si è verificato è stato un caso…………ma noi non ne siamo molto convinti, perché pensiamo sia normalità.

Lo ringraziamo comunque per il sollecito interessamento e ci atteniamo a quanto appreso, nella speranza che “questo caso” rimanga isolato.

Mariella Dellegrazie

Cari bambini, non ammalatevi di notte! FORSE ERA MEGLIO QUANDO

SI STAVA PEGGIO………….

Nonna Maria ricorda che ai suoi tempi, quando i bambini avevano vomito e mal di pancia si chiamava in casa una signora (solitamente era la vicina di casa) che tagliava "i virm"

(i vermi). Con le mani effettuava alcuni segni di croce sulla pancia e sulla gola e durante l'operazione, che si ripeteva per tre volte, invocava i Santi e Gesù Cristo con alcune for mule pronunciate sottovoce.

A volte, al termine di ciò, il bambino apriva gli occhi dando segni di miglioramento. La donna che svolge va questo servizio, chiedeva ai fami liari di creare una collana d'aglio da mettere al collo del bambino che respirando questo particolare odore, allontanava "i virm". Nel caso in cui il bambino non accennava segni di miglioramento, si richiedeva l'inter vento del medico di famiglia che svolgeva le visite, in casi gravi, anche nelle ore notturne.

CRONACA DI UN GIORNO DA PREISTORICO

L’8 maggio ho vissuto una giornata da preistorico, cioè ho fatto molte belle cose che mi hanno fatto capire come viveva l’uomo primitivo.

Sono stata, con i miei compagni di classe, a Veglie, in provincia di Lecce, nella

masseria “Casa Porcara”. Lì abbiamo costruito capanne, abbiamo visto come si preparava la focaccia, abbiamo realizzato delle borse per raccogliere fiori, e infine, con il carbone, abbiamo fatto delle pitture rupestri. Mi sono sentita davvero una preistorica!

Silvia Belmonte Masseria Casa Porcara

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I NONNI RACCONTANO…..

Rubrica a cura del CAP (Centro Anziani Polivalente)

Come eravamo……AL MARE!!!

Nonna Maria Capotorto, di 75 anni, racconta come ai suoi tempi si andava al mare: “

“Nei mesi di Luglio e Agosto andavo a mare con mia madre e mia sorella più piccola, ma solamente nelle ore pomeridiane, poiché la mattinata era dedicata allo svolgimento delle faccende domestiche.

La spiaggia, situata sulla via per Polignano, vicino al cimitero comunale, era soprannominata "Acqua di Cristo" (ancora tutt'oggi conserva questo nome), per la presenza di una sorgente naturale di acqua dolce.

Qui al mattino presto, la gente del posto si recava per bere quest'acqua

o, se era bassa marea, per riempirla nelle bottiglie di vetro, perchè aveva effetti lassativi e depurativi.

Purtroppo oggi è quasi del tutto scomparsa.

Al mare indossavamo gli abiti di casa (quelli vecchi e usati) e poi quando arrivavamo sulla spiaggia, gli adulti si cambiavano d'abito utilizzando un altro ancora più vecchio, senza le maniche per poter fare il bagno in mare.

All'uscita dall'acqua, ci guardavamo l'uno con l'altro e scoppiavamo in grandi risate, poiché l'abito, aderendo sul corpo, metteva in evidenza la sottoveste di cotone e quindi le forme del corpo.

I bambini più piccoli, invece, facevamo il bagno nudi o solo con le mutandine.

La maggior parte di noi non sapeva nuotare e quindi ci attaccavamo allo scoglio lasciandoci dondolare dalle onde del mare.

Sulla spiaggia i bambini giocavano con dei barattoli, con i quali, riempiendoli di acqua e sabbia, costruivano montagne e castelli, invece i bambini di oggi hanno a disposizione secchielli, palette e formine di vario genere.

Un altro gioco preferito dai bambini, era quello delle "cinque pietre". Tale gioco consisteva nel ricercare cinque pietre lisce, tirarle in alto e prenderle al volo senza farle mai cadere per terra.

Al tramonto ritornavamo a casa stanchi ed assonnati, ma felici di aver trascorso qualche ore al mare".

A.M. Gisonda – L. De Tullio (assistenti sociali)

I “rimedi” naturali di nonna Maria

In caso di:

- SCOTTATURE SOLARI: amalgamare insieme olio d'oliva e acqua oppure solo olio d'oliva.

- SCOTTATURE IN GENERE: cospargere la parte ustionata con la farina che previene l'insorgere delle bolle.

- FERITE PROVOCATE DA UNA CADUTA: usare il vino per disinfettare e/o l'olio d'oliva per far seccare la ferita.

- DIARREA: immergere e mescolare il riso crudo in un bicchiere d'acqua e successivamente togliere il riso e bere l'acqua.

- ERITEMI DA PANNOLINO: amalgamare olio d'oliva e acqua e ungere la parte arrossata.

