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Academic year: 2022

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SEZIONE 1: 5 DOMANDE SUL MICROBIOTA INTESTINALE

COS’E’?

Il microbiota intestinale è la comunità microbica che risiede nel nostro tratto gastrointestinale ed è unico per composizione in ciascun individuo. Complessivamente ha un numero di cellule 10 volte superiore a quelle presenti nel nostro organismo.

Il patrimonio genetico dei batteri che risiedono nel nostro intestino contiene 150 volte più geni rispetto a quello umano e preserva la nostra salute ed esercita essenziali funzioni probiotiche che altrimenti il nostro organismo non sarebbe in grado di svolgere, contribuendo attivamente al nostro metabolismo, al corretto funzionamento del sistema immunitario, nonché proteggendoci dall’infezione da parte di microrganismi patogeni.

PERCHE’?

Un microbiota sano ci protegge mantiene in salute calibrando e regolando le nostre funzioni metaboliche e immunitarie.

Un’alterata composizione dell’ecosistema (disbiosi) può favorire l’insorgenza di diverse patologie (obesità, diabete di tipo II, sindrome metabolica, malattie infiammatorie intestinali, diverticoli, cancro del colon-retto, artrite reumatoide e allergie).

Disturbi ricorrenti di lieve o moderata entità (coliti episodiche, diarree ricorrenti, stipsi, flatulenza, difficoltà digestive e disturbi uro-ginecologici), alterazioni della dieta e stress possono comportare l’insorgenza di disbiosi. Conoscere la composizione del nostro microbiota significa avere uno strumento per preservarne l’equilibrio, favorendone il mantenimento o il recupero di un profilo sano. Oltre a preservare il nostro stato di salute, un microbiota dal profilo sano costituisce inoltre un elemento importante per il successo di terapie, sia in ambito nutrizionale che farmacologico, consentendo un completo recupero dello stato di salute.

QUANDO?

Fare l'analisi del microbiota intestinale è utile in diverse condizioni:

• per il proprio BENESSERE, perché́ un profilo sano del microbiota intestinale è importante per la nostra salute;

• per il TRATTAMENTO INTEGRATO E PERSONALIZZATO di patologie intestinali (malattie infiammatorie intestinali, sindrome del colon irritabile, diverticolite) o sistemiche (obesità̀, diabete, sindrome metabolica, allergie), per lo sviluppo di una strategia nutrizionale e/o farmacologica che aiuti a ristabilire un profilo sano del microbiota;

• durante l’insorgere e il persistere di SINTOMI INTESTINALI di LIEVE o MEDIA ENTITÀ, come coliti episodiche, diarree ricorrenti, stipsi, flatulenza e difficoltà intestinali, al fine di valutare il coinvolgimento del microbiota intestinale e sviluppare approcci terapeutici integrati;

in condizioni di SOVRAPPESO o OBESITÀ, per integrare le strategie nutrizionali per la perdita di peso con il recupero di un microbiota in salute;

• PER IL SUCCESSO DI TERAPIE, sia in ambito nutrizionale che farmacologico, perché un microbiota dal profilo sano costituisce un elemento importante per il completo recupero di uno stato di salute;

in fasi cruciali della vita umana, come l’INFANZIA e l'INVECCHIAMENTO, durante le quali il mantenimento di un profilo sano del microbiota può̀ contribuire alla prevenzione di allergie e limitare gli effetti dell’immunosenescenza e degli stati infiammatori tipici dell’invecchiamento;

• per le donne in GRAVIDANZA e in ALLATTAMENTO, ovvero quando il mantenimento di un profilo microbico sano è

importante non solo per il proprio benessere ma anche per favorire la costruzione di un microbiota equilibrato nel

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• durante l’insorgere della MENOPAUSA, quando il mantenimento di un profilo equilibrato del microbiota è d’aiuto per affrontare al meglio i grandi cambiamenti metabolici e fisiologici;

durante l’insorgere o il ricorrere di disturbi del tratto URO-GENITALE, allo scopo di sviluppare approcci integrati che possano contribuire alla risoluzione di infezioni urinarie (cistiti, uretriti) o dell’apparato genitale (vaginiti, infezioni da Candida), ed evitare le recidive;

• in condizione di salute per migliorare le nostre performance, come ad esempio negli sportivi, per i quali l’efficienza metabolica di un microbiota equilibrato può̀ essere un ulteriore aiuto per il mantenimento di un buono stato di forma fisica.

