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Gli alberi monumentali del Medio Volturno nel territorio di Venafro (Isernia)

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Academic year: 2022

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INTRODUZIONE

Presso molte civiltà del passato, gli alberi assunsero significati metafisici nella vita sociale, economica e religiosa. È noto che alcuni popoli riponevano la loro fede in alberi di straordinaria grandezza o vetustà, nei quali riconoscevano l’immanenza dei loro numi, che li avevano scelti come loro dimora (BOTTACCI & al., 2007).

Attorno a questi alberi sacri venivano aperte delle radure, che funsero da primi santuari e che precederono la costruzione dei grandi templi dell’antichità. Qui la comunità si riuniva per celebrare le assemblee religiose.

Queste aree erano chiamate dai Greci nemos, dai Latini lucus e dai Celti nemeton: i boschi sacri (BROSSE, 1991).

Nell’Europa meridionale questi rituali si persero in fretta mentre sopravvissero a lungo nelle regioni del Nord Europa dove la cultura dei popoli era basata su forti legami con il mondo naturale. Quando i missionari cristiani si impegnarono nell’evangelizzazione dell’Europa, molti loro sacrifici furono prodigati nello scoraggiare il culto degli alberi. Non di rado questi ten- tativi sfociarono nella distruzione di alberi e boschi sacri. Nel 722, Carlo Magno ordinò la distruzione del santuario di Irminsul, un enorme tronco d’albero vene- rato dal popolo Sassone degli Angari. Persecuzioni simili furono perpetrate ancora attorno al 1350 in Prussia. È lecito supporre che l'usanza dei monaci cri- stiani di edificare monasteri nei boschi sia nata con l'in- tento di purificare e redimere le selve care ai pagani, considerate misteriose e sinistre. Allo stesso modo, la

dovizia con cui alcuni ordini monastici si dedicarono alla selvicoltura non era legata a soli intenti produttivi, ma aveva lo scopo di esorcizzare quei boschi caotici ed impenetrabili, trasformandoli in fustaie dalla struttura regolare (BROSSE, 1991).

Oggi, il rapporto tra l’uomo e gli alberi si viene a ricostituire, corroborato soprattutto dal rinnovato inte- resse per la natura e l’ambiente. Tuttavia, svanito il tempo delle trasfigurazioni religiose, il processo di identificazione dell’albero singolare, oggi comunemen- te definito albero monumentale, viene a completarsi in base alla simultaneità sia di caratteri estetici (vetustà o grandi dimensioni), sia di caratteri ecologici, paesaggi- stici, storici e culturali. L’albero monumentale può rac- contare eventi passati o trasformazioni avvenute nel paesaggio che lo circonda (NALIN, 2013). In questo modo, l’albero monumentale diviene il testimone di eventi storici ed archivio di preziosi dati scientifici.

Alberi di grosse dimensioni e grossi diametri posso- no, ad esempio, conservare informazioni all’interno degli anelli legnosi analizzabili mediante tecniche den- droecologiche (URBINATI, 2015). Numerosi studi hanno dimostrato la correlazione tra l’ampiezza degli anelli legnosi e le variazioni climatiche (SPEER, 2012) renden- do la dendrocronologia scienza indispensabile nella ricostruzione delle serie climatiche del passato. Inoltre, attraverso tecniche dendrochimiche, gli alberi che con- servano nel loro fusto numerosi anelli legnosi possono fungere da archivi di informazioni sulla contaminazione ambientale avvenuta in aree inquinate, come nei pressi di aree industriali (ALTERIO& al., 2020).

Quad. Bot. Ambientale Appl., 31 (2020): 15-35.

Gli alberi monumentali del Medio Volturno nel territorio di Venafro (Isernia)

E. A

LTERIO1

& F. A

LTERIO2

1Borsista di ricerca, Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TESAF), Università degli Studi di Padova, Viale dell’Università 16, I – 35020 Legnaro, Padova. E-mail: edoardo.alterio@unipd.it

2Dottore agronomo, Via Vicinale Gentile 31, I – 86079 Venafro, Isernia.

ABSTRACT. – The monumental trees of the Middle Volturno in the land of Venafro (Isernia)– Ten new monumental trees are presented for the northern area of the middle stretch of the Volturno river, namely the land of Venafro (Isernia). In addition, the four mon- umental trees already included in the List of the monumental trees of Italy that fall within the study area are also described. For each tree, the main dendrometric and morphological features, the existing and potential threats, and the proposed interventions are outlined in the relative annex.

Key words: Dendrology, monumental trees, native flora, C Italy.

