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COMUNE di BONEA. Provincia di Benevento

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COMUNE di BONEA

Provincia di Benevento

OGGETTO: Decreto Legge n. 32/2019 art. 4 co. 7. “Programma di Interventi infrastrutturali per Piccoli Comuni fino a 3.500 abitanti". SBLOCCA CANTIERI. – “Realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria strade comunali".

- LAVORI MANUTENZIONE STRAORDINARIA DI VIA LONARDI.

- PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO- Art. 23 D.Lvo 18/04/2016 n. 50

RELAZIONE TECNICA

1) Premessa.

Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti lo scorso 11 novembre ha emanato il decreto utile allo stanziamento di oltre 7 milioni di euro da ripartire ai Comuni italiani con popolazione fino a 3500 abitanti, inclusi nell’elenco allegato al Decreto Interministeriale MIT-MEF n. 400 del 3 settembre 2019.

Ai sensi dell’articolo 2 del decreto interministeriale n. 400 del 3 settembre 2019, le risorse sono assegnate per la manutenzione straordinaria di strade, illuminazione pubblica, strutture pubbliche comunali nonché per l’abbattimento delle barriere architettoniche in edifici pubblici, in conformità a quanto stabilito all’articolo 4, comma 7, del decreto legge n. 32 del 18 aprile 2019 per l’attuazione del “programma di interventi infrastrutturali per piccoli fino a 3500 abitanti”.

Il costo degli interventi da finanziare, per singolo comune, dovrà essere pari ad un massimo di € 200.000,00 di cui fino a € 150.000,00 per lavori e fino a € 50.000,00 per somme a disposizione.

Tenuto conto che il Comune di BONEA, compreso nel citato elenco di cui al decreto interministeriale n. 400 del 3 settembre 2019 - posizione n.3, codice comune n.

062009 - redatto secondo i criteri relativi alla popolazione fino a 3500 abitanti (dati Istat 2018); all’Indice di Vulnerabilità Sociale e Materiale (IVSM), superiore alla media nazionale (IVSM > 100); al Grado di Urbanizzazione (1= Cities; 2=Towns and Suburbs;

3=Rural Areas), è stato individuato quale possibile beneficiario del finanziamento statale in parola, l’amministrazione Comunale ha formulato atto di indirizzo al Sottoscritto Geom. Pompeo VITAGLIANO di predisporre il carteggio tecnico amministrativo per la richiesta di finanziamento

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Si premette per correttezza di informazione che con il D.Lvo 18/04/2016 n. 50

“attuazione della direttiva 2014/23 UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sui contratti pubblici e sulle procedure di appalti, ..ecc..”, sono state approvate nuove norme in materia di programmazione ed esecuzione dei lavori pubblici che gradatamente andranno sostituire completamente il previgente D.Lvo 163/2006 e DPR 207/2010. Nelle more, in attesa della emanazione da parte del governo centrale dei decreti attuativi, continua a rimanere operativo parte dell’articolato del succitato DPR.

La relazione illustrativa, è il primo elaborato di cui si compone il progetto preliminare – art. 17 lett. a del D.P.R. n° 207 del 05.10.2010 -. Essa si articola in vari punti, salvo diversa motivata determinazione del Responsabile del Procedimento (figura professionale importante a cui è demandata la responsabilità e la vigilanza della esecuzione di una opera pubblica, a partire dalla fase di progettazione – art. 9 D.P.R.

n° 207/2010).

Nel caso in esame, tenuto conto del tipo di progettazione eseguita, il suddetto documento amministrativo, sarà esplicitato seguendo cronologicamente i punti di cui all’art. 18 del succitato D.P.R..

2) Art. 18 del DPR 207/2010,

-

lett. a (scelta delle alternative e motivazione progettuale)

Il percorso metodologico che deve condurre alla formulazione del progetto degli interventi nelle singole misure, parte da un momento ideativo e/o di riflessione strategica: ovvero dalla formulazione di un’idea–forza o più idee–forza funzionalmente coerenti per lo sviluppo e/o riequilibrio territoriale – in modo strettamente connesso con la potenzialità dell’area, con la presenza di risorse immobili non adeguatamente valorizzate e al possibile ruolo di nuove infrastrutture.

