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DISCIPLINA GENERALE PATENT BOX

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(1)

DISCIPLINA GENERALE PATENT BOX

CASI PRATICI ?

(2)

• 

REDDITO AGEVOLABILE

REDDITO DERIVANTE DAL BENE IMMATERIALE X COSTI QUALIFICATI / COSTI COMPLESSIVI

Come determinare le singole componenti?

(3)

• 

CONCESSIONE IN USO : reddito è costituito dai canoni derivanti dalla concessione in uso dei beni immateriali, al netto dei costi fiscalmente rilevanti, diretti e indiretti ad essi connessi

• 

USO DIRETTO DEI BENI IMMATERIALI: è necessario individuare per ciascun bene immateriale il contributo economico da esso derivante. Art. 12 D.M. 30 luglio 2015

“il contributo è determinato sulla base degli standard

internazionali rilevanti elaborati dall’OCSE, con particolare

riferimento alle linee guida in materia di prezzi di

trasferimento”.

(4)

•  Nel caso in cui il bene immateriale sia utilizzato direttamente il reddito agevolabile richiede una stima complessa in quanto, a differenza del caso in cui il bene sia concesso a terzi, non esiste un ricavo di riferimento, ma occorre stimare un ricavo ed un reddito figurativo.

•  Circolare Ade n. 36/E del 01/12/2015. Le operazioni straordinarie in un’ottica organizzativa potrebbero consentire una più facile gestione della disposizione agevolativa e, allo stesso tempo, rendere più efficiente la gestione dell’attività di ricerca e sviluppo. Si avrebbe un nuovo soggetto titolare dei beni immateriali agevolabili, il quale li potrebbe concedere in uso ad altre società, realizzando uno sfruttamento economico indiretto. Ciò comporta inoltre la possibilità di rendere facoltativa la procedura di ruling che, invece, è obbligatoria per i soggetti che sfruttano direttamente i beni immateriali. L’operazione non si ritiene elusiva o abusiva anche se esclusivamente finalizzata ad evitare il ruling obbligatorio, ciò in quanto tale operazione non consente di beneficiare di alcun vantaggio fiscale.

•  L’amministrazione finanziaria potrà comunque sindacare, con i canoni dell’antieconomicità, la congruità dei corrispettivi pattuiti in sede di concessione in uso del diritto all’utilizzo dei beni immateriali tra società appartenenti allo stesso gruppo.

(5)

TELEFISCO 2016: l’agenzia ha ribadito che i criteri da adottare per il calcolo del reddito devono basarsi, come previsto dal D.M., sulle

linee guida Ocse in materia di transfer price e dunque in particolare sul CUP (Comparable Uncontrolled Price) ovvero, in caso di assenza di elementi di comparazione affidabili, su uno dei metodi reddituali, in particolare sul cosiddetto PROFIT SPLIT.

Metodi alternativi possono essere utilizzati, ma si dovrà giustificare la scelta.

(6)

Il metodo CUP confronta il prezzo di beni o servizi trasferiti nel corso di una transazione tra imprese associate con il prezzo applicato a beni o servizi trasferiti nel corso di una transazione comparabile sul libero mercato in circostanze comparabili. (OCSE, Transfer Pricing Guidelines par. 2.13).

• 

Confronto interno: individuazione del valore di una transazione tra una società ed una sua parte correlata rispetto alla transazione comparabile posta in essere tra la medesima società e una parte terza.

• 

Confronto esterno: medesima transazione avvenuta tra

due imprese completamente indipendenti.

(7)

Fattori da considerare per un’adeguata comparabilità:

-  Caratteristiche dei beni e dei servizi

-  Analisi funzionale

-  Condizioni contrattuali

-  Circostanze economiche

-  Strategie commerciali

-  Qualità del prodotto

-  Altri fattori (trasporto, imballaggio, pubblicità, commercializzazione, condizioni generali di vendita, ecc…)

Generalmente tale metodo viene supportato da un’analisi di benchmark (attraverso l’utilizzo di banche dati ad uso professionale quale http://www.royaltystat.com ) per identificare tassi di royalty corrisposti sul mercato in transazioni relative all’utilizzo dei beni immateriali comparabili a quello oggetto di esame.

(8)

SVANTAGGIO: Si basa sulla comparabilità, quindi è necessario avere la disponibilità dei dati.