Pubblicato online: 03/11/2020 http://www.centroplantapalermo.org

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In materia di patrimonio arboreo monumentale, la legislazione statale italiana è stata per lungo tempo carente. Fino al 2013 la tutela degli alberi monumentali era affidata unicamente alle leggi regionali. Le Regioni provvedevano quindi ad istituire propri elenchi, che si inserirono presto nel solco del primo censimento italia- no degli alberi monumentali redatto nel 1982 dal Corpo Forestale dello Stato (oggi Carabinieri forestali) (ROGGERO, 2015). Il primo esempio di normativa comu- ne a livello nazionale è la legge n.10 del 14 gennaio 2013 (Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani) che all’articolo 7 offre una definizione di albero monu- mentale includendo non solo gli alberi disposti in manie- ra singola nel paesaggio ma anche i filari e le alberate. In seguito, questa legge è stata attuata dal decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del 23 ottobre 2014 (Gazzetta Ufficiale, Serie generale n. 268) che istituisce l’Elenco degli alberi monumentali d’Italia e definisce i criteri per il loro censimento. In seguito all’emanazione del decreto, nel 2015 è iniziato un nuovo censimento su tutto il territorio nazionale che ha visto i Comuni come primi suggeritori di alberi can- didati ed il Corpo Forestale dello Stato (oggi Carabinieri forestali) quale esecutore dei sopralluoghi e della valuta- zione dei soggetti scelti. Il primo elenco nazionale è stato reso disponibile nel 2017 e da allora è aggiornato annualmente includendo integrazioni, eliminazioni (per morte naturale o abbattimento) e rettifiche.

Questo continuo aggiornamento presuppone che il censimento continui nel tempo. Per questo, il decreto del 2014 (sopraccitato) prevede anche il coinvolgimento dei cittadini che possono liberamente segnalare ai Comuni territorialmente competenti, tramite moduli preformati, alberi da inserire nelle future edizioni dell’elenco.

Questo articolo presenta dieci nuovi alberi monumen- tali per il territorio più settentrionale del medio tratto del fiume Volturno, corrispondente all’area del Venafrano (Isernia). Vengono inoltre descritti anche gli alberi attualmente già inseriti nell’Elenco degli alberi monu- mentali d’Italia che ricadono nell’area oggetto di questo studio.

CARATTERI DELLAREA DI STUDIO

L’area di studio corrisponde all’intera superfice dei comuni ricadenti nel territorio più settentrionale del medio tratto del fiume Volturno (o anche Medio Volturno) (Fig. 1C). Questi sono i comuni di (proceden- do da nord verso sud) Filignano (Isernia), Pozzilli (Isernia), Capriati a Volturno (Caserta), Venafro (Isernia), Ciorlano (Caserta), Sesto Campano (Isernia), Pratella (Caserta) e Presenzano (Caserta). Questo terri- torio si estende su una superficie complessiva di circa 250 km2. Corpo centrale dell’area è costituito dalla Pianura di Venafro, una conca pianeggiante (superficie complessiva di circa 50 km2) di forma ellittica circonda- ta da rilievi montuosi, con l’asse maggiore che segue la direzione nordest-sudovest (LUCENTEFORTE, 1877).

L’origine morfologica della pianura è dovuta ad una depressione morfostrutturale, ricoperta in seguito dai sedimenti alluvionali del fiume Volturno, che la percorre da nord verso sud (AMATO & al., 2014). Ad ovest, la

valle è dominata dagli ultimi rilievi della Catena delle Mainarde mentre ad est è circondata dagli ultimi monti della Catena del Matese. I principali substrati geologici sono depositi alluvionali e strati compatti di roccia cal- carea (dolomiti e travertini) (ISPRA, 1983).

Il clima è temperato, con estate secca e temperatura media del mese più caldo superiore a 22 °C (clima di tipo Csa) (CLIMATE-DATA.ORG, 2020; PEEL & al., 2007).

La temperatura media annua è di 14,9 °C e la precipita- zione annua è mediamente di circa 1000 mm, con punte di 1250 mm (ALTERIO, 2018; CLIMATE-DATA.ORG, 2020) (Fig. 1A); i venti dominanti sono provenienti da nordest e sudovest (ARPA Molise, 2013) (Fig. 1B).

Il paesaggio dell’area di studio è influenzato dalle caratteristiche morfologiche del territorio e dalle trasfor- mazioni degli usi del suolo intervenute nel tempo. Nelle aree planiziali buona parte della superficie è dedicata alle coltivazioni agricole: prati stabili, erbai avvicendati, seminativi, oliveti, vigneti. Le fasce pedemontane dei rilievi esposti ad ovest e a nordovest, nei comuni di Venafro e Pozzilli, sono occupate da ampi oliveti colti- vati fin dai tempi della colonizzazione romana (ALTERIO, 2011). Al di sopra delle fasce pedemontane, o nei basso- versanti in cui non è coltivato l’olivo, l’uso del suolo più frequente è il bosco. Le formazioni forestali ricorrenti sui versanti a diretto contatto con la Pianura di Venafro sono i lecceti, i querceti a roverella, gli ostrieti e gli orno-ostrieti. Più internamente, dove i suoli divengono più profondi e freschi, si ritrovano i cerreti (mesoxerofi- li e mesofili), gli ostrieti mesofili e piccoli nuclei di fag- gio. Si ritrovano, raramente, anche rimboschimenti a conifere (GARFÌ & MARCHETTI, 2011). Non mancano aree aperte di quota, dove il bosco è stato sostituito da praterie, pascoli e coltivi a seguito del dissodamento di aree silvane. Oggi, a causa dell’abbandono delle patiche agro-pastorali, in gran parte di queste aree è in atto un processo di ricolonizzazione boschiva con formazioni quali orno-ostrieti, querceti di roverella secondari e for- mazioni di latifoglie miste (Acer campestre, Acer pseu- doplatanus, Cercis siliquastrum, Juglans regia, Prunus avium, Robinia pseudoacacia, Ulmus minor). I boschi igrofili più importanti si trovano lungo l’alveo del fiume Volturno, dove, in prossimità dell’Oasi le Mortine, si estendono per diversi ettari, con strutture mature ed in ottimo stato di conservazione, rappresentando una delle rare testimonianze delle antiche formazioni riparie che un tempo cingevano l’intero alveo del fiume. Le specie tipiche sono: Alnus glutinosa, Populus alba, Populus nigra, Quercus robur e Salix alba, disposte lungo una tipica toposequenza igrofila (GARFÌ & MARCHETTI, 2011).

