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chiarire l’inquadramento generale dell’area interessata.

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Academic year: 2021

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ciclo-pedonale che colleghi gli itinerari ciclabili sui due lati del fiume Serchio nell’ambito (e non solo) del Parco Fluviale lucchese al quale ultimamente le amministrazioni stanno dedicando sempre maggiore interesse.

La realizzazione di questa passerella è prevista dal P.R.G. del comune di Lucca ed è solo uno dei vari interventi tesi ad accrescere l’interesse del cittadino lucchese per le ricchezze del parco fluviale. Ricchezze non solo naturalistiche, essendo già esistenti o previste attività ippiche, attività fluviali come il canottaggio e la pesca nonchè un eventuale campo da golf (come indicato da una Variante al P.R.G.) e queste per citarne solo alcune.

Per altro il parco fluviale ha estensione sovraccomunale e la Provincia è interessata ad un potenziamento dei due itinerari ciclabili lungo le ripe del fiume che diverrebbero un efficiente collegamento fra le reti ciclabili dei comuni di Capannori, Lucca e Viareggio contribuendo a creare un’organicità ed una logica di sistema a tutto vantaggio del trasporto in bicicletta. Questi due itinerari sono inquadrati all’interno di una grande rete a livello europeo e quindi esistono finanziamenti della comunità.

Si riporta in figura 1.1 un estratto della carta stradale 1:150000 del TCI per

chiarire l’inquadramento generale dell’area interessata.

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Fig. 1.1: Estratto della carta stradale 1:150000 del TCI

1.2 Cartografia, descrizione dell’area, relazione fotografica.

Descrizione del sito previsto attualmente (P.R.G.)

Il P.R.G. specifica con precisione dove costruire questa passerella ed in qualche modo ne vincola anche la linea d’asse, rettilinea (fig. 1.39).

In realtà si tratta di vincoli relativi che lasciano un certo grado di libertà al progettista.

Secondo il P.R.G. ed il Piano Comunale delle reti ciclabili (fig. 1.2), un ciclista uscito dal centro storico di Lucca, percorre le piste ciclabili protette di Viale Alfredo Catalani e di Viale Giacomo Puccini fino a Via D. G. Minzoni.

Tramite quest’ultima e poi dopo l’intersezione con Via dei Cavalletti, tramite via

di Meassino, il ciclista arriva alla via del Tiro a Segno che conduce fino all’argine

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A dire la verità fin dal primo sopralluogo non è sembrato convincente il sito indicato. Come le stesse fotografie testimoniano, la prima cosa che salta agli occhi è la ristrettezza degli spazi disponibili per le rampe, sia dal lato di S.Anna, sia e soprattutto dal lato di S.Alessio (fig. 1.3-7).

Fig. 1.3: Vista satellitare del sito

Lato S.Anna: La rampa attuale presenta una pendenza del 9÷10% che in

effetti sarebbe la massima accettabile per una rampa ciclabile. Volendo però

assecondare un flusso crescente di cittadini lucchesi nel parco sarebbe meglio

rendere il tragitto più comodo possibile; per scendere a pendenze come massimo

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Fig. 1.4: Vista aerea del sito

Fig. 1.5: Via del Tiro a Segno

Fig. 1.7: Capannone industriale e argine di S.Alessio

Fig. 1.6: Rampa di Via del Tiro a Segno

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Fig. 1.8: Il pennello carrabile di Via del Tiro a Segno

Una simile soluzione oltre che tortuosa forse non è neppure elegante. Se invece si optasse per una rampa che si sviluppi lungo l’ultimo tratto di Via del Tiroassegno, essa creerebbe un certo dislivello fra la pista ciclabile e l’ingresso agli edifici sportivi adiacenti, oltre ad essere esteticamente troppo appariscente sul circostante territorio pianeggiante.

Il fatto che Via del Tiroassegno e Via della Scogliera siano percorse

attualmente da un non indifferente flusso di veicoli motorizzati svaluta

ulteriormente questa locazione.

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L’inclinazione del pennello rispetto agli argini maestri potrebbe suggerire una linea d’asse curva per la passerella che avrebbe una luce di circa 250 metri.

Lato S.Alessio: A parte la luce totale ragguardevole, l’angolo di arrivo della passerella curva sull’argine maestro di S.Alessio sarebbe tale da imporre una rampa discendente verso est. Tale rampa sarebbe di non facile esecuzione per la presenza di un antiestetico capannone industriale (la cui demolizione non è prevista) il cui ingombro arriva addirittura ad intaccare l’argine maestro. In più tale soluzione non farebbe che allontanare il ciclista dal parco fluviale (e dal campo da golf) che si trova ad ovest (fig. 1.40).