Spesso risulta difficile l’acquisizione di dati oggettivi nel caso in cui il mercato rilevante sia l’estero.

La comparabilità è spesso limitata a causa dei diversi mercati, settori serviti, qualità del bene.

Il metodo CUP è già stato trattato dall’Agenzia delle Entrate in materia di transfer pricing, nella Circolare n. 32/1980 e nella Circolare n. 42/1981.

Nell’ambito dei contratti di licenza, l’Amministrazione Finanziaria ha predeterminato dei “valori normali” ritenuti congrui alle seguenti condizioni:

-  Royalty <= 2% del fatturato: viene accettata in presenza di un contratto scritto anteriore al pagamento del canone, sia documentata l’utilizzazione e quindi l’inerenza del costo sostenuto

-  Royalty <= 5% del fatturato: oltre alle condizioni di cui sopra, deve esserci il supporto di dati tecnici (effettuazioni di ricerche, vita tecnica, originalità, risultati ottenuti), dati giuridici (diritto di esclusiva, diritto di concedere sublicenze, diritto di sfruttamento delle scoperte o sviluppi del bene immateriale) e sia comprovata l’effettiva utilità conseguita dal licenziatario.

POSSONO ESSERE UN PUNTO DI RIFERIMENTO?

(9)

Si approssima la suddivisione di utili che sarebbe stata concordata tra soggetti indipendenti sul libero mercato.

-  Identificazione dei profitti della transazione che devono essere suddivisi tra le parti

-  Individuazione di una chiave di allocazione per suddividere i profitti (attivo patrimoniale, capitale, costi, personale, ecc…)

L’OCSE individua due possibili approcci:

-  Analisi di contribuzione: si vuole pervenire, attraverso analisi quantitativa, al contributo di ogni società coinvolta. La ripartizione dei profitti potrebbe essere basata su un indicatore che rifletta gli investimenti effettuati nella creazione e nello sviluppo di un intangibile (capital employed).

-  Analisi residuale: reddito del bene immateriale corrisponde alla quota del reddito complessivo della transazione rispetto al reddito attribuito alla parte per lo svolgimento delle normali attività e calcolato per mezzo dei metodi tradizionali (CUP).

SVANTAGGIO: il metodo presenta una rilevante complessità applicativa.

(10)

Metodi derivanti dalla prassi finanziaria, che si concentrano sull’attualizzazione dei flussi di cassa o dei flussi di reddito derivanti dal bene immateriale.

Tali metodi devono comunque essere coerenti con i principi OCSE.

• 

Indicazioni utili : Discussion paper OIV del 04 dicembre 2015

• 

Valore del bene immateriale: valore attuale dei flussi di

cassa netti attesi lungo la vita utile del bene; funzione di

tre elementi: flussi di cassa netti attesi, vita utile residua

del bene, tasso di sconto.

(11)

POSSIBILI METODOLOGIE PER LA STIMA DEL CONTRIBUTO DEL BENE IMMATERIALE ALLA FORMAZIONE DEL REDDITO DEL CONTRIBUENTE (METODI INDICATI DALL’OIV):

•  relief from royalty: beneficio economico del bene immateriale coincide con il tasso di royalty che, in assenza di proprietà del bene immateriale, l’utilizzatore avrebbe dovuto riconoscere a terzi per ottenerlo in licenza. Prospettiva del “costo evitato”. (Potrebbe essere ritenuto conforme al CUP)

•  excess earnings: differenza tra reddito del contribuente ed il return on ed il return of di tutti gli altri beni materiali e immateriali di cui questi dispone, fatta eccezione per il bene immateriale di cui si vuole calcolare il contributo economico. Il contributo economico è stimato sulla base del reddito che residuerebbe se la società avesse solo il bene immateriale di cui si intende calcolare il reddito figurativo ed acquisisse in noleggio/locazione tutte le altre attività.

(12)

with and without – benchmarking: il beneficio economico del bene immateriale è ottenuto dalla differenza tra il reddito del contribuente ed il reddito che questi avrebbe conseguito in assenza dell’uso del bene immateriale. In questo caso la prospettiva adottata è quella dell’analisi differenziale, attraverso la comparazione con imprese simili, ma sprovviste del bene immateriale oggetto di valutazione (benchmarking); il valore attuale dei redditi differenziali equivale al valore del bene immateriale.

