DrCIW.JSTE'l(O 'DI .AC'l(fCOI. TU'l(A,
I~'DUST'l([A E CODr(;),(E'l\CIO
DIREZIONE GENERALE DELLA STATISTICA
STATISTICA
DELLE
"'~L'~fJ
A U S E
DI MORTE
NEI COMU!','I
CAPOLUOGHI DI PROVINCIA E DI CIRCONDARIO
E DELLE
MORTI VIOLENTE AVVENUTE IN TUTTO IL REGNO
Anno r88S
7(0;A( A
•
II~D
I CE.
I N
T RoO D U Z I ON E.
Popolazione
Morti.
oLuoghi in cui avvennero
le
morti
Cause delle morti a\'venute nei wmuni c.lpoluoghi di provinci.l c
,li
circondario
ripar-VI VI
tite per compartimenti (cifre assolute)
o » XIIIdem (cifre
oprQPorzionali a IO,OOll morti)
o • o o o o o » XIVIdem (cifre" projlOrzionalÌ a
10,000abitanti)
o o o o o o )) XVIMortalità nei comuni che hanno più ,li
('ìtJ,oDllabitanti,
Influenza delle stagioll i
o o o ))Influenza del .sesso
\'!dell'etci
))
Cause di morte distinte secondo il sesso e l'et,ì dei defunti (cifre proporzionali a
10,000viventi dei rispettivi gruppi d'cLì)
o • o o o o • ))Idem (cifre proporzionali a
1,000morti dci rispettivi gruppi di et,ì).
o • o o • • o »Mortalità dci bambini legittimi ed illegittimi
o o • • • • o o • o o o o o o o o o ))Cause di morte negli individui d'et:ì superiore a
l)anni distinti secondo
la
condizione
e la professione esercitata (proporzione a
100morti per qualunque causa). -
Maschi
»Idem -
Femmine .
o o o o o o o o • »Elenw sistematico delle cause di morte
))
Morti accidentali e suicidi avvenuti in tutto il Regno
»T
AVOLE.
XXIIIxxx
XXXI[ XXX\'1 XXXIX XLl\' XLVlJ[ I. Il l LYICause delle morti avvellllte in ciascun comunI:! capoluogo di provinèi'l c di circol1,l.!rio e luogo
in cui avvenne la morte
o o o o o o o • o • o o o o'Pago
2Morti classificati per provincie
o o o • o • o • »14
Morti classitìcati per mesi e per compJrtilllcn ti
oMorti classificati per sesso e per
eLì. o oMaschi morti in età superiore a
li
anni, classitìcati
p~rprofessioni
Femmine morte in età superiore a
Ii
anni, classilìcate per professioni.
26
"
I V
-APPENDICE.
Riassunto generale delle morti violente per provincie e
compartil11~llti.. . . . . •
Morti accidentali secondo
le
cause che le produssero, per prOl'incie c compartimenti
Morti accidentali per mesi, secondo le cause che le produssero. . . . . . .
Morti accidentali per sc;sso e stato civile, secondo le C;luse che
le
produssero.
Morti accidentali per sesso e per età, secondo le cause che le produssero . .
Morti accidentali avvenute in individui d'età inferiore a
15 anni, classificati secondo le
professioni esercitate dai loro genitori. . . • . . . • . . . .
Morti accidentali avvenute in individui d'etil superiore a
15 anni, classificati per
profes-sioni: maschi
Idem: femmine.
Suicidi secondo i mezzi di distruzione, per provincie e per compartimenti
Suicidi secondo lo stato civile delle persone, per compartimenti. • •
Suicidi secondo lo stato civile delle persone e i mezzi di distruzione
Suicidi per mesi, in ciascun compartimento e nel Regno. •
Suicidi secondo i meZ7.i di distruzione, per mesi . . . .
Suicidi secondo l'et,\, in ciascun compartimento e nel Regno
Suicidi secondo l'etil, e i mezzi di distruzione . . . .
Suicidi classificati secondo
la
condizione o professione
di distruzione: maschi • . . . • • . . . . .
Suicidi classilìcati secondo la condizione o professione
di distruzione: femmine. . . • • .
delle persone e secondo i mezzi
delle persone e secondo i mezzi
STATISTICA DELLE CAUSE DI MORTE.
MORTI
AVVENUTE DURANTE
L'ANNO
1885
NEI COMUNI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA E DI CIRCONDARIO.
INTRODUZIONE.
La statistica delle cause di morte fu iniziata col
188
Ie si pu bhlica
an-nualmente. Essa viene compilata sulle dichiarazioni originali dei medici curanti
e fu limitata finora alle morti avvenute nei comuni capoluoghi di provincia, di
circondario o di distretto (nel Veneto); pero a cominciare dal
l''gennaio
1887,
tutti gli
8257 comuni del Regno furono invitati ad inserire nelle schede mortuarie
la dichiarazione medica della causa di morte; e siccome
la
massim;l parte di essi
ha consentito a q llesta disposizione,
la
statistica ddk cause di morte potrà ben
presto rendere conto delle
condi:~ioni
sanitarie nell' intero territorio dello Stato
(I).
Popolazione. --
I comuni capoluoghi, in numero di
28.+ (2),
~l\'e\'ano
com-plessi vamente, secondo il censimento del 3
Idicembre
1881, 7,073,60
Iabitanti (3);
ma l'indagine statistica, della quale esponiamo
i
risultati,
e
posteriore di quattro
anni alla data del censimento, e in questo frattempo la popolazione
e
aumentata
notevolmente. In questi comuni l'aumento
e
determinato, non solo dall'eccedenza
delle nascite sulle morti, ma altresl, ed in misura forse maggiore, dall'eccedenza
delle immigrazioni sulle emigrazioni. Il
Movilllmfo all1l11ale dello sfafo rivile
fa
cono-scere le variazioni che avvengono nella cifra della popolazione per
le
nascite
e per le morti; ma non
SIhanno dati sufficienti per valutare l'importanza del
(I)
La statistica delle
caus~di morte, quella degli osped:lli e in generak quelle che
riguar-dano la sanità e l'igiene pubblica, sono compilate dalla Direzione generale di st:llistica, per cura
di und speciale sezione, retta dal D.re E. Raseri. Prima di essere pubblicate, esse vèngono
sotto-poste all'esame di una Commissione, composta dei professori Alfonso Corradi, Jacopo :Vloleschott,
Luigi Pagliani, Giuseppe Sormani, Corrado TommClsi-Crudeli e Davide Toscani.
