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ISTITUTO COMPRENSIVO ARTEMISIA GENTILESCHI Roma

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Academic year: 2022

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ISTITUTO COMPRENSIVO “ARTEMISIA GENTILESCHI”

Roma

Sede legale via dei Glicini 60 Tel. 0623230088

Web: www.icartemisiagentileschi.edu.it mail: rmic8cc007@istruzione.it

Scuola Infanzia “RENZO PEZZANI”

Scuola Primaria “FAUSTO CECCONI – RENZO PEZZANI”

Scuola Secondaria di primo grado “G. MASSAIA”

Si può insegnare a uno studente una lezione al giorno; ma se gli si insegna la curiosità, egli continuerà il processo di apprendimento finché vive.

( A. P. Bedford)

(2)

Il presente Piano Triennale dell’Offerta Formativa è stato elaborato in ottemperanza alla Legge 107 del 13/07/2015;

approvato dal Collegio dei Docenti nella seduta del 9 dicembre 2021 con delibera n. 13;

approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 16 dicembre 2021 con delibera n. 1.

Atti di indirizzo per la strutturazione del PTOF: Dirigente Scolastico Dott.ssa Chiara Simoncini

Docenti con F.S. PTOF: ins. Daniela Napoleoni e Elsa Nardi

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INTRODUZIONE

Finalità della Legge 107/2015 e compiti della scuola

Il Piano triennale è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche (c.14).

“Le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente al triennio di riferimento il Piano Triennale dell'Offerta Formativa” (c. 12)

• Esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa (c. 14)

• È coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi (c. 14)

• Riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale (c. 14)

• Tiene conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa (c. 14)

• Comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche e valorizza le relative professionalità (c.

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• Mette in atto il Piano di Miglioramento elaborato nel Rav (c. 14)

• Elabora il potenziamento dell’Offerta Formativa (cc. 7, 16, 22, 24)

• Promuove finalità, princìpi e strumenti previsti nel Piano Nazionale Scuola Digitale (c. 57)

• Programma le attività formative rivolte al personale docente e Ata (cc. 12, 124)

• Presenta il fabbisogno di (c. 14):

- posti comuni e di sostegno dell’Organico dell’Autonomia (cc. 63-85) - potenziamento dell'offerta formativa - del personale ATA

- infrastrutture, attrezzature, materiali.

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è il documento programmatico di valore identitario e strategico di ogni istituzione scolastica, è il documento con cui ogni scuola si rende riconoscibile, con cui comunica ed esplicita in termini comprensibili anche ai non addetti ai lavori, ai genitori e al territorio la progettazione educativa e didattica e le ragioni pedagogiche che la sostengono. Esso nasce come espressione della coralità che anima una comunità educante, poiché esso scaturisce dal lavoro congiunto di varie forze interne ed esterne alla scuola che dialogano tra loro.

Il PTOF diventa un vero e proprio patto formativo all’interno della scuola e tra quest’ultima e il territorio in cui essa opera e dove svolge la funzione di motore di sviluppo sociale e culturale.

Con questo documento l’Istituto dichiara la volontà di continuare a essere un presidio educativo, culturale e civico attivo nel contesto sociale in cui è ubicato.

Il PTOF è elaborato, sulla base dell’Atto di indirizzo emanato dalla Dirigente scolastica, dal Collegio docenti insieme a due docenti con Funzione Strumentale, al fine di realizzare un’ampia condivisione

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con tutta la comunità scolastica ed è stato successivamente approvato dal Consiglio di Istituto. Pertanto è il risultato di un confronto costruttivo e di una partecipazione di tutte le componenti scolastiche, delle famiglie, degli studenti e delle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio.

Sebbene il documento trovi nell’Atto di indirizzo il punto di partenza, esso prende le mosse dall’ascolto dei bisogni educativi espliciti ed impliciti delle alunne e degli alunni e dai traguardi e dagli obiettivi generali indicati dal MIUR e mira alla valorizzazione delle potenzialità e degli stili di apprendimento degli studenti, allo sviluppo del metodo cooperativo e laboratoriale all’interno della comunità scolastica, all’interazione e alla collaborazione con le famiglie, mediante forme di organizzazione didattica flessibili e di innovazione metodologica e tenendo conto della realtà e delle risorse sociali, culturali ed economiche del territorio, in coerenza con priorità, traguardi e obiettivi di processo individuati nell’Autovalutazione d’Istituto. Per rispondere in modo più pertinente alle richieste della società attuale, complessa, articolata e globalizzata in cui ai bambini, ragazzi, che saranno futuri giovani, vengono richieste una pluralità e trasversalità di conoscenze, abilità e competenze che permetta loro di saper stare al mondo come donne e uomini consapevoli e responsabili, la proposta didattica ed educativa viene arricchita da iniziative di potenziamento e attività progettuali con l’intento di renderli capaci di interagire efficacemente a livello europeo, educandoli all’interculturalità e all’integrazione e orientandoli al mondo del lavoro e alla loro presenza nella società. Ci si prefigge il complesso, seppur non irrealizzabile, obiettivo che i nostri alunni siano non spettatori, ma agenti attivi, partecipi e costruttori di quel mondo migliore che necessita di competenze, buone pratiche e propositività.

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Atto di indirizzo per la predisposizione del PTOF triennale 2022/2025

PREMESSA

Nel fronteggiare la crisi pandemica che ha investito l’intero Paese, in questi anni è stato profuso il massimo impegno e sono state messe in campo tutte le risorse disponibili per realizzare le azioni e gli interventi ritenuti indifferibili al fine di garantire, seppure con i condizionamenti derivanti dalle soluzioni organizzative imposte dall’esigenza di contenimento del contagio, la continuità didattica e il diritto all’istruzione per tutti gli studenti.

In un contesto tanto drammatico, l’emergenza sanitaria internazionale ha creato tuttavia le basi per un cambio di passo in grado di trasformare in opportunità strategiche le sfide da essa derivanti. Anche per la nostra istituzione scolastica, si impone una riflessione organizzativa e didattica che faccia leva soprattutto sull’azione coordinata dei diversi attori, in un rinnovato patto di corresponsabilità educativa.

L’obiettivo del documento è quello di fornire una indicazione sulle modalità di elaborazione, i contenuti indispensabili, gli obiettivi strategici, le priorità, gli elementi caratterizzanti l’identità dell’Istituzione che devono trovare adeguata esplicitazione nel POF Triennale e sugli adempimenti che il corpo docente è chiamato a svolgere in base alla normativa vigente.

Il POF Triennale è da intendersi non solo quale documento con cui l’Istituzione dichiara all’esterno la propria identità, ma programma in sé completo e coerente di strutturazione precipua del curricolo, di attività, di logistica organizzativa, di impostazione metodologico-didattica, di utilizzo, promozione e valorizzazione delle risorse umane, con cui la scuola intende perseguire gli obiettivi dichiarati nell’esercizio di funzioni che sono comuni a tutte le istituzioni scolastiche in quanto tali, ma al contempo la caratterizzano e la distinguono.

Tutte le azioni di pianificazione e di gestione devono avere come orizzonte la garanzia del diritto allo studio dei nostri allievi e il loro successo formativo, che sono prioritarie rispetto alle esigenze personali.

La partecipazione attiva e costante, la trasparenza, l’assunzione di un modello operativo finalizzato al miglioramento continuo di tutti i processi di cui si compone l’attività della scuola non possono realizzarsi solo per effetto delle azioni poste in essere dalla dirigenza, ma chiamano in causa tutti, quali espressione della vera professionalità che va oltre l’esecuzione di compiti ordinari, ancorché fondamentali, e sa fare la differenza.

