Resoconti Parlàmentari 1497 Assemblea Regionale Siciliana
VII Legislatura CDLII. SEDUTA 31 Ma r z o 1976
C D L I I S E D U T A
(Pomeridiana)
m e r c o l e d ì 31 M A R Z O 1976
Presidenza del Vice Presidente MANGIONE indi
del Presidente FASINO
I N D I C E
D isegni d i l e g g e :
(A n n u n z io d i p r e s e n t a z io n e ) . . • • (R ic h ie s ta d i p r o c e d u r a d ’u r g e n z a ) :
P R E S I D E N T E ...
ARNONE ...
« I n t e r v e n t i p e r l o s v ilu p p o d e i c o m p a r t ì p r o d u ttiv i d e l la z o o t e c n ia , d e l la v itiv in iG o ltu r a , deUa s e r r ic o ltu r a , d e l la g r a n i c o lt u r a e d i a ltre co ltu r e a r b o r e e , n o n c b è p e r l a r e a liz z a z io n e d elle d o t a z i o n i s t r u t tu r a li e d in fr a s t r u t t u r a li in a g r i c o lt u r a » (712 - 4 - 476 - 517 - 543 - 612 - 726 - 757 - 766 - 769 - 783 - 7 8 8 /A ) (S e g u ito d e lla d is c u s s io n e ) :
P a g .
1497
1498 1497
P R E S ID E N T E 1498, 1501, 1507, 1508, 1509, 1519, G R IL L O M O R A S S U T T I .1498, 1501, 1508,
Natoli . . . . • ^ *
R I N D O N E ...
...
S A R D O ...
G R A M M A T IC O . . . . . .
D’A L I A , P re sid en te della C om m ission e G IU M M A R R A , A s s e s s o r e all’a g ricoltu fa e
1510, 1511, P A O L O N E ...
A M M A V t l T A ...
( V o t a z io n e p e r a p p e ll o n o r n in a le ) . (R is u lta to d e E a v o t a z i o n e ) . . . .
1511, 1512. 1517, 1520, 1524, 1525.
1509, 1511, 1512, 1521, 1522, 1523.
1500, 1504,
1506. 1517, 1518, 1507, 1508, fo r e s t e 1507, , 1514. 1523, 1525, 1515,
1518 1527 1519 1525 1520 1524 1504 1506 1522 1525 1509 1527 1521 1526 1517 1517
La seduta è aperta alle ore 17,45,
GENNA, segretario, dà lettura del pro
cesso verbale della seduta precedente, che,
non sorgendo osservazioni, si intende appro
vato.
Annunzio di presentazione di disegni di legge.
PRESIDENTE. Comunico che, in data odierna, sono stati presentati i seguenti disegni di legge:
— « Concessione di un contributo ” una tantum ” di lire 100 milióni per l’arreda- mento e Tammodernamento delle attrezza
ture didattiche deiristituto superiore di gior
nalismo presso rUniversità di Palermo » (915) , dall’onorevole Mazzaglia;
— « Istituzione di un Istituto per la for
mazione professionale di operatori sociali specializzati nel campo dell’infanzia disadat
tata e per gli studi, gli aggiornamenti e la sperimentazione didattica e psicopedagogica » (916) , dall’onorevole Mazzaglia;
__ « Prolungamento di corsi di riqualifi
cazione professionale e di perfezionamento già istituiti con legge 29 dicembre 1973, numero 58 e 28 dicembre 1974, numero 50 » (917) , dagli onorevoli Arnone, Carfi, Man
gione, Mantione e Traina.
Richiesta di procedura d’urgenza con relazione orale per l’esame di disegno di legge.
ARNONE. Onorevole Presidente, chiedo
R esocon ti, i . 207
(500)
Resoconti Parlamentari — 1498 Assemblea Regionale Siciiiano
V ii Legislatura CDLII SEDUTA 31 Marzo 1976
la procedura d’urgenza con relazione orale per l’esame del disegno di legge numero 917 testé annunziato.
PRESIDENTE. La richiesta sarà posta al
l’ordine del giorno della seduta successiva.
Seguito della discussione del disegno di legge:
« Interventi per lo sviluppo dei comparti pro
duttivi della zootecnia, della vitivinicoltura, della serricoltura, della granicoltura e di altre colture arboree, nonché per la realizzazione delle dotazioni strutturali ed infrastrutturali in agricoltura » (712 - 4 - 476 - 517 - 543 - 612 - 726 - 757 - 766 - 769 - 783 - 788/A).
PRESIDENTE. Si passa al secondo punto deU’ordine del giorno: seguito della discus
sione del disegno di legge: « Interventi per lo sviluppo dei comparti produttivi della zootecnia, della vitivinicoltura, della serri
coltura, della granicoltura e di altre colture arboree, nonché per la realizzazione delle dotazioni strutturali ed infrastrutturali in agricoltura » (712 - 4 - 476 - 517 - 543 - 612 - 726 - 757 - 766 - 769 - 783 - 788/A).
Invito i componenti della Commissione competente a prendere posto nel banco alla medesima assegnato.
Ricordo che nella seduta precedente è stato accantonato l’articolo 8.
Articolo 9.
Invito il deputato segretario a darne let
tura.
GENNA, segretario:
« Tit o l o III
Interventi per la zootecnia Art. 9.
Allo scopo di promuovere il miglioramento e lo sviluppo del patrimonio zootecnico, con particolare riguardo per gli allevamenti bo
vini ed ovini, nonché per migliorare e po
tenziare Tefficienza strutturale, economica e produttiva degli allevamenti stessi e di quelli suini, a favore degli agricoltori singoli od associati, con preferenza per le forme a lar
ga base associativa di cui i coltivatori diretti rappresentano la maggioranza numerica dei
soci, che si impegnano a realizzare organici piani aziendali o pluriaziendali di sviluppo agro-zootecnico, da attuare anche mediante stralci funzionali, vengono concesse le age
volazioni contributive per l’esecuzione dei lavori e delle opere previste dall’articolo 43 del regio decreto 13 febbraio 1933, numero 215 e successive aggiunte e modificazioni, ivi comprese le opere agronomiche di mi
glioramento e di sistemazione dei pascoli e di sistemazione dei prati-pascoli, le opere e le attrezzature per la lavorazione aziendale dei prodotti lattiero-caseari, nonché gli al
loggi per gli addetti alTallevamento del be
stiame.
Per la realizzazione delle iniziative di cui al comma precedente possono essere concessi i contributi in conto capitale, nella misura massima del 50 per cento della spesa am
missibile, previsti dagli articoli 43 e 44 del regio decreto 13 febbraio 1933, numero 215, e per i coltivatori diretti, i contributi pre
visti dalTarticolo 2 della legge regionale 6 giugno 1968, numero 14, maggiorati que
sti ultimi del 10 per cento ».
PRESIDENTE. Comunico che all’articolo 9 è stato presentato, dall’onorevole Natoli, il seguente emendamento:
al primo comma, dopo « agricoltori sin
goli o associati » aggiungere: « in organismi costituiti ai sensi della legge 8 luglio 1975, numero 306 ».
GRILLO MORASSUTTI. Chiedo di par
lare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GRILLO MORASSUTTI. Onorevole Presi
dente, onorevoli colleghi, con l’inizio della discussione del titolo terzo del disegno di legge che prevede interventi per la zootec
nia, ci addentriamo in uno specifico settore che tante attese ha destato e desta tra gli agricoltori siciliani.