•  reddito implicito nel valore corrente del bene: il beneficio economico del bene immateriale è stimato muovendo dal valore di mercato del bene e della sua vita utile residua.

(13)

RELIEF FROM ROYALTY

Il reddito del bene immateriale è stimato detraendo dalla royalty figurativa che sarebbe riconosciuta ad un terzo per l’utilizzo in licenza del bene immateriale, gli eventuali costi diretti ed indiretti di mantenimento/sviluppo del bene immateriale.

Fasi applicative:

•  Selezione di un appropriato tasso di royalty (analisi degli accordi di licenza realizzatisi di recente sul mercato aventi ad oggetto beni comparabili)

•  Flussi di ricavo rilevanti su cui applicare il tasso di royalty (ricavi relativi ad una linea di prodotto od intero fatturato aziendale).

•  Individuazione dei costi legati allo sfruttamento del bene intangibile (costi di mantenimento, accrescimento e sviluppo collegati al bene immateriale).

REDDITO FIGURATIVO = (RICAVI x TASSO DI ROYALTY) – (COSTI DIRETTI + COSTI INDIRETTI)

SVANTAGGI: comparabilità dei dati, manca una base di dati di riferimento, carenza dei dati e delle informazioni disponibili)

(14)

EXCESS EARNINGS

Il reddito di pertinenza del bene può essere ottenuto calcolando il reddito che l’impresa registrerebbe nel caso in cui si liberasse della proprietà di tutti gli altri beni per riacquisirne il diritto d’uso tramite contratti di licenza o di affitto o di noleggio. L’impresa dovrebbe sostenere i costi delle licenze, affitti, noleggi; il reddito che residuerebbe sarebbe per intero da attribuire al bene intangibile.

È necessario stimare il costo opportunità degli altri beni materiali (CAC- Contributory Asset Charge) ricavandolo dal loro valore corrente e da un tasso di remunerazione appropriato.

Per stimare il rendimento del bene immateriale si parte dal reddito operativo della società, da cui vengono sottratti i CAC dei diversi assets aziendali (sia relativi ai beni tangibili, come capitale circolante netto e immobilizzazioni, sia ad altri beni immateriali specificatamente indicati). I diversi CAC si determinano moltiplicando il fair value di ciascun asset per il rispettivo tasso di rendimento stimato.

(15)

EXCESS EARNINGS

Come determinare tasso di rendimento?

Sono legati al grado di rischio, nel documento OIV vi sono alcune indicazioni per la stima del tasso di rendimento.

Tipologia asset Livello di rischio Ipotetico tasso di rendimento Attività immateriali Medio-alto Tasso di rendimento

compreso fra il costo dei mezzi propri ed il costo medio ponderato del capitale

Attività materiali Medio-Basso Tassi di finanziamento a lungo termine (es.

mutui – leasing) Capitale circolante

netto

Basso Tassi di finanziamento

a breve termine

(16)

EXCESS EARNINGS

Es. calcolo del reddito di un bene immateriale

EBIT 100.000

CAC Capitale circolante netto - 10.500

Immobilizzazioni materiali - 10.000

Excess Earning 79.500 CAC Capitale circolante netto = valore contabile 300.000 x tasso 3,5% = 10.500

CAC Immobilizzazioni = valore corrente 250.00.000 x tasso 4% = 10.000

(17)

EXCESS EARNINGS

Metodo consente di determinare direttamente il reddito figurativo agevolabile (ciò in quanto esprime una parte dell’Ebit, e quindi già al netto dei costi di sviluppo, mantenimento e arricchimento del bene) VANTAGGI: metodo consente di calcolare direttamente il contributo dello specifico bene. E’ un metodo appropriato per determinare il valore di un bene immateriale primario (che svolge un ruolo fondamentale nell’impresa)

SVANTAGGI: necessario stimare il valore corrente di tutti gli altri assets per determinare i CAC. Possibili problematiche in caso di capitale circolante netto negativo (andrebbe ad aumentare il valore del bene immateriale)

(18)

WITH AND WITHOUT

Confronto delle performance dell’impresa che dispone del bene immateriale con quelle di un’impresa simile sprovvista del bene, si identifica il contributo in termini di prezzi di vendita, costi e/o volumi o margini del bene intangibile oggetto di analisi.