Il centro urbano di maggiore importanza è Venafro con una popolazione di circa 11.500 abitanti. Negli scor- si decenni, attorno all’antico centro abitato sono sorti nuove aree urbane e diversi nuclei industriali che conta- no oggi circa 30 stabilimenti produttivi.

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METODOLOGIA

Gli alberi monumentai presentati e descritti in questo studio appartengono a due categorie inventariali: alberi monumentali già presenti nell’Elenco degli alberi monumentali d’Italia; alberi monumentali non ancora presenti nello stesso elenco. Gli alberi monumentali presenti nell’elenco nazionale sono stati individuati consultandone l’ultima versione (terzo aggiornamento, decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali n. 9022657 del 24 luglio 2020). Gli alberi monumentali non ancora presenti nell’elenco nazionale sono stati individuati mediante una ricognizione dell’a- rea di studio iniziata nel 2018. Per l’attribuzione del carattere di monumentalità sono stati seguiti i criteri (definiti in seguito anche elementi) elencati all’articolo 5 del decreto del Ministero delle politiche agricole ali- mentari e forestali del 23 ottobre 2014 (Gazzetta Ufficiale, Serie generale n. 268): pregio naturalistico

(dimensioni, morfologia, rarità botanica, portamento, architettura vegetale), valore ecologico, valore paesag- gistico e pregio storico-culturale-religioso. Gli alberi individuati sono stati catalogati mediante una scheda di rilievo nella quale venivano annotati i principali dati dendrometrici e morfologici. La circonferenza è stata misurata in cm ad altezza di petto d’uomo (1,30 m da terra) utilizzando una rotella metrica. L’altezza dell’al- bero è stata stimata a vista. La posizione dell’albero è stata rilevata tramite strumentazione GPS. Le schede presentate come appendice, alla fine del testo, riassu- mono le principali caratteristiche rilevate per ogni albe- ro.

Le schede tecniche relative a ciascun albero monu- mentale, descritto in questo studio, vengono riportate in appendice. In ogni scheda, la voce “Numero su mappa in Figura 2” si riferisce al numero riportato accanto alla localizzazione di ogni albero in Figura 2.

Nelle schede è possibile individuare quali, tra gli Fig. 1 - L’area di studio corrisponde all’intera superfice dei comuni ricadenti nel territorio più settentrionale del medio tratto del fiume Volturno (C). L’alveo del fiume ricalca per buona parte i confini reginali (linea rossa). In figura sono presenti anche i principali dati ter- mopluviometrici (A). I venti dominanti provengono da nordest e sudovest (B).

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alberi presentati, ricadono nelle 10 nuove segnalazioni e quali sono invece già iscritti nell’Elenco degli Alberi monumentali d’Italia. Sono inoltre indicati gli elementi di monumentalità individuati in accordo con l’art.5 del decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimenta- ri e forestali del 23 ottobre 2014 (Gazzetta Ufficiale, Serie generale, n. 268).

La toponomastica (località) adoperata nelle schede è stata ricavata dalla Carta d’Italia IGM 1:25.000 (Tavolette 161-III-NO, 161-III-NE, 161-III-SO, 161-III- SE, 161-IV-SO, 161-IV-SE). Nel caso di alberi in filare o alberata, i valori di altezza e circonferenza sono da intendersi come medi di tutti gli alberi presenti. Le coor- dinate inserite nelle schede utilizzano un sistema di rife- rimento WGS84, notazione decimale. Le immagini inse- rite nelle schede 5 e 13 sono di Edoardo Alterio; tutte le restanti sono di Ferdinando Alterio

RISULTATI E CONCLUSIONI

Il censimento condotto in questo lavoro ha portato alla catalogazione di 14 individui (si userà il termine individuo o albero per identificare anche gli alberi monumentali in forma di filare o alberata) (Fig. 2). Di questi, quattro sono stati in precedenza individuati ed inseriti nell’Elenco degli alberi monumentali d’Italia. I restanti dieci alberi sono nuove segnalazioni per il terri- torio oggetto di questo studio. In totale, le specie sono (ordinate per numero di individui): Quercus pubescens Willd. (5 individui), Populus alba L. (2 individui), Populus nigra L. (2 individui), Acer campestre L. (un individuo, filare), Olea europaea L. (un individuo), Platanus hispanica Münchh. (un individuo, filare), Prunus avium L. (un individuo) e Quercus cerris L. (un individuo) (Fig. 3). La circonferenza media degli alberi rilevati è di 456 cm, la circonferenza massima registrata è di 649 cm e si riferisce al pioppo nero della località Rintorto, in agro di Sesto Campano (scheda in appendi- ce n.4) (Fig. 4) mentre la circonferenza minore registra- ta è di 260 cm. Gli stessi valori per le altezze sono rispettivamente di 19, 25 e 9 metri.