(2)
La statistica delle cause di morte per il 188! si limitava a 28! comuni, nOJl essendosi
potuto ottenere in quell'anno le notizie dei comuni di Gerace, Agordo e Fonzaso; nd 1882
man-cavano soltanto le notizie di questi due ultimi comuni: pcr gli anni 1883, 188.1 e 1885
la
stati-stica
è
completa per tutti i 28.1 cOIlluni.
(3) Pci comuni di Bobbio e Tempio Pausania la statistica riguarda
la
sola popolazione
ac-centrata, non quella sparsa nell:t c.llllpagna. Pcr qUésti comuni, nella uvola l lkl volume,
l:
indi-cata soltanto quella parte della popolazione, per
la
quale si poterono avere le Jlotizie ddle cause
di morte. La popolazione totale di Bobbio, al 3
Idicembre 11181, sarebbe stata di .+,613 individui
e quella di Tempio Pausania di
I I,2.18.
P~Icomune di Como
la
statistica .non comprende le due
frazioni di Camerlata e :Ylonte Olimpino, aggregate il 7 diccmbre 1881, le quali nel
I 8i) j- V I
-movimento d'immigrazione ed emigrazione, poichè i registri dell'anagrafe comunale,
anche dove sono tenuti con diligenza, riescono a mala pena a tener nota degli
individui che vengono a fissare residenza
(dilllora
abituale)
nel comune, e di
quelli che l'abbandonano, ma non valgono a rappresentare le oscillazioni della
popolaziorie mutabile.
Ad ogni modo,
la
popolazione dei
284 comuni, calcolata al 3 r dicembre 1884,
colla sola aggiunta della eccedenza delle nascite sulle morti alla cifra del
censi-mento, sarebbe di
7,
I92,447, e a questo numero furono ragguagliati i calcoli della
mortalità nel complesso dei
con~uni
capoluoghi.
Morti. _.
Nei
284 comuni suddetti avvet1l1ero, durante l'anno r885, 207,040
cast di morte. Il confronto coi quattro anl11 precedenti dil questi risultati:
----~--I
I
Numero Numero Morti
ANN I
dei comuni Popoldzione dei mortI rODO abitanti SlI
18Rl . tHl '(') 7 001 M7 lBH 0;")0 28.4
18H~ . tHt (') 7 ()OH !l77 201 ttR t8.7
1883 . 281 (") 7 07;1 i;Ol 20;") 1,;-W 2:1.0
1881 281 (I) 7 UH tt,/i tlO 70,~) 2!). ;)
188r •. 284 (2) 7 1ll:? 447 tO. 0-10 ~R. R
Il quoziente di mortalità per gli ultimi anni apparisce alquanto maggiore del
vero, per la circostanza che la popolazione, calcolata semplicemente per la somma
algebrica dei nati e dei morti aggiunta alla cifra del censimento, rimane sempre
più addietro della verità, a misura che ci allontaniamo dalla data del censimento
stesso, perchè appunto non possiamo tener conto dei movimenti di immigrazione
ed e\l1tgrazlOne.
Nell'anno
1885 morirono in tutto il Regno 787,2I7 individui, sopra una
popolazione calcolata al 3I dicembre
r884 di 29,361,°32; si ebbero adunque 26.8
morti per
1000 abitanti, cioè un quoziente di mortalità alquanto inferiore a quello
dei comuni capoluoghi.
Luogo in cui avvenne la morte. -
Le morti classificate secondo il luogo
11l
cui avvennero, si
riparti~cono,
per ciascuno dei cinque anni dal
1881 al 1885,
come appresso:
1881 1882 18~:I 1881 188.')CURE ASSOLUTE DEI MORTl A N N l
i . T
I
in pubblici a l oml":1 lO istituti (3)l·IK j(lii ·Ii; ~1l
15t ~l:?: ~ ·1;) ,·10
1r,;; 'iti7 ,1:1 :\31
Jr)~1 ij:~ I~ r,~ll ltlH 770 41i (l:?~ì
C) Popolazione .:ensit3.
(I) Popolazione calcolata al )I dicen,bre 188,. (2) Popolazione calcolata al 3 I dicembre P8S.~.
1 tli:? 1 101 1 t.~l t 1 1')0) !1:?7 in luogo aperto (5) 1 :?'ii 1 021 1 1H7 l :!ti~' 1
sa
I
1_ CIFRE PROPORZIONALI A 1000 MORTI
a domicilio
I
in.F~bb~ici
in carcereI
in luogoIStituti aperto
7t>O • .:? t:H.O
ti.'"
6. lo'ifa. I; :?ti. R 5.5 5.1
718.0 2!O.l 6.1 5.8
75B.l 2;~O. ti 5.3 6.0
7ot).
v
2:?2.3 40.5 6.3(3) C.ioè in ospedali, case di salute, ospizi di maternit.\, manicomi, brefOtrofi, ospizi di ..:arit:\. e dei cronici ricoveri di men ..
dicit:\., orfanotrofi. ' .
(4) Comprese le carceri giudiziarie e i riformatori.
