Università Suor Orsola Benincasa 17 MAG. A Napoli presentazione del libro
L’ENIGMA D’AMORE
NELL’OCCIDENTE MEDIEVALE
Intervengono con l’Autrice:
_ PAOLA VILLANI, Professore Ordinario di Letteratura Italiana Contemporanea [Università degli Studi ‘Suor Orsola Benincasa’
| Napoli]
_ CIRO RANISI, Docente di Lingua Francese [Università degli Studi ‘Suor Orsola Benincasa’ | Napoli]
_ Modera il giornalista Michelangelo Iossa
C’è stato un tempo in cui l’amore era declinato al femminile?
Questo libro racconta le origini del discorso d’amore risalendo fino al dodicesimo secolo, nei ricchi feudi del sud- ovest della Francia, dove fiorì nelle canzoni dei trovatori come esperienza totalizzante dei sensi e somma espressione di gentilezza d’animo. La fin’amor – femminile in lingua d’oc – era il tema dominante di una civiltà evoluta, che collocò la donna al centro di un percorso di formazione sentimentale e morale secondo codici e riti studiati con grande attenzione.
Dall’aristocrazia delle corti alla nascente borghesia cittadina il “discorso d’amore”, espresso nella poesia, nel canto, nella musica, nel romanzo, si estese con diverse inflessioni in gran parte d’Europa, per indicare un cammino di elezione e conoscenza ai pochi capaci di intenderne la potenza rigenerante: uomini e donne, aristocratici e borghesi, poeti e intellettuali, nobili tutti per modo di sentire e non per nascita.
L’AUTRICE
Annarosa Mattei vive a Roma dove ha fatto i suoi studi e svolge le sue attività. Si è sempre occupata di letteratura dal punto di vista storico, critico e teorico, sia c o m e s t u d i o s a c h e c o m e d o c e n t e , pubblicando libri e saggi in tal senso, impegnandosi a lungo nella promozione della lettura. Ha pubblicato tre romanzi negli Oscar Mondadori: Una ragazza che è stata mia madre (2005); L’archivio segreto (2008); Il sonno del Reame (2013).
Collabora con le pagine culturali de Il messaggero.
Tiene un blog intitolato Le considerazioni del gatto Gregorio.
“Annarosa Mattei racconta – con piglio da storica delle idee e sensibilità letteraria – la genealogia e affascinante epopea della lirica d’amore (…) Al termine della sua appassionata panoramica, che invita a riaccostarsi a quella grande tradizione libertaria e trasgressiva, non possiamo fare a meno di interrogarci sulla ‘attualità’ dell’amor cortese, anche oltre i suoi evidenti meriti storici “ (Filippo La Porta, Il Messaggero, 28 maggio)
“Poco dopo il Mille “nelle corti del Midi, dove il controllo
della monarchia e della Chiesa erano più deboli, stava fiorendo una cultura profana, arricchita dai contatti con la civiltà bizantina e araba, che p r o d u s s e l a s p l e n d i d a s t a g i o n e d e l l a l i r i c a provenzale. Annarosa Mattei r a c c o n t a , c o n m a g i c a t r a s p a r e n z a , q u e l l a fioritura, che elaborò una s q u i s i t a c e l e b r a z i o n e dell’esperienza d’amore, via arcana alla sapienza, i l g a i s a b e r . ” ( D a r i a Galateria, il Venerdì di Repubblica, 9 giugno)
“Un saggio robusto con un linguaggio colto che tuttavia tratta un argomento appassionante per tutti che è l’amore. (..) Il libro tratta dell’evoluzione del discorso d’amore (..), delle parole per dirlo: un excursus storico e geografico per spiegare com’è che gli uomini e le donne hanno imparato a parlarsi d’amore, soprattutto a elevare lo spirito dominando le passioni. Il libro è appassionante , utilissimo per capire che l’amore è una questione culturale, si impara. In un mondo di analfabeti affettivi direi che è un libro necessario.”
(Michela Murgia, ‘Quante storie’ di Corrado Augias, 9 giugno) Il libro ha ottenuto il Premio Capalbio con la seguente motivazione, redatta da Giacomo Marramao: “L’enigma d’amore nell’Occidente medievale di Annarosa Mattei ci restituisce una genealogia al contempo storicamente impeccabile (come testimonia nella sua prefazione un medievista del rango di Franco Cardini) e letterariamente raffinata dei temi della
fin’amor e del discorso amoroso dal XII secolo al XIV secolo:
dai trovatori provenzali alla lirica d’amore italiana, dai feudi occitanici all’“avanguardia poetica” di Cavalcanti e di Dante: da cui prende avvio quella straordinaria innovazione linguistica e quel peculiare intreccio poetico-filosofico che costituiranno più tardi il tratto innovativo del Rinascimento italiano”.
ALLA FONDAZIONE ADOLFO PINI LA MOSTRA LABYRINTH DI JIMMIE DURHAM a cura di Gabi Scardi Fino al 29 giugno 2018
Fino al 29 giugno 2018 la Fondazione Adolfo Pini presenta la mostra Labyrinth, un progetto site-specific realizzato dall’artista Jimmie Durham, a cura di Gabi Scardi.
