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La Personalità Approccio Psicodinamico

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Academic year: 2022

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(1)

Le  Teorie  Psicodinamiche  discendono  dalla  Psicoanalisi:  hanno  dato  un   contributo fondamentale allo studio della personalità;; fanno capo agli studiosi che hanno approfondito e modificato il pensiero di Freud nel corso degli anni.

Psicoanalisi:

Austria, fine '800 -­ inizio '900

è La prima grande forza

è La teoria della personalità elaborata da Freud (1856, 1939) secondo cui pensieri e azioni devono essere attribuiti a motivi e conflitti inconsci

èL'insieme delle tecniche (libere associazioni, interpretazione dei sogni,...) usate per trattare i disturbi psicologici cercando di fare emergere e interpretare le tensioni inconsce. Le forze

inconsce agiscono come determinanti della personalità

l Nulla avviene percaso

Qualsiasi evento psichico è determinato da eventi che lo hanno preceduto

Parti inconsapevoli (inconsce) influenzano la vita psichica della persona

l

l

Principio del determinismo  psichico

La Personalità Approccio Psicodinamico

Università  degli  Studi  dell’Insubria -­ Psicologia  Generale  – Docente:  F.  Carini

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1. Omeostasi Intra-­psichica

Apparato psichico = sistema energetico “chiuso”

E' vincolato a mantenere in costante situazione di equilibrio l'energia interna  (omeostasi intra-­psichica).

Qualunque forza ( è pulsione) che generi un aumento di energia all'interno del sistema (stato di tensione) deve essere scaricata (scarica

pulsionale) al fine di mantenere il sistema in equilibrio.

La Personalità

è Scienza biologica  e meccanicistica

è Metafora idraulica: mente come una macchina governata da un flusso di forze energetiche è Principio  della costanza

:

la meta dell'apparato psichico è di mantenere la stimolazione il più

vicino possibile al livello zero (stato di quiescenza) 2

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2. Teoria pulsionale

PULSIONE

è Spinta (carica energetica) che fa tendere l'organismo verso una meta

è Si origina a causa di uno stato di tensione e il suo scopo è quello di sopprimere tale stato di tensione (omeostasi intrapsichica e principio di costanza)

è La fonte, o origine infantile, è nel corpo e può essere costituita da una zona erogena;;

la meta è la soddisfazione della pulsione;; l'oggetto è il mezzo di cui si serve la pulsione per raggiungere la soddisfazione

è La provenienza è interna (a differenza dell'istinto “Instinkt” che è la capacità innata di reagire agli stimoli esterni in maniera stereotipata e costante)

La Personalità

Università  degli  Studi  dell’Insubria -­ Psicologia  Generale  – Docente:  F.  Carini

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Il sistema psichico è animato da forze interne (“Trieb” = PULSIONI) distinte principalmente in:

PULSIONE DI VITA = LIBIDO (= “Eros”) → energia “costruttiva”

PULSIONE DI MORTE = MORTIDO (= “Thanatos”) → energia “distruttiva”

[Al di là del principio del piacere (Freud, 1920)]

è La pulsione aggressiva si contrappone a quella libidica e gioca un ruolo importante nello sviluppo della personalità (teoria del conflitto);;

èIl fine ultimo di ogni fase dello sviluppo, è quello di creare energia neutra attraverso la fusione delle due pulsioni e la soluzione dei vari conflitti: le tendenze aggressive sono

compensate e neutralizzate da quelle libidiche e viceversa (omeostasi intrapsichica e principio di costanza)

La Personalità

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1. PUNTO  DI  VISTA  ECONOMICO

Eccesso  di  energia  che  deve  essere  scaricata  per   mantenere  il  sistema  in  equilibrio.

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5

La Personalità

Università  degli  Studi  dell’Insubria -­ Psicologia  Generale  – Docente:  F.  Carini

LIBIDO

___________

Energia  biologica   di  natura  

sessuale

Prende  forma  nella  

PULSIONE Costituita  da:

FONTE  – Origine  della   pulsione

___________________

Parte  dal  corpo  in  cui  è   localizzata  la  tensione   erotica  (zone  erogene).