Una rampa fattibile sarebbe quella che corre lungo l’argine maestro verso ovest appunto (i < 5%), che indurrebbe a concepire linee d’asse della passerella o ad ‘S’ o rettilinee.

Francamente la prima possibilità è sembrata eccessiva e male inserita nel territorio mentre quella rettilinea è sembrata una soluzione poco originale e priva di spunti, oltre a implicare un angolo retto lungo la pista ciclabile nel punto di passaggio dalla passerella alla rampa (di S.Alessio).

In realtà, fra le motivazioni ad una tale soluzione, ve ne sarebbe una di carattere finanziario: il comune faciliterebbe la delocazione dell’attività artigianale, attualmente nel capannone precedentemente accennato, in un lotto meglio raggiunto dalla rete viaria; il privato in cambio dovrebbe impegnarsi a convertire il capannone secondo le esigenze del parco fluviale (e del previsto campo da golf) oltre a sovvenzionare parzialmente la costruzione della passerella.

Forse in questo caso è fattibile una rampa direttamente appoggiata

sull’edificio.

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Fig. 1.9: Le soluzioni ipotizzate e scartate nel sito primitivo

Descrizione del sito scelto in questo lavoro.

In questo lavoro si è deciso di fare prevalere esigenze di carattere architettonico ed estetico e di considerare in secondo luogo quelle di carattere economico. La principale preoccupazione è stata quella di introdurre armoniosamente nel contesto di un parco fluviale una struttura che avesse un bell’aspetto.

Avendo deciso di ricorrere ad una struttura quantomeno curvilinea si è

cercato nelle immediate vicinanze un tratto dove la planimetria degli argini

maestri, nonchè l’eventuale presenza di pennelli facilitasse, l’introduzione di una

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linea curva e il superamento di una luce complessiva non troppo elevata. Nel fare questo si è privilegiata la direzione che procedesse verso valle, essenzialmente per non allontanarsi troppo dal cuore del parco fluviale e per rimanere il più possibile in una posizione mediana fra i due ponti carrabili a monte (ponte di Monte S.

Quirico) e a valle (ponte San Pietro) del nostro sito.

Non c’è voluto molto per notare circa 400÷450 m. più a valle un vero e proprio restringimento causato da un netto avvicinamento dell’argine maestro di S.Alessio alla ripa destra e dal protendersi nell’ampia golena sinistra di un pennello. Senza particolare difficoltà si è potuta introdurre la linea d’asse curva della passerella con la preoccupazione che i raccordi con il terreno alle estremità fossero più dolci possibile (fig. 1.10).

La luce complessiva da superare era di 170 m. e le rampe sarebbero state semplicemente appoggiate in rilevato lungo gli argini maestri e il pennello (fig.1.11-14).

L’intuizione del pennello sormontabile è stata ispirata dallo stato attuale del pennello più a monte (in corrispondenza di via del Tiro a Segno) sul quale si verifica il passaggio di un certo numero di veicoli motorizzati (fig. 1.8).

Dal lato di S.Anna e del centro storico, la congiunzione a via del Tiro a Segno avverrebbe provenendo da valle con una rampa all’1,1%. In particolare percorso pedonale e pista ciclabile avrebbero profili altimetrici differenti: per ridurre il volume del rilevato per la rampa, su di essa appoggerebbe solo la pista ciclabile larga tre metri. I pedoni con una scalinata verrebbero “portati” subito sulla sommità arginale rimodellata e allargata opportunamente.

Dal lato di S.Alessio, discesi fino alla via dei Piaggesi con una rampa al

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Fig. 1.10: Soluzione alternativa proposta in questo lavoro

2,5%, si attraverserebbe via delle Piagge per continuare in sede propria attraverso

i campi fino e subito oltre il fosso Freddanello; costeggiando prima questo fosso e

poi uno ancora minore che vi confluisce si arriva a due ampi parcheggi in

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corrispondenza di un importante centro sportivo (palestra “Ego”) direttamente collegati alla via S.Alessio (la più importante della zona)(fig. 1.10, 1.15 e 1.16).

