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Academic year: 2022

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G. LEOPARDI G. LEOPARDI

SCUOLA STATALE SECONDARIA DI I° GRADO SCUOLA STATALE SECONDARIA DI I° GRADO

Vi a E . T oti , 33 – 30034 M i r a (Ve ne z i a) Vi a E . T oti , 33 – 30034 M i r a (Ve ne z i a) T e l . 041. 420355 - F ax 041 4266146 T e l . 041. 420355 - F ax 041 4266146

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PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI STUDENTI STRANIERI

INDICE:

PRESENTAZIONE

FASE AMMINISTRATIVA-BUROCRATICA-INFORMATIVA COMPITI DELLA SEGRETERIA

MATERIALE

FASE COMUNICATIVO-RELAZIONALE

FORMAZIONE DELLA COMMISSIONE ACCOGLIENZA COMPITI DELLA COMMISSIONE

MATERIALE

CRITERI DI ASSEGNAZIONE ALLE CLASSI FASE EDUCATIVA-DIDATTICA

FORMAZIONE DEL CORPO DOCENTE INSERIMENTO NELLA CLASSE

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI CLASSE E DISCIPLINARE LIBRI DI TESTO E MATERIALI DIDATTICI

LABORATORI LINGUISTICI

INTERVENTI DI MEDIAZIONE LINGUISTICA E CULTURALE VALUTAZIONE

FASE SOCIALE

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PRESENTAZIONE

La presenza di alunni stranieri nella nostra realtà è aumentata notevolmente negli ultimi anni e, pertanto, si è reso necessario definire dei principi e delle modalità per l'inserimento di questi ragazzi nella nostra scuola. Diventa importante porsi il problema dell'integrazione di questi alunni individuando da parte della scuola che accoglie alcune tappe fondamentali.

COSA È IL PROTOCOLLO

Il protocollo d'accoglienza degli alunni stranieri è un documento che viene deliberato dal Collegio dei Docenti e viene inserito nel POF. Contiene criteri, principi, indicazioni riguardanti l'iscrizione e l'inserimento degli alunni immigrati, definisce i compiti e i ruoli degli insegnanti, del personale amministrativo, dei mediatori culturali. Traccia le diverse possibili fasi di accoglienza e le attività di facilitazione per l'apprendimento della lingua italiana. Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro che viene integrato e rivisto sulla base delle esperienze realizzate. Il protocollo è un agile strumento di lavoro a disposizione di tutti i docenti della scuola.

FINALITA’

Il protocollo si propone di:

●Definire pratiche condivise all'interno delle scuole in tema di accoglienza di alunni stranieri

●Facilitare l'ingresso a scuola di bambini e ragazzi di altra nazionalità nel sistema scolastico e sociale

●Sostenere gli alunni neo-arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto

●Favorire un clima d'accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione

●Costruire un contesto favorevole all'incontro con altre culture e con le " storie" di ogni alunno

●Favorire un rapporto collaborativo con la famiglia

●Promuovere la comunicazione e la collaborazione fra scuola e territorio sui temi dell'accoglienza e dell'educazione interculturale nell'ottica di un sistema formativo integrato

ORGANIZZAZIONE DEL PROTOCOLLO

Il protocollo d'accoglienza delinea prassi condivise di carattere:

●Amministrativo- burocratico- informativo che riguardano l'iscrizione e l'inserimento a scuola degli alunni stranieri

●Comunicativo- relazionale riguardante i compiti e i ruoli degli operatori scolastici e le fasi dell'accoglienza a scuola

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●Educativo- didattico che traccia le fasi relative all'assegnazione della classe insegnamento dell'italiano come seconda lingua;

●Sociale che individua i rapporti e le collaborazioni con il territorio.

FASE AMMINISTRATIVA-BUROCRATICA-INFORMATIVA

Questa fase viene eseguita da un incaricato della segreteria: essa rappresenta il primo approccio dei genitori stranieri con l'istituzione; al fine di garantire un'adeguata cura nell'espletamento di questo incontro di carattere amministrativo e informativo, si ritiene utile dotare la segreteria di moduli bilingue, onde facilitare la raccolta delle informazioni.