OGGETTO  – Persona  o   cosa

___________________

Mezzo  per  raggiungere   la  meta.

META  –

Raggiungimento   del   piacere

___________________

Soddisfacimento  del   bisogno   e  

allentamento  della   tensione.

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PRIMA TOPICA (primo modello della mente),  Freud, 1915

-­ Modello Topografico

(topos= luogo, mappa)

I livelli di coscienza

-­ A partire dalla clinica Freud vede la mente (apparato psichico) suddiviso in tre livelli di consapevolezza

Conscio Preconscio

Inconscio

Rimozione

CENSURA

La Personalità

6

(7)

7 La CENSURA è il meccanismo

che non permette l’accesso a

quei desideri inconsci

considerati inaccettabili dai propri valori personali o dalla morale comune. Freud ritiene che, durante la fase di veglia, essa vigili costantemente per impedire che il materiale rimosso ritorni a livello di coscienza. Nello stato di sonno, invece, seppur meno presente, la censura è meno attenta e si lascia quindi sfuggire qualche manifestazione in forma

mascherata di un certo

desiderio.

Freud  paragona  tutto  questo  allo  scavare  in  una  città   sepolta,  dove  testimonianze  arcaiche  e  dimenticate   emergono  dalla  sabbia  che  le  copre  e  le  nasconde,   ingannando   l’osservatore  impreparato.  Come  

l’archeologo che  scava,  individua  cocci  e  frammenti,   ne  studia  la  forma  e  le  decorazioni,  e  riesce  a  

ricostruire  il  reperto  a  cui  dava  la  caccia.  

La Personalità

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I livelli di coscienza

Conscio

è Contiene pensieri, affetti, ricordi, ecc. di cui siamo consapevoli è “Il luogo del Percepito”

Preconscio

è Contiene pensieri, affetti, ricordi, ecc. di cui non siamo immediatamente consapevoli, ma che possono essere richiamati alla coscienza mediante

un minimo sforzo

La Personalità

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I livelli di coscienza

Inconscio

è È  “Il luogo del rimosso”

è Contiene impulsi, pensieri, affetti, ricordi, ecc. che abbiamo rimosso.

Pur rimanendo inaccessibili alla consapevolezza, essi influenzano il nostro pensiero e il nostro comportamento

è È possibile osservare solo i derivati

Normali (lapsus, sviste, atti mancati) Patologici (sintomi nevrotici)

è Quando qualche contenuto rimosso fa per emergere noi proviamo angoscia (il

“campanello d'allarme”)

è I contenuti dell'inconscio sono inaccessibili alla coscienza, a meno che non si usino tecniche  psicoanalitiche

La Personalità

Università  degli  Studi  dell’Insubria -­ Psicologia  Generale  – Docente:  F.  Carini

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“Lo psicoanalista, alla pari dell’archeologo nei suoi scavi, per raggiungere i tesori più preziosi, quelli in profondità, deve prima mettere a nudo, uno dopo l’altro, i vari strati della psiche del paziente”. Le statue e i reperti che colleziona nel proprio studio, testimonianza di civiltà sepolte, sono come le scoperte del lavoro psicoanalitico.

“Supponiamo che un esploratore giunga in una zona archeologica con rovine di mura, frammenti di colonne, lapidi dalle iscrizioni confuse e illeggibili. Se il suo lavoro sarà coronato dal successo, dalle rovine delle colonne sarà possibile ricostruire un tempio, mentre le numerose iscrizioni scoperte […], una volta decifrate e tradotte, permetteranno di ritrovare un’insperata conoscenza del passato e degli avvenimenti in memoria dei quali quei monumenti erano stati eretti”.