Analisi differenziale

Si determina il “premium price” cioè la differenza tra il prezzo del prodotto ottenuto o venduto con il supporto del bene immateriale da stimare ed il prezzo di un prodotto similare, ma ottenuto o venduto senza il supporto del bene immateriale.

Il “premium price” non necessariamente determina un reddito del bene intangibile, in quanto bisogna considerare i maggiori costi operativi di produzione/vendita.

Metodo generalmente utilizzato per la valorizzazione dei MARCHI.

(19)

WITH AND WITHOUT

Confronto tra una prodotto BRANDED ed un prodotto UNBRANDED.

Premium price è rappresentato dal differenziale che il marchio crea quando viene associato ad un prodotto, rispetto allo stesso, unbranded.

Calcolo di REDDITI DIFFERENZIALI (ricavi incrementali, costi incrementali e quantità incrementali)

PROBLEMA: individuare una o un campione di aziende unbranded da assumere come riferimento. Alternativa: considerare redditività dell’impresa branded con la redditività della stessa impresa quando si trovava ancora in una fase iniziale.

(20)

WITH AND WITHOUT FASI DI CALCOLO

1.  Calcolo del differenziale tra prezzi di vendita unitari di azienda branded e unbranded (premium price)

2.  Si moltiplica il premium price per le quantità vendute

3.  Analisi e stima dei costi differenziali tra le due società

PROBLEMA: devo avere base informativa solida di altre aziende

(21)

WITH AND WITHOUT Seconda possibilità:

1.  Considero rapporto tra ricavi e costo del venduto tra società branded e società unbranded

2.  Determino rapporto tra spese relative al bene immateriale e totale dei costi operativi della società branded

3.  Reddito figurativo = [(RICAVIsocietà/COSTOVENDUTOsocietà – R I C AV I b e n c h m a r k / C O S T O V E N D U T O b e n c h m a r k ) x COSTIINTANGIBILEsocietà/COSTIOPERATIVITOTALIsocietà] x COSTOVENDUTOsocietà

(22)

WITH AND WITHOUT (modificato da documento OIV) Esempio

Anni -2 -1 0 media

Societa’ branded

Ricavi 2.000.000 2.200.000 2.500.000

Costo del venduto 1.200.00 1.300.000 1.400.000

a Ricavi/costo del venduto 1,67 1,69 1,79 1,72

Spese relative al marchio 100.000 80.000 70.000

Costi operativi totali 1.600.000 1.700.000 1.800.000

b Spese relative al marchio/costi operativi totali 6,25% 4,71% 3,89% 4,95%

Societa’ unbranded

Ricavi 1.500.000 1.600.000 1.800.000

Costo del venduto 1.000.000 1.200.000 1.400.000

c Ricavi/costo del venduto 1,5 1,33 1,29 1,37

d=a-c premium price 0,35

e Coefficiente di attribuzione del premium price al marchio

4,95%

f Costo del venduto 1.400.000

g Reddito figurativo d x e x f 24.255

(23)

WITH AND WITHOUT (modificato da documento OIV) CRITICITA’

-  Il differenziale di prezzo dipende interamente dal bene immateriale oggetto di analisi o vi sono altri fattori?

-  Il valore può essere sottostimato (il premium price non è l’unico vantaggio per stimare il valore, il contributo del bene immateriale potrebbe tradursi in maggiori volumi di vendita e/o minori costi di distribuzione.

(24)

REDDITO IMPLICITO NEL VALORE DI MERCATO DEL BENE IMMATERIALE

Partendo dal valore di mercato del bene immateriale, attraverso la stima di un congruo tasso di remunerazione del capitale investito del bene è possibile stimare il reddito del bene immateriale.

FASI DI CALCOLO

a.  Determinazione del valore di mercato corrente del bene intangibile. Rappresenta il valore che un terzo sarebbe disposto a riconoscere per l’acquisto del bene oggetto di agevolazione.

(Possibile utilizzare come base informativa anche valutazioni eseguite per altri scopi)

b.  Stima di un tasso di rendimento congruo. Possibile fare riferimento alle tecniche si stima del CAPM (Capital Asset Pricing Model). Può essere una media ponderata del costo delle fonti di finanziamento (debito e mezzi propri) che un soggetto terzo potrebbe reperire per acquisire l’attività immateriale.