L’articolo 9 rappresenta una tappa impor
tante nonché un punto di riferimento pe^’
il futuro sviluppo di molte zone depresse della Sicilia. Lo scopo dichiarato dall’arti
colo è quello di promuovere il migliora
mento e lo sviluppo del patrimonio zootec
nico, con particolare riguardo per gli alD' vamenti bovini ed ovini e per il migliora-
Resoconti Parlamentari — 1499 Assemblea Regionale Siciliana
VII Le g i s l a t u r a CDLII SEDUTA 31 Ma r z o 1976
mento e il potenziamento dell’efBcienza strut
turale, economica e produttiva degli alleva
menti stessi e di quelli suini, in favore degli agricoltori singoli od associati, con prefe
renza per le forine a larga base associativa, di cui i coltivatori diretti rappresentano la maggioranza numerica dei soci.
Per non ritornare successivamente sul
l’emendamento Natoli, esso può essere defi
nito una disattenzione da parte dello stesso, in quanto la legge 8 luglio 1975, numero 306, prevede il riconoscimento per parti
colari associazioni di agricoltori, specificata
mente per la connnercializzazione dei pro
dotti. Questo, invece, è un articolo che pre
vede finanziamenti per le strutture, per le modifiche aziendali, cioè per portare una azienda agricola ad essere azienda agricola zootecnica.
Noi nutriamo una riserva non tanto sulla postulazione dell’articolo 9, quanto sulla co
pertura finanziaria, che ovviamente discu
teremo nel relativo articolo. Ci sembra, in
fatti, che nel panorama agricolo della Re
gione siciliana, prevedere solo una cifra com
plessiva, nei due anni, di 15 miliardi per la zootecnia e per le strutture connesse, sia ben poca cosa. E’ quasi niente rispetto ad una vocazione che moltissime zone, le più povere della Sicilia, hanno ad essere tra
sformate in grandi pascoli, a potere recepire strutture aziendali per l’allevamento sia dei bovini, come anche degli ovini e dei suini.
Ci troviamo, pertanto, di fronte ad un limite che il Governo ha posto per quanto attiene airintervento; quindi, alla luce del limite finanziario, riteniamo che nel com
plesso questo articolo sia solo un manifesto di buone intenzioni ma che ben poco potrà operare.
Vorrei sottolineare anche un altro aspetto che a noi sembra importante. Si tratta di una scelta politica che il Governo regionale ha corhpiuto; scelta politica che noi non andiamo a contestare neppure con emenda
menti, per evitare di dover perdere tempo su un articolo che, riteniamo, quest’Assem- hlea debba approvare entro breve tempo.
Tuttavia non possiamo non sottolineare come il considerare, un contributo del 50 per cento in conto capitale, è certamente molto meno di quanto per altri settori, che forse meno possono dare allo sviluppo economico della agricoltura siciliana, si è previsto nella leg
ge stessa. Noi riteniamo, onorevole Presi
dente ed onorevoli colleghi, che l’awenire economico dell’agricoltura siciliana passi at
traverso lo sviluppo della zootecnia.
In sede di discussione generale abbiamo chiarito che di fronte alla crisi economica nazionale, di fronte al pesante deficit della bilancia internazionale, proprio per l’acqui
sto di carni all’estero, la Sicilia, che ha lo spazio essenziale, può contribuire in maniera massiccia ad una nuova dimensione della zootecnia e degli allevamenti nel territorio nazionale; e per fare ciò, certamente, è ri
sibile la cifra dei 15 miliardi previsti. Avrem
mo visto meglio, e abbiamo avuto il co
raggio di dichiararlo, un intervento massic
cio per consentire all’economia zootecnica siciliana un vero decollo.
Il Movimento sociale italiano - Destra na
zionale rimarrà fermo su questo tipo di impostazione di base, anche attraverso gli emendamenti che successivamente ha pre
sentato, che tendono non solo ad andare incontro a piani di trasformazione ma a con
sentire la messa in opera dei territori della Regione che oggi appaiono lontani da una loro possibile utilizzazione in termini agrari e soprattutto in termini di pascolo, in termini di sfruttamento per la zootecnia.
Noi siamo favorevoli all’articolo 9 con queste riserve, anche se, ripeto, affermiamo che questo articolo è solo un postulato di buone intenzioni ma si allontana di molto dalle attese che, in maniera concentrica, sah gono da parte degli allevatori e degli agri
coltori siciliani.
Riteniamo altresì che il volere assoluta- mente dare un tipo di contribuzione infe
riore, sul piano del contributo in conto capi
tale, a questo settore dell’agricoltura, sia un errore di fondo, ma non possiamo, in questo momento, non tenere presente che rispetto alle scelte precedenti fatte dal Governo re
gionale questo è già un passo avanti a cui certamente riteniamo di avere contribuito attraverso tutta una serie di interventi e di sollecitazioni.
Onorevole Presidente e onorevoli colleghi, noi gradirenmio che, soprattutto prima della approvazione dell’articolo che prevede la co
pertura finanziaria, l’esecutivo potesse, per lo meno, assicurare questo settore dell’agri
coltura siciliana di futuri maggiori e più solleciti e più ampi interventi.
Resoconti Parlamentari — 1500 — Assemblea Regionale Siciliana
VII Legislatu ra CDLII SEDUTA 31 Marzo 1970
Le zone più depresse della Sicilia aspet
tano da questo settore un momento nuovo di impegno e di ritorno alla vita dei campi, e forse questa è un’occasione perduta per dare una accelerazione, anche alla luce di impegni diversi e più massicci che hanno investito ed investono altri settori della eco
nomia siciliana e che rappresentano una percentuale occupazionale di gran lunga in
feriore a quella che potrebbe rappresentare in termini obiettivi una svolta, in senso zootecnico, dell’agricoltura siciliana.
Il nostro gruppo si dichiara favorevole al
l’articolo 9 della legge e sollecita, su questo indirizzo, maggiore e più profonda atten
zione delle forze politiche di maggioranza.
NATOLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Per illustrare il suo emen
damento?
NATOLI. No, sulla discussione.
PRESIDENTE. Lei parla sulla discussione e illustra il suo emendamento...
NATOLI. Mi appello al regolamento...
PRESIDENTE. Che cosa le consente il re
golamento?
NATOLI. Il regolamento mi consente di intervenire sulla discussione...
PRESIDENTE. Ne ha facoltà, non illu
strando l’emendamento però.
NATOLI. Io desidero protestare per que
sta interpretazione personale del Regola
mento da parte del Presidente dell’Assem- blea, e mi dispiace farlo, perché non si viene alla tribuna per gioco. Se si fa del
l’ostruzionismo si dichiara, fa parte delle battaglie parlamentari. Quindi, voglio spe
rare che sia un momento di nervosismo della Presidenza...
PRESIDENTE. La prego di svolgere il suo intervento.
NATOLI. Tuttavia lei non mi può esi
mere dalla mia garbata ma ferma protesta.
NelTintervenire nella discussione sull’ar
ticolo 9 desidero ribadire quello che ho detto in sede di esame dell’articolo 1, e cioè che il Partito repubblicano aveva proposto che gli stanziamenti per questo comparto fos
sero destinati per erbai frazionali, per prati naturali, ossia trattassero l’aspetto delle fo
raggere in Sicilia, creando quella materia prima essenziale alla produzione della carne.
