• Non ci sono risultati.

Mastopatia diabetica: una nuova “complicanza”?

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Mastopatia diabetica: una nuova “complicanza”?"

Copied!
4
0
0

Testo completo

(1)

G It Diabetol Metab 2011;31:97-100

Caso clinico

Mastopatia diabetica:

una nuova “complicanza”?

Storia clinica

Paziente di 41 anni, affetta da diabete di tipo 1 dal 1985, in terapia multiniettiva fino al 2005; da allora in terapia con microinfusore (CSII); da anni controllo glicemico non ottimale.

Riferisce familiarità per diabete mellito di tipo 1 (DMT1) e malattie cardiovascolari; inoltre si segnala familiarità per neo- plasia del seno (madre).

All’anamnesi patologica remota si evidenzia:

nel 1983 diagnosi di tiroidite di Hashimoto e ipotiroidismo secondario dal 1986, in terapia sostitutiva (L-tiroxina 100 mg/die);

nel 2001 primo riscontro di retinopatia diabetica non pro- liferante;

nel 2004 e nel 2010 intervento per asportazione di polipi endometriali di natura fibroghiandolare (menometrorragia dal 18° anno di età);

nel 2005 diagnosi di malattia di Meniére;

nel 2005 riscontro all’ecografia dell’addome superiore di angiomi epatici (in follow-up ecografico);

nel 2010 riscontro di elevati valori pressori con inizio di tera- pia per ipertensione arteriosa (losartan 50 mg ½ cp/die).

Anamnesi patologica prossima

Nell’agosto 2008 la paziente esegue una visita senologica di controllo e l’ecografia mammaria evidenzia una discreta alte- razione dell’armonico rapporto tra i vari tessuti con microno- duli come da mastopatia fibrocistica diffusa (MFC); non si evidenziava nessuna tumefazione palpabile apparentemente patologica né secrezione spontanea o provocata.

A questo punto le è stata prescritta una mammografia, sug- gestiva per displasia fibronodulare e le è stato consigliato controllo clinico-eco-mammografico dopo un anno, vista anche la familiarità per neoplasia mammaria.

E. Zarra, U. Valentini

UO Diabetologia, AO Spedali Civili di Brescia Corrispondenza: dott. Umberto Valentini, Unità Operativa di Diabetologia, Azienda Spedali Civili, piazzale Spedali Civili 1, 20123 Brescia

e-mail: umberto.valentini@spedalicivili.brescia.it G It Diabetol Metab 2011;31:97-100

Pervenuto in Redazione il 22-04-2011 Accettato per la pubblicazione il 25-04-2011

Parole chiave: diabete di tipo 1, mastopatia fibrocistica, neoplasia mammaria

Key words: diabetes type 1, fibrocystic mastopathy, breast cancer

(2)

E. Zarra e U. Valentini 98

Nel dicembre 2009 all’autopalpazione la paziente si accorge però della presenza di un grosso nodulo, duro, nel quadran- te superiore esterno (QSE) destro, senza nessuna alterazio- ne cutanea né dolore per cui ripete il controllo clinico nel gennaio 2010.

Esame obiettivo

All’esame obiettivo (EO) si evidenzia normopeso (peso 61 kg, altezza 170 cm, BMI 21,1); pressione arteriosa di 130/70 mmHg; addome palpabile; nessuna rigidità nucale, non edemi malleolari, i riflessi OT nella norma; all’EO cardiologico toni ritmici.

All’EO delle mammelle presenza di tumefazione palpabile al QSE destro del diametro di 2-3 cm, di consistenza duro- fibrosa, a margini netti e con caratteristiche di benignità, rife- ribile verosimilmente a placca mastosica.

Ipotesi diagnostica

L’esame clinico depone per una verosimile placca mastosica.

Esami strumentali

A questo punto la paziente esegue subito gli esami strumen- tali che evidenziano:

ecografia mammaria: area nodulare solida, di forma ovala- re, con diametro di circa 2× 3 cm, con caratteristiche eco- grafiche di benignità, ipoecogena, a margini netti e a eco- struttura mista, riferibile verosimilmente a placca mastosica;

mammografia: corpi ghiandolari con displasia fibronodulare;

biopsia ad ago sottile (fine needle aspiration biopsy, FNAB) della lesione e core biopsy ecoguidata (preferita all’agoaspirato in quanto permette, in caso di neoplasia, di verificare il grado di infiltrazione del dotto lattifero):

mastopatia diabetica.