(25)

REDDITO IMPLICITO NEL VALORE DI MERCATO DEL BENE IMMATERIALE

c.  Stima della vita utile residua del bene immateriale (in alcuni casi può essere indefinita)

d.  Identificazione del reddito implicito annuo quale funzione del valore dell’intangibile, del tasso di remunerazione e della vita utile residua.

(26)

REDDITO IMPLICITO NEL VALORE DI MERCATO DEL BENE IMMATERIALE Hp bene a vita utile indefinita e tasso di crescita costante

Reddito = Valore corrente x (tasso di remunerazione – tasso di crescita del reddito)

Es.

Valore di mercato: 100.000 Tasso di rendimento: 12%

Tasso di crescita: 2%

Reddito = 100.000 x (12% - 2%) = 10.000 Reddito anno n+1 = 10.200

Reddito anno n+2 = 10.400 Reddito anno n+3 = 10.600 Ecc…

In caso di bene a vita utile definita si applicherà la relativa formula modificata.

(27)

REDDITO IMPLICITO NEL VALORE DI MERCATO DEL BENE IMMATERIALE

VANTAGGI: metodo può essere utilizzato per qualsiasi bene immateriale.

SVANTAGGI E LIMITI: bisogna conoscere il valore di mercato del bene immateriale. Si assume che i redditi siano costanti o crescano a tassi costanti (ipotesi da verificare nella realtà).

(28)

RAPPORTO TRA COSTI QUALIFICATI E COSTI COMPLESSIVI (elaborato in sede Ocse action 5 del progetto BEPS)

Deve sempre sussistere un collegamento diretto tra costi sostenuti per attività di ricerca e sviluppo relative al bene immateriale e reddito agevolabile derivante dall’utilizzo del bene stesso.

Ciò che rileva non è l’ammontare dei costi sostenuti in valore assoluto, ma l’incidenza di tali costi sull’intero processo produttivo del bene immateriale e ciò viene “tradotto” nel rapporto tra costi qualificati e costi complessivi.

D.M. del 30 luglio 2015 specifica le modalità di determinazione del rapporto tra costi qualificati e costi complessivi.

COSTI QUALIFICATI: ammontare complessivo di tutti i costi afferenti le attività di ricerca e sviluppo indicate all’articolo 8 del D.M. che sono state svolte

I.  direttamente dal contribuente

II.  da università o enti di ricerca e organismi equiparati

III.  da società, incluse le start-up innovative, diverse da quelle appartenenti al medesimo

gruppo

(29)

ATTIVITA’ DI CUI ALL’ART. 8 DEL D.M.

I.  Ricerca fondamentale, con ciò dovendosi intendere i lavori sperimentali o teorici svolti per acquisire nuove conoscenze, ove successivamente utilizzate nelle attività di ricerca applicata e design.

II.  Ricerca applicata, con ciò dovendosi intendere la ricerca pianificata per acquisire nuove conoscenze e capacità, da utilizzare per sviluppare nuovi prodotti, processi o servizi o apportare miglioramenti a prodotti, processi o servizi esistenti, in qualsiasi settore della scienza e della tecnica; lo sviluppo sperimentale e competitivo, con ciò dovendosi intendere l’acquisizione, la combinazione, la strutturazione e l’utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica, commerciale e di altro tipo allo scopo di sviluppare prodotti, processi o servizi nuovi o migliorati.

III.  Design, con ciò intendendosi le attività di ideazione e progettazione di prodotti, processi e servizi, ivi incluso l’aspetto esteriore di essi e di ciascuna loro parte, e le attività di sviluppo dei marchi.

IV.  Ideazione e realizzazione del software protetto da copyright.

V.  Ricerche preventive, i test, ricerche di mercato e altri studi ed interventi finalizzati all’adozione di sistemi di contraffazione, il deposito, l’ottenimento e il mantenimento dei relativi diritti, il rinnovo degli stessi a scadenza, la protezione di essi, anche in forma associata e in relazione alle attività di prevenzione della contraffazione e la gestione dei contenziosi e contratti relativi.

VI.  Le attività di presentazione, comunicazione e promozione che accrescano il carattere distintivo e/o la rinomanza dei marchi, e contribuiscano alla conoscenza, all’affermazione commerciale, all’immagine dei prodotti o dei servizi, del design, o degli altri materiali proteggibili.