Le maggiori frequenze di individui per specie si regi- strano per la roverella (altitudine media delle localizza- zioni: 253 m s.l.m.) e per i pioppi (nero e bianco, con altitudine media delle localizzazioni: 153 m s.l.m.) che insieme rappresentano quasi due terzi degli individui riportati in questo articolo. Ciò è in accordo con la com- posizione del paesaggio forestale dell’area di studio, in cui, tra le categorie più rappresentative, compaiono pro- prio il bosco ripariale (con pioppi e salici) ed il querce- to di roverella, che occupano, il primo, i lembi di perti- nenza dell’asta fluviale del fiume Volturno, il secondo, le aree pianeggianti dell’orizzonte basale (dove non sostituito da coltivi) ed il piano collinare dei versanti montani (GARFÌ & MARCHETTI, 2011). Si può supporre che si tratta quasi sempre di individui nati spontanea- mente e mantenuti, volontariamente o involontariamen- te, dai proprietari dei fondi e dai coltivatori. Spesso il mantenimento è stato dettato da esigenze di funzionalità, come nel caso del pioppo nero di località Rintorto (Fig.

4). L’albero era infatti necessario ad assicurare fresco riposo ai braccianti che in passato lavoravano i vicini

terreni (LABORATORIOPERMANENTEPAESAGGIO, 2016). Si tratta probabilmente di una dote rilasciata a seguito dei passati dissodamenti che hanno ridotto il bosco igrofilo ripariale in favore di terreni coltivabili.

Tra gli alberi monumentali censiti in questo lavoro e non ancora iscritti nell’Elenco degli Alberi monumenta- li d’Italia compare il viale alberato di platani ibridi di località Torcino (scheda in appendice n.3). Esso possie- de notevoli elementi di monumentalità: non solo pregi naturalistico (per dimensione, portamento degli alberi e architettura vegetale) e paesaggistico, ma anche storico- culturale. La nascita del viale è infatti legata alle passa- te attività di dissodamento e di sistemazione dei fondi della tenuta di Torcino, storico sito reale di caccia, prima dei Borbone di Napoli, poi, con la conquista sabauda, dei nuovi re d’Italia. Il viale è testimone delle avvenute tra- sformazioni di paesaggio ed uso del suolo: da un sito boscoso destinato alla caccia al cinghiale ad una azienda agricola con seminativi ed aree aperte (SANTACROCE, 2017). Gli alberi presenti nel sito di Torcino sono inseri- ti nella versione preliminare del Piano Paesaggistico Regionale (PPR) della regione Campania (Allegato B del Capitolo 2 della prima parte della Relazione genera- le) come bene paesaggistico individuato in forza dell’ar- ticolo 136, comma 1, lettere c) e d) del decreto legislati- vo n.42 del 2004, con nome “Tenuta denominata Torcino con alberi secolari torre di guardia ed altro”. Purtroppo, nonostante gli importanti pregi, la conservazione del viale di Torcino è potenzialmente compromessa da alcu- ne attività quali l’uso di erbicidi lungo i fossi irrigui che costeggiano i filari alberati e lo sversamento di liquami e la somministrazione di prodotti fitosanitari nei campi adiacenti senza l’osservazione di fasce di rispetto.

La catalogazione di nuovi alberi monumentali esegui- ta in questo studio fornisce utili indicazioni a coloro che sono coinvolti nel censimento e nella gestione degli alberi monumentali nell’area del Medio Volturno. Le informazioni sullo stato vegetativo, le eventuali minacce e gli interventi proposti, raccolti nelle schede in appen- dice per ogni albero, possono supportare gli amministra- tori coinvolti nella gestione del patrimonio arboreo monumentale del territorio oggetto di questo studio. Si ricorda infine che gli interventi su questi alberi devono essere eseguiti in accordo con le “Linee guida per gli interventi di cura e salvaguardia degli alberi monumen- tali”, un documento di recente approvazione da parte del Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale del Ministero delle politiche agri- cole alimentari e forestali, che riassume un insieme di buone pratiche di gestione, rivolte ai proprietari degli alberi, ai tecnici, ditte e funzionari dei Comuni coinvol- ti nella cura del patrimonio arboreo monumentale.

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Fig. 2 - Localizzazione dei 14 alberi monumentali presentati in questo studio. I numeri che accompagnano i simboli rimandano alle schede in appendice.

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Fig. 3 - Frequenza di segnalazioni per specie dei 14 alberi monumentali presentati in questo studio.