Considerata l’età e la familiarità per neoplasia mammaria alla paziente viene proposta l’asportazione della placca mastosi- ca che viene programmata ed effettuata in tempi brevi in anestesia locale. L’esame istologico della lesione pone dia- gnosi di lobulite sclerosante linfocitica compatibile con mastopatia diabetica.

Diagnosi

Lobulite sclerosante linfocitica compatibile con mastopatia diabetica.

Evoluzione clinica

Viene consigliato controllo clinico ed ecografico annuale.

Nonostante che, a distanza di un anno dalla diagnosi, la

situazione clinica evidenzi stabilità, è stata comunque sugge- rita alla paziente una RMN mammaria che evidenzia una di - splasia di notevole entità di entrambe le strutture ghiandola- ri mammarie, ma risulta negativa per lesioni maligne.

Discussione

La mastopatia diabetica è un’entità clinico-patologica che rappresenta meno dell’1% della patologia mammaria benigna e rientra nelle patologie degenerative e infiammato- rie della mammella (Tab. 1). Per la prima volta è stata descrit- ta dal punto di vista sia clinico-strumentale sia istologico intorno agli anni ’801-4. Ha una prevalenza di circa il 13% tra le donne con DMT1 in periodo premenopausale, tra i 32 e i 66 anni, con complicanze e/o ipertensione arteriosa5, anche se sono stati descritti casi tra gli uomini6.

La patogenesi è sconosciuta, ma l’ipotesi postulata più con- vincente è quella di un deposito extracellulare di collagene con un’infiammazione prevalentemente a cellule B a genesi autoimmunitaria. All’esame istologico si evidenzia una cre- scita esuberante di tessuto fibroso con un tipico infiltrato lin- focitario perivascolare. L’eziopatogenesi è verosimilmente legata alla glicosilazione e all’aumento dei legami intermole- colari delle fibre di collagene, come già detto precedente- mente, con conseguente difficoltà nella degradazione, qua- dro di frequente riscontro nelle pazienti diabetiche anche in altri organi1,7-9. In letteratura, infatti, sono segnalate associa- zioni con patologia autoimmunitaria della tiroide e con le artropatie, presupponendo la possibilità di anormalità comu- ni a livello del tessuto connettivo, anche se non è stata anco- ra dimostrata una compatibilità del sistema HLA9.

Nel 50% dei casi si tratta di una lesione bilaterale, con dimensioni variabili tra 20 e 60 mm, palpabile, dura e a mar- gini non sempre ben definiti, detta in termini istologici gigan- tomastia infiammatoria per cui va posta diagnosi differenzia- le con un fibroadenoma o con una neoplasia5.

L’agoaspirato evidenzia elementi di tessuto connettivo con scarsa cellularità. È corretto soprassedere all’asportazione chirurgica nei casi in cui si presenta un quadro di tumefazio-

Tabella 1 La patologia degenerativa e infiamma- toria.

Infettiva

Mastite acuta e ascesso mammario Tubercolosi mammaria

Non infettiva Steatonecrosi

Mastite plasmacellulare

Mastite granulomatosa lobulare Sarcoidosi

Vasculiti

Mastopatia diabetica Amiloidosi mammaria

Mastiti associate alle protesi mammarie

(3)

Mastopatia diabetica: una nuova “complicanza”? 99

ni bilaterali, in pazienti diabetiche con agoaspirato negativo (Fig. 1).

In caso di biopsia escissionale (Fig. 2), all’esame istologico si evidenzia una lesione formata da collagene stromale, un’elevata concentrazione di fibroblasti epitelioidi e di linfoci- ti (Figg. 3 e 4).

Si tratta comunque di una patologia stromale, autolimitante- si, che colpisce, in età premenopausale, donne affette dal diabete ormai da molti anni.