COME?

A causa dell’impossibilità di coltivare in laboratorio la grande maggioranza dei batteri intestinali, l’analisi del microbiota intestinale si basa sulle più aggiornate tecniche di sequenziamento del DNA batterico (Next Generation Sequencing) estratto dalle feci. Tali tecniche, validate da un’ampia letteratura scientifica e correntemente utilizzate nel settore della ricerca accademica, sono quelle mediante le quali viene prodotto il Microbiopassport® Plus, garantiscono una caratterizzazione affidabile del microbiota intestinale.

CHI?

Il gruppo di Wellmicro Srl garantisce la competenza qualificata necessaria al processo di sequenziamento di metagenomi e alla conseguente analisi bioinformatica e statistica dei dati per la produzione del Microbiopassport® Plus. La nostra esperienza sul campo è documentata da pubblicazioni su riviste scientifiche specializzate peer-reviewed, nonché dal coinvolgimento in diversi progetti internazionali finanziati dall'Unione Europea ponendoci tra i leader internazionali per lo studio del microbiota intestinale umano.

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SEZIONE 2: DATI PERSONALI E DI TRATTAMENTO DEL CAMPIONE

ID report Report esempio

Nome ABC

Cognome XYZ

Data di Emissione Report 31/01/2020

Età 37

Sesso M

SEZIONE 3: NOTA DI WELLMICRO SEZIONE 3: NOTA DI WELLMICRO

ATTENZIONE

I RISULTATI DEL Microbiopassport® Plus NON HANNO VALORE DIAGNOSTICO, MA HANNO LO SCOPO DI FORNIRE INDICAZIONI SUL PROFILO DEL MICROBIOTA INTESTINALE A PROFESSIONISTI QUALIFICATI E SI BASANO SULLE METODICHE DI ANALISI DI DNA VALIDATE SCIENTIFICAMENTE.

SI RACCOMANDA VIVAMENTE DI ASTENERSI DALL’INTRAPRENDERE DRASTICI SCONVOLGIMENTI DELLE PROPRIE ABITUDINI ALIMENTARI E/O DEI PROPRI PERCORSI TERAPEUTICI SULLA BASE DEI RISULTATI DEL Microbiopassport® Plus SENZA L’AFFIANCAMENTO DI UN PROFESSIONISTA QUALIFICATO.

SEZIONE 4: LEGENDA GRAFICA E INTERPRETAZIONE DEL REPORT

I dati descrittivi e funzionali del microbiota in esame sono presentati confrontandoli con una banca dati di riferimento costituita da 1985 individui volontari adulti sani di entrambi i sessi. Tali soggetti, provenienti da Europa, Canada e Stati Uniti, sono stati inclusi come gruppo di controllo in studi scientifici sul microbiota intestinale e pubblicati su riviste di settore internazionali.

L'analisi si basa sulla tipizzazione della comunità microbica attraverso il sequenziamento massivo (Next Generation Sequencing) delle regioni V3 e V4 del gene 16S rRNA (per la componente batterica) e della regione ITS2 (per la componente fungina) su piattaforma MiSeq - Illumina. I dati di sequenziamento vengono prima analizzati bioinformaticamente attraverso la pipeline QIIME e conseguente assegnazione tassonomica sui database Greengenes (per la componente batterica) e UNITE (per la componente fungina). Una volta ottenute le abbondanze relative dei diversi gruppi microbici viene elaborata l'interpretazione funzionale dell'ecosistema mediante il nostro brevetto di metodo.

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SEZIONE 5: PARAMETRI DI BASE

Indice Alpha90 di Diversità:

Una caratteristica del microbiota intestinale è il livello di diversificazione in termini di specie batteriche presenti (biodiversità̀). In particolare, un microbiota intestinale sano deve mantenere un appropriato livello di diversità̀ complessiva.

