Intensificazione di Processo.
Prof. Attilio Citterio
Dipartimento CMIC “Giulio Natta”
https://iscamapweb.chem.polimi.it/citterio/it/education/course-topics/
Scuola di Ingegneria Industriale e dell’Informazione
Course 096125 (095857)
Introduction to Green and Sustainable Chemistry
Priorità nell'Industria Chimica.
1) Lavorazioni in continuo, 2) Bio-processi,
3) Separazione e tecnologia di reazioni, 4) Scelta dei solventi,
5) Intensificazione di processo,
6) Analisi del ciclo di vita e valutazione del rischio, 7) Integrazione di chimica e ingegneria,
8) Ampliamento di scala,
9) Intensità dell'energia di processo, e
10) Integrazione di massa e energia.
Dipendenza del Processo dalla Varietà, Ripetibilità e Volume della Produzione.
Progetto
Sviluppo
Processo batch
Linea di produzione
Processo in continuo
Basso Volume Alto
Ripe tib il ità del Prodotto
Basso Alto Basso AltoV ar ietà
Ambiente/sicurezza
Prestazioni e agilità
Interfaccia con l'utente
Innovazione
Organizzazione
Ingegneria Chimica: Tecnologia Matura ???
spazio per l’innovazione
Agricola De Re Metallica 1556
AD 2002 Necessari
– Impianti più puliti, intensificati
» meno scarti
» Maggiore produttività, selettività, efficienza
» Condizioni più blande
Intensificazione di Processo Migliore Chimica!
Migliore Ingegneria Chimica!
Difference in Characteristics of Bulk Chemicals vs. Fine Chemicals.
Caratteristiche Commodity Chimica Fine Farmaceutici Volume (ton/anno) 10
4– 10
610
2– 10
410 – 10
3Prezzo ($/kg) < 10 > 10 > 100
Valore aggiunto Basso Alto Molto alto
Tipo di processo Continuo Batch Batch
Impianti Dedicato Multi-scopo Multi-scopo
Flessibilità Basso Alto Alto
Sicurezza e sforzi ambientali
Relativamente
basso Alto Relativamente
alto
Aspetto V. Tecnologico Tecnologico Più alla moda
Intensificazione di Processo (PI).
‘Qualsiasi sviluppo innovativo dell’Ingegneria Chimica che porta a sostanziali miglioramenti
nella produzione (bio)chimica’
Stankiewicz& Moulijn , CEP 96 (2000)22, IECR 41(2002)1920
Re-engineering the Chemical Processing Plant, Marcel Dekker 2004
Progettazione Distribuzione Proget. per distribuzione efficiente
Progettazione Materie Prime Proget. per conservazione risorse Proget. per materiali a basso impatto
Progettazione per fine vita Proget. per ri-uso
Proget. per ri-fabbricazione Proget. per smontaggio Proget. per riciclaggio
Proget. per smaltimento sicuro
Progettazione per l’uso
Proget. per efficienza energetica Proget. per conservazione di H2O Proget. per consumi minimi
Proget. per uso a basso impatto Proget. per manutenzione e ripar.
Proget. per durabilità
Progettazione Produzione Proget. per produzione più pulita
Prodotto
Riduzione dell’Impatto del Prodotto sull’Intero Ciclo di Vita.
Clean Production (CP) si propone di ridurre gli impatti dei prodotti nel
loro intero ciclo di vita. Usare molto meno per produrre molto di più.
Si possono ipotizzare una o più combinazioni di misure da applicare nel processo di produzione.
Cambio di Tecnologia (tipi di unità)
Buona gestione/servizi
Cambio di prodotto Cambio nei
materiali di partenza Cambio di via di Sintesi
PROCESSO
Riduzione dell’Impatto di Processi e Servizi.
• “Clean Production” (CP) implica l’incorporamento della problematica ambientale nella progettazione e fornitura di servizi.
• Nuovo concetto di funzione utile a valore aggiunto sostenibile vs. Sistema Riuso
sul posto
Strategia CP/EMIE.
1. Strategia CP
1. La strategia si compone di una serie di “mezzi” che si connettono al “risultato desiderato”.
2. Si deve tener conto delle condizioni esterne per predisporre la strategia.
2. Sistema di Gestione EMIE
1. Il sistema di gestione interno fornisce un contesto per la strategia di allineamento alle sue risorse.
2. Un appropriato allineamento delle risorse porta al risultato desiderato.
CP = strategia EMIE = sistema di gestione
Ampliamento di Scala in Processi Batch.
Scala Lab
Kilo Lab
Impianto Pilota
Impianto produzione
Costo
Industrie di Chimica Fine e Farmaceutiche – Tecnologia dei Micro-Reattori.
Laboratorio Impianto pilota Ampliamento Trasfer. tecnologia a scala produzione
Scoperta Sviluppo Produzione Distribuzione Tecnologia
Batch
da: Fine Chemicals Peter Pollak,
15-60 mesi
8-15 mesi
Laboratorio Impianto Pilota Ampliamento Trasfer. tecnologia a scala produzione
Banchi di Produzione
Strumento ingegnerizzato
per soddisfare tutte le necessità.
Tecnologia di Reattori
Avanzati a Flusso.
Cambio di Mentalità nell’Impiantistica Chimica.
CHEManager 2 (2006): Dr. STEFAN-ROBERT DEIBEL, Pdt CorporateE Engineering, BASF in CHE Manager 2 (2006).