Riguardo al caso della nostra paziente, rientra perfettamen- te nel quadro clinico descritto sia per le caratteristiche clini- che sia per gli esami eseguiti. Si tratta, infatti, di una donna

con lunga durata di malattia, non ottimamente compensata, con complicanze oculari, una malattia autoimmunitaria della tiroide concomitante e con una familiarità per neoplasia mammaria. In questi casi la lesione rientra indiscutibilmente nella diagnosi differenziale con una patologia neoplastica e meritevole di un follow-up clinico-strumentale.

Non ci sono evidenze cliniche che la mastopatia diabetica predisponga allo sviluppo di neoplasie mammarie, ma dall’a- nalisi della letteratura si sottolinea più volte l’importanza di differenziare tale lesione dalle neoplasie mammarie, soprat- tutto in caso di familiarità10, anche perché spesso l’imaging ultrasonografico e radiologico non permette di fare diagnosi differenziale11. La risonanza magnetica, invece, presenta delle caratteristiche di enhancement diverse rispetto alla neoplasia mammaria12-14per cui è un esame da prescrivere nel follow-up strumentale della lesione.

Recentemente è stato pubblicato un caso clinico in cui è stata studiata l’immunoreattività delle cellule stromali che sono risultate essere positive al CD10, in assenza di immuno- reattività alla citocheratina e calponina, suggerendo un’origine miofibroblastica di tali cellule5; tale positività è pre- sente anche in alcuni tipi di lesioni maligne e benigne della mammella (nel 16% dei carcinomi negativi ai recettori per gli estrogeni, nei fibroadenomi, nel tumore filloide; nel miofibro- blastoma mammario, nel tumore miofibroblastico della mam- mella, nel sarcoma mammario). La mastopatia diabetica si differenzia da queste ultime tre forme per la presenza di numerose, ma normali, strutture duttali con cellule fusate Figura 1 Immagini FNAB della mastopatia diabetica. Ricca cellularità con linfociti, granulociti, istiociti e detriti necrotici (foto 1, 2, 3). Sono presenti inoltre strutture vascolari ramificate (foto 4) e alcune cellule sparse con ampio citoplasma non ulterior- mente definibili (foto 5). Non evidenza di cellule tumorali.

Figura 2 Descrizione macroscopica della lesione. Pa ren - chima mammario con sostituzione adiposa e nodulo bian - castro irregolare di 2 cm.

1 2 3 4

Figura 4 Immagini e - same istologico della mastopatia diabetica.

Si conferma il quadro osservato all’esame e - stemporaneo (foto 1, 2,

3, 4). 1 2 3 4

Figura 3 Immagini esame estemporaneo della mastopatia diabetica. Nel contesto di stroma fibroso sono presenti istiociti, plasmacellule e lin- fociti (foto 1 e 2). Alla periferia della lesione sono presenti dotti con ispessimento della membrana basale. Sono inoltre presenti infiltrati linfocitari attorno a vasi ialini (foto 3). Il reperto è negativo per neoplasia.

1 2 3

5

(4)

E. Zarra e U. Valentini 100

proliferanti; inoltre la reazione linfocitaria è disposta in forma aggregata e/o follicolare piuttosto che in forma diffusa.

Conclusione

La mastopatia diabetica è una lesione clinicamente e istolo- gicamente ben definita all’interno della patologia diabetica e potrebbe essere considerata una “complicanza”, al pari delle altre, legata alla lunga durata di malattia. Risulta fondamen-

tale, soprattutto in caso di familiarità, la diagnosi differenzia- le con altre patologie benigne e maligne della mammella5.

Bibliografia

1. Venta LA, Wiley EL, Gabriel H, Adler YT. Imaging features of focal breast fibrosis: mammographic-pathologic correlation of noncalcified breast lesions. AJR 1999;173:309-16.

2. Hadj Ali I, Ben Abdallah N, Khiari K, Ben Salem L, Cherif L, Mrad K et al. Diabetic fibrous mastopathy: a case report. Ann Endocrinol 2002;63:235-9.

3. Martínez-Ramos D, Alcalde-Sánchez M, Laguna-Sastre M, Rodríguez-Pereira C, Artero-Sempere R, Salvador-Sanchís JL.

Diabetic mastopathy. Features in four patients. Cir Esp 2007;81:224-6.