[Opere, vol. II: Etiologia dell’isteria, 1896]

La Personalità

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Inconscio

Implicano desideri inconsci

Non accettabili

Rimozione

Ritorno nell'Inconscio

“ritorno del rimosso” → il contenuto dell'inconscio si rende visibile

Produzione di derivati normali dell'inconscio (Lapsus, sviste, atti

mancati)

o di derivati patologici (sintomi nevrotici o angoscia)

Fallimento della

Rimozione

Tutto ciò che viene escluso dal livello di coscienza

La Personalità

I derivati

Università  degli  Studi  dell’Insubria -­ Psicologia  Generale  – Docente:  F.  Carini

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LAPSUSèIn  latino  significa  “caduta”.  Nel  linguaggio   comune  si  riferisce  a  un  errore  non   intenzionale  che  capita  per  distrazione.  

(Caso:  dipendente   che,  durante  una  cerimonia  ufficiale,  sollevando  il  bicchiere  per  brindare  al  capo  – che  non  ama  – pronuncia  la  frase:  “vi  invito  a  ruttare  alla  salute  del  vostro  capo”  invece  che  “…  a  bere   alla  salute  del  vostro  capo”).  

___________________________________________________________________________________

ATTO  MANCATO  èFenomeno  psichico  che  rappresenta  un  lapsus  d’azione  e  avviene  quando  si   vorrebbe  fare  un  determinato  atto  e  invece  se  ne  compie  un  altro.

(Zeno  esce  dall’ufficio   per  recarsi  alla  cerimonia  funebre  del  cognato,  morto  suicida.  Scorge  da  lontano   un  corteo  nel  quale  gli  sembra  di  riconoscere  la  carrozza  di  un  amico  di  famiglia,  perciò  si  accoda.  

Dopo  poco,  si  accorge  che  si  tratta  del  funerale  di  un  perfetto  sconosciuto.  In  realtà,  non  è  un  errore:  

Zeno  non  partecipa  al  funerale  del  cognato  perché  non  vuole.  Nel  profondo,   lo  odia  e  dà  libero  sfogo   al  suo  sentimento  con  questo  atto  di  disprezzo,  nascosto  dietro  la  distrazione  e  il  corteo  sbagliato.  -­‐ La   coscienza  di  Zeno,  Italo  Svevo).

Mettere  in  luce  queste  piccole  “Psicopatologie  della  vita  quotidiana”  [Psicopatologia  della  vita   quotidiana,   1901]  e  comprenderne   le  cause  permette  di  aprire  una  finestra  che  si  affaccia  

direttamente  sul  nostro  Inconscio,  cioè  sui  desideri,  pulsioni  e  compromessi  che  possono  creare   sofferenza.  

I derivati (fallimenti  della  rimozione)

La Personalità

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Tecniche psicoanalitiche

Libere Associazioni:

è Il paziente si rilassa e riferisce all'analista tutti i pensieri che gli vengono in mente, trattenendosi

dall'esercitare su di essi alcuna censura o dall'imprimere loro una direzione cosciente (“libere”

dal controllo cosciente).

Interpretazione dei  Sogni:

è L'elemento onirico è qualcosa di improprio, un sostituto deformato di qualcos'altro sconosciuto al sognatore (l'elemento onirico è

inconscio, inaccessibile alla coscienza del sognatore, proprio come inconscia è, nell'atto mancato, la parola che sfugge)

Contenuto latente: ciò che è nascosto;;

aspetti  che  derivano  dal  rimosso Contenuto  manifesto:  ciò  

che il sogno racconta (elementi che il sognatore ricorda conscientemente al risveglio e che gli rimangono nella memoria in qualsiasi forma)

Lavoro onirico: serie di operazioni psichiche

inconsce che trasformano il contenuto onirico latente nel sogno manifesto

Interpretazione del sogno:

non limitarsi al contenuto manifesto, ma ricercare ciò che sta dietro alla narrazione: passare dal contenuto manifesto a quello latente.

La Personalità

Sogno:

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SECONDA TOPICA (secondo modello della mente) Freud, 1922

Modello Strutturale

Le istanze psichiche

– La struttura dell'apparato psichico è formata da tre istanze

Super-­Io

Io Es

La Personalità

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ISTANZA è Ognuna della parti

che compongono la psiche

umana secondo Freud, che ne individua tre: Es, Io e Super-­‐io.