(5) Cioe sulla rubblica via, in camp.lgna, SOltO una tettoia, sopr.! un carro, in un fiume, lago, mare, ecc.
- VlI
In tutti i cinque anni, un quarto circa delle morti sono :l\"ycnute negli
ospe-dali od
ospi~i.
Le proporzioni però variano assai da una regione all'altra,
se-condo che esse sono più o meno bene provviste di ospedali e ncoven.
CIFRE PROPORZIONALI A 1000 MORTI A YVENUTE IN CIASCUX COMPARTI~!ENTO DC"RANTE L'ANNO
1885.
COMPARTIMENTI
nei quali si trovano i comuni CJpoltloghi
Co~uni capoluoghi do! Piemonte
Id. della Liguria
Id. della Lombardia.
Id. do! Veneto
Id. dell' Emilia
Id. della Toscana.
Id. delle Mar..:he
Id. ddl'lfmbria
Id. del Lazio
Id. degli Abrllzzi e MolisJ.:.
Id. della Campania
Id. delle Puglie.
Id. d~11a Basilicata.
Id. delle Calahrie.
Id. della Sicilia.
Id. della Sardegna.
TorAL/-, DEI UHn;:\I.
Nei comU111 della Lombardia,
a Jomi..:t!io l5til'l.4 71l'l. ~ g;17. H 740.2 771. 1 7tH. ;\ 77~i. t 7!ìH. O 1;1;:--.1; l-iS:!.0 H:2:!.I; ~·I:I;). !I !Ii:~). H ~Il.l ~7;1. H HliO. O 766.9
del Piemonte,
M OR T I in pubblici istituti ;: 17. ~) :2;~H. :! 3;)\i.1 itR ~ itO. H iliO. !) 20t.7 tU .• ;110.0 1Oli.l 1 !i';. ~ I :,4. 1 17.:1
]i-O. 7 l l ~ I.:1
lOti. H 222·3del Lazio,
li.O 7.7 i.7 lU.7 1.7 ~. l i. O 7.6 i. O (I. H 1. ;) fi.7 1,-1.:1 :\. Ii 7.4 ~ j. ! I ~. 1 1;1. O ,i" D :i. 7 li.;, 1.0 1.7 ,il. 7 1.i fl.:) :!.7 [I.:! :!. ;~ 1.1 17. I;1:1.
Ii 4· ; 6. 3della Toscana, del
Veneto e della Liguria, che dispongono, in generale, di numerosi e grandi
ospe-dali, la mortalità an'enuta in pubblici istituti
i:
quattro o cinq ue volte maggiore
che nei comuni delle Pughe, della Basilicata, degli Abruzzi e della Sardegna.
Se invece di prendere in esame i soli comuni capoluoghi, si considerano
le
morti avvenute in tutti i comuni del Regno, le proporzioni dei morti in pubblici
istituti diventano notevolmente più bassc; giacchè i luoghi di cura e di rico\·cro,
aperti per pubblica beneficcnza a sollievo delle classi più povere, risiedono per
la massima parte nei centri più popolosi.
La tavola scguente indica
il
numero dei morti in pubblici istituti,
It1tutti
Icomuni del Regno, capoluoghi e non capoluoghi, durante l'anno r885, secondo
le notizie fornite dagli uffici comunali, per
la
compilazione della statistica annuale
delle nascite, matrimoni c morti.
COMPARTIME:-IT! Piemonte. Liguria . . Lombardia. Veneto. Emilia . . Toscana. Mar.:he . Umbria. Lazio . . Abruzzi c Molise. Campania Puglie . . Basilicata Calabrie. Si..::ilia . . Sardegna - VIII -- -- -- -- -- -- -- -- _ .. _---_.~---TOTAl.E dei morti 7fi :~~l 22007 97 ,l!l6 70 4911 60 4;,0 56 81H 24544 l:~ fì8tì 2:\ 872 :lil 41.'; 81 3~8 17 [,47 :18 3HG HH S7~ ~o 71H !\'1oni in ospedali, case di salute, ospizi di mate,rnità, mantcoml 6 121 ~ 0;,2 H ;,WO 5 408 ,1 677 5 4:;0 1 :176 72[, a6S 3 402 728 82 41H 2 ,170
:\G"
4;n
8 Ospizi di carid.) ricoveri di m~ndicità, orfanotrofi 610 141 /i84 6;,4 701 87 106 494 li4 8fili 17 lO 681 1 09:1 ) 9H 4fi:n
PER 1000 MORTI nell'anno morirono TOTALEI
dei morti \ , -in pubbli.::i in iniFt~~!~ici
istituti
I
ospedali di qualunque categoria 7021 23;l!J lO 718 ti 511 5 7[,4 :) 74:t 1 701) 1 liì:l 3 [,37 ~Ia) ~5 lat) 4 15;, 80" 93.2 95.3 76.7 77.4 ~5.G .16.1 5:1,0 120.0 !J.:1 41. R VI, t 4.7 lO. :1 27. H 17.6 58.2 92.0 106.3 109.9 92.4-95.2 101.1 69.6 84.2 148.2 12.6 54.4 15.7 5.4 29.& 46,8 19.0 7I. 2l morti
111pubblici istituti ner
28-1-
comuni capoluoghi sommano nel
1885
a
-1-6,029,
cioè a
222
per mille morti in generale, negli altri comuni del Regno
sono
10,022,
cioè soli 17,3 per !Ooo. Per lo stesso motivo, quando si limiti
l'e-same ai comuni più popolosi,
SIottengono proporzioni più alte, rispetto a quelle
llatc dagli altri comuni delle rispettive provincie o compartimenti.
CO~ll'NI Napoli. :\li\.:1.l1o. Homa. Torino Palt.!rmo. Fin::nze . G\.!l1ova . Venel.ia. ~le~sina . Bolo.~na . Catania. Livorno. Ferrara. Padova Verona. Lucca . . Alessandria Bari . . . Rav~nn.\. Brescia.