4. Kudva YC, Reynolds CA, O’Brien T, Crotty TB. Mastopathy and diabetes. Curr Diab Rep 2003;3:56-9.

5. Shousha S. Histopathology. Diabetic mastopathy: strong CD10+ immunoreactivity of the atypical stromal cells. 2008;

52:648-50.

6. Weinstein SP, Conant EF, Orel SG, Lawton TJ, Acs G. Diabetic mastopathy in men: imaging findings in two patients. Radiology 2001;219:797-9.

7. Williams PH, Rubin CM, Theaker JM. Sclerosing lymphocytic lobulitis of the breast. Clin Radiol 1995;50:165-7.

8. Garstin WI, Kaufman Z, Michell MJ, Baum M. Fibrous masto- pathy in insulin dependent diabetics. Clin Radiol 1991;44:89-91.

9. Soler NG, Khardori R. Fibrous disease of the breast, thyroiditis, and cheiroarthropathy in type I diabetes mellitus. Lancet 1984;

1(8370):193-5.

10. Sharon E, Hochhauser E, Schindel A. Diabetic mastopathy.

Harefuah 2007;146:258-9, 320.

11. Baratelli GM, Riva CJ. Diabetic fibrous mastopathy: sonogra- phic-pathologic correlation. Clin Ultrasound 2005;33:34-7.

12. Tuncbilek N, Karakas HM, Okten O. Diabetic fibrous mastopa- thy: dynamic contrast-enhanced magnetic resonance imaging findings. Breast J 2004;10:359-62.

13. Utada Y, Watanabe T, Kajiwara T, Shimizu T, Imamura H, Watanabe O et al. A case of diabetic mastopathy with multiple lesions mimicking breast cancer. Breast Cancer 2003;

10:371-3.

14. Wong KT, Tse GM, Yang WT. Ultrasound and MR imaging of dia- betic mastopathy. Clin Radiol 2002;57:730-5.

Flow-chart diagnostico-terapeutica

Riscontro di tumefazione mammaria in paziente affetta da diabete di tipo 1

Esame obiettivo

Lesione mono/bilaterale, con dimensioni variabili tra 20 e 60 mm palpabile, dura e a margini non sempre ben definiti

Anamnesi

DMT1 di lunga data, con eventuali compli- canze, non ben compensato, in età preme- nopausale, presenza di altre malattie autoimmunitarie

Familiarità per lesioni tumorali mammarie

Esami strumentali

Ecografia mammaria Mammografia RMN mammella FNAB

Biopsia escissionale

Terapia

Eventuale asportazione lesione; è corretto soprassedere all’asportazione chirurgica nei casi in cui si presenta un quadro di tumefazioni bilaterali, in pazienti diabetiche con agoaspirato negativo

Diagnosi differenziale

Tumore mammella (in particolare carcinomi negativi ai recettori per gli estrogeni, fibro - adenomi, tumore filloide, miofibroblastoma mammario, tumore miofibroblastico della mammella, sarcoma mammario)

Follow-up Clinico-strumentale

Riferimenti

Documenti correlati

• ortostatismo prolungato, alta temperatura (cucina), notte insonne, non rilasciamento sfinterico, trauma cranico.. •

Questa tecnica prevede l’introduzione di un ulteriore relè nel sistema per identificare più punti della risposta in frequenza: questo ulteriore relè, comunque, deve

Non contenta della risposta ovarica ottenuta riscopre la letteratura prodotta negli anni 2000 da Casson et All riguardo gli effetti benefici della supplementazione

Nella malattia infiammatoria pelvica severa (ascesso pelvico) è necessaria l’ospedalizzazione della paziente. Ness RB,

polmonari , della lesione surrenalica …immodificati i linfonodi a livello toracico e la lesione a carico della coda pancreatica... “ San Timoteo” Termoli -Performance Status ECOG :

•To evaluate the safety of everolimus (RAD001) in postmenopausal women with hormone receptor- positive locally advanced. •or metastatic breast cancer after recurrence or

• Trattamento empirico: nel paziente neutropenico, immediatamente alla comparsa di sintomatologia addominale associata a febbre, avvio di antibiotico terapia empirica ad

Questi esempi non esauriscono la classe delle funzioni integrabili: esistono anche funzioni integrabili discontinue in un insieme infinito di punti..