Queste componenti hanno

caratteristiche proprie e sono perciò distinte fra loro. Tuttavia

esse devono comunicare e

interfacciarsi continuamente per garantire il buon funzionamento dell’individuo.

(15)

Le istanze psichiche

Es è ISTANZA PULSIONALE

l Istanza psichica completamente inconscia

Rappresenta l'istanza psichica più primitiva, da cui originano tutte le altre (Io e Super-­Io) Costituisce il serbatoio dell'energia psichica

Contiene gli impulsi biologici fondamentali (è pulsioni)

E' possibile conoscere l'Es unicamente attraverso l'influenza che esercita sugli altri due sistemi, l'Io e il Super-­Io

Opera sulla base del

“Principio di Piacere”

,(“voglio  tutto  e  subito”)

l

l

l

l

l

Cerca di scaricare le tensioni e soddisfare i bisogni immediatamente e senza tenere conto dei limiti imposti dalla realtà

La Personalità

Università  degli  Studi  dell’Insubria -­ Psicologia  Generale  – Docente:  F.  Carini

15 Cavallo  selvaggio  che  galoppa  

senza  direzione  e  senza  controllo.

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SUPER – IO è ISTANZA MORALE

E' la rappresentazione interiorizzata dei valori e dei principi morali

l

(la coscienza morale stabilisce ciò che la persona deve o non deve fare)

l Guida alla realizzazione dei proprio ideali

(l'Ideale dell'Io prescrive come la persona deve essere)

l Si forma mediante un processo di interiorizzazione delle richieste e dei divieti dei genitori Esprime approvazione/ disapprovazione per i nostri pensieri, impulsi e desideri e per la nostra condotta ( è senso di colpa)

Si struttura in modo definitivo con il superamento del “complesso di Edipo” e matura in seguito anche sulla base del contesto socio-­culturale di riferimento

È in  parte conscio e in parte inconscio anche se, in quanto più soggetto alle spinte dell'Es, è immerso nell'inconscio più di quanto non lo sia l'Io

l

l

l

La Personalità

Università  degli  Studi  dell’Insubria -­ Psicologia  Generale  – Docente:  F.  Carini 16 Censore  morale,  severo   custode  della  legge  che  si   attiva  per  farla  rispettare.  

Le istanze psichiche

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Le istanze psichiche

IO è ISTANZA RAZIONALE

l Centro di controllo esecutivo, sede della consapevolezza

“Componente Esecutiva della Personalità”

Ha la funzione di mediare tra:

l

l

è Es e Realtà esterna è Es e Super-­Io

l Opera in base al Principio di Realtà

è valuta realisticamente i nostri bisogni e i vincoli posti dall'ambiente è è in grado di procrastinare la soddisfazione del bisogno

è si oppone alla soddisfazione immediata del desiderio se ciò costituisce un pericolo per il soggetto

l È in prevalenza  conscio

Opera mediante funzioni consce e inconsce

l

La Personalità

Università  degli  Studi  dell’Insubria -­ Psicologia  Generale  – Docente:  F.  Carini

17 Cavaliere  che  cerca  di  domare  il   cavallo  selvaggio,  l’Es,  e  indirizzarne   il  cammino.  

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LA METAFORA DELL'ICEBERG

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2.  PUNTO  DI  VISTA  DINAMICO

(mente  come  apparato  in  movimento)

Modelli  della  mente:

1.  TOPOGRAFICO

2.  STRUTTURALE

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PRIMO  MODELLO  DELLA  STRUTTURA  DELLA  PSICHE

Elaborato  da  Freud  a  fine  ‘800  e  da  lui  definito  “prima  topica”

INCONSCIO

____________________________

Parte  più  primitiva,  sede  delle   pulsioni

____________________________

Ricerca  il  piacere,  rifugge  il   malessere

____________________________

Irrazionale,  senza  temporalità,   senza  contraddizioni

PRECONSCIO

_________________________

È  il  filtro  fra  Inconscio  e   Conscio,  contiene  materiale  

psichico  latente

_________________________

I  suoi  contenuti  possono   accedere  alla  consapevolezza

CONSCIO

________________________

Parte  a  contatto  con  la  realtà,   contiene  materiale  psichico  

cosciente

________________________

I  suoi  contenuti  sono  espressi   con  parole

________________________

È  presente  il  senso  del  tempo

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21

NUOVO  MODELLO  DELLA  STRUTTURA  DELLA  PSICHE

Elaborato  da  Freud  nel  1923  e  da  lui  definito  “seconda  topica”  

