Le Teorie Psicodinamiche discendono dalla Psicoanalisi: hanno dato un contributo fondamentale allo studio della personalità;; fanno capo agli studiosi che hanno approfondito e modificato il pensiero di Freud nel corso degli anni.
Psicoanalisi:
Austria, fine '800 - inizio '900
è La prima grande forza
è La teoria della personalità elaborata da Freud (1856, 1939) secondo cui pensieri e azioni devono essere attribuiti a motivi e conflitti inconsci
èL'insieme delle tecniche (libere associazioni, interpretazione dei sogni,...) usate per trattare i disturbi psicologici cercando di fare emergere e interpretare le tensioni inconsce. Le forze
inconsce agiscono come determinanti della personalità
l Nulla avviene percaso
Qualsiasi evento psichico è determinato da eventi che lo hanno preceduto
Parti inconsapevoli (inconsce) influenzano la vita psichica della persona
l
l
Principio del determinismo psichico
La Personalità – Approccio Psicodinamico
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini
1
1. Omeostasi Intra-psichica
Apparato psichico = sistema energetico “chiuso”
E' vincolato a mantenere in costante situazione di equilibrio l'energia interna (omeostasi intra-psichica).
Qualunque forza ( è pulsione) che generi un aumento di energia all'interno del sistema (stato di tensione) deve essere scaricata (scarica
pulsionale) al fine di mantenere il sistema in equilibrio.
La Personalità
è Scienza biologica e meccanicistica
è Metafora idraulica: mente come una macchina governata da un flusso di forze energetiche è Principio della costanza
:
la meta dell'apparato psichico è di mantenere la stimolazione il piùvicino possibile al livello zero (stato di quiescenza) 2
2. Teoria pulsionale
PULSIONE
è Spinta (carica energetica) che fa tendere l'organismo verso una meta
è Si origina a causa di uno stato di tensione e il suo scopo è quello di sopprimere tale stato di tensione (omeostasi intrapsichica e principio di costanza)
è La fonte, o origine infantile, è nel corpo e può essere costituita da una zona erogena;;
la meta è la soddisfazione della pulsione;; l'oggetto è il mezzo di cui si serve la pulsione per raggiungere la soddisfazione
è La provenienza è interna (a differenza dell'istinto “Instinkt” che è la capacità innata di reagire agli stimoli esterni in maniera stereotipata e costante)
La Personalità
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini
3
Il sistema psichico è animato da forze interne (“Trieb” = PULSIONI) distinte principalmente in:
PULSIONE DI VITA = LIBIDO (= “Eros”) → energia “costruttiva”
PULSIONE DI MORTE = MORTIDO (= “Thanatos”) → energia “distruttiva”
[Al di là del principio del piacere (Freud, 1920)]
è La pulsione aggressiva si contrappone a quella libidica e gioca un ruolo importante nello sviluppo della personalità (teoria del conflitto);;
èIl fine ultimo di ogni fase dello sviluppo, è quello di creare energia neutra attraverso la fusione delle due pulsioni e la soluzione dei vari conflitti: le tendenze aggressive sono
compensate e neutralizzate da quelle libidiche e viceversa (omeostasi intrapsichica e principio di costanza)
La Personalità
4
1. PUNTO DI VISTA ECONOMICO
Eccesso di energia che deve essere scaricata per mantenere il sistema in equilibrio.
5
La Personalità
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini
LIBIDO
___________
Energia biologica di natura
sessuale
Prende forma nella
PULSIONE Costituita da:
FONTE – Origine della pulsione
___________________
Parte dal corpo in cui è localizzata la tensione erotica (zone erogene).
OGGETTO – Persona o cosa
___________________
Mezzo per raggiungere la meta.
META –
Raggiungimento del piacere
___________________
Soddisfacimento del bisogno e
allentamento della tensione.