Il valore qui riportato è un indice che ne quantifica il grado, dove un numero maggiore indica un più elevato livello di diversità.

<1% (0–3) 1-3% (3–8) 4-7% (9) 10-90% (10–17) 91-95% (17–20) >95% (>20) Grado di biodiversità dell'ecosistema microbico intestinale: le soglie sono stabilite in base alla distribuzione statistica, espressa in percentuali, dei valori dell’indice nel dataset di riferimento di soggetti sani. Si considera normale un valore compreso tra il 10 e il 90%, intervallo indicato in verde nel grafico.

Indice di Disbiosi Microbica:

Il termine disbiosi indica un’alterazione dell’ecosistema microbico intestinale rispetto a quello che è considerato un profilo sano. L’alterazione può̀ essere data sia da una riduzione che da un incremento di uno o più̀ gruppi batterici rispetto ai valori tipici di individui sani. Il valore qui riportato è un indice che quantifica tale grado di disbiosi dove un numero maggiore indica un maggiore grado di disbiosi.

≤90% (0 – 0.14) 91-95% (0.15 – 0.33) >95% (0.34 – 0.82)

Grado di disbiosi dell'ecosistema microbico intestinale: le soglie sono stabilite in base alla distribuzione statistica, espressa in percentuali, dei valori dell’indice nel dataset di riferimento di soggetti sani. Si considera normale un valore compreso entro il 90%, intervallo indicato in verde nel grafico.

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SEZIONE 6: ANALISI DESCRITTIVA

La struttura del microbiota intestinale è rappresentata come profilo di abbondanza relativa delle principali famiglie batteriche. Ogni punto indica il valore di abbondanza relativa di una determinata famiglia nel microbiota intestinale.

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Struttura del microbiota intestinale come profilo di abbondanza relativa dei principali generi microbici. Il particolare profilo rappresenta l’impronta individuale del microbiota intestinale.

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SEZIONE 7: POTENZIALE FUNZIONALE

La tabella descrive il potenziale funzionale del microbiota intestinale. In particolare, viene valutata la potenzialità di produzione di metaboliti capaci di influenzare diversi aspetti del nostro assetto fisiologico, nonché di esercitare funzioni importati per il nostro stato di salute. Viene valutato il potenziale del microbiota intestinale di produrre ciascun metabolita o di esercitare una determinata funzione in maniera ottimale ( ), in leggero eccesso o carenza ( ) o in grande eccesso o carenza ( ). Un potenziale metabolico e funzionale ottimale del microbiota intestinale è fondamentale per il corretto contributo alla nostra salute.

La produzione di un’adeguata quantità di acidi grassi a corta catena (acetato, butirrato e propionato) è importante per il corretto funzionamento del sistema immunitario, per la protezione da microrganismi patogeni e per la regolazione dell’omeostasi metabolica.

Produzione di lattato: importante per il mantenimento di un corretto pH all’interno del tratto intestinale.

Produzione di H2S (acido solfidrico): normalmente prodotto in basse quantità, se in eccesso può̀ essere un fattore di rischio perché́ favorisce l’infiammazione e la permeabilità̀ intestinale.

Produzione di LPS (lipopolisaccaride) batterico, o endotossina: è importante per stimolare il sistema immunitario, ma un eccesso di produzione può̀ divenire un fattore di rischio per diverse patologie.

Attività̀ mucolitica (cioè̀ di degradazione dello strato mucoso che riveste l’interno dell’intestino): è importante per il rinnovo e la salute della mucosa, ma un eccesso di questa attività̀ può̀ favorire il danneggiamento della mucosa stessa.

Attività̀ proteolitica (legata alla presenza di specie batteriche in grado di degradare le proteine alimentari): un eccesso di questa attività̀ può̀ portare alla produzione di composti bioattivi in grado di interferire con un corretto metabolismo energetico.