COMPITI DELLA SEGRETERIA:

●Iscrivere l'alunno utilizzando la modulistica eventualmente predisposta;

●Informare la famiglia circa l'opzione di avvalersi o non avvalersi della religione cattolica;

●Informare la famiglia sull'organizzazione della scuola, consegnando, se possibile, un riepilogo del regolamento scolastico e dell'offerta formativa nella lingua d'origine;

●Fornire ai genitori la modulistica bilingue per facilitare la comunicazione con gli insegnanti (assicurazione, uscite, assenze, discipline, progetti, materiali necessari, presenza del genitore a scuola...);

●Controllare se è stato assolto l'obbligo scolastico ed, eventualmente, indirizzare i genitori verso istituti superiori;

●Fissare il primo incontro tra le famiglie e la Commissione Accoglienza;

●Avvisare il responsabile della Commissione Accoglienza.

MATERIALE:

●Moduli d'iscrizione, in versione bilingue

●Scheda di presentazione dell'Istituto, brochure in versione bilingue redatta dalla commissione in collaborazione con i mediatori interculturali

●Modulistica varia

FASE COMUNICATIVO-RELAZIONALE FORMAZIONE DELLA COMMISSIONE ACCOGLIENZA

Questa fase viene gestita dalla Commissione Accoglienza rappresentativa dei diversi plessi della scuola. La Commissione Accoglienza è composta dal Dirigente Scolastico e da almeno 2 docenti della scuola facenti parte della Commissione Intercultura o eventuali supplenti. E' auspicabile che

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tale incontro possa avvalersi della presenza di un mediatore interculturale: sarà cura della segreteria inoltrare la richiesta agli organi competenti.

COMPITI DELLA COMMISSIONE

La Commissione Accoglienza si riunisce ogni qualvolta si presenti il caso d’iscrizione di alunni stranieri neoarrivati. Per gli alunni che si iscrivono durante il periodo estivo, l’inserimento effettivo nella classe avverrà, previa convocazione della Commissione Accoglienza, nel mese di settembre, prima dell’inizio delle lezioni.

In particolare, la Commissione Accoglienza:

●Esamina la prima documentazione raccolta dalla segreteria all'atto dell'iscrizione;

●Effettua un colloquio con la famiglia nel quale raccoglie informazioni su: situazione familiare, storia personale e scolastica, situazione linguistica dell'alunno;

●Somministra delle prove di ingresso relative alle abilità fondamentali della lingua italiana per la valutazione delle abilità, delle competenze, dei bisogni specifici di apprendimento e degli interessi;

●Fornisce ulteriori informazioni sull’organizzazione della scuola;

●Fa presente la necessità di una collaborazione continuativa tra scuola e famiglia;

●Fornisce le informazioni raccolte ai docenti che accoglieranno l'alunno in classe;

●Stabilisce l'assegnazione dell'alunno alla classe secondo i criteri che verranno specificati in seguito.

MATERIALE

La Commissione Accoglienza si deve dotare del seguente materiale:

●prove di ingresso relative alle abilità fondamentali della lingua italiana

●scheda di rilevazione su situazione familiare, storia personale e scolastica, situazione linguistica dell'alunno

●griglia di osservazione delle competenze linguistiche e del comportamento relazionale per gli alunni stranieri, da utilizzare lungo tutto il percorso didattico.

CRITERI DI ASSEGNAZIONE ALLE CLASSI

La Commissione Accoglienza stabilisce, sulla scorta degli elementi raccolti durante il colloquio, in ottemperanza alle indicazioni del DRP 31/08/’99 n°394, la classe d’inserimento dell'alunno straniero tenendo conto di:

●età anagrafica

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●ordinamento degli studi del Paese di provenienza

●accertamento di competenze ed abilità della L2

●aspettative familiari emerse dal colloquio

●numero di alunni per classe

●presenza di altri alunni stranieri o casi di handicap e DSA

● problematiche rilevanti nella classe

FASE EDUCATIVA-DIDATTICA FORMAZIONE DEL CORPO DOCENTE

Per quanto attiene la formazione in servizio del personale, la scuola prevede l'attivazione di corsi inerenti alla formazione della didattica L2, rivolti a tutti i docenti e tenuti da personale esperto. Si sottolinea che l'educazione interculturale non è una disciplina aggiuntiva ma una dimensione trasversale, uno sfondo che accomuna tutti gli insegnanti e gli operatori scolastici. La formazione degli insegnanti deve, pertanto, porsi l'obiettivo di creare docenti sensibili alle culture, capaci di aprirsi alla diversità e di interpretare il bagaglio culturale degli alunni nei loro aspetti singolari e soggettivi; al tempo stesso deve fornire indicazioni pratiche e strumenti metodologici per poter predisporre percorsi didattici adeguati e per inserire la prospettiva interculturale nelle discipline scolastiche.

