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ATTIVITA FISICA, SALUTE E ANZIANI

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Academic year: 2022

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Testo completo

(1)

Psicologia del Lavoro e delle

Organizzazioni II Corso integrato di Psicopedagogia

LezioneSette

ATTIVITA’ FISICA, SALUTE E ANZIANI

Paola Ciddio

CeBiSM

Centro Interuniversitario di Bioingegneria e Scienze Motorie

(2)

programma del corso

Attività fisica come determinante della salute 1

2 Importanza della rilevazione dei dati sull’attività fisica 3 I determinanti dell’attività fisica negli anziani

4 I modelli teorici di riferimento

5 Implicazioni pratiche dei determinanti

6 Analisi e sviluppo di alcuni determinanti fondamentali

(3)

programma della lezione

Breve sintesi della sesta lezione 1

2 Transtheoretical model – State of change 3 Precaution adoption process model

(4)

1

(5)

il modello transteorico

Teorici: Prochaska & DiClemente Data: 1983

Scritto principale: Prochaska JO, DiClemente CC, &

Norcross JC. 1992.

In search of how people change:

Applications to addictive behaviors.

American Psychology 47, 1102-14.

2

(6)

il modello transteorico

Secondo il Modello Transteorico, allorché le persone sentono il bisogno di operare un cambiamento nella loro vita, questo cambiamento non si realizza attraverso un unico grande evento, bensì attraverso degli stadi.

Durante questi stadi le persone ragionano sui relativi problemi, considerano cosa sia più opportuno fare e decidono se intraprendere o

meno un’azione. 3

(7)

il modello transteorico

La composizione del modello in stadi è importante perché inserisce la dimensione temporale. E’ il primo modello che considera tale dimensione, mentre tutti gli altri guardavano al cambiamento del comportamento come ad un evento finito.

4

(8)

le fasi del cambiamento

precontemplazione 1

2 contemplazione

3 preparazione

4 azione

5 mantenimento

6 ricaduta

5

(9)

6

(10)

stadio 1. pre-intenzione

non si pensa di diventare attivi nei prossimi sei mesi assenza di riconoscimento del problema

a. non informati sul problema o sulle sue conseguenze b. provato alcune volte a risolverlo senza successo tendenza a non voler parlare, riflettere sul problema in altre teorie definiti come resistenti o non motivati

7

(11)

stadio 2. intenzione

intenzione di diventare attivi nei prossimi 6 mesi

emergere di dubbi e contraddizioni in merito al problema

consapevoli dei benefici ma anche molto consapevoli degli ostacoli ambivalenza tra pro e cons può bloccare a lungo in questo stadio contemplazione cronica o continuo procrastinare

non ancora pronti per un programma orientato all’azione

8

(12)

stadio 3. preparazione

intenzione di diventare attivi nei prossimi 30 giorni ricerca attiva di una soluzione al problema

si prova a fare qualche attività fisica

spesso hanno fatto qualche tentativo nell’ultimo anno hanno in mente un piano d’azione

pronti per un programma orientato all’azione

9

(13)

stadio 4. azione

sperimentazione concreta del comportamento fanno attività fisica da meno di sei mesi

impegnati ad evitare ricadute

presente la tentazione di smettere e non pienamente fiduciosi di sé

10

(14)

stadio 5. mantenimento

le nuove abitudini sono consolidate

fanno attività fisica da più di sei mesi ed ormai un’abitudine

impegnati ad evitare ricadute, ma con minor sforzo rispetto a prima meno tentati dallo smettere e più fiduciosi nelle proprie capacità

11

(15)

conclusione & ricaduta

1. stadio in cui non esistono più tentazioni

1. nessun motivo può portare ad abbandonare il comportamento

possibile in qualsiasi punto

ritorno ad una delle fasi precedenti

12

(16)

Predisposizione al cambiamento

Fai almeno 30’ attività fisica moderata/intensa la maggior parte dei giorni della settimana (5 o più)?

no si

Hai fatto regolare AF negli ultimi 6 mesi?

si no

Se sei attivo in modo consistente ma da meno

di 6 mesi, sei nello STADIO 4

Se stai mantenendo

il tuo nuovo stile da 6 sei

mesi o più sei nello STADIO 5 Fai almeno 30’ di AF

intensa/moderata alla settimana?

si no

Intendi aumentare la pratica di AF?

Se fai AF con poca regolarità sei nello

STADIO 3

no si

Se non ci stai pensando sei nello STADIO 1

Se ci stai pensando ma non stai facendo AF sei nello STADIO 2

13

(17)

il modello transteorico

La maggior parte degli interventi sono disegnati per coloro che si trovano nelle fasi 3 e 4, mentre la gran parte delle persone si trova nelle fasi 1 e 2.

Le persone nelle fasi 1 e 2 sono quelle che avrebbero le maggiori necessità di cambiamento, ma sono anche quelle a cui vengono offerte le minori opportunità e quelle meno motivate a ricercare le opportunità esistenti.

Costruire degli interventi differenziati in base alle differenti fasi può aumentare notevolmente il successo degli interventi stessi.