Jimmie Durham è una delle maggiori personalità artistiche del presente. Intellettuale, saggista e poeta, oltre che artista visivo, dagli anni Sessanta il suo lavoro evidenzia il sistema di convenzioni all’interno delle quali viviamo; convenzioni che riguardano le idee, i comportamenti, la storia e le sue interpretazioni. Metterle in discussione significa aprirsi al dubbio, evidenziare la sfaccettatura della realtà, lasciare e m e r g e r e u n a m o l t e p l i c i t à d i v i s i o n i p o s s i b i l i .
Le sue opere consistono, in molti casi, in arrangiamenti di materiali naturali o industriali, innestati gli uni sugli altri; materiali che normalmente sfuggono all’attenzione o risultano troppo al di sotto di ogni valore per essere classificati; queste opere equivalgono dunque a commenti sulla natura delle cose e sul loro valore. In altri casi le installazioni si compongono di oggetti trovati o creati:
oggetti che sono concentrati di quotidianità, che narrano storie, e ci dicono chi siamo. Alla base della sua pratica c’è infatti la volontà di restituire alle cose la possibilità di presentarsi nella propria essenza; di decostruire le sovrastrutture che le circondano, e con esse i concetti cardine della civiltà del consumo.
In questa logica si inserisce l’attenzione che l’artista dedica al tema dell’architettura, elemento da sempre centrale nella sua poetica. Dell’architettura, nel corso degli anni, Durham ha voluto scardinare l’assertività, la monumentalità.
L’oggetto della sua critica è il senso di stabilità, che rende l’individuo certo e perentorio e lo sottrae al dubbio imbrigliandone l’attitudine critica. Per la Fondazione Adolfo
Pini l’artista crea un nuovo progetto, appositamente concepito, lavorando sullo spazio esistente e sulle sue strutture. In particolare, Durham porta all’esterno ciò che normalmente è “dentro” il corpo dell’architettura; rende visibili i materiali che lo compongono, rivela ciò che sta sotto il rivestimento: i “visceri”, le “interiora”; il rimosso; Innards, appunto. Per estensione, l’artista affronta così la questione di ciò a cui si dà spazio o ciò che si cela;
di ciò che si dice o si omette. Al progetto abbina un video del 1994, The Man Who Had A Beautiful House, video girato da J i m m i e D u r h a m i n M e s s i c o .
Vi si vede un uomo, elegantemente vestito, che avanza in un ambiente naturale mentre descrive una casa che non c’è; ma che si trova ovunque la si voglia riconoscere. Una casa che è un concetto e un sogno, che potrebbe anche essere un castello; che ha angoli di pietra e pareti di mattoni; in cui ci sono camere, una cucina, utensili, tessuti, sedie disposte a cerchio. Le parole
dell’uomo sono poetiche. I suoi gesti esemplificano il racconto esibendo alcuni degli oggetti menzionati. Il video si inserisce nell’ambito di un’esplorazione dell’idea di abitare intesa come riferimento primo dell’identificazione individuale e sociale e come veicolo di aspirazioni e desideri, visioni del mondo. Dopo aver presentato i primi tre progetti site- specific, The Missing Link di Michele Gabriele, Materia prima di Lucia Leuci e Memory as Resistance di Nasan Tur, con questa nuova mostra la Fondazione Adolfo Pini prosegue pertanto il proprio percorso dedicato all’arte contemporanea, sotto la guida di Adrian Paci.
La Fondazione Umberto
Veronesi Charity Partner del
Giro d’Italia
La Fondazione Umberto Veronesi ritorna al Giro d’Italia in veste di charity partner e per comunicare al pubblico maschile l’importanza della prevenzione contro numerose patologie che ancora oggi colpiscono molti uomini.
Con questa iniziativa Giro d’Italia e Fondazione vogliono essere in prima linea per testimoniare l’eccellenza della ricerca scientifica italiana e, in modo semplice ma rigoroso, spiegare come la ricerca scientifica contribuisca a migliorare la qualità della vita di tutti noi.
I temi scientifici trattati saranno pubblicati sul sito del Giro d’Italia e rimanderanno al portale della Fondazione www.fondazioneveronesi.it per maggiori approfondimenti.
All’arrivo dell’undicesima tappa sarà presente l’atleta Massimiliano Rosolino al fianco di Fondazione nella diffusione dei messaggi di prevenzione attraverso lo sport.
Marco Bianchi, Divulgatore Scientifico di Fondazione Umberto Veronesi, è testimonial del progetto SAM – Salute Al Maschile – con un video appello al pubblico del Giro d’Italia che riporta il logo di charity partner dell’evento e che verrà
diffuso sui canali di Fondazione e del Giro d’Italia stesso.