INSERIMENTO NELLA CLASSE

L'accoglienza dell'alunno straniero neoarrivato non può essere solamente una fase definita nel tempo, ma dovrebbe corrispondere ad una modalità di lavoro atta ad instaurare e mantenere nel plesso un clima accettabile e motivante per tutti i protagonisti dell'azione educativa (genitori, alunni, docenti, collaboratori scolastici).

Sarà compito degli insegnanti preparare l'accoglienza predisponendo attività mirate alla

sensibilizzazione della classe all'accoglienza del nuovo compagno e favorire l’inserimento dell’alunno straniero nella classe:

●informando i compagni del nuovo arrivo e creando un clima positivo di attesa

●dedicando del tempo ad attività di benvenuto e conoscenza

●preparando un’aula visibilmente multiculturale (cartelli di benvenuto nella lingua d’origine, carta geografica con segnato il Paese di provenienza…)

●individuando un alunno particolarmente adatto a svolgere la funzione di tutor (compagno di viaggio) dell’alunno straniero

●Favorendo la conoscenza degli spazi della scuola

●Favorendo la conoscenza dei tempi e dei ritmi della scuola

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●Facilitando la comprensione dell'organizzazione delle attività

●Rilevando i bisogni specifici di apprendimento

●Individuando ed applicando modalità di semplificazione dei contenuti e di facilitazione linguistica per ogni disciplina, stabilendo contenuti minimi ed adattando ad essi la verifica e la valutazione

●Programmando il lavoro con gli insegnanti che seguono l’alunno straniero

●Informando l’alunno e la famiglia del percorso predisposto per lui dalla scuola

●Valorizzando la cultura altra

●Mantenendo i contatti con la Commissione di Accoglienza

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI CLASSE E DISCIPLINARE Secondo il comma 4 dell’art. 45 del D.P.R. 394/1999:

“Il Collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri il necessario adattamento dei programmi di insegnamento; allo scopo possono essere adottati specifici interventi individualizzati o per gruppi di alunni, per facilitare l’apprendimento della lingua italiana utilizzando, ove possibile, le risorse professionali della scuola. Il consolidamento della conoscenza e della pratica della lingua italiana può essere realizzata altresì mediante attivazione di corsi intensivi di lingua italiana sulla base di specifici progetti, anche nell’ambito delle attività aggiuntive di insegnamento per l’arricchimento dell’offerta formativa.”

E' necessario sottolineare che gli alunni stranieri, al momento del loro arrivo, si devono confrontare con due ambiti linguistici:

●la lingua del contesto concreto, indispensabile per comunicare nella vita quotidiana ( lingua dei bisogni)

●la lingua specifica, necessaria per comprendere ed esprimere concetti, sviluppare l'apprendimento delle diverse discipline (la lingua dello studio)

Mentre la lingua del comunicare può essere appresa in un arco di tempo che può oscillare da un mese ad un anno in relazione all'età, alla lingua di origine, all'utilizzo in ambiente extra-scolastico, per apprendere la lingua dello studio, invece, possono essere necessari alcuni anni, considerato che si tratta di competenze specifiche necessarie per l'apprendimento dei contenuti delle varie discipline (circolare ministeriale n. 24 del 01/03/2006).

Si ritiene necessario in questa sede fornire alcune indicazioni circa le possibili modalità di adattamento dei programmi di classe e disciplinari, ribadendo che si tratta di interventi necessari, non semplicemente auspicabili, da effettuare in base alle sensibilità e alle esigenze specifiche della singola realtà:

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●programmare un'omissione temporanea dell'insegnamento di una o più discipline per dare priorità all'apprendimento della lingua italiana, condizione necessaria per lo svolgimento della maggior parte delle attività scolastica

●ridurre e facilitare i contenuti soprattutto nelle materie che presentano difficoltà di comprensione a causa delle specificità del linguaggi e della densità dei concetti. A tal fine l'insegnante dovrà predisporre testi o materiali facilitati.

●individuare i nuclei fondanti delle discipline con i concetti e i contenuti che si ritengono essenziali

LIBRI DI TESTO E MATERIALI DIDATTICI

I libri in lingua originale, bilingui o plurilingui, i testi facilitati, i dizionari nelle diverse lingue sono strumenti indispensabili di cui la scuola si deve dotare per consentire agli alunni stranieri lo svolgimento del loro percorso di apprendimento. La Commissione Intercultura predisporrà un catalogo del materiale didattico e interculturale in possesso della scuola (e delle singole sedi) e indirizzerà gli insegnanti interessati alla sua consultazione.