Roberge, Lonza
Nature 442, 7101 (2006) 351-352
• Il classico impianto su scala mondiale è modello superato
• Cambio di prospettiva nell’ingegneria di impianto
• ‘Troppo tardi col prodotto’ – tempestività sul mercato
• Tecnica di impianto modulare; standardizzazione
• L’ingegneria di micro processi avrà un ruolo
– più sulla filosofia di impianto che sulla dimensione assoluta
Costo ≈ dimensione
0.6«The question of whether
microreactors are going to be used in the future, I think this
is already answered
«yes».
Dominique Roberge
“Fare di Più con Meno”.
L’Intensificazione di Processo (IP) è una strategia per adeguare il processo alla reazione chimica.
e non più adeguare la trasformazione chimico-fisica all’impianto esistente, conosciuto, svalutato,
ma spesso inadatto.
cioè:
• Adattando le dimensioni della strumentazione alla reazione
• Sostituendo le grandi, costose, inefficienti apparecchiature con nuove più piccole, più efficienti e meno costose
• Scegliendo la tecnologia che si adatta meglio ad ogni fase
• Combinando talvolta operazioni multiple in minor numero di apparati
• MENO = materie prime, spazio, tempo, energia, investimenti, magazzino
• PIÙ = fattori, ordine di grandezza!!
Strategia d’Intensificazione di Processo.
Cinetica Cinetica
Trasferimento di calore
Processo Processo
Fluodinamica Trasferimento di massa
R. Bakker
in “Reengineering the Chemical Processing Plant”, Marcel Dekker
Ed., 2003
Raggiungere la cinetica intrinseca dei fenomeni Massimizzare la velocità di trasferimento
Legge di Fick: flusso = coefficiente interfaccia gradiente
Strategia d’Intensificazione di Processo (2).
Principio 1: multifunzionalità (metodologia di progettazione) le operazioni unitarie devono essere “compatibilizzate”
Principio 2: energetica
creare campi di forze a livello mesoscopico Principio 3: termodinamica
aumentare il potenziale dei reagenti, per attività o diffusività Principio 4: miniaturizzazione per aumentare il campo di forze
microreattori, micromescolatori, microseparatori, … microsensori, microvalvole, …
Tecnologie-MESO
Caratteristiche di Processo di un Impianto Intensificato.
Materie Prime Chimica Verde
• Zero solventi
• Catalizzatori supportati
• Reagenti sicuri
Processo
Intensificato Prodotto
Bassi tempi di residenza, minima separazione degli effluenti, efficienza
energetica, zero reflui, forniture limitate, sicurezza intrinseca migliorata,
flessibilità di processo, adattabilità delle specifiche, risposta rapida al
mercato, controlli migliorati, pronta produzione su ordinazione.
Rappresentazione Schematica delle Nuove Finestre di Processo.
da Hessel et al.
ChemSusChem, 2013, 6, 746–89
Intensificazione di Processo (def.).
Definizione:
“strategia che fornisce principi radicalmente innovativi nella progettazione di processi e impianti, che può fornire benefici
significativi (> 2) in termini di efficienza di processo e catena, costi di investimento e di gestione, qualità, scarti, sicurezza intrinseca,
efficienza energetica, ecc.”.
Sviluppa nuovi dispositivi compatti e tecniche migliorative del processo di produzione;
Richiede che tutte le operazioni unitarie siano intensificate, cioè reattori, scambiatori di calore, colonne di distillazione, separatori;
Usa moduli multifunzionali per varie funzioni;
Usa progettazione compatta, riunendo classiche operazioni unitarie;
Può usare forme di energia non convenzionali (ultrasuoni,
microonde, luce visibile e ultravioletta, corrente elettrica, ecc.).
Riduzione dei Volumi e Intensificazione di Processo.
• Passare da processi batch a processi continui;
• Usare tecnologie ad alte velocità di mescolamento e trasferimento di calore anziché i convenzionali recipienti agitati;
• Considerare l'opportunità di migliorare la tecnologia di processo assieme alle basi chimiche;
• Usare la tecnologia di processo 'Plug and play' per dare flessibilità in un ambiente multi-prodotto;
• Controllo analitico in linea per prevenire deviazioni dalla conformità.
Controllo sequenziale
Controllo di processo Controllo
analitico Comunicazione
Intensificazione di Processo – un Insieme di Nuovi Principi e Aree di Ricerca …
Massimizzare l’efficienza di eventi intra- e inter-molecolari
Fornire a ogni molecola la stessa strada di lavorazione
Ottimizzare le forze operanti su ogni scala
Massimizzare l’area specifica su cui operano queste forze dominanti
Massimizzare gli effetti sinergici dei processi parziali
Meccanismi alternativi di trasporto
e conversione di energia
Fluodinamica
intensificata Ambienti strutturati
Multi Funzionalità
Apparecchiature /Impianti Intensificati
Catalizzatori/Reazioni
processi, particelle, superfici Unità di processo
Processi molecolari
Processi idrodinamici e trasporto, sistemi singoli e
multifase
impianto/sito chimico
Li v ello appl ica zio ni Li v ello ar ea di ric er ca Li v ello prin cipi generic i
10-16 10-14 10-6 10-4 10-2 100 102 104
Elementi dell’Intensificazione di Processo.
