Valle d’Aosta
Popolazione: 127.000 abitanti Superfi cie: 3263 km2
Province: Aosta
Densità: 39 abitanti per km2 (fonti ISTAT 2010)
Territorio e ambienti naturali
È la più piccola regione italiana, la meno popolata e con la minore densità abitativa di tutta l’Italia. Occupa la parte nordoccidentale del Paese, confi na a nord con la Svizzera, a ovest con la Francia, a est e a sud con il Piemonte. È un territorio completamente montuoso (100%) dove si riconoscono le vette più alte della nostra penisola: Monte Bianco (4810 m), Monte Rosa (4634 m) e Cervino (4478 m).
La valle principale che dà il nome alla regione è formata dalla Dora Baltea, il fi ume principale, che riceve i numerosi affl uenti che formano le restanti valli.
Circa il 13% del territorio della regione (425 km2 su
3263) è costituito da aree protette e il Parco Nazionale del Gran Paradiso, che si estende attorno al massiccio del Gran Paradiso, è il parco nazionale più antico d’Italia, essendo stato istituito nel 1922. Ospita attualmente stambecchi, camosci, aquile reali, e sono presenti anche il lupo e la lince. Tra i mammiferi più comuni la marmotta, la lepre, la volpe, l’ermellino, lo scoiattolo, oltre a caprioli e cervi.
Decine le specie di uccelli (pernice bianca, gallo forcello, gracchio alpino, gheppio).
La salvaguardia del vasto ecosistema, composto da numerosi habitat, da parte del Parco ha permesso la conservazione della ricca biodiversità in esso racchiusa.
http://naturaosta.it http://parks.it
100%
Montagna
Una tipica casa in pietra e legno che non manca mai nel panorama valdostano.
Durante l’estate i sentieri della Valle d’Aosta sono percorsi da numerosi escursionisti che possono godere delle meraviglie che off re la natura.
Economia della regione
A livello amministrativo è una delle 5 regioni autonome, con Statuto speciale, e ha una sola provincia con capoluogo Aosta che è l’unica vera città.
Il francese è lingua uffi ciale, assieme all’italiano.
L’economia si basa soprattutto sul turismo e sulla produzione di energia idroelettrica, che sfrutta la conformazione del territorio regionale e la ricchezza delle acque.
Le piste da sci di alcune delle località più esclusive delle Alpi, come Cervinia, Courmayeur, La Thuile, Gressoney, Cogne, Chamois, Valtournenche, solo per citarne alcune, sono una grande attrazione soprattutto per il turismo invernale. L’estate è invece la stagione delle escursioni per gli appassionati di trekking, alpinismo su roccia e ghiaccio, rafting, e delle escursioni a cavallo o in mountain-bike.
La Valle d’Aosta è la regione dei castelli, alcuni ottimamente conservati, che racchiudono un grande valore storico. Il più noto è il castello di Fénis, con le sue torri merlate, le sue stanze con i grandi camini, i preziosi arredi autentici del XV e XVI secolo.
Il Forte di Bard, un’imponente fortifi cazione che fi n dal Medioevo sorge sullo spuntone roccioso che chiude quasi completamente la valle della Dora Baltea, è oggi un centro della cultura alpina che ospita mostre e iniziative varie, come il Marche’ au Fort, rassegna dedicata all’enogastronomia valdostana.
Il castello di Fénis è certamente il più pittoresco e completo fra tutti i castelli della Valle d’Aosta.
Il cortile interno, con un grande scalone semicircolare e balconate di legno, è decorato da pregevoli aff reschi (per esempio, San Giorgio che uccide il drago); su una parete sono raffi gurati l’Annunciazione e alcuni santi.
Città, brevi note storiche e curiosità Aosta
Aosta è la Augusta Praetoria, fondata nel 25 a.C. dall’Imperatore romano Augusto che sconfi sse e assoggettò la popolazione autoctona, i Salassi. La città ancora oggi esibisce con orgoglio le numerose testimonianze lasciate dai Romani, come l’Anfi teatro e il Teatro di cui sopravvive la poderosa
Lo sci è uno sport che in Valle d’Aosta è praticato in tutte le stagioni (nella foto, le piste del Plateau Rosa con il Cervino).
facciata. Le due costruzioni furono collegate da un corridoio, poi inglobato nel 1200 dal convento di Santa Caterina. L’Arco di Augusto fu costruito invece per celebrare la vittoria contro i Salassi.