PRIMA TOPICA (primo modello della mente), Freud, 1915
- Modello Topografico
(topos= luogo, mappa)I livelli di coscienza
- A partire dalla clinica Freud vede la mente (apparato psichico) suddiviso in tre livelli di consapevolezzaConscio Preconscio
Inconscio
Rimozione
CENSURA
La Personalità
6
7 La CENSURA è il meccanismo
che non permette l’accesso a
quei desideri inconsci
considerati inaccettabili dai propri valori personali o dalla morale comune. Freud ritiene che, durante la fase di veglia, essa vigili costantemente per impedire che il materiale rimosso ritorni a livello di coscienza. Nello stato di sonno, invece, seppur meno presente, la censura è meno attenta e si lascia quindi sfuggire qualche manifestazione in forma
mascherata di un certo
desiderio.
Freud paragona tutto questo allo scavare in una città sepolta, dove testimonianze arcaiche e dimenticate emergono dalla sabbia che le copre e le nasconde, ingannando l’osservatore impreparato. Come
l’archeologo che scava, individua cocci e frammenti, ne studia la forma e le decorazioni, e riesce a
ricostruire il reperto a cui dava la caccia.
La Personalità
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini
I livelli di coscienza
Conscio
è Contiene pensieri, affetti, ricordi, ecc. di cui siamo consapevoli è “Il luogo del Percepito”
Preconscio
è Contiene pensieri, affetti, ricordi, ecc. di cui non siamo immediatamente consapevoli, ma che possono essere richiamati alla coscienza mediante
un minimo sforzo
La Personalità
8
I livelli di coscienza
Inconscio
è È “Il luogo del rimosso”
è Contiene impulsi, pensieri, affetti, ricordi, ecc. che abbiamo rimosso.
Pur rimanendo inaccessibili alla consapevolezza, essi influenzano il nostro pensiero e il nostro comportamento
è È possibile osservare solo i derivati
Normali (lapsus, sviste, atti mancati) Patologici (sintomi nevrotici)
è Quando qualche contenuto rimosso fa per emergere noi proviamo angoscia (il
“campanello d'allarme”)
è I contenuti dell'inconscio sono inaccessibili alla coscienza, a meno che non si usino tecniche psicoanalitiche
La Personalità
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini
9
10
“Lo psicoanalista, alla pari dell’archeologo nei suoi scavi, per raggiungere i tesori più preziosi, quelli in profondità, deve prima mettere a nudo, uno dopo l’altro, i vari strati della psiche del paziente”. Le statue e i reperti che colleziona nel proprio studio, testimonianza di civiltà sepolte, sono come le scoperte del lavoro psicoanalitico.
“Supponiamo che un esploratore giunga in una zona archeologica con rovine di mura, frammenti di colonne, lapidi dalle iscrizioni confuse e illeggibili. Se il suo lavoro sarà coronato dal successo, dalle rovine delle colonne sarà possibile ricostruire un tempio, mentre le numerose iscrizioni scoperte […], una volta decifrate e tradotte, permetteranno di ritrovare un’insperata conoscenza del passato e degli avvenimenti in memoria dei quali quei monumenti erano stati eretti”.
[Opere, vol. II: Etiologia dell’isteria, 1896]
La Personalità
Inconscio
Implicano desideri inconsci
Non accettabili
Rimozione
Ritorno nell'Inconscio
“ritorno del rimosso” → il contenuto dell'inconscio si rende visibile
Produzione di derivati normali dell'inconscio (Lapsus, sviste, atti
mancati)
o di derivati patologici (sintomi nevrotici o angoscia)
Fallimento della
Rimozione
Tutto ciò che viene escluso dal livello di coscienza
La Personalità
I derivati
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini
11
12
• LAPSUSèIn latino significa “caduta”. Nel linguaggio comune si riferisce a un errore non intenzionale che capita per distrazione.
(Caso: dipendente che, durante una cerimonia ufficiale, sollevando il bicchiere per brindare al capo – che non ama – pronuncia la frase: “vi invito a ruttare alla salute del vostro capo” invece che “… a bere alla salute del vostro capo”).
___________________________________________________________________________________
• ATTO MANCATO èFenomeno psichico che rappresenta un lapsus d’azione e avviene quando si vorrebbe fare un determinato atto e invece se ne compie un altro.
(Zeno esce dall’ufficio per recarsi alla cerimonia funebre del cognato, morto suicida. Scorge da lontano un corteo nel quale gli sembra di riconoscere la carrozza di un amico di famiglia, perciò si accoda.