Per una buona gestione e per una concreta ed effettiva realizzazione del PTOF è necessario l’apporto di ogni componente della comunità scolastica, laddove per buona gestione si vuole intendere il dialogo fra le componenti interne ed esterne e fra elementi delle singole componenti al proprio interno.

Al controllo ed alla supervisione della realizzazione del Piano triennale dell’Offerta Formativa sarà preposto prioritariamente il Dirigente scolastico per le attribuzioni normative e, di conseguenza, i suoi collaboratori e tutte le FF.SS., ciascuna per l’area di propria competenza.

Il collegio dei docenti è tenuto ad un’attenta analisi degli argomenti oggetto della presente direttiva, in modo da assumere deliberazioni che perseguono la correttezza, l’efficacia, l’efficienza, l’imparzialità, la trasparenza richiesta alle pubbliche amministrazioni, qualità – queste - particolarmente rilevanti quando gli atti amministrativi sono parte fondante all’interno del rapporto educativo tra docente e discente e tra scuola e famiglia.

Attraverso il suo Piano dell’Offerta Formativa, l’I.C. Artemisia Gentileschi garantisce l’esercizio del diritto degli studenti al successo formativo e alla migliore realizzazione delle caratteristiche individuali, secondo principi di equità e di pari opportunità.

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All’interno di un processo di apprendimento che copre l’intero arco della vita, l’offerta formativa dell’I.C. apporta il proprio contributo al sereno sviluppo dell’allievo e alla preparazione culturale di base, creando la padronanza degli alfabeti di base, dei linguaggi, dei sistemi simbolici, ampliando il bagaglio di esperienze, conoscenze, abilità e competenze che consentano agli studenti di stare al passo con il progresso culturale, tecnologico e scientifico.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

VISTO l’art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59;

VISTO il D.P.R. 275/1999 “Regolamento in materia di autonomia delle Istituzioni scolastiche”, ed in particolare gli artt. 3, come modificato dalla legge n. 107/2015, 4 e 5, comma 1;

VISTO il D.Lgs. 16 aprile 1994, n. 297;

VISTO l’art. 25 del D.Lgs. 30 marzo 2001, n.165;

VISTA la legge n. 107 del 13.07.2015, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”;

VISTA la Legge 22 maggio 2020, n. 35, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19;

VISTA la Legge 6 giugno 2020, n. 41;

VISTO il D.M. 7 agosto 2020, n. 89, Adozione delle Linee guida sulla Didattica digitale integrata, di cui al Decreto del Ministro dell’Istruzione 26 giugno 2020, n. 39;

CONSIDERATA l’esigenza di garantire il diritto all’apprendimento degli studenti nel rispetto del principio di equità educativa e dei bisogni educativi speciali individuali;

TENUTO CONTO delle esigenze e della programmazione delle iniziative educative e culturali presentate dagli Enti Locali e dai Servizi socio-sanitari del territorio;

TENUTO CONTO delle proposte e delle iniziative promosse dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio;

TENUTI IN CONSIDERAZIONE i Piani dell’Offerta formativa degli anni scolastici precedenti;

CONSIDERATE le criticità rilevate nei consigli di classe e i risultati di apprendimento registrati nelle classi;

VISTI gli esiti del Rapporto di Autovalutazione e considerate le priorità e i traguardi ivi individuati;

VISTI i risultati delle rilevazioni nazionali degli apprendimenti nella nostra scuola per l’a.s. 2018/19 (sospesi per l’a.s. 2019/20) e quelli per l’a.s. 2020/21 in rapporto alla media nazionale e regionale;

TENUTO CONTO delle risorse professionali, strumentali e finanziarie di cui l’Istituzione dispone, nonché delle esperienze professionali maturate nel corso degli anni;

CONSIDERATI i compiti affidati al Dirigente Scolastico dall’art. 25 D.lgs. 165/2001 e dalla legge n. 107/2015, ed in particolare dai c.78 e segg.;

RICHIAMATE le norme a tutela della libertà di insegnamento dei docenti e quelle relative alle competenze degli OO.CC.;

PRESO ATTO che l’art.1 della legge n. 107 del 13.07.2015, ai commi 12-17

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FORNISCE LE SEGUENTI LINEE DI INDIRIZZO PER LA DEFINIZIONE DEL PTOF 2022/2025 Il Piano Triennale dell’offerta formativa dovrà configurare un modello di scuola unitario nell’ispirazione pedagogica, nelle scelte curricolari e progettuali, nel sistema di verifica e di valutazione, al fine di prestare la cura necessaria alla relazione educativa con gli alunni, di gestire le emozioni connesse all’apprendimento di sviluppare la necessaria resilienza per proteggere la comunità scolastica; una scuola in cui tutte le componenti sono necessarie alla realizzazione del Piano dell’offerta formativa.

Il Collegio docenti dovrà agire per superare la visione individualistica dell’insegnamento, al fine di favorire la cooperazione, le sinergie che emergono dal confronto e dall’integrazione dei punti di vista, nell’ottica della trasparenza e della necessaria rendicontazione della progettazione. La cultura che deve contraddistinguere la nostra scuola è la “learning organization”, comunità di pratiche che condivide le conoscenze e le competenze disponibili al suo interno, nelle fasi dell’implementazione e dello sviluppo della progettazione.

Si rende necessaria l’apertura a processi di sperimentazione, ricerca e sviluppo delle pratiche didattiche, di innovazione metodologica che partono dall’attività in team dei docenti, di confronto, di produzione di materiali, di proposte di formazione/aggiornamento, di individuazione di strumenti e modalità per la rilevazione degli standard di apprendimento.

Nell’esercizio della sua discrezionalità tecnica, pertanto, il Collegio dei docenti è chiamato a definire il Piano dell’Offerta Formativa Triennale 2022/2025. Ai fini dell’elaborazione del documento, il Dirigente Scolastico ritiene indispensabile che si seguano le presenti indicazioni.

• L’elaborazione del P.T.O.F. deve tener conto delle priorità nazionali e regionali, definite in un contesto europeo e internazionale.

• L’elaborazione del P.T.O.F. deve tener conto delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi di processo individuati nel RAV e nel PDM.

❖ PIANO DELLA COMUNICAZIONE

È fondamentale adottare una visione strategica della comunicazione istituzionale, programmarla, sulla base di obiettivi chiari e ben definiti, e rinunciare ad azioni di informazione/comunicazione scollegate rispetto agli obiettivi di comunicazione. La visione strategica, il disegno lineare e l’approccio relazionale costituiscono quindi i tratti distintivi del Piano di comunicazione di un sistema di comunicazione che permetta di incrementare la qualità del servizio offerto, l’efficienza organizzativa e il coinvolgimento di tutte le componenti nel processo di miglioramento. Sebbene il Piano si faccia promotore di un preciso schema metodologico con il fine di garantire l’efficacia dell’azione comunicativa, deve restare uno strumento flessibile dal punto di vista dei contenuti e dell’applicazione: può infatti essere utilizzato per programmare la comunicazione, ma anche per migliorare e razionalizzare azioni future e/o processi già avviati, di durata variabile. Nella comunità educante, la comunicazione può essere definita come un processo necessario a produrre partecipazione alle scelte e, nel contempo, condividere informazioni attraverso l'utilizzazione di un insieme di regole comunemente accettate;

bisogna, dunque, essere anche, consapevolmente, comunità comunicante.