Fig. 1.11: a) Argine lato S.Anna

Fig. 1.11: b) Argine lato S.Alessio

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Fig. 1.12: Argine S.Alessio Fig. 1.13: a) Pennello verso l’alveo

Fig. 1.14: Argine S.Anna Fig. 1.13: b) Pennello verso S.Anna

Fig. 1.15: La pista ciclabile prosegue in sede propria attraverso i campi

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Fig. 1.16: Il fosso Freddanello percorribile sulla destra idraulica

Semplici rampe golenali avrebbero stabilito la connessione di tutto il sistema ora descritto con le principali piste ciclabili attestate sulle ripe dell’alveo.

Un semplice sopralluogo nella zona non ha potuto fare altro che rafforzare la giustezza di queste scelte: nonostante il restringimento suddetto, per la presenza di una recentissima traversa circa 200 m. a valle (fig. 1.17), l’alveo non solo appare più pulito (probabilmente anche per questi recenti lavori) ma viene progressivamente invaso dall’acqua (anche in fase di magra) creando una specie di laghetto subito sopra la traversa e sul quale può distendersi lo sguardo di un pedone che si trovi sulla passerella.

Il posto certamente è più bello, più ameno e arioso rispetto al sito

primitivo (fig. 1.16-21). La passerella diviene ben visibile da chi passeggia lungo

le ripe grazie alla particolare conformazione del terreno (il restringimento) che la

mette in primo piano, quasi imponendola allo sguardo.

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Fig. 1.17: a) La traversa a valle della passerella

Fig. 1.17: b) Allargamento a monte della

traversa Fig. 1.17: c) Vista da un punto centrale

dell’alveo a valle della traversa

Fig. 1.18: Vista dell’argine di S.Alessio

dalla ripa di S.Anna Fig. 1.19: Scorcio verso monte dal lato sinistro della traversa

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Fig. 1.20: Il pennello visto dalla ripa Fig. 1.21: Pista ciclabile sulla ripa di S.Anna e golena alberata

Con neanche troppa immaginazione si possono vedere vari pescatori praticare pesca sportiva lungo le rive del laghetto e alcuni ragazzi solcare le sue acque con colorate canoe. L’ampio spazio golenale sinistro sarebbe adibito a luogo ludico-ricreativo sotto l’ombra di diversi alberi.

Dalla parte di S.Alessio è previsto un campo da golf e ci sono alcune corti rurali che sono dei veri gioielli di architettura storica caratteristica di queste zone(fig. 1.11b, fig. 1.22).

Fig. 1.22: Scorcio di S.Alessio e corte Piaggesi

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presenza della traversa, ad esempio, riduce la possibilità di scalzamento delle fondazioni dell’antenna principale, che sono in alveo.

Concentrando un po’ di più l’attenzione sulla traversa, si apprende che la collocazione originaria era proprio quella della passerella. E’ stato agevole procurarsi numerose informazioni sul sito tra cui fondamentalmente:

• una completa relazione geologica,

• varie sezioni non solo ortogonali all’asse del fiume e molto più precise di quelle dell’Autorità di Bacino,

• le varie relazioni tecniche del progetto esecutivo della traversa da cui carpire utili informazioni come i vincoli, le altezze di rigurgito, e la risoluzione di alcuni problemi più pratici come il luogo dove impiantare il cantiere.

In conclusione il luogo scelto si trova 200 m. a monte della nuova traversa detta ‘del Palazzaccio’, dal nome della località subito a valle e 450 metri a valle rispetto alla via del Tiroassegno; più o meno all’altezza della Corte Pistelloni in S.Anna e della corte Piaggesi in S.Alessio.

Alla destra del Serchio il territorio appare essenzialmente pianeggiante e

solo in lontananza cominciano molto gradualmente delle colline. La zona è

prevalentemente agricola.

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Ad eccezione del capannone, la campagna è coperta di campi agricoli dove spuntano isolate alcune corti. Più lontano appaiono modesti agglomerati di moderne case residenziali per lo più attorno alla principale via S.Alessio con le sue traverse (fig. 1.23).

La spalla destra della passerella è prevista proprio sull’argine maestro in prossimità delle due corti di alle Piagge e Piaggesi (fig. 1.12 e 1.11b).

Il territorio alla sinistra del fiume è pianeggiante e costituisce la piana alluvionale lucchese (fig. 1.24).

Fig. 1.23: S.Alessio

In prossimità degli argini si estendono alcuni campi agricoli percorsi da

stradelli sterrati ma non troppo in lontananza appaiono già i numerosi e moderni

edifici che costituiscono il quartiere residenziale di S.Anna, fra i più popolosi di

Lucca. Attraverso le principali via Sarzanese poi Giacomo Puccini ed infine

Catalani, si attraversa rapidamente S.Anna per arrivare al centro storico anch’esso

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Fig. 1.24: S.Anna

densamente popolato.