Dopo poco, si accorge che si tratta del funerale di un perfetto sconosciuto. In realtà, non è un errore:
Zeno non partecipa al funerale del cognato perché non vuole. Nel profondo, lo odia e dà libero sfogo al suo sentimento con questo atto di disprezzo, nascosto dietro la distrazione e il corteo sbagliato. -‐ La coscienza di Zeno, Italo Svevo).
Mettere in luce queste piccole “Psicopatologie della vita quotidiana” [Psicopatologia della vita quotidiana, 1901] e comprenderne le cause permette di aprire una finestra che si affaccia
direttamente sul nostro Inconscio, cioè sui desideri, pulsioni e compromessi che possono creare sofferenza.
I derivati (fallimenti della rimozione)
La Personalità
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini
Tecniche psicoanalitiche
Libere Associazioni:
è Il paziente si rilassa e riferisce all'analista tutti i pensieri che gli vengono in mente, trattenendosi
dall'esercitare su di essi alcuna censura o dall'imprimere loro una direzione cosciente (“libere”
dal controllo cosciente).
Interpretazione dei Sogni:
è L'elemento onirico è qualcosa di improprio, un sostituto deformato di qualcos'altro sconosciuto al sognatore (l'elemento onirico è
inconscio, inaccessibile alla coscienza del sognatore, proprio come inconscia è, nell'atto mancato, la parola che sfugge)
Contenuto latente: ciò che è nascosto;;
aspetti che derivano dal rimosso Contenuto manifesto: ciò
che il sogno racconta (elementi che il sognatore ricorda conscientemente al risveglio e che gli rimangono nella memoria in qualsiasi forma)
• Lavoro onirico: serie di operazioni psichiche
inconsce che trasformano il contenuto onirico latente nel sogno manifesto
• Interpretazione del sogno:
non limitarsi al contenuto manifesto, ma ricercare ciò che sta dietro alla narrazione: passare dal contenuto manifesto a quello latente.
La Personalità
Sogno:
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini 13
SECONDA TOPICA (secondo modello della mente) Freud, 1922
Modello Strutturale
Le istanze psichiche
– La struttura dell'apparato psichico è formata da tre istanzeSuper-Io
Io Es
La Personalità
14
ISTANZA è Ognuna della parti
che compongono la psiche
umana secondo Freud, che ne individua tre: Es, Io e Super-‐io.
Queste componenti hanno
caratteristiche proprie e sono perciò distinte fra loro. Tuttavia
esse devono comunicare e
interfacciarsi continuamente per garantire il buon funzionamento dell’individuo.
Le istanze psichiche
Es è ISTANZA PULSIONALE
l Istanza psichica completamente inconscia
Rappresenta l'istanza psichica più primitiva, da cui originano tutte le altre (Io e Super-Io) Costituisce il serbatoio dell'energia psichica
Contiene gli impulsi biologici fondamentali (è pulsioni)
E' possibile conoscere l'Es unicamente attraverso l'influenza che esercita sugli altri due sistemi, l'Io e il Super-Io
Opera sulla base del
“Principio di Piacere”
,(“voglio tutto e subito”)l
l
l
l
l
Cerca di scaricare le tensioni e soddisfare i bisogni immediatamente e senza tenere conto dei limiti imposti dalla realtà
La Personalità
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini
15 Cavallo selvaggio che galoppa
senza direzione e senza controllo.
SUPER – IO è ISTANZA MORALE
E' la rappresentazione interiorizzata dei valori e dei principi morali
l
(la coscienza morale stabilisce ciò che la persona deve o non deve fare)
l Guida alla realizzazione dei proprio ideali
(l'Ideale dell'Io prescrive come la persona deve essere)
l Si forma mediante un processo di interiorizzazione delle richieste e dei divieti dei genitori Esprime approvazione/ disapprovazione per i nostri pensieri, impulsi e desideri e per la nostra condotta ( è senso di colpa)
Si struttura in modo definitivo con il superamento del “complesso di Edipo” e matura in seguito anche sulla base del contesto socio-culturale di riferimento
È in parte conscio e in parte inconscio anche se, in quanto più soggetto alle spinte dell'Es, è immerso nell'inconscio più di quanto non lo sia l'Io
l
l
l
La Personalità
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini 16 Censore morale, severo custode della legge che si attiva per farla rispettare.