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❖ CURRICOLO VERTICALE

Rafforzare i processi di costruzione del curricolo d’Istituto e verticale, nell’ottica di una continua sperimentazione, sia in termini di supporto agli alunni in difficoltà sia nelle direzioni dello sviluppo delle potenzialità, delle attitudini e della valorizzazione delle eccellenze.

Per una efficace pianificazione collegiale dell’Offerta Formativa si proseguirà nell’adozione di un metodo di azione condiviso di istituto, nella dimensione Top-Down, cioè dai traguardi prefissati nel Profilo di Uscita dello Studente e dalle competenze in uscita, all’elaborazione di una progettazione didattica per competenze, che allinei tra loro gli atti fondamentali dell’azione formativa alle novità riguardanti l’adozione di forme di flessibilità didattico-organizzativa, la Didattica digitale integrata e l’introduzione a pieno titolo nel curricolo dell’Educazione Civica.

❖ PROGETTUALITÀ

La progettualità deve mirare ad acquisire conoscenze e competenze didattiche e metodologiche relative all’utilizzo dell’e-learning in prospettiva inclusiva, a diffondere le principali tecnologie utilizzate nella didattica e alla loro potenziale declinazione in chiave inclusiva.

Sarà pertanto necessario:

▪ Potenziare e integrare il ruolo dei Dipartimenti e delle Funzioni Strumentali al P.T.O.F.;

▪ Predisporre spazi virtuali tramite la piattaforma d’Istituto Google Workspace;

▪ Favorire la realizzazione di progetti, in presenza e a distanza di conoscenza e diffusione della letteratura della resilienza;

▪ Potenziare lo svolgimento delle attività di recupero e potenziamento degli apprendimenti;

▪ Potenziare le pratiche di Istituto su Accoglienza, Continuità e Orientamento;

▪ Incrementare la connettività e il cablaggio e allestire classi 3.0, atelier aperti al territorio;

▪ Ridurre i fenomeni della varianza dei risultati tra le classi e tra i plessi favorendo il confronto e il dialogo professionale per la definizione di strumenti comuni di progettazione, verifica, valutazione in funzione dei traguardi definiti;

▪ Promuovere l’alfabetizzazione e il potenziamento dell’italiano come L2;

▪ Promuovere la cultura sulla sicurezza, consapevoli che occorre implementare un sistema condiviso di partecipazione attiva dell’intera comunità scolastica;

▪ Promuovere la cultura sulla sicurezza digitale, nel rispetto della normativa vigente in materia di privacy;

▪ Implementare i processi di dematerializzazione e trasparenza amministrativa;

▪ Accrescere la quantità e la qualità delle forme di collaborazione con il territorio: reti, accordi, progetti, fundraising e crowdfunding.

❖ INNOVAZIONE DIDATTICA 1. ETWINNING

Aprire l’intera scuola alle dinamiche educative e didattiche nazionali ed europee (Erasmus plus, E-twinning, sperimentazioni nazionali, rete di scuole, Avanguardie educative di Indire). La collaborazione transnazionale,

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nella sua versione on-line, attraverso la piattaforma eTwinning serve a far conoscere persone e vite diverse dalle proprie, rafforzando le competenze chiave di cittadinanza e potenziando, tra le altre, quelle multilinguistiche, digitali e di consapevolezza ed espressione culturali. Sulla piattaforma è possibile creare progetti collaborativi su contenuti disciplinari o lavorare su ambiti trasversali (anche in ottica CLIL). L’azione eTwinning è citata dal PNSD come una delle “palestre di innovazione sui temi più avanzati del digitale a scuola i cui modelli e la loro messa a sistema sono utili per una diffusione più ampia delle pratiche”.

2. OUTDOOR EDUCATION

Favorire occasioni di outdoor education, intesa come vita scolastica all’aperto con percorsi educativi di apprendimento strutturati. Si tratta di un modello pedagogico, didattico e organizzativo complesso, in cui il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento rimane centrale, anche se per raggiungerli si utilizzano molteplici e non tradizionali modalità di insegnamento/apprendimento. Il punto focale non è quello dei contenuti ma quello dei tempi. La scuola all’aperto bandisce la fretta e l’ansia prestazionale. La scuola nella natura e sul territorio ha sicuramente il vantaggio di curare il rapporto con gli altri e con il mondo. Rispetto, ascolto, cura delle cose e delle persone.

3. ATELIER EDUCATIVI DI SPERIMENTAZIONE E DI RICERCA

La prospettiva a lungo termine è quella di realizzare setting educativi, ambienti di apprendimento che consentano agli alunni di conseguire il successo formativo e di cittadinanza.

L’atelier inteso come “laboratorio del fare” accoglie non solo linguaggi grafici, pittorici, manipolativi, ma anche quelli del corpo legati al movimento, alla comunicazione verbale e non verbale. Gli atelier hanno il privilegio di costruire differenti esperienze e mantenere processi cognitivi ed espressivi in stretta relazione gli uni con gli altri, per lavorare sulla connessione dei differenti campi di sapere.

4. IMPARARE CON LE STEM/STEAM

Alla base delle STEM/STEAM c’è la ricerca, la curiosità, la voglia di scoprire e darsi da fare (Tinkering), di creare cose nuove (Making), la passione per il bello e l’ordine, l’uso della regola come cammino per poter arrivare a strade inesplorate. L’attenzione alle discipline STEM/STEAM agisce su un nuovo paradigma educativo: creare la “cultura” scientifica e la “forma mentis” necessarie per lo sviluppo del pensiero computazionale.

Attraverso questo percorso di ricerca si intendono valorizzare le attività che mettono al centro la collaborazione tra studenti e docenti in contesti reali di apprendimento, che diventano così veri e propri “laboratori” per la ricerca.

5. EDUCAZIONE ALLA SOSTENIBILITÀ

È fondamentale introdurre e rendere strutturali nella scuola iniziative formative per l’educazione allo sviluppo sostenibile, quale condizione indispensabile per sostenere la transizione ecologica del Paese.

Sarà necessario promuovere progetti educativi sulla tutela dell’ambiente, sulla sostenibilità economica e sociale, sulla cittadinanza globale e sull’acquisizione di corretti stili di vita (es. adesione alla rete “scuole green”, implementazione del progetto “bike to school” come mobilità sostenibile).

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Il MI ha dato il via al Piano “Rigenerazione Scuola” (per la transizione ecologica e culturale delle scuole) ispirato agli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs) previsti dall’Agenda 2030.

❖ PATTO TERRITORIALE

Promuovere una “community school” nella quale le scuole si aprono al contesto sociale e culturale in cui operano attraverso il “Patto Educativo di Comunità”, una modalità di costruzione della comunità locale che si assume la responsabilità di essere “educante” e per questo capace di avviare come propria responsabilità i percorsi di crescita e educazione delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi, individuando come priorità la presa in carico delle situazioni di maggior fragilità, lavorando per rimuovere le disuguaglianze e prevenire e contrastare la povertà educativa. Il Patto si basa su un approccio partecipativo, cooperativo, solidale di tutta la società e per questo – richiamando l'art. 118 della Costituzione – si configura come strumento per siglare alleanze territoriali tra scuole, enti locali, soggetti del terzo settore e del civismo attivo centrate sulla pari dignità e sul reciproco riconoscimento di tutti gli attori coinvolti.

❖ DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA

È prioritario continuare a promuovere la sperimentazione e la diffusione capillare in tutte le scuole di nuove metodologie didattiche, orientate al superamento del modello di insegnamento tradizionale di stampo trasmissivo, incentrato sulla lezione frontale. È, inoltre, necessario favorire lo sviluppo di una didattica per competenze, di tipo collaborativo ed esperienziale, per consentire una maggiore personalizzazione dei processi di apprendimento degli studenti, in considerazione delle loro specifiche esigenze.