14

(18)

il modello transteorico

Dai risultati di molti studi è emerso che:

stadio 1: cons > dei pros

stadio 2: cons > rispetto a cons stadio 3 stadio 3: pros> dei cons

Quindi, per superare lo stadio 1: aumentare i pros stadio 2: diminuire i cons

stadio 3: pros devono essere più grandi dei cons

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(19)

Indicazioni Stadio 1

In questo stadio le barriere sono percepite in modo più intenso rispetto ai possibili benefici.

Strategia: evidenziare gli aspetti positivi e ridimensionare la percezione delle difficoltà.

Più produttivo dedicare più tempo ad enfatizzare gli aspetti positivi che non discutere dei possibili ostacoli. Fondamentale l’informazione. Puntare ad aumentare l’autoefficacia.

16

(20)

Indicazioni Stadio 2

Buona consapevolezza dei vantaggi, ma non vi è il passaggio all’azione perché la percezione delle difficoltà è ancora elevata.

Strategia: ridimensionare la percezione delle difficoltà. Ancora presto per interventi orientati all’azione, continuano interventi di tipo informativo. Enfatizzare il fatto che il solo desiderio di muoversi di più è già un passo fondamentale. Identificare attività più idonee.

Suggerire piccoli tentativi (5-10 minuti attività)

17

(21)

Indicazioni Stadio 3

Per superare la fase di stallo della fase 2, la percezione dei benefici deve essere maggiore rispetto alla percezione delle difficoltà.

Strategia: essendo già in atto dei tentativi, è opportuno sviluppare ulteriori strategie per incrementare i livelli di attività. Facilitare la messa in atto del nuovo comportamento, suggerendo soluzioni operative ed organizzative. Ad esempio, sostituire 15 minuti normalmente dedicati ad attività di tipo

sedentario con 15 minuti di attività. 18

(22)

Indicazioni Stadio 4

La sfida di coloro che si trovano in questo stadio è rappresentata dal mantenere nel tempo le nuove abitudini.

Strategia: trasformare la propria strategia di azione in un’abitudine consolidata: discutere delle possibili difficoltà che ancora si incontrano, individuare attività più idonee quanto a gradimento, pratica, benefici e sicurezza. Provare nuove forme di attività, porsi obiettivi a breve e medio termine (distanza da

percorrere nei prossimi tre mesi, ecc. ). 19

(23)

Indicazioni Stadio 5

Chi si trova in questo stadio ha fatto dell’attività fisica un’abitudine consolidata. Unico impegno:

evitare futuri abbandoni.

Strategia: il miglior modo per evitare gli abbandoni è accrescere la sensazione di piacere e la soddisfazione nel fare movimento.

Come nella fase 4, le informazioni debbono riguardare programmi di allenamento, obiettivi da perseguire e strategie alternative per facilitare la pratica (lasciare l’attrezzatura in

macchina). 20

(24)

i processi di cambiamento

I processi di cambiamento sono quelle strategie e quelle tecniche che gli individui adottano per cambiare il loro comportamento.

Lo stadio del cambiamento identifica quando una persona cambia mentre il processo di cambiamento identifica come una persona cambia il proprio comportamento.

I processi di cambiamento si dividono in due categorie:

a. processi di tipo cognitivo

b. processi di tipo comportamentale 21

(25)

stadi, processi ed interventi

Stadio 1 e 2: gli interventi per la promozione dell’attività fisica dovrebbero focalizzarsi in particolar modo sui processi di tipo cognitivo

Stadio 3, 4 e 5: i materiali disegnati per gli interventi di promozione dovrebbero focalizzarsi in particolar modo sui processi di tipo comportamentale

22

(26)

il processo di adozione di precauzioni

Teorici: Weistein Data: 1988

Scritto principale: Weinstein ND. 1988.

The Precaution Adoption Process.

Health Psychology, 7: 355-386.

23

(27)

le fasi del cambiamento

Non consapevolezza di un problema 1

2 Non impegnato nel problema

3 Indecisione se affrontare il problema 4 Decisione di non affrontare il problema 5 Decisione di affrontare il problema

6 Azione

7 Mantenimento 24

(28)

PAPM

Un punto di forza del PAPM è il riconoscimento delle importanti differenze che esistono tra le persone che non sono nelle fasi di azione.

Coloro che sono ignari del problema, che non sono impegnati nel problema e coloro che hanno deciso di non interessarsene vengono considerati come un’unica categoria nei precedenti modelli

25

(29)

PAPM

ƒstadio 1: necessità di informazioni

ƒstadio 2: rendere il problema personalmente rilevante

ƒstadio 4: gruppo più difficile da trattare:

nonostante siano ben informati, tendono ad ignorare le informazioni

26

(30)

PAPM

Il punto di forza del modello è l’identificazione dei fattori che promuovono le transizioni fra le fasi:

1 Æ 2: acquisizione di informazioni sul

problema, sui pericoli e sulle possibili precauzioni

2 Æ 3: influenza da parte di persone

significative; percezione di vulnerabilità 3 Æ 4 Æ 5: sviluppo di credenze su vulnerabilità,

gravità e efficacia

5 Æ 6: informazioni dettagliate sul come agire 27

(31)

analisi articolo

Physical activity social support and middle- and older-aged minority women: results from a US survey

Amy A. Eylera,*, Ross C. Brownsona, Rebecca J. Donatelleb, Abby C. Kingc, David Brownd, James F. Sallis

Social Science & Medicine 49(1999):781-789

28

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