Il progetto SAM – Salute Al Maschile – mira a promuovere la prevenzione attraverso la conoscenza delle malattie che colpiscono gli uomini, dall’adolescenza all’età adulta, sino alla maturità e alla terza età, e fare informazione sul tema in modo serio, accurato e sempre aggiornato. Allo stesso tempo Fondazione, attraverso il progetto, finanzia medici e ricercatori di altissimo profilo che lavorano per trovare nuovi metodi di diagnosi precoce e nuove combinazioni terapeutiche per le malattie tipicamente maschili.
LA TAPPA DI DOMANI
Tappa 10 – Penne-Gualdo Tadino 239 km – dislivello 3.000 m
È la tappa più lunga del Giro. Attraversa l’Appennino da sud verso nord con un percorso tortuoso costellato prevalentemente di brevi salite pedalabili e con tre classificate GPM di cui la prima (lunga quasi 20 km) scollina un versante inedito del Gran Sasso. Nella prima parte le strade sono di carreggiata ristretta e con manto usurato, nella seconda si percorrono s t r a d e d i d i m e n s i o n i e c o n d i z i o n i n o r m a l i . F i n a l e pianeggiante.
U l t i m i km
Ultimi chilometri prevalentemente rettilinei su ampia strada fino a 1.500 m dall’arrivo dove la corsa compie alcune curve ad angolo retto per portarsi a 750 m dall’arrivo nel rettilineo finale (leggermente curvo fino ai 500 m), in asfalto di larghezza 7,5 m.
COPERTURA TV
I palinsesti della Tappa 10 del Giro d’Italia sono disponibili a questo link.
#Giro101
Foto Credit: LaPresse – D’Alberto / Ferrari / Paolone / Alpozzi
Press Giro d’Italia
TRIESTE 18 MAGGIO il romanzo di Silvia Lorusso Del Linz alla libreria Feltrinelli
Con “Il segreto di Mirta” (Marlin Editore) Silvia Lorusso Del Linz, scrittrice, drammaturga e giornalista di Pordenone, consegna ai lettori il suo secondo romanzo storico. E si conferma autrice dalla narrazione fluida e avvincente, capace di tratteggiare con una scrittura intensa la storia di Mirta, bambina che diventa adulta troppo presto nella Napoli tardo settecentesca in cui giunge, in fuga dal tribunale del Santo Uffizio, con la nonna Antonia.
Il libro sarà presentato a Trieste venerdì 18 maggio alle ore 18 alla libreria Feltrinelli dove l’autrice dialogherà con Corrado Premuda.
PRESENTATA STAMANI LA PRIMA PRODUZIONE OPI – CASA DEL CINEMA TRIESTE
IN PRIMA ASSOLUTA AL CINEMA ARISTON DI TRIESTE, MARTEDI’ 15 MAGGIO,
IL CORTOMETRAGGIO “DUE PENNELLATE”
Presentata oggi dal presidente Opi Flavio Paoletti, dalla
presidente di Casa del Cinema Ts Chiara Valenti Omero e dal regista Diego Cenetiempo “Due pennellate”, la prima produzione cinematografica di OPI, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche, ideata e prodotta in sinergia con la Casa del Cinema TS, nell’ambito del progetto “Take care al cinema”
che ha premiato il migliore soggetto di un autore under 35 del Friuli Venezia Giulia.
Sarà proiettata domani, martedì 15 maggio, alle 20 al Cinema Ariston di Trieste con ingresso libero. Il soggetto “tradotto”
in cortometraggio è “Due pennellate” di Sara Ruzzier, diretto dal regista Diego Cenetiempo: un plot che bene esprime l’aspetto relazionale insito nella professione dell’infermiere e ruota intorno ad una giovane stanca di vivere, e a un’anziana che dalla corsia di un ospedale cerca di resistere alle difficili condizioni di salute. Contesti che sono familiari alla quotidianità di lavoro dell’infermiera Marta, interpretata dall’attrice triestina Lara Komar, in forze alla compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e star della fiction slovena “Fiume d’amore”. Nei panni della signora Marinelli, che lotta per la vita con un entusiasmo capace di contagiare la sua giovane vicina di letto, gli spettatori troveranno un’altra attrice triestina, Giuliana Artico. Nel cortometraggio anche la figura di un medico, affidato all’interpretazione di Francesco Paolo Ferrara, l’artista palermitano impegnato nella compagnia de La Contrada di Trieste.
Il soggetto era stato selezionato da una giuria composta dal presidente OPI Trieste Flavio Paoletti, dalla presidente di ShorTS IFF Chiara Valenti Omero, dal regista Diego Cenetiempo e dai giornalisti Marinella Chirico, Umberto Bosazzi e Federica Gregori, con il presidente dell’Odg Fvg Cristiano Degano.