Fig. 4. Il pioppo nero di località Rintorto, in agro di Sesto Campano, ha circonferenza del tronco di 649 cm. Si tratta probabilmente di una dote rilasciata a seguito dei passati dissodamenti che hanno ridotto il bosco igrofilo ripariale in favore di terreni coltivabili. La sua chioma assicurava fresco riposo ai braccianti che lavoravano i vicini terreni. L’albero è oggi annualmente “celebrato” in occasione della Festa dell’Albero, organizzata da scuole e comitati locali (Foto di Ferdinando Alterio).

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BIBLIOGRAFIA

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URBINATI C., 2015 – Alberi monumentali e formazioni vegetali monumentali: caratteri dendrologici e metodi di rilevamento. – Italia Forest. Mont. 70:

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RIASSUNTO – Vengono presentati dieci nuovi alberi monumentali per il territorio più settentrionale del medio tratto del fiume Volturno, corrispondente all’area del Venafrano (Isernia). Inoltre, vengono descritti anche i quattro alberi attualmente già inseriti nell’Elenco degli Alberi monumentali d’Italia che ricadono nell’area oggetto di questo studio. Per ogni albero, nella relativa scheda, vengono sintetizzati i dati inerenti alle principa- li grandezze dendrometriche e morfologiche insieme alle minacce insistenti e potenziali. Vengono altresì delineati gli interventi di conservazione proposti.

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APPENDICE: SCHEDE 1-14

Famiglia:

Albero isolato Filare/alberata

Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO

Comune:

Località:

Pregio naturalistico Valore paesaggistico

Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso

Minacce:

ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ Esposizione:

Latitudine:

Longitudine:

Capriati a Volturno Masseria Porcareccia

41,48661776 14,12269221

Altezza (m):

Altitudine (m s.l.m.):

1

CARATTERI DENDROMETRICI Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 376

Giacitura:

attacco da parte di insetti xilofagi già presenti nelle querce circostanti.

Interventi proposti:

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206

MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE CARATTERI STAZIONALI

coltivi in abbandono, boschi secondari

roverella

asportazione di erbe, arbusti o ricacci alla base del tronco. Da evitare il taglio di ulteriori branche o rami principali.

Paesaggio al contorno:

Portamento e stato vegetativo:

SCHEDA N. 01

Nome comune:

individuo monocormico con chioma sferoidale non completa a causa del taglio di una branca primaria. Il fusto ha forma sciabolata con seguente raddrizzamento dovuto ad un probabile trauma meccanico. Risente dell'asportazione di una grossa branca eseguita per la messa in sicurezza della vicina strada provinciale. Nel complesso lo stato vegetativo è da vautarsi buono.

Nome scientifico:

Numero su mappa in Figura 2:

Fagaceae

Quercus pubescens Willd.

IDENTIFICAZIONE

IMMAGINE

sud-ovest lievemente pendente

LOCALIZZAZIONE

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Famiglia:

Albero isolato Filare/alberata

Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO

Comune:

Località:

Pregio naturalistico Valore paesaggistico

Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso

Minacce:

ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ SCHEDA N. 02

IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Quercus pubescens Willd.

Nome comune: roverella

Ciorlano

Torcino - Canapine Latitudine: 41,44662198

Fagaceae

Numero su mappa in Figura 2: 2

LOCALIZZAZIONE IMMAGINE

Altezza (m): 18

Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 460 Longitudine: 14,11824162

CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 177

Giacitura: lievemente pendente Esposizione: sud-ovest

Paesaggio al contorno: coltivi, boschi collinari termofili

CARATTERI DENDROMETRICI

Interventi proposti: eliminazione di edera sviluppatasi sul tronco e sulle branche primarie.

MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE

albero dal tronco corto e compatto. La chioma è fitta ed espansa con branche primarie che arrivano quasi a toccare il suolo e lunghe anche più di dieci metri. L'albero è inserito nel giardino di una villa privata. Stato vegetativo nel complesso ottimo.

per il momento nessuna.

Portamento e stato vegetativo:

(10)

Famiglia:

Albero isolato Filare/alberata

Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO

Comune:

Località:

Pregio naturalistico Valore paesaggistico

Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso

Minacce:

SCHEDA N. 03

IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Platanus hispanica Münchh.

Nome comune: platano ibrido, platano comune

Ciorlano

Torcino, Baraccone, Quattro Stradoni Latitudine: 41,44702922

Longitudine: 14,08666894

CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 162

Giacitura: pianeggiante Platanaceae

Numero su mappa in Figura 2: 3

LOCALIZZAZIONE IMMAGINE

MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE Esposizione: -

Paesaggio al contorno: coltivi

CARATTERI DENDROMETRICI Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 340

Altezza (m): 25

ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ

viale dalla struttura uniforme, lungo circa un chilometro, che congiunge le località Baraccone e Quattro Stradoni nella ex Tenuta reale di Torcino. Aberi simili per altezza e circonferenza, distanti tra loro circa 5 metri. Individui con portamento longilineo e chioma stretta. Stato vegetativo attualmente buono. In passato sugli aberi è stata eseguita una capitozzatura delle branche primarie ad una altezza dal suolo di circa 12-15 m.