Le istanze psichiche
Le istanze psichiche
IO è ISTANZA RAZIONALE
l Centro di controllo esecutivo, sede della consapevolezza
“Componente Esecutiva della Personalità”
Ha la funzione di mediare tra:
l
l
è Es e Realtà esterna è Es e Super-Io
l Opera in base al Principio di Realtà
è valuta realisticamente i nostri bisogni e i vincoli posti dall'ambiente è è in grado di procrastinare la soddisfazione del bisogno
è si oppone alla soddisfazione immediata del desiderio se ciò costituisce un pericolo per il soggetto
l È in prevalenza conscio
Opera mediante funzioni consce e inconsce
l
La Personalità
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini
17 Cavaliere che cerca di domare il cavallo selvaggio, l’Es, e indirizzarne il cammino.
LA METAFORA DELL'ICEBERG
18
19
2. PUNTO DI VISTA DINAMICO
(mente come apparato in movimento)
Modelli della mente:
1. TOPOGRAFICO
2. STRUTTURALE
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini
20
PRIMO MODELLO DELLA STRUTTURA DELLA PSICHE
Elaborato da Freud a fine ‘800 e da lui definito “prima topica”
INCONSCIO
____________________________
Parte più primitiva, sede delle pulsioni
____________________________
Ricerca il piacere, rifugge il malessere
____________________________
Irrazionale, senza temporalità, senza contraddizioni
PRECONSCIO
_________________________
È il filtro fra Inconscio e Conscio, contiene materiale
psichico latente
_________________________
I suoi contenuti possono accedere alla consapevolezza
CONSCIO
________________________
Parte a contatto con la realtà, contiene materiale psichico
cosciente
________________________
I suoi contenuti sono espressi con parole
________________________
È presente il senso del tempo
21
NUOVO MODELLO DELLA STRUTTURA DELLA PSICHE
Elaborato da Freud nel 1923 e da lui definito “seconda topica”
_________________________ES È la parte più arcaica e
primitiva
_________________________
È serbatoio di energia psichica _________________________
È sede di pulsioni ereditate, impersonali, prepotenti _________________________
È atemporale e astorico _________________________
Predomina il principio del piacere
_________________________IO È la parte più superficiale _________________________
È il mediatore tra le altre componenti della psiche e la
realtà
_________________________
Nasce dall’Es
_________________________
Predomina il principio di realtà _________________________
È in gran parte cosciente _________________________
Ha una funzione difensiva
SUPER-‐IO
_________________________
È il censore morale
_________________________
Rappresenta la legge, i valori morali e socio-‐culturali _________________________
Viene interiorizzato e fatto proprio dall’individuo
_________________________
Genera i sensi di colpa
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini
Teoria del conflitto intrapsichico La Personalità
Tra scelte dell'Io e desideri
dell'Es Tra desideri dell'Es e valori del
Super-Io
1.Desideri istintuali contrapposti a proibizioni 2.L'Io minacciato
3.Vengono mobilitate le difese
22
Funzioni consce
Funzioni cognitive
+ Funzioni inconsce
Meccanismi di Difesa
Le funzioni dell’Io La Personalità
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini
23
La Personalità:
APPROCCIO PSICODINAMICO
Meccanismi di Difesa
24
Meccanismi di Difesa
è Operazioni difensive per mezzo delle quali l'Io può escludere dalla coscienza rappresentazioni del sistema inconscio che ritiene inaccettabili
è Si formano nel corso dell'infanzia
è Sono strutture psichiche (organizzazione affettivo - cognitiva tendenzialmente stabile)
specializzate nella soluzione dei conflitti Sono:
è Relativamente
involontari
è Generalmente
automatici
einconsci:
funzionano senza sforzo conscio e spesso senza la consapevolezza del soggettoè Reversibili : si modificano nel tempo e hanno un loro sviluppo
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini
25
Meccanismi di Difesa
è Possono essere classificati in modo gerarchico, ovvero lungo un continuum che si estende lungo due dimensioni:
Adattamento – Disadattamento Maturità
(evoluti)– Immaturità
(primitivi)La loro capacità adattiva va valutata in base a:
1. l'età del soggetto
2. la rigidità (esclusività, ripetitività) 3. l'intensità
4. il contesto in cui agiscono
è I meccanismi di difesa vengono messi in atto da tutti gli individui;; diventano patologici quando le difese sono troppo rigide, inefficaci, non variegate, compromettendo la flessibilità,
l'armonia e l'adattamento del funzionamento mentale
26
Meccanismi di difesa: livelli
Livello altamente adattivo Massima maturità
Livello di disadattamento Immaturità
Repressione Sublimazione
Umorismo – Intellettualizzazione Isolamento affettivo
Formazione reattiva
Rimozione
Spostamento Idealizzazione
Svalutazione Diniego/Negazione
Proiezione Razionalizzazione
Scissione Acting-out Diniego psicotico Proiezione delirante
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini
27
Principali meccanismi di difesa
• REPRESSIONE
Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni evitando intenzionalmente e temporaneamente
di pensare a problemi, desideri, sentimenti o esperienze disturbanti.