- Campi centrifughi - Ultrasuoni
- Energia solare - Microonde - Campi elettrici
- Tecnologia al plasma - Assorbimento a membrana - Distillazioni con membrana - Distillazione assorbitiva
I NTENSIFICAZION E di P ROCESSO
STRUMENTAZIONE
METODI
REATTORI
ATTREZZATURE PER OPERAZIONI
NON-REATTIVE
REATTORI MULTIFUNZIONALI
SEPARAZIONI IBRIDE
FONTI ENERGETICHE ALTERNATIVE
ALTRI METODI
ESEMPI:
- Reattore a disco rotante
- Reattore a mescolamento statico - Reattore monolitico
- Microreattore
- Mescolatore statico
- Scambiatore di calore compatto - Letto impaccato rotante
- Assorbitore centrifugo
- Reattori a calore integrato - Separazioni reattive - Macinazioni reattive - Estrusione reattiva - Celle a combustibile
- Fluidi supercritici - Operazioni dinamiche
su reattore
Alcuni Esempi di Apparecchiature Intensificate.
Stadi dell’Intensificazione di Processo.
Il processo si basa su tecnologia batch o continua?
• Determinazione dei bilanci di materia ed energia in ogni apparecchiatura nelle unità di produzione.
• Bilanciamento di linea: i cicli temporali di tutte le apparecchiature sono valutati in un impianto batch.
• Capire bene la chimica alla base del processo e saperla monitorare
• Analisi delle operazioni e delle attrezzature/moduli/concetti di intensificazione:
eliminare, se possibile i solventi, usare catalizzatori supportati ove possibile, ridurre gradienti di pressione/temperatura e aumentare le velocità di trasporto Modellizzazione matematica: Analisi matematica di singole apparecchiature e dell’intero impianto per capire la velocità dei processi di trasporto per
valutarne le prestazioni.
• Apparecchiature multifunzionale: si usano apparecchiature multifunzionali per effettuare diverse operazioni in una sola unità.
• Apparecchiature di intensificazione di processo: si progettano per migliorare produttività, selettività, efficienza energetica.
• Fonti energetiche alternative.
Caratteristiche di un Processo Intensificato.
• Fornisce ad ogni molecola la stessa sequenza di lavorazione;
• Fa andare la reazione alla sua velocità e non a quella dell’impianto;
• Uguaglia le velocità di mescolamento e trasporto alla velocità di reazione;
• Ottimizza la velocità di trasferimento di massa e di calore;
• Migliora selettività e rese;
• Migliora la qualità e la validazione del prodotto;
• Una pulizia veloce consente un rapido cambio di produzione;
• Rapida risposta a valori delle variabili impostate;
• In alcuni casi, la scala di laboratorio è già più che sufficiente (si opera
tipicamente su volumi di 250-1000 mL).
PI nella Sintesi della Nitroglicerina.
Lento mescolamento Tempo di Reazione 2 ore
Produttività: 1 ton.
Reattore Batch
~20000 litri Substrato organico e
pre-carica solventi
Aggiunta graduale di acido nitrico
Alimentazione o pre- carica catalizzatore (H2SO4)
Possibili interventi:
• Mescolamento – contatto reagenti
• Trasferimento di massa – dalla fase acquosa (HNO
3) a quella organica
• Rimozione del calore
Rapido mescolamento via pompaggio e efficace rimozione calore:
Tempo di Reazione 7 min.
Produttività: 60 Kg
Prodotto Alim. materie prime
Substrato organico Catalizzatore Acido Nitrico
Reattore CSTR ~ 400 litri
Glicerina acido nitrico acido solforico
Glicerolo
Nitroglicerina + 3 HNO3 H2SO4
+ 3 H2O
Tecnologia DSM 2000plus per l’Urea.
0 14000
22000
2
1968 1 38000
50000 64000 76000
3 4
4
3
1
3
2 2 2
1 4 5 4
1970 1985 1994
1
4 6
2
1997
Semplice lay-out *** tubazioni ridotte *** meno acciaio
1. Reattore 2. Evaporatore 3. Condensatore 4. Abbattitore
5. Condensatore ad imm.
6. Reattore ad immersione
Apparecchiature Caratterizzate da Prestazioni di Trasferimento di Massa e Energia.
Tr asferi mento di Massa
Trasferimento di calore
Microreattore
Reattore a Disco Rotante
Scambiatore A piatti
Reattore A riciclo Serbatoio
Agitato incamiciato Educter
Colonna Pulsata
Mesc. statico
Letto impaccato Rotante
Mesc. Statico con scambiatore a piatti
Ambiti per l’intensificazione di Processo (Compattazione UO).
• Reazione-separazione: reattori a membrana, distillazione reattiva;
• Reazione-Scambio di Calore;
• Separazione-scambio di calore: Deflemmatori o distillazione a calore integrato;
• Reazione-separazione-scambio di calore: reattori a membrane isoterma.
Reazione Scambio
di calore
Separazione
uscita ACQUA DI RAFFREDDAMENTO
ingresso ACQUA DI RAFFREDDAMENTO Alimentazione
LIQUIDO
FLANGIA DI VETRO E ADATTATORE
SCAMBIATORE DI CALORE RAFFREDDATO AD ACQUA
CAMPIONE (PER ANALISI) DISCO ROTANTE
INTERNALMENTE RAFFREDDATO
COPERCHIO DI VETRO
SOTTILE STRATO DI CATALIZZATORE
Reattori Catalitici a Letto Rotante (SDR).
Peculiarità dei Reattori SDR.