_________________________ES È  la  parte  più  arcaica  e  

primitiva

_________________________

È  serbatoio  di  energia  psichica _________________________

È  sede  di  pulsioni   ereditate,   impersonali,  prepotenti _________________________

È  atemporale  e  astorico _________________________

Predomina  il  principio   del   piacere

_________________________IO È  la  parte  più  superficiale _________________________

È  il  mediatore  tra  le  altre   componenti  della  psiche  e  la  

realtà

_________________________

Nasce  dall’Es

_________________________

Predomina  il  principio   di  realtà _________________________

È  in  gran  parte  cosciente _________________________

Ha  una  funzione   difensiva

SUPER-­‐IO

_________________________

È  il  censore  morale

_________________________

Rappresenta  la  legge,  i  valori   morali  e  socio-­‐culturali _________________________

Viene  interiorizzato  e  fatto   proprio  dall’individuo

_________________________

Genera  i  sensi  di  colpa

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Teoria del conflitto intrapsichico La Personalità

Tra scelte dell'Io e desideri

dell'Es Tra desideri dell'Es e valori del

Super-­Io

1.Desideri istintuali contrapposti a proibizioni 2.L'Io minacciato

3.Vengono mobilitate le difese

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Funzioni consce

Funzioni cognitive

+ Funzioni inconsce

Meccanismi di Difesa

Le funzioni dell’Io La Personalità

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La Personalità:

APPROCCIO PSICODINAMICO

Meccanismi di Difesa

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Meccanismi di Difesa

è Operazioni difensive per mezzo delle quali l'Io può escludere dalla coscienza rappresentazioni del sistema inconscio che ritiene inaccettabili

è Si formano nel corso dell'infanzia

è Sono strutture psichiche (organizzazione affettivo -­ cognitiva tendenzialmente stabile)

specializzate nella soluzione dei conflitti Sono:

è Relativamente

involontari

è Generalmente

automatici

e

inconsci:

funzionano senza sforzo conscio e spesso senza la consapevolezza del soggetto

è Reversibili : si modificano nel tempo e hanno un loro sviluppo

Università  degli  Studi  dell’Insubria -­ Psicologia  Generale  – Docente:  F.  Carini

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Meccanismi di Difesa

è Possono essere classificati in modo gerarchico, ovvero lungo un continuum che si estende lungo due dimensioni:

Adattamento – Disadattamento Maturità

(evoluti)

– Immaturità

(primitivi)

La loro capacità adattiva va valutata in base a:

1. l'età del soggetto

2. la rigidità (esclusività, ripetitività) 3. l'intensità

4. il contesto in cui agiscono

è I meccanismi di difesa vengono messi in atto da tutti gli individui;; diventano patologici quando le difese sono troppo rigide, inefficaci, non variegate, compromettendo la flessibilità,

l'armonia e l'adattamento del funzionamento mentale

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Meccanismi di difesa: livelli

Livello altamente adattivo Massima maturità

Livello di disadattamento Immaturità

Repressione Sublimazione

Umorismo – Intellettualizzazione Isolamento affettivo

Formazione reattiva

Rimozione

Spostamento Idealizzazione

Svalutazione Diniego/Negazione

Proiezione Razionalizzazione

Scissione Acting-­out Diniego psicotico Proiezione delirante

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Principali meccanismi di difesa

REPRESSIONE

Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni evitando intenzionalmente e temporaneamente

di pensare a problemi, desideri, sentimenti o esperienze disturbanti.

Permette l’esclusione dalla propria mente dei problemi fino al momento giusto

per affrontarli.

