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DELL'UNIONE EUROPEA LA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI. 1 Parte. Dossier - Novembre 2018 RAGIONATA DEL SISTEMA NORMATIVO EUROPEO

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LE FONTI DEL DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEA

PER UNA CLASSIFICAZIONE RAGIONATA DEL SISTEMA

NORMATIVO EUROPEO Dossier - Novembre 2018

1° Parte

LA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI

COMPOSIZIONE, FUNZIONI E PROSPETTIVE CRITICHE

Dossier - Maggio 2019

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#MepMadeSimple

INDICE

1. Introduzione

2. Storia e composizione 2.1. Organi

3. Funzioni

3.1. Principali servizi offerti 4. Qualche numero

5. Il Piano di investimenti per l’Europa o Piano Juncker 6. Conclusione

6.1. Paradisi fiscali e corruzione 6.2. Conflitto d’interessi

AUTORE

Martina Barchi

Nata a Modena il 12 maggio 1998 e diplomatasi presso il Liceo Scientifico A. Tassoni di Modena, vive attualmente a Milano, dove frequenta il corso di Economia Aziendale e Management presso l’Università Bocconi. Ha conosciuto il progetto MEP durante le scuole superiori e ha ricoperto negli anni vari ruoli di rappresentanza. La sua nutrita passione verso lo stesso l’ha condotta a diventare membro del Publishing Team. Amante della conoscenza e della multiculturalità, prevede un futuro in un contesto internazionale; rientrano tra i suoi hobby in particolare lo sport e i viaggi.

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Anche se di minore rilevanza, la Banca Europea per gli Investimenti ha svolto in questi anni un ruolo forse poco appariscente ma molto importante: la promozione dello sviluppo e della crescita dell’Eurozona. Infatti, nonostante sia spesso considerata una sorella minore della Banca Centrale Europea, la BEI svolge funzioni diverse ed il presente dossier si propone come necessario complemento del quadro economico insieme a quello sulla BCE.

Partendo dalla sua storia e composizione, analizzeremo le funzioni e i servizi offerti dalla BEI, con uno sguardo sempre rivolto alla quantificazione in termini numerici e monetari, ed infine un focus sul Piano d’Investimenti per l’Europa, anche noto come “Piano Juncker”, avviato dalla BEI per rilanciare l’economia europea nel post-crisi.

2. Storia e composizione

La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) è stata fondata nel 1958 nell’ambito dei Trattati di Roma, anno in cui il Consiglio dei Governatori della Banca Europea per gli Investimenti adottò le prime direttive relative alla sua politica di credito. Dalla fondazione si sono susseguiti 7 diversi presidenti e dal 2012 è in carica il tedesco Werner Hoyer. La sua sede principale si trova a Lussemburgo.

2.1. Organi

La BEI è un istituto pubblico di proprietà comune dei 28 Paesi membri dell’UE, che ne sono azionisti, e la sua composizione ne riflette la natura condivisa. L’istituto è composto da vari organi, tra i quali:

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- Consiglio dei Governatori: comprende i Ministri delle Finanze di tutti i paesi dell’Unione;

- Consiglio di Amministrazione: presieduto dal Presidente, comprende 28 membri nominati dai Paesi UE, uno dalla Commissione Europea;

- Comitato di Gestione: organo esecutivo;

- Dipartimenti: prendono le decisioni di carattere gestionale.

Le quote di capitale della BEI sono sottoscritte dagli Stati membri in modo proporzionale al PIL di ciascuno Stato.1 I voti di cui ciascuno Stato gode sono direttamente proporzionali alle quote di capitale sottoscritto.

3. Funzioni

La BEI fornisce finanziamenti per progetti volti a realizzare gli obiettivi dell’UE ed incentivare crescita e occupazione, iniziative ambientali e di promozione delle politiche estere UE. In particolare, nell’ambito del sostegno alla crescita ed alla creazione di posti di lavoro, la BEI promuove il finanziamento di progetti a favore di innovazione e competenze, di sviluppo delle PMI e di infrastrutture strategiche.

Per assolvere alla sua funzione finanziatrice, la BEI svolge la sua attività di raccolta di fondi sui mercati internazionali dei capitali. Questa consiste nello scambio di capitali e titoli rappresentativi di capitale (azioni e titoli di debito) tra operatori economici che costituiscono l’offerta cedendo capitali (esemplificando, somme di denaro) e banche e altri fondi di investimento che, al contrario, acquistano tali capitali obbligandosi a restituirli con un tasso di interesse.

Proprio sulla base della capacità di banche e fondi di restituire tali somme e far fronte ai propri debiti, soggetti esterni ed indipendenti, le agenzie di rating, elaborano il rating di

“solvibilità” di tali istituti. Come banca dell’Unione, la BEI gode di un elevato rating del credito (AAA, indice di sicura solvibilità), ossia il rischio che la banca non restituisca il

“denaro” è minimo.

Nelle materie di propria competenza la BEI ha il potere di richiedere l’avvio della procedura legislativa ordinaria volta all’adozione di atti normativi da parte di Parlamento e Consiglio.