L'istituto si è dotato di piattaforma Google Workspace al fine di assicurare unitarietà all’azione didattica, semplificare la fruizione delle lezioni medesime nonché il reperimento dei materiali, anche a vantaggio di quegli alunni che hanno maggiori difficoltà ad organizzare il proprio lavoro.

L’Animatore e il Team digitale avranno il compito di garantire il necessario supporto alla realizzazione delle attività digitali della scuola, attraverso collaborazione rivolta ai docenti meno esperti e, nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali e adottando misure di sicurezza adeguate, nella creazione e/o guida all’uso di repository, in locale o in cloud, per la raccolta separata degli elaborati degli alunni, in modo da garantire la corretta conservazione degli atti e dei prodotti della didattica.

❖ FORMAZIONE DEL PERSONALE

Il PTOF dovrà contenere le attività di formazione definite dalla nostra scuola (cfr. piano di formazione dell’08/03/2021) in coerenza con gli obiettivi del Piano di miglioramento, sulla base delle priorità nazionali indicate nel Piano Nazionale di Formazione del MI.

All’interno del Piano della formazione del personale, dovranno essere inserite attività che sappiano rispondere alle specifiche esigenze formative.

Oltre a quanto già richiamato, sarà opportuno organizzare momenti formativi sull'utilizzo di:

• misure igieniche personali e sulle precauzioni igienico-sanitarie per il contenimento del contagio da COVID-19;

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• metodologie innovative di insegnamento e ricadute sui processi di apprendimento (didattica breve, apprendimento cooperativo, flipped classroom, debate, project based learning);

• modelli inclusivi per la didattica digitale integrata e per la didattica interdisciplinare;

• gestione della classe e della dimensione emotiva degli alunni;

• privacy, salute e sicurezza sul lavoro;

• formazione specifica sulle misure e sui comportamenti da assumere per la tutela della salute personale e della collettività in relazione all’emergenza sanitaria;

• formazione sulla valutazione degli apprendimenti degli alunni e delle alunne

❖ MIDDLE MANAGEMENT

La politica organizzativa continuerà ad essere quella di coinvolgere il più possibile la comunità con una diffusa attribuzione di incarichi e compiti che consentirà la costruzione formale e sostanziale di un middle management capace di promuovere condivisione delle scelte, coinvolgimento attivo di tutta la comunità educante, circolarizzazione dell’informazione e dei risultati raggiunti.

La condivisione della leadership risulta essere un fattore determinante per promuovere il cambiamento dell’insegnamento e un impegno da parte dei docenti per il miglioramento delle pratiche professionali.

Il coinvolgimento e la fattiva collaborazione delle risorse umane di cui dispone l’istituto, la motivazione, il clima relazionale e il benessere organizzativo, la partecipazione attiva e costante, la trasparenza, l’assunzione di un modello operativo volto al miglioramento continuo di tutti i processi di cui si compone l’attività della scuola chiamano in causa tutti e ciascuno, quali espressione della vera professionalità che va oltre l’esecuzione di compiti ordinari, ancorché fondamentali, e sa fare la differenza.

Consapevole dell’impegno e delle nuove sfide epocali che la scuola deve affrontare, si auspica non solo l’usuale professionalità e zelo con cui l’intera comunità professionale assolve normalmente ai propri doveri, ma uno sforzo profondo di apertura, condivisione, collaborazione in una scuola dove la libertà, la creatività, il rapporto costante con la comunità siano elementi fondanti dell’essere scuola.

Il Dirigente Scolastico Chiara Simoncini

Documento firmato digitalmente ai sensi del CAD e smi

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1. LA SCUOLA E IL SUO CONTESTO

In base a quanto stabilito dalla normativa vigente, considerata la particolare situazione di emergenza sanitaria vissuta anche dal mondo della scuola, si rende necessario il recupero dei ritardi e il rafforzamento degli apprendimenti, oltre alla riconquista della dimensione relazionale e sociale al fine di garantire il benessere di tutta la comunità scolastica. Pertanto il PTOF si svilupperà attraverso percorsi ed attività rivolte a studenti provati da questo lungo periodo di limitazione delle interazioni e dei contatti sociali e dal learning loss degli apprendimenti, come misurato dall’INVALSI.

1.1. IL CONTESTO SCOLASTICO

L’Istituto Comprensivo opera nel cuore del quartiere storico di Centocelle, costruito in prossimità di un forte militare: Forte Prenestino. Il quartiere fa derivare il suo nome dal latino Centum Cellae, una cittadella militare fatta costruire dall’imperatore Costantino I dove trovavano alloggio cento dei migliori cavalieri e i loro cavalli ed ebbe un grande sviluppo con la nascita del primo aeroporto italiano:

Aeroporto di Centocelle (in seguito intitolato all’eroe della prima guerra mondiale Francesco Baracca), entrato ufficialmente in funzione il 15 aprile 1909 che determinò in poco tempo lo sviluppo dei collegamenti tranviari e ferroviari. Durante gli anni quaranta Centocelle ebbe il suo snodo centrale in piazza dei Mirti e via dei Castani, costeggiata da una serie di villini a uno o due piani, retaggio dell’origine rurale del territorio che tutt’oggi rimane nei toponimi delle vie, ed intorno c’erano strade battute su cui si affacciavano piccole costruzioni. Il quartiere accoglieva operai dell’industria romana, artigiani, piccoli commercianti, contadini e tranvieri. Fra gli anni cinquanta e sessanta si ebbe un periodo di costruzione selvaggia che trasformò la natura dei luoghi.

Tuttavia fu messo in atto un vero e proprio piano regolatore ben visibile dalla planimetria delle strade del quartiere. Nel 1996 è stato aperto il parco archeologico di Centocelle che contiene resti di ville romane e reperti archeologici che risalgono fino al IV sec. a.C. Si estende per 120 ettari ed è un importante polmone della zona est della città.

Attualmente la maggior parte della popolazione di Centocelle appartiene al ceto medio (artigiani, operai, commercianti, impiegati, qualche professionista) anche se alcune famiglie vivono ancora in situazione di povertà.

Il quartiere è ben collegato alle zone circostanti e al centro della città grazie a numerose linee di autobus e tram e alla linea C della Metropolitana di Roma.

I servizi sono presenti e ben sviluppati. Ci sono tante palestre, due piscine, vari centri sportivi. I punti di aggregazione più frequentati sono le due parrocchie, il centro anziani, il centro commerciale e, negli ultimi anni, sono nati tanti locali di ristorazione che hanno portato ad uno sviluppo anche della cosiddetta

“movida” giovanile. È presente in via dei Frassini una moschea, la seconda di Roma per importanza ed

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affluenza, alla quale se ne è aggiunta una seconda in via dei gladioli frequentata soprattutto dalle persone provenienti dal Bangladesh. I rapporti di queste comunità con il territorio sono molto intensi, “si tratta di una realtà consolidata e integrata che non suscita alcuna estraneità della popolazione autoctona realizzando invece uno scambio culturale tra i più avanzati della città” (F.M. Calvosa, Il luogo di periferia), al punto che, negli ultimi decenni, il tessuto sociale è divenuto uno dei poli di aggregazione delle nuove migrazioni europee ed extracomunitarie, considerando che qui vi abitano numerose famiglie provenienti da Albania, Polonia, Romania, Nord Africa, Bangladesh, Cina, America Latina.