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SUBLIMAZIONE

Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni

incanalando sentimenti o impulsi potenzialmente maladattivi in

comportamenti socialmente accettabili.

Permette l’espressione di desideri, impulsi o affetti potenzialmente negativi.

Esempio: una persona con una grande propensione aggressiva diventa un soldato

Principali meccanismi di difesa

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UMORISMO

Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni

enfatizzando gli aspetti divertenti o ironici del conflitto o della fonte di stress.

Permette di esprimere affetti o desideri

che sono coinvolti in un conflitto o fonte di stress alleviando la tensione e mitigando la frustrazione.

Principali meccanismi di difesa

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INTELLETTUALIZZAZIONE

Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni

attraverso l’uso eccessivo del pensiero

astratto per evitare di provare i sentimenti che lo disturbano.

Permette di separare e di distanziare il soggetto dall’affetto o impulso

minimizzando la loro importanza.

Principali meccanismi di difesa

Esempio:

T: Le cose che fa, cioè

suonare, scrivere, le danno piacere oppure...

P: Mi sento sempre realizzato a metà, fondamentalmente un quinto, un sesto dell'ipotetica totalità

Uso eccessivo del pensiero astratto

(ricorre ad un esempio matematico per evitare di parlare direttamente di ciò che

prova)

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ISOLAMENTO AFFETTIVO

Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni

mostrandosi incapace di sperimentare contemporaneamente le componenti affettive e cognitive di un’esperienza in quanto l’affetto è escluso dalla coscienza.

Permette di affrontare idee ed eventi in modo tollerabile.

Principali meccanismi di difesa

Esempio:

Il soggetto racconta

particolari agghiaccianti di un evento senza il benchè

minimo coinvolgimento emotivo

(personale di sala operatoria dopo un intervento;;

soccorritori dopo un incidente stradale;; vittime di eventi

traumatici)

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FORMAZIONE REATTIVA

Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni

sostituendo i propri pensieri, sentimenti o comportamenti inaccettabili con altri di tono emotivo opposto.

Permette di rimpiazzare i sentimenti

originari, inaccettabili, con i loro opposti, evitando sentimenti di colpa.

Esempio: -­“non è vero che ti odio, anzi… ti amo moltissimo!”

Principali meccanismi di difesa

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RIMOZIONE

Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni

con l’incapacità di ricordare o di essere cognitivamente consapevole di desideri,

sentimenti, pensieri o esperienze disturbanti.

Permette di proteggere il soggetto dalla consapevolezza di ciò che sta provando o che ha provato in passato.

La rimozione rappresenta il principale processo difensivo tramite il quale le idee e i sentimenti vengono tenuti lontano

dalla coscienza, con una notevole spesa di energia. E' il primo meccanismo di difesa con cui si forma l'inconscio.

Principali meccanismi di difesa

Esempio:

T: “Notavano questa cosa;;

cioè visto dagli altri cosa notavano?”

P: “Non saprei, mi sono reso conto che anche le altre

persone notavano queste cose, mentre cercavo di nasconderle: non c'è stato un evento particolare.

non è in grado di ricordare esperienze

dolorose specifiche

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SPOSTAMENTO

Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni

generalizzando o indirizzando su un oggetto, meno minaccioso, un sentimento o una

risposta primitivamente indirizzati ad un altro oggetto.

Permette l’espressione di un affetto, impulso o azione verso un oggetto meno conflittuale.

Principali meccanismi di difesa

Esempio:

Ho il terrore degli aghi e sto male quando sento l'odore dell'ospedale

Il soggetto sposta la paura e l'angoscia legate all'idea di

malattia, inevitabile, su oggetti più “neutri” e più

facili da evitare.

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IDEALIZZAZIONE

Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni

attribuendo qualità esageratamente positive a se stesso o ad altri.

Serve come fonte di gratificazione e come protezione da sentimenti di impotenza, di scarsa importanza, di poco valore, ecc.

Principali meccanismi di difesa

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SVALUTAZIONE

Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni

attribuendo qualità esageratamente negative a se stesso o ad altri.

Serve come fonte di gratificazione e come protezione dalla consapevolezza dei desideri o della delusione per desideri non appagati.