:Numero dei morti
(iX Slii :IX iillX :t~ ;~!lIi 2,1 O'i!! 1!1 :\~1 1!1 O!IH 1.~1 :~31 13 'iIJX l ~ ~tH l t 10H !) ·14!1 10 OtH H [}-17 7
m.;:)
7 02:! ti 72t fl X07 ~i 101 II t,1X X 'i::!l-i H l::!l-i li l'i;) 4 ~~7ti :1 X!l1 ;1 3Ril ,1 O::!~i ~ !)41 2 471 lltiti :~R) 1 ;112 11 (~U !ì:nx
·l 7;')1 ,-,1).1 4 ;1,,:1 ;1 ·l'Xa
':Wb ~ 07t 1 !il7 Hl 617 !13x ,14;: 2 OH"(l) Compresi i morti di colera nei L'l\\,Trftti.
:\Iorti in pubblici istituti
]~I :liW 14 7!)2 11 ;IHH lO (117 il 27:1 ti O:I!I ;1 i!17 t 3;10 ::! :W7 21fi:! :; 2,1lÌ 21i:!7 l 47;\ Hll t·1O Hl 44:12 ~1 ,iO;1 2 H2:l 2 !137 1 082 l ;)in nti!l (i.I() 328 2 7,17 ;1 70r, 2800 255B 1 :l06 1 673 l 4ll:1 1 6~6 [)ti7 1 Iloi 7:: ]51 9U I
: -~ -~, "
,
.'
- I X
-Cause di morte. --'-
Le cause di morte furono specificate dai medici curanti,
oppure, in mancanza di essi, dai medici necroscopi, per
2°5,533,
e restarono
ignote per
15°7
morti; sia perchè il medico non yolle produrre il certiticato, sia
perchè il defunto non aveva ricevuto assistenza medica, sia finalmente perche la
causa di morte non fu designata con termini abbastanza chiari e precisi. Nel
188-+
la causa di morte era rimasta ignota per 1477 casi, nel
1883
per
15-+9,
nel
1882
per
1785
e nel
1881
per
2695.
L'elenco delle cause di morte, dato in Appendice alla presente Introduzione
è
quello stesso che fu adottato nel
1883,
su proposta della Commissione medica
per la statistÌca sanitaria.
I risultati della statistica del
r885
sono dunque esattamente comparabili con
quelli dei due anni precedenti, mentre
iIln~ce
rei due primi anni,
188
Ie
1882
i confronti si dovettero limitare ad alcune malattie.
Distinguendo le morti av\'enute nel
1885
nelle
18
classi di cui si compone
l'elenco (escluse le morti per causa ignota o non specificata), si hanno, sopra
10,000
morti registrate in ciascun compartimento,
le
proporzioni indicate nella tavola
A).
Le morti per malattie fetali e vizi congeniti sono relativamentt: più frequenti
nei comuni capoluoghi dell' Umbria, delle Marche, dell' Emilia e del Veneto, e
assai meno nella Campania, nella Sicilia, nella Basilicata e nella Sardegna, Lo
stesso fatto si notò nel
1883
e nel
188+
La mortalità massima per malattie infettive, miaslllatiche e contagiose si
osserva nei comuni della Sicilia e della Basilicata.
Il
primo massimo e stato
de-terminato in gran parte dall'epidemia colerica, che ha intierito specialmente in
Pa-lermo; il secondo da un'eccezionale gravità del lliorbillo, della febbre tifoide e delle
febbri da malaria. Del resto, come si e ossen'ato negli anni scorsi, i comuni
dell' Italia settentrionale e centrale hanno per q Llesto gruppo di malattie una
mortalità inferiore alla media del Regno,' mentre quelli del!' Italia meridionale,
comprese le isole, si trovano nel caso opposto. Nel complesso dei
284
comuni
la mortalità, per questo gruppo di malattie, da
1508.8
per diecimila, quale fu nel
1883,
sall a
1827.2
nel
188-+,
e si mantenne ancora a
1647.6
nel
1885;
"aumento
osservato in questi due ultimi anni e stato causato per intiero dal
colera
(J).
Nel gruppo delle malattie costituzionali le proporzioni più elevate sono date
dai comuni delle Marche, del Veneto, della Toscana, della Lombardia e dell'
E-milia, le meno elevate si trovano per lo più nei comuni delle provincie
meri-dionali della penisola. Questa distribuzione dipende specialmente dal numero
ragguardevole di morti per pellagra, malattia ignota nel mezzodi. Le. morti per
malattie del sistema nervoso furono relativamente più frequenti nei comuni delle
Marche e del Lazio; quelle dell' apparato respiratorio in Liguria, Campania,
Pie-monte, Toscana, Lazio; quelle dell'apparato circolatorio in Lombardia, Veneto,
Toscana, Umbria e Liguria; quelle dell'apparato digerente nella Basilicata, negli
x
-Abruzzi e Molise, in Calabria ed in Sicilia; quelle dell'apparato sessuale e quelle
dell'apparato locomotore nei compartimenti situati a Nord di Roma; le morti
accidentali nel Lazio ed in Sardegna; i
suicidi
pure nel Lazio, in Piemonte ed
in Lombardia; gli
omicidi
nel Lazio, negli Abruzzi e Molise,
111Campania e in
Sicilia (r). In modo presso a poco identico erano distribuite le cause di morte
nel
1883 e nel
1884-Fra i
798 casi di morte ascritti a suicidio ne sono compresi 25 avvenuti
sotto l'influenza di una grave alterazione mentale, e più propriamente r 8 per
mania, 6 per pellagra ed r per delirio febbrile; inoltre 4 individui si tolsero la
vita perchi: affetti da malattia incurabile.