Permette l’esclusione dalla propria mente dei problemi fino al momento giusto
per affrontarli.
28
• SUBLIMAZIONE
Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni
incanalando sentimenti o impulsi potenzialmente maladattivi in
comportamenti socialmente accettabili.
Permette l’espressione di desideri, impulsi o affetti potenzialmente negativi.
Esempio: una persona con una grande propensione aggressiva diventa un soldato
Principali meccanismi di difesa
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini
29
• UMORISMO
Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni
enfatizzando gli aspetti divertenti o ironici del conflitto o della fonte di stress.
Permette di esprimere affetti o desideri
che sono coinvolti in un conflitto o fonte di stress alleviando la tensione e mitigando la frustrazione.
Principali meccanismi di difesa
30
• INTELLETTUALIZZAZIONE
Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni
attraverso l’uso eccessivo del pensiero
astratto per evitare di provare i sentimenti che lo disturbano.
Permette di separare e di distanziare il soggetto dall’affetto o impulso
minimizzando la loro importanza.
Principali meccanismi di difesa
Esempio:
T: Le cose che fa, cioè
suonare, scrivere, le danno piacere oppure...
P: Mi sento sempre realizzato a metà, fondamentalmente un quinto, un sesto dell'ipotetica totalità
Uso eccessivo del pensiero astratto
(ricorre ad un esempio matematico per evitare di parlare direttamente di ciò che
prova)
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini
31
• ISOLAMENTO AFFETTIVO
Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni
mostrandosi incapace di sperimentare contemporaneamente le componenti affettive e cognitive di un’esperienza in quanto l’affetto è escluso dalla coscienza.
Permette di affrontare idee ed eventi in modo tollerabile.
Principali meccanismi di difesa
Esempio:
Il soggetto racconta
particolari agghiaccianti di un evento senza il benchè
minimo coinvolgimento emotivo
(personale di sala operatoria dopo un intervento;;
soccorritori dopo un incidente stradale;; vittime di eventi
traumatici)
32
• FORMAZIONE REATTIVA
Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni
sostituendo i propri pensieri, sentimenti o comportamenti inaccettabili con altri di tono emotivo opposto.
Permette di rimpiazzare i sentimenti
originari, inaccettabili, con i loro opposti, evitando sentimenti di colpa.
Esempio: -“non è vero che ti odio, anzi… ti amo moltissimo!”
Principali meccanismi di difesa
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini
33
• RIMOZIONE
Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni
con l’incapacità di ricordare o di essere cognitivamente consapevole di desideri,
sentimenti, pensieri o esperienze disturbanti.
Permette di proteggere il soggetto dalla consapevolezza di ciò che sta provando o che ha provato in passato.
La rimozione rappresenta il principale processo difensivo tramite il quale le idee e i sentimenti vengono tenuti lontano
dalla coscienza, con una notevole spesa di energia. E' il primo meccanismo di difesa con cui si forma l'inconscio.