Principali meccanismi di difesa

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NEGAZIONE

Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni

rifiutando di riconoscere qualche aspetto della realtà esterna/interna che è invece evidente per altri.

Ha la funzione di impedire al soggetto di

prendere coscienza di un fatto psichico (idea, sentimento) che potrebbe causargli affetti

dolorosi.

Principali meccanismi di difesa

Esempio:

Una persona nega

l'evidenza che il suo partner abbia una relazione.

Esempio:

T: “prendiamo in

considerazione i mesi prima del ricovero: come si

sentiva, cosa le era capitato”

P: “V beh... allora... fino ai 17-­18 anni ero una persona normalissima non avevo problemi di droga né di alcol, avevo gli amici, le amiche, mi divertivo così, con la moto, la montagna.

Poi verso i 18 anni senza sapere quello che facevo, ho conosciuto l'eroina”

Nega la consapevolezza cognitiva e affettiva

delle sue azioni.

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PROIEZIONE

Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni

attribuendo erroneamente ad altri impulsi, sentimenti, pensieri inconsci ed inaccettabili.

Permette al soggetto di affrontare emozioni e motivazioni che lo fanno sentire troppo vulnerabile per poter ammettere di provarli egli stesso.

Principali meccanismi di difesa

Un paziente paranoico proietta sugli altri la propria rabbia sviluppando idee persecutorie: “ce l'hanno con me, vogliono farmi del male”

Università  degli  Studi  dell’Insubria -­ Psicologia  Generale  – Docente:  F.  Carini

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RAZIONALIZZAZIONE

Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni

escogitando spiegazioni razionali per il proprio o altrui comportamento che sono funzionali a se

stesso, rassicuranti, logiche, ma non corrette . Permette al soggetto di fornire una ragione fittizia, ma plausibile, per motivazioni o

impulsi difficili da ammettere .

Principali meccanismi di difesa

Esempi:

-­la favola della volpe e dell'uva (Esopo)

-­”Il mio ragazzo mi ha lasciato, ma non mi importa... tanto non valeva niente”

-­bevitore abituale: “è vero che bevo tutti i giorni... ma è solo un modo

per stare in compagnia” 40

(41)

SCISSIONE

Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni

non riuscendo ad integrare le caratteristiche positive o negative di sé e degli altri in imma-­

gini coese, unitarie e realistiche.

Permette al soggetto di difendersi dal timore di danneggiare un’immagine buona

consentendo che aspetti negativi si infiltrino tra quelli positivi.

Principali meccanismi di difesa

Esempio:

Storia di violenza/

maltrattamento: “mentre mi facevano del male io non ero lì, non sentivo niente...

era come se vedessi il mio corpo dall'alto"

Università  degli  Studi  dell’Insubria -­ Psicologia  Generale  – Docente:  F.  Carini 41

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ACTING-­OUT

Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni

esprimendo impulsi, sentimenti o desideri attraverso un comportamento incontrollato, non preceduto da pensiero, con apparente noncuranza delle conseguenze personali e sociali.

Permette al soggetto di scaricare o esprimere impulsi o sentimenti anziché sopportarli o

riflettere sulle cause che li hanno provocati.

Principali meccanismi di difesa

42

(43)

DINIEGO PSICOTICO

PROIEZIONE DELIRANTE

Il soggetto affronta i conflitti emozionali o i fattori stressanti interni o esterni

come per la negazione e la proiezione (vedi), ma in questo caso vi è una grave alterazione dell’esame di realtà.

Principali meccanismi di difesa

Università  degli  Studi  dell’Insubria -­ Psicologia  Generale  – Docente:  F.  Carini 43

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Lo sviluppo della Personalità

è La personalità si forma durante i primi anni di vita

è I bambini attraversano una serie di fasi  psicosessuali durante le quali le energie dell'

Es

, che agisce in base al Principio del Piacere, si concentrano su aree del corpo che

al piacere sono particolarmente sensibili (zone erogenee)

è Ogni stadio è focalizzato su una funzione biologica principale, che Freud pensava essere il centro del piacere in un determinato periodo

è Ogni fase è caratterizzata da tendenze in conflitto

44

3.  PUNTO  DI  VISTA   GENETICO

Il  passato  di  una  persona  influenza  il  suo   presente.