Una parte della somma prevista potrebbe essere utilizzata per la costituzione di stalle razionali e per alloggi.
Prima di concludere, dato che non ho il gusto della parola e anche per venire in
contro ad un criterio di economia dei discorsi cui è tanto sensibile la Presidenza dell’As- semblea, debbo osservare che l’emendamen
to da me presentato non ha più ragione di esistere non perché abbia perduto la sua validità — aveva un motivo nel contesto di una scelta in favore della cooperazione — ma perché, se io lo sostenessi, darei ragione all’onorevole Grillo nel senso che la batta
glia del Partito repubblicano sarebbe sol
tanto punitiva verso altri settori che vivono e operano nel mondo deU’agricoltura.
L’Assemblea, nella sua stragrande maggio
ranza, ha ritenuto di dare a questa inizia
tiva un taglio ben diverso da quello che era negli intendimenti del Partito repub
blicano e, direi, in questa direzione si è mosso il Partito comunista, il quale, tra
mite una dichiarazione resa dall’onorevole Rindone, ha fatto sapere di ancorarsi al testo governativo, del quale una virgola non va cambiata.
AMMAVUTA. Questo dimostra che lei non segue nemmeno i lavori dell’Aula, per
ché questo è il testo della Com m issione
non il testo del Governo. Poiché lei non
ha mai partecipato ai lavori della Commis
sione 0 quasi, ecco..:
N.^lTOLI. L’onorevole Ammavuta dimen
tica un piccolo particolare; che io non faccio
parte della Commissione « Agricoltura ».
RINDONE. La confondeva con Cardillo, si sbaglia.
NATOLI. La proposta del Partito repub
blicano era anche ancorata ad un tema fon
damentale: niente più contributi, solo ere
Resoconti Parlamentari — 1501 — Assemblea Regionale Siciliana
VII Legislatura CDLII SEDUTA 31 Marzo 1976
dito agevolato. Voi l’avete bocciata. Questi sono i fatti, questa è la realtà.
10 non interverrò più, onorevole Presi
dente, su questo comparto, ma queste cose vanno dette.
11 Partito repubblicano registra ancora una volta una sordità ai fini di ogni innovazione.
Persiste, e questa volta in uno schieramento che va dall’estrema destra all’estrema sini
stra, la volontà di camminare sul vecchio binario delle raccomandazioni. A seguito di queste considerazioni, dichiaro di ritirare l’emendamento.
PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto.
Pongo ai voti l’articolo 9.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato) Articolo 10.
Invito il deputato segretario a darne let
tura.
CHESSARI, segretario ff.:
« Art. 10.
Le agevolazioni contributive di cui al se
condo comma del precedente articolo pos
sono essere concesse anche a favore dei pic
coli allevatori, singoli od associati, che rea
lizzano idonei ricoveri per il bestiame dagli stessi allevato, anche nelle aree a tali fina
lità destinate dagli strumenti urbanistici co
munali. La capacità dei ricoveri predetti deve essere commisurata alle esigenze dei capi mediamente allevati dal beneficiario che rimane obbligato a darne adeguata dimo
strazione.
Ove i predetti ricoveri vengano realizzati con finalità associativa dai comuni, la misura del contributo può essere elevata al 100 per cento della spesa ammissibile, ivi compresa quella per l’acquisizione deU’area.
Le agevolazioni di cui al primo comma, nonché quelle previste dalle altre leggi vi
genti, possono essere utilizzate dall’Ente di sviluppo agricolo, dai comuni, dalle comu
nità montane e da agricoltori e allevatori associati per l’acquisizione, anche mediante rilievo di complessi esistenti, di impianti Zootecnici, ivi comprese le scorte, le strut
ture e le attrezzature afferenti agli impianti stessi ».
PRESIDENTE. Comunico che sono stati presentati, dagli onorevoli Grillo Morassutti, Cusimano, Cavallaro e Grammatico, i se
guenti emendamenti:
sopprimere il secondo comma:
al terzo comma sopprimere da « dall’En
te di sviluppo agricolo » sino alla parola
« commi »;
— dall’onorevole D’Alia, per la Commis
sione:
al terzo comma, dopo le parole « e alle
vatori associati » sopprimere « per l’acqui
sizione, anche mediante rilievo di complessi esistenti... » fino « agli impianti stessi ».
GRILLO MORASSUTTI. Chiedo di par
lare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GRILLO MORASSUTTI. Onorevole Presi
dente, onorevoli colleghi, l’articolo 10 pone una problematica particolarmente complicata e, per alcuni aspetti, contraddittoria.
Nel primo comma di questo articolo si sostiene che le agevolazioni contributive di cui al secondo comma dell’articolo prece
dente, cioè il 50 per cento della spesa am
missibile in conto capitale, e per i coltiva
tori diretti la maggiorazione dell’articolo 2 della legge regionale 6 giugno 1968, sono estese anche per la costruzione di ricoveri per il bestiame nelle aree a tali finalità de
stinate dagli strumenti urbanistici comu
nali. Questa facoltà è data agli allevatori sin
goli ed associati.
Noi, su questa prima parte dell’articolo 10, ci troviamo sostanzialmente d’accordo, perché in molti comuni siciliani, quelli che hanno un retroterra a vocazione zootec
nica e quelli che vedono il passaggio e la migrazione di bestiame, troviamo giusto che in aree destinate dagli strumenti urbanistici si costruiscano, con i contributi di cui al pre
cedente articolo 9 testé approvato, ricoveri per il bestiame.
Si pone anche un problema sulla possi
bilità che tali aree possano essere concesse o meno dal comune, problematica che noi
Resoconti Parlamentari — 1502 Assemblea Regionale Siciliana
VII
Legislatu ra CDLII SEDUTA 31 Marzo 1970non affrontiamo, ma nella sostanza vi è un indirizzo che troviamo perfettamente ade
rente ad una esigenza seppur marginale che in alcuni comuni esiste.
Non siamo d’accordo, invece, sul secondo e sul terzo comma dell’articolo.
Sul secondo comma non ci troviamo d’ac
cordo per vari motivi. Esso recita: « Ove i predetti ricoveri vengano realizzati con fina
lità associativa dai comuni, la misura del contributo può essere elevata al 100 per cento della spesa ammissibile, ivi compresa quella per l’acquisizione dell’area ».
Ora, noi non comprendiamo il motivo per cui si debba consentire ad un comune di co
struire gratuitamente una stalla, un rico
vero per animali con un contributo del 100 per cento della spesa ammissibile, ivi com
presa quella per l’acquisizione dell’area; o per lo meno, potremmo ritenere tutto ciò ammissibile ove mai fosse specificato che tali ricoveri servono per attività transitorie, come il passaggio degli animali o altre cose similari, in quanto non comprendiamo quale utilità si possa avere di una stalla per ani
mali, per esempio, a stabulazione fìssa, che quindi vengono allevati in stalle comunali, possibilmente con l ’acquisto di mangimi da parte dei singoli che usufruiscono di queste stalle.
Ci potremmo trovare di fronte a un tipo di attività anomala che potrebbe prevedere la costruzione di stalle ai bordi dei centri urbani a spese del comune la cui gestione, a questo punto, non sappiamo da chi do
vrebbe essere presa, per consentire, non si capisce bene a chi e per quale motivo, il ricovero fìsso dì animali e quindi, al limite,
anche l’ingrasso degli animali stessi.
