1
Introduzione
Il piede torto congenito è, tra le deformità dello scheletro, al secondo posto per frequenza dopo la displasia congenita dell’anca con un’incidenza in Italia di 1/1000 nati vivi.
Risulta essere quindi una patologia molto comune, facilmente diagnosticabile e con protocolli terapeutici efficaci se applicati fin dalle prime settimane di vita.
Nei paesi industrializzati, grazie alle strategie di prevenzione, risulta sempre più infrequente il riscontro di un piede torto congenito inveterato. Al contrario, questa patologia è spesso presente in tutti quei paesi dove non esiste un’assistenza sanitaria capillare, in grado di diagnosticare e quindi di trattare la patologia fin dai primi giorni di vita.
Questa tesi nasce da un lavoro che la candidata ha svolto insieme all’associazione Orthopaedics Onlus, nell’ambito di un progetto di collaborazione iniziato nel 2000 con l’ospedale “Mlali Children Hospital” nel villaggio di Mlali, Tanzania, Africa. Orthopaedics è un’associazione composta da medici chirurghi specialisti in ortopedia e traumatologia e in anestesia e rianimazione, infermieri, fisioterapisti e studenti in medicina e chirurgia.
In un arco di tempo di circa 7 anni sono state organizzate numerose
spedizioni, al fine di eseguire visite ed interventi di chirurgia ortopedica
pediatrica, ed è stato raccolto materiale clinico, fotografico, e video. In
particolare, sono stati visti, trattati e controllati 195 pazienti affetti da piede
torto congenito, di cui 121 da piede torto congenito inveterato, intendendo
per inveterata una deformità presente in pazienti con età superiore a 1 anno mai trattati
in precedenza.
2