Meglio però di questo sguardo generale sulle malattie raggruppate in classi,
ognuna delle qua'li comprende cause di morte molto differenti, gioveranno a far
conoscere la gravità assunta dalle mal::tttie più comuni nelle singole regioni, i
pro-spetti
B),
C) e
'D), ì
quali indicano in cifre assolute, in cifre proporzionali a
IO,OOO
morti per qualunque causa ed in cifre proporzionali a ro,ooo vive,1ti,
la mortalità determinata da alcune malattie predominanti, tanto nel
1885 quanto
nei quattro anni precedenti. Inoltre, per queste malattie, si
i:
potuto stabilire un
confronto fra l'anno
1885 e i quattro anni precedenti (2).
Esaminando queste tabelle si scorge che in tutti e cinque gli anni, il numero
massimo di bambini morti
asfittici
nel parto
i:
dato dai comuni del Veneto: in
complesso i comuni dell' Italia settentrionale sembrano soffrire per questa causa
una morùlid più grave che non i comuni dell' Italia meridionale e delle isole.
Nel
1885 le malattie miasmatiche e contagiose causarono in complesso 47.7
morti per ro,ooo abitanti, proporzione alquanto minore di quella del
1884 (54.2),
ma superiore a quelle osservate nei tre anni precedenti (nel
1881 5°.6; nel
188249.0; nel 1883 4+1).
L'aumento fu determinato per intiero dall' epidemia colerica, che causo nel
soli comuni capoluoghi
2803 morti, pari a 3.9 per 10,000 abitanti; nel r884
i
morti per colera furono
8844 cioi: 12·4 per 10,000 abitanti (3).
L'epidemia pero assunse proporzioni gra\'i soltanto nel comune di Palermo,
il quale ebbe
2600 morti; vengono in seguito Borgotaro con 38 morti, Parma
con 36 e Pontremoli pure con 36.
(I) La statistica degli omicidi, fondata sulle dichiarazioni degli uffici comunali e dci medici
curanti, non puil coincidere con quella che si ricava dagli atti giudiziari; giacche, molte volte il
medico ha potuto dichiarare soltanto che
la
morte er,l stat'l determinata da
UlUferita o da altra
lesione, scnza specificare se questa fosse accidentale o causata da mano omicida. Soltanto
l'auto-rità giudiziaria può, col lémpo e in seguito alle debite perizie, stabilire se un caso di morte sia da
classiticare
fr'lgli omicidi. Si è cionondimeno aperta nella
S/a/is/ica ddll' cause di
lIIor/" lillarubrica
speciale pcr gli omicidi, perche, questi non si potevano confondere colle altre classi di morti
vio-lente. ma si dc\'e dare alla medesima un' valore puramente relativo.
(2) Per i clue anni ISSI e
18S2 furono intro,lolte nell'elenco nosologico
le
modificazioni
neccsò>arie pcr rendere comparabili fra loro le cifre dei prospetti
B),
C) e
D).
(3) Secondo le notizie raccolte dal .\!inistero dell'Interno il
colera
colpi, nel
188), 152
co-muni, ripartiti in 27 provincie, e furono denunziati in complesso 6397 casi e 3-l59 morti. Nel
1884
i cOIllLini invasi erano in numero di
858, in -l-l provincie, e furono denunziati 27,030 casi e Q,299
:\j. ..• : ... } ~','\':~~.; . ~" ; ~~-
,,',
' ~ ~.TAVOLA A.
CAUSE DI MORTE DISTINTE PER CLASSI
(CIFRE PROPORZIONALI A 10,000 MORTI).
cmIPARTD!ENTI
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- XII
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e 1882 sono state comprese COIl l'apoplessia le morti per rammollimento cerebrale, le quali nell'elenco sistematico approvato nel 1880
form~vano
nna;:<:
- XII!
eIA E DI CIRCONDARIO (O DISTRETTO) RIPARTITE PER COMPARTIMENTI
ASSOLUTE).
-DI MORTE 19 118 28 19 78 10 19 549 150 105 1 041 249 3:23 952 234 273 368 96 73 304 84 84 135 35 31 144 36 29 53 9 10 275 69 54 75 17 18 4 2 5' 97 33 17 208 59 47 212 78 38 4 6'3 1 189 1 14) A l. T H E M A i . A r T I E i' R L Il t) ,\1 I S A S T ["
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nni 1883, 1884 e 1885 figurano sotto altra voce, Per avere le cifre riportate nella colonna [) (altre malattie infettivI:) ft~rono int~odotte nell'elenco 'polmonare » sono raccolti i casi di morte registrati sotto i numeri 3°,46 e i l dell'elenco; sotto la voce ( tumori·malignl" per glt anni 1883, 1884 e singoli organi, i quali nelle tabelle analitiche sono confusi con g-li altri casi di morte per malattia di quel dato organo. - (2) Per gli anni 1881- X I V
-CAUSE DELLE MORTI AVVENUTE NEI COMUNI CAPOLUOGHI DI PROVIN
TAVOLA C. COMPARTIMENTI nei guali si trovano ComuniI
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•
- X V
-eIA E DI CIRCONDARIO (O DISTRETTO) RIPARTITE PER COMPARTIMENTI
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- X V I
-CAUSE DELLE MORTI AVVENUTE NEI COMUNI CAPOLUOGHI DI PROVIN
TAVOLA 'D. COMPARTIMENTI nei quali si trovano i Comuni Piemonte . . . Liguria . . . Lombardia o • • • Veneto . . . . Ernili.! . . . . Toscana, Marche Urnbria, Lazio, . . Abruzd e Molist.! . . . Camrania •. Puglie, , Bolsiljç,uil . Calabri~ . . . Sicilia. Sardegna, o c c<
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11. ;. 9.2 S. S IO·3 0.1 0.1 0.2 LO 4.2 0.1 9.1 0.1 36.4 0.1 0.1 0.1 0.1 0.1 0.1 0.2 0.2 O. ~ 0.2 0.2 0.2 0.4 0.4 O" U.3 0.1 O. ;> O. li 0.1 0.1 0.7 0.1 O.H 0.6 0.3 0.2 0.2 0.2 O" U.l O" 0.-1 0.4 0.6 0.2 0.2 0.2 0.4 (>.4 0.1 0.4 o. li 2.4 0.2 0.6 V.4 1.7 LOo.
