• Non ci sono risultati.

View of Introduzione ai sistemi di geoscambio

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "View of Introduzione ai sistemi di geoscambio"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

51 Acque Sotterranee - Italian Journal of Groundwater (2013) - ASr06043: 051 - 052

DOI 10.7343/AS-043-13-0069

Nei numeri precedenti di Acque Sotterranee sono stati in- trodotti i Sistemi Geotermici ed e’ stata suggerita una de- finizione che tenesse conto dell’entalpia (temperatura), della conducibilità idraulica e del tipo di trasporto di calore (con- duttivo Vs advettivo) (Cultrera, 2013).

In questo numero si introducono i sistemi di geoscam- bio, ovvero quei sistemi geotermici attraverso i quali non si produce energia elettrica mediante lo sfruttamento di- retto del calore, bensì si sfruttano le temperature costan- ti del sottosuolo per la climatizzazione dei diversi ambienti (Huenges, 2010) (Fig. 1).

Lo sfruttamento dei sistemi di geoscambio è reso possibile mediante il ricorso a 3 gruppi di tecnologie, all’interno di ognuna delle quali sono possibili eventuali ulteriori suddi- visioni:

1) Sistemi a circuito chiuso (closed loop):

1a) Sonde verticali (Borehole Heat Exchanger);

1b) Sonde orizzontali (Horizontal Closed Loop);

1c) Sonde radiali (Radial Closed Loop) 2) Sistemi a circuito aperto (Open Loop) 3) Scambio diretto;

I sistemi di geoscambio sfruttano le temperature costanti nell’arco dell’anno presenti nel sottosuolo; infatti, le oscilla- zioni di temperatura giornaliere possono essere considerate

Fig.1: classificazione dei sistemi geotermici per i diversi utilizzi delle risorse geotermiche (Cultrera, 2013)

Fig.2: esempio di variazione delle temperature giornaliera e annuale nel sottosuolo.

trascurabili già al di sotto del primo metro di profondità, mentre oltre i 6-8 metri le oscillazioni annuali diventano poco significative (Fig. 2); il range di profondità qui descrit- to dipende principalmente - ma non solo - dalla diffusività termica del terreno, dalla presenza di acque sotterranee, dalla temperatura atmosferica al suolo. Oltre i 15-20 m di profon- dità le temperature nel sottosuolo sono condizionate dal gra- diente geotermico locale (gradiente normale pari a 3°C/100 m) (Banks, 2008).

In Italia ed in condizioni di gradiente geotermico norma- le, i sistemi geotermici sfruttati per il geoscambio beneficia- no di temperature generalmente comprese mediamente tra i 10-12 °C ed i 18 -20 °C, per profondità non superiori ai 100 m. Tali temperature consentono di estrarre facilmente quelle calorie/frigorie necessarie per la climatizzazione degli ambien- ti. Il gap termico per la climatizzazione è generalmente con- tenuto e il conseguente lavoro necessario per il trasferimento del calore è vantaggioso in termini di dispendio di energia elettrica (Freeston, 1985).

Il lavoro necessario per operare il trasferimento del calore avviene mediante l'accoppiamento ad una pompa di calore.

In tal caso si parla di «pompa di calore geotermica» (Ground Source Heat Pump, GSHP). Questa consente di trasferire l'e- nergia termica da una sorgente a temperatura più bassa ad una sorgente a temperatura più alta. Ovviamente anche il percorso inverso (da temperatura alta a temperatura bassa) è sempre possibile (Huttrer, 1997).

Introduzione ai sistemi di geoscambio

Matteo Cultrera

Transmark Renewables - NL

m.cultrera@transmark-renewables.com

geotermia

(2)

52 Acque Sotterranee - Italian Journal of Groundwater (2013) - ASr06043: 051 - 052 DOI 10.7343/AS-043-13-0069

BIBLIOGRAFIA

Banks D (2008) An Introduction to Thermogeology: Ground Source Heating and Cooling, 1st edn Wiley-Blackwell Cultrera M. (2013) GEOTERMIA-Energia geotermica o

geoscambio? Acque Sotterranee 2: 47-48 DOI:

10.7343/AS-031-13-0056

Egg J and Howard B.C. (2011) Geothermal HVAC. Green Heating and Cooling. McGraw-Hill

Freeston D.H. and H. Pan, The application and design of downhole heat exchanger, Geothermics, 14 (1985) 343-351 Huenges E. (2010) - Geothermal Energy Systems. WILEY-

VCH Verlag GmbH & Co. KGaA,, Weinheim

Huttrer GW (1997) Geothermal heat pumps: An increasing- ly successful technology. Renewable Energy 10: 481-488 DOI: 10.1016/0960-1481(96)00107-3

Per valutare la prestazione di una pompa di calore si ricor- re al «coefficiente di prestazione» (Coefficient Of Performance, COP). Il COP di una pompa di calore viene valutato me- diante il confronto tra la potenza termica utile in uscita dal condensatore (Q) con la potenza fornita al compressore (W) (Egg, 2011).

In condizioni di riscaldamento il COP e› definito dall'equa- zione [1]:

[1]

mentre in fase di raffrescamento il calcolo del COP avviene mediante l’equazione [2]:

[2]

L’indice di efficienza energetica stagionale (SEER, Seasonal Energy Efficiency Ratio) rappresenta un altro parametro fre- quentemente utilizzato in fisica tecnica; il SEER definisce il rapporto tra la capacità di raffreddamento netta ed il lavoro applicato nel corso della medesimo periodo di osservazione (Egg, 2011).

Tra i molti vantaggi legati al ricorso alle pompe di calo-

re si ricordano le contenute spese di esercizio dell’impianto,

i minori costi energetici per la climatizzazione, l’assenza di

combustione negli ambienti, i contenuti volumi d’ingombro

e - non da ultimo - le ridotte emissioni di CO

2

legate a questa

tecnologia!

Riferimenti

Documenti correlati

I loro valori possono tuttavia differire da quelli relativi ai collettori piani per le seguenti ragioni che dipendono dal particolare modello del sistema: (a) spesso i

- diverso software di gestione dei dati dati..

L’uso dei codici è simile all’IS-95, ovvero vi è un codice per ogni utente e un codice per ogni

„ Esistono degli strumenti per cercare password banali o ottenibili in funzione di altri dati (ad esempio il nome dell'utente). „ Questi strumenti hanno un uso offensivo ma anche

 Sono sistemi composti da più elaboratori indipendenti (con proprie risorse e proprio sistema operativo), collegati da una rete, appaiono come se fossero un unico sistema. 

In questo secondo caso, vi può essere il rischio di un rigetto da parte della organizzazione, che vede modificato il flusso di lavoro e le competenze (e i poteri) delle

Il calore generato nel mantello costituisce il motore inne- scante i moti convettivi attivi alla base della litosfera (formata dalla crosta terrestre e parte esterna del

Le acque sotterranee prelevate dal pozzo di produzione su- biscono una variazione termica a causa dell’estrazione delle calorie/frigorie da parte della Pompa di Calore (PdC); tale