• In un SDR, un liquido è alimentato al centro di un disco rotante e, fluendo verso il bordo, forma intense onde interferenti sotto
l’influenza della forza centrifuga. Ciò consente di ottenere
coefficienti di trasferimento di calore molto alti tra disco e liquido, ma anche un elevato trasferimento di massa tra il liquido e il gas
sovrastante. Le onde inducono anche un intenso mescolamento locale.
Il flusso del liquido determina uno scarso retro-mescolamento ed è perciò un flusso quasi puro. Il tempo di residenza è breve, tipicamente secondi. Lo spessore del film liquido è di ~500 mm e è compatibile con alte viscosità.
• Il reattore tratta un basso volume di liquido
(attorno a 10 mL per un equivalente batch
da 5 m
3) ed è facilmente installabile anche
in spazi ristretti.
Trasposizione dell’ossido di a-pinene ad aldeide camfolenica
Reattore batch
SDR catalitico
Alimentazione 100 ml 100 ml
Conversione 50% 95%
Resa 42% 71%
Tempo di lavorazione 900 s 17 s
Prestazioni di un SDR Catalitico.
t / min
0 500 100 150
Conversione (%)
10 20 30 40 50 60 70 80
0
Processo batch Alim. SDR
Polimerizzazione dello stirene Guadagno 74 minuti
Reattore Flex.
Il FlexReactor rappresenta una famiglia di reattori progettati per coprire il più ampio spettro di capacità di trasporto, velocità di trasferimento di calore, e intensità di mescolamento.
1. Alimentazione multiple dei reagenti (in serie o parallelo)
2. Sensori nel reattore (e.g. T, FT-IR, ecc.) per seguire il progresso di reazione e raccogliere dati cinetici critici.
Incorporazione di altre funzionalità tra i tubi (quali separazione, ulteriore trasferimento di calore)
• Progetto flessibile e robusto con connettori riconfigurabili ad un estremo
• Oppure ai due estremi.
• Unità per laboratorio, pilota o scala produttiva.
Reattori Flex.
Relazione tra Tempi di Miscelazione e Lunghezza
0.001 0.01 0.1 1 10 100 1000 10000 100000 1000000 10000000 100000000 1000000000
0.000001 0.00001 0.0001 0.001 0.01 0.1 1 10
Lunghezza (m)
Diffusione STR Agit.Statico
1 Secondo 1 Minuto 1 Ora 1 Giorno 1 Mese
m cm
mm 10µm
Reattore Flex
Zona morta
tempo (sec)
Recipienti
tradizionali
Prodotto
Feed
Catalizzatore: acido forte o Resina Amberlist 15 (esterificazione catalitica)
Alimentazione
Impaccamento a Sulzer metallici Impaccamento a Sulzer catalitici
Impaccamento a Sulzer metallici
Tecnologie di Reazione-Separazione:
Distillazione Catalitica o Reattiva.
Distillazione Reattiva:
Sintesi dell’Acetato di Metile.
H2O Cataliz.
Reattore MeOH
MeOAc HOAc
Processo
Convenzionale
Eastman Chemical Co (1990)
Colonna reattore
Cataliz- zatore
Distil.
MeOAc
MeOH
H2O AcOH
• MeOAc di alta purezza
• Costi di investi- mento ridotti a un quinto
• Un quinto anche il consumo energetico
Distillaz.
estrattiva
Distillaz.
reattiva
reazione
Distillaz.
reattiva
Distil.
Semplificazione non Banale.
Minor numero di recipienti
Meno pompe
Meno flange
Meno strumenti
Meno valvole
Meno tubazioni
...
ma
La colonna di distillazione reattiva è più complessa
Nell’unico recipiente avvengono operazioni unitarie multiple
Più complessa da progettare
Più difficile da controllare e da far funzionare
Tecnologie di Reazione-Separazione:
Membrane.
Le membrane sintetiche costituiscono un mercato in crescita per la
separazione di gas, liquidi, metalli e microrganismi. Queste potenzialità si combinano con grossi risparmi energetici, costruzione modulare a basso costo e alta selettività dei materiali separati. Processi basati su
membrane trovano uso in diverse applicazioni.
In generale, le membrane hanno raggiunto un successo commerciale in poche applicazioni (biotecnologia).
Il mercato mondiale totale è però atteso in espansione (a più di 2.7 miliardi di euro nei prossimi anni).
Nei processi a membrana la corrente di alimentazione è divisa in due
frazioni, una il ritentato o
concentrato e l’altra il permeato.
ritentato Alim.
modulo membrana
pf
pi po
2
32
m p v
p
d P
J l
2
i o
f
P P
p P
Jv = flusso permeato
m = porosità della membrana dp = diametro medio dei pori
P = pressione trans membrana
= viscosità
lp = lunghezza media dei pori
permeato spurgo
Processi di Separazione a Membrana.
Definizione: Una membrana è una barriera MOLTO SOTTILE (film) che consente il passaggio selettivo di
differenti specie (particelle o composti chimici) attraverso di essa lasciandone indietro altre.
Questa selettività è usata per la separazione.
La selettività è dovuta a:
• Dimensione
• Forma
• Carica elettrostatica
• Diffusività
• Interazioni chimico-fisiche
• Volatilità
• Polarità/solubilità
La forza motrice è dovuta a:
• Pressione trans-membrana (TMP)
• Gradiente di concentrazione
• Potenziale chimico
• Pressione osmotica
• Campo elettrico
• Campo magnetico
• Pressione parziale
Processi di Separazione a Membrana:
Applicazioni.