Su alcuni alberi si ravvisa uno stato patologico che inizia con il dissecchamento di alcuni rami o di intere parti della chioma e termina con la morte dell'esemplare.

inquinamento automobilistico dalle vetture in circolazione sulla strada provinciale tra i filari del viale; percolazione e diffusione di residui di prodotti fitosanitari utilizzati nei campi adiacenti; costruzione di abitazioni ed impermeabilizzazione del suolo nelle pertinenze del viale.

Interventi proposti: eliminazione di cemento e asfalto dal colletto degli alberi; eliminazone di polloni e ricacci dove presenti;

asportazione di edera dove presente; studio della patologia che interessa alcuni alberi.

Portamento e stato vegetativo:

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Famiglia:

Albero isolato Filare/alberata

Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO

Comune:

Località:

Pregio naturalistico Valore paesaggistico

Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso

Minacce:

ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ

MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE

albero con tronco corto e robusto, branche primarie di grandi dimensioni che partono dal fusto ad una altezza di circa 3 metri dal suolo. Chioma sferoidale, espansa ed equilibrata, a tratti lasca. Stato vegetativo nel complesso buono.

percolazione e diffusione di residui di prodotti fitosanitari utilizzati nei campi adiacenti; lavorazioni meccaniche operate dalle trattrici nei campi adiacenti e troppo vicine al fusto; asportazione di branche e rami per lasciar spazio alle trattrici.

Altezza (m): 23

Portamento e stato vegetativo:

LOCALIZZAZIONE IMMAGINE

Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 649 Longitudine: 14,07994437

CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 159

Giacitura: pianeggiante Esposizione: -

Paesaggio al contorno: coltivi

CARATTERI DENDROMETRICI

Interventi proposti: costruzione di una recinzione in legno che eviti alle trattrici di avvicinarsi all'albero.

SCHEDA N. 04

IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Populus nigra L.

Nome comune: pioppo nero

Sesto Campano Rintorto, Colle Tufo Latitudine: 41,43977538

Salicaceae

Numero su mappa in Figura 2: 4

(12)

Famiglia:

Albero isolato Filare/alberata

Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO

Comune:

Località:

Pregio naturalistico Valore paesaggistico

Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso

Minacce:

ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ

MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE

albero monocormico con fusto ben sviluppato. La chioma è asimmetrica e mediamente espansa. Stato vegetativo nel complesso ottimo.

CARATTERI DENDROMETRICI

Altezza (m): 24

Portamento e stato vegetativo:

5

LOCALIZZAZIONE IMMAGINE

Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 540 Longitudine: 14,10377423

CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 185

Giacitura: pianeggiante Esposizione: -

Paesaggio al contorno: coltivi, boschi ripariali, oliveti

Interventi proposti: costruzione di una recinzione in legno che eviti alle trattrici di avvicinarsi all'albero. Rimozione di un vecchio elemento della rete irrigua superficiale (canale in cemento) ormai in disuso.

percolazione e diffusione di residui di prodotti fitosanitari utilizzati nei campi adiacenti; lavorazioni meccaniche operate dalle trattrici nei campi adiacenti e troppo vicine al fusto. Su un lato, l'albero è impossibilitato nella sua futura crescita radiale dalla presenza di un vecchio elemento della rete irrigua superficiale (canale irriguo in cemento) ormai in disuso.

SCHEDA N. 05

IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Populus alba L.

Nome comune: pioppo bianco

Venafro Pietra bianca Latitudine: 41,48358575

Salicaceae

Numero su mappa in Figura 2:

(13)

Famiglia:

Albero isolato Filare/alberata

Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO

Comune:

Località:

Pregio naturalistico Valore paesaggistico

Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso

Minacce:

ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ

MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE

olivo secolare della varietà olivastro dritto (varietà tipica ed autoctona dell'area di studio). Allevato ad albero naturale con la presenza di un solo asse centrale. Fusto cavo alla base. La chioma, ridotta notevolmente dalle potature del passato, trova nuova espansione e corrette proporzioni. La mignola arriva anche alla lunghezza di 9 cm. Gli abitanti della Pianura di Venafro affidano all'albero il soprannome di "Olivo Elefante" per la sua somiglianza con l'animale. L'albero è un testimone dell'antica olivicoltura condotta nel territorio del Venafrano. La chioma è lasca e poco vigorosa, a causa delle severe potature che la pianta ha subito in tempi recenti. Il proprietario racconta che in passato, quando la chioma era più folta, usava ripararsi dalla pioggia sotto questo albero durante i periodi di raccolta. Stato vegetativo nel complesso buono.

l'uliveto in cui cresce questo albero è in abbandono e la pianta, nonostante iscritta nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia, è manutenuta solo grazie ad interventi volontari. Nelle estati secche, il pericolo di innesco di incendi è elevato.

Altezza (m): 9

Portamento e stato vegetativo:

LOCALIZZAZIONE IMMAGINE

Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 504 Longitudine: 14,05615433

CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 233

Giacitura: lievemente pendente Esposizione: sud-est

Paesaggio al contorno: oliveti

CARATTERI DENDROMETRICI

Interventi proposti: taglio di erbe, arbusti o ricacci alla base del tronco. Creazione di fasce tagliafuoco per limitare l'avanzata di incendi. Delimitazione dell'albero con uso di recinzione in legno.