(30)

COSTI QUALIFICATI: numeratore del rapporto puo’ essere incrementato dei costi:

• 

Afferenti alle attività di ricerca e sviluppo derivanti da operazioni intercorse con società del gruppo, per la quota degli stessi che rappresenta un mero riaddebito di costi sostenuti da quest’ultime società nei confronti di soggetti terzi per l’effettuazione delle predette attività di ricerca e sviluppo

• 

Afferenti alle attività di ricerca e sviluppo sostenuti dal

contribuente nell’ambito di accordi per la ripartizione dei

costi (Cost Contribution Agreement o “CCA”) nel limite dei

proventi costituiti dal riaddebito ai partecipanti dei costi di

sviluppo, mantenimento e accrescimento del valore dei

beni immateriali oggetto dell’agevolazione

(31)

COSTI COMPLESSIVI: denominatore è costituito dall’importo del numeratore, maggiorato:

• 

Dei costi derivanti da operazioni infragruppo sostenuti per lo sviluppo, mantenimento e accrescimento del bene afferente alle attività di ricerca e sviluppo rilevanti ai fini dell’agevolazione

• 

Del costo di acquisizione, anche mediante licenza di

concessione in uso, del bene immateriale sostenuto nel

periodo di imposta

(32)

COSTI QUALIFICATI: il valore può essere ulteriormente incrementato di un importo corrispondente alla differenza tra il valore complessivo del denominatore del predetto rapporto (totale dei costi di sviluppo, mantenimento e accrescimento dei beni intangibili “agevolabili”) e il valore del numeratore come sopra determinato (costi di sviluppo, mantenimento e accrescimento dei beni intangibili

“agevolabili” per attività di ricerca e sviluppo effettuata

direttamente o per il tramite di soggetti terzi indipendenti,

inclusi i riaddebiti di cui al comma 3 dell’articolo 9 del

Decreto) nei limiti del 30% di quest’ultimo valore (up-lift)

(33)

Per quanto riguarda i costi qualificati (numeratore), in linea di principio devono essere costi direttamente connessi con il bene immateriale e quindi dovrebbero includere tutti quei costi già presi in considerazione ai fini dei crediti d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo (personale qualificato, ammortamento attrezzature di laboratorio, materiali di consumo, ecc…)

I costi complessivi (denominatore) si distinguono da quelli qualificati per la presenza dei costi di acquisizione dall’esterno e di esternalizzazione della ricerca a parti correlate.

N.B. qualora le spese di sviluppo, mantenimento e accrescimento dei beni intangibili

“agevolabili” siano solo quelle relative ad attività di ricerca e sviluppo effettuate direttamente dal contribuente o effettuate da soggetti terzi indipendenti (università, centri di ricerca e soggetti indipendenti), la quota di reddito agevolabile sarà pari all’intero importo del reddito derivante dall’utilizzo di tali beni (infatti, in tal caso, il valore dei coefficienti risulterà pari ad uno)

In ogni caso se le spese con riconoscimento parziale (costi di acquisto e spese effettuate da società del gruppo) sono pari o inferiori al 30% delle spese qualificate, per effetto del meccanismo dell’up-lift, il beneficio sarà comunque pieno.

(34)

CASO PRATICO

Costi qualificati = 100

Costi acquisto intangibile = 10

Costi R&S da rapporti di gruppo = 40

Up-lift = 100 x 30% = 30

Costi totali – Costi qualificati = (100 + 10 + 40) – 100 = 50 Differenziale > Up-lift : è possibile incrementare il numeratore fino al valore massimo di up-lift, quindi 130

Rapporto = 130/150 = 0,8667

(35)

CASO PRATICO

Costi qualificati = 100

Costi acquisto intangibile = 10

Costi R&S da rapporti di gruppo = 15

Up-lift = 100 x 30% = 30

Costi totali – Costi qualificati = (100 + 10 + 15) – 100 = 25 Differenziale < Up-lift : è possibile incrementare il numeratore fino al valore massimo del differenziale, quindi 125

Rapporto = 125/125 = 1

(36)

Ai fini della determinazione del nexus ratio non rilevano:

• 

Interessi passivi

• 

Spese relative agli immobili

• 

Qualsiasi altro costo che non può essere direttamente collegato a uno specifico bene immateriale oggetto dell’agevolazione