Principali meccanismi di difesa
Esempio:
T: “Notavano questa cosa;;
cioè visto dagli altri cosa notavano?”
P: “Non saprei, mi sono reso conto che anche le altre
persone notavano queste cose, mentre cercavo di nasconderle: non c'è stato un evento particolare.
non è in grado di ricordare esperienze
dolorose specifiche
34
• SPOSTAMENTO
Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni
generalizzando o indirizzando su un oggetto, meno minaccioso, un sentimento o una
risposta primitivamente indirizzati ad un altro oggetto.
Permette l’espressione di un affetto, impulso o azione verso un oggetto meno conflittuale.
Principali meccanismi di difesa
Esempio:
Ho il terrore degli aghi e sto male quando sento l'odore dell'ospedale
Il soggetto sposta la paura e l'angoscia legate all'idea di
malattia, inevitabile, su oggetti più “neutri” e più
facili da evitare.
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini
35
• IDEALIZZAZIONE
Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni
attribuendo qualità esageratamente positive a se stesso o ad altri.
Serve come fonte di gratificazione e come protezione da sentimenti di impotenza, di scarsa importanza, di poco valore, ecc.
Principali meccanismi di difesa
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini 36
• SVALUTAZIONE
Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni
attribuendo qualità esageratamente negative a se stesso o ad altri.
Serve come fonte di gratificazione e come protezione dalla consapevolezza dei desideri o della delusione per desideri non appagati.
Principali meccanismi di difesa
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini
37
• NEGAZIONE
Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni
rifiutando di riconoscere qualche aspetto della realtà esterna/interna che è invece evidente per altri.
Ha la funzione di impedire al soggetto di
prendere coscienza di un fatto psichico (idea, sentimento) che potrebbe causargli affetti
dolorosi.
Principali meccanismi di difesa
Esempio:
Una persona nega
l'evidenza che il suo partner abbia una relazione.
Esempio:
T: “prendiamo in
considerazione i mesi prima del ricovero: come si
sentiva, cosa le era capitato”
P: “V beh... allora... fino ai 17-18 anni ero una persona normalissima non avevo problemi di droga né di alcol, avevo gli amici, le amiche, mi divertivo così, con la moto, la montagna.
Poi verso i 18 anni senza sapere quello che facevo, ho conosciuto l'eroina”
Nega la consapevolezza cognitiva e affettiva
delle sue azioni.
38
• PROIEZIONE
Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni
attribuendo erroneamente ad altri impulsi, sentimenti, pensieri inconsci ed inaccettabili.
Permette al soggetto di affrontare emozioni e motivazioni che lo fanno sentire troppo vulnerabile per poter ammettere di provarli egli stesso.
Principali meccanismi di difesa
Un paziente paranoico proietta sugli altri la propria rabbia sviluppando idee persecutorie: “ce l'hanno con me, vogliono farmi del male”
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini
39
• RAZIONALIZZAZIONE
Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni
escogitando spiegazioni razionali per il proprio o altrui comportamento che sono funzionali a se
stesso, rassicuranti, logiche, ma non corrette . Permette al soggetto di fornire una ragione fittizia, ma plausibile, per motivazioni o
impulsi difficili da ammettere .
Principali meccanismi di difesa
Esempi:
-la favola della volpe e dell'uva (Esopo)
-”Il mio ragazzo mi ha lasciato, ma non mi importa... tanto non valeva niente”
-bevitore abituale: “è vero che bevo tutti i giorni... ma è solo un modo
per stare in compagnia” 40
• SCISSIONE
Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni
non riuscendo ad integrare le caratteristiche positive o negative di sé e degli altri in imma-
gini coese, unitarie e realistiche.
Permette al soggetto di difendersi dal timore di danneggiare un’immagine buona
consentendo che aspetti negativi si infiltrino tra quelli positivi.
Principali meccanismi di difesa
Esempio:
Storia di violenza/
maltrattamento: “mentre mi facevano del male io non ero lì, non sentivo niente...
era come se vedessi il mio corpo dall'alto"
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini 41
• ACTING-OUT
Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni
esprimendo impulsi, sentimenti o desideri attraverso un comportamento incontrollato, non preceduto da pensiero, con apparente noncuranza delle conseguenze personali e sociali.