Da questo lato è prevista ovviamente la maggiore affluenza di cittadini al parco e alla passerella. Sarà lecito dedicarvi più attenzione e individuarvi un itinerario ciclabile da estrarre dal fitto reticolo di vie minori essenzialmente a servizo delle abitazioni.

A S.Anna si trovano anche elementi importanti del tessuto urbano quali il cimitero comunale, due fra le più importanti scuole della lucchesia, la chiesa di S.Anna e alcuni poli sportivi ed espositivi.

Nel tratto interessato l’argine sinistro è rialzato di 6÷7 m. rispetto al piano di campagna, mentre l’argine destro lo è di 4÷5 m. Entrambi sono percorribili in sommità ma spesso ai piedi del rilevato si trova un sentiero percorribile anche dai veicoli a motore.

La golena sinistra, come la destra, variano la loro estensione rispetto

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all’alveo centrale, avvicinando gli argini maestri più o meno allo stesso. Quella di sinistra in genere è più estesa, dotata di pennelli ed ha una folta copertura arborea sotto la quale più a monte trovano spazio attività sportive e ludiche come quella ippica. Quella di destra è molto più spoglia e meno curata.

Le due ripe sono sormontate da due piste ciclo-pedonali sterrate ma a monte di via del Tiroassegno la via della Scogliera è percorribile a senso unico in direzione da Ponte S.Quirico a S.Anna, da veicoli a motore (fig. 1.21, figg. 1.25- 26).

Fig. 1.25: Pista ciclabile sulla ripa di S.Alessio

Le sponde sono ben modellate e presentano quasi ovunque una superficie erbosa, talvolta coperta di cespugli e arbusti più o meno alti. Solo nel tratto corrispondente alla traversa del Palazzaccio si è ritenuto opportuno proteggerle con un rivestimento in cemento armato.

L’alveo non è molto pulito e presenta numerosi arbusti e piccoli alberi al

suo interno; vicino alla traversa esso assume un aspetto più pulito e arioso.

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Fig. 1.26: Via della Scogliera e pennello percorribili a senso unico da veicoli a motore

Descrizione dei principali percorsi ciclabili di adduzione alla passerella

Dal lato di S.Anna, il ciclista, appena uscito dal centro storico, si trova a percorrere una pista ciclabile bidirezionale completamente separata dal traffico veicolare lungo via Catalani e poi via Puccini (fig. 1.27-1.30).

Fig. 1.27 : Uscita dalle mura urbane

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Fig. 1.28 : Via Catalani e pista ciclabile

Fig. 1.29 : Via Puccini e pista ciclabile

In corrispondenza delle intersezioni più importanti si trovano semafori a chiamata, mentre all’altezza di viale Castracani il traffico che si immette in via

Puccini deve dare la precedenza.

In questo tratto il livello di confort e di protezione del ciclista da un

traffico veicolare intenso sono da ritenersi buoni.

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Fig. 1.30: Confluenza di Viale Castracani in Via Puccini e pista ciclabile

Percorrendo via Puccini sul lato Nord, si giunge alla traversa via Don G.

Minzoni per la quale non sono stati attuati particolari accorgimenti a favore del ciclista, trattandosi di una via residenziale con volumi di traffico veicolare non significativi. Si è rilevato uno stato della pavimentazione non proprio ottimale per la presenza di alcune buche e degradazioni dell’asfalto (specialmente davanti alla scuola Carlo del Prete)(Fig. 1.31 e 1.32).

Superata la scuola sulla destra si trova uno spazio verde circondato da alberi con la presenza di alcune attrezzature per bambini (fig. 1.33).

A questo punto le “attenzioni” per un ciclista che voglia proseguire verso il fiume diminuiscono notevolmente. Giunti al termine di via Don Minzoni si può (fig. 1.34):

• Svoltare a sinistra e percorrere la trafficata e stretta via Cavalletti

in condizioni di bassa visibilità e completa promiscuità col traffico

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automobilistico (fig. 1.35).