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!2·4 0.2 I 3,9 ttI ti 13 ~ -O .~ ~ ti 2.3 1.2 0.7 1. O 2.3 3. O 1. 2 0.8 0.8 2. 7 L 9 O. 7 O. 9 O. 7 L 8 0.3 0.6 0.:1 0.2 0.1 0.4 1.(; 0.6 1. 3 0.6 0.9 0.5 2.4 LO 2. O 0.8 l. V 0.9 1.8 1.8 1.2 1.2 1. 4 U.!' 2.1 1.6 1.2 0.7 0.3 LO 2.5 1.3 1.~ 16.6 12.5 12. U 8.5 6.2 1.2 2.7 1.9 :!.l 10.2 10.7 13.5 15. G 10.1 23.o
2~.G 17.o
20.3 ~. l 1.4 7.9 17.3 17.6 :!l.o
4· 9 4.2 4· ; 1.~ 2.4 2.o
1. :} 1.1 0.7 4. ti 3.5 3.3 0.8 0.8 0.5 5.2a.o
:l. 7 2.9 2.7 2.1 2.3 1.7 1.8 7.1 6.5 7.5 8.8 9.2 4.8 7.6 ';.1 6.1 1.1 1.8 LO 2·7 2·3 2. I 0.9 0.8 l. 3 0.7 0.7 l. li 0.5 0.5 1. 9 1.6 1.4 1.4 1.0 2. O LO 2.1 1.0 2.0 1.o
0.7 1. 2 1.7 0.8 1. li 0.8 0.7 1. 2 l.<
0.7 1.5 1. 7 0.8 1.5 1.1 0.7 1.3 2.0 1.8 1.3 1.9 1.1 0.9 3.6 4.0 3. H 3.5 3.1 2. H 2.2 2.3 1.8 2.2 2.0 1.8 1.4 1.4 1.3 O.H 0.2 0.9 2.4 2.7 4.4 1.4 1.2 1.1 0.3 0.3 0.4 0.7 0.6 0.5 0.5 0.6 0.7 0.6 0.8 0.7 0.7 0.6 0.8 0.3 0.5 0.2 0.3 0.3 0.3 0.7 0.9 0.8 0.3 O.ll 0.6 0.4 0.3 0.4 0.5 0.2 0.4 0.6 0.5 0.9 00 "j 0.6 0.6 1.2 1.3 0.8 1.2 1.2 1.2 1.5 2.1 0.7 1.2 1.3 1.1 1.1 1.2 0.8 1.5 1.5 1.4 2.8 3.2 2.9 2.6 li. O 2.2 2.3 2. O 2. il 1.3 1.1 1.5 1.7 0.9 0.71.a
1.6 0.9 0.8 l,O 0.5 1.6 2.1 1.5 1.5 li.! 1.1 1.6 1.9 1.3 2.0 2.6 1.8 1.8 2.0 1.5 2.1 2.5 1.2. 1.9 2.3 1.4 1.6 1.9 1-0 1.5 2;0 1.0 3.2 2.6 1.3 1.9 1.1 1.8 1.8 2.0 2.2 2. !f 2.5 1.7 1.7 1.4 2.0 '·72.'
28.9 30.5 29.5 27.9 30.5 28.4 55.5 38.5 35.6 22.9 28.8 24.'\ 28.0 29.4 27.5 30.8 51.0 31. 9 20.2 19.0 20.6 19.0 20.0 18.8 32.1 33.4 31. 5 14.5 15.7 13.6 23.9 28.0 22.7 15.8 14.5 16.7 8.7 9.3 6.4 13.1 12.6 11.8 14.8 15.1 14.3 17.4 16.6 17.7 ,.\~ :.
,->
- X\"I1-E DI CIRCONDARIO (O DISTR-ETTO) RIPARTIT-E P-ER COMPARTIM-ENTI
-
XVIII
-Il
morbillo,
la
scarlattilla,
la
difterite,
le
febbri da malaria,
la
dissenteria
e la
sifilide
hanno causato nel 1885 una mortalità minore che nella media del
qua-driennio precedente; il
tifo esantematico,
la
risiPola
e la
febbre puerperale,
una
mortalità presso a poco eguale; furono invece in aumento il
vaiuolo,
la
febbre
tifoide
e la
tosse convulsiva.