• Concentrazione di prodotti, cioè rimozione solventi da soluto/i
• Chiarificazione, cioè rimozione di particelle da fluidi, un caso speciale è la sterilizzazione che prevede la rimozione di microrganismi dai
fluidi
• Rimozione di soluto dal solvente, cioè desalinizzazione, dissalazione, demineralizzazione, dialisi
• Frazionamento, cioè separazione di un soluto dall’altro
• Separazione di un gas da altri gas
• Pervaporazione, cioè rimozione di volatili da non volatili (tipicamente solventi)
Le separazioni con Membrane :
• sono pervasive nelle industrie biotecnologiche e farmaceutiche
• sono intrinsecamente usate dai sistemi biologici
• sono una delle aree a sviluppo più rapido nel campo delle separazioni
• sono spesso molto selettive, compatte, non costose e facili da usare
• le quantità trattate sono basse e si opera spesso in parallelo.
Separazioni a Membrana.
Ritentato
Permeato Miscela
alimentata
Osmosi Inversa : Desalinizzazione Dialisi: Emodialisi
Elettrodialisi: Sale da acqua di mare, proteine da sali precipitati Microfiltrazione: Purificazione di antibiotici
Ultrafiltrazione: Preconcentrazione del latte, ricupero di vaccini da brodi di fermentazione Pervaporazione: Eliminazione dell’acqua da solventi organici
Permeazione di Gas: Ricupero dell’elio
Aggiuntaopzionale
Membrana
Gradiente di pressione, concentrazione, elettricoPer le separazioni con membrane si usano tre principali forze motrici :
• Pressione
• Concentrazione
• Potenziale elettrico
Processi a Membrana.
Vantaggi
Nessuna generazione di calore
Nessun cambio di fase
Basse richieste d'energia
Facili da automatizzare
Alti livelli di ritegno
Specifica separazione per dimensioni
Limiti
Bloccaggio della membrana
• Intasamento
• Polarizzazione a gel
La membrana è influenzata dalle condizioni di pH, forza ionica, ecc.
Pulizia e manutenzione
Adsorbimento di prodotti
Generalmente non
sterilizzabili con vapore
Distribuzione della
dimensione dei pori
Materiali per Membrane.
Polimeri Organici
Polisolfone (PS)
Polieteresolfone (PES)
Politetrafluoroetilene (Teflon) Cellulosa triacetato (CA)
Cellulosa rigenerata Poliammidi (PA)
Polivinilidenfluoruro (PVDF) Poliacrilonitrile (PAN)
Poliisoprene (PI) Policarbonati (PC) Poliimmidi (PIM)
Inorganici
-Allumina a-Allumina
Vetro borosilicato Carbonio pirolizzato Zirconia/acciaio
Zirconia/carbonio
Membrane Polimeriche.
Polimeri:
a) Amorfi o Cristallini b) Lineari o Ramificati c) Porosi o Non-porosi
d) Reticolati o Non-reticolati
Per essere una buon materiale per membrane un polimero deve possedere:
• Un’alta Permeanza
(per aumentare l’uscita, e ridurre la necessità di stadi paralleli)
• Un alto rapporto di Permeanza tra 2 specie da separare (maggiore fattore di separazione)
i
i
M i M
M
N P forza P forza
l
Il flusso molare N
ilungo la membrana è uguale alla permeanza per la forza motrice. La permeanza è la permeabilità divisa per lo spessore della membrana.
In altre parole, la permeabilità è il rapporto del flusso molare N
iper unità di forza motrice per lo spessore l
Mdella membrana.
Forze motrici: gradiente di pressione, gradiente di concentrazione, forza di Coulomb, ecc.
Le membrane possono essere dense o microporose.
a b b’ d
Struttura e Morfologia delle Membrane.
Simmetrica
Asimmetrica
Preparazione delle Membrane.
Stampaggio di polimeri :
– Precipitazione da fase vapore – Precipitazione per evaporazione – Precipitazione per immersione – Precipitazione termica
Altri metodi:
– Stiramento
– Sinterizzazione – Slip casting – Lavaggio
– Track etching
Filtrazione convenzionale Microfiltrazione
Ultrafiltrazione Nanofiltrazione
Osmosi Inversa
10
-1010
-910
-810
-710
-610
-510
-410
-310
-2Dimensione Pori (m)
Ionico Macromolecolare Micron Particelle fini Particelle grosse Intervallo
Classificazione dei Processi a Membrana in
Base alla Dimensione dei Pori.
Meccanismo di Trasporto nelle Membrane.
• Flusso massivo nei pori (microporose con pori più larghi del libero cammino medio MFP).
• Diffusione attraverso i pori (larghi abbastanza per la diffusione, ma piccoli per il MFP).
• Diffusione limitata attraverso i pori (abbastanza grandi per certe specie, ma non per altre).
• Diffusione da soluzione (via materiali densi con specie disciolte nella matrice polimerica).
Diffusione da Soluzione Diffusione Limitata (Micro., Ultrafiltrazione)
Diffusione attraverso i pori Flusso attraverso i pori
Osmosi e Osmosi Inversa.