• Svoltare a destra percorrendo ancora via Cavalletti fino al vicino passaggio pedonale per poi servirsene e imboccare la via di Meassino; una stretta strada residenziale a traffico molto ridotto,

Fig. 1.31 : Imbocco via Don G Minzoni da via Puccini

Fig. 1.32 : Piazzale davanti alla scuola Carlo Del Prete

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Fig. 1.33 : Spazio verde adiacente alla scuola Carlo del Prete

Fig. 1.34 : Sbocco di via Don G. Minzoni in via Cavalletti

ma dalla pavimentazione scadente quando non inesistente (fig.

1.36 e 1.37).

In entrambi i casi il ciclista si trova ad imboccare via del Tiro a Segno nel

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suo tratto più prossimo al fiume. Si tratta di una via stretta, in leggero rilevato, percorsa da un non trascurabile traffico veicolare a senso unico proveniente dalla

Fig. 1.35 : Svolta a sinistra in via Cavalletti

Fig. 1.36 : Ingresso di via di Meassino da via Cavalletti

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Fig. 1.37 : Uscita di via di Meassino in via del Tiro a Segno

via della Scogliera (fig. 1.5 e 1.6). Lo stato della pavimentazione è buono.

Come già detto, sia sul lato destro che sinistro di questa via si trovano attrezzature sportive (campi da calcio, campi da tennis, tiro a segno).

Un ciclista che volesse a questo punto arrivare sul lato opposto del fiume (S.Alessio) deve percorrere contromano via del Tiro a Segno, la ripida rampa, il

Fig. 1.38 : Ponte San Quirico

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pennello, e quindi tutta via della Scogliera (verso monte) per arrivare a Ponte S.Quirico (fig. 1.38).

La ristrettezza di questo ponte, l’altezza dei marciapiedi, il notevole traffico veicolare, nonché le notevoli pendenze per il fatto che l’attraversamento è rialzato rispetto alle vie che serve, sono da ritenersi inaccettabili per garantire un livello minimo di sicurezza e comfort ad un ciclista di medie capacità. Esso inesorabilmente deve scendere di bici e percorrere gli stretti marciapiedi che peraltro divengono inesistenti subito dopo aver superato il ponte, essendo il poco spazio fra le case completamente occupato dalla trafficata via di S.Alessio che prosegue verso valle.

Una volta sul lato destro del fiume e superato questo tratto critico in corrispondenza del ponte la situazione per il ciclista diviene più favorevole.

S.Alessio è una zona prevalentemente agricola dove solo la principale via sopra menzionata può creare delle situazioni di pericolo; fra questa via ed il fiume vi è una distesa di campi percorsi da strette strade di campagna, con un traffico veicolare non significativo (la presenza del capannone crea in certe ore della giornata alcuni flussi non trascurabili in via delle Piagge).

Queste vie sono spesso sterrate o asfaltate, ma bisognose di interventi di

manutenzione. In realtà è logico pensare che un ciclista proveniente dal ponte sia

portato a superare subito l’argine maestro per imboccare la via dei Pasquinelli

interdetta ai veicoli a motore e collocata sulla ripa destra del Serchio (fig. 1.25).

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interventi in progetto nell’area dove è localizzata la passerella.

Il P.R.G. fondamentalmente prevede vari interventi tendenti a (Planimetria generale in formato A3 estratta da P.R.G., vedi figura 1.39):

• Una riqualificazione e valorizzazione delle aree male utilizzate.

• Un miglioramento della rete di percorsi stradali, dalle direttrici principali alle vie locali residenziali o rurali.

• La creazione di una rete di percorsi ciclabili e pedonali

• Una limitazione dell’espansione urbana (di S.Anna) verso il fiume anche considerando le aree di rispetto dei vecchi e nuovi pozzi previsti dall’acquedotto comunale.

• La tutela degli aspetti paesaggistici e ambientali con la creazione di un grande parco fluviale per i cittadini lucchesi.

A proposito di quest’ultimo punto esiste addirittura un Piano Guida del parco fluviale del fiume Serchio che permette di scendere ancora di più nel

dettaglio (fig. 1.40).

In sintesi è prevista la creazione di una strada di scorrimento che parta da

via Cavalletti subito a sud del Cimitero Comunale, in corrispondenza dei campi

sportivi del Liceo Scientifico A. Vallisneri e prosegua poi ai bordi del quartiere di

S.Anna fino a via del Poggetto (subito a sud di Corte Pistelloni).