-2 -1 0 +1 +2

Produzione Acetato Produzione Butirrato Produzione Propionato Produzione Lattato Produzione H2S Produzione LPS Attività Mucolitica Attività Proteolitica

Legenda:

-2: carenza di funzione

-1: tendenza a carenza di funzione 0: pienamente nella norma +1: tendenza a eccesso di funzione +2: eccesso di funzione

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SEZIONE 8: RILEVAMENTO DI GRUPPI BATTERICI POTENZIALMENTE PATOGENI

Questi gruppi batterici potenzialmente patogeni e a volte presenti nel microbiota a bassissime abbondanze, possono approfittare delle eventuali alterazioni del microbiota per proliferare in modo eccessivo e causare disturbi clinicamente rilevanti. La presenza ad alte abbondanze di alcuni di questi batteri è stata anche associata a diversi disturbi quali coliti o diarree ricorrenti.

Rilevato Non Rilevato Clostridium perfringens

Klebsiella Salmonella

Enterococcus faecalis Clostridium difficile

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SEZIONE 9: MICROBIOTA E SALUTE

I seguenti indici associano il profilo dell’ecosistema batterico analizzato con le principali funzioni fisiologiche in cui il microbiota intestinale è coinvolto. Tali indici sono calcolati tenendo conto delle abbondanze relative di quei gruppi batterici coinvolti in ognuna delle funzioni fisiologiche indicate.

INDICI POSITIVI:

I seguenti indici sono relativi a funzioni del microbiota intestinale importanti per il mantenimento della salute e del benessere dell’ospite, per cui valori elevati di questi indici si ottengono quando il microbiota intestinale presenta le caratteristiche strutturali per adempiere alla funzione indicata.

Immunomodulazione

Il valore indica la potenzialità del microbiota di favorire il corretto funzionamento del sistema immunitario ed è calcolato sulla base dell'abbondanza relativa di gruppi batterici immunomodulanti.

Potenziale antiinfiammatorio e immunomodulante:

Basso (0 – 5) Medio (5 – 6.4) Alto (6.4 – 10)

Gut-Brain Axis (funzionalità emotive e cognitive)

Il valore indica la potenzialità del microbiota di modulare positivamente diversi aspetti delle funzionalità emotive e cognitive.

L'indice è calcolato sulla base dell'abbondanza di alcuni microorganismi dell'ecosistema potenzialmente in grado di interferire con stress, stati di ansia e depressione.

Potenziale sinergico:

Basso (0 – 2) Medio (2 – 4) Alto (4 – 10)

Effetto Barriera

Il valore indica la potenzialità del microbiota di costituire una efficiente linea di difesa nei confronti dell'invasione dell'ecosistema da parte di batteri - potenzialmente patogeni - provenienti dall'ambiente. L'indice è calcolato sulla base del grado di diversità e dell'abbondanza di alcuni microorganismi in grado di inibire la colonizzazione e/o l'attività di enteropatogeni.

Potenziale effetto barriera:

Basso (0 – 3) Medio-Basso (3 – 4.5) Medio-Alto (4.5 – 6) Alto (6 – 10)

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INDICI NEGATIVI:

I seguenti indici sono relativi alla proprietà del microbiota intestinale di contribuire all’instaurarsi o al consolidarsi di di patologie locali o sistemiche. Valori elevati di questi indici NON rappresentano una diagnosi di tali patologie ma si ottengono quando il microbiota intestinale presenta caratteristiche che, in presenza di altre condizioni predisponenti (genetica, ambiente, comorbidità, stile di vita e abitudini alimentari), potrebbero rappresentare un ulteriore fattore predisponente nei confronti del gruppo di patologie indicate.

Malattie Infiammatorie Intestinali

Il valore indica la potenzialità del microbiota di favorire l'instaurarsi o consolidarsi di malattie infiammatorie intestinali come colite ulcerosa, morbo di Crohn, diverticolite ed è calcolato sulla base dell'abbondanza relativa di quei gruppi batterici potenzialmente coinvolti in questo processo.

Potenziale predisponente:

Basso (0 – 3.2) Medio-Basso (3.2 – 4) Medio-Alto (4 - 5) Alto (5 – 10)

Permeabilità Intestinale ("Leaky Gut")

Il valore indica la potenzialità del microbiota di favorire la permeabilità intestinale calcolato sulla base dell'abbondanza relativa di gruppi batterici in grado di avere effetti negativi sull'integrità dalla mucosa intestinale. Un'eccessiva permeabilità può facilitare il passaggio di tossine dal lume intestinale ai tessuti circostanti, favorendo l'insorgenza di condizioni infiammatorie.