Si evidenzia dunque un quartiere che sotto quest’ultimo aspetto rientra in uno studio sociologico ben preciso; nel quale, tra difficoltà e contrasti, si delinea l’immagine di una “periferia perfetta” in cui il valore umano e culturale nel corso del tempo ha reso possibile la convivenza democratica di più etnie.

Questo grazie, anche, all’impegno che le scuole di ogni ordine e grado hanno portato avanti sul diritto allo studio dei bambini in un’ottica multiculturale.

1.2. L’ISTITUTO COMPRENSIVO

Un Istituto Comprensivo è un'organizzazione complessa, che comporta il controllo di una serie di processi che interessano compiti istituzionali, gestione di persone, gestione di risorse, rapporti con gli utenti, interazioni con il territorio di riferimento. Per affrontare la complessità occorre, da un lato, definire chiaramente ruoli e responsabilità, dall'altro mettere a punto meccanismi operativi che garantiscano la funzionalità dell'intero sistema. Un Istituto comprensivo riunisce in una stessa organizzazione scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado, vicine fra loro come collocazione nel territorio. Gli uffici di segreteria e il dirigente scolastico sono quindi comuni, per tutti i tre ordini di scuola. Ciascun plesso scolastico mantiene la sua sede e la sua specificità nel rapporto allievi-insegnanti.

L’organizzazione in Istituti Comprensivi prevede che le singole istituzioni scolastiche esistenti mantengano la loro identità sul territorio e nello stesso tempo garantisce la partecipazione ad una organizzazione aggregata, più ampia, in grado di assicurare la continuità del progetto di offerta formativa. P.T.O.F per i ragazzi da tre a 14 anni.

Per svolgere questo compito il Dirigente scolastico si avvale della collaborazione:

• di una struttura organizzativa interna che permetta il supporto e il monitoraggio dei processi primari;

• di una rete che permetta di attivare in modo funzionale e sinergico tutte le risorse esterne cointeressate alla funzione sociale ed educativa della scuola: le Amministrazioni Comunali di riferimento, le associazioni che promuovono iniziative culturali, le associazioni a fini sociali, le agenzie educative e le imprese, eventuali collaboratori esterni per lo sviluppo di specifici progetti e figure professionali (operatori socio-sanitari della ASL, operatori sociali ed educatori delle

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Amministrazioni Comunali, volontari) a supporto del lavoro dei docenti, le Reti di scuole a livello provinciale e regionale, ognuno nel proprio ruolo e ognuno con il proprio bagaglio di proposte;

• della presenza attiva dei genitori nella vita scolastica, in quanto le famiglie rappresentano la prima e fondamentale agenzia educativa con la quale la scuola deve collaborare per raggiungere comuni finalità formative ed educative.

La scuola si impegna a favorire occasioni:

• di incontro (assemblee di classe, momenti comunitari: rappresentazioni e spettacoli, feste, premiazioni, manifestazioni sportive, conferenze su tematiche forti e condivise, …);

• di collaborazione a livello individuale (rappresentanti dei genitori, comitato mensa, …) e di gruppo (i Comitati Genitori, gruppo di lavoro per l’inclusività GLI);

• di scambio di informazioni (i colloqui, il registro elettronico e il diario, il sito d’Istituto, la piattaforma Google Workspace, la posta elettronica, …).

Dal punto di vista finanziario, il funzionamento dell'Istituto Comprensivo è assicurato dalle risorse messe a disposizione dallo Stato, integrate a livello locale con le risorse destinate alla scuola dai Piani annuali per il Diritto allo studio delle Amministrazioni Comunali, a cui competono anche gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili, degli arredi e delle attrezzature e dal contributo volontario delle famiglie, che serve a finanziare progetti con ampia ricaduta.

Esistono, inoltre, finanziamenti elargiti ai plessi da Enti di varia natura (Comitati Genitori, Associazioni del territorio, aziende e imprese…)

L'Istituto Comprensivo favorisce il raggiungimento di obiettivi di miglioramento dei rapporti tra scuola e comunità territoriale, garantendo continuità verticale al percorso educativo degli allievi. Inoltre la collaborazione tra scuola- famiglia viene consolidata dalla continuità di relazione con un'unica dirigenza scolastica, preposta al governo dei tre livelli di scolarizzazione: infanzia, primaria, secondaria 1°grado.

Anche la continuità orizzontale è un presupposto importante, poiché favorisce lo sviluppo di relazioni e sinergie tra studenti - scuola - territorio di appartenenza, inteso come una comunità, (quartiere, associazioni dei genitori, luoghi di aggregazione culturale, centri sportivi, laboratori artigianali etc ).

Infine offre alle Istituzioni scolastiche la possibilità di riorganizzare le proprie attività e di rinnovare il proprio Piano dell'offerta formativa, attraverso un'organizzazione flessibile e la valorizzazione delle competenze del personale docente.

Il nostro istituto comprensivo, da un punto di vista esclusivamente formale, nasce nell’a.s. 2009/10, quando alcune classi e sezioni della scuola Vespucci furono unite alla scuola Massaia e chiamate I.C via Tor de Schiavi 175. Si trattò di una verticalizzazione dettata dall’esigenza di trovare sistemazione per una scuola, il 19° circolo Vespucci, che era stata soppressa e smembrata. Nell’anno scolastico 2012/2013 è stato effettuato un dimensionamento con l’aggregazione del 21° Circolo Didattico “Cecconi”.

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Nel settembre 2019, però, l’istituto ha cambiato nome in seguito al trasferimento della scuola secondaria di I grado nella nuova sede di via Carpineto 11 ed è stato intitolato a: Artemisia Gentileschi.

Artemisia Gentileschi è una grande pittrice caravaggesca, nata a Roma nel 1593, figlia di Orazio Gentileschi, anch’egli pittore di scuola caravaggesca. La sua vita non fu priva di difficoltà poiché, dopo essere stata violentata dal pittore Agostino Tassi, presso il quale il padre stesso l’aveva mandata, affrontò il duro e difficile processo che seguì alla denuncia del padre e ne uscì vincitrice. La sua figura è stata scelta perché: è simbolo positivo di una donna che, in quanto tale, si è ribellata alla violenza subita e alle dure convenzioni del suo tempo avendo il coraggio di prendere in mano il proprio destino e volgerlo a proprio favore; è un’artista capace di affrontare la pittura “alta”: soggetti sacri, storici e monumentali, con totale padronanza, completezza e varietà poetica. La sua figura suscita, oggi più che mai, curiosità e stupore per la forza sorprendente unita a grande competenza tecnica e capacità artistica. La forza del suo personaggio consiste nell’aver superato con coraggio le avversità indicibili legate alla sua posizione di donna e nell’aver trasformato tutto questo in una narrazione artistico-pittorica di incredibile bellezza.

L’ISTITUTO COMPRENSIVO E I SUOI NUMERI

L’Istituto Comprensivo Artemisia Gentileschi è situato nel territorio del Municipio V del Comune di Roma e risulta così costituito:

• SCUOLA DELL’ INFANZIA: Plesso Renzo Pezzani - Piazza dei Mirti – Roma

• SCUOLA PRIMARIA:

- Plesso Fausto Cecconi - Via dei Glicini, 60 Roma - Plesso Renzo Pezzani - Piazza dei Mirti, 31 Roma

• SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO: Plesso “Guglielmo Massaia” - Via Carpineto, 11 Roma

LE SCUOLE E I NUMERI DELL’ISTITUTO

Aggiornati al 30.11.2021

DENOMINAZIONE ORDINE DI SCUOLA NUMERO DI CLASSI NUMERO DI ALUNNI

Renzo Pezzani Scuola dell’Infanzia 13 219

Renzo Pezzani Scuola Primaria 23 443

Fausto Cecconi Scuola Primaria 20 414

Guglielmo Massaia Scuola Secondaria di I grado 19 358

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La popolazione scolastica, appare multietnica, multireligiosa e multiculturale. Ciò permette un confronto e un arricchimento reciproco, così pure la presenza di un numero non trascurabile di alunni con bisogni educativi speciali favorisce lo sviluppo di una cultura e di una pratica inclusiva.