LABORATORI LINGUISTICI

La scuola attiverà laboratori di italiano L2 articolandoli nei tre livelli previsti dal Quadro Comune Europeo (in seguito esplicitati): A1+A2, B1+B2, C1+C2.

−livello 1: Alfabetizzazione di base, con l’obiettivo che l’alunno acquisisca una padronanza strumentale della lingua italiana.

−livello 2: Consolidamento delle abilità acquisite per migliorare la capacità espressiva e comunicativa, con l’obiettivo che l’alunno raggiunga una padronanza linguistica che gli consenta di esprimersi compiutamente e inserirsi nel nuovo codice comunicativo.

−livello 3: Apprendimento della lingua per studiare con l’obiettivo che l’alunno sappia utilizzare la lingua specifica delle varie discipline.

Il laboratorio linguistico va considerato un momento formativo fondamentale in quanto l'alunno straniero avrà la possibilità di sviluppare un percorso individualizzato o in piccoli gruppi.

I laboratori verranno affidati ai docenti disponibili, preferibilmente di lettere o di lingue straniere; in caso non venisse individuato un docente disponibile nella sede o in una delle altre sedi, la segreteria della scuola avrà la possibilità di nominare un docente esterno.

I laboratori di livello 1, per alunni neoarrivati, devono essere necessariamente attivati nel periodo immediatamente successivo all'iscrizione; per questioni logistiche e didattiche devono essere organizzati alla mattina, in orario curricolare, in quanto l'apprendimento della L2 è prioritario e funzionale rispetto all'acquisizione dei contenuti relativi alle altre discipline, fatta eccezione per

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quelle che seguono una didattica laboratoriale in cui lo studente riesce a partecipare in modo attivo.

A tal fine è necessaria una stretta collaborazione tra l'insegnante responsabile del corso e l'intero consiglio di classe.

Per quanto riguarda i laboratori di livello 2 o 3 va definita caso per caso la modalità di svolgimento dei corsi, a seconda delle esigenze che si vengono a configurare.

Al termine del laboratorio il docente responsabile dovrà stilare una relazione da consegnare al responsabile del progetto e ai coordinatori delle classi interessati.

INTERVENTI DI MEDIAZIONE LINGUISTICA E CULTURALE

La richiesta di mediatori linguistici e culturali si accompagna all'aumento della presenza di allievi stranieri, ormai consolidata nella nostra scuola. E' compito generale e prioritario della segreteria, su segnalazione dei docenti, attivarsi per reperire questa figura professionale che svolgerà nella scuola le seguenti funzioni:

●compiti di accoglienza, tutoraggio e facilitazione nei confronti degli alunni neoarrivati e delle loro famiglie

●compiti di mediazione nei confronti degli insegnanti, fornisce loro informazioni sulla scuola nei Paesi di origine e sul percorso didattico dell'alunno

●collaborazione con il docente all'interno di percorsi didattici interculturali

Si sottolinea che il mediatore non è un docente e non può svolgere attività didattica inerente alle singole discipline.

VALUTAZIONE

1. Per quanto attiene alle modalità di valutazione e di certificazione degli alunni stranieri, in particolare dei neo- arrivati, si fa riferimento a quanto espresso nelle Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri emanate dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Dipartimento per l'Istruzione - Direzione Generale per lo studente- Ufficio per l'integrazione degli alunni stranieri ( Circolare ministeriale n° 24 del marzo 2006).

Dall'emanazione della legge n°517/77 ad oggi, l'approccio alla valutazione nella scuola è positivamente cambiato. Accanto alla funzione certificativa si è andata sempre più affermando la funzione regolativa in grado di consentire, sulla base delle informazioni raccolte, un continuo adeguamento delle proposte di formazione alle reali esigenze degli alunni e ai traguardi programmati per il miglioramento dei processi e dei risultati, sollecitando, altresì, la partecipazione degli alunni e dei genitori al processo di apprendimento.

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L'art. 4 DPR n°275/99, relativo all'autonomia didattica delle istituzioni scolastiche, assegna alle stesse la responsabilità di individuare le modalità e i criteri di valutazione degli alunni, prevedendo altresì che esse operino nel "rispetto della normativa nazionale".

D'altra parte, l'adattamento dei programmi per i singoli alunni comporta un adattamento della valutazione, anche in considerazione degli orientamenti generali su questo tema, espressi in circolari e direttive, che sottolineano fortemente l'attenzione ai percorsi personali degli alunni.