Io avrei potuto capire che questo secondo comma fosse finalizzato, per esempio, per consentire ai commercianti di carne di po
tere ricoverare per un certo periodo di tempo gli animali acquistati alle fiere; avrei po
tuto capire che si dicesse che questi ricoveri intanto possono essere costruiti per consen
tire il ricovero di animali che migrano; ma nel momento in cui si consente al comune di costruire delle stalle senza comprendere a che cosa queste stalle debbano servire, ecco che noi improvvisamente ci potremmo tro
vare di fronte ad un tipo di ingerenza, non si capisce bene a quale titolo, da parte del comrme, possibilmente al servizio di singoli
o associati speculatori, i quali, usufruendo di stalle che a loro non costano niente, po
trebbero tranquillamente ammassare il be
stiame, ingrassarlo e utilizzarlo.
Se il Governo avrà la bontà di spiegarci questo secondo comma potremmo anche ri
considerare il nostro emendamento soppres
sivo. Ma nel momento in cui dovesse spie
garcelo dovrebbe anche specificare meglio in termini chiari la norma e l’utilizzazione soprattutto che di questi ricoveri dovrebbe farne il comune, che ne diverrebbe, salvo errori od omissioni, il legittimo proprietario.
Passiamo poi al terzo comma. Le agevo
lazioni di cui al primo comma, cioè la co
struzione di stalle e ricovero nelle aree comunali con il 50 per cento a fondo per
duto e tutto il resto, sono estese all’Ente di sviluppo agricolo, ai comuni, alle comunità montane e agli agricoltori e allevatori asso
ciati « per l’acquisizione, anche mediante rilievo di complessi esistenti, di impianti zootecnici, ivi comprese le scorte, le strut
ture e le attrezzature afferenti agli impianti stessi ».
A questo punto io mi richiamo a due con
siderazioni di ordine generale. Una prima considerazione, svolta dallo stesso onorevole Assessore, che ha fatto ritirare all’onorevole Grillo l’emendamento all’articolo 7, in cui si parlava di acquisto di complessi già esistenti.
In secondo luogo, la innovazione nel tipo di intervento della Regione introduce un aspetto pericolosissimo. Noi, dopo avere osservato il fallhnento delle partecipazioni regionali, vogliamo introdurre improvvisa
mente il « comune imprenditore », « l’ente locale imprenditore », perché tali diverreb
bero l’Ente di sviluppo agricolo, le comu
nità montane. Cioè noi vorrenomo procedere ad una trattativa privata tra il comune, tra l’ente locale in generale, l’Ente di sviluppo agricolo ed il privato, per acquistare com
plessi già esistenti, comprese le scorte, le strutture e le attrezzature, per mettere tutto ciò a disposizione non si sa bene di ehi, non si sa bene per quale finalità, con gli stessi dubbi che noi abbiamo espresso per il secondo comma.
Noi potremmo dipingere questo terzo com
ma deH’articolo 10 come un momento di raptus 0 forse ancora come un attimo di sbandamento e di ritorno indietro da parte di coloro i quali l’hanno concepito e l’han-
Resoconti Parlamentari 1503 Assemblea Regionale Siciliana
VII Le g i s l a t u r a CDLII SEDUTA 31 Ma r z o 1976
HO impoststo. Gis abbismo assistito ad. una esperienza che ritorna puntualmente. Dicono che non è vero che le partecipazioni regio
nali sono in crisi per colpa loro. Sono in crisi perché? Perché hanno rilevato dai pri
vati tutto ciò che i privati avevano portato al fallimento.
Ebbene, onorevole Presidente, onorevoli colleghi, noi qui ipotizziamo che l’ente lo
cale, che l’Ente di sviluppo agricolo possa andare a rilevare certamente non ciò che molto rende al privato, ma sicuramente ciò che nulla rende al privato. In più c’è una altra considerazione da fare, a monte di tutto ciò. Noi consentiremo l’acquisto di strutture già finanziate, di quelle strutture possibilmente fatte con i denari regionali e che poi vengono riacquistate dal denaro pub- blico.
Mi sembra die tutto ciò non sia molto serio. Ma puntuale arriva 1 emendamento dell’onorevole Salvatore D’Alia, il quale pro
pone al terzo comma di sopprimere dopo le parole « allevatori associati » da « per la acquisizione » fino « agli impianti stessi ».
Il terzo comma, cioè, rimarrebbe in questa dizione: « Le agevolazioni di cui al primo comma, nonché quelle previste dalle altre leggi vigenti, possono essere utilizzate dal
l’Ente di sviluppo agricolo, dai comuni, dalle comunità montane, da agricoltori ed alleva
tori associati ».
Abbiamo tolto tutto il resto, ma per far sì che queste agevolazioni possano essere estese ai comuni, alle comunità montane ed all’Esa. Ed allora noi diciamo che si man
tiene in piedi il concetto che l’Esa, le comu
nità montane ed i comuni possono diven
tare imprenditori in quanto possono, col contributo regionale, fare strutture, non le possono acquistare; cioè abbiamo tagliato a metà il concetto iniziale.
A noi sembra che tutto ciò, ripeto, non sia serio. Mi si deve dimostrare attraverso quale deduzione illuminante di natura eco
nomica, attraverso quale processo^ di infles
sione rispetto a quello che avviene nelle nostre campagne, noi riteniamo che la crisi della Zootecnia possa essere salvata dal fatto che i comuni, le comunità montane e 1 Esa
p o s s o n o usufruire delle agevolazioni^ previ
ste per gli agricoltori singoli e associati per realizzare strutture zootecniche.
A me sembra che ci incamminiamo su un
terreno che noi certamente non possiamo far passare sotto silenzio, per la gravità enor
me di quanto viene posto in essere.
Certo, l’aspetto più scabroso Tonorevole D’Alia lo ha tolto con un colpo di pennello, ma è rimasto il quadro della possibilità che il denaro pubblico vada a riacquistare quanto ha già finanziato. E’ rimasto il principio, che forse potrà fare piacere all’oiiorevole Rindone, il quale è sindaco e potrà forse, accanto al suo comune, andare ad acquistare qualche struttura per realizzare un com
plesso zootecnico...
RINDONE. Io voglio risolvere il problema delle vacche di Caltagirone.
GRILLO MORASSUTTI. Ecco, o risol
vere il problema delle vacche di quella zona che, finalmente, potrebbero migrare verso San Cono, cosa che sino ad oggi non haimo fatto, mentre altro tipo di animale vi ha migrato. Ma tutto ciò, onorevole Presidente ed onorevoli colleghi, non toglie la gravità di quanto asseriamo.
Certo è facile potere dire che là dove la mano privata non interviene è bene che a scopi sociali intervenga la mano pubblica;
ma allora a che cosa servono le cooperative, onorevoli colleghi del Partito comunista? Voi per primi dovreste qui dichiarare che il fenomeno cooperativistico è fallito. Perché non mi pare che sia proponibile che l’arti
colo rimanga in piedi con questa stesura.
Esso, se non rimane ancorato a quello che è il postulato del primo comma, che va incontro alle esigenze di ordine sociale che si voleva prefiggere, necessita di un con
fronto certamente più vasto e più ampio e più responsabile; ha bisogno, onorevole Pre
sidente ed onorevoli colleghi, di una veri
fica; perché non vogliamo che domani si dica: « Questo articolo è passato, ma la nostra forza politica non era presente ». Non vogliamo dare alibi.