Riferimento a costi sostenuti nel periodo di riferimento, a prescindere dal regime fiscale e trattamento contabile (es.

capitalizzazione)

Costi sostenuti nei diversi esercizi si cumulano secondo criterio

progressivo. Numeratore e denominatore sono espressione della

sommatoria dei costi rilevanti sostenuti durante tutta la vita utile

del bene immateriale (utilizzo di un approccio “additivo”)

(37)

Necessario un sistema di TRACCIABILITA’ (tracking and tracing) dei costi e dei redditi relativi al bene immateriale oggetto di agevolazione

D.M. “adeguato sistema di rilevazione contabile o extracontabile” da cui risulti il diretto collegamento delle attività di ricerca e sviluppo e i beni immateriali rilevanti nonché fra questi ultimi e il reddito agevolabile derivante dai medesimi beni

Calcolo del coefficiente con media mobile quadriennale

Il D.M. ha previsto un sistema di tracciabilità semplificato nella fase iniziale d’ingresso nel regime.

Nel primo periodo d’imposta di efficacia delle disposizioni e per i due successivi il nexus ratio è calcolato sulla base dei costi sostenuti nel periodo d’imposta cui si riferisce la dichiarazione dei redditi e nei tre periodi d’imposta precedenti. Per lo stesso periodo i costi rilevanti ai fini del calcolo del rapporto sono assunti complessivamente, cioè considerando i costi qualificati e i costi complessivi senza distinzione per bene immateriale.

A partire dal terzo periodo d’imposta successivo a quello di efficacia delle disposizioni, i costi rilevanti per il calcolo del coefficiente sono invece quelli sostenuti nei periodi d’imposta in cui le medesime disposizioni trovano applicazione e sono assunti distintamente per ciascun bene immateriale.

(38)

TRACCIABILITA’ (tracking and tracing).

Quale sistema organizzativo per avere una tracciatura dei costi?

- 

CONTABILITA’ ANALITICA in grado di:

-  stimare i ricavi di vendita rinvenienti dall’utilizzo del bene immateriale

-  Determinare i costi diretti di produzione (es. ore dipendenti per progettare un brevetto, ore dedicate alla predisposizione, costi di registrazione)

-  Stimare i costi indiretti di produzione (es. costi di attrezzature e macchinari, costo del personale indiretto)

Risulta estremamente complesso giustificare la contabilità dell’agevolazione.

(39)

Adattato da “FNC documento del 15 dicembre 2015”

Anno Tipologia costi Importo cumulato

Bene immateriale A Bene immateriale B

2013 Costi qualificati Costi complessivi

1.000 2.000

Non rilevabile Non rilevabile

Non rilevabile Non rilevabile 2014 Costi qualificati

Costi complessivi

2.000 3.000

Non rilevabile Non rilevabile

Non rilevabile Non rilevabile 2015 Costi qualificati

Costi complessivi

2.000 5.000

Non rilevabile Non rilevabile

Non rilevabile Non rilevabile 2016 Costi qualificati

Costi complessivi

1.000 1.500

2.000 1.500 2017 Costi qualificati

Costi complessivi

400 2.400

1.600 2.600 2018 Costi qualificati

Costi complessivi

1.300 2.000

700 1.000 2019 Costi qualificati

Costi complessivi

800 800

200 800

(40)

Anno 2016 PRIMO ANNO DI EFFICACIA DEL REGIME Riferimento quadriennio 2013-2016

Costi qualificati R&S = (1.000 + 2.000 + 2.000 + (1.000 + 2.000)) = 8.000 Costi complessivi R&S = (2.000 + 3.000 + 5.000 + (1.500 + 1.500)) = 13.000

Up-lift = 8.000 x 30% = 2.400

Costi totali – Costi qualificati = 13.000 – 8.000 = 5.000

Differenziale > Up-lift : è possibile incrementare il numeratore fino al valore massimo up-lift, quindi 10.400

Rapporto = 10.400/13.000 = 0,80

(41)

Anno 2017

Riferimento quadriennio 2014-2017

Costi qualificati R&S = (2.000 + 2.000 + (1.000 + 2.000) + (400 +1.600)) = 9.000

Costi complessivi R&S = (3.000 + 5.000 + (1.500 + 1.500) + (2.400 + 2.600) ) = 16.000