A, B, C P
1C C A, B, C
P
1C
Membrana
(solo permeabile al solvente)
Condizione iniziale (pressioni uguali)
Condizione d’equilibrio (differenza di pressione
mantenuta dalla
Osmosi inversa (Trasporto contro il gradiente di concentrazione - pressione > pressione osmotica) A, B, C
P
1P
2P
2P
2Gradiente Pressione Gradiente di
Concentrazione
Nell’osmosi inversa si usa un gradiente di pressione per spingere il solvente
attraverso la membrana che non è permeabile al soluto. Questa pressione
deve essere superiore alla pressione osmotica.
Flusso Massivo Attraverso la Membrana.
Flusso massivo attraverso i pori (se M è microporosa con pori più larghi del MPF):
Flusso massivo attraverso i pori
Così la velocità del flusso, , dipende dalla caduta di P, (P
0-P) lungo la M, il diametro D delporo, la viscosità del fluido, , e la lunghezza del poro, L, come nella legge Hagen-Poiseuille:
D
232 L P
0 P
La frazione di vuoti (porosità) epsilon della membrana è correlata al diametro D del
poro e a n, il numero di poriper area intercettata:
n D
24
Se il flusso è in regime laminare allora il Numero di Reynolds N
Re(che è correlato alle proprietà del poro e del fluido) è inferiore a 2,100:
N Re D
2,100
L
D
Simile alla legge di Darcy
Flusso Massivo Attraverso la Membrana (2).
D
232 L P
0 P
Si noti che la porosità fornisce l’area totale intercettata dal flusso perpendicolare alla direzione del flusso:
n D
24 N
Combinando:
N D
232 L P
0 P n D
4128 L P
0 P
Se i pori non sono rettilinei o cilindrici si deve modificare l’equazione con fattori che descrivono la tortuosità e l’area superficiale specifica.
Velocità Porosità Flusso (molare o di massa)
( )
N nA V A
Densità
Velocità di flusso volumetrico
.
Diffusione attraverso le Membrane.
N i D i
l m c i0 c iL
Se la pressione su entrambe le facce di una membrana porosa sono uguali, ma la concentrazione delle specie è differente, allora ci sarà diffusione delle specie lungo la membrana, ma nessun flusso massivo. Se le specie diffondono a differenti
velocità, allora ci sarà separazione per il trasporto differenziale delle specie:
Diffusione attraverso i pori
Se le specie mostrate in bludiffondono più velocemente delle specie in rosso, le specie che si muovono più velocemente avranno una velocità media superiore e il flusso e il lato della membrana del permeato si arricchirà nelle specie che diffondono più velocemente.
.
Se l’alimentazione è liquida, la diffusione delle specie lungo la membrana è descritta da una forma modificata della Legge di Fick :
Diffusività effettiva
Gradiente di concentrazione lungo la membrana Lunghezza del poro
Flusso attraverso il poro:
Diffusione di Liquidi attraverso le Membrane.
D e D
K r
La diffusività efficace si può esprimere in funzione del normale coefficiente di diffusione, la porosità, la tortuosità e il fattore restrittivo:
Fattore restrittivo (funzione della dimensione dei pori e della dimensione del composto, ecc.)
Tortuosità
Coefficiente di diffusione Porosità
N i D
l m K r c i0 c iL
Quindi, si può scrivere il flusso come:
Si deve usare una diffusività efficace perché questa
diffusione avviene
attraverso i pori in una
membrana, e non lungo un
gradiente di concentrazione
nella massa del liquido.
Diffusione di Gas attraverso le Membrane.
Se anziché avere un liquido si ha un gas sui lati della membrana allora:
D
1
1 / D
i1/ D
k
N
i D
ic
mPl
m p
i0 p
iL Si confronti con il caso del liquido:
N
i D
il
m c
i0 c
iL
Diffusività efficace
Gradiente di pressione Parziale lungo la membrana Lunghezza dei pori
Flusso attraverso i pori:
Pressione totale
Concentrazione totale gas P/RT
Se il poro è piccolo rispetto al libero cammino medio, allora la diffusione avviene per diffusione ordinaria in parallelo alla diffusione di Knudsen. La diffusività diventa:
Confrontare con la resistività
di resistori in parallelo.
Profili di Concentrazione delle Specie.
CiF
Ci0
CiL
CiP
CiF
C’i0
CiL
CiP Ci0
C’iL
PiF
P’i0
PiL
PiP Pi0
P’iL PiF
PiL
PiP Pi0
Alim. Membrane Alim.
porosa
Membrane
Membrana densa
Membrana
Permeato Permeato
K i C iL C' iL
K
i P
iLP'
iLCalo della resistenza ai bordi del fluido
Gas Gas
Liquido Liquido
Separazione di una Miscela di Gas in una Membrana Densa.
Il grado di separazione, o Fattore di Separazione per una membrana è definito in modo simile alla definizione di volatilità relativa nella distillazione:
a
A,B K
AK
B y
A/ x
Ay
B/ x
BH
i0 c
i0p
i0La concentrazione all’interfaccia della membrana è proporzionale alla pressione parziale sulla membrana (non assumendo equilibrio) tramite la costante della legge di Henry:
Il flusso di membrana quindi diventa:
N
i H
iD
il
m p
i0 p
iL
N
i D
ic
mPl
m p
i0 p
iL
Se le resistenze dello strato limite al trasferimento di massa esterno sono piccole (non si forma la torta) allora:
N
i H
iD
il
m p
iF p
iP
Pressioni parziali alla superficie della membrana.
Pressioni parziali lontane
dalla superficie della membrana.
Separazione di una Miscela di Gas in una Membrana Densa (2).