L’onorevole D’Alia io ritengo abbia sba
gliato involontariamente nella redazione del
l’emendamento; sicuramente non voleva to
gliere solo l’ultima parte del terzo comma, ma voleva riferirsi all’intero terzo comma.
In merito a questo particolare articolo ed alla tematica che lo stesso sviluppa nonché ai grossi problemi che ne derivano, vole
vamo, ripeto, sottolineare all’Assemblea re-
Resoconti Parlamentari — 1504 — Assemblea Regionale Siciliana
VII Le g i s l a t u r a CDLII SEDUTA 31 Marzo 1975
gionale siciliana, al Governo, che è neces
sario un confronto ai fini di una valuta
zione obiettiva sulla reale portata che esso ha, sul reale significato che assume nell’am- bito delle future iniziative e di scelte che noi non vorremmo si verificassero in Sicilia.
MARILLI. Quante parole per dire niente!
GRAMMATICO. Ora salirai tu alla tri
buna e dirai tutto. A l niente corrisponde il tutto.
RINDONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
RINDONE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, non so se l’onorevole Grillo Moras- sutti sia riuscito a confondere le proprie idee nonostante lo sforzo che abbia fatto.
Certamente però non è riuscito a stravol
gere il contenuto limitato e preciso dell’ar
ticolo 10.
Che cosa vuole risolvere l’articolo 10?
Una cosa molto semplice. L’articolo 9 pre
vede incentivi, contributi per talune finalità, compresa quella della costruzione delle stra
de. Per le aziende agricole, sa l ’onorevole Grillo Morassutti, come sappiamo tutti, cre
do, che non vi sono comuni che si salvano in Sicilia; esiste un’altra attività, marginale quanto si vuole, ma che ha una sua consi
stenza che riguarda gli allevatori che non hanno aziende agricole, stanno nei paesi,
« a matina nescinu chi crapi, i pascimi e tornanu... » con le vacche.
Ora è naturale che è un problema che va risolto sotto un duplice aspetto, quello del
l’attività economica e quello igienico - sani
tario. Tutti ricordiamo quello che è successo nei nostri comuni in occasione della epide
mia del colera, i richiami fatti dalle autorità sanitarie alle autorità amministrative per intervenire ai fini del rispetto di tutte le norme e le leggi che garantivano la pubblica salute. Ricorderà anche l’onorevole Grillo Morassutti la manifestazione dei vaccari a Caltagirone per difendere la loro attività, ma nello stesso tempo la difficoltà dell’am
ministrazione di quel comune a risolvere questo problema.
Che cosa si vuol fare con l’articolo 10? Da un canto si dice a questi allevatori: associa
tevi (senza tuttavia avere una azienda agri
cola e quindi non potete avere i contributi) in territori idonei, stabiliti dagli strumenti urbanistici, e costruitevi le case per conto vostro. Anche le autorità amministrative, in particolare i comuni, vogliono risolvere il problema sanitario, nel senso che, in man
canza di una iniziativa da parte degli inte
ressati, interviene la Regione e dà il cento per cento per costruire dei ricoveri sociali;
il che significa che la gestione viene fatta da una cooperativa che sorgerà, in maniera che i comuni già per conto proprio possano affrontare il problema e quindi eliminare quegli ostacoli che oggi impediscono a que
sti allevatori di abbandonare l’attività ed arrivare alle forme di pressione, di coerci
zione.
Per quanto riguarda poi l’ultima parte del terzo comma, quale era lo spirito? Che oltre che costruire i ricoveri si possano ac
quisire le aree.
Intanto mi pare difficile che in questi ter
ritori previsti dagli strumenti urbanistici vi siano di queste attrezzature.
Comimque, per evitare confusioni a que
sto proposito e per impedire che si vada alla ricerca di masserie abbandonate, questa parte è da eliminare.
Credo infatti che la Commissione si ap
presti a presentare un emendamento sop
pressivo del terzo comma dell’articolo 10.
CUSIMANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CUSIMANO. Onorevole Presidente, ono
revoli colleghi, il disegno di legge al nostro esame prevede interventi a favore della zootecnia, per agevolare il miglioramento e lo sviluppo del patrimonio zootecnico, per migliorare le strutture e la produttività degli allevamenti.
Io ‘ho ascoltato con molta attenzione l’in
tervento dell’onorevole Rindone, il quale ha cercato di arrampicarsi sugli specchi per cercare di trovare una giustificazione ai la
vori della maggioranza della Commissione e deH’Assemblea, maggioranza che ha inse
rito il secondo ed il terzo còmma deU’arti- colo 10. Poiché il gruppo del Movimento sociale italiano - Destra nazionale con uii ragionamento molto semplice ha smantellato
jiesoconti Parlamentari 1505 Assemblea Regionale Siciliana
VII LEGISLATURA CDLII SEDUTA 31 Marzo 1976
il contenuto del secondo e del terzo comma, si vuole dare ora una giustificazione con in
terpretazioni gratuite._ Per quanto riguarda il terzo comma prendiamo atto che la mag- moranza del pentapartito si appresta a pre
sentare un emendamento soppressivo.
Questo dimostra che l ’unica opposizione presente in questa Aula serve a qualcosa perché evita l’approvazione di storture tipo quella del terzo comma dell’articolo 10.
P)’j\LXA, Presidente della Commissione.
Non serve a niente perché quando è stato presentato remendamento non avevate nean
che parlato. La Commissione non ha opposto riserve.
GRAMMATICO. Onorevole D’Alia, c’è un nostro emendamento presentato da tanto tempo acquisito agli atti.
D’ALIA, Presidente della Commissione.^
Lasci stare il suo ostruzionismo, lo configuri diversamente.
CUSIMANO. Onorevole D’Alia, non si tratta di ostruzionismo perché credo che noi abbiamo parlato meno di qualsiasi altro gruppo politico in quest’Aula, e i nostri emendamenti sono stati depositati.
D’ALIA, Presidente della Commissione.
Il suo ostruzionismo lo configuri diversa- mente!
CUSIMANO. Non si agiti. Il suo primo emendamento, dopo il nostro soppressivo, chiedeva soltanto la elimmazione_ delle pa
role che vanno da « per racquisizione » sino
« agli impianti stessi ». H che significa,^ ° rilevato l’onorevole Rindone poc’anzi, che l’emendamento che lei ha presentato a nome della maggioranza della Commissione non aveva un senso logico, tanto è vero che l’onorevole Rindone ha affermato che biso
gnava eliminare tutto il terzo comma. Que
sto fatto già smentisce il suo atteggiamento e giustifica forse il suo nervosismo.
Comunque, ripeto, prendiamo atto che il terzo comma come proposta sarà_ eliminato e quindi il discorso non si pone più.
Sul secondo comma l’onorevole Grillo Mo- rassutti, che ha parlato a nome del Movi
mento sociale italiano - Destra nazionale, e
stato molto chiaro; ha detto: così com’è, il comma non chiarisce le finalità. E venuto qui l ’onorevole Rindone ed ha cercato di dare una giustificazione ed una motivazione.
Basta questo fatto per dimostrare che il se
condo comma non è affatto chiaro e andava specificato, andava illustrato, andava spie
gato. Le norme si debbono poter leggere.
Il semplice fatto che si vuole specificare di
mostra che il comma non ha una sua strut
tura esatta, che deve essere chiarito.
AMMAVUTA. Ma non soppresso.