2. Per il Consiglio di classe che deve valutare gli alunni stranieri inseriti nel corso dell'anno scolastico - per i quali i percorsi personalizzati prevedono interventi di educazione linguistica e di messa a punto curricolare- diventa fondamentale conoscere, per quanto possibile:

●la storia scolastica precedente,

●gli esiti raggiunti,

●le caratteristiche delle scuole frequentate,

●le abilità e le competenze essenziali acquisite.

In questo contesto, che privilegia la valutazione formativa rispetto a quella "certificativa", si prendono in considerazione il percorso dell'alunno, i passi realizzati, gli obiettivi possibili, la motivazione e l'impegno e, soprattutto, le potenzialità di apprendimento dimostrate. In particolare, nel momento in cui si decide il passaggio da una classe all'altra o da un grado scolastico al successivo, occorre far riferimento ad una pluralità di elementi fra cui non può mancare una previsione di sviluppo dell'alunno. Emerge chiaramente come nell'attuale contesto normativo vengono rafforzati il ruolo e la responsabilità delle istituzioni scolastiche e dei docenti nella valutazione degli alunni.

3. Per quanto riguarda la valutazione del I quadrimestre, i Consigli di classe potranno decidere di sospendere il giudizio degli alunni stranieri, i quali non conoscono la lingua e partono da un’evidente situazione di svantaggio, nelle materie che prevedono l'utilizzo di un linguaggio specifico (si adotterà la dicitura: “il giudizio viene sospeso in quanto l'alunno si trova nella fase di alfabetizzazione della lingua”), mentre avranno una valutazione nelle materie pratiche come educazione motoria, musicale, arte e immagine, in matematica e, in alcuni casi, lingua straniera.

4. Il lavoro svolto dagli alunni nei corsi di alfabetizzazione o di sostegno linguistico diventa parte integrante della valutazione di italiano (intesa come materia curricolare) o anche di altre discipline, qualora durante tale attività sia possibile l’apprendimento di contenuti. L’attività di alfabetizzazione sarà oggetto di verifiche orali e scritte (da svolgere in classe) predisposte dal docente del corso di alfabetizzazione e concordate con l’insegnante curricolare. Nel caso in cui l’alunno straniero abbia una buona conoscenza di una lingua straniera (inglese – francese –spagnolo), essa almeno in una

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prima fase potrà essere utilizzata come lingua veicolare per l’acquisizione dei contenuti e l’esposizione degli stessi, previa la predisposizione di opportuni materiali.

5. Il Consiglio di classe dovrà coinvolgere la famiglia nei diversi momenti del processo valutativo e prevedere la presenza di un mediatore linguistico durante i colloqui con i genitori e durante la consegna delle schede di valutazione. In assenza di tale figura bisognerà prevedere la possibilità di trasmettere il documento di valutazione dell’alunno debitamente tradotto. E’ utile ricordare che per tutti gli alunni e quindi anche per gli alunni stranieri, la valutazione sommativa non dovrebbe essere la semplice media delle misurazioni rilevate con le varie prove, ma dovrebbe tener conto del raggiungimento di obiettivi trasversali che sono comunque disciplinari quali impegno, partecipazione, progressione nell’apprendimento, eventuali condizioni di disagio. E’ opportuno, infine, prendere in considerazione la situazione di eventuale svantaggio linguistico e rispettare i tempi di apprendimento dell’Italiano come L2.

FASE SOCIALE

Il protocollo di accoglienza della Scuola costituisce la base sulla quale verrà costruita una rete di raccordo ed integrazione dell’azione delle Istituzioni scolastiche e del Servizio Sociale del Comune.

Tutto ciò avrà il fine di garantire ad ogni alunno straniero il diritto fondamentale all’istruzione e alla promozione della propria personalità. La scuola, possibilmente con azioni in rete, cercherà di sollecitare o assecondare attivamente le iniziative degli Enti locali e/o di altri soggetti a livelli istituzionali per l’adozione di misure di prevenzione, orientamento e controllo circa l’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Nella predisposizione degli accordi sarà opportuno prevedere intese con gli Enti locali per favorire l’attivazione di misure di accompagnamento (trasporti, mense ecc.) utili al conseguimento di un’equilibrata distribuzione della domanda, nonché con associazioni del volontariato e del privato sociale, per specifiche azioni di integrazione. Si rivela poi di fondamentale importanza l’instaurazione di un attento e proficuo rapporto tra le scuole e le famiglie dei minori iscritti, eventualmente facilitato dall’intervento di mediatori culturali e di operatori del volontariato sociale e di associazioni interculturali.

Mira, 9 maggio 2012

la Commissione Intercultura

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