- DOLORI ALLE GINOCCHIA: effettuare delle strofinazioni con un unguento realizzato con alcool portato a 90° e peperoncini in infusione per 90 giorni.

- OCCHI "MALATI" (molto raffreddati): inserire una goccia di limone (1 per occhio) dopo averli lavati con acqua tiepida e acido borico(acquistato in farmacia).

- PERTOSSE: chiudere in un sacchetto della naftalina e riporla sotto il cuscino mentre si dorme; oppure far respirare" il fumo del carbone del treno" (infatti, in passato, molte mamme portavano i loro piccoli malati ogni mattina in stazione).

- GELONI: accendere una candela e far cadere la cera sui geloni; successivamente coprire bene i piedi.

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Spazio fantasia

FILASTROCCA ECOLOGICA

La raccolta differenziata è una grande trovata

carta, vetro, plastica e latta puoi separare perché sia possibile riciclare.

Così si risparmierà:

nuovo materiale si produrrà.

Con la pioggia o con il sole

ti piace ascoltare la radio o il registratore.

Ma, poi, ricorda di buttare le pile scariche nel giusto contenitore:

nuove pile si produrranno senza pericolo e senza danno.

Per non inquinare,

ricorda alla mamma di depositare,

nel giusto raccoglitore, i medicinali scaduti, molto velenosi se nell’ambiente vanno perduti.

Se collabori per benino sei un bravo cittadino:

con la raccolta differenziata la natura è salvaguardata.

2° B – plesso “De Amicis”

IMPROVVISAMENTE...

LA NEVE

Ieri, d’incanto, lenta, lenta, zitta, zitta,

lieve, lieve, bianca, bianca, è scesa la neve,

sugli alberi, sulle macchine, sulla strada.

Alunni di 1° A

Rosalinda

C’era una volta una bottiglia di plastica tutta rosa e linda, di nome Rosalinda.

Qualcuno, dopo aver bevuto l’acqua che conteneva la buttò nella busta dei rifiuti ma, purtroppo invece di ritrovarsi insieme alle altre bottigliette si trovò insieme a bucce di frutta, residui di pasta, foglie secche, patatine ecc.

Quanto disagio provava con tutti quegli odori che sentiva, pulita com’era.

Così tanto fece che riuscì a scavalcare gli altri rifiuti e cadde fuori dal cassonetto.

Passò di là una vecchietta che non vedeva bene; così la raccolse e la mise nel cassonetto del vetro.

Lì dentro trovo delle bottiglie più forti di lei che a sentire la sua storia si commossero; così misero tanta forza e la spin- sero fuori dal cassonetto, per strada.

Passò di lì un bambino giudizioso, di nome Leo, che vide Rosalinda per strada e la mise nel cassonetto della plastica.

Finalmente Rosalinda potette riabbracciare le sue amichette e tutte fecero festa.

Leonardo Lepore

LA PACE

Bianco è il colore della pace,

ha un sapore dolce di panna montata che tanto mi piace,

ha il suono tintinnante di mille campanellini, ha il profumo di graziosi fiorellini.

La pace sogna l’amicizia nel mondo, che continua a girare felice e rotondo.

La pace è un sogno e i sogni, si sa, con l’amore e l’impegno diventan realtà.

Thea Indiveri

Comment s’écrit le mot MAMAN?

Comment s’écrit le mot MAMAN ? Pour te dire que je t’aime, J’ai pris : deux M à la crème Avec deux A en chocolat, Plus un petit N en nougat, MAMAN.

Ma bouche est pleine ! Mais il faut que j’apprenne A mon estomac gourmand Comment s’ècrit le mot MAMAN !

IV B – De Amicis

FILASTROCCA DEGLI DEI

Poseidone col suo tridente In mezzo al mare perde un dente.

Afrodite che è nata tra le onde Ora vive sul monte

Atena dea della guerra Protegge con cura la sua terra.

C. Conenna, V. Caputo, A. Panarosa, C. Ruggieri, E. Lattaruli

Antonella

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Per esperti di… affari di cuore

Inserisci orizzontalmente i termini richiesti dalle definizioni. Se la soluzione sarà esatta, le lettere delle caselle eviden- ziate comporranno il nome dello specialista che cura le malattie di cuore.

1 La circolazione del sangue tra cuore e polmone 2 Vi scorre il sangue diretto al cuore

3 Cavità inferiore del cuore

4 Parte del cuore in cui passa sempre sangue carico di anidride carbonica

5 Cavità superiore del cuore 6 Nel sangue sono bianchi o rossi 7 I più sottili vasi sanguigni

8 Mette in comunicazione atrio e ventricolo 9 Quelli sanguigni sono quattro

10 Organo dove il sangue si arricchisce di ossigeno

Pier Claudio Diciolla, Roberta Summaria, Rosa Valente

REBUS

1 2 3

4 5

6 7

8

9 10

1 Piccola 2 Vena 3 Ventricolo 4 Destra 5 Atrio 6 Globuli 7 Capillari 8 Valvola 9 Gruppi 10 Polmoni Parola nasco- sta: Cardiologo Soluzione del cruciverba Marco Colonna

Qual è il colmo per l’uomo più veloce del mondo?