La popolazione scolastica è caratterizzata da difficoltà linguistiche e di integrazione non solo per una mobilità continua degli studenti in entrata e uscita, ma anche per la frequenza degli alunni che, in alcuni casi, risulta essere interrotta per rientri della famiglia nel paese di origine, per lunghi periodi durante l'anno scolastico.

Le risorse a disposizione della scuola non sempre sono sufficienti per superare le difficoltà che gli studenti e le loro famiglie incontrano considerando inoltre lo status socio economico e culturale delle famiglie che risulta essere medio basso.

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2. FINALITÀ

2.1. FINALITÀ GENERALI DELLA SCUOLA

(ai sensi dell’art.1 - comma 1 – 4 della Legge 107/2015)

• esprimere l’identità culturale e progettuale della scuola;

• rispondere ai bisogni dell’utenza e del territorio;

• ridurre lo scarto tra risultati attesi e quelli ottenuti;

• promuovere il dialogo tra scuola e famiglia;

• promuovere la collegialità, perché il soggetto educativo ha diritto ad un insegnamento coordinato e condiviso all’interno dell’organizzazione scolastica;

• definire percorsi formativi che permettano a tutti gli alunni il pieno sviluppo delle potenzialità;

• organizzare i percorsi didattici, nell’ambito degli attuali ordinamenti, secondo modalità fondate su obiettivi formativi e competenze tenendo conto dei contenuti didattici espressi nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo;

• contenere proposte per il triennio di riferimento da valutare annualmente ed eventualmente modificare tra settembre ed ottobre.

2.2. FINALITÀ DELL’ISTITUTO

La finalità del PTOF è espressa in continuità con la finalità da sempre perseguita dall’Istituto: lo sviluppo armonico ed integrale della persona, all’interno dei principi della Costituzione italiana, da conseguire attraverso la crescita culturale, morale, civile, critica e creativa dell’infanzia e della pre-adolescenza:

La Scuola è un microcosmo educativo fondato sulla condivisione democratica di valori etici fondanti e costituzionali.

VISION

La Vision è la ragione esistenziale di una scuola, poiché risponde alla domanda “perché esisto” come Istituzione. Essa aiuta a chiarire la direzione verso cui deve muovere il cambiamento a lungo termine dell’Istituto con la consapevolezza che la scuola è comunità educante e, come tale, fornisce le chiavi per apprendere ad apprendere, in un percorso formativo che durerà per tutta la vita, e, dunque, è la premessa fondamentale per l’acquisizione di risorse, la messa in campo di possibili innovazioni e l’individuazione di metodologie didattico/organizzative che portino nella direzione della meta verso cui ci si vuole dirigere.

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I traguardi che l’Istituto si impegna a perseguire per favorire, attraverso il pieno sviluppo delle potenzialità individuali e la conquista di un significativo bagaglio di conoscenze, competenze e abilità, il successo formativo di tutti gli alunni possono essere racchiusi in due aree generali quali:

l'integrazione tra le diverse iniziative progettuali realizzate e l'interazione tra la Scuola ed il Territorio che la circonda;

l’educazione alla cittadinanza europea;

e quattro aree caratterizzanti che dovrebbero permeare tutte le attività:

sviluppo del senso di comunità scolastica in tutte le sue componenti;

sviluppo in tutti gli studenti della capacità di autonomia e organizzazione;

accentuazione del concetto di istituto quale centro di educazione permanente;

fare dell’IC un luogo di innovazione e un centro di aggregazione per i giovani del territorio e le loro famiglie.

Alla Scuola, più di ogni altra agenzia educativa, spetta il compito di condurre gli studenti verso competenze sia di tipo cognitivo sia comportamentale, nella tutela della complessità che contraddistingue la persona. Sono i valori che fanno da collante nelle relazioni umane all’interno della scuola, sono norme etiche e morali che tengono insieme le persone all’interno di una istituzione.

L’obiettivo prioritario è quello di offrire strumenti di conoscenza e occasioni di esperienze significative che consentano a ciascun studente di apprendere e continuare ad apprendere anche oltre la scuola, attraverso l’apporto delle competenze professionali del personale docente, la collaborazione delle famiglie, l’utilizzo ampio e flessibile delle risorse interne ed esterne, la valorizzazione delle opportunità offerte dal territorio, rendendo la scuola un luogo di convivenza democratica, basata sulla cooperazione, lo scambio e l’accettazione della diversità come valore.

Il concetto di "VISION" esposto, quale idealizzazione operativa degli obiettivi che si intende perseguire nelle attività di educazione, di istruzione e di formazione degli studenti è di particolare importanza, nell’ottica della partecipazione di tutti in base al principio secondo cui è leggero il compito quando molti si dividono la fatica (Omero).

MISSION

La scuola ha un ruolo di riferimento culturale all’interno del territorio; pertanto la sua azione deve essere volta al rispetto ed alla valorizzazione di tutte le componenti sociali e culturali presenti nel quartiere, anche attraverso il superamento di fattori destabilizzanti come il disagio sociale e la dispersione scolastica. L’IC Artemisia Gentileschi pone al centro del suo impegno l’interesse dello studente e della sua famiglia e si impegna per aiutare gli alunni nell’apprendimento e per completarne la formazione,

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non solo a livello culturale, ma anche a livello civico e umano, nell’intento di far acquisire l’identità di cittadino del mondo aperto al confronto e consapevole delle proprie scelte.

Attraverso l’azione sinergica delle scuole che lo compongono l’Istituto Comprensivo intende realizzare il suo progetto educativo sulla base di alcuni presupposti essenziali:

▪ la valorizzazione dell’azione formativa

▪ la valorizzazione del rapporto scuola-genitori

▪ la valorizzazione delle diverse culture

▪ lo sviluppo del rapporto col territorio.

▪ il promuovere l’armonico sviluppo della personalità;

▪ il promuovere lo sviluppo delle capacità cognitive e critiche;

▪ la valorizzazione dell’autonomia di pensiero;

▪ lo sviluppo della capacità di cogliere gli aspetti essenziali dei problemi della condizione umana in un mondo in continua evoluzione;

▪ la promozione dell’inserimento attivo nel mondo delle relazioni interpersonali, sulla base di un’autentica inclusione di bisogni e diversità;

▪ la valorizzazione delle eccellenze;

▪ il recupero delle carenze;

▪ la valorizzazione delle risorse professionali interne;

▪ la valorizzazione delle risorse esistenti sul territorio;

▪ l’interazione con le altre scuole, gli enti locali, le organizzazioni culturali, le società sportive, gli organismi privati culturali, per un progetto educativo ricco e articolato che non sia limitato alle sole attività curricolari, ma assuma un più ampio ruolo di promozione culturale e sociale.

Un’azione progettuale di questo tipo presuppone la strutturazione di una “rete” di interventi e, quindi, un’azione trasversale con tutte le componenti (autonomie locali, servizi sociali, assicurazioni) deputate ad operare nel territorio.