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In questo modo il traffico (soprattutto pesante) proveniente da nord est (dal ponte san Quirico e dal Brennero) e con direzione a ovest viene in qualche modo allontanato dalla circonvallazione del Centro Storico e fatto passare all’esterno del quartiere residenziale di S.Anna. Via Cavalletti, attualmente sovraccaricata, verrebbe ad avere un ruolo più correttamente residenziale. Si creerebbe una grande isola abitativa compresa fra la via Sarzanese e la via in progetto che volendo potrebbero essere percorse in una circuitazione a senso unico.

La stessa via della Scogliera che con via del Tiro a Segno è attualmente percorsa a senso unico da nord-est a ovest, perderebbe il suo ruolo strategico per bypassare il congestionato centro urbano e potrebbe essere chiusa al traffico

veicolare a tutto vantaggio del parco fluviale. Basterebbe garantire un doppio senso di marcia dal ponte S.Quirico solo fino ai centri sportivi ippici.

Peraltro onde non creare con questa nuova strada di scorrimento una cesura fra il centro abitato ed il parco fluviale sono previste intersezioni a livello

sfalsato in corrispondenza delle principali vie di avvicinamento al fiume (via del Tiro a Segno e in questo caso via di Meassino): con parziale interramento della nuova via e parziale sopraelevazione delle esistenti.

Questa nuova lingua d’asfalto, racchiusa fra due filari di alberi, sancirebbe definitivamente la fine del centro urbano e l’inizio del parco fluviale. Oltre questa c’è un sistema di terreni agricoli che verranno abbelliti e arricchiti. Su di essi nasceranno o si potenzieranno diversi servizi del parco e alcuni grandi parcheggi scambiatori.

A titolo informativo proprio a sud della via in questione, in prossimità di

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Dal lato di S.Anna sono previsti:

• Un teatro all’aperto per circa tremila posti con annesso parcheggio per quattrocentoventi auto, situato fra la Corte pistelloni e l’argine maestro.

• La creazione di piccoli specchi d’acqua nelle aree un po’ più umide in prossimità dell’edificio del tiro a segno e delle attrezzature sportive (già presenti).

• La creazione di un parcheggio e di un ristorante-bar sul lato attualmente sgombro di via del Tiro a Segno nonché un altro piccolo specchio lacustre ed un anfiteatro per settecento posti.

• La creazione di vari punti per il noleggio di biciclette in corrispondenza degli ingressi al parco e dei parcheggi.

A nord-ovest sono già esistenti il campo Coni, il Palasport e il centro ippico provvisti di opportuni parcheggi.

Tutto questo sarebbe immerso sotto una coltre arborea che lasci ogni tanto spazio a dei prati, ad alcuni orti urbani, ad un campo da calcio e alcune aree mantenute ad agricoltura tradizionale. Numerose sarebbero le attrezzature per il ristoro ed il passatempo.

Dal lato di S.Alessio gli interventi sono molto meno radicali e si è

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preferito mantenere un paesaggio tradizionale agricolo arricchito da alcune pregevoli corti storiche.

In particolare sono previsti:

• La delocalizzazione delle attività artigianali all’interno del capannone più volte menzionato onde recuperare tutta l’area ad attrezzature sportive, ricreative, camping (pubbliche o private).

• La riqualificazione del Rio Freddanello con interventi di ricalibratura e rinaturalizzazione.

• La copertura arborea e la riqualificazione delle aree golenali di destra, attualmente quasi spoglie.

Per l’area più prettamente fluviale esiste addirittura un Progetto Pesca per assecondare tale attività, nonché l’intenzione di incoraggiare attività come il canottaggio. Naturalmente è prevista una passerella ciclo-pedonale.

Ovviamente tutto il sistema del parco è percorso da una fitta rete di percorsi pedonali e ciclabili in parte adagiata su una preesistente viabilità rurale.

In proposito si riportano la rete di percorsi ciclabili attuali e in progetto del comune (fig. 1.2) e della provincia di Lucca (fig. 1.41).

Ultimamente è stata approvata una variante al P.R.G. per la creazione a S.Alessio di un vasto campo da golf sulle aree agricole che si estendono dalla Corte Lazzarini fino alla Corte dei Ghiri e all’ex capannone Artigianale (fig.

1.42). Trattandosi di un area leggermente depressa rispetto alla piana circostante l’Autorità di Bacino prevede di utilizzarla come cassa di espansione per le grandi piene (Tr > 200 anni).

L’autorità di Bacino prevede peraltro ancora una grande cassa di

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Fig. 1.41: Piana di Lucca, la rete.

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Fig. 1.42: Variante al P.R.G.: campo da golf a S.Alessio

Fig. 1.43: Casse di laminazione di progetto

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