1 Per fare un esempio, Italia, Germania, Francia e UK hanno sottoscritto una quota corrispondente a circa 49 mln di euro, Malta invece poco più di 100mila euro.

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Tra i principali prodotti e servizi della BEI dunque risultano:

• Prestiti: le attività di finanziamento sono rivolte alle iniziative più disparate, sempre nel perseguimento dei suddetti macro-obiettivi, e costituiscono la principale attività dell’istituto;

• Blending: attività che mira alla fusione ed alla cooperazione tra fondi di investimento pubblici e privati;

• Consulenza e assistenza tecnica: volte ad orientare nuovi progetti nelle prime fasi di sviluppo, cercano di massimizzarne l’efficacia e il ritorno dell’investimento.

Il taglio minimo (o valore minimo) dei prestiti erogati dalla BEI è 25 milioni di euro, per prestiti minori si appoggia invece ad altri istituti finanziari, a favore dei quali apre linee di credito.

4. Qualche numero

Volendo fornire un’idea dei risultati dell’istituto, nel 2015 la BEI ha erogato finanziamenti, sia per investimenti privati che pubblici, per 77,5 miliardi di Euro a lungo termine.

La BEI inoltre è il principale azionista del Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI), istituito nel 1994 e attivo sia nei Paesi membri che nei Paesi “candidati” con il principale scopo di concedere capitali alle PMI. Nel 2015, il FEI ha fornito finanziamenti, nel suo settore di competenza, per 7 miliardi di euro. Ovviamente, affinché i progetti possano essere finanziati dalla BEI, questi devono sottostare a rigorosi criteri economici, tecnici, ambientali e sociali per assicurare il loro effettivo impatto positivo.

5. Il Piano di investimenti per l’Europa o Piano Juncker

Nel perseguimento dell’obiettivo di rilancio dell’economia europea verso una ripresa post- crisi è stato ideato il Piano di investimenti per l'Europa, anche noto come “Piano Juncker”, avviato dalla Commissione europea e dalla BEI con il fine di rilanciare gli investimenti e recuperare la competitività dell'UE. Questo coinvolge direttamente la BEI in quanto include tra i suoi tre pilastri principali di azione:

1) attività di finanziamento attraverso il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), indirizzato a incentivare investimenti privati sotto la garanzia della UE, obiettivo per cui è prevista la stretta collaborazione tra Commissione e BEI;2

2 Nel 2016, a metà del mese di ottobre, erano state approvate 362 operazioni nell’ambito del Fondo Europeo per gli investimenti Strategici, per una mobilitazione complessiva di circa 315 miliardi di Euro.

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2) Il Polo europeo di consulenza sugli investimenti (PECI) e il Portale dei progetti di investimento Europei, frutto di una stretta collaborazione con la BEI, forniscono assistenza tecnica completa e favoriscono gli investimenti garantendo visibilità alle diverse opportunità;

3) Eliminazione degli ostacoli normativi agli investimenti a livello nazionale e comunitario tramite raccomandazioni da proporre a livello nazionale ed europeo, piani di azione, documenti e forme di supporto come il Servizio di assistenza per le riforme strutturali.3

Il “Piano Juncker” punta a generare in futuro 408 mld di investimenti di cui beneficeranno circa un milione di piccole e medie imprese. Per l’Italia sono stati approvati 10 mld capaci di stimolare 69 mld di investimenti.

6. Conclusione.

La BEI è stata oggetto di numerose critiche, con particolare riguardo ad alcuni finanziamenti concessi ed alla poca trasparenza nel modo di operare. In particolare, l’ONG Counter Balance ha pubblicato un report chiedendo chiarezza e trasparenza, il blocco delle misure sospette e, a tutte le istituzioni UE compresa la Commissione, di cominciare a controllare i propri istituti finanziari, come la BEI, nella fondamentale lotta all’evasione fiscale.

6.1. Paradisi fiscali e corruzione

Aspre critiche sono emerse in particolare su alcuni finanziamenti, concessi tra il 2011 ed il 2015, per un ammontare di 470 milioni di euro in fondi di investimento, per lo più situati in paradisi fiscali e giurisdizioni sospette o segrete. Secondo il citato report, nel solo 2015 circa il 67% dei capitali investiti (su 604 milioni per 29 diversi fondi) è stato devoluto a fondi di investimento locati in alcuni dei Paesi che secondo il FSI (Financial Secrecy Index)4 sono tra i primi 30 più “sospetti”: spiccano tra gli altri 66 mln trasferiti a 6 fondi in Mauritius (23esima posizione), 146 mln per 5 fondi nel Regno Unito (15esimo), 63 mln per 2 fondi nelle Channels Islands, 150 mln allocati in 4 fondi in Lussemburgo (sesto) e circa 23 per un fondo nelle Isole Cayman (quinto). A ciò si aggiungo accuse di sostegno a società corrotte

3 In particolare, il SRSS (Structural Reform Support Service) ha lo scopo di aiutare I Paesi Ue a individuare le politiche e le riforme necessarie per la crescita e l’occupazione.