Domani sera, al Cinema Ariston la prima proiezione pubblica del cortometraggio permetterà agli spettatori di incontrare il cast e la produzione di “Due pennellate”, per conoscere meglio
i meccanismi di un lavoro avviato per raccontare a tutti il
“mestiere” dell’infermiere e l’evoluzione di una professione che trova radicamento anche e soprattutto nella relazione umana con le persone assistite. Domenica 27 maggio il cortometraggio sara’ diffuso su RAI3 – programmi Friuli Venezia Giulia a partire dalle 10.05. Replica mercoledì 30 maggio dalle 21.20 su Rai3 bis. E subito dopo “Due pennellate”
sarà in cartellone fra gli eventi speciali dell’edizione 2018 di ShorTS (29 giugno/7 luglio).
«Siamo felici che al suo primo lancio questa iniziativa, rivolta agli under 35 del Friuli Venezia Giulia, sia stata accolta con tanta attenzione e partecipazione – ha spiegato Flavio Paoletti, presidente di OPI Trieste – È tempo che le nuove generazioni possano familiarizzare con la visione moderna e dinamica di questa professione, e con la sua evoluzione». «La Casa del Cinema di Trieste ha messo a disposizione le innumerevoli professionalità che la compongono, per concretizzare la sfida di avvicinare i giovani al mondo infermieristico – ha confermato Chiara Valenti Omero – Sul grande schermo porteremo una storia che rappresenta al meglio la professione e le sue implicazioni sul piano dei rapporti umani».
Andrea Forliano
GIO’ DI TONNO RACCONTA
CANZONI Due date esclusive a
Spilimbergo 26 maggio a
Cividale il 27 maggio
E’ un appuntamento dalle molte sfaccettature quello che l’Associazione Canzoni di Confine proporrà il 26 maggio maggio al Teatro Miotto di Spilimbergo e il 27 maggio al Teatro Ristori di Cividale. Alcuni giovani e talentuosi musicisti delle province di Udine e Pordenone avranno la possibilità di esibirsi nello spettacolo Raccontar canzoni, un recital di altissimo livello accanto alla star internazionale Giò Di Tonno, ospite fisso sulle rete RAI e divenuto famoso per l’interpretazione di Quasimodo, il campanaro del musical Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante.
Giò di Tonno ha iniziato da giovanissimo a Sanremo, con la canzone Senti uomo. Presente anche nel 1995 nello stesso anno pubblica suo primo album Giò Di Tonno, apparendo in vari programmi (Maurizio Costanzo Show, Domenica in, In famiglia e Tappeto volante). Oltre a un intenso lavoro dal vivo nelle tournée, ricopre il ruolo di direttore artistico del primo Laboratorio per cantautori, assieme a Franco Fasano, Max Gazzè, Franco Bixio, Matteo Di Franco. Collabora con Antonella Ruggiero, prima di essere chiamato, dal 2002 al 2004, a interpretare il personagio centrale di Quasimodo nella versione italiana del fortunato musical Notre Dame de Paris, in una lunghissima tournée. Insieme alla cantante argentina Lola Ponce, sua partner in Notre dame de Paris, partecipa al Festival di Sanremo nel 2008, vincendolo con la canzone Colpo di fulmine, scritta da Gianna Nannini. Di Tonno è un talento poliedrico, come ha dimostrato vincendo l’edizione 2012 della trasmissione Tale e Quale di Rai Uno.
Nel suo recital Raccontar canzoni, Giò Di Tonno si esibirà inoltre in brani scritti da lui stesso e sarà accompagnato dall’Orchestra Sinfonica dell’Accademia Naonis di Pordenone, il Coro di Voci bianche VocinVolo, e lo straordinario Gorni Kramer Quartet, un gruppo internazionale composto da un musicista sloveno, due italiani e un serbo.
L’Orchestra Naonis di Pordenone è composta da una trentina di
elementi e raggruppa alcuni dei migliori giovani musicisti friulani, e si propone di valorizzare i nuovi talenti della Regione.
Il Coro Voci bianche/giovanile VocinVolo è composto da cinquanta coristi dagli otto ai venticinque anni, diretti dal M° Lucia Follador; accompagneranno insieme all’orchestra, tutti i brani dello spettacolo, appositamente arrangiati dal M° Valter Sivilotti.
La direzione sarà saldamente nelle mani del Maestro Valter Sivilotti che porterà sul palco tutta la sua bravura, esperienza ed entusiasmo.
La regia dello spettacolo è affidata a Marco Caronna, musicista, attore e regista teatrale, che curerà i tempi e le entrate in scena di ogni artista. Inoltre sarà lui stesso presentatore dello spettacolo e farà da collegamento tra i vari momenti che compongono il musical, creando dei simpatici siparietti.
Uno spettacolo a cui non mancare!
TOLMEZZO: HOMEPAGE FESTIVAL:
“TUMIEÇ IN ROSE” SARA’ LA PRIMA TAPPA DEL ROADSHOW 2018. SABATO 19 MAG
Homepage Festival da undici anni unisce le diverse realtà locali ponendo come obiettivo il dialogo tra le singole istituzioni e associazioni: l’aggregazione giovanile è al centro di tutti i progetti, che si sviluppano in processi partecipativi e di cittadinanza attiva tramite eventi
culturali e edutainment rivolti ad un pubblico tra i 18 e 35 anni. Dagli inizi nel 2008 al Parco del Cormor, Homepage Festival è diventato itinerante e il percorso del Roadshow parte dalla montagna, passando per la città fino a giungere al mare.
