• Non ci sono risultati.

390 Accordo di collaborazione tra INAIL e Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico (F.N.A.T.C

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "390 Accordo di collaborazione tra INAIL e Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico (F.N.A.T.C"

Copied!
3
0
0

Testo completo

(1)

1 DETPRES DEL 21 OTTOBRE 2015 N. 390

Accordo di collaborazione tra INAIL e Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico (F.N.A.T.C.).

IL PRESIDENTE

visto il Decreto Legislativo 30 giugno 1994, n. 479, e successive modificazioni;

visto il D.P.R. n. 367 del 24 settembre 1997;

visto l’art. 7 del Decreto Legge 31 maggio 2010, n. 78, come convertito dalla Legge del 30 luglio 2010, n.122;

visto il D.P.R. del 12 maggio 2012 di nomina a Presidente dell’Istituto;

considerato che la mission dell’INAIL si concretizza nella tutela globale integrata del lavoratore assicurato, finalizzata alla riparazione del danno occorso, a causa di infortunio sul lavoro e/o malattia professionale, all’integrità psico-fisica della persona nella sua dimensione biologica, affettiva, lavorativa, sociale e relazionale;

considerato, altresì, che l’INAIL persegue la suddetta finalità anche attraverso l’attivazione di sinergie con altri soggetti che in ragione dell’attività svolta possano fornire un utile contributo alla realizzazione degli interventi a tutela del lavoratore infortunato e/o tecnopatico in funzione della definizione di modelli di presa in carico che rispondano a criteri di completezza, adeguatezza, continuità e qualità per il reinserimento nei diversi contesti di vita e di relazione;

tenuto conto che gli infortuni sul lavoro aventi come esito una grave cerebrolesione risultano caratterizzati da numerosità e complessità delle sequele disabilitanti di tipo clinico, senso-motorio, cognitivo e comportamentale, da cui derivano conseguenze negative sia per il lavoratore nella sfera affettivo-relazionale, nelle autonomie di vita quotidiana e in termini di difficoltà di reinserimento sociale e lavorativo, sia per il sistema familiare di appartenenza a causa dell’aumento del carico assistenziale e delle difficoltà di gestione della sopraggiunta condizione di disabilità;

tenuto conto, inoltre, che i percorsi diagnostico-riabilitativi riferiti alle gravi cerebrolesioni acquisite devono risultare appropriati alle esigenze degli infortunati e dei loro familiari e richiedono specifici interventi, globali e integrati, di tipo sanitario e sociale, in grado di rispondere alla complessità dei bisogni di cura, di relazione, di formazione e di reinserimento sociale e lavorativo nonché di garantire tempestività e continuità dei percorsi di cura e di sostegno;

preso atto che gli esiti disabilitanti delle gravi cerebrolesioni acquisite costituiscono un problema di particolare rilevanza sanitaria e sociale prevalentemente nelle fasce di età giovane e adulta, e dunque in piena età lavorativa;

(2)

2 considerato che l’art. 1, comma 166, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (Legge di stabilità 2015) attribuisce all’INAIL competenze in materia di reinserimento e di integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro da realizzare, tra l’altro, con progetti personalizzati mirati alla conservazione del posto di lavoro o alla ricerca di nuova occupazione;

rilevato che con riferimento agli esiti disabilitanti delle gravi cerebrolesioni acquisite la Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico (F.N.A.T.C.), Federazione senza fini di lucro, rappresenta a livello nazionale un punto di riferimento qualificato nello svolgimento delle attività di riabilitazione e di reinserimento sociale e lavorativo dei soggetti interessati e nella realizzazione di iniziative a sostegno delle famiglie;

rilevato, altresì, che la suddetta Federazione svolge un’azione di coordinamento delle Associazioni che aderiscono alla stessa, con l’intento di unificarne le iniziative ai fini di una maggiore efficacia e omogeneità;

preso atto che la F.N.A.T.C. si è resa disponibile a collaborare con l’INAIL ai fini della definizione di un modello di protocollo di “Vocational Rehabilitation”, ovvero di