Permette al soggetto di scaricare o esprimere impulsi o sentimenti anziché sopportarli o
riflettere sulle cause che li hanno provocati.
Principali meccanismi di difesa
42
• DINIEGO PSICOTICO
• PROIEZIONE DELIRANTE
Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni
come per la negazione e la proiezione (vedi), ma in questo caso vi è una grave alterazione dell’esame di realtà.
Principali meccanismi di difesa
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini 43
Lo sviluppo della Personalità
è La personalità si forma durante i primi anni di vita
è I bambini attraversano una serie di fasi psicosessuali durante le quali le energie dell'
Es
, che agisce in base al Principio del Piacere, si concentrano su aree del corpo cheal piacere sono particolarmente sensibili (zone erogenee)
è Ogni stadio è focalizzato su una funzione biologica principale, che Freud pensava essere il centro del piacere in un determinato periodo
è Ogni fase è caratterizzata da tendenze in conflitto
44
3. PUNTO DI VISTA GENETICO
Il passato di una persona influenza il suo presente.
FISSAZIONE: si riferisce a un blocco temporaneo o più duraturo nel tempo della libido su un oggetto pulsionale o su specifiche zone erogene che contraddistinguono lo sviluppo psicosessuale. Una fissazione può presentarsi in seguito a gratificazioni eccessive o altrettanto eccessive frustrazioni incontrate dal bambino nella sua crescita.
REGRESSIONE: descrive la natura dinamica della libido che retrocede o regredisce a forme di esperienze gratificanti precedenti lo stadio di sviluppo raggiunto. Si tratta di un vero e proprio ritorno a modalità di funzionamento emotivo, psichico e comportamentale proprie di una fase precedente.
45 FASE ORALE FASE ANALE FASE FALLICA PERIODO DI
LATENZA FASE
GENITALE
Età Dalla nascita ai
18 mesi Dai 18 ai 36
mesi Dai 3 ai 5 anni Dai 6 agli 11
anni Dai 12 anni all’età adulta Zone erogene Cavità orale e
labbra Zona anale Genitali Genitali
Caratteristiche Stato di piacere e conoscenza del mondo nel mangiare, succhiare e mordere.
Conflitto:
svezzamento.
Fissazione:
adulto
insolitamente interessato alle attività orali (mangiare, parlare, fumare)
Stato di piacere nel controllo degli sfinteri.
Conflitto:
ritenzione/
espulsione delle feci.
Fissazione:
adulti
estremamente rigidi, con un alto senso di controllo, di ordine e di puntualità o all’altro estremo di disordine.
Scoperta
dell’esistenza di differenze nel corpo maschile e femminile (pene);
complesso di Edipo.
Fissazione:
comportamenti dal ruolo
sessuale improprio.
Pausa nello sviluppo sessuale, la libido si
assopisce per favorire
l’approccio verso il mondo esterno. Fase di quiescenza dei desideri
sessuali.
Risoluzione del conflitto di Edipo.
Stato di piacere da relazioni sessuali con partner
dell’altro sesso.
Rapporto sessuale.
Lo sviluppo della Personalità
Università degli Studi dell’Insubria - Psicologia Generale – Docente: F. Carini
46
FASE FALLICA è
Conflitto Edipico: interesse sessuale inconscio del bambino maschio verso la propria madre ed il padre viene visto come un rivale. Ma poiché considera il padre troppo
potente, sviluppa il timore che il padre possa rimuovere la fonte della minaccia: il pene del figlio. La paura di perdere il pene porta all’ansia di castrazione. I bambini arrivano a reprimere questi sentimenti minacciosi e ad identificarsi con il genitore rivale. Attraverso il processo di identificazione il Super-‐Io del bambino si rafforza.
Complesso di Elettra: le bambine iniziano a sperimentare un risveglio sessuale verso il loro padre ed a sperimentare l’invidia del pene. Incolpano le loro madri per questa mancanza, credendo che siano le responsabili della loro “castrazione”. Per risolvere
questi sentimenti inaccettabili si identificano con la loro madre comportandosi come lei, adottando le sue abitudini ed i suoi valori.