La prima tappa di questo viaggio sarà sabato 19 maggio a Tolmezzo per Tumieç in rose. In occasione della 15° tappa del Giro d’Italia che partirà proprio da Tolmezzo in direzione Sappada, Homepage festival curerà la notte rosa con performance di danza, esposizioni fotografiche, clown e trampolieri, concerti itineranti e dj set, diretta radiofonica e stand di cucina Carnica.
L’evento, organizzato e promosso dal Comune di Tolmezzo, prodotto dall’associazione giovanile Dreamers Fvg, diretto e coordinato da IDEO S.r.l. con il patrocinio della UTI della Carnia e il contributo della Camera di Commercio, animerà il centro storico della cittadina, le sue vie, piazze, corti private e vetrine, in attesa della partenza del Giro d’Italia di domenica 20 maggio.
L’arte e il tessuto sociale e commerciale della Città di Tolmezzo
MATTEO PASCOTTO
coesistono, colmando l’esigenza dell’arte contemporanea di aprirsi agli spazi della sperimentazione, in luoghi performativi inusuali e inconsueti. Dalle 18.30 avrà inizio Arte in Vetrina, a cura di Martina Tavano un percorso itinerante che mette in contatto gli artisti, la città e i suoi abitanti, con performance artistiche negli spazi delle corti e delle attività commerciali. In Galleria Cooperativa i performer Giovanni Gava Leonarduzzi, Claudia Latini e Lucrezia Gabrieli con la loro danza contemporanea, e Ilaria Del Negro con la pole dance contemporanea. In Corte Cussigh, con l’accompagnamento musicale di Tommaso Bisiak (flauto) e Andrea Vittori (chitarra), l’esibizione di danza contemporanea di Chiara Pasqualini su ideazione e coordinamento di Martina Tavano.
DUO DA ME
Dalle 16 di sabato 19 maggio le vie e i negozi di Tolmezzo saranno il cuore di Tumieç in Rose. In corte Museo Carnico delle Arti Popolari Michele Gortani, il Duo Mamè con il loro spettacolo di teatro acrobatico “Lei non sa che sonno ho io” a cura di Marcello Fares e Marianna Fontanelli. Nelle piazze Garibaldi, Centa e Mazzini “Passeggiando tra le nuvole” con due trampolieri.
La musica live rappresenta la punta di diamante di Homepage Festival e non potrà mancare a Tumieç in rose: in piazza Centa dalle 20:00 si esibiranno Alvise Nodale e Matteo Pascotto, con la partecipazione speciale di musicisti locali, in Piazza Garibaldi dj set e alle 21 tributo a Ligabue con la band “Tra Palco e Realtà”. In Piazza Mazzini dalle 18 intrattenimento musicale e diretta radiofonica con due inviati speciali per le vie e le attività commerciali del Centro di Tolmezzo, a cura di Radio Studio Nord.
Alla notte rosa anche Luigi Maieron, che presenterà il suo nuovo libro “Te lo giuro sul cielo”: dalle 19 alla
Cartolibreria Moro di Piazza Garibaldi incontrerà i lettori per la firma delle copie accompagnato dalla sua chitarra.
Sempre sabato 19 maggio alle 18 l’inaugurazione della mostra
‘Saluti da…il Giro d’Italia. Ripercorriamo la 14ª e 15ª tappa con le cartoline d’epoca’ Museo Carnico delle Arti popolari
‘Michele Gortani’. La mostra rimarrà aperta fino al 10 giugno e in occasione della Notte Rosa il museo rimarrà aperto fino alle 22.
Stand enogastronomici e aree di ristoro lungo le vie e piazze del centro di Tolmezzo aperte dal pomeriggio di sabato 19 maggio e domenica 20 maggio. I negozi saranno aperti Sabato (09.00 – 12.30 / 15.30 – 22.00) e domenica dalle 09.30 alle 17.00 con orario continuato.
La Maglia Rosa Simon Yates vince sul Gran Sasso
YATES, DOMINIO SUL GRAN SASSO
L’inglese vince in Maglia Rosa sulla Montagna Pantani. Froome e Aru perdono terreno tra i contendenti alla Generale.
Il corridore inglese ha preceduto sul traguardo Pinot e Chaves
Gran Sasso d’Italia (Campo Imperatore), 13 maggio 2018 – Simon Yates (Mitchelton – Scott) ha conquistato la sua prima vittoria di tappa al Giro d’Italia nel modo più prestigioso, con la Maglia Rosa sulle spalle, in cima al traguardo di una montagna dedicata al suo idolo d’infanzia Marco Pantani. Tra i favoriti pre-gara, il Gran Sasso d’Italia ha visto Thibaut Pinot (Groupama – FDJ) secondo classificato ed Esteban Chaves (Mitchelton – Scott) terzo mentre Chris Froome (Team Sky) e Fabio Aru (Emirati Arabi Uniti) hanno perso tempo in Classifica Generale.