Costante sarà il riferimento ad alcuni principi essenziali sanciti dalla Costituzione Italiana (Uguaglianza, Educazione alla convivenza democratica, Pari opportunità) e alle linee educative, indicate nei Programmi e negli Orientamenti Ministeriali, che costituiscono le imprescindibili mete del progetto educativo della scuola di base.

2.3. FINALITÀ EDUCATIVE

Per finalità educative s’intendono gli esiti di carattere generale al cui raggiungimento concorre la scuola in un rapporto di continuità tra scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo grado, in collaborazione con la famiglia, gli alunni ed in sintonia con il contesto territoriale.

Le finalità della scuola dall’infanzia alla Secondaria di primo grado sono orientate a promuovere:

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• LA MATURAZIONE DELL’IDENTITÀ

• LA CONQUISTA DELL’AUTONOMIA

• LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

• L’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA di ogni singolo allievo.

Esse derivano dalla visione del bambino/ragazzo come soggetto attivo, impegnato in un processo di continua interazione con i pari, gli adulti, l’ambiente e la cultura.

La MATURAZIONE DELL’IDENTITÀ impone alla scuola il necessario radicamento degli atteggiamenti di sicurezza, di autostima e di equilibrio affettivo.

L’AUTONOMIA è un percorso che il bambino/ragazzo ha già da tempo intrapreso in ambito familiare:

alla scuola il compito di orientarlo perché possa compiere scelte autonome in ambienti e contesti diversi.

Le COMPETENZE vengono favorite nel momento in cui la scuola incentiva le occasioni per far emergere le potenzialità di sviluppo di ciascuno, valorizzando conoscenze e vissuti individuali, attraverso proposte educative e didattiche stimolanti.

L'EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA esprime l'esigenza di una formazione che possa continuare nell'intero arco della vita. Nell'ambito di una collaborazione tra la scuola e gli attori extrascolastici, in primo luogo la famiglia, viene promossa la condivisione di regole e di valori sui quali si fonda la società in cui viviamo.

Finalità della scuola dell’Infanzia

- Consolidare l’identità: stare bene con sé stessi, sentirsi sicuri, imparare a conoscersi e riconoscere la propria unicità;

- sviluppare l’autonomia: acquisire fiducia in sé e negli altri, provare a fare le cose da soli, essere in grado di chiedere aiuto se necessario, esprimere insoddisfazione, cercare in modo autonomo strategie per risolvere le eventuali criticità, esprimere sentimenti ed emozioni, partecipare alle decisioni della classe scegliendo, esprimendo opinioni, ad assumendo responsabilità ed atteggiamenti consapevoli;

- acquisire le competenze: muoversi nello spazio con sicurezza, chiedere, curiosare, riflettere sulle esperienze, confrontare fatti, proprietà, quantità, caratteristiche, comprendere narrazioni,

- riassumere, raccontare, descrivere, rappresentare graficamente, contare, riconoscere, organizzarsi in modo autonomo;

- vivere le prime esperienze di cittadinanza: scoprire l’altro ed i propri bisogni, rispettare le regole, riconoscerne la necessità, saper ascoltare, mostrare attenzione al punto di vista dell’altro e rispettare le diversità, siano esse di opinione, razza, credo, genere. Porre le fondamenta per un comportamento orientato eticamente rispettoso dell’ambiente, la natura e di tutto ciò che lo circonda

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Finalità della scuola primaria

Alla scuola primaria spettano alcune finalità specifiche:

offrire agli studenti occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base;

far sì che gli studenti acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per apprendere a selezionare le informazioni;

promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi e categorie che siano in grado di fare da bussola negli itinerari personali; favorire l’autonomia di pensiero degli studenti, orientando la propria didattica alla costruzione di saperi a partire da concreti bisogni formativi.

Compito fondamentale della scuola è promuovere la prima alfabetizzazione culturale:

operando per una scuola democratica che dia agli alunni tutte le opportunità perché ciascuno esprima il meglio di sé nella crescita culturale;

rendendo i bambini protagonisti attivi della loro maturazione e della elaborazione della loro conoscenza attraverso il ricorso ad una didattica fondata su processi attivi di ricerca e scoperta e ad una più ampia diffusione delle tecnologie multimediali;

valorizzando il patrimonio culturale e di esperienza dei bambini, insieme alla loro storia e alle tradizioni del paese, per svilupparne ed arricchirne le potenzialità in vista di una formazione responsabile e consapevole del senso di identità e di cittadinanza;

facendo acquisire valori come solidarietà, fratellanza, amicizia, onestà, lealtà, senso del dovere e di responsabilità, perseveranza;

formando una mentalità critica ed aperta alla ricerca e all'indagine ed interessata all'esame delle situazioni, fatti e fenomeni in vista dell'inserimento nella vita sociale, culturale e professionale;

favorendo lo sviluppo ed il potenziamento del pensiero nei suoi vari aspetti razionali e creativi:

intuizione, immaginazione, progettazione, ipotesi, deduzione, controllo;

favorendo lo sviluppo di un atteggiamento scientifico che renda capaci di organizzare le proprie esperienze e di cogliere, prospettarsi, rappresentare e risolvere situazioni problematiche con modelli e strumenti sempre più raffinati e adeguati;

favorendo lo sviluppo ed il potenziamento della conoscenza dei vari linguaggi e della capacità di utilizzarli in contesti significativi;

assicurando il benessere psico-fisico dei bambini privilegiando, nel rapporto educativo, la dimensione relazionale ed affettiva;

facendo acquisire il rispetto di sé, degli altri, dell'ambiente.

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Finalità della scuola secondaria

In continuità con la scuola primaria, la scuola secondaria prosegue nel percorso di formazione armonica e integrale di ogni persona. Si prefigge, inoltre, di favorire una più approfondita padronanza delle discipline e di favorire nei ragazzi l'acquisizione e lo sviluppo di capacità, conoscenze, strategie ed atteggiamenti efficaci e funzionali al raggiungimento di una conoscenza di sé‚ che permetta di attuare scelte autonome e motivate, tra cui l’orientamento verso studi successivi Tale percorso, articolato nel triennio, prevede:

l'osservazione della realtà circostante (aspetti della natura, paese, luoghi e cose della vita quotidiana) e, quindi, lo sviluppo della capacità di fare esperienza, cioè di incontrare, accogliere, valutare in maniera critica e consapevole i luoghi, i momenti e rapporti della vita quotidiana;

la conoscenza di sé‚ come persona, dotata di ragione, di libertà e di una specifica originalità (interessi, capacità, storia individuali);

la conoscenza del proprio ruolo e del proprio compito nella realtà sociale.

Orientamento scolastico

L'orientamento, quale attività istituzionale delle scuole di ogni ordine e grado, costituisce parte integrante del curricolo di studio e, in generale, del processo educativo e formativo sin dalla scuola dell'infanzia. Esso si esplica in un insieme di attività che mirano a formare e a potenziare la capacità degli alunni di conoscere se stessi, l'ambiente in cui vivono, i mutamenti culturali e socio - economici, i percorsi formativi, affinché possano essere protagonisti di un personale progetto di vita e partecipare allo studio e alla vita familiare e sociale in modo attivo, paritario e responsabile. Nella scuola secondaria è un'attività interdisciplinare rivolta alle classi terze che conclude un percorso triennale di conoscenza e formazione di sé. Con la guida dell'insegnante e attraverso varie modalità (questionari, riflessioni guidate, letture, visione di film, ...) gli alunni:

vagliano l'offerta formativa della scuola superiore;

la valutano in rapporto ad abilità, interessi, attitudini, aspirazioni personali;

partecipano a stage orientativi presso alcuni Istituti di scuola secondaria di II grado del territorio, scelti secondo i loro interessi, anche in orario extracurricolare.