4 Indice di opacità finanziaria che valuta i Paesi più idonei a essere considerati paradisi fiscali.

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Governatore dello stato del Delta in Nigeria, arrestato successivamente per corruzione.

Inoltre, secondo l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), sembrerebbe che, nell’ambito del Dieselgate, la Volkswagen abbia utilizzato proprio un finanziamento di 400 mln concesso nel 2009 dalla BEI per finanziare il programma di ricerca che ha creato il software per truccare le emissioni dei motori diesel.

6.2. Conflitto d’interessi

Infine, alcuni sostengono che i circa 2900 funzionari della BEI, ed in passato anche l’ex Presidente della Commissione Barroso,5 si trovino spesso in conflitto di interesse con il ruolo giocato nella gestione di istituti quali la BEI. Il fenomeno delle Revolving doors si riferisce in particolare a quegli economisti e consulenti tecnici di fondi di investimento che si

“riciclano” professionalmente diventando veri e propri gestori di fondi di investimento pubblici (Sasso, 2016).

Circa metà (il 48%) dei 29 fondi che avevano avuto accesso ai finanziamenti della BEI nel 2015 impiegavano nelle cariche direttive soggetti che avevano avuto un passato in istituzioni quali la BEI, la Banca per la ricostruzione e lo sviluppo, la Società Finanziaria Internazionale e la Banca Mondiale. Ciò di per sé non è chiaramente illegale, ma pone un importante interrogativo sulla trasparenza dei metodi di ottenimento dei fondi. Nel 2013, per esempio, la BEI ha versato al Dasos Timberland Fund II, gestito da Olli Haltia (economista presso la BEI dal 96 al 2001) e Pedro Ochoa (senior advisor e precedentemente consulente tecnico della BEI dal 86 al 2013) 30 milioni di euro.

A gran voce6 si richiede dunque una riforma della BEI con lo scopo di di “democratizzare”

la Banca tramite una partecipazione più attiva del pubblico nel processo di policy-making, orientando anche i finanziamenti concessi verso il settore delle energie rinnovabili, la lotta al cambiamento climatico, i diritti umani, assicurando investimenti con interlocutori diligenti e migliorando la qualità dei controlli sui possibili casi di conflitti di interesse e corruzione.

5 Barroso aveva firmato un contratto di consulenza con la banca Goldman Sachs di cui sarebbe divenuto presidente non esecutivo.

6 Vd. il Manifesto “Refom the European Investment Bank”, disponibile al sito https://www.counter- balance.org/wp-content/uploads/2019/04/Call-to-the-next-European-Parliament.pdf

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Bibliografia e sitografia

Borsa Italiana. 2010. Operazioni di Mercato Aperto. Gennaio 29.

https://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/operazioni-mercato-aperto.htm.

—. 2019. Rating: significato e funzionamento delle Agenzie di Rating. maggio 22.

https://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/rating.htm.

Counter Balance. 2016. "The dark side of EIB funds: How the EU’s bank supports non-transparent investment funds based in tax havens." Report, 18.

Davi, Luca. 2017. "Bce, risultati positivi da stress test sui tassi d'interesse." Il Sole 24 Ore, Ottobre 9. https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2017-10-09/bce-risultati-positivi- stress-test-tassi-d-interesse--094305.shtml?uuid=AERVHXhC.

ECB. n.d. Chi siamo. https://www.ecb.europa.eu/ecb/html/index.it.html.

—. 2015. Cos’è una banca centrale? Luglio 10. https://www.ecb.europa.eu/explainers/tell- me/html/what-is-a-central-bank.it.html.

Faia, Ester. 2012. Politica Monetaria. http://www.treccani.it/enciclopedia/politica- monetaria_%28Dizionario-di-Economia-e-Finanza%29/.

Ferrari, G.F., L. Cuocolo, O. Pollicino, and A. Vedaschi. 2018. "Lezioni di diritto pubblico."

Marchetti, L. De Lucia e B. 2015. L'amministrazione europea e le sue regole. Il Mulino.

Mastroianni, G. Strozzi e R. 2013. Diritto dell'Unione europea. Parte istituzionale. Giappichelli Editore.

Redazione Wall Street Italia. 2010. La BCE acquisterà direttamente Titoli Governativi oppure no?

Maggio 4. http://www.wallstreetitalia.com/la-bce-acquistera-direttamente-titoli- governativi-oppure-no/.

Sasso, Michele. 2016. "Il lato oscuro della Banca Europea per gli investimenti." L'Espresso, settembre 14.

Tizzano, R. Adam e A. 2014. MAnuale di diritto dell'Unione europea. Giappichelli Editore.

Testo edito da Vittorio Cama e Davide Targa

Le opinioni espresse in questo dossier non rispecchiano necessariamente il pensiero di MEP Italia e, pertanto, vanno ritenute personalmente attribuibili all’autore.

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