Per una miscela binaria di gas i flussi sono:
Se non si usa
gas di trasportoil rapporto dei flussi è uguale al rapporto delle concentrazioni nel permeato:
Se la pressione a valle è molto inferiore a quella a monte (alimentazione):
Si può riscrivere questa espressione per recuperare il Fattore Ideale di Separazione:
N
A H
AD
Al
m x
AP
F y
AP
P N
B H
BD
Bl
m x
BP
F y
BP
P
N
AN
B y
Ay
B H
AD
AH
BD
Bx
AP
F
x
BP
F H H
ABD D
ABx
Ax
Ba
A,B y
A/ x
Ay / x H
AD
AH D
Perciò, un grande valore del Fattore di Separazione si può avere sia con un alto N
AN
B y
Ay
B H
AD
AH
BD
Bx
AP
F y
AP
P
x
BP
F y
BP
P
N
AN
B H
AD
AH
BD
Bx
AP
F y
AP
P
x
BP
F y
BP
P
e:
Separazione di una Miscela di Gas in una Membrana Densa (3).
PiF
P’i0
PiL
PiP Pi0
P’iL
Alim. Membrana
densa Permeato
PiF
P’i0
PiL
PiP Pi0
P’iL
Alim. Membrana
densa Permeato
PiF
P’i0
PiL PiP
Pi0
P’iL
Alim. Membrana
densa Permeato PiF
P’i0
PiL
PiP Pi0
P’iL
Alim. Membrana
densa Permeato
Alto
rapporto di diffusività
Alto
rapporto di solubilità
Permeazione di Gas.
Ritentato Gas Alim. Gas
A, B
Permeato Gas
Membrana
densa o microporosa
A veloce permeazione
B lenta permeazione
• La molecola A passa attraverso la membrana con il gradiente di concentrazione.
• La permeazione della molecola B è limitata o non permessa.
• Non si usa gas di trasporto. La pressione del permeato è << dell’alimentazione.
• La membrana è scelta in modo da essere permselettiva; essa trasporta preferenzialmente una delle specie alimentate.
•
Le applicazioni includono:• Separazione di H2 da CH4
• Arricchimento di O2 dall’aria
• Arricchimento di N dall’aria
Membrana
Perevaporazione.
Ritentato liquido Alim. Liquido
A, B
Permeato Gas (pressione sotto il punto di condensa)
Membrana
densa o microporosa
A veloce permeazione
B lenta permeazione
• La molecola A passa dalla membrana lungo il gradiente di concentrazione.
• La permeazione della molecola B è inferiore a quella della A.
• Non si usa gas di trasporto. Pressione del permeato < pressione di condensa.
• La pressione di alimentazione è sopra la pressione al punto di bolla (incluse le concentrazioni in cui A è ridotto)
• La membrana si sceglie in modo da essere permselettiva; essa trasporta preferenzialmente una delle specie alimentate.
Membrana
Fase liquida Fase vaporeDialisi.
Liquido Dializzato (ritentato)
Liquido di trasporto Solvente S
Alim. liquido A, B e S
Liquido Diffuso (permeato)
Membrane
Membrana
a sottili micropori
A veloce
dialisi
B lenta dialisi
S osmosi
• Il soluto A passa attraverso i pori della membrana lungo il gradiente di concentrazione.
• Il soluto B o non passa o il suo trasporto è fortemente limitato.
• Il solvente fluisce nel dializzato lungo il gradiente di concentrazione a meno che si aumenti la pressione dell’alimentazione sopra la pressione osmotica.
• La dialisi è più attraente quando le differenze di concentrazione tra le principali specie diffondenti sono grandi e quando le differenze di permeabilità tra i soluti sono grandi.
• Le membrane sono di norma idrofile, meno di 50 µm di spessore, e con diametro di poro
Elettrodialisi.
_ +
+ + _
- -
Soluzione bagnante l’elettrodo
soluzione alimentata
_ _ _
_
+ + +
+ + +
+
Concentrato (sale)
Diluato (meno sali)
Anodo
Catodo
membrane cationiche selettive
membrane anioniche selettive
Soluzione bagnante l’elettrodo
Caratteristiche dei Processi a Membrana.
Processo a Membrana Alimentaz. Permeato Forza motrice
Micro filtrazione (MF) liquido liquido Pressione (0.5-5 bar) Ultra filtrazione (UF) liquido liquido Pressione (2-10 bar) Nano filtrazione (NF) liquido liquido Pressione (5-20 bar) Osmosi inversa (RO) liquido liquido Pressione (10-80 bar) Separazione di gas (GS) gas gas Pressione (parziale) Trasporto facilitato (FT) gas gas Assorb. chimico e Pres.
Permeazione vapore (VP) vapore vapore Pressione (parziale)
Perevaporazione (PV) liquido vapore Pressione (parziale)
Elettrodialisi (ED) liquido liquido Potenziale elettrico
Tipiche Condizioni d’Uso.