La malattia di questo gruppo che ha causato un maggior numero di morti
fu
lafebbre tifoide
(7432 morti
=
10.30/000 abitanti) colmassimo nelle Puglie 21.9
ed in Sicilia 17.0;
il
minimo nel Lazio 5.3 e nelle Marche 5.6; Yengono in seguito
in ordine decrescente la
difterite
(5377
=
7.5 01000) col massimo in Basilicata 24·3
e nelle Puglic 23.5 e il minimo in Sardegna 3.9 e nel Lazio
4-
3; il
morbillo
(3544
=
4·9
01000)
col massimo in Basilicata 10.8 ed in Sicilia 9.5, il minimo nelle
Marche 0.8, negli Abruzzi 1.0 ed in Calabria 1.8; le
febbri da malaria,
compresa la
cachessia palustre
(32 34
=
4· 5
oI
000) col massimo in Basilicata 23.0, in Sardegna
21.0 ed in Calabria 20.3, il minimo in Liguria 0.1, in Lombardia 0.9 e nelle
Marche
LO;
il
vaiuolo
(2840
=
3.901000)
col massimo nelle Puglic 12.7, nel Lazio
e nelle Calabri e 7.4, il minimo nell'Emilia e nelle Marche 0,2, e nei due
com-partimenti della Basilicata e Sardegna non si ebbero a verificare morti per tale
causa;
la
tosse convulsiva
(2339
=
3.3
"}ooo) col massimo in Sardegna 12.9,
il
mi-nimo nella Basilicata 0>4 c nellc Puglie 0,6; la
scarlattina
(1651
=
2.3
01000)
col
massimo nelle Puglie 7.3 e negli Abruzzi 6,4, il minimo in Liguria 0.3 ed in
Sardegna 0.4;
la
dissenteria
(1489
=
2.1
01000)
col massimo in Basilicata 7.5 ed
in Sicilia 6.1, il minimo in Liguria
0-4,
nel Lazio e nella Lombardia 0.5;
la
risi-pola
(1063
=
1.5
o}ooo) col massimo nelle Puglie 2.9, il minimo nell' Umbria e
nella Sardegna
0.7;
la
sifilide
(993
=
1.4
°/000)
col massimo in Calabria 4-4, il
minimo in Sardegna 0.4 ed in Liguria 0.5; la
febbre Pllerperale
(439
=
0.6
°/000)
col massimo in Lombardia 1.0, il minimo negli Abruzzi 0.2; e il
tifo esantematico
,
(132
=
0.2
01000).
La
mortalit~\
però yaria, per questo gruppo di malattie, tra limiti estesissimi
,
- - XIX
NUMERO DEI MORTI PER LE
~{ALATTIE
SOTTO INDICATE, IN RAPPORTOA 10.000 ABITANTI.
Adria . . . .
Pozzuoli . . .
Bari deJle Pug!ie . Aosta . . Rossano. Messma. Venezia. Civitavecchia. Codr:oipo Chieti . • Chiavari.
Media dci 284 comuni
,;.corbillo. AI.:amo . . Valdobbiadent: . Palmanova . . . Fiorenzuola d'Arda. Pallanza. Alghero. Mestre . . Vittorio. Avellino. N avi Ligure. Tempio Pausani:l. Belluno . . Potenza . . Longarone Palermo . .
Media dei 28+ comuni.
Larino . . Schio • . Pontremoli San Severo Febbre ttjoide. S. Pietro Incariano Bari delle Puglu.:. • Piove di Sacco . • Terranova di Si.:ilia Agordo. Brindisi. Taranto. Girgenti. Barbarano. Alcamo Breno. Patti. Caltagirone Cologna Veneta 76.2 65.6 45.8 42.7 41. 3 30.1 ~4. 7 22.1 21. 8 21. 5 3.9 71. O 41.8 40.4 39. ~ 37.3 :17.0 34.8 34.4 3t.4 31.6 29. O ~8. 7 28.4 20.2 4.9 47. H :~:l. :) 3~.0 3t.9 :12. H :\2.7 :32.3
:;0.
:1 2H. H :W.6 21;.2 2i>. Ii 25.4 25.4 23.9 23.7 22. " 22.4 Susa . . :.!1. H Revere ::!O. Ii Cagliari. :.)(.). 4Ariano nel Poje~illC= ili, f) Corleone . . • . . 1~.!l Medi.t dei 28+ comuni . . 10.
a
'Dif/trite e C/"ll/, dl/tr'ri';(l.
San B.utolommeo in G.lldo ·iRli. :j,
Castrovillari ~9. <1 Vergato . !'\8. ::? LecJinara. 7:L O Matera • . Tregnago. Bovino. Alcamo. Foggia.
S. Angelo dei I.ombvJi. Termini Imerese . . Corleone • . • . Terranova di Siedi.l. Asolo . . . Badia 'Polesine . Brindisi . . • . . Bari delle Puglie Occhiobello. Foligno . . .
Media dei 2X4 comuni.
:W.fi :17.3 ~9.1) t8.!J :;!t{.!J 28.7 21:' 3 7. :)
Febbri da fila/aria (' rarhessia plllll~lre. Oristano . . . .
Matera . . . . Monteleone lii Cal.\bri.\ Lanusei. . . . Grosseto . . . . San Bartolommeo !n GJ.1Jo Piazza Armerina Iglesias Larino. Cotrone Bivona . Sciacca. Alghero Castrovillari Rossano . . Girgenti . . Tempio Pausania. Noto . • • Taranto . . Catanzaro.
Mazzara del Vallo.
11;'1 14.1 4.1. 1 40. H :\!1.7 at.li 2:l. ti 22.1 22.3 Bovino . . . Castroreale. Gerace. Novara . . . Dolo . . . Caprino Yerone:-e Nk3.~tro . . . LI.!..:ce . . . . C.lmpobl.sso . Cerreto S'\lIn[t.1 Ariano di Ptl~li.l. Barbarano. Gallipoli. Reven.! Bdluno Nola
Media dei 2~Ll ,omuni •
L.lI1usei • Nuoro . • Alghero. Barbarano. Nicosia. Oristano. Volterra. O;~ieri . . ·Tortona. Urhino . Itl'rIOSSI'. Media dd 284 comuni. DiHl'llleria. Corleone .
San Barto(ommeo in GalJo. Catania • . . . Vasto . . . • . S.lla Consilina. Acireale . • • . Cosenza. Mantova. Spoleto Viterbo udine. Sifilidt'.
Media dei 28 t '~Rluni
~1.0 20. I Hl. 7 2!'.li 28. ;\ 21:.1'1 iO.7 :I~. :1 ~I. 7 :!1.1 1~. ~ 1!l.:1 IX. li 17. ~ l!i. ~ t. 1 10.7 lO. t ~I. t 1.1
Nei comuni capoluoghi di provincia o di circondario, per
10,000abitanti, ne
morirono per
febbri da malaria
e
cachessia palustre
6.2 nel r88r, +9 nel r882, +6
-
xx-Nel comune di Roma, sopra 8599 casi di morte, 405 avvennero per
febbri
da malaria.