CUSIMANO. L’onorevole Grillo Moras- sutti ha dichiarato; o specificate o lo sop
primete. Questo è il senso del suo inter
vento.
L’onorevole Rindone ha affermato che, poiché esistono degli allevatori i quali non si possono associare in cooperative, che han
no bisogno di avere un ricovero, noi preve
diamo che il comune possa realizzarli con un contributo del 100 per cento. Ecco, que
sta è già una specificazione.
L’onorevole Grillo Morassutti, infatti, ave
va detto: io avrei capito l’utilizzo di questi ricoveri per mandrie di passaggio o per ani
mali che vanno acquistati ai mercati. A que
sto punto avete motivato la vostra posizione con questa giustificazione: poiché esistono alTinterno dei comuni ricoveri che non sono ubicati laddove il programma di fabbrica
zione o il piano regolatore prevede ricoveri per animali, bisogna andare aH’esterno; allo
ra, per togliere situazioni che possono anche arrivare a toccare problemi di sanità, occorre costruirli.
Noi possiamo anche essere d’accordo, pur
ché si tratti di una funzione particolare, parziale, limitata nel tempo; ma se si tratta di dare ai comuni la possibilità di costruire ricoveri che i comuni poi assegneranno in linea stabile agli amici del vapore, ai gruppi che sostengono le maggioranze consiliari, con un contributo del 100 per cento, in questo caso non possiamo essere d’accordo. Questo è per noi importante e l’ho voluto sotto- lineare.
Invito la Commissione a specificare per
ché il comune dovrebbe realizzare dei rico
veri con un contributo del 100 per cento.
SARDO. Chiedo di parlare.
Resoconti, f. 208
(500)
Resoconti Parlamentari — 1506 Assemblea Regionale Siciliana
VII Legislatu ra CDLII SEDUTA 31 Marzo igvg
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SARDO. Signor Presidente, onorevoli col
leghi, io ho da sottolineare che vi può es
sere senz’altro una volontà comune in que
sta Aula, espressa anche negli interventi dei colleglli del Movimento sociale italiano, intesa a migliorare questo disegno di legge.
Devo, tuttavia, evidenziare che, quando que
sta volontà viene espressa puntigliosamente con rilievi che a volte possono anche appa
rire giustificati ma che nel fondo nascon
dono una volontà di critica a tutto il siste
ma deH’iniziativa, allora abbiamo il dovere di dire alcune cose che ci sembrano impor
tanti.
Ogni legge ha una sua terminologia di or
dine generico, e nell’ambito di questa termi
nologia e nella specificazione delle locuzioni dispositive che vengono adoperate, il potere esecutivo si regola secondo l’indirizzo poli
tico che viene espresso dall’Assemblea legi
slativa.
Per fare il caso concreto mi permetto di sottolineare che tutto quello che è stato detto e che si vuole specificare- è contenuto nel secondo comma dell’articolo 10 che ha formato oggetto di così limga trattazione da parte degli onorevoli colleghì. E’ detto: « con finalità associativa », e questo significa che questi ricoveri devono raggiungere questa finalità. E al momento in cui il comune, ser
vendosi della norma dispositiva contenuta nell’articolo 10, fa richiesta per la costru
zione della stalla sociale, come veniva chia
mata in altra epoca, del ricovero per ani
mali, evidentemente non solo deve indicare il piano finanziario, il progetto, ma deve anche dire e specificare per quale finalità questa stalla, questo ricovero per animali, deve essere o vuole essere costruito in quel dato comune.
Evidentemente quello che è detto nel provvedimento è sufficiente per individuare lo scopo e perché si faccia un confronto in sede esecutiva, in sede di disposizione auto- ritativa da parte del Governo, da parte del
l’Assessorato; è sufficiente per individuare quale deve essere l’ambito nel quale il co
mune deve muoversi e può muoversi per realizzare il disposto dell’articolo 10.
Il volere qui insistere per queste specifi
cazioni così puntuali, evidentemente può na
scondere (e io ho il sospetto che così sia) la
volontà di ritardarne l’approvazione. E non solo delle norme che riguardano la zootec
nia, ma di tutto il disegno di legge.
A questo punto io vorrei dire con molta chiarezza, che una legge così importante che è nell’attesa di tutti gli agricoltori, di tutti gli operatori economici del settore, non può e non deve essere ritardata con questi mez
zucci e non è consentito che quella che può essere la contrapposizione politica, possa es
sere strumentalizzata a tal punto e a tal segno, perché evidentemente poi il gioco di
venta troppo scoperto.
GRAMMATICO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GRAMMATICO. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, intervengo prima di tutto per contestare le affermazioni del Presidente del gruppo della Democrazia cristiana. Af
fermazioni a mio giudizio del tutto gratuite, se non addirittura provocatorie.
Noi come Movimento sociale italiano - Destra nazionale riteniamo di aver agito, nel corso della discussione di questa iniziativa, con assoluto senso di responsabilità, avan
zando richieste e proposte, presentando emendamenti. Grosso modo le proposte che abbiamo avanzato hanno trovato accoglimen
to, quindi la posizione del nostro partito si è risolta in un contributo migliorativo al disegno di legge. Lo abbiamo fatto su un terreno di assoluta correttezza, perché, nel momento in cui nella sostanza abbiamo visto accolte le nostre richieste, non ci siamo preoccupati neppure di far votare i nostri emendamenti, anzi li abbiamo immediata
mente ritirati.
Ritengo però che le affermazioni del Pre
sidente del gruppo della Democrazia cristia
na siano gratuite perché, anche per quanto riguarda l’articolo di cui ci occupiamo, le considerazioni fatte dal Movimento sociale italiano hanno trovato pieno ed assoluto ac
coglimento e ciò giustifica il motivo per cui abbiamo dedicato tanta attenzione e tanta considerazione a questo articolo.
Se è pur vero che le nostre proposte par
tivano dalla richiesta di soppressione deH’ul- timo comma e la Commissione è venuta nella determinazione dì sopprimerlo, non è una discussione inutile, bensì utilissima. C’è solo
Resoconti Parlamentari — 1507 Assemblea Regionale Siciliana
VII Legislatura CDLII SEDUTA 31 Marzo 1976
da dire, giacché TAssemblea è riuscita a convenire su questa posizione, che, se non vi fosse stata l’opposizione del Movimento sociale italiano, si sarebbe approvato il di
segno di legge con una stortura codificata nello articolato.
Per quanto riguarda il secondo comma dell’articolo 10, che è in discussione in que
sto momento, mi sembra di aver colto, anche attraverso le dichiarazioni che sono state rese, che è in corso di presentazione o è già presentato un emendamento che opera le specificazioni da noi richieste.
Abbiamo, quindi, una ulteriore conferma della validità del contributo che il nostro gruppo politico sta offrendo nella elaborazione di questo provvedimento.
Dicevo che l’intervento dell’onorevole Sar
do mi sembra provocatorio, perché tende quasi a dire che se certe leggi, per i limiti di scadenza della legislatura, non si fanno, quasi quasi, la responsabilità è nostra. Ono
revole Sardo, su questo piano io vorrei che non si aprisse un dibattito. Siamo alla fine della legislatura, questa maggioranza sem
pre con l’appoggio del Partito comunista, legalizzato negli ultimi mesi, è andata avanti per cinque anni. Ha avuto a sua disposi
zione tutto questo tempo per fare certe leggi. E’ già cosa grave, direi scorretta nei confronti delle popolazioni siciliane, il fatto che predispone e presenta, negli ultimi quin
dici giorni, iniziative che investono tutti i settori. Si costringe così l’Assemblea ad ap
provare le leggi ad occhi chiusi e quando qualcuno tenta di portare un contributo concreto, addirittura gli si dice: alt! Noi siamo d’accordo: dobbiamo approvarlo e basta.