Potenziale predisponente:

Basso (0 – 4) Medio (4 – 5) Alto (5 – 10)

Obesità, Diabete di Tipo 2 e Sindrome Metabolica

Il valore indica la potenzialità del microbiota di favorire l'instaurarsi o il consolidarsi di disordini metabolici calcolato sulla base dell'abbondanza relativa di gruppi batterici definiti come obesogenici e anti-obesogenici, o potenzialmente in grado di avere un impatto sull'equilibrio del metabolismo energetico dell'ospite.

Potenziale predisponente:

Basso (0 – 3.4) Medio-Basso (3.4 – 4.5) Medio-Alto (4.5 – 5.5) Alto (5.5 – 10)

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Accumulo di Colesterolo e Patologie Cardiovascolari

Il valore indica la potenzialità del microbiota di agire - nel contesto della dieta e dello stile di vita individuale - come fattore favorente l'accumulo di colesterolo, contribuendo a determinare il rischio di malattie cardiovascolari. L'indice è calcolato, tenendo conto anche del potenziale di biosintesi di trimetilammina (TMA) che, in un processo co-metabolico microbiota- ospite, viene trasformato nel fegato in trimetilammina-N-ossido (TMAO), molecola recentemente proposta come fattore di rischio cardiovascolare nel contesto di una dieta ricca di carnitina e colina.

Potenziale predisponente:

Basso (0 – 2.5) Medio-Basso (2.5 – 4) Medio-Alto (4 – 5.5) Alto (5.5 – 10)

Invecchiamento

Il valore indica la potenzialità del microbiota di agire come fattore predisponente nei confronti di disordini tipici dell'invecchiamento come l'immunosenescenza e l'inflammaging (stati infiammatori tipici dell'invecchiamento) contribuendo a compromettere le normali funzioni immunologiche e metaboliche dell'individuo adulto sano.

Indice d’invecchiamento:

Basso (0 – 1.9) Medio-Basso (1.9 – 3.6) Medio-Alto (3.6 – 4.9) Alto (4.9 – 10)

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SEZIONE 10: 4 DOMANDE SUL MICROBIOTA INTESTINALE FUNGINO (MICOBIOTA)

COS’E’?

Il micobiota intestinale è l’insieme dei funghi (inclusi lieviti e muffe) che sono presenti nel nostro tratto gastrointestinale. In individui sani il micobiota è caratterizzato da bassi valori di diversità, pur dimostrando un elevato grado di individuo specificità relativamente alle particolari specie rappresentate. Il micobiota sano è dominato da lieviti di origine alimentare e/o ambientale, ciascuno dei quali presente nell’ecosistema a valori di abbondanza relativa comparabile. La composizione del micobiota è strettamente correlata alle abitudini alimentari e allo stile di vita, così come alla componente batterica del microbiota intestinale. Il micobiota e il microbiota intestinale sono infatti in diretto contatto e possono modularsi a vicenda mediante interazione diretta o indiretta, attraverso la modulazione del sistema immunitario dell’ospite.

PERCHÉ?

Il micobiota intestinale può fungere da serbatoio di funghi patogeni opportunisti, come ad esempio specie appartenenti al genere Candida. In talune condizioni, funghi appartenenti al genere Candida possono prendere il sopravvento, divenire dominanti, e rappresentare quindi un fattore di rischio per numerose patologie, a carico dell’apparato gastrointestinale ma anche sistemiche, soprattutto quando vi è compromissione della barriera mucosale. In particolare, alterazioni della comunità fungina sono state riscontrate nel contesto di malattie infiammatorie intestinali, adenomi colorettali, complicazioni ospedaliere post-operatorie, infezione da Clostridium difficile, obesità, diabete di tipo 1 e disordini di varia natura in individui immunocompromessi (come malattie ematologiche e infettive). Inoltre, trattamenti antibiotici possono considerevolmente aumentare il rischio di sbilanciamenti nel micobiota, e contribuire all’insorgenza di specifiche micosi.