Oltre un terzo dei mani per questa causa appartenevano alla
popola-zione avventizia, cioè erano lavoranti della campagna, che, assaliti dalla febbre,
vennero a cercar ricovero negli ospedali della città.
Nel quinquennio si è avuto il seguente numero di morti per infezione malarica:
MORTI PER FEBBRI DA
~L\L\RIA ~EL CO~l1JKE
DJ ROMA.ANNI di osservazione lHHI l H82 18K:1 lHH4 188;, :lW :!57 :!7(i ~lt t4ti POPOl.AZIONE "TAlIILE in rllhblici istituti 67 H7 ;>t) ;It :17 .
-I
car.::ere inI
in altro luogo Total~ 387 a:!5 3:j5 :tli7 283 POf'OLAZI{)~E AVVENTIZIAI
a in inI
in altro p.u~bli~i TotaleI
domÌèilio : Istituti carCere lU0goti;l HII 263
30 1:J{; 1;) 180
~,5 ~'7 tU 153
·1:1 7;; 122
~I (j(j l:i 122
Sopra 993 morti per
sifilide,
soltanto 173 erano affetti da
sifilide acquisita,
gli
altri
820sono bambini nei quali l'infezione era
cons;enita.
La massima parte delle
morti per questa causa avvennero in pubblici istituti e più particolarmente nei
brefotrofi, come si può vedere dalla tavola seguente:
MORTI l'ER SIFILIDE NEI CO~1U~I CAPOLUOGHI DI l'ROVINCL\ E
or
CIRCONDARIO.lH81 lHI'~ l'H:1 1;'k·1 1HHt, A NN I di P OP(I]. A ZI o N I: S T lo. I: I L E l
l
'in rubhlicia Jomi.::i io istituti in carcere
·h;5 7:<1 ~tI" (iOI ~,~t!) 7:!1 :::H 7:!1 :::,1; .-,:!1 POPOLAI.!O:\E AVVENTIZIA Totale
I
lin.pu.bhl.i~i I----~-I·~-T
a domicilio IStituti in carcere otale1 :.!46 l:! 111 l:.!a
l 010 101 10~
982 -1 !t:~ ~17
1 O,~,t
:-:::
-1 !IlH'j!l 104 11-1
Come anello di congiunzione tra
le malattie infetti \'e e
le
costituzionali,
tro-viamo indicata
la
tubercolosi,
sia diffusa, sia localizzata in un solo organo. I casi
di morte per affezioni tubercolari si ripartiscono
111ciascuno dei cinque anni nel
modo seguèllte:
1881 1882 1883 1884 1885
Tllher,,:olosi gem::r:d...: . 1 H:.!H
.,
notI t :ì'jO 1 ~ I~ II' 2 ·\:!7 Tubercolosi polmonare laringea e tisi roLuonare 1:1 '01 U 11:~ I l fil:! 14. 6[,:~ 14 1:11rubt.:r.:olosi menìngeJ. (ii7 '44 1
0:',-1
1 1ti,-) l :Z04Tabe mesentcri..:a ·1 ·lO' [I G!ì7
..
!I~IO 4 01 il ·1 30f:S.:rofob. e tllbercolosi della pelle 1 [,l" l 1 411 1 :~Bj 1 OkO 1 tl.!l:
La mortaliLl per
tttbercolosi
gener~llc
è per
lisi polmollare
nel 1885
(2+7
per
10,000
abitanti), fu presso a pOCO identica a quella osservata in media nel
quattro anni precedenti
(2+
5); lo stesso si dica per
la
tabe mese/l/erica (6.0
nel
1885, 6.2 nelb
medi~l
del quadricnnio 188
I-84); si ebbe ilwece una diminuzione
~J"'<~~'!t
",>,'i;,
- XXI
Le proporzioni massime sono date in tutti e cinque gli anni dai comuni del
Piemonte, della Liguria, della Lombardia, dell'Emilia, della Toscana e del Lazio;
le proporzioni minime dai comuni degli Abruzzi, delle Puglie, della Basilicata,
delle Calabri e e della Sicilia.
Fra i comuni nei quali fu più
e1ev~lta
la
mortalit~\
per
tubercolùsi,
sia generale,
sIa localizzata in un organo, e per
lisi
polmonare,
si trovano, come già
fll
osservato
negli altri anni, alcune grandi città e parecchie fra quelle che sono scelte per
soggiorno invernale dalle per<;one sofferenti di malattie di petto:
CO~IUNl San Remo. Firenze Voghera. Rovigo Pisa. Bardolino
Isola della S..:ala.
Vercelli . Canneto sull'Oglio. Parma. Gemona. Alessandria Conegliano lhniago TOT .... I.E dei morti 440 4 751 4Vl :lRO 1 483 40 136 V:lO 69 1 &7+) 184 l ,a7 184 13;' 77 78 t27 IO 2:W 21i 223 IH TOTAI.l COMlJNl dei morti 17.5 },ivorno 2 ~4ti lli. ~ Milano. IO 298 ][),!' Pavia I 13:1
t[I,5 Cas:1lt: Monferrato 7ti;;
1&.3 Pia..:enza. 1244 15. O Civitave.:chia. 14.7 Borgotaro 14.1: Faenza. 14. t) Spezia. 711: 14.3 Como 943 14.1 Venezia 13. R Bolognl :I 478 1:1. 6
13.3 Totale dci 2'';;:.~ .:onllllli 207 tqo 1 alili 109 2H !l4 HV 117 5:10 1:1.:1 la.:! 12. ~ 12.9 12.8 12.8 12.