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3. OBIETTIVI PRIORITARI CON RIFERIMENTO AL RAV

La valutazione interna d’istituto consiste in un processo di autoanalisi e di autovalutazione che coinvolge l’intera comunità scolastica, finalizzato all’individuazione dei propri punti di forza e di debolezza per attivare un percorso di miglioramento.

Le funzioni rilevanti in ordine ai processi di autovalutazione dell’Istituzione scolastica, quindi alla compilazione del R.A.V. (Rapporto di Autovalutazione), e alla programmazione e monitoraggio delle azioni di miglioramento della scuola, sono da attribuire al NIV (Nucleo Interno di Valutazione), istituito con il compito di promuovere e realizzare le attività connesse al Sistema Nazionale di Valutazione, secondo quanto indicato nella normativa di riferimento:

1. Direttiva MIUR n. 11 del 18 settembre 2014 “Priorità strategiche del sistema nazionale di valutazione per gli anni scolastici 2014/2015 – 2015/2016 – 2016/2017”;

2. D.P.R. n. 80/2013 ‘’Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione’’;

3. Legge 107/2015 di riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione.

4. Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 62.

Ogni anno il RAV viene aggiornato sulla base dei cambiamenti ritenuti importanti al fine attivare azioni di miglioramento efficaci.

In riferimento a quanto stabilito nel RAV e nel PDM, nel precedente triennio, si evidenzia una variazione delle scelte strategiche e delle priorità finalizzate al miglioramento degli esiti dovuta soprattutto al modificarsi delle condizioni scolastiche post pandemiche.

Rapporto di Autovalutazione (RAV) e PdM Riduzione del gap formativo tra classi parallele” e consolidamento delle competenze chiave di cittadinanza sono le priorità individuate nel RAV alla base della progettazione triennale.

Le azioni progettate quali le attività a classi aperte sono rivolte al miglioramento dell’ambiente di apprendimento negli aspetti organizzativi- metodologici- relazionali; allo sviluppo di una sequenza di azioni miranti alla continuità didattico- educativa per l’orientamento 3-14 anni; allo sviluppo di relazioni funzionali con le famiglie attraverso la misurazione periodica efficace della loro in/soddisfazione.

Esigenze degli studenti Esigenza di crescere nella dimensione, cognitiva ed affettivo relazionale; sviluppare una immagine positiva del sé anche ai fini dell’orientamento; acquisire una identità forte, autonoma

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responsabile e consapevole; potersi ispirare a modelli educativi e valoriali chiari, coerenti e il più possibile convergenti.

Vivere una pluralità di esperienze in ambienti dove lo star bene insieme sia una preoccupazione costante e dove l’adulto sia realmente disponibile ad ascoltare e sostenere l’alunno nei momenti di difficoltà.

Essere gratificati ed incoraggiati; accrescere la motivazione allo studio e all’impegno; migliorare l’apprendimento come strumento per confrontare e apprezzare punti di vista diversi.

Essere valorizzati nelle proprie potenzialità, talenti e capacità personali, rinforzare l’autostima e l’autonomia.

Progettare consapevolmente il proprio futuro.

Recuperare le esperienze di gioco, sport, lavoro di gruppo e comunicazione come fonti di scoperta, creatività e socializzazione.

Vivere in ambienti nei quali non si abbia paura delle diversità e che offrano occasioni di incontro con culture e realtà diverse.

Promuovere lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro.

Esigenze del contesto Promuovere lo sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali e il senso di appartenenza alla comunità ed al territorio.

Promuovere lo sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri, il potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione all'autoimprenditorialità.

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Promuovere attività musicali, artistiche e teatrali, l’orientamento scolastico, l’inserimento di alunni stranieri, prevenire e contrastare la dispersione scolastica; organizzare sportelli di ascolto per la prevenzione del disagio con la consulenza di educatori e psicologi.

Prevenire e combattere dipendenze e devianze: videogiochi, bullismo e cyberbullismo.

Promuovere un impiego efficace ed integrato delle risorse umane, mettendo a disposizione delle scuole personale per assistenza agli alunni con particolari esigenze.

Potenziare l'inclusione scolastica e il diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca il 18 dicembre 2014.

Promuovere un uso integrato delle strutture scolastiche anche al di fuori degli orari di lezione per attività sportive e culturali di interesse generale.

Valorizzare la scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese.

Promuovere, in ogni forma possibile, il raccordo e la collaborazione con le associazioni culturali e sportive del territorio.

Promuovere l’utilizzo delle risorse umane a disposizione di ogni istituzione scolastica.

Pertanto le priorità, i traguardi e gli obiettivi di processo sono così espressi e motivati nel RAV:

Area Priorità Descrizione del traguardo

Risultati nelle prove standardizzate nazionali

Ridurre la varianza tra le classi Riduzione della varianza tra le classi dell'istituto e mantenimento del risultato positivo ottenuto

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Ottenere risultati positivi nelle prove standardizzate

Allineare i risultati nelle prove standardizzate alle medie nazionali e regionali.

Competenze chiave europee Promuovere una maggiore acquisizione delle competenze chiave e di cittadinanza

Migliorare i risultati nelle competenze chiave europee (competenze sociali e civiche, spirito d’iniziativa e imprenditorialità) attraverso l'utilizzo di compiti autentici

Area Descrizione dell’obiettivo di processo Curricolo, progettazione e

valutazione

Individuare le cause della variabilità dei risultati tra classi dell’Istituto e attivare azioni per la sua riduzione

Condividere tra i diversi ordini pratiche per la valutazione e certificazione delle competenze chiave e di cittadinanza

Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane

Attivazione corsi di formazione per il personale sulla valutazione e certificazione delle competenze

La determinazione di tali traguardi e obiettivi è successiva alla rilevazione e analisi dei punti di forza e di debolezza articolati all’interno del RAV 2020-21 nelle seguenti aree: Area contesto e risorse, Area Esiti, Area processi - pratiche educative e didattiche, Area processi – pratiche gestionali e organizzative.

Il RAV è pubblico sul sito http://cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/

3.1. IL PIANO DI MIGLIORAMENTO

Il Piano di miglioramento, che viene sviluppato nel triennio 2022/25, è in stretta connessione con il Piano triennale dell’offerta formativa e cercherà di cogliere le indicazioni offerte dalla Legge 107/2015, come occasione per rinnovare e rinvigorire la progettualità pedagogica e didattica della scuola per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Esso muove dall’esperienza e dai risultati conseguiti, attraverso le azioni migliorative espletate negli anni precedenti e tiene conto delle ricadute storiche che l’emergenza epidemiologica da Covid-19 ha determinato nel mondo della scuola. L’obiettivo prioritario della scuola è sempre stato il miglioramento degli esiti degli studenti, in armonia con le finalità espresse nel PTOF che indirizzano l’azione di tutta la comunità educante verso la formazione integrale dell’alunno nei suoi molteplici aspetti e hanno come punto di riferimento il profilo dello studente, tratto direttamente dalle Indicazioni nazionali per il curricolo D.M. 254 del 2012 e dal documento “Indicazioni nazionali e Nuovi scenari” del 2018, a cui si collegano anche le competenze chiave europee per l’apprendimento permanente della Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 2006,

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