Ora, la nostra Assemblea è chiamata ad approvare le leggi cercando di far presto, ma ripeto, credo che sia chiamata, prima di tutto e soprattutto, a fare delle buone e va
lide leggi, capaci di venire incontro a quelli che sono gli interessi degli agricoltori.
Nel caso specifico l’acquisizione del prin
cìpio contenuto nel testo della Commissione che il comune possa diventare imprendi
tore, sia pure nel campo della zootecnia, evi
dentemente non può non destare gravi preoc
cupazioni, anche alla luce della esperienza che è stata fornita da tutti gli interventi Operati dagli organi pubblici nel settore del
la nostra economia.
Se l’autonomia regionale siciliana è in crisi, profondamente in crisi, la causa di fondo, indiscutibilmente, è determinata da quegli enti regionali che oggi paralizzano quasi integralmente il bilancio della Regione.
E allora, onorevoli colleghi, su un piano di serietà, di responsabilità, cerchiamo quanto meno di imboccare strade diverse da quelle seguite nel passato, che hamio portato al fallimento.
PRESIDENTE. Comunico che sono stati presentati i seguenti emendamenti:
— dall’Assessore Giummarra per il Go
verno :
sostituire il secondo comma con il se
guente:
« Ove i predetti ricoveri siano realizzati dai Comuni perché vengano concessi ad al
levatori associati, la misura del contributo può essere elevata al 100 per cento della spesa ammissibile, ivi compresa quella per l’acquisizione dell’area »;
— dal Presidente della Commissione, ono
revole D’Alia:
sopprimere il terzo comma.
D’ALIA, Presidente della Commissione.
Dichiaro di ritirare il primo emendamento parzialmente soppressivo del terzo comma.
PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto.
GIUMMARRA, Assessore all’agricoltura e foreste. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIUMMARRA, Assessore all’agricoltura e foreste. Onorevole Presidente, avrei ben poco da dire, anche perché mi pare che si stia prolungando una discussione su questo arti- ticolo 10, che non ha nessun obiettivo moti
vato e contenuto.
L’articolo 10, così come è formulato, ha una chiarissima finalità: quella di aiutare gli allevatori privi di base territoriale agri
cola. Poiché esiste, purtroppo, una realtà in Sicilia, costituita da una miriade di piccoli allevatori privi di base territoriale agricola.
Resoconti PaTlamentari — 1508 Assemblea Regionale Siciliana
VII Legislatura CDLII SEDUTA 31 Marzo 1975
si è pensato di potere estendere le provvi
denze di cui all’articolo 9 con un particolare disposto di legge, attraverso il contenuto dell’articolo 10.
Si è discusso suU’ultimo comma dell’arti
colo 10 e sulla validità dello stesso. Stamani mi pare che in termini molto chiari abbia
mo, d’accordo, convenuto sulla eliminazione dell’ultimo comma. Quindi, qualunque di
scussione non può che avere carattere stru
mentale e rappresenta un tentativo di ostru
zionismo.
Per quanto riguarda il secondo conuna dell’articolo 10, vi è da precisare che occor
re una semplice evidenziazione del secondo rigo del secondo comma laddove si parla dei ricoveri realizzati con finalità associativa dei comuni. Può sembrare infatti che siano i comuni ad associarsi, per cui bisogna evi
denziare, così come è stato fatto con l’emen
damento presentato dal Governo, che, ove queste iniziative vengano realizzate per es
sere concesse ad allevatori che si associno, sempre privi di base territoriale, il contri
buto non può che essere elevato nella mi
sura del cento per cento.
Questi in sintesi sono gli elementi che evi
denziano come la posizione della Commis
sione e del Governo in questa materia sia priva di addentellati per una qualsiasi di
scussione, a meno che non si voglia per forza trovare la ragione di un confronto che non ha nessuna motivazione.
GRILLO MORASSUTTI. Chiedo di par
lare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GRILLO MORASSUTTI. Onorevole Presi
dente, onorevoli colleghi, noi prendiamo atto degli emendamenti presentati dal Presidente della Commissione e dal Governo. Quindi, dove maggiore c’è minore cessa, per cui ri
teniamo di dovere ritirare i nostri emenda
menti, con una preghiera all’Assessore. Nel
l’emendamento che lei ha presentato noi suggeriamo un chiarimento; dove è detto:
« dai Comuni perché vengano concessi agli allevatori associati » sarebbe meglio dire
« alle associazioni di allevatori aperte a tutti gli interessati ».
GIUMMARRA, Assessore all’agricoltura e
foreste. La dizione del Governo è la più ampia possibile. Gli associati possono essere associati in qualunque forma e maniera...
GRILLO MORASSUTTI. Io parlo di asso
ciazioni di allevatori che è la stessa cosa.
Perché dico associazioni di allevatori? Per potere aggiungere poi « aperte a tutti gli interessati ».
E’ inutile che sottolinei i motivi di ordine politico che avevano già portato in sede di Commissione a valutare un tipo di emen
damento di questo genere. Ripeto, con que
sta preghiera, dichiaro di ritirare i nostri emendamenti.
PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto.
Comunico che è stato presentato, dall’As
sessore Giummarra, il seguente emenda
mento al suo precedente emendamento:
sostituire le parole « allevatori associati » con le altre: « associazioni di allevatori aperte a tutti gli interessati ».
D’ALI A, Presidente della Commissione.
Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
D’ALIA, Presidente della Commissione.
Onorevole Presidente, vorrei subito fare due considerazioni. La norma che noi stiamo per deliberare, almeno per quella che era la sua portata così come è stata affrontata in sede di Commissione, è destinata ad avere degli effetti limitati sul piano pratico. Che cos’è, in sostanza, che ha dato luogo a questa norma?
Si disse: esistono in alcune città e in al
cuni paesi delle presenze che non sono più tollerabili oltretutto dal punto di vista igie
nico, per cui si è manifestata la necessità di conservare questi pochi posti di lavoro, che non danno, tuttavia, un reddito adeguato, perché si tratta di attività molto marginali, in termini che siano accettabili sotto il pro
filo igienico. Questo era il senso e la portata deU’intervento che ha deliberato la Com
missione.
Si disse anche che ove non vi fosse una iniziativa privata adeguata, a questi compili potevano essere chiamati i comuni, che si sostituivano ai privati. Io non riesco a capire
Resoconti Parlamentari 1509 — Assemblea Regionale Siciliana
V II Le g i s l a t u r a CDLII SEDUTA 31 Marzo 1976
la portata deiremendamento, perché già è fin troppo il fatto di aver detto « ad alleva
tori associati », in quanto vi possono essere alcuni comuni in cui il problema dell’asso
ciazione tra più imprese, tra più soggetti non esiste. Dire « ad allevatori associati » in termini categorici già di per sè può tagliare fuori dal beneficio, e quindi dalle finalità che ci riproponevamo con questa norma, alcuni comuni.
Non capisco il senso della richiesta del
l’onorevole Grillo Morassutti, perché vi può essere un centro con un solo pecoraio.