L’idea – forza va quindi verificata ed inquadrata nel modo seguente:

a) – analisi del territorio e identificazione dei punti di forza e vocazione dello stesso, in particolare per quanto riguarda la dotazione di risorse e lo stato della loro utilizzazione;

b) – ricognizione delle domande prevalenti sul territorio.

L’identificazione dell’idea – forza ed i risultati dell’analisi SWOT - punti di forza, punti di debolezza: opportunità e minacce - determinano in modo univoco l’ambito

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territoriale “ottimale” in cui il progetto deve essere programmato ed attuato. L’idea forza è il settore turistico, spinto dalle esigenze della domanda che nel corso dell’ultimo decennio, si è orientata maggiormente verso sistemi di offerta a carattere ambientale ed agrituristica, circostanza che è stata colta da numerosi operatori agricoli. In molti centri si sta diffondendo anche il turismo enogastronomico, alimentato e sviluppatosi grazie a prodotti tipici quali: olio d’oliva, vino bianco “Falanghina doc”, mele “annurche”, cipolle, fagioli, peperoni, melanzane e patate.

La buona qualità delle produzioni agricole ed agroalimentari tipiche associate alla salubrità dell’ambiente ed alle bellezze naturalistiche e paesaggistiche dei luoghi, hanno alimentato un crescente interesse verso le attività del turismo rurale in genere:

non a caso sono diversi gli agriturismi operanti da tempo sul territorio comunale.

I tematismi in grado di esercitare un discreto grado di attrazione sono rappresentati da:

- turismo storico architettonico;

- turismo enogastronomico;

- turismo naturalistico ambientale.

Il turismo naturalistico ambientale è certamente la tematica più importante. Infatti, il comune di Bonea rientra nel Parco Regionale del Taburno Camposauro, istituito il 6/11/2002.

In tale ottica, il recupero dei centri storici è fondamentale per lo sviluppo di un territorio ricco di bellezze naturalistiche, architettoniche, storiche e culturali. Intorno alle opportunità offerte dal parco naturale del Taburno-Camposauro si svilupperà un programma di valorizzazione delle altre risorse del territorio che sono tutte legate ai prodotti della terra ed al piccolo artigianato tradizionale.

L’istituzione del parco dimostra, tra l’altro, sia la presenza di ricchezze naturalistiche da preservare sia l’esistenza di manufatti ed opere d’arte di notevole interesse da valorizzare. In altre parole, l’inserimento nelle aree parco dimostra che ci troviamo su un territorio dove il passato ha lasciato importanti ed apprezzabili tracce, degne di essere conservate, valorizzate visitate e trasmesse integre alle generazioni successive come patrimonio inalienabile di ricchezza collettiva. Le occupazioni che possono nascere intorno al parco sono numerose e non tutte legate ai lavori forestali.

3) I punti di debolezza condivisi con l’area provinciale.

Possono individuarsi nei seguenti:

- morfologia ed orografia: a tratti accidentati rappresentano un vincolo allo sviluppo soprattutto per le aziende del comparto primario;

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- carenze infrastrutturali: si riflettono sia sulla qualità della vita delle popolazioni rurali, sia sulla competitività delle imprese. Un recente studio sulle dotazioni infrastrutturali della Provincia di Benevento, evidenzia come queste si presentino estremamente sotto – dimensionate rispetto alle effettive esigenze del territorio, tanto che la Provincia si presenta all’ultimo posto in Regione ed al 97° posto (su 103) nella graduatoria nazionale stilata in base all’indice “datazione infrastrutturale”;

- ridotti scambi con l’estero: è stato di recente rilevato che le esportazioni dell’intera Provincia di Benevento, in valore assoluto, non superano gli 85 miliardi di lire, circa l’1,5% del P.I.L.;

- bassi livelli di redditività aziendale: si segnala una bassa redditività delle attività produttive, specie nel settore agricolo, nel quale gli addetti devono necessariamente integrare il reddito familiare con fonti alternative, che si traduce in un ridotto P.I.L.

pro – capite.

4)

I

punti di forza dell’area territoriale.