Up-lift = 9.000 x 30% = 2.700

Costi totali – Costi qualificati = 16.000 – 9.000 = 7.000

Differenziale > Up-lift : è possibile incrementare il numeratore fino al valore massimo up-lift, quindi 2.700

Rapporto = 11.700/16.000 = 0,7313

(42)

Anno 2018

Riferimento quadriennio 2015-2018

Costi qualificati R&S = (2.000 + (1.000 + 2.000) + (400 +1.600) + (1.300 + 700)) = 9.000

Costi complessivi R&S = (5.000 + (1.500 + 1.500) + (2.400 + 2.600) + (2.000 + 1.000)) = 16.000

Up-lift = 9.000 x 30% = 2.700

Costi totali – Costi qualificati = 16.000 – 9.000 = 7.000

Differenziale > Up-lift : è possibile incrementare il numeratore fino al valore massimo up-lift, quindi 2.700

Rapporto = 11.700/16.000 = 0,7313

(43)

Anno 2019

Riferimento quadriennio 2016-2019

Coefficiente deve essere determinato distintamente per ciascun bene immateriale BENE A

Costi qualificati R&S = (1.000 + 400 + 1.300 + 800) = 3.500 Costi complessivi R&S = (1.500 + 2.400 + 2.000 + 800) = 6.700 Up-lift = 3.500 x 30% = 1.050

Costi totali – Costi qualificati = 6.700 – 3.500 = 3.200

Differenziale > Up-lift : è possibile incrementare il numeratore fino al valore massimo up-lift, quindi 1.050

Rapporto = 4.550/6.700 = 0,6971 BENE B

Costi qualificati R&S = (2.000 + 1.600 + 700 + 200) = 4.500 Costi complessivi R&S = (1.500 + 2.600 + 1.000 + 800) = 5.900 Up-lift = 4.500 x 30% = 1.350

Costi totali – Costi qualificati = 5.900 – 4.500 = 1.400

Differenziale > Up-lift : è possibile incrementare il numeratore fino al valore massimo up-lift, quindi 1.350

Rapporto = 5.850/5.900 = 0,9915

(44)

Azienda Bene 1 Bene 2 Totale

Anni Costi R&S di cui Costi R&S qualificati

Costi R&S di cui Costi R&S qualificati

Costi R&S di cui Costi R&S qualificati

TOTALE COSTI R&S

di cui TOTALE COSTI R&S QUALIFICATI

2013 10.000 6.000 10.000 6.000

2014 12.000 7.000 12.000 7.000

2015 13.000 7.000 13.000 7.000

2016 15.000 10.000 12.000 8.000 27.000 18.000

2017 15.000 10.000 12.000 8.000 27.000 18.000

2018 18.000 12.000 14.000 10.000 32.000 22.000

2019 18.000 12.000 14.000 10.000 32.000 22.000

2020 20.000 16.000 18.000 14.000 38.000 30.000

(45)

Azienda Bene 1 Bene 2

Anni Costi

R&S rilevanti

Costi R&S qualificati

Uplift Nexus

ratio Costi R&S rilevanti

Costi R&S

qualificati Uplift Nexus

ratio Costi R&S rilevanti

Costi R&S

qualificati Uplift Nexus ratio

2016 62.000 38.000 11.400 79,68%

2017 79.000 50.000 15.000 82,28%

2018 99.000 65.000 19.500 85,35%

2019 66.000 44.000 13.200 86,67% 52.000 36.000 10.800 90,00%

2020 71.000 50.000 15.000 91,55% 58.000 42.000 12.600 94,14%

(46)

Anni Redditi da beni immateriali complessivi

Reddito

da bene 1 Reddito

da bene 2 Bonus Variazione fiscale in diminuzione

Risparmio

imposta Ires Risparmio

imposta Irap Risparmio imposta totale

2016 80.000 40% 25.498 6.884 995 7.879

2017 90.000 50% 37.026 8.886 1.444 10.330

2018 120.000 50% 51.210 12.290 1.997 14.287

2019 60.000 55.000 50% 50.751 12.180 1.979 14.159

2020 65.000 60.000 50% 57.996 13.919 2.262 16.181

Considerata aliquota Ires 24% a decorrere dal 2017 Considerata aliquota Irap 3,9%

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