QUANDO?

Fare l’analisi del micobiota intestinale è utile per la prevenzione e il trattamento di specifiche micosi, e per il disegno di approcci terapeutici integrati, nel contesto di patologie intestinali (malattie infiammatorie intestinali, adenomi colorettali, infezione da Clostridium difficile, e complicazioni post-operatorie come enterocolite di Hirschsprung e paucite a seguito di anastomosi ileo-anale) o sistemiche (obesità, diabete, infezioni virali, malattie ematologiche e disturbi neurologici), che potrebbero essere ulteriormente e seriamente aggravate da alterazioni della comunità fungina. Alla luce delle note interazioni sinergiche, antagonistiche, commensali e simbiotiche che possono instaurarsi tra batteri e funghi, si consiglia di abbinare tale analisi alla valutazione della frazione batterica del microbiota intestinale, per ottimizzare le eventuali strategie di intervento. L’analisi del micobiota può essere rilevante anche durante l’insorgere o il persistere di sintomi intestinali di lieve o media entità, come diarree, al fine di valutare il coinvolgimento del micobiota per sviluppare approcci terapeutici di successo; per le donne, soprattutto in gravidanza e in allattamento, ovvero quando il controllo di infezioni fungine è

importante non solo per il proprio benessere ma anche per quello del proprio bambino; per il neonato prematuro e sottopeso, sottoposto a terapia antibiotica intensiva, al fine di ridurre il rischio di complicazioni, anche fatali.

COME?

A causa della difficoltà di coltivare in laboratorio alcuni funghi che sono tipicamente presenti a livello intestinale, l’analisi del micobiota intestinale non può prescindere dalle più aggiornate tecniche di sequenziamento del DNA microbico (Next Generation Sequencing) estratto dalle feci. Tali tecniche, mediante le quali viene prodotto il Micobiopassport® Plus, sono ampiamente validate dal punto di vista scientifico e garantiscono un’identificazione completa e affidabile della frazione fungina del microbiota intestinale.

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SEZIONE 11: ANALISI DESCRITTIVA

Di seguito viene riportata la composizione del micobiota a livello di genere espressa in abbondanza relativa:

Relativamente alla frazione classificabile del micobiota, si riporta di seguito il grafico a torta dei generi fungini identificati e classificati sulla base della loro origine ecologica indicata dall’anello esterno della torta. Nello specifico, si distingue l’origine ambientale (in verde), alimentare (in rosso) e umana (in blu).

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SEZIONE 12: FOCUS DELLE SPECIE DI CANDIDA

Diverse sono le specie fungine che appartengo al genere Candida, se alcune di queste hanno un comportamento prevalentemente patogeno opportunista, altre possono avere una natura commensale o ambientale o alimentare e quindi non patogena. È importante quindi identificare le diverse specie appartenenti al genere Candida che popolano l’ecosistema intestinale e capire se c’è un’eventuale dominanza di specie patogene.

Di seguito viene riportata la composizione delle specie di Candida espressa in abbondanza relativa:

Relativamente alla frazione classificabile delle specie di Candida del micobiota, si riporta di seguito il grafico a torta delle specie identificate e classificate sulla base della loro natura di patogena opportunista (in rosso) oppure di specie commensale o ambientale o alimentare e quindi non patogena (in verde) indicata dall’anello esterno della torta.

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GRADO DI DOMINANZA E NATURA DELLE SPECIE DI CANDIDA

Un micobiota sano è caratterizzato da una prevalenza di funghi di origine alimentare e/o ambientale ed una subdominanza di specie di origine umana, quali i funghi appartenenti al genere Candida. Diversamente, se il genere Candida dovesse essere dominante, il micobiota acquisirebbe una configurazione disbiotica, con possibili ripercussioni sulla salute dell’ospite. Di seguito viene quindi indicato se il campione in esame mostra o meno una dominanza del genere Candida rispetto all’intero ecosistema analizzato. Per la valutazione della dominanza di genere, viene valutata l’abbondanza relativa di quest’ultimo rispetto all’intero ecosistema fungino, comprensivo delle specie non classificabili. Allo stesso modo, per la definizione dello stato di disbiosi è rilevante determinare la natura patogena o commensale delle specie appertenenti al genere Candida.