SCHEDA N. 06

IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Olea europaea L.

Nome comune: olivo

Pozzilli

Croce di Pozzilli, Costa del Finocchio Latitudine: 41,49788406

Oleaceae

Numero su mappa in Figura 2: 6

(14)

Famiglia:

Albero isolato Filare/alberata

Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO

Comune:

Località:

Pregio naturalistico Valore paesaggistico

Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso

Minacce:

ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ

MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE

individuo monocormico con chioma sferoidale. Il fusto principale è alto circa la metà dell'intera altezza dell'albero. Branche primarie aperte e parallele al suolo. Il fusto ha notevole rastremazione. Stato vegetativo nel complesso buono. Alcune branche primarie sono state spezzate dal vento e la ferita non è stata mai rifilata.

carie del legno potenzialmente propagatasi dalle ferite inferte dal vento.

Altezza (m): 24

Portamento e stato vegetativo:

LOCALIZZAZIONE IMMAGINE

Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 549 Longitudine: 14,0956181

CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 195

Giacitura: pianeggiante Esposizione: -

Paesaggio al contorno: coltivi, oliveti

CARATTERI DENDROMETRICI

Interventi proposti: rifilatura e disinfezione delle branche spezzatesi col vento; eliminazione di siepi ed alberature minori che riducono la visuale dell'intero albero.

SCHEDA N. 07

IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Quercus pubescens Willd.

Nome comune: roverella

Pozzilli Masseria Staffio Latitudine: 41,49222033

Fagaceae

Numero su mappa in Figura 2: 7

(15)

Famiglia:

Albero isolato Filare/alberata

Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO

Comune:

Località:

Pregio naturalistico Valore paesaggistico

Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso

Minacce:

ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ

MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE

individuo monocormico con branche di grosse dimensioni che si articolano da cica 4 m dal suolo. Il tronco principale è breve e tozzo con segni di pesanti capitozzature eseguite in passato. Il fusto non è completo per via della caduta di alcune branche e per effetto della carie del legno. Chioma allungata e folta. Stato vegetativo nel complesso buono. La chioma presente oggi è molto ridotta in altezza rispetto al passato, per via delle ripetute capitozzature o dei danni da vento (come testimoniato dal proprietario).

percolazione e diffusione di residui di prodotti fitosanitari utilizzati nei campi adiacenti; lavorazioni meccaniche operate dalle trattrici nei campi adiacenti e troppo vicine al fusto. L'albero è utilizzato dal proprietario anche come provvisiorio deposito di utensili e materiale agricolo, pratica da evitare.

Altezza (m): 25

Portamento e stato vegetativo:

LOCALIZZAZIONE IMMAGINE

Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 505 Longitudine: 14,08674129

CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 148

Giacitura: pianeggiante Esposizione: -

Paesaggio al contorno: coltivi

CARATTERI DENDROMETRICI

Interventi proposti: costruzione di una recinzione in legno che eviti alle trattrici di avvicinarsi all'albero. Evitare il deposito di attrezzature agricole nelle immediate pertinenze.

SCHEDA N. 08

IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Populus alba L.

Nome comune: pioppo bianco

Sesto Campano Mortina Grande Latitudine: 41,4264986

Salicaceae

Numero su mappa in Figura 2: 8

(16)

Famiglia:

Albero isolato Filare/alberata

Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO

Comune:

Località:

Pregio naturalistico Valore paesaggistico

Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso

Minacce:

ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ

MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE

individuo monocormico con fusto breve e tozzo e chioma ampia. Il fusto si divide in numerose branche di grosse dimensioni. Stato vegetativo nel complesso buono.

per il momento nessuna.

Altezza (m): 12

Portamento e stato vegetativo:

LOCALIZZAZIONE IMMAGINE

Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 370 Longitudine: 14,07377297

CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 645

Giacitura: pianeggiante Esposizione: -

Paesaggio al contorno: pascoli, boschi mesofili

CARATTERI DENDROMETRICI

Interventi proposti: messa in evidenza e costruzione di una recinzione in legno attorno alla pianta.

SCHEDA N. 09

IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Prunus avium L.

Nome comune: ciliegio

Presenzano Valle Casale Latitudine: 41,39448224

Rosaceae

Numero su mappa in Figura 2: 9

(17)

Famiglia:

Albero isolato Filare/alberata

Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO

Comune:

Località:

Pregio naturalistico Valore paesaggistico

Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso

Minacce:

piccola alberata composta da due aceri campestri. Individui monocormici con chioma fitta e globosa. Stato vegetativo nel complesso buono. Uno dei due aceri presenta una fogliazione lievemente ridotta.

non si rinvengono evidenti minacce. Gli alberi si trovano in un'area di ristoro, vicina ad una casa rurale di montagna e a mezza via tra un orto e un prato. Tuttavia, un potenziale pericolo può derivare dal ricovero di mezzi o legna da ardere nelle pertinenze dei due alberi.

Interventi proposti: da evitare il ricovero di mezzi o legna da ardere nelle pertinenze dei due alberi.

