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T RIENNALE 8 1933L’idea di promuovere un quartiere stabile, dove 1945-1947

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Legenda Funzionale

Ingresso pedonale al mercato

1-

Negozio

2-

Retronegozio

3-

Cella frigorifera

4-

Bagno privato

5-

Servizi igienici pubblici del mercato

6-

Terrazza

7-

Magazzino

8-

Ingresso carraio al mercato

9-

Cortile del mercato

10-

Piattaforma ecologica

11-

Parcheggio carico scarico del mercato

12-

Parcheggi clienti mercato

13-

Parcheggi pubblici

14-

Legenda Pavimentazioni

Pavimentazione in asfalto colato Pavimentazione in cemento Grigliato metallico

Pavimentazione in vetrocemento Pavimentazione in autobloccanti Pavimentazione in blocchetti di porfido

N 0 1 2 5 10

POLITECNICO DI MILANO

STATO DI FATTO

MERCATO AL QT8

T

AV

05

SCUOLADIARCHITETTURAURBANISTICAINGEGNERIADELLECOSTRUZIONI

A.A. 2019/2020 CORSODILAUREAMAGISTRALEIN ARCHITETTURA - AMBIENTECOSTRUITO - INTERNI

AGRI-SYSTEM RELATORE: PROF. MARCO BORSOTTI - CORRELATORE: ARCH. DAVIDE GALLETTA

TESIDILAUREADI: ANDREA BIANCHI - ALESSANDRA CLAUDIA FERRARI - ANTONIA RAZZA

TRAORTIEPADIGLIONI: RINASCITADEL MERCATO COMUNALEAL QT8 INUNNUOVOSISTEMASOCIO-AGRICOLOCOORDINATOPERL'OVESTMILANESE

Q UARTIERE

T RIENNALE 8 1933

L’idea di promuovere un quartiere stabile, dove

1945-1947

l’architettura e l’urbanistica moderna potessero trovare una sede appropriata per le proprie realizzazioni, nasce alla chiusura della V edizione della Triennale del 1933 da uno scambio di vedute tra Piero Bottoni (immagine in alto) e Giuseppe Pagano (immagine in basso).

Si immaginò pertanto di creare un nuovo sito, che dovesse essere facilmente raggiungibile per ispezioni e controlli ma soprattutto “passibile di essere riferita come fatto sperimentale non solo alle caratteristiche di durata dei materiali e della loro convenienza strutturale ed economica ma anche alla verifica della qualità insediativa e abitativa rispondenti nel tempo alle esigenze dell’uomo”.

Quartiere sperimentale...

una prima idea Primo piano

urbanistico Secondo piano

urbanistico Terzo piano

urbanistico VIII Triennale

Anni dell’elaborazione del primo piano urbanistico per il QT8. La presentazione ufficiale avvenne solo durante l’ VIII triennale nel 1947, con commissario straordinario lo stesso Piero Bottoni.

L’architetto pensò a questo progetto non solo come quartiere dormitorio ma integrò completamente nel complesso altri elementi. La posizione delle abitazioni, pensate come edifici a forma di parallelepipedo molto alti, sui confini del quartiere e non al centro, e il disegno dello spazio verde, che non è più accessorio ma diventa fortemente protagonista della totalità del progetto, son invece elementi che manifestano una volontà di pensarlo come autonomo ma assolutamente integrato con la città di Milano.

1947

L’ VIII Triennale è inevitabilmente incentrata sul tema della ricostruzione, trovandosi nell’immediato dopoguerra.

È dedicata all’abitare ma soprattutto emerge la figura di Piero Bottoni che si dedica al progetto di un quartiere sperimentale nella zona Ovest di Milano che prende il nome proprio di Quartiere Triennale 8 (QT8) e che fa in modo che l’istituzione della Triennale si affermi come elemento di centralità culturale.

Si inizia a parlare di edificazione modulare, grazie agli architetti Fratino, Gardella e Mattioni che studiano una teoria della proporzione sulla base del fatto che gli spazi debbano essere abitabili, dimensionati e organizzati secondo la teoria dell’abitazione. La casa prefabbricata con riduzione dei tempi di assemblaggio e di confezionamento del prodotto finitoè un altro elemento di grande studio per gli architetti protagonisti della VIII Triennale .

In circa tre anni, dal 1947, Bottoni riesce a realizzare numerosi edifici e a fare in modo che buona parte delle abitazioni risultasse occupata, tanto che alla XI Triennale il bilancio è molto positivo.

Il quartiere risulta essere un esempio di sperimentazione urbanistica e culturale in quanto libero da tutti quei precetti di cui si caratterizzavano gli altri quartieri in periferia.

In questi anni Bottoni e Ceratti iniziano a sviluppare un secondo piano urbanistico, con una densità molto maggiore di case, che arrivano ad avere undici piani.

Una delle più grandi differenze con il primo piano riguarda un elemento dello spazio aperto: il lago previsto dall’architetto venne colmato scaricando all’interno le macerie e i resti della città bombardata durante la guerra.