LE PILLOLE STATISTICHE
Prima vittoria al Giro per Simon Yates: è la 24esima vittoria per la Gran Bretagna al Giro, la prima dal successo di Mark Cavendish nel 2013 a Brescia. Tra le altre 23, solo una fu conquistata in montagna, da Robert Millar nella Como-Pila del 1987 davanti al vincitore di quel Giro, Stephen Roche.
Gli ultimi vincitori di tappa con la Maglia Rosa furono Tom Dumoulin ad Oropa l’anno scorso, Michael Matthews a Sestri Levante nel 2015, Nairo Quintana alla Cima Grappa (cronometro individuale) e Michael Matthews a Montecassino, entrambi nel 2014.
10ma maglia Rosa per la Gran Bretagna: Simon Yates raggiunge Mark Cavendish quale atleta britannico con il maggior numero di Maglie Rosa (Cavendish fu in Rosa nelle prime due tappe del 2009, nella seconda del 2011 e nella prima del 2013; le altre due furono indossate da Bradley Wiggins nella prima tappa del 2010 e David Millar nella terza del 2011).
Settimo podio di tappa al Giro per Thibaut Pinot: una
vittoria, due secondi posti, quattro terzi posti. Quarto podio di tappa al Giro per Esteban Chaves: due vittorie (Corvara 2016, Etna 2018) e due terzi posti (Risoul 2016, Gran Sasso 2018).
DATI MONITORATI OGGI
I dati forniti da Velon raccontano la tappa attraverso dati dispositivi per il monitoraggio in tempo reale. I dati sono disponibili a questo link.
RISULTATO FINALE
1 – S i m o n Y a t e s ( M i t c h e l t o n – S c o t t ) – 2 2 5 k m i n 5h54’13”, media 38,112 km/h
2 – Thibaut Pinot (Groupama – FDJ) s.t.
3 – Esteban Chaves (Mitchelton – Scott) s.t.
CLASSIFICA GENERALE
1 – Simon Yates (Mitchelton – Scott)
2 – Esteban Chaves (Mitchelton – Scott) a 32″
3 – Tom Dumoulin (Team Sunweb) a 38″
MAGLIE
Maglia Rosa, leader della classifica generale, sponsorizzata da Enel – Simon Yates (Mitchelton – Scott) Maglia Ciclamino, leader della classifica a punti, sponsorizzata da Segafredo – Elia Viviani (Quick-Step Floors)
Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum – Simon Yates (Mitchelton – Scott)
Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, sponsorizzata da Eurospin – Richard Carapaz (Movistar Team)
CONFERENZA STAMPA
Il vincitore di tappa e Maglia Rosa Simon Yates ha dichiarato: “Oggi non sono rimasto sorpreso dalla mia prestazione. Ho già sentito sull’Etna che avevo delle gambe molto buone ma oggi è stata una tappa molto difficile e molto lunga, quindi non ero sicuro al 100% di far bene nel finale.
Ho visto [Domenico] Pozzovivo incredibilmente forte, Thibaut Pinot era di nuovo lì e pedalava bene, Tom [Dumoulin] è ancora vicino. Non abbiamo guadagnato molto tempo su di lui: 38 secondi di vantaggio non sono sufficienti prima della cronometro. Altri rivali hanno perso tempo: Chris Froome, forse a causa delle cadute, non è in forma ma non so sinceramente perché. Sono rimasto sorpreso nel vedere staccato Fabio Aru ma è una gara lunga, entrambi possono recuperare”.
DOMANI SECONDA GIORNATA DI RIPOSO – MONTESILVANO
LA TAPPA DI DOPODOMANI
Tappa 10 – Penne-Gualdo Tadino 239 km – dislivello 3.000 m
È la tappa più lunga del Giro. Attraversa l’Appennino da sud verso nord con un percorso tortuoso costellato prevalentemente di brevi salite pedalabili e con tre classificate GPM di cui la prima (lunga quasi 20 km) scollina un versante inedito del Gran Sasso. Nella prima parte le strade sono di carreggiata ristretta e con manto usurato, nella seconda si percorrono s t r a d e d i d i m e n s i o n i e c o n d i z i o n i n o r m a l i . F i n a l e pianeggiante.
U l t i m i km
Ultimi chilometri prevalentemente rettilinei su ampia strada fino a 1.500 m dall’arrivo dove la corsa compie alcune curve ad angolo retto per portarsi a 750 m dall’arrivo nel rettilineo finale (leggermente curvo fino ai 500 m), in asfalto di larghezza 7,5 m.
COPERTURA TV
I palinsesti della Tappa 10 del Giro d’Italia sono disponibili a questo link.
#Giro101
Foto Credit: LaPresse – D’Alberto / Ferrari / Paolone / Alpozzi
Press Giro d’Italia
TRA FRANCIA ED ITALIA E FRA RALLY E SLALOM IL 2018 DI GIULIO RUBINI
Il pilota estense, in gara per i colori della Monselice Corse, svela il programma stagionale che
lo vedrà impegnato, per la prima volta, oltre confine.