Il semaforo riportato di seguito indica l’indice di eubiosi (verde o giallo) o disbiosi (rosso) del micobiota in relazione alla dominanza o subdominanza di Candida e alla particolare natura patogena o non delle relative specie.

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SEZIONE 13: SUGGERIMENTI D’INTERVENTO IMPORTANTE PREMESSA

Si ricorda che il microbiota intestinale è un ecosistema estremamente complesso che risponde in modo individuale alle variazioni nella dieta e/o nello stile di vita e/o nel percorso terapeutico, è quindi vivamente sconsigliato intraprendere variazioni significative del proprio stile di vita sulla base dei suggerimenti riportati SENZA l’affiancamento di un professionista di riferimento.

Inoltre, è IMPORTANTE precisare che i suggerimenti NON rappresentano in alcun modo dei piani alimentari e/o terapeutici ma vogliono essere esclusivamente un supporto al professionista per l’elaborazione di eventuali piani d’intervento sull’individuo.

Si rimanda al professionista di riferimento la scelta della durata e della posologia di eventuali interventi nella dieta e/o nello stile di vita e/o nel percorso terapeutico che vogliano tenere in considerazione i suggerimenti di seguito riportati.

SUGGERIMENTI:

Scopo del suggerimento Indicazione alimentare Per favorire un aumento della biodiversità del

microbiota intestinale

Favorire un regime alimentare ricco di fibre e polifenoli (in particolare tannini). Inserire nella dieta cereali integrali.

Per contribuire ad incrementare l'abbondanza di Ruminococcaceae, e in particolare di Faecalibacterium, importante per la produzione di butirrato e indicatore di un generico stato di eubiosi

Favorire un regime alimentare ricco di fibre, inulina, amido resistente, polifenoli (in particolare isoflavoni). Inserire nella dieta cereali integrali e noci.

Per contribuire ad incrementare l'abbondanza di Lachnospiraceae, e in particolari di Roseburia e Blautia, importanti per la produzione di butirrato e acetato

Favorire un regime alimentare ispirato alla dieta mediterranea, con alta prevalenza di alimenti di origine vegetale, arricchito in fibre, polifenoli, omega-3, inulina. Diminuire l'apporto di alimenti di origine animale.

Inserire nella dieta cereali integrali e noci.

Per contribuire ad incrementare l'abbondanza di Bacteroidaceae

Favorire un regime alimentare con alta prevalenza di alimenti di origine vegetale, arricchito di amidi resistenti, tannini, lignani e acido folico.

Prediligere, nella scelta delle verdure, le crucifere e le verdure ricche di lignina.

Per contribuire a riequilibrare un'abbondanza elevata di Enterobacteriaceae

Favorire un regime alimentare con prevalenza di alimenti di origine vegetale, arricchito in cereali integrali. Diminuire l'apporto di alimenti di origine animale e di alimenti contenenti zuccheri semplici. La supplementazione con integratori a base di FOS e GOS, per brevi periodi, potrebbe contribuire a riequilibrare l'abbondanza di Enterobacteriaceae.

Per contribuire a riequilibrare un'abbondanza elevata di Clostridium

Favorire un regime alimentare con prevalenza di alimenti di origine vegetale, arricchito in inulina, polifenoli (in particolare tannini). Prediligere, nella scelta delle verdure, le crucifere. Diminuire l'apporto di alimenti di origine animale.

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PROBIOTICI

:

PROBIOTICI

• Valutare assieme al professionista di riferimento la possibilità di inserire un integratore probiotico contenente Lactobacillus casei dg (o paracasei) compatibilmente con la sintomatologia personale e la situazione clinica.

Dott. Andrea Castagnetti (Albo Iscr. N. AA_074249)

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REFERENZE

: di seguito sono riportate alcune delle referenze alla base del Microbiopassport® Plus:

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