Bottoni decise quindi di sostituire l’elemento concavo con l’idea opposta della montagna.

1947 -1950

Il terzo e ultimo piano urbanistico, realizzato questa volta solo da Bottoni, del 1953, vede il QT8 entrare a far parte del Piano Regolatore di Milano e relazionarsi ad una realtà più ampia e problematica. Uno dei primi punti da sviluppare riguarda infatti la progettazione di una nuova strada d’ingresso a Milano dalla zona nord limitrofa al quartiere.

Quando inizia il progetto Bottoni è consapevole che per la sua realizzazione ci sarebbero voluti circa 10-15 anni e purtroppo le sorti del quartiere non sono proprio quelle che l’architetto immaginava e a cui auspicava. I cambiamenti politici, ma anche la situazione di difficoltà economica della metà degli anni ’50 si muovono in una direzione che lascerà il quartiere per lo più incompiuto.

1953

(2)

Legenda Funzionale

Ingresso pedonale al mercato

1-

Negozio

2-

Retronegozio

3-

Cella frigorifera

4-

Bagno privato

5-

Servizi igienici pubblici del mercato

6-

Terrazza

7-

Magazzino

8-

Ingresso carraio al mercato

9-

Cortile del mercato

10-

Piattaforma ecologica

11-

Parcheggio carico scarico del mercato

12-

Parcheggi clienti mercato

13-

Parcheggi pubblici

14-

N 0 1 2 5 10

POLITECNICO DI MILANO

T

AV

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SCUOLADIARCHITETTURAURBANISTICAINGEGNERIADELLECOSTRUZIONI

A.A. 2019/2020

CORSODILAUREAMAGISTRALEIN ARCHITETTURA - AMBIENTECOSTRUITO - INTERNI STATO DI FATTO

MERCATO AL QT8

AGRI-SYSTEM RELATORE: PROF. MARCO BORSOTTI - CORRELATORE: ARCH. DAVIDE GALLETTA

TESIDILAUREADI: ANDREA BIANCHI - ALESSANDRA CLAUDIA FERRARI - ANTONIA RAZZA

TRAORTIEPADIGLIONI: RINASCITADEL MERCATO COMUNALEAL QT8 INUNNUOVOSISTEMASOCIO-AGRICOLOCOORDINATOPERL'OVESTMILANESE

1953 1958

Il caso della Chiesa di Santa Maria Nascente è emblematico perché si tratta di un bando di concorso emesso dalla Triennale nel 1947 che viene vinto da Vico Magistretti e Mario Tedeschi, ma impiega 7 anni per essere realizzato.

L’edificio ha una pianta circolare basata sullo sfalsamento di due cerchi eccentrici, che delimitano l’invaso della chiesa vera e propria e il portico perimetrale che la circonda.

Completano il complesso la sagrestia e infine il battistero, anch’esso a base circolare e distanziato dal corpo della chiesa. La struttura portante è costituita da sedici pilastri in cemento armato lasciato a vista che sorreggono il tetto in tegole a canale, scandito all’intradosso da altrettante travi radiali saldate da un anello continuo, sotto cui si pone un serramento a nastro che determina uno stacco luminoso tra l’edificio e la sua copertura.

Chiesa di Santa Maria Nascente

Il mercato di Piero Bottoni

1959

Servizi del quartiere

Alla fine del 1958, con un’alta percentuale di abitazioni ormai occupata, erano stati costruiti solo alcuni negozi e dovevano ancora essere predisposti i lavori per il mercato rionale. Mancava ancora la farmacia, l’ufficio postale e la scuola. Anche per quanto riguarda il verde, che sappiamo dovesse occupare una percentuale altissima del quartiere, circa il 71,8% del totale, la situazione in quegli anni era ancora piuttosto embrionale e le condizioni non erano affatto quelle che ci si aspettava.

Erano stati completati, invece, il centro sociale, la “Casa della madre e del fanciullo” e la Chiesa.

L’anno successivo Bottoni presenterà il suo progetto per il mercato comunale posto ai piedi de Monte Stella.

fonte dei disegni originali del mercato comunale “Archivio Piero Bottoni (1983)”

fonte dei disegni del mercato realizzato Prof.ssa Mariella Brenna

Il mercato comunale

1963

Il mercato comunale è un altro dei pochi servizi di cui

2019

Il sopralluogo

effettivamente è stato dotato il quartiere.

Viene collocato, come si vede da un disegno del 1961 di Bottoni stesso, nella posizione dove effettivamente lo immaginava l’architetto, ossia nella parte opposta della strada rispetto alla chiesa, anche se il progetto che viene realizzato è dell’ufficio tecnico del Comune di Milano tra il 1961 e il 1963.

Ciò che viene realizzato, e che troviamo anche oggi, ha sicuramente degli elementi in comune con ciò che aveva progettato Bottoni, ma si discosta per molti aspetti:

certamente come analogia troviamo la localizzazione e la disposizione dell’edificio su due livelli, con i magazzini al piano interrato e il mercato vero e proprio al piano terreno, così da differenziare gli accessi per gli utenti e per le merci.

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