- Ambientali – naturalistiche- Storiche:

Il patrimonio di risorse ambientali, paesaggistiche, artistiche e storiche, rappresentano uno dei principali punti di forza del territorio. L’isolamento che ha contrassegnato le aree montane, se ha prodotto effetti estremamente negativi per l’economia locale, ha contribuito, tuttavia, a preservarle da fenomeni di intensa urbanizzazione. Nonostante indici di antropizzazione mediamente più elevati rispetto al territorio provinciale - la densità abitativa è inferiore alla media, l’ambiente ed il paesaggio risultano ben conservati: occorre, inoltre, ricordare che gran parte del territorio è ricompreso entro il perimetro del Parco Regionale del Taburno Camposauro.

Tale circostanza, consente di ipotizzare nel prossimo futuro la possibilità di attivare flussi turistici tematici legati alle attrattive ambientali, naturalistiche e storiche. Peraltro, tali ricchezze sono già motivo di attrazione turistica a carattere prevalentemente pendolare, provenienti dalle are urbane limitrofe;

- aspetti localizzativi: il territorio è ubicato in prossimità della strada Statale Appia ed è ben collegato, pertanto, attraverso un buon sistema viario, con bacini di domanda particolarmente interessanti sia per il settore turistico che per quello delle produzioni agricole ed agroalimentari;

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- Sistema viario esterno: Le comunicazioni con l’esterno sono agevolate da una ree stradale di buon livello, peraltro in fase di potenziamento.

- Bassi tassi di criminalità: nonostante la vicinanza con aree ad elevate densità criminale (Casertano e Napoletano), ed elevati indici di disoccupazione che da tempo hanno superato il livello di guardia, il territorio non appare prestare il fianco a fenomeni di infiltrazione malavitose;

- Produzione tipica agricola ed agroalimentare: il sistema produttivo locale offre prodotti di particolare pregio come sopra descritti;

- Testimonianze artistiche ed architettoniche: il centro storico conserva testimonianze architettoniche di pregio, ma anche della cultura e delle tradizioni contadine;

Tra i beni artistici e architettonici di Bonea , è interessante citare in primo luogo i notevoli resti archeologici di una villa romana nei pressi dell’attuale cimitero comunale, che potrebbe essere la lussuosa dimora di Cocceio dove fu ospite Orazio e di una cisterna romana, oltre al Mausoleo Pizzillo (si tratta di una struttura funeraria di epoca romana).

Da visitare anche le chiese di San Biagio, San Nicola, San Pietro e San Sebastiano. Le due ultime risalgono: al XVII secolo (S. Pietro) e al XVI secolo (S.

Sebastiano)e si propongono per il loro particolare interesse architettonico.

- Risorse culturali e folcloristiche: rappresentano non solo un momento di animazione ed aggregazione sociale, ma anche, in alcuni casi, eventi di richiamo turistico.

E’ da evidenziare che festività religiose, come quelle di San Biagio (2-3 Febbraio), Maria SS: Addolorata (8-12 Agosto) e di San Nicola e Santa Lucia (13 Dicembre), per il loro alto valore religioso, accompagnato da un grande seguito popolare, in quei giorni richiamano numerosi cittadini dell’intera Regione, che ne approfittano per godere anche delle bellezze architettoniche e naturalistiche.

Infatti, come già detto sopra, il territorio del Comune di Bonea, per la sua straordinaria bellezza paesaggistica, è incluso sia nel Parco Naturale del Taburno Camposauro, istituito con Legge Regionale il 6/11/2002, che nel Piano Territoriale Paesistico, ambito Massiccio del Taburno.

Inoltre, tutti i Comuni inclusi nel Parco, rientrano anche nella Perimetrazione del Piano Territoriale Paesistico.

Evidentemente un motivo importante c’è!

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Il Comune di Bonea è dotato di Piano Regolatore Generale (oggi PUC), approvato nel mese di aprile de 1996, ed ha una popolazione residente di 1.448 abitanti (fonte Istat 1/01/2016), una superficie di 11,46 Kmq, a cui corrisponde una densità abitativa di 126,32 ab./Kmq.

Gli abitanti si chiamano “Boneani”, è ubicato ad una altitudine di 350 mt. s.l.m.

(misura presa sopra il livello del mare, nel punto in cui è situata la Casa Comunale), e confina con i Comuni di Montesarchio, Bucciano, Rotondi, Airola e Tocco Caudio.