Este (Pd) – Un 2018 da ricordare, per il momento sulla carta, quello che si appresta a vivere Giulio Rubini, visto il programma agonistico stagionale recentemente definito, che lo vedrà protagonista anche al di fuori dei patri confini.
Per il pilota di Este, che ha sempre scelto sfide che lasciassero un profondo segno nella propria esperienza sportiva, il nuovo anno si aprirà proprio sotto questa insegna.
Tre gli eventi previsti dal portacolori della scuderia Monselice Corse con il calendario che lo porterà, dal 17 al 20
di Maggio, in Francia, più precisamente in Costa Azzurra, per il Rally di Antibes.
L’evento, valido per la serie nazionale, vedrà il l’estense coronare un altro sogno nel cassetto: quello di affrontare le prove speciali del Rally di Montecarlo alla guida della propria Peugeot 205 Rallye gruppo A, curata da Assoclub Motorsport.
“Per il 2018 eravamo alla ricerca di un evento che lasciasse il segno” – racconta Rubini – “e, a dire il vero, eravamo partiti con l’idea di prendere parte al Lahti in Finlandia.
Purtroppo, lo spostamento di data, rispetto allo scorso anno, non combacia con l’impegno lavorativo di famiglia e, quindi, abbiamo dovuto cedere, per quest’anno. Così ci siamo guardati attorno ed è scattata una scintilla. Ho pensato a quella videocassetta del Montecarlo 1988, che ho sfondato dal numero di volte che la ho guardata, dove a vincere fu Bruno Saby, seguito da Alex Fiorio e dalla Peugeot 205 di Jean Pierre Ballet. Sono cresciuto con quella videocassetta, da quando ero bambino. Non potendo, economicamente, permettermi di affrontare il Montecarlo vero è nata l’idea di Antibes. Solo il pensiero di percorrere il Col de Turini, assieme ad altre speciali mondiali, è un sogno che diventa realtà. Sarà sicuramente un’esperienza indimenticabile.”
Se la partecipazione al Rally di Antibes può considerarsi, per Rubini, una gara che vale l’intera carriera non da meno
saranno gli altri due impegni previsti dal programma 2018.
Presenza, quasi, obbligata sarà quella di fronte al pubblico amico, in occasione della sesta edizione dello Slalom dei Colli Euganei, prevista per il 7 e 8 Luglio, dove il portacolori della scuderia Monselice Corse punterà a ben figurare.
Archiviate le ultime edizioni con vetture non propriamente adatte a questa tipologia di competizioni, quali la Peugeot 207 Super 2000 e la 306 Maxi, quest’anno Rubini potrebbe tornare al volante dell’intramontabile Renault Clio Williams, di gruppo A, in previsione di prendere parte, ai primi di Ottobre, al 7° Rally del Sebino, già affrontato nel 2016.
“Lo Slalom dei Colli Eugani mi dà la possibilità di provare vetture di alto livello” – sottolinea Rubini – “che, con i budget a mia disposizione, non potrei guidare su un rally vero. Quest’anno mi piacerebbe però tornare al Rally del Sebino, che ho già disputato nel 2016. In quest’ottica stiamo valutando di affrontare lo slalom di casa con la Clio gruppo A. In questo modo potrei riprendere confidenza con la Clio e, diciamo, prepararmi per il successivo Sebino. Vedremo.”
Fabrizio Handel – Press
Carapaz ha vinto l’ottava
tappa del Giro d’Italia,
Yates ancora in Maglia Rosa
VITTORIA STORICA DI CARAPAZ
Per la prima volta nella storia un corridore ecuadoregno vince una tappa al Giro d’Italia.
Yates sempre in Maglia Rosa.
Il corridore ecuadoregno ha preceduto sul traguardo Formolo e Pinot
Montevergine di Mercogliano, 12 maggio 2018 – Richard Carapaz (Movistar Team) ha conquistato una storica vittoria a Montevergine di Mercogliano, diventando il primo ecuadoregno a conseguire un successo al Giro d’Italia. Già in Maglia Bianca, il debuttante ha attaccato il gruppo dei favoriti 2 km prima della cima della salita. Simon Yates (Mitchelton – Scott) ha conservato la Maglia Rosa tenendo la gara sotto controllo
mentre Thibaut Pinot (Groupama – FDJ) è salito di una posizione in classifica grazie all’abbuono assegnato per il terzo posto.
LE PILLOLE STATISTICHE
Giornata storica al Giro: l’Ecuador conquista il suo primo successo in un Grande Giro con Richard Carapaz.
L’Ecuador è la 34esima nazione ad ottenere un successo di tappa nella corsa Rosa.
L’ultimo 24enne a vincere al Giro era stato Bob Jungels a Bergamo l’anno scorso: si trattava anche dell’ultima vittoria della Maglia Bianca a tutt’oggi.