Avere i piedi puzzo-lenti!

Giulia Cinquepalmi Due gamberi si

incontrano e uno dice all’altro:-Amico, come va la vita? L’altro:- Al solito: si tira indietro.

di Francesco Ranieri

Come si chiama il re più amato dai bambini?

Il re – galo!

G. Cinquepalmi

Che cosa è tuo, ma lo usano di più gli altri?

Il nome.

G. Cinquepalmi

Qual è il colmo per un canguro?

Saltare tutti i pasti Gianni Colonna

Come si vestono i giocatori di calcio in casa?

In accappatoio e pantofole!

La maestra:- Pierino, dimmi l’indicativo del verbo camminare.

-Io cammino, tu cam- mini, egli cammina…

-Pierino più veloce!

-Io corro, tu corri, egli corre!

-Che cosa fanno due galline più tre galline?

E Pierino: -Le uova

Il figlio del cavernicolo va dal padre con un blocchet- to di roccia in mano e gli dice:- Papà, mi aiuti a ripassare la lezione?

Domani a scuola ho la verifica di Preistoria!

La maestra: -Cosa sostiene la trave?

Pierino: -Il tetto.

- E l’architrave?

- L’architetto!

Qual è il colmo per un angelo?

Cadere dalle nuvole Francesco Ranieri

Perché il millepiedi è anti- patico?

Perché non presta mai una mano.

Gianni Colonna

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Esplorando tra le scienze

Direttore: Mariella Dellegrazie Redazione:

Giuditta Alfonsi Giovanna Brunetti Maria D’Orazio Olimpia Ragone Mimma Vavallo

Progetto grafico e impaginazione al computer:

Antonella Loiotile Maria Ruta Questo giornale è disponibile

sul sito web:

www.sangiuseppemola.it

Direzione Didattica “San Giuseppe” via Pio la Torre n°29 Mola di Bari Telefax 080.474.10.70 e-mail secondocircolomola@tin.it Web:www.sangiuseppemola.it

CI SONO PAESI CHE PROPRIO NON HANNO ACQUA:

COME PROCURARSELA?

Nei modi più curiosi. Ad esempio nell’ Oman (dove l’acqua è un bene prezioso quanto raro) fin dai tempi antichi la si raccoglie dagli alberi come fosse un frutto.

Ecco come: sulle foglie degli olivi e di altre piante si condensa sotto forma di rugiada l’acqua contenuta nelle nubi costiere; queste gocce vengono fatte scivolare lungo le foglie, incanalate e raccolte ai piedi delle piante.

Risultato finale: diversi “bicchieri” di acqua potabile per pianta al giorno. Domenico, Gianni, Francesco

Il libro “Impronte degli dei” di Graham Hancock è misterioso e insidioso: riguarda antichi misteri, domande a cui l’uomo non ha ancora saputo rispondere e vicende rimaste irrisolte come le linee di Nazca.

A parer mio è più che istruttivo, perché si imparano più cose di quando uno studia libri scolastici.

Questo libro ha sviluppato in me una notevole curiosità di approfondimento.

“La Porta del Tempo” è un avvincente racconto che vede per protagonisti Jason, Julia e Rick, tre ragazzi adolescenti appassionati di avventura. Una vecchia villa piena di stanze a picco sul mare e ……….un’antica porta lugubre impossibile da aprire: la “Porta del Tempo”.

Leggete questo libro con le origini in Cornovaglia e …….vivrete la più grande delle avventure!!! E. Polignano, A. Susca

ESPERIMENTI SCIENTIFICI……….IN CONTINUITA’

Cibo x la mente

La nostra classe si è recata presso il laboratorio scientifico della scuola media “Dante” per eseguire alcuni esperimenti insieme ad alunni di 2° media che, come noi, hanno studiato l’apparato digerente.

L’esperimento che ci è piaciuto di più è stato quello della DIGESTIONE DELLE PROTEINE.

Con i ragazzi della scuola media abbiamo preparato quattro provette contenenti rispettivamente:

1. PEPSINA (un enzima che semplifica le proteine), ACIDO CLORIDRICO, TONNO, ACQUA.

2. PEPSINA, TONNO, ACQUA.

3. ACIDO CLORIDRICO,TONNO, ACQUA.

4. ACIDO CLORIDRICO, ALBUME, PEPSINA, ACQUA.

Dopo alcune ore a 37° in termostato, nella prima e nella quarta provetta le proteine si erano dissolte, invece, nella seconda e nella terza, erano rimaste pressoché uguali.

Questo ci fa capire che, così come avviene nella stomaco, per digerire le proteine sono necessarie la pepsina e l’acido cloridrico (ambiente acido).

Paolo Roca – Giovanna Gentile

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