La regione in seguito fece parte del regno dei Franchi, dell’impero carolingio e del regno di Borgogna. Poi fu annessa nel Regno di Sardegna fi no alla nascita del Regno d’Italia, nel 1860.
La Collegiata di Sant’Orso, una delle massime testimonianze artistiche e religiose delle Alpi, fu costruita sui resti di una precedente basilica paleocristiana dove aveva trovato rifugio Orso, evangelizzatore che avversava l’eresia ariana di origine irlandese. La chiesa vanta straordinari aff reschi dell’anno mille, un chiostro decorato con i classici capitelli di gusto medievale, mosaici e un sontuoso coro. A Sant’Orso è dedicata una grande fi era che, gli ultimi giorni di gennaio, richiama ad Aosta numerosi turisti. Nel centro storico oltre un migliaio di bancarelle espongono prodotti e manufatti tipici.
Aosta ha sempre rappresentato uno strategico nodo di passaggio attraverso le Alpi: anticamente i passi alpini costituivano l’unica via di passaggio fra il Nord e il Sud, e anche una tappa della via Francigena. Ancora oggi lo è grazie al traforo del Monte Bianco e al traforo del Gran San Bernardo.
La Fiera di Sant’Orso ad Aosta è un appuntamento annuale antichissimo, che con il tempo ha consolidato il proprio carattere di vetrina dell’artigianato tipico valligiano: in mostra ci sono sculture e lavori di intaglio del legno, oggetti e utensili in pietra ollare, cuoio e ferro battuto, sabot, i tradizionali zoccoli in legno, i drap, le tipiche stoff e di lana lavorate su antichi telai di legno, merletti, manufatti in vimini; utensili in legno per il lavoro dei contadini, dei vinai e di altre categorie legate alla vita agreste.
Il traforo del Monte Bianco è un tunnel autostradale lungo 11,6 km che collega Courmayeur (Italia) a Chamonix (Francia), importante arteria utilizzata per il trasporto transalpino, con una media giornaliera di 5000 veicoli.
Qui nel 1034 nacque il fi losofo Anselmo d’Aosta, padre della Scolastica e Dottore della Chiesa.
Di notevole interesse sono le molte torri cittadine, aggiunte ai bastioni romani:
la Tour Neuve, la torre del Lebbroso, la torre di Bramafam, la torre del Pailleron, la tour Fromage, la torre dei Signori di Quart e quella dei Balivi, i funzionari che rappresentavano il potere regio dei Savoia. La torre di Bramafam porta un nome franco-provenzale che ricorda che là sotto si radunavano i poveri durante le carestie per invocare cibo ai nobili.
Piazza Chanoux, cuore della città, è intitolata al martire della Resistenza valdostana, Emile Chanoux, sostenitore delle tesi regionalistiche che hanno fatto della Valle d’Aosta, storicamente, culturalmente e linguisticamente molto vicina alla Francia, una regione a Statuto Speciale; inoltre la Valle d’Aosta è l’unica regione italiana dove non esiste l’istituzione delle province, le cui funzioni sono esercitate direttamente dai comuni.
Gastronomia valdostana
È nettamente infl uenzata dalle caratteristiche alpine di questi luoghi. Le valli regalano latte e formaggi, pesci d’acqua dolce e selvaggina, funghi, castagne e frutta.
Tra i formaggi, la fontina è la regina di parecchi piatti tipici, come la costoletta alla valdostana, la zuppa di pane, la polenta concia, gli gnocchi alla bava e la gustosa fonduta.
Le carni vengono abitualmente conservate e aromatizzate col vino: tipica è la
“carbonata”. La polenta, semplice o condita coi formaggi, è sempre presente. Le numerose erbe alpine vengono impiegate nella preparazione di liquori digestivi. Il caff è, che si prepara con grappa, vino rosso, buccia di limone e spezie profumate, viene servito bollentissimo nella celebre grolla.
La fonduta ha come ingrediente fondamentale la fontina valdostana che viene fusa in una pentola posta su un fornellino da tavola.