FISSAZIONE: si riferisce a un blocco temporaneo o più duraturo nel tempo della libido su un oggetto pulsionale o su specifiche zone erogene che contraddistinguono lo sviluppo psicosessuale. Una fissazione può presentarsi in seguito a gratificazioni eccessive o altrettanto eccessive frustrazioni incontrate dal bambino nella sua crescita.

REGRESSIONE: descrive la natura dinamica della libido che retrocede o regredisce a forme di esperienze gratificanti precedenti lo stadio di sviluppo raggiunto. Si tratta di un vero e proprio ritorno a modalità di funzionamento emotivo, psichico e comportamentale proprie di una fase precedente.

(45)

45 FASE  ORALE FASE ANALE FASE FALLICA PERIODO DI  

LATENZA FASE

GENITALE

Età Dalla  nascita  ai  

18  mesi Dai  18  ai  36  

mesi Dai  3  ai  5  anni Dai  6  agli  11  

anni Dai  12  anni   all’età  adulta Zone  erogene Cavità  orale  e  

labbra Zona  anale Genitali Genitali

Caratteristiche Stato  di  piacere   e  conoscenza   del  mondo  nel   mangiare,   succhiare  e   mordere.

Conflitto:

svezzamento.

Fissazione:  

adulto  

insolitamente   interessato  alle   attività  orali   (mangiare,   parlare,  fumare)

Stato  di  piacere   nel  controllo   degli  sfinteri.

Conflitto:

ritenzione/  

espulsione  delle   feci.

Fissazione:  

adulti  

estremamente   rigidi,  con  un   alto  senso  di   controllo,  di   ordine  e  di   puntualità  o   all’altro  estremo   di  disordine.

Scoperta

dell’esistenza  di   differenze  nel   corpo  maschile   e  femminile   (pene);  

complesso  di   Edipo.

Fissazione:  

comportamenti   dal  ruolo  

sessuale   improprio.  

Pausa  nello   sviluppo   sessuale,  la   libido  si  

assopisce  per   favorire  

l’approccio   verso  il  mondo   esterno.  Fase di   quiescenza  dei   desideri  

sessuali.

Risoluzione  del   conflitto  di   Edipo.  

Stato  di  piacere   da  relazioni   sessuali  con   partner  

dell’altro  sesso.  

Rapporto   sessuale.  

Lo sviluppo della Personalità

Università  degli  Studi  dell’Insubria -­ Psicologia  Generale  – Docente:  F.  Carini

(46)

46

FASE  FALLICA   è

Conflitto  Edipico:  interesse  sessuale  inconscio  del  bambino  maschio  verso  la  propria   madre  ed  il  padre  viene  visto  come  un  rivale.  Ma  poiché  considera  il  padre  troppo  

potente,  sviluppa  il  timore  che  il  padre  possa  rimuovere  la  fonte  della  minaccia:  il  pene   del  figlio.  La  paura  di  perdere  il  pene  porta  all’ansia  di  castrazione.  I  bambini  arrivano  a   reprimere  questi  sentimenti  minacciosi  e  ad  identificarsi  con  il  genitore  rivale.  Attraverso   il  processo  di  identificazione il  Super-­‐Io del  bambino   si  rafforza.

Complesso  di  Elettra:  le  bambine  iniziano  a  sperimentare  un  risveglio  sessuale  verso  il   loro  padre  ed  a  sperimentare  l’invidia  del  pene.  Incolpano  le  loro  madri  per  questa   mancanza,  credendo  che  siano  le  responsabili  della  loro  “castrazione”.  Per  risolvere  

questi  sentimenti  inaccettabili  si  identificano  con  la  loro  madre  comportandosi  come  lei,   adottando  le  sue  abitudini  ed  i  suoi  valori.  

Lo sviluppo della Personalità

Riferimenti

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