Portamento e stato vegetativo:

MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE Esposizione: -

Paesaggio al contorno: pascoli, boschi mesofili

CARATTERI DENDROMETRICI Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 260

Altezza (m): 10

ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ Sapindaceae

Numero su mappa in Figura 2: 10

LOCALIZZAZIONE IMMAGINE

Filignano Valle

Latitudine: 41,53663579 Longitudine: 14,06489664

CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 500

Giacitura: pianeggiante

SCHEDA N. 10

IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Acer campestre L.

Nome comune: acero campestre

(18)

Famiglia:

Albero isolato Filare/alberata

Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO

Comune:

Località:

Pregio naturalistico Valore paesaggistico

Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso

Minacce:

individuo monocormico con chioma ampia e sferoidale. Stato vegetativo nel complesso buono.

per il momento nessuna.

Interventi proposti: messa in evidenza e costruzione di una recinzione in legno che eviti il calpestio ed il pascolamento da parte di animali selvatici e domestici nelle pertinenze.

Portamento e stato vegetativo:

MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE Esposizione: -

Paesaggio al contorno: pascoli, boschi di neoformazione, boschi mesofili

CARATTERI DENDROMETRICI Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 345

Altezza (m): 20

ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ Fagaceae

Numero su mappa in Figura 2: 11

LOCALIZZAZIONE IMMAGINE

Ciorlano Acqua di Malle Latitudine: 41,42456705 Longitudine: 14,14272349

CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 504

Giacitura: pianeggiante

SCHEDA N. 11

IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Quercus cerris L.

Nome comune: cerro

(19)

Famiglia:

Albero isolato Filare/alberata

Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO

Comune:

Località:

Pregio naturalistico Valore paesaggistico

Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso

Minacce:

individuo monocormico con chioma stretta e quadrangolare; la ramificazione, primaria e secondaria, ha aspetto contorto. Stato vegetativo nel complesso discreto.

percolazione e diffusione di residui di prodotti fitosanitari utilizzati nei campi adiacenti. Lavorazioni meccaniche operate dalle trattrici nei campi adiacenti e troppo vicine al fusto.

Interventi proposti: costruzione di una recinzione in legno che eviti alle trattrici di avvicinarsi all'albero.

Portamento e stato vegetativo:

MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE Esposizione: -

Paesaggio al contorno: coltivi

CARATTERI DENDROMETRICI Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 570

Altezza (m): 18

ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ Salicaceae

Numero su mappa in Figura 2: 12

LOCALIZZAZIONE IMMAGINE

Pratella Masseria Isola Latitudine: 41,3687763 Longitudine: 14,14415147

CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 119

Giacitura: pianeggiante

SCHEDA N. 12

IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Populus nigra L.

Nome comune: pioppo nero

(20)

Famiglia:

Albero isolato Filare/alberata

Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO

Comune:

Località:

Pregio naturalistico Valore paesaggistico

Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso

Minacce:

individuo monocormico con chioma globosa. Il fusto si divide in due grosse branche quasi parallele al fusto.

Alla base del trono sono presenti degli evidenti ingrossamenti. Stato vegetativo nel complesso buono.

inquinamento automobilistico dalle vetture in circolazione sulla strada adiacente

Interventi proposti: messa in evidenza e costruzione di una recinzione in legno attorno alla pianta.

Portamento e stato vegetativo:

MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE Esposizione: Nord

Paesaggio al contorno: coltivi abbandonati, boschi di neoformazione, boschi termofili

CARATTERI DENDROMETRICI Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 380

Altezza (m): 15

ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ fagaceae

Numero su mappa in Figura 2: 13

LOCALIZZAZIONE IMMAGINE

Filignano Valle

Latitudine: 41,54008514 Longitudine: 14,06259397

CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 465

Giacitura: lievemente pendente

SCHEDA N. 13

IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Quercus pubescens L.

Nome comune: roverella

(21)

Famiglia:

Albero isolato Filare/alberata

Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO

Comune:

Località:

Pregio naturalistico Valore paesaggistico

Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso

Minacce:

individuo monocormico con tronco breve e tozzo. Branche primarie di grosse dimensioni. La pianta versa in condizioni vegetative non ottimali. Alcune porzioni della chioma risultano defogliate con esposizione delle porzioni apicali dei rami.

Interventi proposti: parziale abbattimento del muro di cinta e riduzione dell'impermeabilizzazione del suolo nelle zone prossime al fusto.

Portamento e stato vegetativo:

la causa principale delle evidenti condizioni non ottimali in cui versa l'individuo sono di certo da attribuirsi alla ridotta superficie di suolo nudo a disposizione. L'albero si trova infatti tra una strada comunale e una pavimentazione privata.

Inoltre, il fusto si trova racchiuso tra due lembi di muro di cinta di una proprietà privata che ne limitano fortemente la crescita radiale.

MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE Esposizione: Sud

Paesaggio al contorno: abitati, coltivi, oliveti, frutteti

CARATTERI DENDROMETRICI Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 530

Altezza (m): 14

ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ fagaceae

Numero su mappa in Figura 2: 14

LOCALIZZAZIONE IMMAGINE

Pozzilli Spinete Latitudine: 41,51267343 Longitudine: 14,09395663

CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 222

Giacitura: lievemente pendente

SCHEDA N. 14

IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Quercus pubescens L.

Nome comune: roverella

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