GRILLO MORASSUTTI. Il comune co
struisce la stalla solo per uno?
GIUMMARRA, Assessore all’agricoltura e foreste. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIUMMARRA. Assessore all’agricoltura e foreste. Onorevole Presidente, mi pare che l’emendamento presentato dal Governo al proprio emendamento non abbia bisogno di essere illustrato perché si tratta di rilevare una discrasia che si potrebbe determinare, cioè una disfunzione nel momento della concessione di questi ricoveri ad associa
zioni di allevatori. Potrebbe verificarsi il caso, infatti, che queste associazioni, secondo una visione restrittiva ed autarchica, pos
sano escludere qualche allevatore che pur- tuttavia si trova nelle stesse condizioni.
Allora, precisare che le associazioni di alle
vatori debbono essere aperte a tutti i ri
chiedenti significa che allorquando il Co
mune concede i ricoveri realizzati con i finan
ziamenti dell’articolo 10, questi ricoveri van
no dati ad associazioni che non operino preclusioni o ripulse nei confronti di chiun
que, perché proprio l’emendamento garan
tisce l’accoglimento della richiesta in modo automatico.
Per quanto riguarda Posservazione fatta dal Presidente delia Commissione, a me pare che la stessa possa avere un certo fonda
mento. Talvolta accade che un semplice allevatore sia proprietario di un gregge di 100, 200, 300 ovini o di una diecina di capi bovini che in un piccolo comune possono determinare anche quelle situazioni di degra
dazione dal punto di vista igienico-ambien-
tale. Se vi è un emendamento della Com
missione integrativo dell’emendamento del Governo, mi pare che possa essere guardato con favorevole predisposizione da parte del Governo.
PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emenda
mento all’emendamento presentato dal Go
verno.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato)
Pongo ai voti l’emendamento del Go
verno nel testo risultante.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato)
Pongo ai voti l’emendamento soppressivo dell’intero terzo comma a firma del Presi
dente della Commissione.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato)
Pongo ai voti l’articolo 10 nel testo ri
sultante.
Chi è favorevole resti seduto; chi è con
trario si alzi.
(E’ approvato)
Comunico che è stato presentato^ dagli onorevoli Grillo Morassutti, Cusimano, Gram
matico e Cavallaro, il seguente emenda
mento articolo 10 bis:
« Allo scopo di incrementare la produ
zione di foraggio in Sicilia, agli agricoltori singoli ed associati che indirizzano i loro fondi alla coltivazione di piante foraggere l’Assessore all’agricoltura e foreste corri
sponde un contributo annuo di lire 30 mila per ettaro ».
g r i l l o MORASSUTTI. Chiedo di par
lare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GRILLO MORASSUTTI. Molto breve
mente, onorevole Presidente ed onorevoli colleghi, perché mi sembra che questo arti
colo aggiuntivo rientri nel discorso prelimi
nare che il mio gruppo ha fatto sul proble
Hesoconti Parlamentari 1510 Assemblea Regionale Siciliana
V II Legislatura CDLII SEDUTA 31 Marzo 1975
ma della zootecnia. Io vorrei sinteticamente fare una constatazione. In Sicilia siamo defi
citari con l ’estero di foraggio. Giornalmente, in Italia in generale, ed in Sicilia, con fre
quenze quasi settimanali approdano navi con provenienza americana che portano foraggio sintentico 0 di altro genere perché la coltura foraggera da noi non è economicamente produttiva, anche nei pascoli irrigui, rispetto ad altre colture.
Nella misura in cui si vuole, da un lato, indirizzare i piani di trasformazione di al
cune aziende agricole all’indirizzo zootec
nico, io non vorrei, parliamoci con molta franchezza, che noi facessimo costruire con i nostri contributi le stalle, le concimaie, dessimo i soldi per i silos, dopo di che questi silos venissero destinati a contenere foraggi importati e nelle colture dei campi invece che foraggio noi trovassimo carciofi o qualche altro tipo di coltura mentre il piano di trasformazione fondiaria era stato fatto per indirizzarlo a pascolo o per lo meno a colture foraggere.
Per quanto riguarda il contributo di 30 mila lire ad ettaro, potrebbe anche essere modificato nella cifra, per quanto si sia discusso sul piano tecnico questo aspetto che potrebbe contribuire al livellamento con altra produzione, condizionando maggior
mente la coltura foraggera in Sicilia e ren
dendo meno oneroso il nostro esborso con l’estero. Questa è una teoria economica di recente balzata all’attenzione della pubblica opinione: anche quando si produce, rimet
tendoci, aH’interno del territorio nazionale, conviene sempre di più che andare ad ac
quistare all’estero.
L’articolo può essere modificato, può essere collegato a piani di trasformazione, può es
sere fatto come ritenete opportuno, ma il suggerimento che la nostra forza politica intende dare non è da prendere sotto gamba, se effettivamente si vuole contribuire a un tipo di riconversione delle nostre colture in Sicilia.
Tutto questo io debbo dire, anche alla luce delle considerazioni che altre colture, come quella del grano, subiscono delle inte
grazioni. Invito l’Assemblea ad un ripensa
mento, confermando che già questo argo
mento della contribuzione ad ettaro per le produzioni di foraggio era stato introdotto
originariamente nella norma, ed è stato tolto non si sa per quale motivo.
GIUMMARRA, Assessore all’agricoltura e foreste. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIUMMARRA, Assessore all’agricoltura e foreste. Onorevole Presidente, onorevoli col
leghi, io ritengo che le preoccupazioni ma
nifestate dall’onorevole presentatore dello emendamento, in ordine alle possibili caren
ze che si potranno registrare ai fini della utilizzazione degli impianti che andiamo a finanziare nel settore zootecnico, non siano giustificate, tenuto conto che l’articolo 9 pre
vede, in connessione con le possibili utiliz
zazioni dei fondi dell’articolo 7, la possibilità di creare una serie di interventi diretti a migliorare e a potenziare l’efiìcienza produt
tiva delle aziende zootecniche, ivi comprese le sistemazioni dei pascoli e le sistemazioni dei prati-pascoli, così come si rileva dalla lettura dell’ultima parte del primo comma dell’articolo 9.
Pensare che si possa oggi più specificata- mente incrementare la produzione foraggera in Sicilia attraverso un intervento aggiuntivo previsto dall’articolo 10 bis, come dall’emen
damento Grillo Morassutti, ritengo che non sia ammissibile, perché in Sicilia si fa ri
corso alla coltura foraggera quale coltura di rinnovo in successione alla coltura granaria, a prescindere da ogni incentivo che sia a ciò finalizzato.
Ove l’intervento si voglia riferire alle col
ture foraggere irrigue, poi, è da considerare che la scelta dell’indirizzo produttivo non può essere determinata da questo intervento aggiuntivo di 30 mila lire ad ettaro che si propone, ma va determinata da altri fattori, in funzione dei quali, nella scelta delle col
ture, influiscono elementi di ordine econo
mico, ♦ elementi afferenti ad una maggiore competitività delle colture rispetto a quelle foraggere che si propongono, per cui risulta non eccessivamente sostenuto da argomen
tazioni economiche questo tipo di intervento.
Se noi vogliamo migliorare i prati, i pa"
scoli, o vogliamo migliorare i prati-pascoli, vi sono tutti gli elementi per la sistemazione agraria ed agronomica di queste aziende nel primo comma dell’articolo precedente che