La strada oggetto della presente è Via LONARDO.

La via Lonardo, che rientra nella perimetrazione della zona “A” – nucleo di antica formazione – zona residenziale di risanamento conservativo e restauro – attualmente è pavimentata con cubetti di pietrarsa .

La sede stradale, allo stato, si presenta avvallata in diversi punti infatti, il pessimo stato di conservazione, ne compromette totalmente il valore architettonico della pavimentazione, materiale utilizzato a suo tempo, a mo’ di lastricato e/o selciato di dimensioni della pietra lavica piu’ ridotta.

Come si rileva dalla documentazione fotografica che segue, la inadeguata massicciata esistente, consente alla vegetazione di aggredire quasi completamente la sede stradale.

Inoltre, si notano , buche e cubetti di pietra lavica completamente sconnessi tra di loro.

In alcuni tratti, il consolidamento e/o ripristino della sede stradale è stato effettuato con calcestruzzo cementizio.

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Foto 1:Scorcio di via Lonardi, si nota la precaria sede stradale e le muracche anch’esse abbisognevoli di revisione del paramento di muratura.

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Foto 2 e 3: Pavimentazione sconnessa e quasi completamente aggredita dalla vegetazione arborea.

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Foto 3

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Foto n 4: Evidente buca che costituisce pericolo per la pubblica e privata incolumità.

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La nuova pavimentazione, pertanto, non potrà che essere simile alla stessa, riutilizzando per quanto possibile i cubetti rimossi ,integrando quelli rotti e/o inutilizzabili con altri dello stesso materiale e tipologia reperiti sul mercato.

Pertanto, l’intera pavimentazione sarà, ripristinata ed adeguata in modo da evitare futuri possibili sconnessioni e/o avvallamenti con conseguente disagio alla utenza e, negativo decoro urbanistico-architettonico del “BORGO”.

La realizzanda pavimentazione sarà posta in opera su sottostante massetto costituito da:

- Letto di sabbia dello spessore cm. 5,00;

- Massetto in cls dello spessore di cm. 15,00, rinforzato con rete metallica

ø

6 mm., per aumentare resistenza e compattezza;

- Fondazione in misto granulometrico dello spessore di cm. 20,00.

Per quanto riguarda la sequenza di posa in opera e le conseguenti fasi lavorative, si rimanda alla Tav. 11 (particolari) e Tav. 15 computo metrico estimativo allegati.

La lunghezza e le sezioni stradali attuali, che saranno ovviamente non modificate e le principali caratteristiche sono rispettivamente:

 Lunghezza complessiva = ml. 225,80

 Larghezza attuale della sede 3,00 ÷ 4,00 mt.

 Pavimentazione con cubetti di pietrarsa;

Gli interventi previsti consisteranno anche nel ripristinare MURACCHE antiche esistenti, come si vede dalla documentazione fotografica allegata , ovviamente utilizzando per quanto possibile, tecniche di ingegneria naturalistica e materiali del luogo.

Inoltre, come già richiesto al competente Ministero con pec. del 12/11/2019 ad oggetto:”Questo Ente intende partecipare al “Programma di Interventi infrastrutturali per Piccoli Comuni” con un intervento di manutenzione straordinaria su una strada comunale, con sottostante rete idrica realizzata negli anni settanta e allo stato fatiscente con numerose perdite. Atteso che la sistemazione della strada non può prescindere dal ripristino della suddetta condotta, causa del dissesto della strada, si chiede di sapere se la sostituzione della condotta può essere inclusa nell’intervento da progettare. Si chiede un cortese sollecito riscontro in modo da poter presentare richiesta di finanziamento entro i termini prescritti”, nonché, tenuto conto del riscontro pervenuto a firma dell’Arch. Antonio GALASSO,:” gli interventi a cui sono destinate le risorse del programma in

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argomento sono specificati all’art.2 del decreto interministeriale 400 del 03/09/2019 ed all’art.2 del decreto direttoriale 14472 dell’11/11/2019.

Nel caso prospettato qualora gli interventi siano effettivamente finalizzati alla manutenzione straordinaria di opere pubbliche gli stessi potranno essere ammessi a finanziamento”, al fine di evitare futuri scavi per riparazioni di perdite della sottostante condotta idrica, fatiscente e continuamente abbisognevole di riparazioni, con l’occasione si procederà anche alla sua sostituzione, per il restante tratto.