“riabilitazione occupazionale”, che, in una logica di continuità di cura e di assistenza, sia finalizzato al tempestivo recupero delle autonomie di vita e delle abilità sociali e lavorative degli infortunati sul lavoro con esiti di grave cerebrolesione acquisita nonché alla valorizzazione e allo sviluppo delle risorse psico-fisiche degli infortunati medesimi, secondo un processo olistico di presa in carico riabilitativa;

tenuto conto che l’elaborazione di un modello di protocollo orientato al reinserimento sociale e lavorativo è coerente con il modello riabilitativo adottato dall’INAIL, che non è centrato esclusivamente sulle limitazioni funzionali della persona ma persegue anche l’obiettivo della ripresa della sua vita sociale, in un’ottica che vede la riabilitazione finalizzata a conseguire il massimo recupero possibile dell’autonomia del lavoratore e una tempestiva ripresa della sua partecipazione alla vita familiare, sociale e lavorativa;

considerato, inoltre, che il Regolamento INAIL per l’erogazione agli invalidi del lavoro di dispositivi tecnici e di interventi di sostegno per il reinserimento nella vita di relazione prevede specifiche iniziative mirate a realizzare l’inclusione sociale e lavorativa, le quali si basano sulla valutazione multidimensionale dei bisogni della persona e sulla conseguente elaborazione di progetti individualizzati di riabilitazione e di reinserimento;

tenuto conto che l’elaborazione di uno specifico modello di protocollo riabilitativo per la presa in carico degli infortunati sul lavoro con grave cerebrolesione acquisita potrà configurarsi, a livello nazionale, quale prezioso strumento di lavoro a supporto delle équipe multidisciplinari dell’INAIL per la realizzazione di progetti riabilitativi e di reinserimento sociale e lavorativo che rispondano a criteri di adeguatezza, personalizzazione e appropriatezza in relazione alle peculiarità dei lavoratori infortunati di cui trattasi;

visti la relazione del Direttore Generale in data 1° ottobre 2015 e lo schema di Accordo di collaborazione ivi allegato;

(3)

3 preso atto che gli oneri finanziari relativi all’attuazione del rapporto di collaborazione con la F.N.A.T.C. ammontano per l’Istituto a € 15.000,00 (quindicimila/00) che graveranno sul capitolo 380 del Bilancio di previsione 2015 (Missione e Programma 2.2),

DETERMINA

di approvare lo schema di Accordo di collaborazione tra l’INAIL e la Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico che, allegato, costituisce parte integrante della presente determinazione.

Gli oneri finanziari relativi all’attuazione del rapporto di collaborazione pari ad € 15.000,00 (quindicimila/00), graveranno sul capitolo 380 del Bilancio di previsione 2015 (Missione e Programma 2.2). La relativa determinazione di spesa sarà assunta dal Direttore Centrale Prestazioni Sanitarie e Reinserimento.

f.to Prof. Massimo DE FELICE

Riferimenti

Documenti correlati

Vista la clinica e la storia di trauma cranico, eseguiamo TC cranio che mostra: “in sede extra-assiale parietale sinistra, apprezzabile sottile aspetto tenuemente

Questa Federazione, visto l'aggravarsi della situazione occupazionale per i farmacisti, chiede che tutti gli Ordini Provinciali attivino un Servizio di Cerco/Offro

L'obbligo al pagamento dei contributi ENPAF, pesa sia sui farmacisti collaboratori più anziani in difficoltà economica, sia sui farmacisti collaboratori più

A sostegno della campagna di informazione sarebbe utile richiedere il patrocinio della Presidenza della Repubblica, del Ministero della Salute e della FOFI

con la presente, a nome mio personale e dell’associazione che mi onoro di rappresentare, esprimo le più vive congratulazioni per l’alto incarico ricevuto, che Lo porta alla

con la presente a nome mio personale e dell’associazione che mi onoro di rappresentare esprimo le più vive congratulazioni per l’alto incarico ricevuto, che La porta alla

Infine, a nome mio personale e della Federazione che mi onoro di rappresentare, desidero esprimere sentite congratulazioni per la Sua elezione a Deputato alla Camera

Suggeriamo, inoltre, che debba esserci un unico canale di distribuzione di tutto il farmaco, ovvero la Farmacia, con le opportune correzioni delle criticità che migliorino