Caratteristiche Osmosi Inversa Nanofiltrazione Ultrafiltrazione Microfiltrazione
Membrana Asimmetrica Asimmetrica Asimmetrica Simmetrica
Asimmetrica
Spessore Parete 150 mm 150 mm 150-250 mm 10-150 mm
Spessore Film 1 mm 1 mm 1 mm vari
Dimensione Pori <0.002 m <0.002 m 0.02-0.2 m 0.2-5 m
Scarti
HMWC, LMWC, Sodio, Cloruro,
glucosio, amminoacidi,
proteine
HMWC, mono-, di-, e oligo- saccaridi, anioni
polivalenti
Macromolecole, proteine, polisaccaridi, virus
Particolati, argille, batteri
Modulo Membrana
Tubolare, a spirale, piatto
Tubolare, a spirale, piatto
Tubolare, fibre cave, a spirale,
piatto
Tubolare, fibre cave, piatto
Materiale CA, TFC CA, TFC CA, TFC,
Ceramica
CA, TFC, Ceramica, PVDF,
Sinterizzata
Pressione 15-150 bar 5-35 bar 1-10 bar <2 bar
Flusso 10-50 l·m2·h-1 10-100 l·m2·h-1 10-200 l·m2·h-1 50-1000 l·m2·h-1
Membrana RO
MF Tradizionale MF Asimmetrica
MF molto Asimmetrica UF Ultrafiltrazione
Alcuni Tipi di Membrane.
RO Osmosi Inversa
‘Basic Principles of Membrane Technology’, Mulder, M., 2nd. Ed., Kluwer Academic Publishers, 1996
Tipi di Celle a Membrana (Cella Agitata).
• Ricerca e produzioni su piccola scala
• Usata per microfiltrazione e ultrafiltrazione
• Molto adatta per le attività di sviluppo di processo.
Membrana Agitatore
Permeato/filtrato Azoto/aria compressa
Agitatore magnetico
Alimentazione
Manometro
Camera di raccolta del permeato
Modulo a Flusso Tangenziale Piatto.
• Piatto/struttura simile ad un filtro pressa
• Strati alternati di membrane, schermi di supporto e camere di distribuzione
• Usate per microfiltrazione e ultrafiltrazione
Alimentazione Ritentato
Permeato Permeato
Membrane
Modulo di Membrana a Flusso a Spirale.
• Delle membrane a fogli piatti sono fuse a formare un involucro
• L’involucro è avvolto a spirale assieme ad uno spaziatore
• Il filtrato si raccoglie nell’involucro ed è convogliato all’esterno.
Modulo a Membrana Tubolare.
• Geometria cilindrica; la parete agisce da membrana
• I tubi sono generalmente superiori ai 3 mm di diametro
• Si preferiscono dispositivi a guscio e tubo
• Il comportamento del flusso è facile da caratterizzare.
Alimentazione Ritentato
Permeato (fluisce radialmente)
Filtrazione a Flusso Tangenziale.
La Filtrazione a Flusso Tangenziale (TFF) è un processo di separazione molto usato nell’industria bio-farmaceutica e alimentare. Differisce dagli altri sistemi di filtrazione in quanto il fluido è fatto passare parallelo al filtro, piuttosto che esser forzato nella membrana perpendicolarmente il che può intasare il mezzo filtrante. Si ha il vantaggio di una filtrazione continua e di una prestazione riproducibile.
Membrana
Permeato
Strato Gel
Flusso Ritentato
Permeato
Pori
Canale Ritentato
Ripartizione
Modulo di Membrana a Fibre Cave.
• Simile al modulo a membrana tubolare
• Tubi o fibre sono di diametro 0.25 - 2.5 mm
• Le fibre si preparano per filatura e sono ammassate nel modulo
• Possibili configurazioni diritte o a U
• Tipicamente molte fibre per modulo.
Moduli a Membrane di Ceramica.
Costruite in materiale inorganico permeabile
lavorato in modo da ottenere tubi cavi con vari buchi
all’interno di forme e
dimensioni variabili.
Modulo a Piatti e Montatura.
dal Catalogo di Mitsui Petrochemical
UF
Polyacrilonitrile(PAN)
Polivinilidene fluoruro (PVF) Polisolfone (PS)
Polisolfone Solfonato (SPS)
• Trattamento acque
• Trattamenti alimentari
Caratteristiche d’Uso di Alcuni Moduli.
Tipo di Modulo
Caratteristiche Piatto A Spirale Tubolare Fibre cave Densità di
Impaccamento (m
2/m
3)
Moderato (200-400)
Moderato (300-900)
Basso (150- 300)
Alto
(9000-30000) Gestione del Fluido Buono Buono Alti costi di
pompaggio
Buono Capacità solidi sospesi Moderato Scarso Buono Scarso
Pulizia Talvolta
difficile
Talvolta difficile
Facile Possibile retroflusso
Sostituzione Fogli o
cartucce
Cartucce Tubi Cartucce
Combinazione di Membrane Ceramiche con Distillazione.
Sviluppo di un processo industrialmente accettabile per la disidratazione del bio-etanolo:
Etanolo 99.9 %wt
Acqua Etanolo
43 %wt Permeato
Alimentazione
Accumulatore
Condensatore Ritentato
Membrana Super Risc,
Colonna di Distillazione
Vantaggi delle Separazioni a Membrana.
Processo Kvaerner per la separazione/cattura della CO
2dai gas
esausti di turbina.
75% riduzione in peso;
65% riduzione in dimensione.
Processo Convenzionale
Processo a Membrana
Scarico senza CO2
Uscita
Ingresso Vapore
120°C Ammina senza CO2
Scarico con
CO2, 40°C Vapore
con CO2 Ammina con CO2
Ammina
Kværner
Separazioni Reattive, Ibride e Biologiche.
Bioseparazioni Bioseparazioni ibride
• Bioestrazione
• Assorbimento a membrana