Nello specifico i lavori a farsi saranno:

- Scavo a sezione obbligata e posa in opera di condotta in ghisa del diametro di 60mm.;

- Predisposizione di allacci e realizzazione di pozzetti di linea e di testata.

Per i dettagli si rimanda al computo metrico estimativo cap. acquedotto.

E’ utile precisare che la sostituzione riguarda solo una lunghezza di ml 160, in quanto ml. 65, sono stati già sostituiti, ovviamente con condotta in ghisa e con diametro di 60mm.(vedi stralcio planimetrico che segue).

Le principali lavorazioni a farsi sono le seguenti:

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- Demolizione cubetti con recupero del materiale;

- Trasporto a discarica del materiale non recuperabile e di quello proveniente dagli scavi;

- Scavo a sezione obbligata per dar posto alla massicciata stradale;

- Realizzazione di fondazione stradale in misto granulometrico stabilizzato e successiva soletta in c.a.;

- Pavimentazione con cubetti di pietra lavica;

- Posa in opera condotta in ghisa del diametro di mm. 60;

- Realizzazione di allacci alla utenza e pozzetti di linea e di testata;

-Revisione e restauro paramento di muratura in pietra -muri a secco-, comprendente la sostituzione e/o sistemazione di pietrame instabile e/o pericolante a vista, la spazzolatura, rimozione di vegetazione spontanea esistente, la rimozione di vecchie malte, compatibilmente con la stabilità della stessa, il taglio di piccoli arbusti, compreso l'accantonamento del materiale rimosso nell'ambito del cantiere, nonché quanto altro necessario per dare

l'opera compiuta a regola d'arte, compreso il trattamento diserbante.

Per quanto riguarda gli aspetti geologici, geotecnici, urbanistici, vincoli archeologici, traffico, ecc.., si rimanda alla Tav. 2 allegata.

La scelta della soluzione progettuale o, se si vuole, i materiali utilizzati per riqualificare la succitata strada, ergo migliorare il valore paesaggistico delle località interessate, scaturita da un minuzioso approfondimento avuto con l’Amm.ne, tenendo conto dei materiali UTILIZZABILI secondo PRESCRIZIONI e/o INDIRIZZO della PIANIFICAZIONE VIGENTE:

 Piano Regolatore Generale – normativa per la zona A -;

 Piano Parco Regionale del Taburno Camposauro;

 Piano territoriale Paesistico – zona RUA (Recupero urbanistico edilizio e Restauro Paesistico ambientale) -.

L’intera tempistica occorrente per l’attuazione della procedura tecnica amministrativa – Cronoprogramma – relativo alle fasi di di progettazione, affidamento, esecuzione e collaudo, è di 250 giorni, così distinti:

- approvazione esecutiva e affidamento lavori 30 giorni - esecuzione lavori 200

- collaudo 20 giorni.

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Relativamente alla accessibilità e/o manutenzione e servizi, non esistono particolari problemi.

Ovviamente, l’opera realizzata deve essere conservata e tenuta sempre in condizione di agevole funzionalità ergo transitabilità, i cui oneri saranno a carico del Comune.

-

lett. c (aspetti economici e finanziari)

I calcoli estimativi e giustificativi della spesa, sono dettagliatamente descritti e riportati nella Tav.15 – Computo metrico estimativo-.

L’importo complessivo necessario per la esecuzione della realizzando opera, è riportato nella Tav.21 – quadro Economico del Progetto alla quale si rimanda.

Per la elaborazione del computo metrico estimativo ergo quadro economico del progetto, sono stati utilizzati i prezzi della tariffa OO.PP. in vigore nella REGIONE CAMPANIA e precisamente, prezzario anno 2016 approvato con delibera della Giunta Regionale n 359 del 13/07/2016, confermata per l’anno 2018 con delibera n 824 del 28/12/2017.

Per i nuovi prezzi, le analisi sono state elaborate con riferimento alle tabelle del provveditorato alle OO.PP. vigenti per la Regione Campania.

BONEA, Dicembre 2019

IL PROGETTISTA

Geom. Pompeo VITAGLIANO

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