Secondo podio di tappa al Giro per Davide Formolo dopo la vittoria a La Spezia nel 2015.
Sesto podio di tappa al Giro per Thibaut Pinot: ora ha collezionato lo stesso numero di piazzamenti parziali nella top-3 alla Corsa Rosa ed al Tour de France.
Terza maglia Rosa per Simon Yates: ora è ad una sola lunghezza da Mark Cavendish, il britannico che ha conquistato il maggior numero di Maglie Rosa (4).
DATI MONITORATI OGGI
I dati forniti da Velon raccontano la tappa attraverso dati dispositivi per il monitoraggio in tempo reale. I dati sono disponibili a questo link.
RISULTATO FINALE
1 – R i c h a r d C a r a p a z ( M o v i s t a r T e a m ) – 2 0 9 k m i n 5h11’35”, media 40,246 km/h
2 – Davide Formolo (Bora – Hansgrohe) a 7″
3 – Thibaut Pinot (Groupama – FDJ) s.t.
CLASSIFICA GENERALE
1 – Simon Yates (Mitchelton – Scott) 2 – Tom Dumoulin (Team Sunweb) a 16″
3 – Esteban Chaves (Mitchelton – Scott) a 26″
MAGLIE
Maglia Rosa, leader della classifica generale, sponsorizzata da Enel – Simon Yates (Mitchelton – Scott) Maglia Ciclamino, leader della classifica a punti, sponsorizzata da Segafredo – Elia Viviani (Quick-Step Floors)
Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum – Esteban Chaves (Mitchelton – Scott)
Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, sponsorizzata da Eurospin – Richard Carapaz (Movistar Team)
CONFERENZA STAMPA
Il vincitore di tappa Richard Carapaz ha dichiarato: “A causa della pioggia eravamo un po’ nervosi a inizio salita. È stata selettiva tra i favoriti e ha reso il finale un po’
complicato, ma per me è stata una buona situazione. Una volta ottenuto un vantaggio di dieci secondi, li ho mantenuti. È una sorpresa per tutti. Avevo delle gambe molto buone e ho seguito il consiglio della squadra che mi ha chiesto di provarci. Sono riuscito a cogliere il momento giusto. Sky controllava e AG2R aveva accelerato.
Significa molto per me. È il frutto di anni di duro lavoro da quando ero bambino. Vincere contro tanti favoriti mi rende estremamente felice. È un risultato per il mio intero paese.
Sono un po’ triste che non ci sia ciclismo in Ecuador… È un vero peccato, non abbiamo alcun supporto. Spero che questa vittoria possa aprire le porte ad altri ragazzi con molto talento che verranno dopo di me. Molte cose mi sono venute in mente quando ho tagliato il traguardo, è la prima volta che un ciclista ecuadoregno vince a questo livello. Sono anche il primo che partecipa al Giro. Questa vittoria rimarrà nel mio cuore. È incredibile. Roma è ancora lontana e ci possono essere davvero altre sorprese. Proverò a tenere la Maglia Bianca il più a lungo possibile. Sarebbe un bellissimo successo”.La Maglia Rosa Simon Yates ha dichiarato: “È stata
una tappa più difficile di quanto mi aspettassi a causa della pioggia, ma senza drammi. Abbiamo corso con buon ritmo ed in sicurezza. Ho provato a guadagnare un abbuono ma sono rimasto chiuso. È stata una salita molto veloce, difficile fare la differenza. Mi aspetto più selezione domani. Oggi ho avuto davvero delle belle sensazioni. Quando Froome è caduto, ho sentito che se ne parlava ma non mi ero reso conto che fosse lui. Quando l’ho visto sembrava OK”.
LA TAPPA DI DOMANI
Tappa 9 – Pesco Sannita-Gran Sasso d’Italia (Campo Imperatore) 225 km – dislivello 3.900 m
Terzo arrivo in salita del Giro. Tappa molto lunga (225 km) con i primi 100 km lungo la strada a scorrimento veloce da Benevento a Rionero Sannitico con carreggiata ampia, ben pavimentata e con la presenza di numerose gallerie ben illuminate. Seconda parte con la salita di Roccaraso (GPM) seguita dalla lunga discesa fino a Sulmona e Popoli. Dopo i due traguardi volanti inizia la salita finale di circa 45 km, intervallata da brevissime contropendenza e suddivisa nella classificazione del GPM in due parti: la prima fino a Calascio e la seconda più breve e pendente fino all’arrivo.
Ultimi km
Ultimi 7 km in forte ascesa. Si superano i 2.000 m su una strada di media ampiezza con alcuni tornanti e pendenza attorno al 9% con picco massimo del 13%. Ultimo rettilineo di 120 m in asfalto con linea di arrivo larga 6 m.
COPERTURA TV
I palinsesti della Tappa 9 del Giro d’Italia sono disponibili a questo link.
#Giro101
Foto Credit: LaPresse – D’Alberto / Ferrari / Paolone / Alpozzi
Press Giro d’Italia